Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 31 marzo 2018

Veglia Pasquale in Rito Romano Antico, stasera alle 22, in S. Maria in Vado, Ferrara

Apprendiamo oggi dagli Amici della Tradizione cattolica Forlì. [Ben altre notizie davamo qui]
Sfratto per Fraternità Familia Christi?
Ci giunge notizia da Ferrara che, sui giornali locali di oggi, è apparso che sarebbe stato comunicato, alla comunità guidata da don Riccardo Petroni, il trasferimento dalla Basilica di Santa Maria in Vado e dall'annesso Convento, di Via Borgovado a Ferrara, al piccolissimo Santuario del Santissimo Crocefisso, quasi fuori Ferrara, vicino al Seminario Arcivescovile dell'Annuciazione, da parte del Dr. Gianfranco Perego, Kommissario Bergoglioso di Ferrara-Comacchio. Sarebbe l'ulteriore conferma che Tradizione e Rivoluzione non possono coesistere e la prima, in casa conciliare, è destinata invariabilmente a soccombere. Possa Maria Santissima, l'Immacolata ed Addolorata Corredentrice del Sabato Santo, donarci la Sua Fede e la Sua certa Speranza nella Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, Nostro Redentore e darci la stessa Fede e l'Amore al patire, per la Salvezza delle Anime, dei Tre Pastorelli di Fatima, per abbreviare quest'ora delle tenebre, che sta vivendo la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, ormai governata da Eretici e Modernisti.

clicca sull'immagine per ingrandire
Contemporaneamente riceviamo dal

Movimento Liturgico Benedettiano di Ferrara
Ἅγιος ὁ Θεός, Ἅγιος ἰσχυρός, Ἅγιος ἀθάνατος, ἐλέησον ἡμᾶς
Deus Sanctus Sanctus Fortis Sanctus Immortalis, Miserere nobis
Dio Santo, Santo Forte, Santo Immortale, Abbiate pietà di noi

la seguente comunicazione:
mentre vi ricordiamo l’appuntamento con la Veglia Pasquale in Rito Romano Antico di stasera alle 22 in S. Maria in Vado, alleghiamo gli articoli del “Carlino Ferrara” e de “La Nuova Ferrara”, nei quali si annuncia lo spostamento della Fraternità Sacerdotale della Familia Christi dalla Basilica di S. Maria in Vado al Santuario del Crocifisso di S. Luca.
Naturalmente, alla Familia Christi viene tolta la gestione della parrocchia. La comunicazione è giunta stamattina, da queste pagine dei giornali.
Non aggiungiamo nessun commento. Preghiamo per tutti coloro che ne hanno veramente bisogno, per un motivo o per un altro, a cominciare da noi stessi. Senza dimenticare i persecutori, chiunque essi siano.
Vi giunga l’augurio fraterno di una Santa Pasqua di Resurrezione. Tempus Christi veniat!

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 aprile, Domenica di Pasqua, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebra la Santa Messa alle ore 11:00. a Firenze, presso la Chiesa dei Santi Michele e Gaetano e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera ci vede uniti già da due anni [precedenti a partire da qui]. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle vicende che vedono il nostro Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ».
In questo mese dedicato a San Giuseppe, in suo onore ed in difesa della famiglia, rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo che lo scorso anno il cardinal Carlo Caffarra ha confermato [qui] le parole rivoltegli da Suor Lucia di Fatima: "l'ultima battaglia di Satana contro Dio riguarderà la famiglia e il matrimonio". Fu proprio lui che ebbe da Giovanni Paolo II l’incarico di ideare e fondare il Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia che purtroppo oggi è stato pesantemente epurato dei membri non allineati ai nuovi cambi di paradigma della rivoluzione bergogliana. [vedi]

Il silenzio pieno di vita del Sabato Santo

Con la resurrezione dei giusti, nell’ora silenziosa in cui Gesù combatte e vince negli inferi, l’opera redentrice raggiunge tutti gli uomini, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, anche coloro che giacevano tra i morti. A partire da Adamo ed Eva
Nel grande silenzio dell'assenza di Dio.
Egli  stava, dentro uno spazio che i suoi amici non potevano raggiungere, era solo nella sua percezione del reale.
Il solo uomo.
Mai come in quella solitudine egli era il Figlio dell'uomo e dentro la coscienza dell'umano solo Lui poteva entrare.
Essi, bambini come noi, che balbettano in un barlume di intuizione, davanti alla profondità di quella coscienza e di quella assenza.
Questo barlume ci serva per penetrare il Mistero di un abbandono nel quale Egli era il solo uomo.
Cioè la verità del nostro esserlo.
"Ecce Homo"
Perché Egli è insieme il Figlio di un Altro.
E quegli occhi, colmi di dolore  e di tenerezza, che ci guardavano in quell'ora erano gli occhi di Dio.
A cui nulla sfuggiva dell'abisso di noi da cui noi fuggiamo.
Ed Egli disse, guardando te e me, "Tristis est anima mea, usque ad mortem", disse la tristezza della sua anima.
Alla radice dell'essere, la tristezza di Dio, a cui si consegna, nell'obbedienza ad un amore che ha penetrato e non smette di penetrare la storia fino alla fine dei secoli.
Così Egli consumava la propria obbedienza al Padre e la propria fedeltà a quell'uomo che il Padre gli aveva comandato di essere.
Per calarsi alla radice dell'uomo, al punto di verità che non vogliamo guardare, il nulla che siamo, in cui Lui viene a farci compagnia.
E da lì, da quegli inferi, colmarlo eternamente della Sua presenza.
Così che possa fiorire.
Oggi, intanto, quando tutto è finito, riposa ogni inizio.
Franca Negri

venerdì 30 marzo 2018

Bergoglio e l'Islam anche a Pasqua....Guardiamo in faccia la realtà, per non abbassare la guardia

La Messa del Giovedì Santo quest'anno si è svolta nella Casa di Reclusione di Paliano, a Frosinone. Anche tre donne e un musulmano al rito della “Lavanda”. Ma lo scempio purtroppo è stato registrato fin dall'inizio del pontificato. [qui - qui - qui].
Notevole peraltro il fatto che solo in certe occasioni si sblocchi la sua renitenza a inginocchiarsi; il che accade particolarmente davanti al Santissimo...
Qui la sconcertante omelia della Messa del crisma del primo giovedì Santo del neoeletto Bergoglio, quella che ha iniziato a rendermi diffidente.

Papa Francesco ha nuovamente baciato i piedi di due carcerati musulmani. Mi auguro che capisca che per loro significa sottomettersi all’islam. In quest’epoca di decadenza, il Papa dovrebbe prodigarsi per salvare la civiltà cristiana su cui si è fondata l’Europa
Scusatemi ma io non ce la faccio proprio ad accettare l’immagine del Papa che lava e bacia i piedi dei carcerati musulmani. C’è qualcuno tra i suoi collaboratori in grado di spiegargli che un Papa che bacia i piedi dei musulmani per loro significa che si sottomette all’islam? Ma soprattutto il Papa dovrebbe sapere che la sua missione è di convertire anche i musulmani alla fede cristiana, non di legittimare l’islam a prescindere da ciò che Allah prescrive nel Corano, da ciò che ha detto e fatto Maometto, e da ciò che da 1400 anni i musulmani perpetrano per sottomettere anche l’Europa all’islam.
Ancora una volta ieri, nel rito della lavanda dei piedi del Giovedì Santo, Papa Francesco per la sesta volta dall’inizio del suo pontificato, ha lavato i piedi a dodici detenuti, questa volta del carcere romano di Regina Coeli, e tra loro c’erano due musulmani.

L'onnipresente salvifico del Venerdì Santo

«La potenza creatrice di vita nella Parola è legata al sacrificio. La Parola è diventata carne per dare la vita che essa assume, per offrire se stessa e la creazione, redenta dalla sua stesa consegna al Creatore, come sacrificio di lode».
«Esiste una vocazione alla partecipazione delle sofferenze di Cristo e con ciò di collaborazione alla sua opera redentrice. Se siamo uniti al Signore formiamo le membra del mistico corpo in Lui:allora Cristo continua la sua vita e la sua sofferenza per mezzo di queste sue membra. La sofferenza, per inserirci nella grande opera di redenzione di Cristo e divenire feconda, deve essere vissuta in unione con Lui e da Lui essere assunta come sua. Questo è ciò che si propone fondamentalmente ogni vita religiosa: intercedere con la sofferenza volontaria e gioiosa in favore dei peccatori e così collaborare alla salvezza dell'umanità». (Edith Stein)
Ogni cristiano nel Signore diviene un onnipresente salvifico ottenendo con Lui e come Lui nell'oggi della storia la redenzione dei fratelli ovunque occorra un suo contributo. Perché nel Suo sangue Cristo celebra il sacrificio supremo della Croce come compimento del suo sacerdozio unico e irripetibile. Ma proprio questo estremo Sacrificio gli consente di celebrare la nuova ed eterna Pasqua che è alleanza indissolubile con la creazione stessa, con gli uomini e con il Padre. Sacrificio di lode e di ringraziamento, Sacrificio di espiazione propiziazione e santificazione. E questo mistero della fede si riattualizza in ogni Santa Messa.
« La partecipazione al sacrificio e alla cena scarificale rende ogni anima una pietra viva della città di Dio e ciascuna un tempio di Dio». (Edith Stein, La Preghiera della Chiesa)

«La Sindone rende spontaneo pensare alla Risurrezione»

Il suo è un curriculum di quelli che si fanno ricordare: laurea in Scienze naturali, collaborazioni con “La Sapienza”, diploma di Catechista specializzato, corsi tenuti presso il Centro Romano di Sindonologia e la Libera Università Maria SS.ma Assunta, una decina di libri, innumerevoli collaborazioni con riviste ed un numero impressionante di articoli. Emanuela Marinelli, fra i massimi studiosi della Sindone in Italia e non solo, è in pensione da qualche anno, ma il suo interesse per la celebre reliquia, dopo una vita di studio, rimane comprensibilmente intatto. E’ grazie allo studio di gente come lei che è sorta, da qualche decennio, la sindonologia. Ed è con grande cortesia e disponibilità che accetta di concederci una preziosa intervista.

giovedì 29 marzo 2018

1 aprile Santa Messa cantata di Pasqua in Rito Antico a Torino

L'Associazione Introibo ad altare Dei è lieta di invitare alla S. Messa cantata di Pasqua nel Rito Romano Antico che sarà celebrata a Torino il 1° aprile 2018 alle ore 18.00 presso la Parrocchia Beato Pier Giorgio Frassati

Proprio e ordinario e canti polifonici saranno eseguiti dalla Schola "Benedetto XVI". 

La chiesa parrocchiale del B. Pier Giorgio Frassati si trova in via Pietro Cossa n. 280/2, Torino (tel. 011.455.14.30).

--->> Clicca sull'immagine per ingrandire

Giovedì Santo. Liturgia e preghiera della Chiesa

(Testi tratti da La preghiera della Chiesa, piccolo gioiello della produzione teologico-spirituale di Edith Stein, stupenda figura di donna, di pensatrice, di credente)
«Quando il Signore prese il calice, rese grazie: le benedizioni prima dei pasti contenevano un ringraziamento al Creatore e noi sappiamo che Cristo era solito, prima di compiere un miracolo, rendere grazie alzando gli occhi al Padre che sta nei cieli. Egli ringrazia perché sa di essere esaudito e rende grazie anche per la forza divina che ha in sé, mediante la quale manifesta agli occhi degli uomini la onnipotenza del Creatore. Ringrazia per l'opera di redenzione che ha il potere di compiere e la sua azione di grazie si compie per mezzo di quest'opera, che, in se stessa, è glorificazione della Trinità divina, perché rinnova in pura bellezza l'immagine deformata del Creatore. Possiamo così considerare tutto il continuo donarsi del Cristo sulla croce, nella santa Messa, e nella gloria eterna del cielo - come un solo, grande rendimento di grazie, l'Eucaristia, azione di grazie per la creazione, per la redenzione e per il suo ultimo compimento». [...]

Segnalazioni dei lettori. Via Crucis double face

Forse questa potrebbe sembrare la milionesima denuncia degli sproloqui che gli impiegati della Multinazionale per l’Ecumenismo e l’Accoglienza dei migranti, con sede a Santa Marta cucinano per i fedeli, ma penso che la tentazione della noia giammai debba avere il sopravvento e tanto più quando questi ci fanno venire i crampi alla pancia.
Lo scorso venerdì di passione ho avuto la grazia di assistere a due Via Crucis. Una tradizionale, nel pomeriggio, scritta da san Leonardo di Porto Maurizio, in una cappella di cui non farò nomi, ma riconoscibile dagli intenditori. La seconda, in new-style, la sera in parrocchia.
La prima recitata da sacerdote vestito da sacerdote, inginocchiato, con chierichetto maschio, vestito da chierichetto, al seguito. L’altra presieduta da sacerdote vestito da pensionato con fotocopie diocesane in mano e laici microfonati al seguito. Per la verità la seconda via Crucis si è svolta poeticamente per le vie del paese, al freddo e al gelo seguita da pochi vecchi e tre sparuti bambini. I miei figli. I quali, infreddoliti e stanchi, non hanno provvidenzialmente colto alcunché, riguardo il significato dei commenti alle stazioni.

mercoledì 28 marzo 2018

Il Papa da Benedetto XVI per gli auguri di Pasqua

Da non escludere una strategia mediatica che mira a riparare la disdicevole vicenda Viganò [qui].
Indice degli articoli sui 'Due Papi'.

CITTÀ DEL VATICANO, 27 marzo 2018 (ACI Stampa) - Papa Francesco si è recato nel pomeriggio al monastero Mater Ecclesiae in Vaticano per fare visita al Papa Emerito Benedetto XVI in occasione delle festività pasquali. Ne ha dato notizia un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede.
Sono frequenti le visite del Papa al suo predecessore. L’ultima lo scorso 21 dicembre in occasione del Natale.
Il Papa fin dal primo giorno di pontificato ha sempre voluto che Benedetto XVI fosse presente nelle grandi celebrazioni ecclesiali, storico ad esempio il passaggio del Papa Emerito attraverso la Porta Santa subito dopo l’apertura da parte di Francesco.
Tra le visite di Francesco a Benedetto XVI si ricordano anche quelle insieme ai nuovi cardinali creati negli ultimi concistori. (È proprio all'incontro dopo l'ultimo concistoro che di riferisce la foto).

Sia per la Chiesa che per lo stato una pacificazione arrendevole non è una buona idea.

Nella nostra traduzione dal The Catholic World Report [qui] un articolo di Garnett Genuis, del 12 marzo scorso, mentre si rincorrono sempre più forti le voci di una imminente sottoscrizione di un accordo tra Cina e Vaticano. Vedi precedenti a partire da qui.

Fare concessioni al governo cinese sulla nomina dei vescovi potrebbe danneggiare molto la capacità della Chiesa di essere un'autentica e coerente voce [spirituale] e morale nel mondo.
In ogni tempo, la politica di “appeasement” (pacificazione frutto di arrendevolezza -ndT) può essere molto seducente. Nauralmente e ragionevolmente ogni nazione libera e democratica non vuole il conflitto; quindi, in cambio della pace e possibilmente di altre concessioni, prende in considerazione l'idea di fare concessioni territoriali e di altro genere agli interlocutori militanti e aggressivi.
Chi è tentato dall’appeasement dovrebbe considerare le lezioni della storia e cioè: come la pacificazione con Hitler da parte di Neville Chamberlain peggiorò la posizione dell’Occidente, e come gli sforzi più recenti per placare l’Iran hanno aumentato la sua capacità di espandere il potere in tutto il Medio Oriente.

Parma 7 aprile. Sessantotto e Humanae vitae

martedì 27 marzo 2018

Sanguineti: «All’Ipsia nessuna parola di odio»

Ben venga la replica di un vescovo densa di chiarimenti. Esprimiamo solidarietà a Mons. Corrado Sanguineti. Dove sta scritto che solo gli arcigay et similia possano entrare nelle scuole anche di primo e secondo grado senza alcun contraddittorio?

Gentile Direttore,
avendo letto sulla Provincia Pavese di domenica 25 marzo le affermazioni del presidente dell'Arcigay di Pavia, Barbara Bassani, che mi attribuisce di aver pronunciato parole d'odio contro le persone con orientamento omosessuale davanti agli studenti delle classi dell'Ipsia Cremona di Pavia, sono tenuto, in coscienza e per rispetto della verità, a offrire alcune precisazioni.

L'incontro non è stato richiesto da me, ma proposto dall'istituto ed era l'ultimo di una serie di incontri tra la scuola e rappresentanti delle diverse istituzioni pavesi: mi era stato chiesto di spiegare, in modo sintetico, l'identità e la missione della Chiesa, come comunità visibile di credenti, nella società e quale sia il compito del vescovo. Davanti alle classi terze, quarte e quinte, che mi hanno ascoltato con attenzione, dopo avermi accolto con due canti di saluto, ho parlato per circa venti minuti e dopo e ho dato possibilità, come gli altri relatori, di rivolgermi domande, preparate e spontanee. Ne ho ascoltate diverse, anche circa la mia esperienza personale: tra queste, una chiedeva che pensiero avesse la Chiesa sul tema dell'omosessualità e delle persone che hanno e vivono questo orientamento.

Angela Merkel svela il piano mondialista: Islamizzare l’Europa

Intanto è di ieri la notizia: Follia europea: il Consiglio d’Europa accetta il Qatar come membro osservatore [qui]. Il Qatar è il primo paese al di fuori dell’Europa ad aderire al Consiglio europeo e viene fatto notare come questo potrebbe aprire la cooperazione tra il Consiglio d’Europa e altri Paesi arabi. Ѐ una notizia non poco inquietante se pensiamo che il Qatar è uno dei paesi finanziatori delle moschee e madrasse o scuole coraniche fulcro dell'islamismo integralista. 

Prima o poi le reali intenzioni dei mondialisti vengono allo scoperto, la loro determinazione nell’abbattere le radici della identità e della cultura europea si rivela in modo incontrovertibile. In Germania è accaduto che la Angela Merkel, la più importante statista europea e instancabile sostenitrice delle migrazioni e della società aperta, ha rivelato la sua vera intenzione rispondendo ad una osservazione di un ministro del suo governo.

Horst Seehofer, ministro dell’Interno, ha dichiarato, durante una sua intervista al giornale “Bild”, che “l’Islam non appartiene alla cultura della Germania, piuttosto la Germania basa la sua cultura e identità sul Cristianesimo. I mussulmani che vivono qui ovviamente appartengono alla Germania”, ha continuato Horst Seehofer, “ma questo non significa che la Germania sia islamica o che abbia le sue tradizioni collegate con l’Islam”.

lunedì 26 marzo 2018

Avviso. Convegno Ravenna 12 e 14 aprile


Giovedì 12 e sabato 14 aprile a Ravenna si terrà un Convegno ricco di interessanti dibattiti: 
- il primo (Cristina Siccardi - Riccardo Preda moderazione di Francesco Righini) affronterà la domanda:
" L'Arcivescovo Marcel Lefebvre: disobbedienza o profezia? "; 
il secondo declinerà la questione:
" Le chiavi del Regno dei cieli nell'epoca dei 'due Papi' ",
con interventi di don Mauro Tranquillo, Fabio Adernò e Cristiano Lugli.

--->> Clicca sull'immagine per ingrandire


Testo-testimonianza di padre Jean-Baptiste, il sacerdote che conosceva Arnaud Beltrame

Purtroppo nei giorni scorsi abbiamo registrato l'ennesimo attacco terroristico a Carcassonne e Trèbes, dove hanno perso la vita quattro persone e 16 sono rimaste ferite tra cui alcune gravissime, durante il sequestro da parte di un terrorista inneggiante all'Isis. Dobbiamo rilevare che ormai non ci sono più soltanto i terroristi 'strutturati', che agiscono nei teatri di guerriglia e di jihad in Siria o in Iraq, ma si moltiplicano i jihadisti 'fai da te', formati in moschee come tante (troppe), disseminate nelle nostre città europee, che creano enclaves non integrabili nelle nostre società, già civili, finora cieche e inermi di fronte all'ineludibile fenomeno della radicalizzazione islamista. Oltre alla tragica cronaca dell'evento, di cui si è reso protagonista il franco-marocchino Radouane Lakdim che urlando “Allah Akbar” si è proclamato un combattente dello Stato Islamico, emerge un'altra figura di spicco nella persona di un Gendarme, Arnaud Beltrame, che si era offerto in ostaggio al terrorista al posto di una donna. Per ore ha lottato tra la vita e la morte, ma nella notte scorsa il suo cuore si è fermato. Troppo gravi le ferite inferte dal «soldato dell’Isis». Quella che segue è una bellissima testimonianza di un sacerdote che lo seguiva da tempo.
Riporto le parole di una lettrice: "Ricordiamo: "Arnaud Beltrame, il tenente colonnello di 44 anni", una preghiera e un grazie. In Francia, in Europa, un uomo si è levato per dire ad un altro uomo, non ti è concesso farti scudo di una donna, non ti è concesso versare il sangue del mio fratello su questa santa terra, io mi pongo a difesa di questa donna, io mi pongo a difesa di questa santa terra. Grazie, Arnaud. Grazie, tenente colonnello, ora, delle Schiere Celesti".

Testo-testimonianza di padre Jean-Baptiste, il sacerdote che conosceva Arnaud Beltrame

«È stato a causa di un incontro fortuito durante una visita della nostra Abbazia, monumento storico, che ho fatto la conoscenza del tenente colonnello Arnaud Beltrame e di Marielle, con la quale si era sposato civilmente il 27 agosto 2016. Abbiamo subito simpatizzato e mi hanno chiesto di prepararli al matrimonio religioso che dovevo celebrare vicino a Vannes il prossimo 9 giugno. Abbiamo quindi passato molte ore a lavorare sui fondamentali della vita coniugale negli ultimi due anni. Avevo benedetto la loro casa il 16 dicembre e avevamo concluso il dossier canonico del matrimonio. La bellissima dichiarazione d'intenti di Arnaud mi è arrivata 4 giorni prima della sua morte eroica. Questa giovane coppia veniva regolarmente all'abbazia per partecipare alle messe, agli uffici e alle catechesi, in particolare ad un gruppo di pastorale familiare che si chiama Nostra Signora di Cana. Facevano parte dell’équipe di Narbonne. Sono venuti non più tardi di domenica scorsa.

domenica 25 marzo 2018

Don Curzio Nitoglia - Avvisi

Velletri (v. Madonna degli Angeli 78,
c/o Suore Discepole del Cenacolo).

Domenica 8 aprile: 
Giornata di Spiritualità con Don Curzio Nitoglia
Confessioni alle 7h.30;
Messa alle 8h.00;
Prima Colazione alle 9h.00 circa;
1a conferenza alle 10h.00;
pranzo al sacco alle 13h.00;
2a conferenza alle 16h.00;
Benedizione Eucaristica
e Rosario alle 18h.00.
Predica d. Curzio Nitoglia.
Cercheremo di ripeterle possibilmente ogni prima domenica del mese.
Daremo ulteriori informazioni per le prossime “Giornate di Spiritualità”.

Sabato 14 aprile: 
Conferenza:Il 50° anniversario del 1968
Relatore d. Curzio Nitoglia,
presenta il prof. Renato Criscuolo.
Perugia, via dei Priori, Hotel Priori, ore 18.00.

Martedì 1 maggio:
Spiegazione XXIV Tesi del Tomismo
Relatore d. Curzio Nitoglia
ore 16-18
Le lezioni saranno videoregistrate e messe in rete. Daremo conferma per ogni lezione a venire.

Il gender sparisce dai programmi scolastici. L'Onu protesta

Lettera delle Nazioni Unite a Lima. Il card. Cipriani: "No colonizzazioni"

Vittoria dei genitori in Perù, sconfitta per l'Onu. Dopo mesi di lotte, nell'agosto scorso la prima Sezione Civile della Corte Suprema di Giustizia di Lima ha provveduto a togliere l'ideologia gender dai curricula scolastici e nei programmi nazionali per l'istruzione di base. La richiesta ai giudici era stata inoltrata dall'associazione Genitori in azione, nonché ce n'è stata una analoga pervenuta dal Ministero per la Pubblica Istruzione. La decisione del tribunale era avvenuta in quanto la legge violava gli articoli 7 e 22 della Legge generale sull’Educazione, "secondo i quali le politiche inerenti l’educazione devono svilupparsi di comune accordo tra Stato e società e quindi tenendo particolarmente in considerazione la volontà delle famiglie".

sabato 24 marzo 2018

Meno pasticcini e più ostie Mons. Negri sfida la Chiesa

È proprio un guanto di sfida questo libro di monsignor Luigi Negri, gettato in faccia a tutti coloro che, pur di fare pace col mondo, in Comunione e liberazione hanno tradito don Giussani e nella Chiesa hanno tradito Cristo
Come sappiamo sono tantissimi e forse solo un vescovo emerito, suppergiù pensionato, poteva concedersi la libertà di mettersi contro mezzo mondo cattolico: la metà che detiene il potere, per giunta. Il vecchio allievo del fondatore di Cl, e primo presidente diocesano del movimento, non ha mai avuto peli sulla lingua. Stavolta ci si mette anche l'intervistatore Giampiero Beltotto che anziché moderare, come ci si poteva aspettare da un comunicatore istituzionale, aizza, essendo pure lui un ciellino della prima combattiva ora.

La sfida infra-ciellina è la parte meno necessaria del libro che si intitola per l'appunto La sfida, perché la sigla nata nel 1969 (ma con radici negli anni Cinquanta) mi sembra sempre più irrilevante come del resto pensa anche Negri: «L'esperienza dei movimenti non resiste più di fronte alle crescenti responsabilità». Quindi non è indispensabile accertare se nel seguente passaggio ci si riferisce a Formigoni o ad un altro dilapidatore, fra presidenze e assessorati, del patrimonio ideale ciellino: «A un certo punto, per propria natura, gli uomini che scelsero la politica si sentirono autoreferenziali in tutto».

'Perle' di saggezza: San Tommaso, dalle virtù alla contemplazione

Alcune virtù hanno lo scopo di regolare le passioni, non sopprimendole ma moderandole secondo un giusto mezzo tra l'eccesso e il difetto; è il giusto mezzo che è allo stesso tempo un culmine. Così la fortezza si innalza al di sopra della viltà e dell'audacia, la temperanza al di sopra dell'importanza e dell'insensibilità.

Allo stesso modo la liberalità è tra la prodigalità e l'avarizia; la munificenza, quando si debbono fare grandi spese, tra la grettezza e una sciocca ostentazione; la magnanimità tra la pusillanimità e una smisurata ambizione; la dolcezza respinge le ingiurie senza eccessiva violenza come senza debolezza.

venerdì 23 marzo 2018

Teramo 24 marzo. Conferenza: "San Giuseppe. Il silenzio dei privilegi".

Teramo, Sabato 24 marzo - ore 16:30, nella cattedra cateriniana San Domenico, Corso Porta Romana 66), il Cammino dei Tre Sentieri (http//itresentieri.it) organizza una (conferenza dal titolo "San Giuseppe. Il silenzio dei privilegi".

L'avvocato teramano Pierfrancesco Nardini, coordinatore nazionale del C3S, parlerà di questo santo e del reale significato del suo silenzio, nel mese di marzo a lui dedicato.

Hanno ridotto l’Italia a una terra di nessuno e l’hanno trasformata in una terra di conquista

L'amata Firenze di Oriana Fallaci...

La Magistratura e la Politica concedono agli stranieri ciò che non sarebbe consentito agli italiani. Hanno ridotto l’Italia a una terra di nessuno e l’hanno trasformata in una terra di conquista
Perché la Magistratura è severa con gli italiani e assente con gli stranieri? Lo scorso 5 marzo a Firenze è stato giustamente arrestato Roberto Pirrone, un pensionato di 65 anni intenzionato a suicidarsi per un debito di 30.000 euro e le continue litigate con la moglie. Ma gli mancò il coraggio. Uscì di casa con un’arma regolarmente denunciata e sparò al primo che capitò, uccidendo Idy Diene, un ambulante senegalese di 54 anni con regolare permesso di soggiorno. La stessa Procura di Firenze ha smentito le motivazioni razziali del gesto: "Ha sparato alla prima persona che ha trovato per strada dopo aver escluso di sparare ad una mamma e il suo bambino. I fini razzisti sono da escludere. Oltretutto il profilo personale dell'uomo non è collegabile a questo. Non sono emersi suoi legami con gruppi politici di destra o razzisti. Era un collezionista di armi e in casa sono stati trovati anche alcuni cimeli dell'ex Unione Sovietica. L'uomo voleva suicidarsi: i problemi economici continuavano ad assillarlo, quei 30mila euro di debiti erano motivo di continui litigi anche con la moglie".

I sacerdoti non sono obbligati a lavare i piedi alle donne - Card. Robert Sarah

Nell'imminenza dei riti della Settimana Santa ricordiamo che i sacerdoti non sono obbligati a lavare i piedi alle donne durante la Messa in Coena Domini il Giovedì Santo. Una chiarificazione del Card. SARAH (intervista del 26 febbraio 2016) dopo l'innovazione liturgica del 6 gennaio, alla quale sembrava essersi adeguato [qui] e che aveva destato preoccupazione nei presbiteri. Tuttavia resta il problema che una dichiarazione nel corso di un'intervista resta indicativa per chi è 'in ascolto' ma non dispiega efficacia nella pastorale rispetto ad un Decreto emanato per ordine del Papa.

Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha detto ai giornalisti a Roma il 26 febbraio che ogni vescovo o sacerdote “deve decidere in base alla propria coscienza, e in base all’obiettivo per il quale il Signore ha istituito questa celebrazione”.

La chiarificazione del porporato giunge in risposta a un’apparente disparità tra il decreto del 6 gennaio, In Missa in Cena Domini, e la nota esplicativa di accompagnamento scritta dal segretario della Congregazione per il Culto Divino, l’arcivescovo Arthur Roche.

Venerdì 23 marzo. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica totalmente il Santo Sacrificio, con annesse catechesi dei protestanti nelle nostre Chiese. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso orizzonti inesplorati ma fuori dalla Via maestra.
Preghiamo per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia. Poiché Cristo Signore ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5), chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli e i mali che lo insidiano in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, proponiamo uno scritto di Don Curzio Nitoglia sull'Apocalisse. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete è possibile conservare la biblioteca di letture di formazione.

giovedì 22 marzo 2018

Oggi di fa memoria del Beato Clemente Augusto von Galen

"Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita."... "Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel '39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello Stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la giustizia tra i popoli".
In memoria del Beato Clemente Augusto von Galen, vescovo di Münster, che si oppose sempre tanto al liberalismo quanto al nazismo quanto infine al comunismo; parole da meditare, tanto per i legislatori e i magistrati quanto per i sacerdoti e i vescovi...

Comunione sulla mano. Bergoglio ne ribadisce l'uso e smentisce ancora una volta il card. Sarah

Comunione sulla mano - Ulteriore smentita del card. Sarah

Nella catechesi sulla Messa, durante l'udienza di mercoledì 21 marzo scorso, Bergoglio ha richiamato i vari modi di ricevere l'eucaristia, tra i quali quello di ricevere l'Ostia consacrata sulle mani. La sua precisazione suona come una risposta indiretta alle severe parole del cardinale Robert Sarah, che recentemente ha criticato l'uso della comunione sulla mano. E purtroppo non è la prima volta che lo contraddice [vedi]. Ecco le parole di Bergoglio:
«Secondo la prassi ecclesiale il fedele si accosta normalmente all’eucaristia in forma processionale, come abbiamo detto, e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce (cfr OGMR, 160-161). Dopo la comunione, a custodire in cuore il dono ricevuto ci aiuta il silenzio, la preghiera silenziosa».
Ѐ evidente il contrasto con le affermazioni del card. Robert Sarah - tuttora prefetto, sia pure di fatto esautorato, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti  - nella prefazione al libro di Federico Bortoli : La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali (Edizioni Cantagalli), che ha denunciato un attacco diabolico multiplo all’eucaristia. Individuando proprio nell'uso di ricevere la comunione nella mano una porta aperta agli attacchi e richiamando l'uso di ricevere l'Ostia consacrata sulla lingua, in ginocchio.

mercoledì 21 marzo 2018

Il pressappochismo superficiale e ideologico di Bergoglio ha colpito ancora.

Il pressappochismo superficiale e ideologico di Bergoglio ha colpito ancora. E, purtroppo, a partire dalla non-benedizione ai 300 giovani accorsi lunedì scorso in Vaticano per il Pre-sinodo dei giovani ai quali si rivolgeva, non è l'unico danno che dobbiamo registrare. Un papa, che sostituisce alla Benedizione papale - e ai suoi effetti spirituali sul piano ontologico - generici buoni sentimenti in chiave new-age, oltre ad essere sconcertante, svia chi dovrebbe guidare sulla Via della Verità e della Vita.... Cito le sue parole:
“Adesso, ognuno nella propria fede, nel proprio dubbio, in quello che ha nell’anima, pensi a Dio, pensi al bisogno di Dio, pensi al dubbio che ha (se Dio c’è…), pensi alla propria coscienza e chieda la benedizione e la bontà su tutti noi. Amen”. E, in chiusura: “Già da ora vi dico grazie; e vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. E quelli che non possono pregare, perché non sanno pregare, almeno mi pensino bene. Grazie”. [qui]
Inoltre ‘giustifica’ i terroristi islamici, “giovani senza lavoro”:

Come il ven. Fulton Sheen affrontò la crisi del post-Concilio e quali rimedi proponeva agli scottanti problemi della Chiesa

Mons. Hilary Franco, che ebbe il privilegio di lavorare parecchi anni come assistente personale di mons. Fulton Sheen, ci racconta come il Venerabile approcciò i gravi ed emergenti problemi della Chiesa negli anni che fecero seguito al Concilio Vaticano II, quale atteggiamento assunse e quali rimedi propose. Una testimonianza illuminante, preziosissima, da leggere e meditare. Si scoprirà allora che davvero Fulton Sheen è stato un Profeta ma, come tutti i veri Profeti, non ascoltato!!
Precedenti nel blog: Il falso profeta e l'Anticristo [quiqui];  Vivere la Messa [qui]; 8 dicembre, Madre delle madri [qui]; 

1. Sulla premura dell’Arcivescovo per i sacerdoti:
"L’Arcivescovo Sheen scelse di dedicare gran parte del suo tempo e delle sue energie ai sacerdoti, specialmente nell’ultima fase della sua vita. Sarebbe arduo stimare a quante centinaia di ritiri per preti partecipò in quel periodo [negli ultimi dieci anni di vita, giunta al termine nel 1979, ndt]. Una delle espressioni ricorrenti nelle sue lettere per me era che, sebbene trovasse la qualità dei preti generalmente soddisfacente, osservava con dolore che non tutti erano soddisfacenti.
Tuttavia riscontrava una complessiva reattività alla sua predicazione. Chiamava gli estremi tra i preti gli “ultravioletti” e gli “infrarossi”. In realtà, le sue parole erano in qualche modo più descrittive: “A ciascun estremo si trovano gli ultravioletti e gli infrarossi: i nevrotici che intendono cambiare il mondo senza Cristo, e gli psicotici che vogliono conservare la Chiesa ma ignorare il mondo”. Ma, devo comunque reiterare che in questo commento si riferiva ai comportamenti estremi".
Anche qui, la ragionevolezza e l’equilibrio contro ogni deriva estremista, si tratti degli smantellamenti di marca modernista o il rischio, insito in certo tradizionalismo sclerotizzato nei formalismi, di raggomitolarsi chiudendo fuori gli uomini, invece di farli entrare.

Nelle moschee francesi si invoca lo sterminio degli infedeli

Le serpi in seno.... Chi ancora possa illudersi che le moschee rappresentano centri di preghiera e che in esse non si diffonda o giustifichi la Jihad internazionale, mentre l'islam è una religione di pace e gli islamici possono integrarsi nelle nostre società, trova le ennesime smentite nelle due recenti notizie inquietanti da Parigi pubblicate di seguito.

Nelle moschee invocano lo sterminio

Chi ancora si illuda che le moschee rappresentino centri di preghiera e che in esse non si giustifichi la jihad internazionale trova l’ennesima smentita nell’eccezionale documento diffuso da un’emittente israeliana, prodotto da AG Production in collaborazione con Le Week.
Alcuni giornalisti si sono infiltrati clandestinamente nelle moschee francesi, per registrare i sermoni tenuti al loro interno. Dell’équipe ha fatto parte anche Zvika Yehezkeli, ex-membro dei servizi segreti israeliani, specialista in scoop di questo tipo. Per questo tipo di missione, durata alcun mesi, ha ricevuto una specifica formazione psicologica grazie agli esperti del Mossad e dello Shabak, i servizi di sicurezza.
La moschea “Omar Ibn al Khattab” è la più frequentata di Parigi e viene gestita dai Fratelli Musulmani: stupisce in essa sentir risuonare questi discorsi, durante la predica del venerdì e dinanzi ad un migliaio di persone: «Dio rafforza l’islam e i musulmani. Dona la vittoria a chi sostiene la religione! E abbatti gli idolatri! Stermina i nemici della fede! Continua a sostenere noi, tuoi fratelli mujiaheddin [i soldati della jihad]. Allah, alza lo stendardo della jihad!».
Vasta l’eco avuta da tale documento in tutto il mondo mediorientale e non solo, come affermato a commento dalla televisione Al Jazeera. [Fonte]

* * *
... e si profanano le Chiese

La chiesa di Saint Denis a Parigi profanata da un’orda islamica guidata da esponenti dell’estrema sinistra. Scene che feriscono. Scene che descrivono perfettamente il futuro che gli utili idioti della cosiddetta sinistra hanno per noi in mente.

I clandestini ieri hanno invaso la chiesa dilagando tra le guglie della basilica che conservano le tombe dei re di Francia. Impedendo lo svolgimento della Messa.

La chiesa è stata poi sgomberata con la forza. Rimane l’atto di prepotenza. Simbolico. E non solo simbolico. E la dimostrazione che il nemico è in casa.[Fonte]

martedì 20 marzo 2018

Roma 7 aprile. "Chiesa cattolica, dove vai?". Ma è piuttosto un "Quo vadis, Petre?"

Quo vadis, Petre?
Come già annunciato, un Convegno molto speciale si terrà sabato 7 aprile alle ore 15 a Roma, presso il centro congressi "The Church Village", via di Torre Rossa 94, un paio di miglia a ovest della basilica di San Pietro [mappa - mezzi pubblici]. Col proposito di indicare alla Chiesa cattolica la strada su cui proseguire, dopo l'incerto cammino dei primi cinque anni del pontificato di papa Francesco.
Il bilancio di questo quinquennio, infatti, è piuttosto critico, a giudicare dal titolo del convegno: 
"Chiesa cattolica, dove vai?".
E lo è ancor di più se si guarda al sottotitolo: "Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione". Esso è ripreso da una frase del cardinale Carlo Caffarra (1938-2017), indimenticato sottoscrittore, assieme ad altri cardinali, di quei "dubia" sottoposti nel 2016 a papa Francesco col proposito di fare chiarezza sui punti più controversi del suo magistero, ma lasciati da lui senza risposta:

La scuola promuove l'equiparazione delle sotto culture al cristianesimo ed il papà ritira la figlia da scuola

Dopo l'inquietante episodio della strega nella scuola nel bresciano [qui], una notizia di analoga portata arriva da Dossobuono in provincia di Verona. Si sta rivelando una tendenza da non prendere sottogamba perché per la Chiesa non c'è da scherzare con il ragno del preternaturale a cui appartengono certe pratiche, nella più totale ignoranza del mainstream dominante che tende a favorirle tacciando da oscurantista chi vi si oppone. E si eliminano i crocifissi...

Africani, con la complicità del Dirigente Scolastico, insegnano ai bambini a scuola i riti tribali per "mettersi in contatto coi defunti". Ma ad accorgersene sono solo i cattolici tradizionalisti in quanto don Giuseppe Mirandola (articolo a fianco) del Centro per la Pastorale dei Migranti asserisce: "Nessun patentino per sentirsi migliore", e cioè che la nostra cultura cristiana non è per nulla migliore delle altre religioni e giustifica così la collaborazione con i Centri Sociali veronesi, organizzatori dell'iniziativa volta a scristianizzare i bambini.
Lo scivolone del Dirigente Scolastico di Dossobuono, sul progetto dei riti africani per contattare i defunti, fa emergere il malcelato progetto di decostruzione della nostra civiltà, e cultura autoctona, a totale favore di altre usanze, tribali arretrate e straniere; decostruzione che ormai dilaga indisturbata in tutte le scuole d'Italia.

Crisi della Chiesa: la vera nozione delle “buone opere”, contro l’eresia luterana di Papa Francesco – Paolo Pasqualucci risponde ad una critica

Utile richiamarsi a questi precedenti saggi di Paolo Pasqualucci: La vera dottrina della Chiesa sulla giustificazione [qui] - L'eresia luterana di Papa Francesco [qui] - Lo scandaloso elogio di Bergoglio a Lutero [qui - qui]

Nota  previa:  Mi sono accorto solo il 9 marzo u.s. del  cortese intervento critico del lettore Giorgio Giacometti, “postato” il 25 febbraio precedente. Ho tentato di rispondere sul mio blog ma la risposta la “macchina” non me l’ha passata, forse per mia imperizia. Rispondo pertanto in maniera più articolata, con la presente replica, pubblicata come articolo autonomo. Colgo l’occasione per ringraziare il generoso apprezzamento di Gederson Falcometa, sempre a proposito dello stesso articolo, sull’eresia luterana di Papa Francesco.

L’intervento critico di Giorgio Giacometti.
“Apparentemente  la Sua dimostrazione dell’eresia di Papa Francesco (che coinvolge anche la celebre Dichiarazione congiunta di cattolici e luterani) è ineccepibile.  Tuttavia, se i Suoi argomenti fossero validi (Lei ragiona su basi decisamente “aristoteliche”, in termini per così dire, di “bianco e nero”), l’ecumenismo a cui siamo chiamati dai tempi del Concilio Vaticano II sarebbe vano.  Non vi sarebbe alcuna possibilità di “rivedere” i dettami del Concilio di Trento o di reinterpretarli in modo tale da farli collimare, prima o poi, con la dottrina protestante, a sua volta reinterpretata e approfondita. 
 È chiaro che, se “dialogo” deve essere (e se così non dovesse essere, lo stesso Concilio e i Papi che ne sono seguiti e hanno cercato di attuarlo dovrebbero essere giudicati eretici), bisogna supporre che almeno alcune difficoltà e incomprensioni siano “verbali”e non “sostanziali”.  A leggere bene, in effetti, gli stessi articoli del Concilio di Trento, quando parlano delle opere, mettono in luce l’azione dello Spirito Santo (dunque una forma della grazia).  E che significa che le opere “aumentano” la giustificazione? O si è giustificati oppure no!  Forse significa che la rendono più “splendida”, ma allora non sono strettamente essenziali…Insomma, non voglio fare il teologo, ma credo che se non si lavora di fino sui singoli termini con apertura mentale, il dialogo diventa impossibile e l’ecumenismo è affossato a priori”.
* * *
REPLICA di PAOLO PASQUALUCCI

Sommario :  1. L’ecumenismo dell’attuale “dialogo”è incompatibile con la logica.  2. La critica di Giacometti al Tridentino non coglie il senso autentico dei testi.  3. Il rilievo sull’azione dello Spirito Santo appare ininfluente per la tesi dell’Autore.  4. Uno pseudo-problema.  5. Nozione della giustificazione.  6. Cause delle giustificazione.  7. La giustizia di Dio si attua in noi mediante lo Spirito Santo ma con la nostra cooperazione.  8. L’aumento della Grazia, la giustificazione nell’accrescimento reciproco di fede e opere.  9.  Le opere buone aumentano la “giustizia ricevuta”, ossia la giustificazione.  10. Sembra essersi smarrito il senso del dogma, della verità di fede che non si può cambiare, nel modo più assoluto. 
[1. L’ecumenismo dell’attuale “dialogo” è incompatibile con la logica]

lunedì 19 marzo 2018

Cessione di acque territoriali alla Francia. Occorre chiarire...

Aggiornamento 21/03: Mare alla Francia: Parigi fa marcia indietro. Caso chiuso? [qui] Anche i francesi ora si attengono ai vecchi confini, visto che l'accordo di Caen non è stato ratificato dal Parlamento italiano. Resta il mistero sul perché dell'accordo. Ma lo scalpore e le reazioni suscitate anche grazie alla rete devono aver avuto i loro effetti, anche se credo occorra non abbassare la guardia su possibili sviluppi riguardo alla Zona Economica Esclusiva.

Nel precedente articolo del 16 marzo [qui], che è stato un po' l'apri-pista delle mille voci che si sono replicate sul web e sulla stampa, lanciavamo l'allarme sulla cessione di alcune importantissime zone di mare a nord ovest e a nord est della Sardegna. Un danno immenso per le marinerie sarde e in parte anche per quelle liguri, che risulta incomprensibile e soprattutto inaccettabile. Dopo aver esaminato in molti suoi aspetti, anche nella nutrita e interessante discussione, una situazione che rischiava di passare sotto silenzio in un'aura di sconcertante segretezza, estraggo la seguente conclusione che ritengo debba essere fortemente affermata e tradotta in atti concreti

La situazione resta oscura e pasticciata - Giorgia Meloni deve insistere ( e non solo Lei!)

Il riferimento alla Zona Economica Esclusiva potrebbe chiarire la dichiarazione di Gentiloni, che non sono state cedute acque territoriali italiane, ma in senso negativo, a sfavore del nostro governo. Vediamo.

Il limite territoriale tradizionale è di 12 miglia (approssimativamente 20 e più km., portata massima delle artiglierie quando fu stabilito, tanto tempo fa). Il limite è considerato obsoleto da parte di molti Stati, perché essi tracciano delle Zone Economiche Esclusive anche molto ampie al di là di esso, ricche di pesci e/o giacimenti (vedi Turchia che ha bloccato la nostra nave a Cipro; vedi in passato Gheddafi contro di noi, etc). Allora: la Francia rivendica questa ZEE esclusiva e noi no, naturalmente. Noi siamo rimasti alle 12 miglia, almeno da quello che se ne sa. Le zone che l'accordo di Caen concedeva ai francesi probabilmente sono zone piuttosto ampie, al di là delle 12 miglia delle nostre acque territoriali tradizionali, zone finora considerate libere e nelle quali i nostri andavano a pescare anche loro. Per questo Gentiloni può dire, allora, che non sono state cedute acque territoriali italiane.

Ma, se la mia ricostruzione è esatta, la precisazione di Gentiloni non cava il ragno dal buco. Anzi. Resta il fatto che su ampie zone di acque che dovrebbero essere internazionali e sulle quali la pesca italiana e l'Italia vanta un diritto d'uso (se così posso dire) uguale a quello degli altri, l'Italia ha riconosciuto la sovranità di uno Stato straniero. Non sapendo noi tutti come stiano veramente le cose, dobbiamo comunque non dichiararci per nulla soddisfatti della garanzia data da Gentiloni. Pertanto, a mio avviso, Meloni dovrebbe insistere. In questo modo:
  1. Non si dichiara soddisfatta perché la cessione di sovranità riguarderebbe la ZEE che va ben al di là delle acque territoriale italiane.
  2. Il governo ha l'obbligo di far conoscere subito i dettagli dell'accordo all'opinione pubblica, comprese le eventuali concessioni francesi a nostro vantaggio (quali?). Venga Gentiloni in Parlamento a mostrare i dettagli, le cartine etc.
  3. L'accordo non è stato ratificato e quindi non dovrebbe entrare in vigore il 25 marzo. Tuttavia il governo deve chiarire subito se esiste via Bruxelles la possibilità che la Francia possa ugualmente far valere l'accordo unilateralmente, anche solo in via provvisoria; se cioè l'Italia ha ceduto in sede comunitaria un pezzo della sua sovranità, aderendo a procedure che possano far aggirare (via Ue, ripeto) l'ostacolo costituito dalla mancata ratifica formale di certi accordi. A me una cosa del genere non sembra possibile, ma con il "diritto comunitario", cioè con le normative dell'Unione europea e i mutamenti intervenuti nel concepire il diritto internazionale, tutto è possibile, oggi.
Il silenzio di Berlusconi è deleterio: - il terzo partito del Centrodestra sarebbe dovuto intervenire nella polemica - e soprattutto far esplodere lo scandalo di questa trattativa mezza clandestina grazie al suo ancora robusto impero mediatico - penso soprattutto alle televisioni, che restano ancora, piaccia o meno, una via di diffusione primaria delle notizie. (Maria Guarini)

Riccardi. Chiesa sconfitta dalle elezioni. Pezzo grosso: sconfitta la CEI non la Chiesa

Il fondatore di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ha rilasciato un’intervista all’Espresso. Pezzo Grosso l’ha letta, e ci ha subito inviato un suo commento, che vi offriamo. Una piccola nota: vi ricordate quanto da parte dei media di Chiesa si era detto che il Pontefice non aveva voluto sponsorizzare lo ius soli, qualche mese fa? Beh, ci sembra che il professor Riccardi sia di opinione diversa...
“Caro Tosatti, mi riferisco all’intervista sull’ Espresso del grande Andrea Riccardi (qui sotto linkata), l’uomo più influente e temuto nella chiesa attuale. Riccardi lamenta, attribuendola alla Chiesa cattolica, la sua sconfitta e le certe difficoltà in cui verrà a trovarsi la sua Sant’Egidio dopo le prossime prevedibili modifiche dei governi Lega-5stelle alle sue attività dei “prelevamenti immigrati” dei corridoi umanitari gestiti da Sant’Egidio. Per Riccardi le sconfitte della Chiesa, – si faccia attenzione lo dice lui nella intervista -, sono 1°-lo stop allo jus soli; 2°-la sconfitta del PD; 3°-il voto cattolico a Lega e 5stelle; 4° -la minor prevedibile apertura agli stranieri; 5° -la non integrazione europea a causa dei due partiti, secondo lui, contrari all’Europa; quell’integrazione che Riccardi vorrebbe (quella del manifesto di Ventotene per caso?). Vediamo. Anzitutto la sconfitta della Chiesa c’è, e si vede da altri fatti; magari dalla confusione nella dottrina e dal crollo della fede, negli ultimi cinque anni soprattutto. Ma non credo di dover insistere su questo, lo sa anche lui certamente. Riguardo poi al risultato elettorale la sconfitta è della CEI, non della Chiesa…Vorrei poi ricordare a Riccardi che c’è un’altra realtà che presidia ogni angolo della terra come la Chiesa; si chiama massoneria, mai sentita nominare? Riccardi dice che non pretende di scomunicare quei cattolici che hanno votato Lega e 5stelle. Neppure io propongo di scomunicare Riccardi per i danni che arreca (soprattutto con questa intervista) alla chiesa e a Papa Francesco (danni superiori persino a quelli di mons. Dario Viganò), ma almeno gli imporrei gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio (non quelli a Bose ), quelli di un mese, in silenzio assoluto”.  Pezzo Grosso - Fonte

S. Giuseppe uomo giusto - P. Serafino M. Lanzetta, FI

Il mese di marzo è dedicato dalla tradizione della Chiesa a S. Giuseppe, lo sposo di Maria e il padre verginale di Gesù. Sono questi due attributi che inseriscono a titolo unico Giuseppe di Nazareth, l’umile falegname, nel mistero di Dio, rendendolo partecipe così da vicino della Redenzione. S. Giuseppe è scelto da Dio quale custode nel tempo dei suoi misteri, custode di Gesù e di Maria. Su di lui si rivolge la predilezione unica del Padre che lo designa quale padre del suo Figlio e Sposo della sua Figlia. Nelle sue mani sono consegnati i tesori di Dio. È lui il tesoriere di Dio, eppure un’aura di silenzio e di profonda umiltà lo avvolge. Le cose grandi di Dio sono avvolte dall’umiltà, dal nascondimento. Sono grandi proprio nella misura in cui sono piccole agli occhi degli uomini. Facendosi piccoli si diventa grandi. Non è forse questo il paradosso più visivo del Vangelo? L’umile falegname di Nazareth lo incarna dal vivo. Giuseppe è “aggiunto da Dio” alla sua famiglia perché si tratteggiassero scultoreamente i lineamenti di una paternità e di una sponsalità che sanno di grandezza umile e di piccolezza sapiente.

Parla una ex jihadista: c'è un piano di conquista

Si condanna chi osa preoccuparsi dell'ondata immigratoria in Occidente, ma Isik Abla, convertita al cristianesimo, non comprende chi nega "la colonizzazione in atto ostinandosi a chiamare l'islam una religione di pace". La donna, che oggi evangelizza gli arabi puntando sul loro cuore e la loro ragione, spiega "come pagavamo l'istruzione dei giovani nelle migliori università americane per cambiare la mentalità dei vostri paesi".

Ѐ passata dal volersi uccidere nel nome di dio al voler dare la vita agli uomini in Suo nome, fino a rischiare la propria pelle per le rivelazioni circa la strategia della Jihad a cui apparteneva. L’ex musulmana Isik Abla, prima residente in Turchia e poi scappata in America dal secondo marito, violento come il primo, ha mostrato al Christian Post il piano con cui gli islamisti pensano di conquistare l’Occidente. Alma ha così messo in chiaro che le preoccupazioni sull’immigrazione non sono da minimizzare, spiegando che non si può ridurre il problema agli attentati in Occidente come si trattasse di un'azione circoscrivibile a certe schegge impazzite. Infatti, insieme alla violenza manifesta, esiste un'operazione più subdola e pericolosa: “Esiste un’educazione alla Jihad – ha spiegato Abla - c’è una popolazione della Jihad, un sistema mediatico della Jihad e un sistema economico della Jihad”.

domenica 18 marzo 2018

Linee guida crescono da una periferia all'altra, i 'Dubia' sempre più ignorati.

Segnalazioni dei lettori.

Linee guida in ordine sparso. Dov'è più l'unità e l'universalità de La Catholica

Anche in Italia la confusione regna sovrana. Dopo le proposte dei vescovi di Campania e Sicilia, altre «buone idee» (sic!) per applicare il capitolo VIII della Amoris Laetitia, annunciate da Avvenire, da parte dei Vescovi dell'Emilia-Romagna e Piemonte. Pronti anche la Lombardia e il Triveneto. Ed ora riceviamo la seguente segnalazione:

Le scrivo per segnalare alla Sua cortese attenzione le linee guida per l’applicazione del Cap. VIII della AL per la Diocesi di Como, risalente al 14 febbraio scorso ma apparentemente passata sotto i radar di vaticanisti e media cattolici. Se da una parte questo è spiegabile per la perifericità della nostra diocesi, dall’altra va rilevato come quest'ultimo documento sia particolarmente indicativo delle derive più estreme (ma del tutto logiche) alle quali la dibattuta Esortazione conduce. Infatti, la “Nota Pastorale” del Vescovo Oscar Cantoni giunge corredata di un “Approfondimento di Teologia Morale”, a firma del (a)moralista don Angelo Riva, che non indugia nel tracciare le “due vie” che partono dall'Amoris Laetitia, la prima (paradossalmente) volta a disfarsi del tanto invocato discernimento, la seconda mirata a riconoscere che gli atti adulterini della nuova unionenon sono peccati, sono atti buoni della vita coniugale” (p. 23). Vita coniugale della quale già si prefigurano registri, cerimonie e benedizioni (pp. 20-21). Insomma, una ricostruzione che sancisce la fine del matrimonio unico e indissolubile, nonché della dottrina degli atti intrinsecamente malvagi. Lascio ulteriori giudizi e approfondimenti a chi avrà la voglia (e lo stomaco) di affrontare questo surreale vagabondare di un presule ebbro di falsa misericordia.
cliccare sull'immagine per ingrandire

Il link al sito curato dall' "Ufficio per la pastorale della famiglia della Diocesi di Como”; il 4º documento è quello a cui ho fatto riferimento: https://famigliechiesacomo.wordpress.com

Ecco i pittori che illustrano i dubbi dei cardinali sul Papa

Un articolo dalla stampa laica e artisti credenti parlano più e meglio di sedicenti pastori muti o conniventi. Il testo che segue è ripreso da Il Giornale e dall'ottima penna di Camillo Langone.

Che fine hanno fatto i Dubia, le cinque domande formulate da quattro cardinali a Papa Francesco in merito all'esortazione apostolica Amoris laetitia? Correva l'anno 2016 e il testo pontificio sul matrimonio cattolico apparve a molti perlomeno confuso, ma solo quattro vecchi porporati, suppergiù in pensione ossia aventi poco da perdere, ebbero il coraggio di chiedere, in modo assolutamente rituale e rispettoso, chiarimenti.

Esistono ancora l'indissolubilità del matrimonio, il peccato di adulterio, il bene e il male così come indicati da Gesù Cristo e poi da tutti i Santi e da tutti i Papi per due millenni? Oppure il Vangelo non è più valido e liberi tutti? Il Papa non rispose. Di più: rifiutò di ricevere in udienza i quattro firmatari, atteggiamento questo sì irrituale anche perché negli stessi mesi trovò il tempo per incontrare, con gran sfoggio di sorrisi e complimenti, l'abortista massima Emma Bonino e l'anticattolico incallito Eugenio Scalfari. L'anno scorso due dei quattro cardinali sono morti e, nonostante l'ostinazione del tedesco Brandmüller e l'ufficiosa adesione dell'olandese Eijk, oggi dei Dubia non si parla quasi più. Questo nel mondo ecclesiastico. Nel mondo artistico le cose vanno diversamente. Incredibile (per chi conosca lo sprezzante agnosticismo dell'ambiente) ma vero, alcuni pittori italiani hanno recentemente realizzato opere che sembrano far propri i dubbi di quei cardinali umiliati. Senza committenti, men che meno ecclesiastici: loro sponte.

sabato 17 marzo 2018

Il don: «È il nostro San Giuseppe. Se l’era preso l’alluvione»

Un episodio che rincuora e pare una pagina di Guareschi, tenendo conto anche dei luoghi. Il parroco di Lentigione riconosce la statua riemersa dal Po: se l'era portata via la piena dell'Enza. Travolta nell'imminenza del Natale, la statua di San Giuseppe è stata ritrovata nel tempo della novena nel mese a lui dedicato. Non a caso, per chi crede...

Il San Giuseppe riemerso dalle acque del Po nei pressi di Motteggiana e recuperato da due allevatori del posto potrebbe presto tornare a casa. A rivendicarne la proprietà è don Evandro Ghirardi, parroco di Lentigione, Comune del Reggiano colpito da un’alluvione nel dicembre scorso.
È proprio quella calamità è all’origine della sparizione della statua. «Non ho nessuna prova certa - dice il sacerdote - ma dalle foto sembra proprio il nostro San Giuseppe. Certo, la coincidenza è molto strana». Tutto è iniziato ai primi dicembre quando la piena dell’Enza ha sommerso il paese. «Avevamo appena fatto il presepe davanti alla chiesa - racconta don Evandro - quando l’acqua ha spazzato via tutto. Siamo riusciti a recuperare Maria, il bue e l’asinello e la capanna completamente distrutta. Fortunatamente, Gesù bambino non lo avevamo ancora messo perché aspettavamo la notte di Natale. Di San Giuseppe, invece, abbiamo perso le tracce».
Il "miracolo" si è compiuto. La statua del santo in vetroresina o in plastica alta mezzo metro, cappa marrone sopra la veste violacea e l’immancabile bastone tra le mani, è riapparsa. Ha passato le sue; scaricata con l’acqua dell’alluvione nei canali di scolo, è arrivata sino al Po e poi è stata trasportata dalla corrente fino a Motteggiana dove mani pietose ed emozionate l’hanno recuperata. Quasi un novello Mosè salvato dalle acque. «Non so se è la nostra - ripete don Evandro - ma saprei riconoscerla».
L’unico modo per risolvere ogni dubbio è quello di contattare i due agricoltori, Simone Minelli e Angelo Bonini, che hanno già dichiarato di voler donare la statua al vescovo di Mantova Marco Busca in vista dell’ormai prossima ricorrenza del 19 marzo. «Prima di farlo aspettate un attimo» è l’appello del sacerdote, pronto a venire nel Mantovano per identificare il San Giuseppe riemerso. [Fonte]