Ancora una volta Sandro Magister interviene nell'agone mediatico con puntuale attenzione alle questioni sul tappeto, ospitando contributi di studiosi accreditati [
qui].
Oggi si tratta della vexata quaestio sull'applicazione dell'Esortazione post-sinodale Amoris laetitia in seguito alle indicazioni ai sacerdoti da parte dei vescovi argentini della regione di Buenos Aires in ordine al punto cruciale della comunione ai divorziati risposati, che ha fatto scalpore anche per effetto della lettera con cui il papa le ha canonizzate affermando: "spiegano esaurientemente il senso del capitolo VIII di Amoris laetitia" e "non ci sono altre interpretazioni".
Lo scalpore sarebbe dovuto rientrare perché è stato dichiarato che i testi dovevano rimanere riservati e che quello dei vescovi non era ancora nella stesura definitiva. E tuttavia, come già avevamo
osservato qui, erano stati in qualche modo ufficializzati sia da
Il Sismografo che da
L'Osservatore Romano, che ne hanno così confermata l'autenticità, sia pure
per via tortuosa e in alcuni casi da
discernere, come rileva Magister. Da qui nasce la riflessione che segue.
Potete trovare
qui l'indice agli articoli sull'AL.
QUEL SINGOLARE "DISCERNIMENTO" MADE IN BUENOS AIRES
di Guido Ferro Canale
|
clicca sull'immagine per ingrandire |
Il 5 settembre, una lettera di papa Francesco – la cui autenticità è stata poi confermata da “L’Osservatore Romano” – elogiando i criteri applicativi di “Amoris laetitia” proposti dai vescovi della regione ecclesiastica di Buenos Aires, oltre ad affermare che l’esortazione non è passibile di altre interpretazioni, ha richiamato l’importanza sul discernimento come la più trascurata delle quattro attività in cui si articolerebbe la pastorale.
Il punto merita attenzione, perché il termine "discernimento" può essere impiegato in due accezioni distinte.
Nella sfera morale, la coscienza applica i princìpi morali “mediante un discernimento pratico delle ragioni e dei beni” nelle diverse situazioni (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1780).
Nella vita di grazia, assistita dai lumi soprannaturali dello Spirito Santo, “il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è ‘buono, gradito agli occhi e desiderabile’ (Gn 3, 6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte” (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2487).