Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 27 luglio 2021

“La liturgia non è un giocattolo dei papi; è patrimonio della Chiesa” — Affermazioni forti su Traditionis Custodes di mons. Rob Mutsaerts (Den Bosch, Paesi Bassi)

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli. “La liturgia non è un giocattolo dei papi; è patrimonio della Chiesa” — Affermazione molto forte sulla Traditionis Custodes di mons. Rob Mutsaerts (Den Bosch, Paesi Bassi) pubblicata sul suo blog. Il papa ha chiesto spesso la parresia, e ora ne riceve una buona dose da tutto il mondo. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Un editto malvagio di papa Francesco
bp. Rob Mutsaerts
Vescovo ausiliare di 's-Hertogenbosch

Papa Francesco vuol promuovere la sinodalità: tutti dovrebbero poter partecipare al dibattito, tutti dovrebbero essere ascoltati. Questo non è certo il caso della pubblicazione del suo recente motu proprio Traditionis Custodes, un ukase [editto imperiale] che mira a porre immediatamente fine alla Messa tradizionale in latino. Così facendo, Francesco traccia una decisa linea su Summorum Pontificum, il motu proprio di di Papa Benedetto Motu Proprio che dava ampio diritto di cittadinanza all'antica Messa.

Il fatto che Francesco qui usi la parola del potere senza alcuna consultazione indica che sta perdendo autorità. Ciò era già evidente in precedenza, quando la Conferenza episcopale tedesca non aveva tenuto conto del consiglio del Papa in merito al processo sinodale [precedenti da qui]. Lo stesso è accaduto negli Stati Uniti quando papa Francesco ha invitato la Conferenza episcopale a non preparare un documento sulla degna ricezione della Comunione [precedenti qui - quida qui]. Ora che si tratta della Messa tradizionale il papa deve aver pensato che sarebbe stato meglio [in questo caso] non diramare più consigli, ma piuttosto un mandato di esecuzione!

Il linguaggio utilizzato è decisamente molto simile a una dichiarazione di guerra. Tutti i papi dopo Paolo VI hanno sempre lasciato delle aperture per l'antica Messa. Se sono state apportate modifiche, si è trattato di revisioni minori: vedi, ad esempio, gli indulti del 1984 e del 1989. Giovanni Paolo II credeva fermamente che i vescovi dovessero essere generosi nel permettere la Messa tridentina. Benedetto ha addirittura spalancato la porta con il Summorum Pontificum : «Ciò che era sacro per le generazioni precedenti rimane sacro per noi». Francesco sbatte la porta con forza attraverso Traditionis Custodes. Sembra un tradimento ed è uno schiaffo in faccia ai suoi predecessori.

La Chiesa non ha mai abolito le liturgie. Nemmeno Trento [lo fece]. Francesco rompe completamente con questa tradizione. Il motu proprio contiene, in modo sintetico e potente, alcune proposizioni e comandi. Le cose sono spiegate più dettagliatamente per mezzo di una dichiarazione più estesa che lo accompagna. Questa affermazione contiene alcuni errori di fatto. Uno di questi è l'affermazione che ciò che fece Paolo VI dopo il Vaticano II è lo stesso di quello che fece Pio V dopo Trento. Questo è completamente lontano dalla verità. Si ricordi che prima di allora [di Trento] circolavano vari manoscritti trascritti e qua e là erano sorte liturgie locali. La situazione era un disastro.

Scopo del Concilio di Trento era restaurare le liturgie, eliminare le imprecisioni e verificare l'ortodossia. A Trento non interessava riscrivere la liturgia, né nuove aggiunte, nuove preghiere eucaristiche, un nuovo lezionario, un nuovo calendario. Si trattava semplicemente di assicurare una continuità organica ininterrotta. Il messale del 1570 si rifà al messale del 1474 e così via fino al IV sec. C'era continuità dal IV secolo in poi. Dopo il XV secolo vi sono altri quattro secoli di continuità. Di tanto in tanto, ci sono stati al massimo alcuni piccoli cambiamenti: l'aggiunta di una festa, una commemorazione o una rubrica.

Il Vaticano II, attraverso il documento conciliare Sacrosanctum Concilium, ha chiesto riforme liturgiche. Tutto considerato, si trattava di un documento conservatore. Il latino fu mantenuto, i canti gregoriani mantennero il loro posto legittimo nella liturgia. Tuttavia, gli sviluppi che seguirono il Vaticano II sono molto lontani dai documenti conciliari. Il famigerato "spirito del concilio" non si trova da nessuna parte nei testi conciliari stessi [questo non è esatto. Ci sono, invece, disseminate qua e là, le ambiguità e le innovazioni, che, applicate attraverso la pastorale, hanno provocato lo stravolgimento attuale -ndT]. Solo il 17% delle preghiere del vecchio messale di Trento si trova [intatto] nel nuovo messale di Paolo VI. È difficile parlare di continuità, di sviluppo organico. Benedetto lo ha riconosciuto e per questo ha dato ampio spazio all'Antica Messa. Disse addirittura che nessuno aveva bisogno del suo permesso «Ciò che era sacro per le generazioni precedenti rimane sacro per noi»).

Papa Francesco ora ora agisce come se il suo motu proprio appartenesse allo sviluppo organico della Chiesa, il che è in totale contraddizione con la realtà. Rendendo praticamente impossibile la messa in latino, alla fine rompe con l'antica tradizione liturgica della Chiesa cattolica romana. La liturgia non è un giocattolo dei papi; è patrimonio della Chiesa. La Vecchia Messa non è questione di nostalgia o di gusto. Il papa dovrebbe essere il custode della Tradizione; il papa è un giardiniere, non un creatore. Il diritto canonico non è solo una questione di diritto positivo; c'è anche la legge naturale e la legge divina e, inoltre, c'è anche la Tradizione che non può essere semplicemente spazzata via.

Quello che qui Papa Francesco sta facendo non ha nulla a che vedere con l'evangelizzazione e ancor meno con la misericordia. È più simile all'ideologia.

Andate in qualunque parrocchia dove si celebra l'Antica Messa. Cosa ci troverete? Persone che vogliono solo essere cattoliche. Esse generalmente non sono coinvolte in controversie teologiche, né si oppongono al Vaticano II (sebbene siano contrari al modo in cui è stato attuato). Amano la Messa latina per la sua sacralità, la sua trascendenza, la salvezza delle anime che vi è al centro e la dignità della liturgia. Incontrerete famiglie numerose; le persone si sentono davvero benvenute. Si celebra solo in un piccolo numero di luoghi. Perché il papa vuole privare le persone di questo? Torno a quello che ho detto prima: è ideologia. È il Vaticano II, compresa la sua attuazione, con tutte le sue aberrazioni, o niente! Il numero relativamente esiguo di fedeli (un numero in crescita, tra l'altro, mentre il Novus Ordo sta crollando) che si sentono a casa nella Messa tradizionale deve e sarà sradicato. Questa è ideologia e male per natura.

Se vuoi davvero evangelizzare, se vuoi davvero mostrare misericordia, se vuoi davvero sostenere le famiglie cattoliche, allora manterrai la messa tridentina sotto i riflettori. Da oggi la vecchia Messa non ha più diritto di essere celebrata nelle chiese parrocchiali (ma poi, dove?), devi ottenere l'esplicito permesso dal tuo Vescovo, che può autorizzarla solo per determinati giorni; per coloro che saranno ordinati in futuro e che vorrebbero celebrare l'antica Messa, il vescovo deve chiedere il parere di Roma. Quanto vuoi essere dittatoriale, quanto poco pastorale, quanto spietato!

Francesco, all'articolo 1 del suo motu proprio, chiama il Novus Ordo (l'attuale Messa) "l'unica espressione della Lex Orandi del rito romano". Non distingue quindi più tra la Forma Ordinaria (Paolo VI) e la Forma Straordinaria (Messa Tridentina). Si è sempre detto che entrambi sono espressioni della Lex Orandi, non solo il Novus Ordo. Ancora una volta, l'Antica Messa non è stata mai abolita! Non ho mai sentito Bergoglio parlare dei tanti abusi liturgici che esistono qua e là in innumerevoli parrocchie. Nelle parrocchie tutto è possibile, tranne la Messa tridentina. Tutte le armi vengono gettate nella battaglia per sradicare la Messa Antica.

Perché? Per l'amor di Dio, perché? Cos'è questa ossessione di Francesco di voler cancellare* quel gruppetto di tradizionalisti? Il papa dovrebbe essere il custode della tradizione, non il carceriere della tradizione. Mentre Amoris Laetitia eccelleva nella vaghezza, Traditionis Custodes è una dichiarazione di guerra perfettamente chiara.

Tendo a pensare che Francesco si stia sparando ai piedi con questo motu proprio. Per la Fraternità San Pio X si rivelerà una buona notizia. Non avrebbero mai potuto immaginare quanto sarebbero stati in debito con papa Francesco….

(Pubblicato in olandese sul blog del vescovo)

[* Il vescovo qui usa la pesante parola tedesca ausradieren, usata da Hitler quando parlava di cancellare città dalla mappa: "Wir werden ihre Städte ausradieren."]
Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

9 commenti:

Bella sìntesi. ha detto...

Il papa ha chiesto spesso la parresia, e ora ne riceve una buona dose da tutto il mondo.

Anonimo ha detto...

I understand what you're saying, but it would be a mistake to speak of "practical abrogation": first of all, it is a contradiction because abrogation does not happen by way of facts, but more important, as a matter of principle every coetus who already has a celebration should retain it, UNLESS there is an actual problem with refusal of the Council etc., and though the stated goal is most surely the extinction of the ancient Mass, the very fact that there is no final deadline means that Traditionis Custodes sets the premises for its own demise. The longer the celebrations keep going, the easier it will be, say ten years from now, to say "Well, there haven't been any more problems, let's put those restrictions aside". As for any new coetus, they will face an uphill battle, they will need all sorts of help and semi-clandestine priests and Masses - but there is a big difference: there is no general ban on the old Mass, no pretense that it has been repealed, no imposition of Novus Ordo attendance as compulsory for the people. All of this was in force 1971-1984, esp. 1974-1984, yet we are still here now, with more strength and arguments, experience and even general sympathy on our side. Yes, it will be tough, nasty and sometimes downright mean. Other times outright tragic. But our world has seen way worse before, it has survived and even flourished, it shall most surely outlive that generation who turned its collective back on Christ the King - then we shall see to whom will the future belong. And I for one believe that it will have an ancient heart
Guido Ferro Canale

Anonimo ha detto...

Le persone che si sono allontanate da NSGC per superbia, ignoranza e faziosità ( vedi articolo di F. Lamendola) subiscono inevitabilmente una diminuzione delle capacità intellettive che le porta a considerare gli altri incapaci di ragionare semplicemente e in maniera autonoma.

Tra queste persone faziose, ignoranti, superbe oggi mediamente si trovano le persone che sono alla guida religiosa e politica dei popoli. Il gregge è così tenuto interiormente allo sbando nelle fumosità avvampanti i recinti chiusi. Le immagini dell'Oristanese in fiamme sono purtroppo lo specchio della condizione, volutamente architettata, del popolo italiano e di tanti altri popoli europei ed extaeuropei.

Ringraziamo qui con tutto il cuore mons. Rob Mutsaerts che insieme ad altri eroi sta cercando di spegnere i fuochi dolosi della rivoluzione divoranti gregge e natura.

tralcio ha detto...

Il vangelo letto durante la Santa Messa del giorno ci fa contemplare il mistero della zizzania cresciuta in mezzo al grano, frutto del buon seme che Dio pose nel campo.

La zizzania c'è, ma non sta a noi estirparla per non far correre rischi anche al grano.
Dio conosce il principio di precauzione e non pretende nessun green pass.
Gesù dice di lasciar crescere la zizzania fino al momento in cui Dio invierà i mietitori.

Come non è facile da capire per noi oggi, la "pazienza" di Dio ebbe bisogno anche allora di spiegazione. Oggi, dopo quasi 2000 anni di cristianesimo, dovremmo aver chiaro quanto sia la misericordia e la pietà di Dio per chi mostra la propria dura cervice. Gesù è morto in croce perdonando "quelli che non sanno quel che fanno".

Tuttavia la misericordia e la pietà non cancellano affatto la giustizia. La prima lettura lo attesta: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione".

Ecco allora la spiegazione: la mietitura rappresenta la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli... Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro.

Ecco. E' il caso di prendere molto sul serio gli angeli.
Sono addirittura in nove cori, con sei, quattro e due ali.
I serafini conoscono l'amore ardente della perfetta carità. Cerchiamo di stare lì, soprattutto nell'adorazione del Signore durante la Santa Messa.
E non dimentichiamoci che Maria Santissima è la loro Regina! Amen! Gloria a Dio!

Non dobbiamo temere la zizzania, né temere che Dio non se ne occupi e che competa a noi.
Piuttosto adoriamo come serafini, grati alla Pietà Celeste di averci dato un angelo tutto per noi e Santa Maria degli Angeli, come comprese e contemplò San Francesco, che fu il Santo della Carità Serafica, con impresse nella carne le stigmate del Cristo crocifisso, che la zizzania vorrebbe trasformare nelle giullarate di chi fa "il simpatico" nel campo...

Luisa ha detto...

Spero non spingermi troppo lontano dicendo questo: fin dall`inizio quando vedevo Jorge Bergoglio non inginocchiarsi davanti al Santissimo ma inginocchiarsi per lavare i piedi ai prigionieri (prova che volendo poteva almeno piegare le ginocchia), portare così poca cura alla Liturgia, mi sono domandata se il nuovo papa credesse alla Presenza Reale di N.S.G.C, questo solo lui lo sa ma in fondo, se così fosse, ci sarebbe una coerenza da parte sua nel colpire i cattolici fedeli al Rito Antico o che lo hanno scoperto o ritrovato (fra i quali molti giovani), il loro "attacamento" alla bellezza e alla sacralità della Liturgia deve essergli insopportabile, non è che voglia spingerli verso la FFSPX in modo da creare una specie di riserva indiana?
Comunque una cosa è certa la sua decisione è quella di un dittatore, di un despota, non quella di un pastore che ha cura della salvezza del suo gregge.

Sempre da Rorate caeli ha detto...

https://rorate-caeli.blogspot.com/2021/07/father-de-tanouarn-ibp-it-is-francis.html

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=xlqqRxC4lDQ

P. Serafino (nomen omen) Tognetti sugli angeli.

La Chiesa come comunità liturgica, un "coro di adorazione" del Signore!

La liturgia a imitazione dell'attività degli angeli, anticipando l'eternità in questo desiderio.

Luisa ha detto...

Qui la versione originale in francese:

https://lincorrect.org/abbe-guillaume-de-tanouarn-traditionis-custodes-est-clairement-ecrit-pour-realiser-lextinction-du-rite-traditionnel-lincorrect/

Fra l`altro Padre De Tanouarn ha detto:

"Il suo motu proprio è scritto chiaramente per ottenere l'estinzione del rito tradizionale.
L'esempio più eclatante - oltre al fatto che rifiuta ogni nuovo insediamento - è che i sacerdoti ordinati dopo questo motu proprio, potranno dire la messa tradizionale solo chiedendo l'autorizzazione del loro vescovo, il quale chiederà lui stesso a Roma se è appropriato.
Basti dire che nella mente del Papa questo non sarà mai opportuno. Questo è in realtà un divieto mascherato, e tra l'altro non molto ben mascherato."

E ancora:

https://lincorrect.org/le-pape-francois-contre-les-tradis-entretien-avec-christophe-geffroy-lincorrect/

anelante ha detto...

Luisa concordo con la sua ipotesi che voglia spingere i renitenti nella riserva indiana della fraternità, considerando come abbia aperto ad essa ( giurisdizione per anno misericordia...) e chiuso ai tradizionalisti come iFrancescani dell'Immacolata. E questo fa riflettere volenti o nolenti.