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qui l'indice degli articoli sui 'due papi', a partire dall'annuncio dell'abdicazione di Benedetto XVI .
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Ratzinger al suo arrivo |
Città del Vaticano, 18 giu. (
askanews) - Prevedibilmente durerà solo pochi giorni ma il viaggio a sorpresa di Benedetto XVI nella sua Baviera, per assistere l'anziano fratello gravemente malato, materializza nella storia moderna del Papato una variabile sinora imprevista, ossia che il Papa regnante e l'emerito, protagonisti sin qui di una coabitazione ravvicinata non priva di complicazioni, sia invece sciolta, anche spazialmente, lasciando a Roma un solo uomo vestito di bianco.
Quando Benedetto XVI si dimise, nel 2013, sconvolgendo buona parte del Vaticano, nonché chi lavorava sottotraccia alla sua successione, si pose subito la questione di dove avrebbe vissuto. Nell'odierna epoca, segnata dall'onnipresenza delle comunicazioni e da non poche minacce alla sicurezza, l'idea di un ritorno di Joseph Ratzinger in Baviera, o il suo trasloco in altro luogo lontano da Roma, suonò subito come un incubo a molti cardinali e monsignori. Alla fine si optò per lo stesso Vaticano, ma non fu una scelta scontata. Prese corpo, tra l'altro, il fantasma del passato remoto, quando le lotte attorno alla Sede apostolica portarono alla cattività avignonese, alla compresenza di due o addirittura tre Papi, a epoche laceranti. Fantasmi che difficilmente si sarebbero riproposti, e infatti non lo hanno fatto, ma cosa sarebbe successo se il successore del Papa tedesco fosse stato molto diverso dal suo predecessore? Una dislocazione geografica avrebbe teso ulteriormente un dualismo gi potenzialmente destabilizzante. Fu eletto l'arcivescovo di Buenos Aires, effettivamente molto diverso da Joseph Ratzinger, e, dopo un periodo di decantamento a Castel Gandolfo, quest'ultimo rientrò in Vaticano, dove da allora risiede nel ristrutturato monastero Mater Ecclesiae, a poche centinaia di metri da Francesco.
Gli otto anni di coabitazione sono stati inediti. Segnati tanto dalla cordialità personale tra i due uomini, quanto dalle diversità, e tensioni, tra le loro divergenti idee di Chiesa, di società, di politica, tra i loro entourage, tra i loro pronunciamenti. Benedetto XVI, infatti, non rimasto in silenzio, e con numerosi scritti, messaggi, pubblicazioni ha spesso marcato, ancorché cortesemente, distanze di sostanza dal riformismo bergogliano [
vedi].