Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 21 aprile 2021

21 aprile 2774 ab Urbe condita. Urbs Æterna.

La città delle chiese, delle rovine grandiose, della stratificazione di vestigia artistiche incomparabili; ma anche dei ristoranti, dei parchi, della cultura plurimillenaria. Nonostante la patina di inefficienza e corruzione rimane, nei secoli, Urbs Æterna.

Nessuna città vince o vincerà il destino di Roma. Gerusalemme e il suo popolo non sono più la città e il popolo di Dio: Roma è la nuova Sion, e romano è ogni popolo che vive di fede romana. Città più popolose e ampie ha il mondo e ne vanno superbe le genti; città sapienti ebbe la storia delle Nazioni; ma città di Dio, città della Sapienza incarnata, città di un magistero di verità e di santità, che tanto sublima l’uomo da elevarlo sull’ara fino al cielo, non è che Roma, eletta da Cristo «per lo loco santo, u’ siede il successor del maggior Piero» (Inf., II, 23-24).
Cardinale Eugenio Pacelli, Il sacro destino di Roma - Discorsi e Panegirici (1931-1938), XXXV, pp. 509-514)
* * *
Che n'è della romanitas?
Sulle meraviglie del Pantheon vedi qui - qui - qui.
Oggi, 21 Aprile, ricorre il Natale di Roma, fondata da Romolo, secondo la tradizione, nell'anno 753 a.C. Gli inglesi festeggiano il compleanno della regina Elisabetta II. Quando nacque c'era ancora l'impero britannico, occupante un quinto del globo terracqueo. Noi festeggiamo qualcosa di più importante, trattandosi della Città Eterna, come viene ancora chiamata. Esiste da 28 secoli circa.
Ma cosa è rimasto della "romanità" oggi? Niente, apparentemente. Né della Roma pagana né di quella cristiana. Abolendo il latino come lingua liturgica [qui] la Gerarchia cattolica attuale ha inflitto un vulnus micidiale agli studi classici, interrompendo in pratica il nesso tra pensiero classico e cristianesimo. Il cattolicesimo è diventato un coacervo di riti e chiese nazionali, in innumerevoli lingue e dialetti; un coacervo di "conferenze episcopali nazionali", caricature del parlamentarismo che ben conosciamo, con tutti i suoi difetti.
La "romanità" significava unità di comando e disciplina, senso del diritto e della "res publica", nell'unità del dogma (per la Chiesa) ma nel giusto rispetto delle autonomie locali. Unità in funzione di un'idea universale, prima di potenza terrena, aggressiva ma anche civilizzatrice, poi di potenza spirituale, di conversione delle anime a Cristo, per il Regno dei Cieli. 

Inno a Roma
Roma divina, a te sul Campidoglio
dove eterno verdeggia il sacro alloro,
a te, nostra fortezza e nostro orgoglio,
ascende il coro.

Salve, Dea Roma! Ti sfavilla in fronte
il sol che nasce sulla nuova Storia.
Fulgida in arme, all'ultimo orizzonte,
sta la Vittoria.

Sole che sorgi libero e giocondo,
sul Colle nostro i tuoi cavalli doma:
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.
Per tutto il cielo è un volo di bandiere
e la pace del mondo oggi è latina.
Il tricolore canta sul cantiere,
su l'officina.

Madre di messi e di lanosi armenti;
d'opere schiette e di pensose scuole,
tornano alle tue case i reggimenti
e sorge il sole.

Sole che sorgi libero e giocondo...

(Fausto Salvatori - messo in musica
da Giacomo Puccini)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.unavox.it/Documenti/Doc1388_Williamson_27.03.2021.html

Eleison Comments DCCXV

31 REASONS

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


27 marzo 2021

http://www.unavox.it/Documenti/Doc1390_Williamson_10.04.2021.html

Eleison Comments DCCXVII

8 of 31 reasons

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


10 aprile 2021

Civis romanus ha detto...

alme Sol, curru nitido diem qui
promis et
celas aliusque et idem
nasceris, possis nihil urbe Roma
visere maius.
(Q.Orazio Flacco, Carmen Saeculare)

Anonimo ha detto...

che meraviglia rievocare la coscienza profetica di perennità di Roma già presente negli autori classici... e poi vedere oggi lo sfiorire di questa civiltà cristiana fondata sulla romanità, alla quale aveva conferito l'aureola di eternità (se il Signore avrà clemenza verso di essa...). Sarebbe bello postarlo sul canale Roma Perenne :)

mic ha detto...

Incredibile la sconosciuta grandiosità del Mausoleo di Augusto. Alberto Angela ora su Rai1

Anonimo ha detto...

Alle orgini la celebrazione del 21 aprile città era denominata ‘Parilia', una festa pastorale, fu l'imperatore Claudio per primo a festeggiarla come Natale di Roma, data che solo nel 1870 a seguito della Breccia di Porta Pia fu riconosciuta a livello nazionale.

Anonimo ha detto...

Nell’VIII secolo Beda il Venerabile, un monaco benedettino vissuto in un monastero della lontana Inghilterra scrisse questa profezia:
"Finché esisterà il Colosseo, esisterà Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; ma quando cadrà Roma, anche il Mondo cadrà”.
Per ora siamo arrivati a quota 2774.
Facciamo in modo di tenerla su questa città , se la vogliamo veramente Eterna.
E se proprio non lo volessimo fare per noi, forse dovremmo farlo almeno per il mondo .
Buon compleanno, Roma!

Storia e Identità ha detto...

Duemilasettecentosettantaquattro anni fa, un uomo conduce un aratro di bronzo trainato da due candidi buoi intorno alle pendici del colle Palatino. Sono le prime luci dell’alba e Romolo, il Re del Mito, non sta tracciando un semplice solco ma la stipula di un patto, con cui – fintanto che vi rimarrà fedele e vi rimarranno i suoi discendenti – gli Dèi garantiranno “imperium sine fine” al popolo della città il cui profilo sta faticosamente disegnando.
Romolo è sia Re che Sacerdote, in un unicum politico-religioso che rappresenta perfettamente quale fosse la concezione della vita terrena come missione e l’importanza della spiritualità in ogni azione del Popolo Romano. Spinge l’aratro in cerchio con moto antiorario, là dove sorgeranno le mura, alzando ed interrompendo la traccia in corrispondenza di dove saranno poste le porte, seguendo indicazioni di un rituale affine a quelli funebri, poiché ciò che sta facendo ha anche molto a che fare con i morti, con gli antenati.
In quella prima traccia Romolo divide il mondo in due parti: ciò che è dentro è ordinato, aderisce al patto, ha Fede; tutto ciò che è fuori, è caotico e senza leggi.
Nell’atto fondativo della nostra civiltà risiede il fulcro della nostra esperienza terrena: il rinnovamento del Fuoco, il vegliarlo con diligenza e dal primigenio accenderne altri, in un continuum che porti la luce interiore di Vesta ad illuminare l'oscurità che ci circonda.
Questa è la nostra Fede, questo sarà il nostro Dovere: mantenere vivo il patto stipulato col Cielo dal Padre Romolo, avo primo, che inumandosi avvinse il Fato e lo vincolò al suolo sacro di Roma, impregnando l'Italia di quella virtù metafisica che informò di sé il mondo trascendendo il tempo e lo spazio.
Perché ogni cosa sorta in Occidente, caratterizzata da stile, genio e ordine, anche dopo la caduta di Roma fu inevitabilmente romana: il Sacro Romano Impero, il Ghibellinismo, la Rinascenza, il Risorgimento, fino ad arrivare alla romanità ridestata in seno alla Rivoluziona nazionale che, con lo stesso carattere di universalità, permeò di sé tutta l'Europa. È la Romanità come crisma, sigillo, conditio sine qua non, forza segreta e creatrice che, se ridestata, si è sempre ripresentata in ogni epoca storica, per ristabilire l'ordine.
Perché ciò che Roma conquistò sul piano della materialità, non fu altro che la manifestazione tangibile di un disegno superiore: è l'idea che diventa atto, la volontà che si muta in conquista, l'immagine che è simultaneamente comando. Una trama segreta che necessita di una visione metafisica della storia, inspiegabile se ci si limita alla sterile analisi dei fatti.

mic ha detto...

Questa è la nostra Fede, questo sarà il nostro Dovere: mantenere vivo il patto stipulato col Cielo dal Padre Romolo, avo primo, che inumandosi avvinse il Fato e lo vincolò al suolo sacro di Roma, impregnando l'Italia di quella virtù metafisica che informò di sé il mondo trascendendo il tempo e lo spazio.

Non disconosciamo la civiltà e l'ordine portati da Roma ma riconosciamo anche di come il tutto sia stato fecondato dal cristianesimo... Quest'inno alla paganità che mi rappresenta?

Anonimo ha detto...

Tanti auguri, Roma. Hai 2774 anni ma sei ancora bella come il primo giorno. Il mondialismo odia Roma e l'Italia per una ragione semplice. Roma e I'Italia sono la culla dell'Occidente romano e cristiano. Se l'Italia è forte, il Nuovo Ordine Mondiale è debole. Quando l'Italia riscoprirà le sue vere e autentiche radici romane e cristiane, allora tornerà ad essere di nuovo grande.

Anonimo ha detto...

https://gloria.tv/post/MSBfuPbyLuh74ZLTKSeqRdRbh