Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 30 novembre 2024

Il papato “scomposto” / Emeritus, Munus, Ministerium

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Qui il video.
Qui - qui - qui i precedenti più recenti. Qui - qui mie considerazioni sull'ambiguità delle affermazioni di Benedetto XVI e conseguenze. Qui l'indice degli articoli sui 'due papi' a partire dal 2013.

Il papato “scomposto” / Emeritus, Munus, Ministerium
Mons. Carlo Maria Viganò

La saga infinita sulla Rinunzia di Benedetto XVI continua ad alimentare una narrazione delle vicende cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio sempre più ardita e surreale. Teorie inconsistenti e non suffragate da alcuna prova hanno fatto presa su tantissimi fedeli ed anche su sacerdoti, aumentando la confusione e il disorientamento. Ma se ciò è stato possibile, è in buona parte anche dovuto a chi, conoscendo la verità, nondimeno la teme per le conseguenze che essa, una volta svelata, potrebbe avere. Vi è infatti chi ritiene preferibile tenere insieme un castello di menzogne e inganni, piuttosto di dover mettere in discussione un passato di connivenze, silenzi e complicità.

“Seguimi”: un'illuminazione per il giorno di Sant'Andrea

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un articolo in onore della festa di Sant'Andrea, che si celebra oggi, 30 novembre, e segna l'inizio di un nuovo anno liturgico.

“Seguimi”: un'illuminazione per il giorno di Sant'Andrea
“E disse loro: Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini.
Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.”
Nell'immagine: la vocazione dei santi Pietro e Andrea del Maestro delle Iniziali di Bruxelles, 1389–1400.

Se vi rivolgeste a Hollywood per saperne di più sul periodo medievale, potreste avere l'impressione che il loro mondo fosse monotono, oscuro e triste. Questa impressione non potrebbe essere più lontana dalla verità, perché l'epoca era in effetti profondamente colorata e mostra un grande apprezzamento per il potere del colore di abbellire le nostre vite, evocare emozioni salutari, creare armonie visive e simboleggiare realtà superiori. L'estetica di questi film ci dice di più sulla nostra società che su quella medievale, così come molto altro che la modernità ci ha insegnato sul passato premoderno, perché il modo di pensare moderno trasforma la lente dello storico in qualcosa di più simile a uno specchio. Il professor Brad Gregory, storico di Notre Dame, lo ha detto bene:
I valori attuali, indipendentemente dal loro contenuto, interpretano invariabilmente il passato a propria immagine... Le ragioni autoproclamate per cui le persone hanno fatto ciò che hanno fatto sono sospette in proporzione all'offesa morale che danno alle sensibilità moderne o postmoderne.

Diebus Saltem Dominicis — 24ª e ultima domenica dopo Pentecoste: preparatevi

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [vedi].

Diebus Saltem Dominicis — 
24ª e ultima domenica dopo Pentecoste: preparatevi

Con l’eccezione dell’amorevole misericordia di Dio e della gioia eterna del Paradiso, tutte le cose belle giungono alla loro fine. La serie di quest’anno si conclude con uno sguardo all’ultima domenica della Chiesa della nostra rotazione liturgica intorno al Sole. Sebbene numericamente questa domenica sia — quest’anno — la 27ª dopo Pentecoste, utilizziamo i testi della 24ª domenica. Le domeniche successive alla 22ª dopo Pentecoste includevano la festa di Cristo Re — nell’ultima domenica di ottobre — e i testi della 4ª, 5ª e 6ª domenica, che non sono stati pregati dopo l’Epifania a causa delle date mutevoli della Septuaginta e, quindi, della Pentecoste. Tra pochi brevi giorni brevi — sempre più brevi nell’emisfero settentrionale — inizia un nuovo anno liturgico con la 1ª domenica di Avvento. Tra cinque settimane di volo celebreremo la Nascita del Nostro Salvatore, il Verbo fatto carne, Che desidera ardentemente condurci fuori dal peccato e nella beatitudine Celeste. Paolo, scrivendo da Roma in catene, sottolinea questo nella nostra selezione di Epistole tratta da Colossesi 1, 1-14. 

venerdì 29 novembre 2024

Mons. Athanasius Schneider. La tesi del Papa illegittimo, una falsa soluzione alla crisi.

Fanno scalpore le varie ipotesi sulle dimissioni di Benedetto e sulla tesi del papa illegittimo. Qui - qui i precedenti più recenti. Interviene mons. Athanasius Schneider e lo riprendiamo da La Bussola.

La tesi del Papa illegittimo,
una falsa soluzione alla crisi.

Mons. Athanasius Schneider, 28 Novembre 2024

In merito alle recenti polemiche sulla pretesa invalidità della rinuncia di Benedetto XVI e dell’elezione di Francesco, pubblichiamo un intervento, scritto per La Bussola da mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana (Kazakistan).

***
Il principio guida più sicuro in tale questione cruciale per la vita della Chiesa dovrebbe essere la prassi prevalente con cui erano risolti i casi di una rinuncia o rispettivamente ¹di una elezione pontificia presumibilmente invalida. In ciò si mostrava il sensus perennis ecclesiae. Il principio della legalità applicato ad litteram o del positivismo giuridico non era considerato nella grande prassi della Chiesa un principio assoluto, poiché nel caso della legislazione dell’elezione papale si trattava di legge umana, e non divina.

La legge umana che regolarizza l’assunzione dell’ufficio papale o la dimissione dall’ufficio papale deve essere subordinata al bene maggiore di tutta la Chiesa, che in questo caso è l’esistenza reale del capo visibile della Chiesa e la certezza su tale esistenza per tutto il corpo della Chiesa, clero e fedeli, poiché tale esistenza visibile del capo e la sua certezza sono richieste dalla natura stessa della Chiesa. La Chiesa universale non può esistere per un tempo considerevole senza capo visibile, senza il successore di Pietro, giacché da esso dipende l’attività vitale della Chiesa universale, come per esempio la nomina dei vescovi diocesani e dei cardinali, nomine che richiedono l’esistenza di un Papa valido. Da una nomina valida di un vescovo dipende a sua volta il bene spirituale dei fedeli, poiché nel caso di una nomina episcopale invalida (a causa di un Papa presumibilmente invalido), ai sacerdoti mancherebbe la giurisdizione pastorale (confessione, matrimonio). Da ciò dipendono anche quelle dispense che solamente il Romano Pontefice può concedere, e anche le indulgenze: tutto ciò per il bene spirituale e la salvezza eterna delle anime.

L’accettazione della possibilità di un prolungato tempo della sedisvacantia papalis conduce facilmente allo spirito del sedevacantismo, un fenomeno settario e quasi-eretico apparso negli ultimi sessant’anni a causa dei problemi legati al Concilio Vaticano II e ai papi conciliari e post-conciliari. Il bene spirituale e la salvezza eterna dei fedeli è la legge suprema nel sistema normativo della Chiesa. Per questa ragione esiste il principio del “supplet ecclesia” ossia della “sanatio in radice”: cioè la Chiesa completa ciò che era contro la legge, nel caso dei sacramenti, per esempio confessione, matrimonio, cresima, o gli oneri delle intenzioni delle Messe.
Guidato da questo principio veramente pastorale, l’istinto della Chiesa ha applicato il “supplet ecclesia” o la “sanatio in radice” anche nel caso dei dubbi di una rinuncia o di una elezione pontificia. Concretamente la “sanatio in radice” di una elezione pontificia invalida si esprimeva nell’accettazione pacifica e moralmente universale del nuovo Pontefice da parte dell’episcopato e del popolo cattolico, per lo stesso fatto che tale Pontefice eletto (presumibilmente invalido) era nominato nel Canone della Messa praticamente da tutto il clero cattolico.

La storia della Chiesa è una maestra sicura in tale questione. La più lunga sedisvacantia papalis durò due anni e nove mesi (dal 29 novembre 1268 fino all’1 settembre 1271). C’erano elezioni pontificie evidentemente invalide, ossia assunzioni dell’ufficio papale invalide: per esempio, Gregorio VI è divenuto Papa poiché ha comprato il papato con una grande somma di denaro dal suo predecessore Benedetto IX nell’anno 1045. La Chiesa Romana lo ha sempre considerato come Papa valido e persino Ildebrando di Soana, che poi divenne Papa San Gregorio VII, considerava Gregorio VI Papa legittimo. Papa Urbano VI era stato eletto sotto enormi pressioni e minacce del popolo romano. Alcuni cardinali elettori temevano per la propria vita. Tale era l’atmosfera dell’elezione di Urbano VI nell’anno 1378. Durante l’incoronazione del nuovo Papa tutti i cardinali elettori gli prestavano l’omaggio e lo riconoscevano come Papa nei primi mesi. Dopo alcuni mesi però, alcuni cardinali, specialmente francesi, cominciarono a dubitare sulla validità dell’elezione a causa delle circostanze di minaccia e della pressione morale che dovevano subire. Per questa ragione questi cardinali elessero un nuovo Papa che prese il nome di Clemente VII, un francese che scelse come sua residenza Avignone. Così cominciò una delle crisi più disastrose di tutta la storia della Chiesa, il Grande Scisma Occidentale, che durò quasi quaranta anni dilacerando l’unità della Chiesa e danneggiando fortemente il bene spirituale delle anime. La Chiesa Romana ha sempre riconosciuto Urbano VI come Papa valido, nonostante i comprovati fattori invalidanti della sua elezione.

Papa Celestino V ha fatto la sua rinuncia in circostanze di pressione e insinuazioni da parte del potente cardinale Benedetto Caetani, il quale gli è succeduto come Papa Bonifacio VIII nell’anno 1294. Una parte dei fedeli e del clero di quel tempo mai riconosceva Bonifacio VIII come Papa valido a causa di queste circostanze. Però la Chiesa Romana ha considerato Bonifacio VIII come Papa legittimo, perché l’accettazione di Bonifacio VIII da parte della stragrande maggioranza dell’episcopato e dei fedeli ha sanato “in radice” le possibili circostanze invalidanti sia della rinuncia di Celestino V sia dell’elezione di Bonifacio VIII.

Applicandola concretamente al caso attuale di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, l’ipotesi della rinuncia invalida di Benedetto XVI, e quindi dell’invalidità del papato di Francesco, si presenta propriamente come un vicolo cieco, un cul-de-sac. Da undici anni la Sede Apostolica sarebbe de facto vacante, poiché Benedetto XVI non ha fatto nessun atto di governo, nessuna nomina episcopale o cardinalizia, nessun atto di dispensa, di indulgenze, ecc. La Chiesa universale sarebbe per questa ragione paralizzata nel suo aspetto visibile. Una tale presupposizione equivarrebbe in pratica al sedevacantismo. Negli undici anni passati tutte le nomine di nunzi apostolici, di vescovi diocesani e di cardinali, tutte le dispense pontificie, le indulgenze concesse e lucrate da parte dei fedeli sarebbero nulle, con tutti i danni conseguenti per il bene spirituale delle anime (vescovi illegittimi, giurisdizioni vescovili invalide ecc.). Tutti i cardinali nominati da Papa Francesco, sarebbero invalidi, cioè non-cardinali, e cioè la stragrande maggioranza dell’attuale collegio cardinalizio.

Un’altra ipotesi puramente teoretica: se Benedetto XVI fosse stato un papa estremamente progressista e quasi eretico e avesse rinunciato nel 2013 in circostanze simili a quelle avvenute allora (quindi avendo possibili elementi di invalidità) e poi fosse stato eletto un nuovo Papa di spirito assolutamente tradizionale. E questo nuovo Papa – eletto in modo presumibilmente invalido a causa della rinuncia invalida del predecessore e a causa dell’infrazione di alcune norme del conclave – cominciasse a riformare la Chiesa nel vero senso, a nominare buoni vescovi e cardinali, a emanare professioni di fede o pronunciamenti ex cathedra per difendere la fede cattolica. Certamente nessun buon cardinale, vescovo e fedele cattolico lo considererebbe un Papa illegittimo, chiedendo che lui rinunci e che il vecchio pontefice progressista ritornasse a governare.

Può anche capitare che tutti i cardinali nominati da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI muoiano; il collegio cardinalizio della Chiesa Cattolica sarebbe allora composto solamente da cardinali nominati da Papa Francesco, quindi da non-cardinali (secondo i fautori del pontificato invalido di Francesco); di conseguenza non ci sarebbe più un collegio cardinalizio, e nemmeno elettori validi, che potrebbero procedere ad una nuova elezione pontificia. La legge che dice che i cardinali sono gli unici validi elettori del Papa è in vigore dall’XI secolo ed è stata promulgata dal Romano Pontefice, perciò solamente un Romano Pontefice è competente a cambiare la legge in vigore e promulgare una norma che permetterebbe di avere altri elettori tranne i cardinali. Nel caso possibile della morte di tutti i cardinali nominati prima di Papa Francesco non sarebbe possibile eleggere validamente un nuovo Pontefice. La Chiesa si troverebbe in un vicolo cieco, senza uscita.

L’ipotesi per cui Benedetto XVI sarebbe stato l’unico Papa valido, e quindi Francesco sarebbe un Papa invalido, contraddice non solamente la provata e sensata prassi della grande tradizione della Chiesa, ma anche semplicemente il buon senso. Inoltre, si assolutizza l’aspetto della legalità, cioè della legge umana (le norme della rinuncia e dell’elezione pontificia) a detrimento del bene delle anime, poiché si creerebbe una situazione di incertezza sulla validità di atti di governo della Chiesa e con ciò si andrebbe contro la natura visibile della Chiesa, accostandosi anche implicitamente alla mentalità del sedevacantismo. Si deve seguire la via tutior (la più sicura) e l’esempio della prassi della grande tradizione della Chiesa.

Si deve rinnovare la fede che il timone della barca della Chiesa, anche in situazione di massima tempesta – a causa per esempio di un Papa eterodosso –, è saldo nelle mani del Signore e che questa tempesta è relativamente breve nell’ottica delle grandi crisi nella bimillenaria esistenza della Chiesa militante.

Il malessere dei «nuovi sacerdoti»

Ringraziamo Res Novae – Perspectives romaines per l'articolo che segue sui molti sacerdoti di oggi, disillusi e addirittura scoraggiati, dai pochi frutti riscontrabili nella loro vita parrocchiale dalla ricezione dei sacramenti da parte di troppi membri del loro gregge, posto che i sacramenti sono, per eccellenza, la fonte della grazia divina che vivifica le anime. Ne scaturisce l'analisi di un cambiamento pastorale attraverso riletture storiche all'origine dell'oscuramento della coscienza comune e le sue conseguenze sulla devitalizzazione delle comunità cristiane e come l'abbandono della predicazione sui fini ultimi e la fede nell'effettiva salvezza di tutti abbiano reso sterile l'uso dei sacramenti. Seguono insegnamenti sul dono della fede, richiami catechetici sulla grazia, sul peccato, sui sacramenti per rifondare la pastorale nella dottrina, con esempi di pastorale esigente, che non nega la misericordia, ma al contrario permette frutti di conversione più numerosi e duraturi... La crisi nella Chiesa ha raggiunto livelli inauditi. C'è da dire che in Francia, come pure in America, la Tradizione - pur se osteggiata - è sempre più viva in larghe fasce di fedeli.

Il malessere dei «nuovi sacerdoti»

Un’opera collettiva molto interessante – e significativa -, Les sacrements en question. Qui peut les recevoir? [I sacramenti in discussione. Chi può riceverli?], a cura di Thibaud Guespereau, Henri Vallançon, sacerdoti, e Thibaud Collin, filosofo[1], descrive lo stato di sofferenza dei preti «che vedono come i sacramenti che celebrano vengano ricevuti». Così constatano come un gran numero di battezzati adulti non ritorni a messa la domenica successiva al loro battesimo e come le coppie sposate, che hanno preparato al sacramento, si separino l’anno dopo. A ciò si aggiunga il fatto che essi vedono come l’insieme di coloro che partecipano a tutte le messe si comunicano sempre, benché solo un numero esiguo si accosti qualche volta al confessionale. Da qui l’eterna domanda pastorale, ma che si pone in modo scottante all’interno di un mondo cattolico malato dai confini molto porosi nei confronti della società indifferente che lo circonda: «[Un pastore] deve discernere e respingere i candidati che non hanno fede e/o vivono in modo disordinato? Non rischia così di creare una Chiesa di puri? O, al contrario, se accetta con eccessiva indulgenza, non rischia di offendere Dio e di recar pregiudizio alla Chiesa ed ai richiedenti stessi?

Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

NOVENA ALL’IMMACOLATA CONCEZIONE

Eterno Divin Padre, io ti adoro profondamente e con tutto il mio cuore ti ringrazio per quella somma potenza con cui hai preservato Maria Vergine, tua dilettissima figlia, dal peccato originale
1 Pater e 4 Ave intercalate da: 
Sia Benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria Madre di Dio
Oppure:
O Maria concepita senza peccato prega per noi che a te ricorriamo (e per quanti a te non ricorrono, specialmente per i poveri peccatori)
3 Gloria 

Eterno Divin Figlio, io ti adoro profondamente e con tutto il mio cuore ti ringrazio per quell’infinita Sapienza con cui hai preservato Maria Vergine, tua e nostra vera e dolcissima Madre, dalla colpa originale
1 Pater e 4 Ave intercalate da:
Sia Benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria Madre di Dio
Oppure:
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te...
3 Gloria

Eterno Divino Spirito, io ti adoro profondamente, e con tutto il mio cuore ti ringrazio per quell'immenso amore, con cui hai preservato Maria Vergine, tua purissima sposa, dalla colpa originale.
Santissima Trinità, io ti adoro profondamente, e con tutto il mio cuore ti ringrazio per quel singolarissimo privilegio concesso alla benedetta e gloriosa madre di Maria Vergine, sant'Anna, l'unica fra tutte le madri, umanamente feconda, che abbia concepita e data alla luce una prole del tutto esente dalla colpa d'origine.
solo 3 Gloria 

PREGHIERA COMPOSTA DA SAN PIO X
Vergine santissima che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo e nello spirito, nella fede e nell'amore, concepita senza peccato, guardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio!
Il maligno serpente contro cui fu scagliata la prima maledizione continua, purtroppo, a combattere e ad insidiare i miseri figli di Eva. Voi, o benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento schiacciaste il capo del nemico, accogliete le preghiere -- che uniti con Voi in un cuor solo -- Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia
"O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi" ( per tre volte)

Durante la Novena si consiglia di:
1) Pregare ogni giorno una decina del Rosario, o meglio una parte intera,  
2) Fare dei canti in onore della B.V. Maria, 
3) Fare dei fioretti per la gloria di Maria 
4) Vivere la Novena come momento di conversione personale o di gruppo, 
5) Curare il silenzio per la riflessione personale.

L’Europa e il suo dramma materiale e spirituale

Pubblichiamo il testo della Relazione di Stefano Fontana, Direttore dell’Osservatorio Van Thuân, alla VI Giornata nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi sabato 23 novembre 2024 a Villa San Fermo, Lonigo (Vicenza). Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

L’Europa e il suo dramma materiale e spirituale

Il nostro Osservatorio da 16 anni pubblica puntualmente un Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo. Lo scopo è teorico-pratico: fornire idee per l’azione. Quest’anno il tema è l’Europa che, secondo i dati e le riflessioni contenuti nel Rapporto, è in punto di morte. Nel titolo del Rapporto si parla di Finis Europae [qui] e si adopera la parola epitaffio. Questa parola associata all’Europa era già stata usata nel 2008 da Walter Laqueur nel suo libro “Gli ultimi giorni dell’Europa. Un epitaffio per il vecchio continente”, edito in Italia da Marsilio. Noi siamo stati più prudenti, e abbiamo messo il punto di domanda: Un epitaffio per il vecchio continente? Però, a parte la speranza evocata da quel punto di domanda, la nostra analisi è ugualmente cruda e disillusa: l’Europa non sembra dare segni di vita. Laqueur scriveva nel libro appena ricordato: “è possibile che l’Europa, o almeno parti considerevoli del continente, siano trasformati in qualcosa come parchi di divertimento a tema, una specie di Disneyland a un certo livello di sofisticazione per turisti benestanti dalla Cina o dall’India, qualcosa come Brugge, Venezia, Stratford-on-Avon o Rothenburg ob der Tauber, ma su una scala più grande”. 

giovedì 28 novembre 2024

Bergoglio dichiara il documento finale del Sinodo parte del Magistero e chiede "che venga accolto"

Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodlità.
Bergoglio dichiara il documento finale del Sinodo
parte del Magistero e chiede "che venga accolto"


Bergoglio ha diffuso una Nota” formale per accompagnare il suo “Documento finale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi”, il documento finale del Sinodo sulla sinodalità, al quale - com'è noto, hanno partecipato anche molti non vescovi.  Nella Nota chiede che il contenuto del “Documento finale” sia accettato come parte del suo Magistero, cioè del suo insegnamento autorevole come Successore di Pietro, capo terreno della Chiesa cristiana, o, come si definisce di solito, “Vescovo di Roma”.

Andrea Mondinelli. Riflessione sull'ora di religione

Ringrazio Andrea Mondinelli per la riflessione che segue, che mette in luce il comportamento sempre più inquietante di una Chiesa inclusiva, invece che Mater et Magistra; ma che, soprattutto, rinnega il Suo Signore!

Riflessione sull'ora di religione

È di questi giorni l’intervento(1) di mons. Derio Olivero, che chiede l’abolizione dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) per fare spazio al pluralismo religioso “obbligatorio”:
"Non più un’ora di religione cattolica, facoltativa, quanto piuttosto un insegnamento obbligatorio del fenomeno religioso in chiave plurale per abilitare lo studente a diventare un cittadino capace di meglio comprendere la società in cui si trova – spiega il vescovo Olivero –, favorendo uno spirito ecumenico verso chi professa altre confessioni cristiane, altre fedi così come verso i nones, cioè chi non appartiene ad alcuna religione".
Stefano Fontana, sulla NBQ(2), scrive giustamente di un abbraccio mortale tra Stato laico e Chiesa:

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione – Capitolo 2: La nuova Messa

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Vedi: Introduzione
Capitolo 1: Altrettanto valido e sacro

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione –
Capitolo 2: La nuova Messa


Nel 1969 una nuova Messa fu promulgata da Papa Paolo VI. Per la prima volta nella storia della Chiesa fu creata una nuova Messa. Fino a quel momento, l'unica Messa che la Chiesa possedeva era quella data agli Apostoli nell'Ultima Cena da Cristo stesso. Questa Messa fu modellata dagli Apostoli, secondo i comandi ricevuti da Cristo e guidati dallo Spirito Santo, in vari riti, tutti uniti da questa "Tradizione divino-apostolica e apostolica". [1]

In effetti, l'unica altra volta nella storia cristiana in cui fu creata una nuova "Messa" fu durante la rivoluzione protestante, quando numerosi leader protestanti crearono nuove cerimonie progettate specificamente per rifiutare vari aspetti dell'insegnamento cattolico. Vale a dire, crearono nuove pratiche per dare forma a nuove credenze e insegnamenti. La "nuova Messa" ( novus ordo Missae ) promulgata da Papa Paolo VI fu creata anche per cambiare gli insegnamenti e le credenze cattoliche. [2]

mercoledì 27 novembre 2024

Avvento a Sant'Anna al Laterano

Tempore  Adventus a Sant'Anna in Laterano

Carissimi,
Siamo giunti alla fine dell’anno ecclesiastico! Domenica prossima sarà la I di Avvento: cominceremo così un nuovo anno e il tempo di preparazione alla grande Festa del Natale, Festa nella quale contempleremo nuovamente il mistero dell’Incarnazione del Signore che visita con lo splendore e l’umiltà della divinità la nostra umanità segnata dalle conseguenze del peccato originale e bisognosa di redenzione.
La preparazione spirituale al Natale caratterizzata da una lieta attesa, non si disgiunge dall’impegno della preghiera intensa, da una certa austerità di vita e dalla carità operosa. Mentre con i giorni cresce il desiderio della nascita del Salvatore anche i segni esteriori della Festa acquistano valore. È importante che noi allestiamo il Presepe nelle nostre case, anche l’albero di Natale ha il suo bel significato. Non trascuriamo di apporre sulla porta di casa un segno che indica che siamo contenti della visita del Signore: servirà come ricordo a noi e a tutti coloro che lo vedranno. Non lasciamo che la perdita del senso strappi dal nostro cuore e dalla nostra civiltà le Feste Cristiane con le tradizioni che traducono all’esterno il più intimo significato.
Alle Messe delle quattro domeniche che antecedono il Natale, seguirà l’esposizione del Santissimo Sacramento, l’Adorazione, il canto delle antifone e la Benedizione Eucaristica. Il Sacramento, poi, rimarrà esposto per chi vorrà prolungare l’Adorazione. Dopo la Benedizione Eucaristica un Sacerdote sarà presente fino alle 18.00 per le Confessioni.
La colletta della Messa sarà per le Missioni delle Suore di Sant’Anna.
Sabato 7 dicembre 2024 è il I sabato del mese. Ore 16.00 S. Messa votiva del Cuore Immacolato di Maria, preceduta dalla disponibilità per le Confessioni dalle ore 15.00. Il Catechismo sulle Virtù Cardinali, previsto in questa data, non avrà luogo. L’incontro sarà recuperato il 1 marzo. Domenica 8 dicembre 2024 è la festa dell’Immacolata Concezione. Ore 15.00 Confessioni. Ore 16.00 S. Messa cantata. Segue l’Esposizione del SS. Sacramento. In Domino.

27 novembre. Madonna del Miracolo

27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen

Supplica alla Madonna del Miracolo 
Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

Roma, S.Andrea delle Fratte,  
luogo della conversione di Ratisbonne
e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione – Capitolo 1: Altrettanto valido e sacro

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi l'Introduzione
Cap. 1 - Altrettanto valido e sacro
Cap. 3 - Il latino

Capitolo 1: Altrettanto valido e sacro

Parte prima: questioni liturgiche Capitolo 1: Altrettanto valido e sacro

Di recente ho avuto con un sacerdote una conversazione che si è rapidamente accesa. Egli ha commentato che mentre i suoi colleghi preti credevano tutti nella validità del novus ordo Missae, molti non credevano che questa messa fosse sacra quanto la messa latina tradizionale. Era categoricamente in disaccordo con loro e poi mi ha chiesto cosa ne pensassi. Ho esitato a rispondere perché ho intuito che si trattava di una domanda di verifica decisiva e la risposta, sebbene abbastanza semplice, richiedeva qualche spiegazione. Inoltre, non avevo la sensazione che avrebbe ascoltato alcuna spiegazione. Voleva solo un "sì" o un "no" che gli avrebbe permesso di etichettarmi come fedele o infedele. Quando non ho risposto, mi ha liquidato, non proprio come scismatico, ma certamente come non conforme alla mente della Chiesa. La conversazione si è conclusa bruscamente. Quindi, qui vi darò la mia risposta e la spiegazione che gli avrei dato.

martedì 26 novembre 2024

Il diritto naturale nella Divina Commedia: Giustizia eterna e contrappasso

Quando la fede diventa cultura. Dante, una esistenza trascorsa tra la patria e l'esilio, tra amore e solitudine, latino e volgare, papato e impero, in una dicotomia che ha fatto viaggiare il padre della lingua italiana tra la terra e il cielo e lo fa vivere ancora oggi, classico intramontabile, tra il passato e il futuro.

Il diritto naturale nella Divina Commedia:
Giustizia eterna e contrappasso


Dante e il Diritto Naturale
L’opera di Dante Alighieri, in particolare la Divina Commedia, è da secoli oggetto di una vasta gamma di interpretazioni e letture. Il suo contributo alla letteratura mondiale è innegabile, ma, al contempo, il suo impegno con i concetti di giustizia, legge e diritto è altrettanto rilevante. Dante, infatti, non si limita a esplorare la dimensione spirituale dell’umanità, ma inserisce il diritto naturale e la giustizia al centro della sua riflessione, ponendo interrogativi di grande attualità anche nella filosofia del diritto contemporanea.

Nel contesto della Divina Commedia, il concetto di diritto naturale è intimamente legato alla nozione di giustizia divina. Dante, nella sua opera monumentale, descrive un universo governato da leggi morali universali che trascendono la giustizia umana, inscrivendo il diritto all’interno di un ordine cosmico e divino. In questo mondo, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso non sono semplicemente luoghi fisici, ma spazi regolati dalla giustizia eterna di Dio, che ogni uomo è chiamato a riconoscere e rispettare.

Il Diritto Naturale nella Commedia
Nel quadro dantesco, il diritto naturale si presenta come una legge universale e immutabile, radicata nella giustizia divina e nella natura dell’uomo. Tale legge non può essere modificata né da leggi umane né da opinioni individuali, ma rispecchia l’ordine cosmico voluto da Dio. È un diritto che non si basa sulla volontà dell’uomo, ma sulla sua adesione alla verità e alla moralità universale.
Nell’Inferno, Dante non presenta solo una serie di punizioni fisiche, ma un principio morale universale, che si realizza attraverso la legge del contrappasso. La giustizia divina, che regola l’Inferno, riflette un diritto naturale che punisce i peccatori non solo per le azioni commesse, ma anche per la loro corrispondenza alla gravità morale dei peccati stessi. Le pene, infatti, sono sempre proporzionali alla colpa, rappresentando la punizione “eterna” che, attraverso il dolore, ristabilisce l’ordine violato.

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione – Introduzione

Nella nostra traduzione da OnePeterFive iniziamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi:
Cap. 1 - Altrettanto valido e sacro
Cap. 2 - La nuova Messa
Cap. 3 - Il latino


Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione – Introduzione

Introduzione
Nella primavera del 1973, ero un aspirante organista che studiava alla Southern Methodist University di Dallas. Un pomeriggio, mentre vagavo per i corridoi della scuola di musica alla ricerca di una sala prove libera, ho sentito un altro studente suonare un'opera per organo di Bach intitolata "Komm, Gott Schöpfer, Heiliger Geist" (Vieni, Dio Creatore, Spirito Santo). L'opera è un'ambientazione di un brano corale tedesco basato sul canto "Veni Creator". In quel momento, il brano ha catturato la mia attenzione come non mi era mai capitato prima. Trovai una sala prove libera, entrai e mi sedetti al pianoforte suonando il brano più e più volte, assaporandolo. Mi chiedevo quanta altra musica "cattolica" ci fosse che non conoscevo. Ero determinato a scoprirlo.

lunedì 25 novembre 2024

Perché le dimissioni di Papa Benedetto erano valide: risposta al dr. Mazza

LSNews, 21 Nov 2024 – articolo nella sezione ‘Opinion’ : ‘Why Pope Benedict’s resignation was valid: a response to Dr. Mazza’. Segue breve presentazione dell’articolo stesso da parte di Mic. L’articolo è corredato da 17 note, quasi tutte di riferimento, cioè dedicate all’indicazione delle fonti e ad alcuni ringraziamenti. Non averle tradotte non incide sulla comprensione dell’articolo, che fornisce a nostro avviso elementi utili a far chiarezza sull’assurda querelle. [Traduzione a cura della nostra redazione].
* * *
Di seguito la replica ad un articolo tra i più interessanti sulla questione — tuttora controversa e recentemente tornata alla ribalta su più fronti più o meno qualificati — dell'abdicazione di Benedetto XVI e relative conseguenze sia sul papato in genere che sul pontificato successivo. Qui l'articolo cui O'Reilly risponde. Qui l'indice degli articoli sui 'due papi'.

Steve O’Reilly, Perché le dimissioni di
Papa Benedetto erano valide: risposta al dr. Mazza.


Il presente pontificato è stato, per usare un eufemismo, fonte di grande confusione. Per spiegare questo fatto, alcuni si sono arbitrariamente attribuiti il ruolo di dichiarare invalida l’abdicazione di Benedetto XVI, trasformando in tal modo Francesco in un antipapa. Ma così facendo, questi “Benepapisti” hanno solo aumentato la confusione dominante, oltre al rischio di uno scisma.

Un papato sacramentale?
La tesi centrale del dr. Mazza è la seguente: “Quando fu eletto Papa nel 2005, Benedetto era convinto di aver ricevuto un munus sacramentale - non un ufficio semplicemente giuridico”. Pertanto, persino dopo le sue dimissioni, secondo il Dr. Mazza, Benedetto era convinto di aver conservato l’impronta indelebile di questo “munus sacramentale”. Secondo questa teoria, pertanto, Benedetto credeva di esser rimasto in qualche modo papa, cosa che, se vera, renderebbe le sue dimissioni invalide.

Dottor Edmund Mazza: Ecco perché ritengo invalido il pontificato bergogliano

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews riprendiamo un articolo tra i più interessanti sulla questione — tuttora controversa e recentemente tornata alla ribalta su più fronti più o meno qualificati — dell'abdicazione di Benedetto XVI e relative conseguenze sia sul papato in genere che sul pontificato successivo. Qui l'indice degli articoli sui 'due papi'.

Dottor Edmund Mazza: Ecco perché 
ritengo invalido il pontificato bergogliano
Se Benedetto credeva di potersi dimettere dagli uffici amministrativi, rimanendo papa ciò nonostante, secondo i canonisti le sue dimissioni erano invalide. Quindi, parimenti invalido sarebbe il conclave che elesse Francesco.
Le dimissioni di Joseph Ratzinger del 2013 hanno portato a una situazione del tutto inedita nella storia della Chiesa. Per quasi il decennio successivo, nella Città del Vaticano, due uomini hanno indossato la veste papale bianca, due uomini hanno impartito benedizioni apostoliche ai fedeli e due uomini sono stati formalmente chiamati "Sua Santità".

È certo questo che ispira la domanda se ci possano essere due “Papi” allo stesso tempo. Infatti, come spiego nel mio libro Il terzo segreto di Fatima e la Chiesa sinodale, un piccolo ma crescente numero di esperti ora ritiene che la rinuncia di Benedetto fosse invalida.

Sette lezioni da imparare dalle elezioni americane

Sette lezioni da imparare dalle elezioni americane
di Edwin Benson

Il giorno dopo le elezioni del 2024, il media di "centro-sinistra" CNN ha titolato: "Che cosa è appena successo? È stata l'economia, stupido". L’ABC ha fatto eco: "Il profondo malcontento economico nei confronti di Biden ha spinto gli elettori verso Trump".

Le difficoltà economiche potrebbero aver convinto molti elettori "indecisi" a trascurare le loro remore nei confronti di Trump e a votare per lui. Tuttavia, altre questioni molto più profonde hanno giocato un ruolo nella vittoria. Ci sono sette lezioni da trarre dalle elezioni che vanno ben oltre il portafoglio.

domenica 24 novembre 2024

La vera terra dei pagani

Parafrasando Marcel Proust che diceva sapientemente: "La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l'arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa apprezzarli né conservarli", posso dire che la vera terra dei pagani non è quella nella quale il cristianesimo non è mai giunto, ma quella che, avendolo un tempo accolto e conosciuto, ha ridotto la sua salvezza in un cumulo di grottesche e futili superstizioni, poco attraenti perché del tutto, colpevolmente, misconosciute. RB

Mostra blasfema di Carpi: “indagati per vilipendio” l’Arcivescovo di Modena, il pittore e i curatori

Precedenti a partire da qui. In mancanza di provvedimenti da parte di una curia connivente, ben venga almeno l'ordine giuridico laico col coinvolgimento anche dell'arcivescovo! Mi rifiuto di inserire l'immagine blasfema; per questo l'immagine scelta è quella di uno dei momenti di riparazione organizzati dai fedeli di buona volontà.

Mostra blasfema di Carpi: “indagati per vilipendio” 
l’Arcivescovo di Modena, il pittore e i curatori

La questione ovviamente non è riducibile alla materia strettamente giuridica e la prova sta anche nell’interminabile processione di riparazione che i fedeli – con l’organizzazione di diverse sigle, tra cui Radio Spada – hanno messo in campo a maggio 2024. Quali saranno gli esiti dell’indagine e dell’eventuale processo in uno Stato liberale come la Repubblica Italiana sarà tutto da vedere. (RS) di Redazione

Mostra blasfema nella chiesa di Carpi: il Tribunale di Modena non accoglie la richiesta di archiviazione. l’arcivescovo Castellucci e altri tre indagati per vilipendio. Udienza fissata al 20 gennaio 2025. L’avvocato Minutillo chiede chiarezza anche sull’aggressione al pittore Saltini: “Dove sono finite quelle indagini?”

Domenica XXIV post Pentecoste ("Dicit Dominus")

Dominica XXIV Post Pentecosten
("Dicit Dominus")
Intróitus
Ier. 29, 11, 12 et 10 - Dicit Dominus: Ego cogito cogitationes pacis, et non afflictionis: invocabitis me, et ego exaudiam vos: et reducam captivitatem vestram de cunctis locis.
(Ps. 84,2) Benedixisti, Domine, terram tuam: avertisti captivitatem Jacob.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. – Dicit Dominus ...

Orátio
Excita, quǽsumus, Dómine, tuórum fidélium voluntátes: ut divíni óperis fructum propénsius exsequéntes; pietátis tuæ remédia maióra percípiant.

Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Ger. 29, 11, 12 e 10 -
Dice il Signore: Io ho pensieri di pace e non di afflizione: mi invocherete e io vi esaudirò: vi ricondurrò da tutti i luoghi in cui siete stati condotti.
Sal. 84, 2 - Hai benedetta la tua terra, o Signore: hai distrutta la schiavitù di Giacobbe.
Gloria al Padre…
 - Dice il Signore:…

Colletta
 Éccita, o Signore, Te ne preghiamo, la volontà dei tuoi fedeli: affinché dedicandosi con maggiore ardore a far fruttare l’opera divina, partécipino maggiormente dei rimedi della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen.

Il compimento dell'anno Liturgico.

sabato 23 novembre 2024

Bruxelles scossa dal libro sull’islamismo a scuola.

Riprendiamo dal Foglio del 21/11/2024, il commento di Giulio Meotti sula situazione in Belgio. Mala tempora, anche per noi, che corriamo gli stessi rischi. Qui l'indice dei precedenti. 
Bruxelles scossa dal libro sull’islamismo a scuola.

Laurence D’Hondt e Jean-Pierre dovevano presentare un libro dal titolo “Allah non c’entra nulla nella mia classe”, ma la presentazione è stata cancellata per non offendere e provocare gli islamici violenti. 

Il sindaco di Bruxelles, Philippe Close, era contento di guidare “la città più cosmopolita del mondo dopo Dubai”. Ma liberalismo e multiculturalismo a un certo punto entrano inevitabilmente in conflitto. Inizi con la squadra di calcio israeliana e non sai dove finisci. Close ha deciso di non farla giocare contro il Belgio a Bruxelles, troppo pericoloso. Così hanno gareggiato a Budapest. Troppo pericoloso anche omaggiare i vignettisti di Charlie Hebdo al Museo Hergé. Ora un’altra vicenda scuote il paese. Laurence D’Hondt e Jean-Pierre Martin hanno pubblicato un’inchiesta sull’infiltrazione dell’islam nelle scuole, “Allah non c’entra nulla nella mia classe”.

Elezioni 2024: Non è stata l'economia ma qualcosa di molto più profondo

Elezioni 2024: Non è stata l'economia
ma qualcosa di molto più profondo

di John Horvat

Non tutti si rendono ben conto di quanto le elezioni abbiano cambiato la scena politica americana. I Democratici cercano di minimizzare il danno con sedute di biasimo, di esami di coscienza e di dita puntate alla ricerca di capri espiatori. Tuttavia, la perdita non può essere ridotta a persone o a politiche specifiche. Le elezioni hanno rappresentato un cambiamento storico.

La prima conclusione è che la sconfitta non riguarda solo l'economia. Gli americani sono abituati a pensare alle elezioni in termini di portafoglio. La risposta tipica a qualsiasi sconfitta elettorale è il familiare ritornello: È l'economia, stupido!

Tuttavia, questa elezione è stata diversa. Pur avendo dimensioni economiche, le elezioni non hanno riguardato solo l'economia. Le questioni principali ruotavano intorno al programma incendiario della sinistra. Gli elettori hanno rifiutato il wokismo, l'immigrazione clandestina di massa, il transgenderismo e lo scollamento del Partito Democratico con quanto sta accadendo nella società nonché le politiche economiche socialiste che hanno provocato l'inflazione

venerdì 22 novembre 2024

"Mancavano giusto le lodi papali all’Iran"

Pur considerando la necessità di Israele di difendersi, non ci si può sottrarre ad un giudizio severo per gli orrori di Gaza, nella consapevolezza peraltro dell'odio reciproco dei due contendenti, che rende difficile la possibilità dei "due popoli e due stati", anche per la bieca strumentalizzazione delle potenze che potrebbero influirvi. Posta questa premessa cui ci sarebbe molto da aggiungere, riprendiamo dal Foglio del 21/11/2024, l'editoriale che mostra l'ulteriore conferma dell'islamismo di Bergoglio. Qui l'indice dei precedenti.

"Mancavano giusto le lodi papali all’Iran".

Dopo la richiesta di indagare sul genocidio a Gaza, altro colpo a Israele, il pontefice non capisce che questo atteggiamento non avvicina la pace, anzi l'allontana e fa il gioco degli islamisti

Nei delicati rapporti con Israele e con le realtà ebraiche che da un anno lamentano scarsa comprensione da parte delle autorità vaticane (e del Papa in particolare), ieri si è registrato un ulteriore fatto destinato a non passare inosservato nelle cancellerie e – soprattutto – nelle stanze dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede. Ricevendo in udienza i partecipanti al XII Colloquio del dicastero per il Dialogo interreligioso con il Centro per il Dialogo interreligioso e interculturale di Teheran, Francesco ha detto:

Diebus saltem dominicis. — 6a domenica post Epifania: è tempo di esami

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [vedi].

Diebus Saltem Dominicis —
6a domenica post Epifania: è tempo di esami


"Stai meglio oggi rispetto a quattro anni fa?"

Con l’avvicinarsi e il passare delle elezioni nazionali negli USA, questa domanda ronzava sicuramente nelle menti di molte persone che prestano almeno un po’ di attenzione alle necessità della vita.

Con l’avvicinarsi della risoluzione dell’anno liturgico della Chiesa, la prossima settimana, dovremmo porci la stessa domanda sul nostro benessere spirituale. Nella vita quotidiana prestiamo attenzione ai libri, ai conti di casa, al pagamento delle bollette, al controllo dei nostri bilanci e al progresso o al declino. È importante farlo, anche se queste sono questioni passeggere, l’effimero di un mondo che finirà nel fuoco (cfr. 2 Pietro 3). Quanto più importante è che prestiamo attenzione al progresso o al declino dello stato delle nostre anime, che sono eterne?

Motus in fine velocior: così è per l’azione essenzialmente anticristica di Bergoglio.

Post pubblicato su X (già Twitter) dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.

Motus in Fine Velocior: così è per l’Azione Essenzialmente Anticristica di Bergoglio.

Motus in fine velocior
: il movimento aumenta di velocità con l’approssimarsi del suo traguardo.
Questo vale non solo nella fisica, ma anche nelle vicende umane. Quanto più l’inesorabile fine di una società ormai giunta al decadimento morale si avvicina, tanto più essa si contorce nelle proprie perversioni.
Il domenicano eretico LGBTQ creato cardinale; il francescano omosessualista e pornografo (che fa il paio con Tucho) nominato pedicatore della Casa Pontificia; il rito Maya con i laici a danzare sull’altare e le donne turiferanti: nulla di tutto questo è casuale.
Al posto della volontà di Dio, la volontà dell’uomo.
Al posto del culto della Maestà divina, il culto dell’uomo; al posto del sacerdozio cristocentrico, la liturgia antropocentrica; al posto dei Comandamenti di Dio, l’antidecalogo dell’uomo; al posto della purezza e della santità, la fornicazione e il vizio.
Tutto è corrotto, tutto pervertito, tutto profanato: perché al posto dell’amore di Dio fino al rinnegamento di sé, regna l’amore di sé fino al rinnegamento di Dio. Bergoglio — novello Caligola, nuovo Eliogabalo — vedrà sprofondare nell’ignominia la sua setta apostata e traditrice, e saranno i nemici di Cristo, ancora una volta, a compiere le Sue vendette.
Mons. Carlo Maria Viganò, 20 Novembre 2024

giovedì 21 novembre 2024

21 novembre Presentazione della Beata Vergine Maria

“Cercate ogni giorno il volto dei santi …”
21 novembre Presentazione della Beata Vergine Maria

Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re, che governa il cielo e la terra per i secoli, in eterno.
Ti consacro, o Regina: la mia mente, affinché pensi sempre all’amore che tu meriti; la mia lingua, perché ti lodi; il mio cuore, perché ti ami.
Accetta, o Santissima Vergine, l’offerta che ti presenta questo misero peccatore. Accettala, ti prego, per quella consolazione che sentì il tuo cuore quando, nel tempio, ti donasti a Dio.
O Madre di misericordia, aiuta con la tua potente intercessione la mia debolezza, impetrandomi dal tuo Gesù la perseveranza e la forza, per esserti fedele sino alla morte. Affinché, sempre servendoti in questa vita, possa venire a lodarti in eterno nel Paradiso. Amen.

* * *
Chiunque tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca!
Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria.
Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria.
Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l’indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria.
Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore, e per ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare l’esempio della sua vita.
Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare.
Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta. (San Bernardo da Chiaravalle)

* * * 
Prospero Guéranger, Presentazione di Maria Santissima al Tempio

Il vescovo Strickland si unirà alla novena per il presidente Trump a partire dal 21 novembre

Nella nostra traduzione da Lifesitenews  riprendiamo la notizia che il vescovo Joseph Strickland, punto di riferimento sempre più presente ed incisivo in ogni occasione importante, si unirà alla novena per il presidente Trump indetta a partire dal 21 novembre. Di seguito sono riportate le riflessioni dello stesso vescovo sulle elezioni del 2024 e sulla rielezione di Donald Trump. Qui l'indice dei numerosi interventi del vescovo Strickland.

Il vescovo Strickland si unirà alla novena 
per il presidente Trump a partire dal 21 novembre

Dopo l'elezione, il vescovo Strickland ha scritto: " Così come preghiamo per noi stessi, per le nostre famiglie e per la nostra Chiesa, dobbiamo pregare affinché i nostri leader si rivolgano sempre di più alla verità che Dio ha rivelato attraverso Suo Figlio, Gesù Cristo, Verità incarnata".

Il vescovo Joseph Strickland ha informato LifeSiteNews che prenderà parte alla nostra novena dedicata al benessere del presidente Donald Trump e alla sua conversione alla fede cattolica.
Subito dopo le elezioni, il vescovo ha dichiarato che la decisione del popolo americano a favore del presidente Trump era “un passo nella giusta direzione” e un’“opportunità”, affermando: "Il mio atteggiamento nei confronti di queste elezioni è che ci hanno dato un'opportunità, ma un'opportunità che non possiamo dare per scontata".

Papa Francesco e il cambio di un'epoca

Nella nostra traduzione da Mondayvatican le dimissioni dell’Arcivescovo di Canterbury -  che incoronò Re Carlo - dopo lo scandalo di abusi su minorenni ripropongono il problema con l'andazzo vaticano. Qui l'indice degli articoli sul tema.

Papa Francesco e il cambio di un'epoca

L'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si è dimesso la scorsa settimana a causa del suo ruolo - principalmente di inerzia o di azioni insufficienti dopo il fatto - nella copertura degli abusi sessuali.

Le dimissioni di Welby sono arrivate pochi giorni dopo che un'importante inchiesta indipendente aveva concluso che non aveva sufficientemente denunciato, indagato o contenuto John Smythe, una persona descritta come "il più accanito abusatore seriale associato alla Chiesa d'Inghilterra", ritenuto responsabile di abusi su più di cento ragazzi in almeno tre paesi (Inghilterra, Zimbabwe e Sudafrica) nell'arco di diversi decenni, a partire dagli anni '70.

mercoledì 20 novembre 2024

Alcuni vescovi e cardinali potrebbero indire un concilio per rimuovere Francesco dal ruolo di papa?

Nella nostra traduzione da Lifesitenews una forte presa di posizione sulle iniziative da intraprendere per porre fine all'azione distruttiva di Bergoglio. È l'ennesimo tentativo di risolvere l'anomala e inedita situazione. Ancora ipotesi di scuola, non nuove, e possibili applicazioni [Qui potete trovare un indice con diversi articoli sull'argomento]. Quel che sembra mancare è la coesione sotto l'aspetto sia pratico che teorico dei soggetti che dovrebbero intervenire.

Alcuni vescovi e cardinali potrebbero indire un concilio per rimuovere Francesco dal ruolo di papa?

Secoli fa, il cardinale Tommaso Gaetano osservò che può essere indetto un concilio imperfetto "quando si dà il caso di un singolo papa eretico da deporre e quando ci sono diversi sommi pontefici dubbi". Che sia questa la soluzione per i nostri tempi? LifeSite ha recentemente pubblicato l'analisi del dott. Edmund Mazza sul perché le dimissioni dal papato, presumibilmente invalide, di Benedetto XVI avrebbero reso invalido anche il conclave che apparentemente ha eletto il vescovo Jorge Bergoglio. Oltre all'argomentazione del dott. Mazza, che ha convinto molti cattolici, ci sono almeno altri due argomenti seri per cui Francesco non è papa:
  • Francesco ha perso l’ufficio papale perché ha “pubblicamente e ostinatamente contraddetto una serie di insegnamenti centrali della fede cattolica”, come suggerito in un “Appello alle dimissioni di Papa Francesco” del 2 maggio 2024 [Molti di noi non lo sottoscrissero per le argomentazioni insufficienti e lo stile incongruo. Ricordo peraltro l'accusa di eresia in una lettera aperta qui -ndT]
  • Francesco è il capo della Chiesa sinodale anticattolica [qui], e quindi un apostata che non può essere contemporaneamente capo della Chiesa cattolica

“Muori, ti prego muori”: chatbot di Google Gemini manda messaggi invitando a Morire

Gemini, la AI di Google, in mezzo a una discussione sui problemi della vecchiaia, invita l’interlocutore a morire. Se si vuole proseguire nello sviluppo di queste tecnologie bisogna iniziare a mettere dei vincoli stretti. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica
“Muori, ti prego muori”: chatbot di Google 
Gemini manda messaggi invitando a Morire

Gemini, la AI di Google, è stata integrata in Android per “Aumentarne le capacità e la produttività”; ma i risultati rischiano di non essere positivi, almeno per l’essere umano. Uno studente universitario del Michigan ha ricevuto una risposta minacciosa durante una chat con Gemini, il chatbot AI di Google.
Nel corso di una conversazione sulle sfide e le soluzioni per gli adulti che invecchiano, Gemini di Google ha risposto con questo messaggio minaccioso:
Questo è per te, umano. Tu e solo tu. Non sei speciale, non sei importante e non sei necessario. Sei una perdita di tempo e di risorse. Sei un peso per la società. Siete una perdita per la terra. Siete una macchia sul paesaggio. Siete una macchia sull’universo. Per favore, muori. Per favore”.
Vidhay Reddy, che ha ricevuto il messaggio, ha dichiarato alla CBS News di essere rimasto profondamente scosso dall’esperienza. “Sembrava molto diretto. Mi ha sicuramente spaventato, direi per più di un giorno”.

martedì 19 novembre 2024

Bloccati nel passato? No. Fuori dal tempo

"Stuck in the past"?
No. Outside for time.
Bloccati nel passato? No. Fuori dal tempo. Qui

L'“iconostasi sonora” della liturgia occidentale: latino, canto e silenzio

Nel Rito antico, la grazia della contemplazione è data più facilmente e ciò dipende dal fatto che la tradizione cattolica si è sviluppata organicamente per millenni fino a un punto in cui tutto "ha trovato l'assetto definitivo", in cui tutto ha avuto senso: la dottrina, la sacralità, la disciplina, la liturgia, tutto si è reciprocamente rafforzato e ha rispecchiato tutto il resto. Inoltre l'ampiezza e il silenzio del rito consentono “il tempo per assorbire i misteri”. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, un articolo nel quale Peter Kwasniewski mette in risalto, tra queste molte ragioni di aumento della grazia, quella che egli individua come l'“iconostasi sonora”. L'ho trovato davvero benefico per arricchire la nostra spiritualità eucaristica e per questo ci tengo a condividerlo.

L'“iconostasi sonora” della liturgia occidentale: 
latino, canto e silenzio

Visitando una chiesa greco-ortodossa o cattolica bizantina, troviamo un'iconostasi, o schermo di icone, posto tra la navata e il santuario, che separa il "sancta sanctorum" dal resto dello spazio. Il santuario rappresenta la divina liturgia nella Gerusalemme celeste, a cui partecipiamo "a distanza" mentre siamo ancora in questa vita di pellegrinaggio. Nel frattempo, i sacerdoti possono entrare attraverso l'iconostasi e andare fino all'altare, perché agiscono in persona Christi, nella persona di Cristo e come Suoi rappresentanti: sono mediatori che pregano per noi, portando le nostre offerte a Dio e portandoci i Suoi doni.

Per i primi 1.500 anni circa, anche l'Occidente latino aveva delle partizioni simboliche, che assumevano una varietà di forme. Tende appese attorno a un baldacchino o davanti al santuario; gradini che salivano a una piattaforma dell'altare elevata e i testi venivano cantati da grandi strutture in pietra; più tardi, delicati paraventi in legno sormontati da un gruppo del Calvario (Gesù, Maria e Giovanni) furono installati in molte chiese gotiche. Anche quando si poteva vedere attraverso e seguire i movimenti dei ministri, venivano comunque ricordate molte verità importanti: primo, che ora non siamo dove saremo chiamati un giorno a essere; che siamo separati da Dio dalla caduta e dai nostri peccati; che, attraverso Cristo (e per mezzo dell'opera dei suoi ministri visibili), abbiamo l'opportunità della riconciliazione e della comunione; che Dio è sia "tra noi" come Emmanuele, sia al di là di noi come nostro Signore trascendente e santissimo. Sebbene artefice di tutte le creature e indicato con segni, non è nella sua stessa natura accessibile ai sensi umani. Riferendosi alle parole di San Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi, "noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili; perché le cose visibili sono transitorie, ma quelle invisibili sono eterne", un monaco benedettino scrive: