Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 31 ottobre 2024

I fiori dello spirito sono radicati nella terra

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un'avvincente riflessione sul simbolismo nella vita medievale e nelle nostre vite, già ripresa in diverse occasioni, la più recente qui, che proseguirà in parti successive che non mancherò di condividere. Opportune boccate d'ossigeno per il nostro respiro spirituale (della mente e del cuore) che interrompe e solleva la crudezza della temperie attuale.

I fiori dello spirito sono radicati nella terra

Questa è una newsletter sulla spiritualità medievale. Ma cos'è esattamente la spiritualità? Beh, è la versione inglese del latino spiritus più i suffissi -alis e -tas. Metti insieme tutto questo e hai spiritualitas, che significa la condizione o lo stato delle cose che riguardano lo spirito. Abbiamo quasi una risposta: tutto ciò che dobbiamo fare ora è spiegare cos'è "spirito". E questa è la parte difficile.

Una delle cose che preferisco nello studio di lingue come l'ebraico e l'inglese antico, che sembrano arrivare così in profondità nell'incontro crudo dell'umanità con le forze della natura e i misteri della vita, è l'opportunità di seguire le astrazioni fino alla loro fonte tangibile. Quando dico "astrazione", intendo fondamentalmente "idea", ma "astrazione" è più specifico: è un'idea che sta perdendo i suoi collegamenti con la realtà fisica. Il significato etimologico di "astratto" è "allontanato da"; un'astrazione è stata allontanata dal mondo della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e del tatto. Le astrazioni possono essere cose reali e legittime, ma si sono sganciate dal molo dell'esperienza sensoriale e di conseguenza tendono ad andare alla deriva in mare aperto, il loro pieno significato e la loro intensità lentamente svaniscono dalla vista.

La festa di Cristo Re dovrebbe essere celebrata a ottobre o a novembre?

Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi qui - qui - qui in occasione della ricorrenza e in diversi precedenti a partire da qui. Poiché repetita iuvant, di seguito, nella nostra traduzione da Rorate caeli, un articolo informativo sulla trasformazione della festa di Cristo Re sotto Bugnini e Paolo VI. Non è la stessa festa semplicemente spostata ad una data diversa; è una festa diversa in una data diversa e, per certi aspetti, una negazione dell'originale.

La festa di Cristo Re dovrebbe 
essere celebrata a ottobre o a novembre?

Con la rinascita della Messa romana tradizionale in tutta la Chiesa, una serie di differenze di calendario piuttosto significative tra il vecchio e il nuovo si fanno sempre più sentire dai fedeli e da coloro che vi assistono. Siamo tutti consapevoli, ma nessuno meglio del nostro clero che vi è dedito, che quasi ogni domenica dell'anno richiederebbe due omelie diverse se lo stesso sacerdote, con l'intenzione di predicare sulle letture del giorno, celebrasse Messe sia nella forma ordinaria che in quella straordinaria.

Una delle differenze più evidenti tra i due calendari è la collocazione della Festa della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel vecchio calendario, si celebra sempre l'ultima domenica del mese di ottobre, subito prima di Tutti i Santi. Nel nuovo calendario, invece, è l'ultima domenica dell'anno liturgico, che porta alla Prima domenica di Avvento. In pratica, il divario tra queste due è spesso grande quanto un mese. Nelle parrocchie o cappelle bi-formali, si consiglia al sacerdote di tenere a portata di mano quell'omelia di ottobre per novembre.

La circolarità conciliare della sinodalità

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing una riflessione sulla conclusione del Sinodo. Qui l'indice degli articoli dedicati al Sinodo sulla sinodalità.
La circolarità conciliare della sinodalità
Robert Royal 23 ottobre 2024

I logici hanno identificato — e confutato — quello che definiscono un “argomento circolare”. Per fare un esempio, un argomento circolare si presenta più o meno —La Chiesa sinodale è la Chiesa prevista dal Concilio Vaticano II.
—Perché?
—Perché il Concilio Vaticano II ha previsto la Chiesa sinodale.

In un argomento circolare, la conclusione è nella premessa — e questo è tutto.
A chi propone questo argomento particolare non importa che Lumen gentium (“La Costituzione dogmatica sulla Chiesa”) non utilizzi mai il termine ‘sinodale’ come è usato qui e non suggerisca nemmeno lontanamente ciò che l’argomento circolare presuppone. Eppure l’Università Gregoriana di Roma ha annunciato lunedì che, alla conclusione dell’attuale sinodo, terrà una conferenza di tre giorni intitolata “Dal Concilio al Sinodo. Rileggere il cammino di una Chiesa 60 anni dopo Lumen Gentium (1964-2024)”.

Novena per le anime del Purgatorio/8° giorno

Ottavo giorno

Le anime del Purgatorio, che non sono in grado di poter aiutare se stesse, soffrono indicibilmente al pensiero che tanti uomini e donne vivano senza sapere ciò che fanno. Essi trascorrono la propria vita senza mai pensare a Dio, all'eternità e quindi al perché esistono e, di conseguenza, non sono in grado di prepararsi sin d'ora all'incontro finale con il loro Creatore.

O Dio onnipotente ed eterno, proteggimi da un cuore apatico ed indolente. Aiutami a riconoscere nella mia esistenza i veri valori, a contare i miei giorni e ad avvicinarmi sempre di più a Te fino a vederTi, adorarTi e lodarTi nel tuo regno eterno. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per ottenere la tua protezione. Santa Maria, Madre di Dio, portatrice di tutte le grazie, vieni a noi e a tutte le anime del Purgatorio con la tua potente intercessione.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

mercoledì 30 ottobre 2024

Ognissanti e Commemorazione dei Fedeli Defunti in Sant'Anna al Laterano

Ognissanti e Commemorazione dei
Fedeli Defunti in Sant'Anna al Laterano


Carissimi,
Dopo la Festa di Cristo Re nella quale abbiamo confessato che Cristo regna per diritto proprio, ora sta davanti a noi quella di Ognissanti ove confesseremo che i Santi regnano con Cristo per partecipazione. In questa visione di Paradiso confessiamo Cristo re universale che possiede una sovranità assoluta sul genere umano e sul cosmo e in cielo siede alla destra del Padre. Sottomettendoci volentieri al soave dominio celeste proseguiamo il nostro impegno di vita cristiana
  • Venerdì 1 novembre Festa di Ognissanti. Ore 15,00 Confessioni, 15,30 recita del S. Rosario, ore 16,00 Santa Messa cantata della Festa. È possibile lucrare l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.
  • Sabato 2 novembre Commemorazione dei fedeli Defunti. Ore 15,00 Confessioni, Ore 16 Messa di Requiem.
  • È possibile lucrare l’indulgenza plenaria applicabile però alle sole anime del Purgatorio. L’indulgenza è concessa una volta al giorno alle seguenti condizioni: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (propagazione della Fede cattolica, eliminazione dell’eresia, conversione dei peccatori, vera concordia tra le nazioni). Tale indulgenza si può ottenere: 1) ogni giorno dal 1 all’8 novembre visitando devotamente il cimitero e pregando mentalmente e devotamente per il defunto; 2) il giorno della Commemorazione dei Fedeli Defunti visitando piamente la chiesa o l’oratorio recitando il Pater e il Credo.
    Durante l’Ottavario dei defunti (dal 2 all’novembre) le Messe che si applicano per i defunti si possono celebrare da Requiem (escluse le domeniche e le Feste di I e II classe).
  • Sabato 9 novembre Festa della Dedicazione dell’Arcibasilica del SS. Salvatore, Cattedrale di Roma.
A tutti arrivederci In Domino

Diebus Saltem Dominicis — Cristo Re: tutte le nazioni sotto la Sua dolcissima sovranità

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di padre John Zuhlsdorf ci consente di approfondire, durante l'ottava, gli spunti della domenica precedente [qui]. E, in questo caso, anche ulteriori elementi sulle 'variazioni', tutt'altro che banali, introdotte dal concilio e conseguenze da noi già accennate; ma non è mai abbastanza per averle ben chiare...

Diebus Saltem Dominicis — 
Cristo Re: tutte le nazioni sotto la Sua dolcissima sovranità

Anche se crediamo che questa domenica si celebri la 23a domenica dopo Pentecoste [qui] (o la 30a nel Novus Ordo), nel Vetus Ordo questa domenica è la festa di Cristo Re. Come sempre in questi saggi cerchiamo di contestualizzare, per aiutare a comprendere meglio il contenuto della nostra lettura della Messa o — questa volta — della preghiera.

Papa Ratti, Pio XI (+1939) fu eletto alla Sede di Pietro nel 1922. L’industrializzazione e l’imperialismo, inaspriti dalle alleanze politiche, avevano innescato l’orribile Prima Guerra Mondiale, coi suoi combattimenti in trincea, con l’uso dell'artiglieria moderna e il gas come arma. Alla fine della guerra, nel 1918, molti milioni di persone erano morte o erano state ferite. Poi, dal 1918 al 1920, l’influenza spagnola spazzò il pianeta. Ratti era stato nominato dal suo immediato predecessore, Benedetto XV, rappresentante diplomatico in Polonia, dove rimase a lavorare coraggiosamente anche come delegato per la Russia nel contesto del conflitto con i sovietici, rifiutandosi persino di fuggire come fecero tutti gli altri diplomatici durante la guerra polacco-sovietica (1919-21). Aveva compreso i pericoli del comunismo.

Signore, fino a quando?

Non è una cosa seria ma purtroppo è vera.
Le cose importanti accadono dietro le quinte, non già dell'Una Santa, ma di chi sta ora in Vaticano e la sta oscurando e sovvertendo.
Con "Luce", il pupazzo mascotte del giubileo, la chiesa cattolica ritiene di avvicinarsi ai giovani attraverso la cultura pop, con l'idea di levarsi il cosiddetto vecchio mantello di istituzione bacchettona.
La chiesa, o meglio chi sta in Vaticano, sta portando alla deriva tutti i buoni insegnamenti della tradizione cattolica sostituendoli con immagini, linguaggi, concetti da comunicazione marketing. Dov’è più il Santo Vangelo?
"Luce", oltretutto dai tratti femminili... direi impossibile vederci "Lumen de Lumine,  Deum verum de Deo vero...
Nel cercare di conformarsi al mondo, si dimentica la chiamata a essere “nel mondo ma non del mondo.” Se la Chiesa diventa indistinguibile dalla cultura secolare, perde l’essenza stessa che la rende unica, e con essa, la speranza, l’amore e la verità che ogni anima cerca davvero ed è proprio funzione della Chiesa quella di continuamente riorientarla. Guardate, in calce, la differenza con il simbolo del Giubileo di Pio XII del 1950.

* * *
Aggiungo un efficace commento di Zarsh Imelda Neno

C’era una volta un giocattolo chiamato Huggy Wuggy, tutt’altro che innocuo. Con i suoi denti aguzzi e un aspetto inquietante, è riuscito a diventare popolare tra i bambini. Molti genitori, lo compravano per i loro figli senza comprendere l’impatto psicologico di un oggetto così cupo e sinistro, venduto come giocattolo. Ora, quando vedo la mascotte del Giubileo, Luce, provo un disagio simile. Sapere di più sulle sue origini e sugli ideatori mi ha profondamente turbato, e ciò che sorprende è vedere alcuni cattolici difenderla, dicendo che i bambini la adoreranno.

Novena per le anime del Purgatorio/7° giorno

Settimo giorno

Il dolore immenso che provano le anime del Purgatorio e che noi possiamo alleviare aumenta allorché esse considerano gli atti misericordiosi di Dio. In vita ebbero genitori cristiani, il dono della fede fin da piccoli, insomma tutto e quanto di meglio per ricevere le grazie di Dio. Tutto ciò, ai loro occhi, rende il loro peccato di ingratitudine ancora più grave.

O Dio onnipotente ed eterno, fui anch'io creatura ingrata. Tu mi aspettasti con infinita pazienza e rimettesti i miei peccati ripetutamente. Eppure io, dopo ripetute promesse, continuai ad offenderti. O mio Dio, nostro Padre nei cieli, abbi pietà di me. Mi dolgo e mi pento di averti offeso e ti prometto di riparare le mie colpe. Abbi pietà di me e dei miei fratelli in Purgatorio. Liberali dalla loro colpa e dalla loro condanna. Liberali presto e concedi loro di divenire intercessori per me e per tutte le mie intenzioni. O Maria, nostro aiuto e protezione, vieni in soccorso ai nostri fratelli del Purgatorio con la tua potente intercessione.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

martedì 29 ottobre 2024

Quali interessi nasconde l'ideologia gender?

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Quali interessi nasconde l'ideologia gender?

In Occidente un certo pensiero, sostenuto e divulgato dai potenti mezzi di comunicazione oltre che dal mondo dello spettacolo, in nome della tutela delle persone omosessuali e transessuali persegue l’obiettivo di distruggere l’identità biologica degli esseri umani. Non a caso le legislazioni promuovono la “desessualizzazione” (desexing).

Questa moderna eugenetica punta all’individuo neutro, sciolto da ogni legame con il proprio corpo, così si spiega perché il dimorfismo sessuale (maschio/femmina) diventa il più grosso ostacolo. Ma perché la sessuazione umana è diventata un grosso problema, un grosso ostacolo?

Quando i numeri erano poesia Il simbolismo numerico nella cultura medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, l'importanza del simbolismo numerico nella mens medievale.

Quando i numeri erano poesia
Il simbolismo numerico nella cultura medievale

Robert Keim, 22 ottobre

In un recente post su Substack, Peter Kwasniewski ha esaminato, con la sua solita coerenza e rigore accademico, i due diversi sistemi di numerazione utilizzati nel Libro dei Salmi [qui]. Il suo articolo sarà di interesse per coloro che amano studiare o pregare i Salmi, e anche per coloro che hanno un interesse generale per le traduzioni della Bibbia e la tradizione biblica in lingua inglese. Tuttavia, c'è molto di più in gioco in quell'argomento rispetto ai sistemi di numerazione stessi, e scoprirete che l'articolo si ramifica in temi (fedeltà alle usanze ereditate, rispetto per il passato antico, completezza culturale) che informano anche il lavoro che svolgiamo presso Via Mediaevalis. Ho avuto l'opportunità di discutere questo articolo con il dott. Kwasniewski prima che venisse pubblicato, e una domanda su cui ho finito per riflettere è stata: perché i Salmi sono così raramente numerati nei libri di preghiere medievali? Ad esempio:

Novena per le anime del Purgatorio/6° giorno

Sesto giorno

Di grande conforto per le anime del Purgatorio è il pensiero della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù e del Mistero Eucaristico, poiché sentono di essere state redente dal suo sacrificio e di aver ricevuto, con la S. Comunione da vive, e di continuare a ricevere, attraverso la comunione della Chiesa militante, tantissime grazie. Altrettanto grande è il loro sconforto al pensiero di essere state così indifferenti in vita di fronte a queste due immense prove dell'amore di Gesù per ognuna di loro.

O mio Signore e mio Dio, tu moristi in Croce per me. Quante volte ti donasti a me nell'Ostia consacrata e quante volte ti ricevetti con poca o nessuna gratitudine e come cosa dovutami. Propongo, o mio grande e santo Dio, di non offenderti nuovamente. O mio Salvatore, donami il tuo perdono e il tuo amore. O mio Dio abbi pietà di me e dei miei fratelli che soffrono nella Chiesa purgante. O Maria, Madre di Dio e di tutti gli uomini, con la Tua potente intercessione vieni in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

lunedì 28 ottobre 2024

Non c'è festa senza simbolo

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. "Una società senza simbolismo è una società senza celebrazione, festa, fratellanza, vale a dire senza gioia". È un discorso che prosegue e continuerò a riprendere, con interesse crescente, in tutte le sue diverse articolazioni. Al di là della peculiarità di citazioni tratte (non tutte ma prevalentemente) dal mondo anglosassone, l'universalità dei temi rende i testi particolarmente suggestivi e ricchi di ispirazioni.

Non c'è festa senza simbolo
Malattie moderne e un rimedio medievale
Robert Keim
Dopo questo sogno ebbe un'altra visione:
Si trovava in Francia, ad Aquisgrana, nella sua cappella;
il suo braccio destro è rosicchiato da un orso feroce.
Dalle Ardenne usciva un leopardo;
attacca ferocemente il suo corpo.
E dalla sala venne un cane da caccia,
saltando e correndo verso Charles.
Strappò l'orecchio destro dell'orso feroce;
infuriato il leopardo accanto a lui combatte.
Di una battaglia potente parlano allora i Franchi;
chi sarà il vincitore, non lo sanno.
Charles continua a dormire, senza svegliarsi.
Oggi inizia una delle discussioni più importanti che avremo qui a Via Mediaevalis. L'argomento è il simbolismo che, se compreso appieno, se compreso come lo sperimentavano le comunità medievali, cambierà radicalmente la vostra vita.

Il simbolismo è entrato nel mio mondo intellettuale forse più o meno nello stesso modo in cui è entrato nel vostro. Gli insegnanti di inglese delle superiori mi hanno spiegato che i simboli sono cose che i romanzieri inseriscono nelle loro storie, presumibilmente per renderle più complicate, o intelligenti, o qualcosa del genere. Ad esempio: la luce verde alla fine del molo di Daisy in Il grande Gatsby non è solo una luce verde. Ha anche una sorta di significato speciale. Simboleggia qualcosa di profondo, o filosofico, o emotivo: le speranze e i sogni di Gatsby, secondo SparkNotes.com e LitCharts.com; o forse "il sogno irraggiungibile vivo dentro tutte le persone", come direbbe PrepScholar.com; o persino "l'incapacità di riconquistare il passato", come spiega CollegeTransitions.com. Per me, tipico adolescente di una scuola pubblica americana, ciò significava la noiosa complessità dei libri, spesso lunghi e noiosi, l'importanza di leggere il commento (non solo il riassunto) nelle CliffsNotes e la paura di dover scrivere un saggio sul simbolismo in Il grande Gatsby.

Alcuin Reid. Omelia per la festa di Cristo Re

Nella nostra traduzione dal sito del Monastere Saint Benoit. Precedenti qui - quiqui  - qui.
Alcuin Reid. Omelia per la festa di Cristo Re

+ L'interrogatorio, da parte di Ponzio Pilato, di Nostro Signore benedetto che la Sacra Liturgia di Nostra Santa Madre la Chiesa ci chiede di contemplare in questa grande occasione di festa, comporta la risposta di Nostro Signore: "Tu dici che sono re. Per questo sono nato, e per questo sono venuto nel mondo, per testimoniare la verità. Chiunque sia della verità sente la mia voce.” Non sbaglieremmo nell'affermare, quindi, che il Regno di Dio è un regno di verità e che, per farne parte, è da ritenersi fondamentale essere “della verità”. 
Questo, ovviamente, pone la domanda: "Che cos'è la verità?” —che è la stessa domanda con cui Pilato rispose a queste parole di Nostro Signore (ma che curiosamente non erano incluse in questa lettura del Vangelo quando questa festa fu introdotta quasi 100 anni fa). Ma lasciamo che Ponzio Pilato ci aiuti, perché la sua replica scettica si adatta molto bene alle labbra dei nostri contemporanei. Se qualcuno di noi parlasse del Regno di Dio come un regno di verità, la sua domanda risuonerebbe di nuovo, poiché il conformarsi alla verità non è più cercato in un mondo è il consumismo lo strumento per cercare innanzitutto in cui il conforto, il potere e l'utilità.

Quattro argomenti irrefutabili sulla Messa Un testo classico di Jean Madiran del 1980, con commento

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, la dimostrazione che i principi affermati nella verità non perdono mai di attualità; anzi, vanno ripresi e riproposti.  Peter Kwasniewsi lo fa efficacemente, aggiungendo commenti adeguati ad una efficace riattualizzazione. Segue, sempre nella nostra traduzione, un importante articolo di riferimento che prosegue l'analisi sulla stessa lunghezza d'onda a proposito di Traditionis custodes [qui l'indice degli articoli dedicati alla stessa e successive restrizioni]. 

Quattro argomenti irrefutabili sulla Messa
Un testo classico di Jean Madiran del 1980, 
con commento Peter Kwasniewski

Preambolo
Il mio caro amico e collega Gregory DiPippo ha condiviso con me alcuni contrappunti riguardanti il mio articolo sulla numerazione dei Salmi. In uno spirito di ricerca della verità, vorrei condividerli qui.
Innanzitutto, San Girolamo non fece tre traduzioni del Salterio. Fece due emendamenti, correggendo un testo latino già in uso sulla base del greco. Uno di questi è andato perduto, l'altro è quello nel breviario. Poi fece una traduzione direttamente dall'ebraico.

La storia dei 70 traduttori da cui deriva il termine Septuaginta è universalmente considerata una leggenda storicamente tenue nella migliore delle ipotesi. Ma anche se ogni parola della versione tradizionale fosse vera, si applicherebbe comunque solo alla Torah. Gli altri libri, inclusi i Salmi, furono tradotti piuttosto tardi, e non come risultato di un progetto unitario, ma a pezzetti, da diversi traduttori che lavoravano con approcci diversi. Si pensa generalmente che i Salmi siano stati realizzati nel II secolo a.C., circa 120 anni dopo la traduzione della Torah.

Novena per le anime del Purgatorio/5° giorno

Quinto giorno

Le anime del Purgatorio ignorano quando le loro sofferenze avranno fine. Sono certe, tuttavia, che un giorno ne verranno sollevate. Tuttavia l'incertezza stessa circa questo termine è per loro fonte di grande angustia.

O Dio infinitamente buono, ti amo sopra ogni cosa e mi dolgo e mi pento con tutto il cuore di averti offeso. Propongo seriamente di darti gioia. Fa' che io riposi, o Dio, nella Tua pace. Eterno Padre, Dio Santo, Dio Santo e Forte, Dio Santo ed Immortale, abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per protezione. Santa Maria, Vergine Immacolata e Madre di Dio, con la tua potente intercessione vieni in nostro soccorso ed in soccorso dei nostri fratelli del Purgatorio.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

domenica 27 ottobre 2024

Novena per le anime del Purgatorio/4° giorno

Quarto giorno

Già da questo momento dobbiamo profondamente affliggerci per aver offeso Dio, eterno amore, così frequentemente. I nostri fratelli del Purgatorio riconoscono molto più chiaramente di noi l'infinita bontà di Dio e quindi lo amano con tutte le loro forze. Perciò soffrono pene indescrivibili al solo pensiero di aver offeso un Dio così grande nell'amore; queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra.

O Dio onnipotente ed eterno, io ti amo sopra ogni cosa poiché sei bontà infinita e mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti offeso. Propongo di non offenderti mai più. Aiutami a perseverare in ciò da questo momento. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù,il tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria e alla sua beatitudine.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

Ultima Domenica di Ottobre / Festa di Cristo Re

Vedi diversi precedenti su Cristo Re :
Cosa c'è da sapere su Cristo Universorum Rex
- Festa di Cristo Re, universorum Rex e non solo Re dell'universo...
- Il nostro Signore e il nostro Re dove lo hanno messo?
- Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re / Inno Te saeculorum principem
Ultima Domenica di Ottobre 
Festa di Cristo Re
 
Intróitus
Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus, qui occísus est, accípere virtútem, et divinitátem, et sapiéntiam, et fortitúdinem, et honórem. Ipsi glória et impérium in saécula saeculórum.
Ps. 71, 1 - Deus, iudícium tuum Regi da: et iustítiam tuam Fílio regis. Glória Patri…
Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus,…
Introito
Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e l’onore. A Lui la glória e il potere nei sécoli dei sécoli. Sal. 71, 1 - O Dio, dà il tuo potere al Re: e la tua giustizia al tuo Figlio regale. Gloria al Padre… Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno…

Due feste della regalità di Cristo.
Trovammo già all'inizio dell'Anno Liturgico una festa della Regalità di Cristo: l'Epifania. Gesù, nato da poco, si manifestava ai Re dell'Oriente e al popolo d'Israele come "il Signore, che tiene nella sua mano il regno, la potenza, l'impero" (Introito della Messa dell'Epifania). Accogliemmo allora "il Salvatore, che veniva a regnare su di noi" (ibid.) e con i Magi gli offrimmo i nostri doni, fede e amore.
Perché la Chiesa al declinare dell'Anno Liturgico ci fa celebrare un'altra festa della Regalità di Cristo, della sua regalità sociale e universale?

sabato 26 ottobre 2024

Gesù Cristo è Re e Signore. Egli è il sovrano dei re della terra.

Domani troverete la meditazione sulla Santa Messa della Festa di Cristo re, che si celebra l'ultima Domenica di ottobre, con rimandi ai precedenti. Di seguito alcuni accenni. Per domani alle h. 16 a Sant'Anna al Laterano ricordo la Santa Messa di ringraziamento a conclusione del Pellegrinaggio Summorum Pontificum 2024, che si concluderà con l'Adorazione e la Consacrazione al Cuore di Gesù.  

Gesù Cristo è Re e Signore
Egli è il sovrano dei re della terra.

Nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”.
1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (cfr. Enciclica Quas Primas 11 dicembre 1925). La data stabilita è l'ultima domenica di ottobre, cioè la domenica precedente la "festa di tutti i Santi.”
Nel 1900 Papa Leone XIII disse: "Il mondo ha sentito parlare abbastanza dei "diritti dell'uomo". Adesso ascolti anche i "diritti di Dio". Questa frase è fondamentale per comprendere cosa si intende realmente quando i cattolici proclamano che "Cristo è Re". Con essa si vuole sottolineare che Gesù Cristo è Signore della storia e del tempo.

Cattolici nelle banlieue culturali, ma c'è ancora domani

Oggi la cultura cattolica è irrilevante, ma se l'oggi non vuole essere evangelizzato e del resto non si devono dare le perle ai porci, possiamo conservarle per domani
Cattolici nelle banlieue culturali, ma c'è ancora domani

Irrilevante. La cultura cattolica oggi è irrilevante. E parliamo sia della cultura autenticamente cattolica sia di quella fintamente cattolica, tinta tra il verde ambientalismo e i multicolori LGBT. Quest'ultima è anonima perché mimetica, ossia imita, seppur con toni più sbiaditi, il trend popolare in fatto di costumi e scostumatezze. È una Chiesa camaleonte. E qui sta la condanna all'estinzione di tale cultura. Seguir la Chiesa docente quando, mollata la dottrina e diventata fan della chimica, bercia contro l'anidride carbonica? Meglio la Thunberg, perché più radicale. Decidersi di andare a Messa perché benedette sono pure le coppie omoerotiche? Preferibile Vladimir Luxuria o Alessandro Zan perché più puri nelle loro fatiche rivoluzionarie. Prendere in mano la Bibbia perché ormai abbiamo navi che raccolgono in mare migranti battenti la bandiera della CEI? Più credibile farsi battezzare come mozzo sulla Sea-Watch dal capitano Carola Rackete.
Veniamo però alla cultura autenticamente cattolica. Anche questa è sprofondata nella insignificanza più nera, ma per motivi opposti. Il mondo è nemico di Cristo e quindi anche del suo pensiero, fatto tutto di angoli acuti e lati taglienti. La nave di Pietro ha scaricato in un paio di scialuppe di salvataggio alcuni membri dell'equipaggio perché questi avevano deciso di continuare la spedizione in mare aperto, a loro affidata dall'Armatore, quando invece capitano ed ufficiali avevano pensato bene di tornare in porto. Difficile continuare la missione seppur non impossibile.

Novena per le anime del Purgatorio/3° giorno

Terzo giorno

Grande è l'afflizione delle anime del Purgatorio alla vista spaventosa dei propri peccati che dovranno espiare con sommo dolore in questo luogo di purificazione. Da vivi, infatti, non erano sufficientemente consapevoli dell'entità delle loro colpe che in Purgatorio emergono molto chiare.

O Eterno Padre, Dio Santo ed Onnipotente, Dio Santo ed Immortale, io ti amo e ti adoro sopra ogni cosa poiché Tu sei Misericordia infinita e mi dolgo con tutto il cuore di averti offeso. D'ora in poi intendo adoperarmi in tutti i modi per non allontanarmi più da Te. Donami nuovamente, o mio Dio, la tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria ed alla sua beatitudine.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

Il Rosario Certosino

Tra il XIV e il XV secolo i monaci certosini si dedicavano alla vita di preghiera, silenzio e moderato studio. Oltre alla Messa e all’Ufficio divino, praticavano altre forme di preghiera. Alcune erano preghiere “numeriche”, cioè la ripetizione di formule secondo un numero simbolico. Tra queste si distinguevano il “salterio” di 150 formule che rimandava ai 150 Salmi e il “rosario” di 50 formule che rimandava ai 50 anni del giubileo biblico. Oltre al rosario classico esiste in ambito cattolico un'altra versione, detta rosario certosino perché elaborato da un monaco dell'ordine certosino, Domenico di Helion conosciuto come Domenico di Prussia.

Il Rosario Certosino 

Cominciare
L’inizio più scontato può essere l’inizio delle ore canoniche: «O Dio, vieni a salvarmi. / Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia». Questa formula è ricchissima: da una parte ricorda che pregare bene, prima che una nostra iniziativa, è un dono di Dio; dall’altra parte ci eleva verso la glorificazione del Padre, del Figlio e dello Spirito, che sono il senso di ogni preghiera cristiana.
Qualora si preferisse un inizio più mariano, si può iniziare con la Salve Regina.
Volendo accentuare lo spirito di semplicità, si può iniziare con il solo Segno della Croce seguito da un momento di preghiera silenziosa.

Proseguire con le cinquanta clausole
Si prosegue recitando cinquanta volte la prima parte dell’Ave Maria e unendo al nome di Gesù una clausola diversa per ogni Ave. Le clausole terminano con un Amen. Una consuetudine, che alcuni ripropongono, aggiungeva sempre all’Amen un Alleluia. Personalmente sconsiglio di aggiungere sempre l’Alleluia, ma, nel rispetto dello stile liturgico, di aggiungerlo solo durante il tempo pasquale. Anche se nel sussidio le clausole sono divise in blocchi per far risaltare la successione tematica, tale accorgimento non deve influire nella preghiera che consiste nel recitare tutte di seguito le cinquanta Ave con la clausola.

venerdì 25 ottobre 2024

Intelligenza artificiale. Quale futuro ci attende?

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Intelligenza artificiale. Quale futuro ci attende?

Vi scriviamo per segnalare la nuova iniziativa del Comitato Liberi in Veritate di Parma e Piacenza che è la seguente:
IL Comitato Liberi in Veritate di Parma e Piacenza organizza sabato, 26 ottobre 2024, alle ore 16.00,  Fontevivo (Parma) presso la Sala ANSPI in via Roma n.1 l'incontro dal titolo Intelligenza artificiale. Quale il futuro ci attende? Ci stiamo chiedendo, da tempo, quale mondo futuro ci attende e perciò abbiamo deciso di incontrare il dott. Paolo Gulisano, che recentemente ha scritto un libro proprio su questo argomento (Imperativo Tecnologico", Idrovolante Edizioni, 2024), per capire insieme a lui cosa sta accadendo e cosa possiamo fare.
"L’Intelligenza Artificiale vuole oggi cambiare le nostre vite. Siamo ad un bivio fondamentale della storia, un bivio epocale. Siamo nel corso di una transizione, di un processo in atto che ha una terribile incombenza. Siamo di fronte al tentativo di assorbire la realtà, tutto ciò che è, sotto il dominio del virtuale. È il tentativo più radicale di estinguere la natura delle cose. La sola alternativa è il ritorno al reale." (Paolo Gulisano).

Mons. C. M. Viganò / Lettera aperta ai cattolici americani

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Lettera aperta ai cattolici americani
nell'imminenza delle Elezioni Presidenziali 2024

La grande marcia della distruzione mentale proseguirà. Tutto verrà negato. […]
Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro.
Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
G.K. Chesterton, Heretics, 1905 
Cari Fedeli Cattolici Americani,
mi rivolgo a tutti voi, a pochi giorni dalle Elezioni Presidenziali che chiameranno alle urne milioni di cittadini Americani.

Se in condizioni di relativa normalità l’esercizio del voto è un vostro dovere morale, mediante il quale cooperate in prima persona alla scelta di colui che dovrà guidare la Nazione nel prossimo quadriennio, in questa prossima tornata elettorale – come e molto più che nel 2020 – non siete semplicemente chiamati a scegliere tra due candidati di schieramenti politici differenti, ma che comunque hanno a cuore il bene comune nel rispetto della Costituzione e della Legge. Questa volta dovete scegliere tra due modi radicalmente opposti di concepire il governo della vostra Nazione: siete chiamati a scegliere tra la democrazia e la dittatura, tra la libertà e la schiavitù.

"Israele" distrugge una chiesa melchita in Libano

Nella nostra traduzione da La Esperanza una delle troppe tragiche conseguenze della guerra in Medio Oriente, che non riguardano solo la martoriata Palestina e la bersagliata Israele.

"Israele" distrugge una chiesa melchita in Libano

Secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), poco prima della mezzanotte di mercoledì 9 ottobre, i missili lanciati dallo Stato di Israele hanno distrutto la chiesa di San Giorgio a Dardghaya (Libano meridionale), appartenente all'Arcieparchia greco-cattolica melchita di Tiro. L'attacco ha devastato anche gli uffici parrocchiali e la casa del sacerdote, oltre alle stanze dove si rifugiavano gli sfollati a causa del feroce assedio a cui l'Occupazione ha sottoposto il Libano.
L'attentatore ha provocato almeno otto morti, cinque dei quali soccorritori della protezione civile. E dimostra, ancora una volta, l’odio anticristiano che anima il sionismo.


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Fermare l’immigrazione selvaggia: la vera dottrina cattolica

Riprendiamo da Disputationes théologicae la rassegna dei testi che ripareggiano la verità riguardo alle recenti espressioni di Bergoglio sui migranti. Ne abbiamo parlato qui.
E nessuno inventi nuovi peccati
15 settembre 2024, Madonna dei Sette Dolori

Ai nostri lettori che ci chiedono un'opinione su quanto affermato da Francesco a proposito dell’immigrazione odierna e del peccato grave che costituirebbe il volerla fermare, rispondiamo con due contributi che cercano di sintetizzare la dottrina di San Tommaso d’Aquino in materia, linkati in calce e da leggere come testi che si integrano reciprocamente. Appare con evidenza, aldilà del fattore teologico, che siamo oggi davanti alla capitolazione più spudorata al pensiero mondialista e politicamente corretto, cui si aggiunge lo scandalo d’inventare nuovi peccati allorquando si è favorito l’oscuramento dei peccati di sempre, si veda ad esempio Fiducia Supplicans [vedi].

Le nostre due risposte:
 
1. Immigrazione e ordine nella carità
L'"accoglienza" indiscriminata è la negazione dell'amore di Dio 
“Obbligo d’accoglienza” dello straniero a qualsiasi costo anche contro il bene comune. È il nuovo dogma, non rivelato da Dio, ma propagandato pressoché senza distinzioni da tutte le centrali del potere massonico. È evidente che un cuore cristiano... (continua la lettura qui)

2. Aiutare gli stranieri più dei compatrioti è immorale?
San Tommaso d’Aquino sul dovere di aiutare i vicini

Nell’articolo pubblicato nei mesi scorsi (Immigrazione e ordine nella carità, l’“accoglienza” indiscriminata è la negazione dell’amore di Dio qui) abbiamo affrontato la questione dell’ordine nell’esercizio della carità, con particolare riferimento al problema dell’immigrazione, compresa quella islamica, specialmente in rapporto al bene comune della società naturale e soprannaturale. Il presente articolo, che è in stretta relazione col precedente di cui è uno sviluppo, vuole offrire alcuni commenti di quei passaggi che in San Tommaso descrivono l’esercizio della carità soprattutto relativamente al problema se sia giusto o meno occuparsi prima e di più dei propri connazionali che non degli stranieri. Quando un membro della nostra famiglia, un compatriota o un commilitone viene trattato allo stesso modo dello straniero, ci può essere materia di peccato ed anche di peccato grave? Vedremo la risposta di San Tommaso d’Aquino (continua la lettura qui).
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Novena per le anime del Purgatorio/2° giorno

Secondo giorno

Le anime del Purgatorio soffrono pensando al tempo perso in vita e che avrebbero potuto impiegare per guadagnarsi meriti per accedere al Paradiso; non è più possibile, infatti, dopo la morte, acquisire ulteriori meriti.

O Dio onnipotente ed eterno, cosa ho mai fatto nella mia vita per meritarmi il premio eterno? Le cose di questo mondo hanno quasi sempre assorbito i miei sensi e i miei pensieri. Ti ringrazio perché mi concedi altro tempo per riparare al male compiuto e per guadagnarmi meriti per il Paradiso. Mi dolgo con tutto il cuore per essermi allontanato da Te, o Dio di somma bontà. O Gesù, tu hai promesso di abitare con noi per sempre: fa' che nulla conti tanto quanto l'amarti ed il servirti. Abbi pietà di me e dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù, il tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria e alla sua beatitudine.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

giovedì 24 ottobre 2024

Novena per le anime del Purgatorio/1° giorno

Primo giorno


Come ben sappiamo, il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è per i peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell'entità e del numero dei loro peccati.

O Gesù, mio Signore e Salvatore, con il mio peccato anch'io ho spesso meritato l'Inferno e l'idea di essere dannato per l'eternità mi turba profondamente. Ti amo e ti adoro per la tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti ferito e offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, il tuo perdono e la tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, dispensatrice di tutte le grazie, Madre dell'eterna pace, vieni in aiuto delle anime del Purgatorio mediante la tua potente intercessione. Gesù, tuo amatissimo figlio e nostro Signore, conceda loro di partecipare alla sua gloria.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

24 Ottobre San Raffaele Arcangelo

Un pensiero di Peter Kwasniewski da Facebook sulla Festa di oggi, dedicata a San Raffaele Arcangelo. Precedente qui, in cui trovate approfondimenti, preghiere e il proprio della Messa. Altri precedenti qui - qui - qui.

Auguro a tutti voi una benedetta festa di San Raffaele Arcangelo. Ecco una meravigliosa preghiera che potreste pregare oggi:

O Raffaele, guidaci verso coloro che aspettiamo, coloro che ci aspettano! Raffaele, Angelo degli Incontri felici, guidaci per mano verso chi stiamo cercando! Possano tutti i nostri movimenti, tutti i loro movimenti, essere guidati dalla tua Luce e trasfigurati dalla tua Gioia. Angelo Guida di Tobia, poni la richiesta che ora ti rivolgiamo ai piedi di Colui il cui Volto svelato hai il privilegio di guardare.
Soli e stanchi, schiacciati dalle separazioni e dalle pene della terra, sentiamo il bisogno di invocarti e di implorare la protezione delle tue ali, affinché non siamo come estranei nella Provincia della Gioia, tutti ignoranti delle preoccupazioni del nostro paese.
Ricordati dei deboli, Tu che sei forte, Tu la cui casa è oltre la regione del tuono, in una terra sempre pacifica, sempre serena e luminosa della gloria di Dio. Amen.

Aggiungo, dal proprio della Messa. la Colletta:

Orémus. Deus, qui beátum Raphaélem Archángelum Tobíæ fámulo tuo cómitem dedísti in via: concéde nobis fámulis tuis; ut eiúsdem semper protegámur custódia et muniámur auxílio. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen. O Dio, che ha dato come come compagno di viaggio al tuo servo Tobia il beato Raffaele Arcangelo: concedi a noi tuoi servi di essere sempre protetti dalla sua custodia e difesi dal suo aiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Card. Eijk: «Lo Stato etico senza Dio fallirà»

Il cardinale Willem Eijk, 71 anni, medico prima di diventare sacerdote, arcivescovo di Utrecht, ha concesso una lunga intervista alla rivista Communio toccando diversi punti interessanti. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Card. Eijk: «Lo Stato etico senza Dio fallirà»

Qui Olanda: un piccolo resto
«La Chiesa nei Paesi Bassi è molto emarginata, una piccola minoranza. Ciò che dice o ciò in cui crede non suscita più così tante emozioni nelle persone. A volte penso: in altri paesi stanno vivendo ciò che abbiamo lasciato decenni fa, semplicemente perché qui lo sviluppo è stato più rapido». Dalla realtà della chiesa olandese, dice il cardinale Eijk si può apprendere che pensare di riconquistare le persone solo dopo aver fatto alcune riforme è un errore. «Coloro che causano confusione allontanano le persone dalla chiesa. In questo modo non riporterai indietro nessuno. Voglio dire ai vescovi degli altri Paesi: non commettete questo errore, non commettete il nostro errore. Nelle parrocchie dove la fede è ben annunciata e la liturgia è celebrata con dignità, le chiese sono piene. Si tratta di mettere Cristo al centro. Man mano che le persone scoprono Cristo e comprendono meglio le Scritture, comprenderanno meglio gli insegnamenti della Chiesa».

Pio XI sulla lingua romana

Nella nostra traduzione da OnePeterFive un interessante articolo di Massimo Scapin sul centenario di Latinarum letterarum di Pio XI, ricco di riflessioni da non lasciar cadere. Il riferimento alla Sacrosanctum concilium, mi offre l'occasione per una nota personale al riguardo e quindi per un ripasso sul tema. Invito anche ad approfondire altri aspetti attraverso i link inseriti in riferimento ad alcuni punti del testo. Qui l'indice degli articoli sul Latino: Lingua classica, sacra e vincolo di unità tra popoli e culture.

Pio XI sulla lingua romana

Decorre esattamente un secolo dalla data, il 20 ottobre 1924, in cui Papa Pio XI emanò il Motu Proprio Latinarum litterarum, istituendo una cattedra speciale di Letteratura latina presso la Pontificia Università Gregoriana. Questa iniziativa mirava non solo a rilanciare lo studio del latino ma anche a sottolinearne l’attualità duratura all’interno della Chiesa. Papa Pio XI descrisse in modo toccante il latino come “tamquam magnifica cælestis doctrinæ sanctissimarumque legum veste”, ovvero “una magnifica veste della dottrina celeste e delle leggi più sante”.

L’impegno di Papa Pio XI per l’educazione del clero fu inequivocabile, come dimostra questa iniziativa, la terza di una serie di inviti all’azione che seguono le lettere apostoliche riguardanti i seminari (Officiorum omnium, 1 agosto 1922) e gli studi dei religiosi (Unigenitus Dei Filius, 19 marzo 1924). La sua incrollabile dedizione sottolineò l’importanza cruciale degli studi latini all’interno della Chiesa.

mercoledì 23 ottobre 2024

Strasburgo spegne le luci della cattedrale

E ci si meraviglia delle guerre nel mondo. Stanno eliminando Dio da ogni dove ecco la società sviata come non mai. 
Qualcuno posta queste foto da Strasburgo, prima e dopo lo spegnimento definitivo delle luci della Cattedrale. Motivo: green. Risparmio per il Comune: 5 euro al giorno. 
O forse, chissà, l'unico vero motivo è solo spegnere Cattedrali.

Giovedì 24 verrà pubblicata "Dilexit nos", l'enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

Nella nostra traduzione da Infocatolica apprendiamo la notizia che Giovedì prossimo, 24 ottobre, sarà pubblicata l'enciclica "Dilexit nos" sulla devozione al Cuore di Gesù. La pubblicazione avviene nell'anno delle celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù nel 1673. È la quarta enciclica di questo pontificato, il cui stile rivoluzionario ci allarma non poco. Vedremo... Intanto leggiamo i prodromi dal testo che segue. Precedenti con richiamo ad Haurietis aquas qui; al Sacro Cuore qui - qui - qui - qui. Altri link di riferimento nei periodi conclusivi.

Giovedì verrà pubblicata "Dilexit nos", 
l'enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

(Vatican.news/InfoCatólica) È la quarta enciclica del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, pubblicata in uno dei momenti più drammatici per l'umanità. Guerre corrosive, squilibri sociali ed economici, consumismo sfrenato, nuove tecnologie che rischiano di snaturare l’essenza stessa dell’uomo, segnano l’era moderna e il Pontefice chiede poi, attraverso il documento intitolato Dilexit nos (Ci ha amati), di cambiare la visione, la prospettiva, gli obiettivi e di recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore. [Bergoglio ci ha abituati alla confusione. Non possiamo non sottolineare che in troppe occasioni non solo recenti ma anche remote il Signore sia stato completamente ignorato; il che significa tradito. Vedi link infra -ndT]

La crisi della transizione rivoluzionaria globale

Un testo rincuorante, su segnalazione dell'osservatorio internazionale card. Van Thuân. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

La crisi della transizione rivoluzionaria globale

Il prefisso trans è stato propagandato dai poteri culturali e mass-mediatici a tutti i livelli, da quello sessuale a quello scientifico e politico, al fine di realizzare un trans-bordo ideologico dalla normalità all’anormalità, dal naturale all’innaturale, dal biologico all’artificiale, insomma dall’ordine al disordine.

In particolare, il prefisso trans viene oggi usato per elaborare parole, slogan e massime che mirano a favorire una transizione globale, di carattere culturale, la quale dovrebbe compiersi mediante una serie di transizioni parziali, da realizzare gradualmente in vari settori cruciali, tutte ritenute non solo come positive, ma anche come necessarie perché inevitabili.

martedì 22 ottobre 2024

I Paesi “sicuri” sono quelli dove non c'è bisogno di emigrare

Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
I Paesi “sicuri” sono quelli dove non c'è bisogno di emigrare

Proviamo a collegare i puntini, non dico tutti ma almeno quelli necessari per far emergere dallo sfondo la figura nelle sue linee essenziali.

I primi trattenimenti in Albania non sono andati in porto (mo ci vuole) perché la sezione immigrazione del tribunale civile di Roma ha deciso, in ottemperanza alla sentenza della Corte di giustizia europea, che i Paesi di provenienza degli immigrati – Egitto e Bangladesh – non sono “sicuri”.

Nel 1953 la Convenzione di Ginevra stabiliva che chiunque per motivi di razza, religione, nazionalità, politica fosse perseguitato nel proprio Paese avesse diritto allo status di “rifugiato”. Ma a partire dai primi anni duemila il concetto di rifugiato si è a mano a mano ampliato e sempre più numerosi sono gli immigrati che (grazie a strumentali apparati di “accoglienza”) presentano domanda di protezione perché “vittime” in patria di pratiche vessatorie e così accade che un immigrato chieda asilo perché è un soggetto lgbt i cui diritti non sono garantiti nel proprio Paese. È diventato quindi molto più semplice acquisire lo status di richiedente asilo.

Diebus Saltem Dominicis – 22a domenica dopo Pentecoste: la diatriba

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di padre John Zuhlsdorf ci consente di approfondire, durante l'ottava, gli spunti della domenica precedente [qui].

Diebus Saltem Dominicis – 
22a domenica dopo Pentecoste: la diatriba

Il 17 ottobre, giorno in cui scrivo, è l’anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II a Vicario di Cristo, Vescovo di Roma, Sommo Pontefice. Da giovane sacerdote e vescovo, l’allora vescovo Karol Wojtyła partecipò al Concilio Vaticano II, in particolare come parte del gruppo che compose la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo moderno Gaudium et spes del 1965. Il suo contributo è particolarmente degno di nota in una sezione che, in effetti, salva il documento da un’attenzione eccessivamente ottimistica e forse esagerata per l’uomo, dall’antropocentrismo. Un giovane critico di Gaudium et spes, un esperto di teologia (peritus) al Concilio, disse che alcune parti della Costituzione erano “decisamente pelagiane”. Ciò che il vescovo Wojtyła introdusse fu un deciso elemento cristocentrico. Questa marcata centralità di Cristo è particolarmente presente nello straordinario paragrafo 22:

L'arcivescovo di Tolosa risponde alla parata satanica consacrando la sua diocesi al Sacro Cuore di Gesù

Nella nostra traduzione da Infocatolica Monsignor Guy de Kerimel, l’arcivescovo di Tolosa, popolosa città del sud della Francia, « ha consacrato la sua diocesi al Sacro Cuore di Gesù in risposta alla polemica scatenata dal corteo artistico “La Porta delle Tenebre”, che presenta figure esoteriche e sataniche». L'atto cerca di contrastare la possibile influenza negativa dell'opera. La consacrazione è avvenuta il 16 ottobre, festa di santa Margherita Maria d’Alacoque, la mistica francese del XVI secolo alla quale Gesù chiese di diffondere nel mondo la devozione al Suo Sacro Cuore.

L'arcivescovo di Tolosa risponde alla parata satanica 
consacrando la sua diocesi al Sacro Cuore di Gesù

(CatholicHerald /CatholicInfo) Un arcivescovo francese ha consacrato la sua diocesi al Sacro Cuore di Gesù in risposta alla visita di una creazione artistica dall'immaginario esoterico e satanico.
L'arcivescovo Guy de Kerimel di Tolosa ha intrapreso questa azione per contrastare i possibili danni causati da un'opera chiamata "La Porta delle Tenebre". Senza condannare direttamente la rappresentazione, egli ha indicato che la consacrazione dell'Arcidiocesi di Tolosa al Sacro Cuore di Gesù è un modo per offrire un'alternativa di speranza.

lunedì 21 ottobre 2024

Come si concilia il professare il valore delle antiche tradizioni orientali con il non accordare un uguale rispetto alle proprie?

Una riflessione interessante, che molto dà da pensare sul diverso atteggiamento, divenuto addirittura avversione e persecuzione, nei confronti del Rito tradizionale latino.
Come si concilia il professare il valore delle antiche tradizioni
orientali con il non accordare un uguale rispetto alle proprie?

Le Chiese orientali
La conservazione e la promozione in Occidente dell’antica tradizione liturgica occidentale ha rilevante importanza per i cristiani di altre antiche tradizioni liturgiche, sia di quelle che sono in piena comunione con la Santa Sede sia di quelle che non lo sono. Il rispetto per il rito romano classico e il suo continuo uso è un necessario corollario pratico della costante politica ufficiale della Santa Sede di rispetto per la tradizione delle Chiese orientali.

La promozione dell’unità e il rispetto per le tradizioni orientali.
Papa Leone XIII chiarì e sottolineò l’attitudine appropriata di rispetto per i riti orientali, specialmente nella sua enciclica Orientaliun Dignitas (1894). Parlando della Santa Sede in relazione alle Chiese orientali, egli dichiara: Né trascurò mai di vigilare affinché in quei popoli si conservassero sempre integre le consuetudini loro proprie e le forme dei sacri riti, che essa nella sua sapienza e potestà aveva riconosciute legittime.

Il Card. Zen avverte che il Sinodo mira a "rovesciare" la gerarchia della Chiesa verso "un sistema democratico"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Card. Zen : "Lo scopo di questo Sinodo è quello di rovesciare la classe gerarchica della Chiesa e implementare un sistema democratico... Il Papa ha il diritto di convocare qualsiasi riunione consultiva, ma il Sinodo dei vescovi, introdotto da Paolo VI, era stato concepito specificamente per consentire al Papa di ascoltare le opinioni dei suoi fratelli vescovi". Con i "non vescovi che votano insieme, non è più un Sinodo dei vescovi". Qui trovate diversi interventi del card. Zen. Qui un mio articolo sulla sinodalità.

Il Card. Zen avverte che il Sinodo mira a "rovesciare" la gerarchia
della Chiesa verso "un sistema democratico"


Il cardinale Joseph Zen ha lanciato un forte monito sul Sinodo sulla sinodalità e sulle persistenti divisioni che ne derivano, affermando che il "futuro della Chiesa" è "incerto" se non si risolvono i problemi. Il vescovo emerito di Hong Kong ha esordito dicendo: "Sono molto preoccupato di come questa cosiddetta "sinodalità" del Sinodo dei Vescovi possa concludersi senza intoppi".
Il suo ultimo saggio, pubblicato 17 ottobre, rinnova il suo preoccupazione e critica preventiva sul Sinodo sulla sinodalità, ma si collega anche alla controversa dichiarazione del 2023. Fiducia Supplicans [vedi] che ha approvato le "benedizioni" di coppie dello stesso sesso. La sinodalità per "rovesciare" la gerarchia della Chiesa
Zen ha presentato una comprensione tradizionale del sinodo, spiegando che "c'è un documento della Chiesa che definisce il Sinodo (riunione), come un fatto storico importante della Chiesa, una struttura nella storia attraverso la quale la gerarchia guida la Chiesa".