Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 23 dicembre 2023

Mons. Mutsaerts: Ancora quella diabolica ambiguità. Dio che benedice un peccato è una pagliacciata!

Nella nostra traduzione da Lifesitenews (saltantdo la premessa) riprendiamo il testo scritto dal Vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch nei Paesi Bassi, sulla Fiducia supplicans. Il presule era già intervenuto sul Sinodo qui. Qui l'indice degli articoli correlati.

Mons. Mutsaerts: Ancora quella diabolica ambiguità. 
Dio che benedice un peccato è una pagliacciata!

“Con la Dichiarazione ‘Fiducia supplicans’ del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvata da Papa Francesco, sarà possibile benedire le coppie dello stesso sesso”. Così recita il titolo di un articolo sul sito web del Vaticano. Certo, una tale benedizione dovrebbe essere impartita senza alcuna ritualità, né dovrebbe dare l’impressione del matrimonio. “La dottrina sul matrimonio non cambia e la benedizione non significa approvazione dell’unione”, continua il sito ufficiale del Vaticano.

Il problema non è la benedizione dei peccatori. Secondo logica, questo è sempre stato possibile. La Chiesa ha sempre esortato le persone a ricevere la benedizione di Dio. La dichiarazione lo ribadisce ancora una volta. Che non ci possa essere un matrimonio sacramentale, la dichiarazione è chiara anche su questo. Un matrimonio in Chiesa di coppie dello stesso sesso è e rimane impossibile. Questo rimane riservato al rapporto uomo/donna. Né può esserci alcuna modalità formale di ritualizzazione (come quella che troviamo nel Libro liturgico). Questa nota può essere considerata una reazione alla benedizione formale delle coppie gay in Germania, dove la conferenza episcopale ha approvato questo tipo di benedizione. C’è poi un terzo tipo di benedizione, detta spontanea. On questo caso si può pensare a un pellegrino che chiede la benedizione di un sacerdote presente in un luogo di pellegrinaggio. Oppure la benedizione che un frequentatore della chiesa chiede al sacerdote alla distribuzione della comunione perché non è (ancora) battezzato, o un battezzato che si ritiene indegno di ricevere la comunione e intende ricevere il sacramento della confessione. Chi può ricevere questa benedizione? Tutti. Fin qui nulla di nuovo.

Ma poi arrivano i passaggi fuorvianti della dichiarazione. Perché si chiede una benedizione? Per eliminare le lacerazioni della propria vita. In fondo, è la benedizione di Dio che si chiede. La prima domanda da porsi è: Dio vorrebbe dare la sua benedizione su questo? Dio che non ama altro che le persone si ravvedano per condividere il Suo amore. Può Dio dare la sua benedizione a un peccatore? Come già detto, sì, certo. I peccatori che si pentono sono perdonati di cuore. La domanda è completamente diversa: Dio può dare la sua benedizione al peccato? Certo che no! Si ama il peccatore, ma ai odia il peccato. In tutte e tre le forme di benedizione (sacramentale, formale, informale) vale esattamente lo stesso principio. Ed è qui che la Fiducia Supplicans sbaglia. Un cristiano gay può essere benedetto individualmente. Ma non si può benedire una relazione gay, perché la Chiesa la considera disordinata, o peccaminosa. Questo carattere disordinato viene affermato, ma ciononostante la dichiarazione dice che è possibile benedire tali relazioni. Cioè, è possibile benedire una relazione peccaminosa. Dio che benedice un peccato è una pagliacciata!

Su cosa si basa tutto questo? Non c’è alcun riferimento ai Padri della Chiesa, ai documenti dei Papi, agli scritti dei teologi, ma quasi esclusivamente ai documenti precedenti dello stesso Papa Francesco. La Fiducia Supplicans vuole essere un’iniziativa pastorale, ma ciò che la dichiarazione intende per benedizione è del tutto confuso. Non è chiaro perché qualcuno dovrebbe chiedere la benedizione di un sacerdote e perché un sacerdote dovrebbe dare la sua benedizione. Normalmente si tratta di armonizzare la propria vita con la volontà di Dio. È una chiamata alla santità. Ma in nessuna parte della dichiarazione c’è un appello al pentimento, non c’è alcun riferimento alla verità. Non c’è un invito alle coppie LGTBQ a vivere in astinenza, in conformità con il piano di Dio in cui la sessualità è riservata al rapporto uomo/donna.

È un ritornello ricorrente in questo pontificato: la mancanza di chiarezza, la semina di confusione. Il Papa che dice di non cambiare la dottrina della Chiesa, ma allo stesso tempo crea opportunità per la prassi contraria. Non si può mantenere la dottrina e prevedere altri parametri.

Un problema di fondo è che nelle relazioni omosessuali si comincia a identificare il peccato e il peccatore. Ci si identifica come [un] cristiano gay. Non esiste una cosa del genere. Né esiste un cristiano alcolizzato. No, esiste un cristiano con un problema di alcol, esiste un cristiano con un orientamento omosessuale. Quando si fa del peccato la propria identità non c’è via d’uscita. Ci comportiamo come se le persone LGTBQ fossero un tipo unico di peccatore che dobbiamo trattare autonomamente. Ma per loro vale lo stesso discorso di qualsiasi altro peccatore.

Gli omosessuali si sentono esclusi dalla comunità ecclesiale. Ma la Chiesa non esclude nessuno. Nessuno è abbastanza cattivo da non essere ammesso. E nessuno è abbastanza buono da essere escluso. Con una eccezione (coloro che si sentono carenti in nulla, possono stare trnquilli), tutti sono i benvenuti. Ma viene chiesto qualcosa: il pentimento, la chiamata al pentimento. Ed è proprio questa l’ambiguità della Fiducia Supplicans: non si vuole nominare la natura peccaminosa. E questo è anche ciò che la comunità LGTBQ non vuole. Si chiede che non loro, ma che la Chiesa cambi.

Ogni benedizione è destinata ai peccatori. Ma non a coloro che credono che questo non sia il loro caso. Ma allora perché chiedere la benedizione? Per definizione, la benedizione è per i peccatori che riconoscono le loro mancanze e hanno bisogno dell’aiuto di Dio per migliorare. La Dichiarazione offre la possibilità di ricevere la benedizione, ma non dice una parola su un correttivo e si chiede al sacerdote di dare la sua benedizione su uno stato di disordine che permane. Ciò non è pastorale, né misericordioso, ma piuttosto senza amore. Il compito del sacerdote è quello di puntualizzare la loro situazione, il suo compito è quello di avvicinare le persone a Dio, non di guidarle ulteriormente verso l’abisso. Perché è questo che si sta facendo. Darò la mia benedizione a chiunque la chieda. Ma in nessun caso darò la mia benedizione a una situazione di peccato. E questo non ha nulla a che fare con la discriminazione. Lo stesso vale per una relazione uomo-donna in una situazione di adulterio.

Santo Padre, per favore, sia chiaro! Lei non sta aiutando nessuno con questo! Nessuno!
+Robert Mutsaerts
Vescovo ausiliario della diocesi di ‘s-Hertogenbosch (Olanda)
_______________________________
[Traduzione a cura di Chiesa e post-Concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui siamo nella situazione che Machiavelli dichiarava il voler risolvere le questioni gravi solo "colli rosari", con una rinuncia previa all'azione.
Bergoglio e Tucho delle "incazzature" e della teologia se ne sbattono come gli Israeliani delle "condanne internazionali".
Temono le AZIONI però, i boicottaggi, le contestazioni aperte e pubbliche, i rifiuti organizzati, l'opposizione che a ogni loro azioni ne fa seguire il doppio al contrario.
Pochi hanno capito la psicologia bergogliana quanto io l'ho capita, perché ero tra i pochi che lo conoscevano da prime e molto prima, e ne scrissi addirittura in tempi non sospetti, quando faceva ancora il cardinale. Lui è fondamentalmente un grande vigliacco, come ogni gesuita: lui cerca di capire dove sta il potere e lì si appoggia e diventa docile, malleabile, sottomesso; poi si rifà con un sadismo raro laddove individua la debolezza, persone o gruppi che percepisce "isolati", senza protezioni e soprattutto senza riserve economiche, e lì colpisce duramente e reiteratamente e più quelli invocano pietà più si accanisce. E' quel tipo di soggetto assolutamente sociopatico - proprio in senso tecnico e clinico, perché lo è - se rimette la coda tra le gambe quando quello che ha tentato di colpire si solleva, nota che è più grosso di lui, lo prende di petto e lo incolla al muro: e ritorna docile. Capisce due soli linguaggi quell'impostore: la violenza e la forza. Bisogna prenderlo di petto e a muso duro, mai mostrare di avere timore di lui, la buona educazione la legge come sottomissione e stimola il suo barbarismo.
BISOGNA CHE I VESCOVI, I GRUPPI CATTOLICI APERTAMENTE E UFFICIALMENTE RESPINGANO I DOCUMENTI CHE STA EMANANDO ED EMANERà, BISOGNA STRACCIARLI SUGLI EPISCOPI, BRUCIARLI SULLE PIAZZE E RIPRESI IN VIDEO. Creare emulazione, una narrazione, aumentare ovunque il malcontento, creare un clima pesante, pesantissimo che preveda anche contestazione nei ritrovi papali, di modo che quando schiatta questo qui, stiano attenti a quello che fanno quei rimbambiti riuniti in conclave.
Incoraggiare tutti, dando l'esempio, a contestare Bergoglio senza timori clericali.
RESPINGERE. RIFIUTARE. APERTAMENTE. PUBBLICAMENTE. UFFICIALMENTE. EMANARE DOCUMENTI CHE DICHIARANO NULLE LE DISPOSIZIONI DELLA LATRINA DELLA FEDE IN QUANTO "BESTEMMIA, ERESIA, CONTRONATURA".

Anonimo ha detto...

Se in tanti dicono no, il sì vaticano dovrá prenderne atto. Ma farà lo gnorri perchè prenderne atto vorrebbe dire fare marcia indietro. E loro vogliono continuare l'opera di demolizione, tanto ci sono quelli che ci cascano e anime all'inferno ne portano. Come padre Livio e il rinnovamento.

Se la Chiesa piange il Paese non ride ha detto...

Un'Italia dove si elegge persona dell'anno Elena Cecchettin, dove due maestrucole si arrogano il diritto di sostituire la parola Gesù con Cucù in una recita di Natale, dove il sindaco di Napoli, Manfredi, in pompa magna celebra il " matrimonio" tra Cecchi Paone, 62 anni, e il suo amichetto, 23 anni, tra drag queen e uno stuolo di invitati vip e trasmesso addirittura da canale 5 non è l'Italia che mi piace...

Anonimo ha detto...

El Jefe de la Iglesia Católica Griega, el Arzobispo Sviatoslav Shevchuk, emite una declaración sobre las bendiciones para las parejas del mismo sexo, en la afirma que “no tiene fuerza legal para los fieles de la Iglesia greco-católica ucraniana”
Fuente: https://ugcc.ua/data/komunikat-shchodo-retseptsiy-v-ugkts-deklaratsiy-dykasteriy-virovchennya-fiducia-supplicans-pro-dushpastyrske-znachennya-blagosloven-4124/

Anonimo ha detto...

Cosa dire? C'è da piangere per quello che sta avvenendo.
Quindi due uomini si presentano in coppia, uniti nel loro “amore”, in Chiesa e vogliono la benedizione di Dio.
E la Chiesa, grazie al fantasioso “sviluppo dei processi di Papa Bergoglio”, deve necessariamente concederla.
Ma a calci nel sedere, sede dei loro desiderata, la Chiesa dovrebbe mandare queste coppie a quel paese.
E proprio prendendo atto di questo rifiuto, piangendo il loro peccato, fanno allora veramente esperienza della misericordia di Dio che li trasforma spiritualmente..
Questa è la vera misericordia, questa la vera benedizione.
Ma questo Papa, assieme al suo amico Tucho, ha la testa rovinata.
Ma Sig Bergoglio, mi appello alla parresia da Te tanto invocata, prendendo in considerazione questo avvenimento scandaloso del documento Fiducia Supplicans, non ti accorgi che offendi gravemente il Signore che Tu rappresenti portando nelle terribili grinfie di Satana Te stesso con le stesse coppie da Te “benedette”? Sono tantissime le cose di cui Tu Sig Bergoglio devi chiedere perdono al Signore.
A dire il vero non so se chiamarti Papa, visto che non ti riconosci come Vicario di Cristo e non se chiamarti sacerdote cattolico visto che non ti consideri cattolico a causa del tuo Dio non cattolico: e se non ti ritieni tale, non so di quale religione ti consideri rappresentante..
Ah, se Tu potessi dichiarare ferma vergogna per quello che avviene sotto il tuo comando, chiedere pubblicamente perdono a Dio Padre, piangere per lavare il peccato di idolatria nel quale sei caduto e dare così un nuovo corso alla santa Chiesa che non è TUA ma di CRISTO a Te affidata per confermare i tuoi fratelli e così esercitare pienamente e santamente il munus di Vicario del figlio di Dio.
GO

Anonimo ha detto...

Lo spirito che suggerì a Roncalli di indire un concilio non era lo Spirito Santo. Bisognerebbe cercare di capire come si distinguono gli spiriti e chi è in grado di distinguerli con certezza. Sappiamo certamente che la distinzione avviene solo a posteriori, cioè dai frutti come avviene per l'albero.
Bisognerebbe anche capire per quale motivo la modernità ha portato con sé un intiepidimento, un raffreddamento della Fede, una scomparsa ed infine una Sua sostituzione con il nulla.
Certamente il Male cerca di erodere sempre il Bene, ma sempre in maniera circoscritta, sale e lievito non dovrebbero mai venire a mancare.
Forse quello che chiamiamo progresso tecnico scientifico era solo una prova per verificare la Fede degli uomini, forse le caratteristiche delle diverse epoche sono state realmente prove ambientali a cui è stata sottoposta la saldezza della Fede umana.

Anonimo ha detto...

Bibbia queer

Come è noto le "cattoliche" Edizioni Dehoniane hanno pubblicato una Bibbia queer. Poiché ormai nel settore si parla comunemente di "donne biologiche" e di "donne trans" sotto lo stesso genus "donna" (e con la stessa naturalezza con cui altrove si parla di "trote di torrente" e di "trote allevate"), immagino che ci sia un commento sotto la voce "Eva". Tralascio un'orribile considerazione parallela, perché blasfema solo a menzionarla, ma è evidente che gli argini sono rotti e che più che di scisma si deve parlare di abominio.

Anonimo ha detto...

Mi permetto umilmente di avanzare una tesi, leggendo Cionci e altre fonti su quanto lui espone. Ho trovato questo: il codice di diritto canonico 1983 esige per il Papa la libera rinuncia del Munus. E Lumen gentium introduce la distinzione tra munus e ministero per i vescovi, per cui è applicabile pure al Vescovo di Roma. La distinzione esiste. Secondo punto su cui arriveranno subito i soliti contestatori: Cum ex apostolatus officio e Papa Paolo IV escludono al 100% un eretico in un incarico qualsiasi nella Chiesa, fosse pure primaziale, oltre a ritenere illegittima l'elezione di un già eretico, ed oltre al richiamo a chiunque in merito. La primazia è del Papa.

Anonimo ha detto...

È un libro di più di mille pagine: già letto tutto? O ti fai imbeccare dai soliti? Io l’ho comprato e lo leggerò a breve. Sarà senz’altro molto interessante.

Anonimo ha detto...

Allora è stata proprio una cordata... un vero e proprio complotto attuato piano piano nel tempo sotto gli occhi di tutti dei quali molti ancora non possono, non vogliono credere. Epoca di mentiori, di falsari, di manipolatori, di plagiatori, di giuda, di ribellati a Dio e alla Sua Legge...

Catholicus ha detto...

Un complotto mondiale, si, amico mio Anonimo 6:51, è proprio così. Ma per attuarlo ci voleva un aiuto potente, e questo è venuto da laggiù, dagli inferi.
La forza preternaturale, di origine satanica è stata ed è tuttora laloro arma vincente, ma speriamo che non lo sia ancora per molto, che l' Onnipotente non conceda a loro e al loro sulfureo padrone molto tempo ancora per distruggere la. chiesa, la fede del popolo, la società e l' umanità. La loro sconfitta è certa, e lo sa bene il loro padrone, Satana, ma intanto li spinge a fare quanti più danni pssibile, a portatgli tante anime ( vedi Bergoglio e Tucho...). Buon Natale alla cara Mic e a tutti voi, cari amici del blog (e alle care amiche, ovviamente).

Anonimo ha detto...

Il Vescovo olandese e' troppo buono nel definirlo "pagliacciata".
Si legga ciò che hanno scritto i vescovi del Camerun a proposito delle pratiche omosessuali et similia, da scolpire nella pietra.

Gz

Anonimo ha detto...


# Il complotto mondiale, la forza preternaturale etc

Non dimentichiamoci che Dio ci ha dato il libero arbitrio, capace sempre di funzionare, anche se in modo imperfetto (rispetto alle passioni) per via del peccato originale che ci grava addosso con le sue conseguenze.
Il demonio ci tenta in continuazione ma siamo sempre capaci di resistergli se ricorriamo come si deve all'aiuto della Grazia, se cioè esercitiamo la nostra libertà di giudizio nel modo giusto, volendo esser effettivamente aiutati dal Signore a resistere.