Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 31 maggio 2015

Domande, ancora domande. Cosa chiede alla Chiesa il fedele col Battesimo?

Abbiamo pubblicato qui un'affermazione del card. Sarah nel rispondere a braccio ad alcune domande postegli dall'uditorio in occasione di un suo recente intervento presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia nel corso della presentazione della collana “Famiglia, lavori in corso”, una raccolta di saggi editi dalla casa editrice Cantagalli, in vista del prossimo Sinodo ordinario di ottobre.
«L’Occidente si sta adeguando sulle proprie illusioni». Il problema di tutto è nella fede. «Se si pensa che anche nel rito del Battesimo non si menziona più la parola "fede", quando ai genitori viene domandato cosa si chiede per il bambino alla Chiesa di Dio, si comprende l’entità del problema»
La questione non è per nulla banale. Mi sono resa conto della portata dell'affermazione del cardinale ricordando un intervento di Benedetto XVI in occasione di un incontro con i sacerdoti della diocesi di Albano nell'agosto 2006, dal quale estraggo la stessa osservazione e per di più approfondita. La riporto di seguito, mentre un serio interrogativo si impone. A differenza del card. Sarah, lui era il papa. È normale che un papa rilevi una lacuna così seria senza promuoverne la rettifica? È normale questa desistenza, iniziata con Paolo VI e ora trasformatasi in arbitrio?

Don Elia. La scure non è un bisturi

La scure è la Croce impugnata dal Padre che,
piantata sulla terra, fa scaturire la vita
(part. mosaico Abside S. Clemente al Laterano)
Da La scure di Elia. Ottima, edificante puntualizzazione. Come lo capisco!

Sono ben consapevole dei miei eccessi di zelo e, se con essi ho ferito o scandalizzato qualcuno, ne chiedo perdono dal profondo del cuore, innanzitutto a Dio e poi alle persone interessate. Il profeta al quale mi ispiro, quando il Signore lo interpella nel deserto, gli risponde con queste parole: Zelo zelatus sum pro Domino Deo exercituum (1 Re 19, 10). È il modo in cui la Vulgata tenta di tradurre un costrutto caratteristico della lingua ebraica: si ripete il medesimo verbo in due forme differenti per conferire all’espressione la massima intensità possibile; in italiano si potrebbe tradurre: «Ardo di zelo incontenibile per il Signore, Dio degli eserciti». Altro esempio, ma di diverso ambito semantico: Gaudens gaudebo (Is 61, 10), ovvero: «Gioisco di gioia immensa».

È evidente che lo zelo, oltre che ardente, deve essere in pari tempo conforme sia alla ragione che alla carità. Una sua eruzione incontrollata può fare più danno che altro, ottenendo in definitiva un effetto contrario a quello che si prefiggeva. Detto questo, rimane pur vero che il suo strumento più adatto non può essere il bisturi, che si usa invece nella direzione delle anime. Per denunciare e stroncare l’errore ci vuole un altro attrezzo, quello che dà il nome a questo sito. Se nella vita naturale non è la stessa mano ad usare il bisturi e la scure, nella vita dello Spirito è possibile, purché si usi discernimento. Nella confessione, generalmente, non uso la seconda – a meno che non abbia davanti un cuore indurito che non vuol riconoscere i suoi peccati. Siamo tutti peccatori a cominciare da chi scrive: ma Dio solo vede le lacrime che verso per averlo tanto offeso...

Parrocchia virtuale «San Luigi Maria Grignion de Montfort» - Preghiere

Parrocchia virtuale «San Luigi Maria Grignion de Montfort»
Preghiere



- Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
- Preghiera infuocata di San Luigi M. Griglion de Monfort


Suor Lucia di Fatima (1907-2005)
Consacrazione al Cuore immacolato di Maria

O Vergine Madre di Dio e Madre mia,
al tuo Cuore immacolato interamente mi consacro
con tutto quello che sono e possiedo.
Prendimi sotto la tua materna protezione,
difendimi dai pericoli,
aiutami a vincere le tentazioni,
che mi sollecitano verso il male,
e a conservare la purezza del mio corpo e della mia anima.
Sia il tuo Cuore immacolato il mio rifugio
e il cammino che mi conduce a Dio.
Concedimi la grazia di pregare
e di sacrificarmi per amore di Gesù,
per la conversione dei peccatori
e per riparare i peccati commessi
contro il tuo Cuore immacolato.
Per mezzo di te e in unione al Cuore del tuo Figlio divino
voglio vivere per la gloria della santissima Trinità,
nella quale credo e spero,
la quale adoro e amo.
Amen.
San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716)
Preghiera infuocata
Al Padre

[1] Ricordati, Signore, della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi (1). L’hai posseduta nel tuo spirito fin dall’eternità, quando rivolgevi ad essa il pensiero. L’hai posseduta nelle tue mani, quando traevi dal nulla l’universo. L’hai posseduta nel cuore, quando il tuo amato Figlio, morendo in croce, la consacrava irrigandola con il proprio sangue e l’affidava alla sua santa Madre.

Parrocchia virtuale «San Luigi Maria Grignion de Montfort» - Il 'mandato' attuale

“... Viene opportuna un’altra raccomandazione: che nel cammino della vita spirituale non vi fidiate troppo di voi stessi, ma con semplicità e docilità prendiate consiglio e domandiate aiuto a chi con saggia direzione può guidare l’anima vostra, prevenirvi nei pericoli che potete incontrare, suggerirvi rimedi idonei, e in tutte le difficoltà interne ed esterne vi può condurre rettamente ad avviarvi a quella perfezione ogni giorno maggiore, alla quale v’invitano con insistenza gli esempi dei santi del cielo e i sicuri maestri dell’ascetica cristiana. Senza questa prudente guida della coscienza, in via ordinaria, è assai difficile assecondare convenientemente gli impulsi dello Spirito Santo e delle grazie divine” (Pio XII) 
Il mandato attuale
È una triste verità il fatto che stiamo attraversando un momento di grande crisi della Chiesa. Dio è con noi, però. Mi avete chiesto ciò che i fedeli possono fare per combattere gli errori che si stanno diffondendo attraverso la Chiesa. Vorrei rispondere con alcuni suggerimenti:
«« Dobbiamo creare gruppi di veri cattolici, studiosi, famiglie e clero che diffondano con coraggio la verità cattolica tutta intera, in particolare sugli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sulla natura, e i comandamenti di Dio.
Come mezzo per questo obiettivo, dobbiamo fare uso di tutte le risorse che il mondo moderno ci offre. Non ci asteniamo dal diffondere attraverso i media questi messaggi. Non dobbiamo aspettare che ogni singolo parroco li predichi dal pulpito. Dobbiamo abbracciare le nuove forme mediatiche che ci permettono di diffondere il Vangelo e gli insegnamenti della nostra Santa Madre, la Chiesa. Dobbiamo introdurre il nostro messaggio su Internet, pubblicarlo su siti web, blog e reti sociali.
Ma non dobbiamo dimenticare di impegnarci con i nostri fratelli cattolici nelle forme più tradizionali. Dovremmo organizzare conferenze e simposi a livello accademico. Dovremmo usare queste per creare pubblicazioni, documenti e libri che possono essere utilizzati come riferimento e ampliare la nostra discussione. [...] (Mons. Athanasius Schneider, febbraio 2015).
- Presentazione - Sacerdoti - appuntamenti  [qui]
- Preghiere [qui] - Operazione Muro di fuoco [qui]

- Gli scritti di don Elia
.: Inno alla Provvidenza
.: Il più grande miracolo dei nostri tempi
.: A proposito di giovani e di Sinodi
.: Quale comunione episcopale?
.: Opzione Santità
.: Parola d'ordine resistere
.: Morire per mano del padre
.: Santa novità
.: Noi non abbiamo il culto dell'uomo
.: Come si riforma la Chiesa
.: Quando tutto andava bene...
.: Noi non vogliamo il loro “spirito”
.: Vuoi giocare con noi alla nuova religione?
.: Mosca, Benedetto XVI e la consacrazione della Russia
.: Fatima liquidata
.: Vaticano okkupato
.: Il nuovo Verbo
.: Perché guardare ad oriente
.: La scala del cielo
.: La fede dei piccoli e il tradimento dei gerarchi
.: Abolizione del Sacrificio?
.: Apologia di Lutero (si fa per dire)
.: Dittatura protestante
.: Castighi celesti
.: Tempus beneplaciti
.: Censurato
.: Come il chicco di grano
.: Un Bambino nato per soffrire
.: Lettera aperta a J.M.B.
.: Scacco matto
.: Tra Scilla e Cariddi
.: Santità o morte
.: Santa rassegnazione
.: Adoratori del nulla
.: Farisei luterani
.: La lucida follia di un materialista
.: Vogliamo indietro la nostra eredità
.: Errore invincibile?
.: Passati al vaglio
.: Pandemonio
.: Stat Crux dum volvitur orbis
.: L'esecuzione dell'Occidente
.: Il dominio del mondo o il Regno di Dio?
.: Padre Jacques Hamel. Doppiamente vittima
.: Libertà e martirio
.: Chi ha sete venga a me
.: Il quarto Reich
.: La “nuova chiesa” tra terroristi e intellettuali
.: Comprati a caro prezzo
.: La sagra delle corbellerie
.: L’èra dello “spirito”
.: Davide e Golia
.: 4 giugno, Basilica di San Pietro: Santa Messa e Consacrazione
.: Estote parati
.: Il modernista
.: La cernita divina
.: Il giorno del grande combattimento
.: Eutanasia dello spirito, la “dolce morte” della Chiesa
.: Exsurge Christe!
.: L'ora della Madre
.: Siamo in guerra (ma abbiamo già vinto)
.: Libera nos, Domine!
.: Ita et nunc
.: Operazione «Muro di fuoco»
.: Dall'alto del Tabor
.: La sinagoga dell'Anticristo
.: Il vicario dell'Anticristo
.: I burattini dell'Anticristo
.: Il corpo mistico del'Anticristo
.: L'Anticristo e l'antivangelo
.: La nostra sola certezza
.: Nulla è impossibile a Dio
.: Dopo tre giorni lo ritrovarono
.: Benedetto chi crede
.: Fate frutti degni della conversione
.: A tanta grazia altrettanto zelo
.: A testa alta per umiltà
.: Delirio e castigo
.: Credo la Chiesa
.: Casta meretrix
.: Preghiera per la Chiesa
.: Dagli amici mi guardi Dio
.: La vera posta in gioco
.: Dall'abisso alla gloria
.: Che cosa dobbiamo fare fratelli?
.: Tempo di agire
.: La vigna e il cinghiale
.: Di sovietica memoria (o attualità?)
.: Nel peccato mi ha concepito mia madre
.: Lampada che arde e risplende
.: Umile e alta più che creatura
.: Ella ti schiaccerà la testa
.: L'elisir dell'eterna giovinezza
.: Introibo ad altare Dei
.: Rimetti a noi i nostri debiti
.: Il medico e la medicina
.: Ascolta figlio...
.: Divino sacrificio
.: Divina conversazione
.: Due facce un tradimento
.: La scure non è un bisturi

sabato 30 maggio 2015

Il Papa, il Lupo, Filadelfia.

Puntuale e documentato Marco Tosatti su La Stampa.
Possibile che il papa, attraverso consiglieri fidati - che non siano i noti corifei - non conosca lo staff che promuove l'evento al quale ha programmato di partecipare a Filadelfia nel settembre prossimo? E quindi non possa valutare i potenziali rischi riferiti alle tendenze e comprovata militanza a favore delle unioni omosex della persona che ha totalizzante responsabilità organizzativa sulla manifestazione e corrispondenti pieghe che questa potrebbe prendere?

“Un lupo alla porta”: così titola il Lepanto Institute, una specie di cane da guardia americano di tutto ciò che è cattolico il suo articolo su il Meeting mondiale delle Famiglie a Filadelfia, settembre 2015, che vedrà la presenza di papa Francesco. Il lupo, in realtà, è una lupa: la manager della World Meeting Of Families Exhibits and Sponsorships; cioè la persona che ha il compito di decidere e coordinare, ed eventualmente escludere o rifiutare gruppi e società che vogliono essere presenti all’evento.

Domenica 31 maggio. Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

Domenica 31 maggio 2015, ore 18:00
Festa della SS. Trinità 
Parrocchia Gesù Crocifisso e Madonna delle lacrime
Via Giaveno, 39 - Torino

Ulteriori informazioni e sussidi liturgici saranno disponibili sulla pagina facebook dell’evento (accessibile senza necessità di registrazione): 
https://www.facebook.com/events/1603007939980503/

Programma musicale della celebrazione: 
Proprio gregoriano del giorno parzialmente salmodiato - Kyriale VIII (De Angelis) - Credo III - O salutaris ostia (su melodia gregoriana) – Adoro Te devote - Salve Regina (t. simplex) - Gloriam Sacrae (inno in onore della S. Sindone).

Al termine della S. Messa professione di fede trinitaria: canto del Simbolo di S. Atanasio, con versetti e oremus.

Ricordiamo a tutti che il calendario aggiornato delle celebrazioni in forma straordinaria in occasione dell'Ostensione della S. Sindone è disponibile al seguente indirizzo: https://www.facebook.com/events/1032578786755574/
Chiediamo la cortesia a chi ne avesse notizia di segnalarci ulteriori celebrazioni non comprese in tale elenco.

Parrocchia virtuale San Luigi Maria Grignion de Montfort

Adveniat regnum tuum!
San Luigi Maria Grignion de Montfort
Libera unione di fedeli
per la rinascita della Chiesa dalle sue radici

.: Il mandato attuale - Insegnamenti di don Elia
.: Preghiere
.: Operazione “Muro di fuoco”
In iustitia et sanctitate veritatis
(Eph 4, 24)

La parrocchia virtuale è un’iniziativa spontanea, animata da un Sacerdote cattolico, che si propone di:
  • creare una rete di contatti, che possono anche sfociare in conoscenza personale, tra fedeli che sentono il bisogno di collegarsi per mantenere viva la fede trasmessa;
  • offrire orientamento spirituale e sana formazione dottrinale mediante i mezzi informatici a disposizione di tutti;
  • organizzare ritiri, raduni e celebrazioni che diano l’opportunità di incontrarsi per nutrire la vita di grazia alle sorgenti della Tradizione.
Essa si ispira all’apostolato di un grande Santo la cui ardente predicazione rinnovò la fede in Francia in un’epoca a cavallo tra due profonde scosse del Cristianesimo occidentale: prima la molteplice crisi protestante, razionalista e giansenista; poi la filosofia dei Lumi, la rivoluzione giacobina e l’ideologia positivista. La Provvidenza ha fatto di lui un profeta per i nostri tempi.

parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com
http://lascuredielia.blogspot.it/

* * *
Primi Sacerdoti disponibili

N.B.: nei messaggi di posta elettronica, indicare in oggetto: parrocchia virtuale

Alpium Pastor Quidam (Modena) 335491615
dellos13@parrocchiadelsantospirito.191.it

Don Bernardo (Abruzzo – basso Lazio)
betrelle@libero.it

Don Curzio (Castelli Romani) 3333222764
sisinono@tiscali.it

Don Elia (provincia di Rieti) 3396654017
parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com

Don Marco (Roma)
marcos61@tiscali.it

P.Massimiliano (provincia di Foggia)
padremaria@libero.it

P. Osea (provincia di Chieti) 3881607207

Sacerdote (alto Lazio)
parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com

Appuntamenti

Ogni primo sabato del mese, da giugno a ottobre, adempiamo il ciclo dei cinque primi sabati dedicati al Cuore immacolato di Maria onde prepararci spiritualmente agli avvenimenti del prossimo autunno: - confessione; - comunione; - preghiera secondo le intenzioni del Cuore immacolato di Maria (per i testi vedi qui).

Ogni giovedì alle 19, sia pure a distanza, ritroviamoci insieme per un’Ora santa davanti al Tabernacolo per la crescita della parrocchia virtuale e per le intenzioni degli aderenti. Se a qualcuno non è possibile in quell’orario, ne può scegliere un altro nel pomeriggio o nella serata. L’importante è pregare in comunione gli uni con gli altri.

venerdì 29 maggio 2015

Il cardinale Burke: L’Irlanda ha “sfidato Dio” votando a favore del “matrimonio gay”.

In un servizio a firma Pete Baklinski, il sito www.lifesite.com riporta in data 28 maggio 2015 quanto dichiarato da S. Em. il cardinale Raymond Leo Burke in una conferenza tenuta a Oxford, in relazione al recente referendum irlandese. Ecco il testo, tradotto a cura della nostra redazione.

“ Il Cardinale Raymond Burke ha condannato senza mezzi termini il fatto che l’Irlanda, un tempo cattolica, si sia spinta ben oltre il paganesimo dei suoi trascorsi pre-cristiani e abbia “sfidato Dio” (defied God) definendo il comportamento omosessuale come “matrimonio” nel recente referendum.
“Voglio dire, questa è una sfida a Dio. È del tutto incredibile. I Pagani possono aver tollerato comportamenti omosessuali, ma non hanno mai osato considerarli “matrimonio””. Così ha detto alla Newman Society, l’organizzazione cattolica dell’Università di Oxford, mercoledì 27 maggio corrente, in una conferenza dedicata all’eredità intellettuale di Benedetto XVI. Le sue parole sono state riportate da The Tablet, l’organo dei cattolici liberali della Gran Bretagna.
Venerdì 22 maggio scorso, 1.200.000 di irlandesi hanno votato a favore di un emendamento della loro Costituzione che recitava: “Il matrimonio può essere validamente contratto secondo il diritto da due persone senza distinzione quanto al loro sesso” [Marriage may be contracted in accordance with law by two persons without distinction as to their sex]. Poco più di 730.000 persone hanno votato contro.
Burke ha detto che gli risulta incomprensibile come “una nazione, quale che sia, possa ridefinire il matrimonio”.
Il cardinale ha anche insistito sull’importante ruolo affidato ai genitori nel proteggere i loro bambini da un ambiente culturale sempre più ostile alle leggi di Dio. Ha detto: “La cultura è del tutto corrotta, se così posso dire, e i bambini vi si trovano esposti soprattutto grazie all’internet”. Come suo personale consiglio alle famiglie, ha detto che bisognerebbe installare i computers in uno spazio pubblico, in modo da impedire ai bambini di “assorbire il veleno di cui sono pieni”.
Sempre a Oxford ma durante l’omelia tenuta in una Messa celebrata il giorno prima della conferenza, Burke ha detto che il matrimonio tra un uomo e una donna è una “verità fondamentale” che è stata “ ignorata, sfidata e violata”.
Durante l’omelia, Burke ha anche messo in guardia contro i pericoli rappresentati da “molteplici correnti ideologiche” e “dagli inganni e dalle imposture che cercano di indurci in errore”.

Dopo sette secoli a Santa Croce al Chienti celebrano i Benedettini di Norcia

Stralcio dal blog Terra di Marca. Una notizia confortevole e rincuorante, un segnale di vitalità della Tradizione. Risale al 3 maggio scorso. Val la pena prenderne atto e continuare a resistere e pregare.

Sette secoli dopo, i Monaci Benedettini calcano di nuovo quel tempio. Entrano in chiesa, fanno processione, salgono verso l’altare.
Profumo d’incenso, inchini, paramenti sacri dal color rosso vivo e cappucci bianchi messi e tolti alla bisogna, alla bisogna del rispetto.
Un altare voltato, tre celebranti che danno le spalle al popolo di Dio, non per irriverenza ma perché ponti verso l’est dove nacque quel Bimbetto insignificante che diede significato e cambiò la storia del mondo.
Dopo sette secoli, una Messa, in latino.
Dopo sette secoli il canto gregoriano, che è unità, umiltà, devozione, torna ad alzarsi verso il cielo.
Il monastero non c’è più, i famigli non ci sono più, neppure la calzoleria, la cuoieria, l’orto dei semplici, la farmacia e tutto quello che la cittadella monastica portava con sè. Ma la chiesa è rinata dopo secoli d’abbandono.

Da Norcia, dal luogo dove Benedetto mosse i primi passi
accompagnato dalla sua “nursina severitas”, sono arrivati in tredici: monaci/sacerdoti, monaci semplici, novizi. Li ha chiamati l’Associazione Santa Croce, hanno accettato di celebrare laddove la dimenticanza delle origini stava ingurgitando ogni cosa.

Tempio gremito. Chi avesse cercato solo anziani, ne avrebbe trovati, sì, ma molti meno rispetto a visi giovani e compunti, a veli posati delicatamente sul capo.
Chi avesse guardato labbra per coglierne l’immobilità per un latino scordato e sepolto, avrebbe visto bocche articolarsi nelle preghiere antiche, nella lingua universale della chiesa.

Cerimonia lunga, cerimonia emozionante, dove il senso del sacro cresce con il procedere degli attimi. Non è forma. La sostanza si dipana, scende dall’altare sopraelevato e coglie i fedeli, li avvolge, li accarezza, ne riempie il cuore. “Facci lieti, liberaci dal male, cambiaci il cuore di pietra in cuore di carne”.

Chi fosse tornato in quel luogo, la notte di ieri, dopo la chiusura delle porte, dopo la partenza dei monaci, dopo lo sciogliersi di una comunità ancora incredula, avrebbe udito anche altro.
Non più i lamenti di chi il monastero e la chiesa costruì nel Novecento e ne vide più tardi l’abbandono, non più i gemiti di quanti invano cercarono di tenere fede ad una idea, ma il silenzio pieno di voci della letizia di un Lotario immaginario, di una Imelda immaginaria, di sbandati e di irregolari che, in quella landa, vicina al fiume, espiarono pene e conquistarono dignità e senso del vivere, inchinandosi, ma non proni, al padre Benedetto, lavorando e pregando, pregando e lavorando.

Quando la leggenda si fa storia e la storia si fa cronaca… perché le radici profonde non gelano mai.

giovedì 28 maggio 2015

Sabato 30 maggio Messa Tradizionale a Lugano

Sabato, 30 maggio 2015 - ore 8,00
Cappella della Clinica Luganese Moncucco 
S.Messa LETTA secondo il Messale di S.Giovanni XXIII del 1962
"E nessun documento conciliare autorizzava a operare tagli selvaggi all'Offertorio, sostituendo all'Hostia (vittima) pura santa e immacolata il “frutto della terra e del nostro lavoro”, trasformando così l'Offerta di Cristo, alla quale uniamo la nostra offerta al Padre, in una berakah ebraica (preghiera di lode e benedizione), che il Signore ha certamente pronunciato, ma che non è il punto focale della sua Azione, del Novum che egli ha introdotto nell'Ultima Cena." (M.G.) 
Infatti, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, nel Nuovo Rito (quello in italiano) la benedizione ebraica della tavola, del banchetto, sostituisce quella che, nel Rito secondo l'usus antiquior, è la vera Offerta cristiana.

Visita il nostro sito web:
https://scholacantorumsummorumpontificum.wordpress.com/

1° Venerdì di giugno. Adorazione notturna a Rimini

« Fra tutte le devozioni, quella di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi » (Sant'Alfonso Maria dè Liguori)

Perché il Papa non parla ​del peccato originale

Piero Ostellino su Il Giornale. 

Papa Francesco pare credere all'idea di Rousseau che l'uomo nasca innocente e si corrompa vivendo in società
Un amico mi fa notare che papa Francesco non parla mai del peccato originale. Non credo non ne parli per una sorta di adesione a una modernità che non mette più il peccato della carne al centro della vita morale individuale e collettiva.
Non siamo neppure alla conferma della profezia di Nostradamus secondo la quale sarebbe salito al soglio pontificio un «uomo della Compagnia» (un gesuita) che avrebbe immesso veleno nella dottrina. Ma un conto è attribuire l'umana malvagità al peccato di superbia di Adamo e Eva - come sosteneva Sant'Agostino e aveva sostenuto la Chiesa fino a ieri - un altro attribuirla, come fa questo Papa, al rapporto fra ricchi e poveri, al mondo moderno - che dell'autonomia della politica rispetto alla religione è il superamento; un mondo modellato sul concetto di utilità, su quello di produzione di ricchezza e sulla ricerca della felicità.

mercoledì 27 maggio 2015

Il card. Raymond Leo Burke a Trieste: “Il matrimonio cristiano nella dottrina e nella pastorale”

Il testo che segue è frutto del paziente sbobinamento di uno dei nostri collaboratori: Silvio Brachetta, che ringraziamo di cuore. Silvio è anche autore di un articolo, riguardante l'evento, apparso su Vita Nuova del 22/5/2015 (cfr. immagine a lato: cliccare per ingrandire).
Vedi anche la galleria d'immagini del solenne Pontificale di Domenica 17 marzo nella Chiesa della Beata Vergine del Rosario sulla nostra pagina Fb.
Può essere interessante confrontare il testo del Card. Burke con l'altro suo esaustivo intervento a Chester, da noi tradotto qui.
Qui il testo dell'articolo. La relazione del Cardinale a seguire.
La Chiesa deve insegnare la verità sulla bontà del matrimonio e famiglia
Dopo che del cardinale Walter Kasper è stata resa pubblica la conferenza da lui tenuta al Concistoro straordinario dei Cardinali (20-21 febbraio 2014), in preparazione al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, cinque cardinali assieme ad altri quattro studiosi hanno dato alle stampe “Permanere nella verità di Cristo” (Cantagalli), dove le tesi di Kasper sono state formalmente criticate.
Ne ha parlato a Trieste il cardinale americano Raymond Leo Burke - uno degli autori del libro e membro del Sinodo - durante la conferenza del 16 maggio titolata “Il matrimonio cristiano nella dottrina e nella pastorale”, su iniziativa del Coordinamento nazionale del Summorum Pontificum. Il libro - spiega Burke - è stato scritto dopo che Kasper ha inteso mettere «in questione la costante prassi della Chiesa» proponendo, a certe condizioni, l’ammissione al sacramento dell’Eucaristia ai cosiddetti divorziati risposati: tutto ciò è stato da molti percepito come «una rivoluzione nella Chiesa», che non si concilia con l’insegnamento di Benedetto XVI, il quale indicava nel 2005 come errata questa ermeneutica e corretta quella della «riforma nella continuità».

Danilo Quinto, Gridiamo dalle terrazze.

Spettacolare, incosciente tripudio...
«Una sfida per la Chiesa». “L’Osservatore Romano” titola così l’editoriale che commenta il «sì» dell’Irlanda alla legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. Si afferma: «Gran parte dei commenti del mondo ecclesiastico analizzano con lucidità l’esito della consultazione popolare riconoscendo la realtà dei fatti nonché la distanza, in certe materie, fra la società e la Chiesa. Del resto, troppo ampio il margine fra i (1.201.607), pari al 62,1 per cento, e i no (734.300), per non accettare la “sconfitta”. Un risultato frutto, anche, dell’alta affluenza alle urne (60,5 per cento) e della grande partecipazione dei giovani».

La «lucidità», quindi, legge la distanza fra la società – «il mondo» – e la Chiesa. Da duemila anni, da quando il Figlio di Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha predicato la Sua Parola, è stato percosso, seviziato, deriso e messo in Croce, conosciamo la distanza tra «il mondo» e Gesù. In senso opposto a quello che vuole fare intendere il giornale della Santa Sede, che si presta ad un’operazione mistificatoria e vergognosa. Riporta quanto dice una delle sue firme, Lucetta Scaraffia, che su «Il Messaggero», rileva una connessione «fra l’assurda pratica repressiva nei confronti degli omosessuali in anni ancora recenti — atteggiamento che ha caratterizzato soprattutto i Paesi protestanti — e la rapida apertura al matrimonio gay oggi». Una spiegazione di carattere sociologico, quelle che tanto vanno di moda nella Chiesa post-conciliare, dove la maggioranza dei sacerdoti non si occupa delle anime, ma disserta sul problema della raccolta dei rifiuti, sulle discariche, sulla disoccupazione, sulla corruzione o sulla povertà. Come se Gesù fosse venuto al mondo per salvare i poveri. Leggete il Vangelo – Signore e Signori - e capirete di quali poveri si tratta. Si tratta di Voi, poveri di spirito e intrisi di quello spirito del mondo che non ha timore di Dio e non Lo ama e, non amandoLo, non è di conseguenza amato da Suo Figlio, che dice questo in maniera chiarissima nel Vangelo di Giovanni. Gesù ama solo coloro che amano Suo Padre. Non ama «il mondo», che è nelle mani delle fauci di Satana. Le «istanze», i desideri del mondo sono quelli di Satana.

martedì 26 maggio 2015

Card. Parolin: il referendum dell'Irlanda è una sconfitta per umanità

Finalmente una voce dal Vaticano. Ma approfondiamo, riprendendo da Radio Vaticana, oggi. 

La crisi attuale non è solo economica a e finanziaria, ma ha anche origini antropologiche. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin durante la cerimonia di consegna del premio "Economia e Società" della Fondazione Centesimus Annus. Per il porporato l'adorazione del denaro crea squilibri e la cultura dello spreco rifiuta l'etica e Dio. Dunque “serve una formazione morale” dell'individuo. “Non una sconfitta dei principi cristiani, ma una sconfitta per l’umanità” – secondo il card. Parolin – il referendum  che in Irlanda ha approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. "Sono  Rimasto molto triste di questo risultato, – ha detto –  la Chiesa deve tener conto di questa realtà ma nel senso di rafforzare il suo impegno per l'evangelizzazione". [...]
Intanto le origini della crisi, prima che antropologiche sono spirituali. Resta poi da vedere se il "rafforzamento dell'impegno per evangelizzazione" non corrisponda alla enfatizzazione della solidarietà umanitarista sviluppata nel resto del resoconto dell'evento. Sulla "sconfitta per l'umanità" siamo perfettamente d'accordo. Ma direi che non è tanto una questione di "formazione morale" per uscire dalla "cultura dello spreco", quanto l'ineludibile necessità di rimettere Cristo Signore al centro della Chiesa e della storia... Che qualche "pastore", se non è sedicente tale, lo dica per favore!
Il discorso verteva sulla Centesuimus Annus, di Giovanni Paolo II, nel centenario della Rerum Novarum. Ma, se è in ballo la «dottrina sociale» della Chiesa non si devono trascurarne i fondamenti. Riproponiamo  un brano dell'Enciclica, che nessuno dovrebbe tralasciare:
2. La presente Enciclica partecipa a queste celebrazioni per ringraziare Dio, dal quale «discende ogni buon regalo e ogni dono perfetto» (Gc 1,17), poiché si è servito di un Documento emanato cento anni or sono dalla Sede di Pietro, operando nella Chiesa e nel mondo tanto bene e diffondendo tanta luce. La commemorazione, che qui vien fatta, riguarda l'Enciclica leoniana ed insieme le Encicliche e gli altri scritti dei miei predecessori, che hanno contribuito a renderla presente e operante nel tempo, costituendo quella che sarebbe stata chiamata «dottrina sociale», «insegnamento sociale», o anche «Magistero sociale» della Chiesa.
Alla validità di tale insegnamento si riferiscono già due Encicliche che ho pubblicato negli anni del mio pontificato: la Laborem exercens sul lavoro umano e la Sollicitudo rei socialis sugli attuali problemi dello sviluppo degli uomini e dei popoli.
3. Intendo ora proporre una «rilettura» dell'Enciclica leoniana, invitando a «guardare indietro», al suo testo stesso per scoprire nuovamente la ricchezza dei principi fondamentali, in essa formulati, per la soluzione della questione operaia. Ma invito anche a «guardare intorno», alle «cose nuove», che ci circondano ed in cui ci troviamo, per così dire, immersi, ben diverse dalle «cose nuove» che contraddistinsero l'ultimo decennio del secolo passato. Invito, infine, a «guardare al futuro», quando già s'intravede il terzo Millennio dell'era cristiana, carico di incognite, ma anche di promesse. Incognite e promesse che fanno appello alla nostra immaginazione e creatività, stimolando anche la nostra responsabilità, quali discepoli dell'«unico maestro», Cristo (cf Mt 23,8), nell'indicare la via, nel proclamare la verità e nel comunicare la vita che è lui (cf Gv 14,6).
Così facendo, sarà confermato non solo il permanente valore di tale insegnamento, ma si manifesterà anche il vero senso della Tradizione della Chiesa, la quale, sempre viva e vitale, costruisce sopra il fondamento posto dai nostri padri nella fede e, segnatamente, sopra quel che gli Apostoli trasmisero alla Chiesa in nome di Gesù Cristo, il fondamento «che nessuno può sostituire» (cf 1 Cor 3,11).

29 maggio, Correggio. Messa cantata Tradizionale in onore di Rolando Rivi

Cari Amici,
vi comunichiamo che la Messa in forma straordinaria inizialmente prevista a per il 5 giugno, sarà anticipata a venerdì 29 maggio, giorno della memoria liturgica diocesana del Beato Rolando Rivi, nostro Patrono.
La celebrazione si terrà, come di consueto, al Santuario della Madonna della Rosa a Correggio (RE), alle ore 19.
Avremo così la gioia di poter celebrare una Santa Messa cantata in onore del Beato Rolando martire; sarà inoltre presente una sua reliquia, che, al termine della Messa, verrà offerta alla venerazione dei fedeli.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il nostro blog: http://summorumpontificumcorreggio.blogspot.it/ 
oppure a contattare il numero 335 6482688
Un cordiale saluto in Gesù e Maria.
Il gruppo stabile "Beato Rolando Rivi"

Galantino: nozze gay, né arroganza né ritirate

Leggiamo su Avvenire, il quotidiano dei Vescovi italiani, sul "sì" dell'Irlanda e mons. Galantino:
"La percentuale con cui è passato ci obbliga un po' tutti a prendere atto che l'Europa, e non solo l'Europa, sta vivendo un'accelerazione del processo di secolarizzazione che coinvolge tutti gli aspetti e quindi anche quello delle relazioni". E di fronte "a questo fatto che sta davanti a tutti", a "questo e altri cambiamenti che di sicuro sorprendono e talvolta anche destabilizzano, la risposta non può essere né quella dell'arroccamento fatto di paure e di arroganza" né "quella dell'accettazione acritica, frutto di una sorta di fatalismo né di chi batte in ritirata".
Secondo monsignor Galantino "la paura, l'arroccamento, il fatalismo fanno il gioco delle lobby ideologiche, lasciano cioè il campo a chi purtroppo vive anche realtà importanti e belle come quella delle relazioni unicamente come conquista da esibire e da sbattere in faccia. Il risultato del referendum irlandese come sfida da raccogliere per la Chiesa è il commento più interessante e meno bigotto che si possa fare".
Certamente mons. Galantino non parla come un pastore, che insegna e afferma la Verità, ma come un uomo di spettacolo che è portato, se non tenuto dalle aspettative del pubblico, a fare commenti "interessanti e non bigotti" e/o come un uomo politico che cerca di "non fare il gioco" di supposti avversari. Ammesso che l'affermazione di principi che scaturiscono dalla legge naturale, per non parlare di quel che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato, possa essere ascrivibile ad "arroccamento fatto di paure ed arroganza", meno male che non siamo tenuti ad una "accettazione acritica e a battere in ritirata". Ma se riaffermare la verità sa di arroccamento con quel che segue, riesce difficile capire in cosa possa consistere la critica che consenta di non battere il ritirata. E lui è stato fatto sacerdote per criticare o per insegnare, guidare e santificare?
Parole, parole, parole.... Da parte di questi uomini di Chiesa, nessuna sostanza, che illumina e costituisce, per il popolo credente e per un 'mondo' in piena crisi antropologica ma innanzitutto spirituale..

Dopo l'Irlanda toccherà all'Italia. E i cattolici: frà Cristoforo o don Abbondio?

Antropologia deviata contrabbandata come progresso1

Il voto del referendum irlandese ha, com'era prevedibile, scatenato reazioni anche in Italia da parte di coloro hanno fretta di approvare la legge sulle unioni civili (che diventano anche matrimoni omosessuali). Nello stesso mondo cattolico si registrano reazioni contraddittorie che risultano sconfortanti per chi ha a cuore il futuro della Chiesa e dell'umanità.
Ieri la questione è stata affrontata in termini chiari su www.rossoporpora.org, in un articolo  del quale riprendo di seguito la conclusione, rimandando al link per il testo integrale, che merita attenzione. E aggiungendo, a seguire, riflessioni estratte dalle discussioni su questo blog.
[...] In Irlanda chi ha reso pubblica testimonianza contro il riconoscimento del “matrimonio gay” è stato additato come nemico del progresso, un oscurantista da emarginare, in alcuni casi ha dovuto chiedere la scorta della polizia. Diversi cittadini hanno versato contributi alla macchina organizzativa del ‘no’ solo dietro garanzia dell’anonimato. Buona parte dei cartelloni elettorali del ‘no’ sono stati strappati. Ora, dopo il voto, è incerto su quel che ne sarà di chi pubblicamente dirà che il matrimonio è solo tra uomo e donna. Si pensi ad esempio alla situazione in cui verranno a trovarsi le scuole cattoliche, i catechisti, magari gli stessi sacerdoti celebranti, tutto l’indotto legato al matrimonio. Che cosa capiterà a chi si rifiuterà di….?
È una situazione che, in tempi brevi, potrà conoscere anche l’Italia. E allora, dai comportamenti, perlomeno si constaterà se la maggior parte del cattolicesimo italiano avrà scelto come punto di riferimento frà Cristoforo oppure don Abbondio.
Inserisco alcune considerazioni di lettori, ripromettendomi di approfondire l'interessante osservazione di 'Scotus' su Gaudium et Spes, art. 48.2:
@ Il Papa tace sull'apostasia irlandese, la Curia pure, i soliti noti tra il clero incitano a prender gaiamente atto che "il mondo è cambiato"... Ma ha taciuto finora anche il manipolo di cardinali e vescovi che ha difeso coraggiosamente la famiglia tradizionale e secondo natura al recente Sinodo...
Anche da questo pur coraggioso manipolo non è finora venuto nulla, a quanto ne so. È mai possibile che, di fronte ad una catastrofe come quella del referendum progay in Irlanda, nessun ecclesiastico si levi in piedi ad esprimere il giusto e severo giudizio della Chiesa di sempre? Spero di esser smentito nei prossimi giorni, che per esempio un mons. Schneider prenda posizione in modo aperto e netto.
Dall'arcivescovo di Dublino a Bagnasco, le loro eccellenze "prendono atto" della "rivoluzione sociale" avvenuta, con la (scontata) vittoria del famigerato al "matrimonio gay" in Irlanda. È dal Vaticano II che la Chiesa "prende atto" di ciò che accade nel mondo, per lasciarsene istruire. Il Papa tace. Cosa dovrebbe dire, lui che ha taciuto di fronte alle ben note esternazioni omofile di mons. Forte al Sinodo sulla famiglia dell'anno scorso? E che ha nominato il non meno omofilo domenicano Timothy Radcliff membro del Pontificio Consiglio per la pace e la giustizia? Si tratta di un organo che serve solo a far propaganda ecumenica. La nomina è tuttavia indicativa. Benedetto XVI aveva obbligato Radcliff a non scrivere più. Il suddetto continuava tuttavia ad intervenire a dibattiti e conferenze. Papa Francesco lo promuove. Così come ha assolto da ogni colpa le madri superiori americane propagandiste del lesbismo, del libero aborto etc. messe sotto inchiesta da Papa Ratzinger. Dobbiamo pregare, sì. E molto. Dicono le cronache che oggi in Irlanda è una splendida domenica di sole, il demonio sta celebrando la sua vittoria al Castello di Dublino, in un happening multicolore di migliaia di gay e lesbiche. La Nazione si è a gran maggioranza consegnata a Satana e la Chiesa "prende atto"! Pregare, ma anche prepararci alla lotta, non demordere, nonostante tutto. I neomodernisti stanno affilando le armi per il Sinodo d'Ottobre. E i difensori della dottrina della Chiesa? Il cardinale Burke continua a svolgere un'encomiabile e coraggiosa opera. Ci sono state iniziative e petizioni di sacerdoti e vescovi di diverse nazioni (non dall'Irlanda, mi sembra) perché il Papa intervenga a sostegno della vera dottrina della Chiesa. Preoccupa tuttavia il fatto che non si affronti la questione dell'oscuramento del vero concetto del matrimonio cattolico operato dalla Gaudium et Spes all'art. 48.2, che ha declassato la procreazione ed educazione della prole da fine primario del matrimonio a "coronamento" dell'amore coniugale; ponendo così l'accento più sull'intima unione e l'unità della coppia che sulla procreazione. La dissoluzione attuale è partita da lì. Si può continuare a far finta di niente, per paura di passare per nemici del Concilio o del Papa? SCOTUS.
____________________________
1. [Nota di Chiesa e post concilio] Il fatto è che anche il termine progresso soffre di ambiguazione semantica (come tutte le parole fondamentali: libertà, amore, giustizia, tradizione, dialogo...). Il cristianesimo è progressista di per sé, perché comporta il progressivo instaurarsi del Regno, nella persona singola e nella collettività, secondo la volontà del Signore (come in cielo, così in terra) : attraverso la liberazione dalla schiavitù del male che è all'origine di ogni povertà e miseria non solo materiale, conseguenza di quella morale e spirituale non guarita dalla Grazia. Il problema è la messa all'angolo della metafisica che finisce con l'espungere il Soprannaturale (l'opera divino umana di Cristo Signore) e quindi con l'identificare il progresso esclusivamente in quello materialista-storico (marxismo) misto, da mezzo secolo a questa parte, al relativismo etico, per cui il progresso cristiano sarebbe - secondo costoro, pastori compresi - un adattarsi incondizionato a qualsiasi cosa piaccia al 'mondo' e costituisca la moda del momento...

Archivio dei 'Memoranda': i documenti che riaffermano la Fede cattolica alla luce del Magistero a partire dal 13.03.2013

Si tratta di alcuni documenti fondamentali nei quali abbiamo espresso i nostri interrogativi e riaffermato la Fede cattolica secondo il Magistero perenne.
Nei testi stiamo cercando di sviluppare il multilinguismo. Le traduzioni sono in via di completamento. Altri testi, su temi ormai ineludibili, si aggiungeranno.
Vi saremo molto grati se vorrete aiutarci a sostenere chi si sta facendo carico delle traduzioni, utilizzando l'opzione '
donazione' sulla colonna di destra del blog. Le nostre risorse sono esaurite. E non tutti, nella temperie attuale, sono in grado di garantire un impegno di totale volontariato qual è il nostro. 
2021
.:  Indice degli interventi sulla Traditionis custodes
2020
.:  Se l'Ecclesia Dei sparisce definitivamente, possibili conseguenze per il Summorum Pontificum e per il Rito antico
2019
.: Bergoglio: un guazzabuglio su Maria semplice discepola, per di più meticcia e giammai 'Corredentrice'

.: Liturgia Novus Ordo: in arrivo la 'Riforma della Riforma' (non nel senso ratzingeriano...)

.: Indice degli articoli sul Sinodo per l'Amazzonia

.: Indice degli articoli sulla Dichiarazione di Abu Dhabi

.: Indice degli articoli sul Sinodo dei giovani

.: Le formulazioni eretiche di Bergoglio non si contano più. L'ultima, nell'omelia del Corpus Domini, 23 giugno

.: Riportare la verità nella Chiesa militante. Benedetto XVI e la conversione degli ebrei.
2018
.: Indice degli articoli sui Sinodi per la Famiglia 2014/2015

.: Dichiarazione ecumenica cattolico-anglicana: sembra preludere al diaconato femminile e all'ordinazione di 'viri probati'

.: I “cambiamenti di paradigma” sono estranei alla Chiesa cattolica

.: Dopo le smentite, il Vaticano ammette che una commissione papale riesamina Humanae Vitae
2017
.: "Summa familiae cura" è una risposta ai 'Dubia'?

.: Sempre più chiara la capziosità del parallelo tra Amoris Laetitia e Humanae vitae

.: Il vulnus diventa uno squarcio. Il papa corregge il card. Sarah

.: Un altro serio 'vulnus' a La Catholica. La revisione dell'Istruzione Liturgiam Authenticam

.: Collegialità episcopale o episcopato subordinato? Le implicazioni nell'Amoris laetitia

.: Dai Magi 'gender' alla rivoluzione 'femministoide'. La nuova enfasi sulla figura di Maria Maddalena...
2016
.: Il magistero dei media e il magistero non più neppure liquido, ma gassoso...

.: Vultum Dei quaerere, cercare il volto di Dio: è ancora lecito?

.: Il “doppio buio” di Giovanni Battista e la misericordia di Gesù. Cerchiamo di 'drizzare ciò ch'è sviato'.

.: Note sulle dichiarazioni di Mons. Gänswein «La fine del vecchio, l’inizio del nuovo»

.: «Preghiera comune» cattolico luterana. Addirittura viene promosso un «ordinamento liturgico» comune...
Da collegare con precedenti:
.: Cattolici e Luterani. Verso il 2017: dichiarazioni Cardinal Koch. Falso ecumenismo e protestantizzazione. - Note sul documento comune : « Dal conflitto alla comunione »

.: Riflessione sul "dialogo dottrinale" e sul Documento "Dal conflitto alla comunione" (con i luterani)
2015 
.: La nuova alleanza ebraico-cristiana (!?). Che significato ha per gli ebrei e per i cristiani il nuovo documento del Vaticano (10 dicembre 2015)?
Vedi anche:
.: Un po' di chiarezza sull'«Alleanza mai revocata»
    (Osservazioni su Evangelii gaudium et alia)

.: Conciliarità, sinodalità. Come cambia la Chiesa? 

.: Consolidamento della sinodalità e del conciliarismo?
   Il 'Consiglio dei 9' e la "decentralizzazione" della Chiesa
.: Sinodalità permanente: il culmine dello storicismo antropocentrico
.: Un canonista all'Arcivescovo: No, la legge della Chiesa non scomunica chi critica il papa
.: Chi ha detto che nel recente motu proprio di Papa Bergoglio sul matrimonio non ci sia una modifica della dottrina della Chiesa?
.: Maria Guarini. l'Europa il nichilismo e l'islam
.: Permanere nella verità di Cristo

2014

.: SINODALITÀ recidiva: Lineamenta2015
.: Dopo il Sinodo, il partito di Kasper apre un secondo fronte: il “divorzio cattolico”

.: SE NON ORA, QUANDO?
.: Rodriguez Carballo ha 'vuotato il sacco': «La Fedeltà al Concilio non è negoziabile»

.: La rifondazione in chiave conciliarista della vita religiosa

.: Un nuovo cenacolo (!?) per la nuova pentecoste...

.: Il 'mobilismo' e da dove nasce la neo-Chiesa 'in movimento'
2013 (a partire del primo segnale allarmante)


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lunedì 25 maggio 2015

Der Spiegel: l'allegra fallibilità del Papa

LO SCATENATO
L'allegra fallibilità del Papa

Viene da rimpiangere quell'epoca remota in cui papa Ratzinger veniva etichettato "nazista" perché non sapevano come insultarlo.

Ascoltiamo Danilo Quinto su Radio Vobiscum - Parte 3/3

RIFLESSIONI di Danilo Quinto (Parte 3/3) - L’incontro di Emma Bonino con Papa Francesco in Vaticano - A cura di don Stefano FSSPX - 14/05/2015.


RIASSUNTO (3a Parte):  20.- Qual'è il rispetto dovuto alle Leggi dello stato al quale ha invitato il Papa nel discorso alla Fabbrica della Pace dell'11 Maggio c.a.?  21.- Quanto deve il ‘68 al Concilio? 22.- Il Papa dispensa perdono a piene mani. Non é più necessario il pentimento?  23.- I Missionari e l'anno della misericordia saranno sufficienti a perdonare gli aborti?  24.- Soluzioni a questa confusione nella Chiesa? Il Martirio quotidano?  25.- La nuova enciclica del Papa sul creato che cosa ci annuncerà?  26.- Quale è la crisi vera che attraversa la società? Economica o spirituale?  27.- Quale integrazione se non c'è più un identità?  28.- Raul Castro si convertirà?  29.- Helder Camara santo? 30.- Come possono reagire i cristiani? Dovere primo quello di formarsi al Magistero eterno della Chiesa?  31.- Dopo il Martirio quotidiano qual'è il dovere degli intellettuali cattolici?  32.- La Preghiera serve? Affidarsi alla Vergine di Fatima a 2 anni dal centenario delle apparizioni ha senso? 33.- La bellezza del Rito Antico salverà le anime?  34.- Saluti. {FINE}

FONTI: Articoli [qui] - L’incontro in Vaticano dell'11 maggio 2015 - La Fabbrica della Pace.
DANILO QUINTO: Comprare il suo libro presso le Edizioni Radio Spada Ancilla Hominis, la Chiesa è il corpo mistico dell’uomo? - ALTRI TESTI [Edizioni Fede & Cultura]: Emma Bonino dagli aborti al Quirinale - L’Europa tra Sodoma e Gomorra (Prefazione di Mario Palmaro) - Da servo di Pannella a figlio libero di Dio