Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 30 novembre 2018

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 dicembre, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 07:00am a Roma, presso la sua Cappella privata e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre due anni. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle vicende che vedono il nostro Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 127.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

L'integrazione che l'islam non può accettare. Esce il rapporto su “Islam: problema politico” dell’Osservatorio Van Thuân

Un tema 'caldo' che di quando in quando rispolveriamo perché giova richiamare e approfondire elementi fondamentali da non ignorare o sottovalutare per fronteggiarlo adeguatamente.

L'integrazione che l'islam non può accettare. 
Esce il rapporto su “Islam: problema politico” dell’Osservatorio Van Thuân

Il decimo Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân dedicato all’Islam politico (vedi qui ) «apre una pista nuova» e, cioè, non solo s’interroga sulla realtà dell’Islam politico, ma ne analizza la sua «compatibilità o incompatibilità con i principi della Dottrina sociale della Chiesa». Così scrive mons. Giampaolo Crepaldi , per via della poca attenzione dei media e del mondo politico e culturale nei confronti dell’impatto sociale che l’Islam ha in ambito europeo. Due soltanto, a questo proposito, sembrano essere le preoccupazioni degli europei, a parere di Crepaldi. Quanto alle istituzioni politiche, si pensa di arginare ogni problema con il solo «principio di tolleranza». Quanto alla Chiesa cattolica, l’unica preoccupazione gira attorno all’urgenza di avviare il «dialogo interreligioso». Entrambi gli ambiti – civile e religioso – sembrano fondare ogni futura iniziativa nei confronti degli immigrati o dei cittadini musulmani sul «principio della libertà religiosa».
Calibrare tutto sulla libertà religiosa, però, «è insufficiente» – sostiene l’arcivescovo, poiché «in questo modo non si affronta il problema della verità delle religioni e quello delle particolarissime caratteristiche della religione islamica». Proprio a motivo della natura teologica dell’Islam, ad esempio, non ci si può limitare alla questione della semplice tolleranza, poiché da parte islamica non vi può essere un contraccambio, al punto che «un certo fondamentalismo è inseparabile» dalla religione di Maometto.

Venerdì 30 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalle «Catechesi» di
san Cirillo di Gerusalemme, vescovo

(Catech. 5 sulla fede e il simbolo, 10-11; PG 33, 518-519)

giovedì 29 novembre 2018

Monache di clausura. Dal “quaerere Deum” all’aggiornamento. Senza rispetto per le contemplative - Aldo Maria Valli

Questo articolo è la tappa più recente di una storia sofferta - ma anche inquietante per le dinamiche che rivela - iniziata con le Francescane dell'Immacolata. Vi segnalo: una puntuale riflessione  [qui]; un nostro articolo che introduce la 'sapiente' trilogia di Aldo Maria Valli sull'argomento [qui] e mie ancor precedenti riflessioni [qui], all'epoca della persecuzione delle Francescane dell'Immacolata, che riportano i prodromi e molte avvisaglie della vicenda. Ѐ solo una faccia delle macerie che purtroppo si fanno sempre più evidenti e rovinose nella Chiesa post-conciliare...
"Se il mondo non è ancora stato distrutto è grazie alla preghiera delle monache e dei monaci di clausura". Ci sono anime consacrate che vivono nascoste pregando per tutti noi e questa preghiera arriva al cuore di Dio. L'intercessione della vita claustrale è potentissima. La Chiesa voluta dal Signore, la liturgia celebrata, la vita consacrata, l'anima contemplativa hanno (avevano?) una sapienza umile, capace di mettere Dio al centro. Così mette(va) al centro anche l'uomo e tutto il resto, in un respiro eterno e soprannaturale.  Tutto questo è svanito in un bisogno forsennato di trafficare e anche di fornicare compiacendo il mondo, in cui "vergine" è diventato un termine desueto e persino schernito.
La verità è divenuta "rigidità" e la libertà "licenza"... Il semplice ragionare si è tradotto in "critica e maldicenza", mentre ogni novità è stata attribuita "allo spirito".  Se anche questo dà fastidio a chi comanda sulla terra, forse il fastidio di questo modo di pensare finirà con l'infastidire Chi comanda davvero? Noi dove staremo? Bisogna perseverare, diceva ieri il vangelo. E pregare: persino questo pare sia indigesto a chi vuol fare della Chiesa uno zerbino del mondo per non dir più porcheria il peccato... Il Signore provvederà, con l'intercessione della Sua e nostra Madre!

Monache di clausura. Dal “quaerere Deum” all’aggiornamento.
Senza rispetto per le contemplative


Da una parte più di trecento monache di clausura, arrivate dall’Italia e dall’estero e appartenenti a diversi ordini, dall’altra il cardinale brasiliano João Braz De Aviz, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita Consacrata e le società di vita apostolica, e il segretario della stessa Congregazione, lo spagnolo  José Rodríguez Carballo.

È il 21 novembre 2018, siamo alla Pontificia Università Lateranense e l’incontro, organizzato dal Segretariato assistenza monache in occasione della Giornata Pro Orantibus, intende fare il punto sulla costituzione apostolica Vultum Dei quaerere di Francesco sulla vita contemplativa femminile (22 luglio 2016) e su Cor orans, l’istruzione applicativa della costituzione apostolica, emanata dalla Congregazione il 1° aprile 2018.

Il Cardinale dei Dubia, Brandmüller, difende il card. Müller sugli attacchi dalla Germania in seguito alle sue dichiarazioni sugli abusi

Continua la nostra assidua attività di traduzione di testi da fonti estere che ci consentono di attingere all'orizzonte allargato di informazione e riflessione sulla grave crisi, morale ma innanzitutto di fede, che attanaglia la Chiesa. Di seguito potete leggere un articolo di Maike Hickson su LifeSiteNews, che riporta non solo le critiche che hanno seguìto, soprattutto in Germania, la recente intervista al card. Gerhard L. Müller (da noi ripresa qui), ma anche alcune autorevoli manifestazioni pubbliche a suo sostegno espresse da varie personalità di spicco, come il card. Brandmüller, il vescovo Schneider, il vescovo Marian Eleganti e padre Joseph Fessio, S.J. che trovate in calce all'articolo stesso.

LifeSiteNews ha pubblicato un’ampia intervista al cardinale Gerhard Müller  – già prefetto della Congregazione per la dottrina della fede – sul problema degli abusi generalmente collegati alla perdita della fede. Le sue dichiarazioni hanno suscitato indignazione in Germania, come risulta dal sito dei vescovi tedeschi Katholisch.de, che ha promosso un’intervista con il gesuita tedesco, Klaus Mertes. Ora, alle critiche, non risponde solo il cardinale Müller ma lo sostengono pubblicamente anche il cardinale Walter Brandmüller, il vescovo Athanasius Schneider, il vescovo Marian Eleganti e padre Joseph Fessio, S.J.

Secondo padre Klaus Mertes su Katholisch.de del 23 novembre, l'intervista al cardinale Müller dimostra che il cardinale “non ha ancora capito nulla”. Il gesuita con questa frase ha fatto esplicito riferimento all'invito del cardinal Müller alla prudenza per non distruggere la gerarchia sacramentale della Chiesa lasciando a laici una supervisione non controllata sui vescovi. Mertes definisce questa affermazione “clericalista” e “arroganza clericale trasformata in dogma”. Questo atteggiamento clericale, aggiunge, è alla radice del problema dell’abuso. Egli definisce le parole di Müller anche “incredibilmente sfacciate”.

mercoledì 28 novembre 2018

Il governo sospende il patto ONU sull'immigrazione

Salvini e i suoi sono stati letteralmente bombardati, non solo da noi... Intanto è una notizia confortevole, perché nel frattempo il dibattito si allargherà e la questione avrà lo scalpore e l'attenzione che merita. Ed è già un risultato che intanto Conte non vada a Marrakesh e non ci sia la firma dell'Italia... 
Ma, realisticamente, in parlamento il rischio potrebbe essere serio perché, come già ho osservato, c'è l'anima pidiota del m5s insieme a europeisti del cavolo (quelli di nani e ballerine per intenderci) compresi i residuati bellici del PD morente ma dal colpo di coda intriso di veleno... 
 L'unica speranza è che (tolti Lega e Fratelli d'Italia, sui quali è tutta la nostra fiducia) il dibattito dia i suoi frutti su parlamentari ancora in grado di usare la ragione e di non parlare da gabbie ideologiche nonché su una percentuale sufficiente di grillini non appesi al Fico.
* * *

Che cosa comporta il Global M. Compact per l’Italia?

Secondo lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi, se passa questa linea è la fine per la nostra cultura e civiltà. Intervistato dalla trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la Notizia” dichiara:
“Il global compact favorisce enormemente i fenomeni della migrazione africana. Dobbiamo ricordare che, al di là di tutte le chiacchiere che si sono fatte sulla fuga dalla guerra, sull’occidente che ha portato distruzione nei Paesi in via di sviluppo, in Italia non ci sono siriani e iracheni, c’è invece una tremenda linea di immigrazione che proviene dall’Africa del Sahel, principalmente dalla Nigeria, ma anche da Paesi come la Costa d’Avorio che hanno un tasso di crescita dell’8% all’anno, del Ghana, del Gambia e del Senegal dove non c’è nessuna guerra.

Roma protegge un sacerdote svizzero

Da Basler Zeitung Online, 24 novembre 2018. Traduzione nostra. Ulteriore conferma dell'andazzo di lassismo pratico nei confronti di abusi nella chiesa.

La Santa Sede revoca la sospensione di un prete da tutti gli uffici per motivo degli abusi sessuali su minori. Sarebbe troppo vecchio per una tale punizione 
Le vittime sono sbalordite: la Congregazione romana per la Dottrina della Fede lascia in servizio attivo il loro carnefice, un prete del cantone di Friburgo. Secondo un'e-mail del vescovo Charles Morerod alle vittime, Roma ha ritirato la sospensione nel 2016. Per un vecchio prete - ha oggi 84 anni - rimane in vigore la proscrizione: così la Santa Sede dovrebbe pagare una somma in un fondo per le vittime e lui non lavorare più con dei giovani. Ma questo non implica, secondo Morerod, la proibizione di tutte le funzioni sacerdotali. Il prete in pensione è impegnato come aiutante.

martedì 27 novembre 2018

Pisa 6 dicembre. Presentazione ' Eurislam' di Danilo Quinto

A Pisa l’estrema sinistra (la lista “Città in Comune”, Rifondazione Comunista) esige che il Comune tolga il patrocinio ad un evento organizzato dal Comitato Il Popolo Decide (che promosse il referendum sulla moschea), per boicottare la presentazione di un libro dichiarato “islamofobo”- Col pretesto della cosiddetta “islamofobia” (psicoreato orwelliano) si vorrebbero privare i cittadini della possibilità di informarsi.
Il Popolo Decide, il Comitato che lo scorso febbraio vinse il ricorso in tribunale contro il sindaco del PD che aveva e boicottato e impedito il referendum sulla moschea, poi costato la sconfitta elettorale, conferma lo svolgimento del convegno nonostante le minacce della sinistra pisana.
Gli esponenti del Comitato non si sono fatti intimidire e hanno affisso decine di manifesti che promuovono il convegno: invitano i cittadini a partecipare : 6 dicembre - ore 17, nella Sala Regia del Palazzo Gambacorti, presentazione del libro 'Eurislam' di Danilo Quinto.

27 novembre. Supplica alla Madonna della medaglia miracolosa

Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

Immagine della Vergine - Roma, S.Andrea delle Fratte, luogo
della conversione di Ratisbonne e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Introduzione alla Dottrina sociale della Chiesa - Silvio Brachetta

Il 2 maggio 2017, presso il tempio Mariano di Monte Grisa (Trieste), Silvio Brachetta ha tenuto una relazione sul tema “Introduzione alla Dottrina sociale della Chiesa”. L’incontro ha aperto una serie di conferenze che saranno tenute dal Relatore per il progetto “Al cuore dei grandi temi della fede e del pensiero”, organizzato dall’Associazione “Only one Family” di Trieste in collaborazione col Settimanale diocesano “Vita Nuova” e l’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa. Pubblichiamo qui di seguito il testo della relazione. 
 Premessa

Nel 1941 Pio XII conia l’espressione “Dottrina sociale [cattolica]” (Doctrina socialis)[1], per dire che esiste una “Dottrina sociale della Chiesa” (Dsc). «Leone XIII preferiva parlare di “filosofia cristiana” e Pio XI di “dottrina sociale ed economica”»[2].

Il termine, dunque, è moderno e sarà utilizzato dai pontefici successivi fino ad oggi per indicare quell’«insieme di principi, teorie, insegnamenti e direttive, emanate dalla Chiesa cattolica, in relazione ai problemi di natura sociale ed economica del mondo contemporaneo»[3].

lunedì 26 novembre 2018

Un errore minimizzare: il Global Compact promuove immigrazione di massa

Non basta un tweet o uno slogan su Instagram, uniche comunicazioni fin qui pervenute dal nostro Ministro degli Interni e Vice Premier Matteo Salivini... Quello che mi preoccupa è il silenzio a livello governativo. Francamente mi sono stufata di vedere Salvini sulla ruspa o lanciare slogan per ogni cavolata e poi tacere su questo. Anche se di fatto sono una sostenitrice del nuovo corso, unica speranza per il futuro del nostro Paese e non solo!
L'avete capito che è una svolta epocale e che il rischio è enorme? Ne va della nostra civiltà oltre che della vanificazione del 'decreto sicurezza' (ottimo inizio per una speranza di futuro) così faticosamente ma efficacemente raggiunto? Mentre sul global compact il resto del governo (Conte, Moavero lo hanno detto pubblicamente, Di Maio non pervenuto) va nella direzione opposta!!! 
Di seguito stralcio l'ultima parte di una articolo tratto da Diplomazia italiana, invitando a leggere l'interessante e incisiva analisi che precede dal testo integrale qui

Il Global Compact contrasta con l'interesse dell'Italia, frontiera meridionale d'Europa, e non ha il consenso degli italiani. Sbaglia chi ne minimizza la portata. Il Governo batta un colpo
Il Global compact, breviario per affondare l’Europa
Tutte queste criticità mettono in luce il potenziale distruttivo del testo dell’Onu. Altro che coerenza con i valori e gli interessi europei, come vorrebbe spiegare Macron. Si tratta in pratica di un breviario per distruggere l’Europa, visto che gli Stati Uniti hanno scelto di chiamarsi fuori e che non risultano milioni di africani in partenza per la Cina.
Oggi all’Europa, guidata da una classe dirigente prevalentemente mondialista, viene negato il diritto di difendersi dall’urto migratorio. Anzi, quest’ultimo deve essere assorbito, organizzato, facilitato. Fino a che punto si permetterà questo suicidio?
È necessario risalire alle cause profonde.
Per i popoli d’Europa che voteranno nel maggio 2019 la questione non è essere pro o contro l’immigrazione. Il puerile ricatto morale razzismo-antirazzismo periodicamente riesumato da alcuni governanti e da certa stampa non ha più presa sui popoli europei.

Il più grande miracolo dei nostri tempi - Don Elia

Il contrasto […] sembrava compendiare l’abisso che separa la fede dei santi dal modernismo prematuramente invecchiato […]. Il più grande miracolo dei nostri tempi è che la fede cattolica sia sopravvissuta alla riforma liturgica. […] il nuovo rito funebre ci offre un’esperienza impoverita a livello simbolico, sensibilmente ricostruita, sterilizzata e terapeutica del lutto cristiano che si rifiuta di scuotersi di fronte a grandiose realtà metafisiche (Peter Kwasniewski, 2 novembre 2018).

Sono affermazioni che valgono per tutta la nuova liturgia. L’autore è un laico americano. L’attuale rito delle esequie è particolarmente paradigmatico di un globale cambiamento di prospettiva: dalla fede cattolica all’umanesimo cristiano. Effettivamente c’è un abisso. Le esequie non servono più al suffragio del defunto, ma alla consolazione dei vivi. L’orizzonte religioso non è più la beatitudine eterna, ma il benessere terreno. Il culto non è più rivolto a Dio, ma all’uomo. Al cielo si preferisce il mondo; visto che il secondo rigurgita di male, si è eliminato il problema abolendo la nozione stessa di peccato o imputandone l’origine all’opera difettosa del Creatore, o per lo meno riformulandone il concetto e restringendolo alle colpe sociali, di cui è sempre responsabile qualcun altro o l’intera società. Le straordinarie realtà soprannaturali contenute e promesse nell’annuncio evangelico sono state sistematicamente sprofondate nell’oblio; i Novissimi, del resto, sarebbero di imbarazzo nel penoso cabaret in cui sedicenti comunità cristiane celebrano sé stesse.

domenica 25 novembre 2018

La crisi provocata dagli abusi sessuali dei sacerdoti riesuma un’antica eresia

Nella nostra traduzione un articolo di John Daniel Davidson - The Federalist, 23 novembre 2018.
Per noi è ovvia la considerazione che La Chiesa, corpo mistico di Cristo, nella sua totalità di Chiesa militante, purgante e trionfante, è e resta una santa e immacolata, a prescindere dalla indegnità di alcuni (o molti) suoi membri della Chiesa militante. Per la certezza del Papa e dei Sacramenti vedi qui.

I cattolici che abbandonano la Chiesa a causa della crisi provocata dagli abusi sessuali cadono in una falsa idea secondo la quale la validità dei sacramenti dipenderebbe dall’impeccabilità dei sacerdoti
La scorsa settimana, quando la Conferenza Episcopale Statunitense è venuta meno al suo dovere di intervenire sulla crisi provocata dagli abusi sessuali commessi da sacerdoti, molti cattolici sono rimasti scandalizzati. Poco dopo l’inizio della riunione dei vescovi, il Cardinal Daniel Di Nardo, presidente della conferenza, ha annunciato di aver ricevuto una lettera della Santa Sede che ingiungeva alla conferenza stessa di non votare sulle misure che avrebbero aumentato il grado di responsabilità dei vescovi e di aspettare fino al sinodo dedicato a questo problema che Papa Francesco ospiterà a Roma in febbraio [vedi].

sabato 24 novembre 2018

Il ministro Fontana: “Sono 300 milioni i cristiani perseguitati nel mondo”. E noi accogliamo i loro carnefici

La denuncia del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana: “sono 300 milioni i cristiani perseguitati del mondo”. E l’Occidente in declino, l’Europa e l’Italia accolgono i loro carnefici, gli immigrati islamici: cancro da estirpare prima che prenda il sopravvento.
Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia e le Disabilità, ha voluto trattare la spinosa questione delle persecuzione che le persone di fede cristiana subiscono quotidianamente nel mondo.
Attraverso una nota ufficiale, ha voluto esplicitare le difficoltà che ogni giorno i cristiani devono affrontare dichiarando: “300 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Uno ogni sette vive in un Paese di persecuzione.”
Proseguendo nel suo intervento Lorenzo Fontana ha aggiunto: “I dati di Aiuto alla Chiesa che Soffre sono un nuovo campanello d’allarme per le istituzioni internazionali. È nostro obiettivo levare alta la voce a difesa di fratelli e sorelle che in tutto il mondo non possono professare la loro fede.
Concludendo la nota il Ministro per la Famiglia e le Disabilità ha invitato tutti (Unione Europea in primis) a riflettere su questi dati e a muoversi attivamente per far sì che situazioni come questa non accadano più.Un invito all’azione per tutti. - [Fonte]

Testo integrale dell’intervista rilasciata dal cardinale Gerhard Mūller a LifeSiteNews.

21 Novembre 2018 (LifeSiteNews) – Il Cardinale Gerhard Müller, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (2012-2017), ha concesso a LifeSiteNews un’intervista nella quale approfondisce i problemi che nascono dall’attuale crisi provocata dagli abusi sessuali commessi da consacrati. In questa conversazione sulla questione, Müller non si astiene dal sostenere che la Chiesa deve affrontare il problema dell’omosessualità praticata da parte di membri del clero, dichiarando che “la condotta omosessuale dei religiosi non può essere tollerata in nessun caso.” Aggiunge che i vertici della Chiesa Cattolica stanno ancora sottostimando il problema.  Il prelato afferma: “Il fatto che McCarrick, insieme alla sua cerchia e a una rete omosessuale, sia stato capace di portare scompiglio nella chiesa con metodi analoghi a quelli mafiosi, è connesso alla sottovalutazione del grado di depravazione morale che gli atti omosessuali tra adulti provocano”. 

venerdì 23 novembre 2018

Don Pagliarani (nuovo Superiore FSSPX) al cardinal Ladaria (Dottrina della Fede): c’è una «irriducibile divergenza dottrinale» che non può essere elusa

Nella nostra traduzione da La Porte Latine, 22 novembre 2018

P. Davide Pagliarani, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X si è recato a Roma su invito del  Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Era accompagnato da  padre Emmanuel du Chalard, mentre il Cardinale Ladaria era assistito da Mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".

L'incontro, che si è svolto presso gli uffici della Congregazione per la Dottrina della Fede dalle 16.30 alle 18.30, aveva lo scopo di permettere al Cardinale Ladaria e a Padre Pagliarani di incontrarsi per la prima volta e insieme fare il punto delle relazioni tra la Santa Sede e la Società San Pio X,  dall'elezione del nuovo Superiore Generale lo scorso luglio.

Lettera di Suor Lucia di Fatima ad un sacerdote

"Caro padre: Pax Christi!

Ho notato nella sua lettera che è molto preoccupato per il disorientamento del tempo presente. È nella verità quanto lei lamenta che tanti si lascino dominare dall’onda diabolica che schiavizza il mondo e si incontrano tanti ciechi che non vedono l’errore.
Ma il principale errore è che questi abbandonarono la preghiera, allontanandosi da Dio e senza Dio tutto gli viene meno, perché “senza di me non potete fare nulla” Gv 15,5.

Ora, ciò che soprattutto raccomando è che ci si avvicini al Tabernacolo e si faccia orazione. Li si incontrerà la luce e la forza per nutrirsi e donarsi agli altri. Donarsi con umiltà, con soavità e, nello stesso tempo, con fermezza. Perché coloro che esercitano una responsabilità hanno il dovere di tenere la verità nella dovuta considerazione, con serenità, con giustizia e con carità. Per questo, hanno bisogno ogni giorno di più pregare, di stare vicino a Dio, di trattare con Dio di tutti i problemi, prima di affrontarli con le creature. Continui per questa strada e vedrà che vicino al Tabernacolo troverà più sapienza, più luce, più forza, più grazia e più virtù che giammai potrà incontrare nei libri, negli studi, ne presso creatura alcuna. Non giudichi mai perduto il tempo che passa nell’orazione e vedrà come Dio le comunicherà la luce, la forza e la grazia di cui ha bisogno, e anche quello che Dio le chiede. È questo che importa: fare la volontà di Dio, rimanere dove Egli ci vuole e fare ciò che Egli ci chiede. Ma sempre con spirito di umiltà, convinti che da soli non siamo niente, e che dece essere Dio a lavorare in noi e servirsi di noi per tutto quello che Lui domanda.

Venerdì 23 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.


Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Dialogo della divina Provvidenza»
di santa Caterina di Siena, vergine

(Cap. 135; libero adattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928, II, pp. 439-441)

giovedì 22 novembre 2018

Breve riflessione sul "nuovo" Padre nostro - Silvio Brachetta

Silvio Brachetta, l’autore della riflessione che segue, è diplomato all’Istituto di Scienze Religiose di Trieste e si è dedicato in particolare allo studio della teologia di san Bonaventura da Bagnoregio. Scrive sul settimanale diocesano “Vita Nuova”. 
Sulla traduzione controversa Richiamiamo anche i precedenti: qui - qui - qui - qui.

“Non è chiaro perché un Dio che porta dentro la tentazione dovrebbe essere peggiore di un Dio che abbandona alla tentazione. È un mistero della moderna esegesi, ma anche della presunzione umana, stando almeno al padre del deserto Sant’Antonio, che casca a fagiolo:
«Un giorno alcuni anziani fecero visita al padre Antonio; c’era con loro il padre Giuseppe. Ora l’anziano, per metterli alla prova, propose loro una parola della Scrittura e cominciò dai più giovani a chiederne il significato. Ciascuno si espresse secondo la sua capacità. Ma a ciascuno l’anziano diceva: “Non hai ancora trovato”. Da ultimo, chiede al padre Giuseppe: “E tu che dici di questa parola?”. Risponde: “Non so”. Il padre Antonio allora dice: Il padre Giuseppe sì, che ha trovato la strada, perché ha detto: “Non so”» (Apophthegmata Patrum, 80d; PJ XV, 4).

mercoledì 21 novembre 2018

Non chiamatela «Europa»

La Commissione europea - non chiamatela «Europa», vi prego: Carlo Magno, Benedetto da Norcia e De Gasperi stesso non meritano di passare per antenati di Juncker - silura la manovra italiana, che può essere criticata (alzi la mano chi ricorda, nostalgico, manovre entusiasmanti), ma rimane opera di un governo altamente popolare e di due forze che, se votassimo domani, sbancherebbero. Ergo, liberissimi di invocare le dimissioni di questo esecutivo. Ci mancherebbe. Ma chi lo fa sia onesto ed ammetta che il suo problema non sono i Btp Italia, il deficit e neppure Lady Spread, ma è la democrazia. (Giuliano Guzzo)

Lingua di genere & Liturgia di genere: l’ultima frontiera della dissoluzione - Alessandro Gnocchi

Hieronymus Bosh, La nave dei folli, Museo del Louvre, Parigi
Quando sento parlare di linguaggio, invece che mettere mano alla pistola, torno a leggere quanto scriveva Attilio Mordini oltre quarant’anni fa: “Dall’unità di Dio muove il molteplice nello spazio e nel tempo per tornare all’uno nell’atto della Sua eternità; (…). In Dio, causa efficiente e causa finale sono una cosa sola, sono Carità. Creare è evocare dal nulla; l’atto di Dio che dona la vita è lo stesso atto che chiama la vita al suo unico fine. Il comando all’abisso vuoto e informe e l’appello amoroso alle creature è una sola parola, il Verbo, il Figlio; e ascoltare questa parola è contemplare”.

Inizia così Verità del linguaggio, con un incipit bello come poche volte lo sono quelli posti in capo ai libri di saggistica. Così caritatevolmente inesorabile da essere un colpo diretto al cuore dei corruttori di intelligenze, più risolutivo di una revolverata. Bellezza di altri cieli, se si pensa cosa sia divenuta oggi la nostra lingua e quali abissi evochi ogni volta che venga pronunciata secondo le regole della reductio ad infernum che ormai la governano. E viene alla mente un altro incipit, poetico questa volta, quello del Diario Bizantino di Cristina Campo: “Due mondi – e io vengo dall’altro”.

martedì 20 novembre 2018

Continuità con la missione della Chiesa? Bilancio quinquennale dell'attuale pontificato

Continuità o rottura
nella missione della Chiesa?

Le espressioni “cambio di paradigma” e “rivoluzione culturale”, con cui si vuole auto-definire il pontificato di Francesco, indicano l’idea di una radicale trasformazione. Si tratta di continuità o rottura nella missione della Chiesa? E come devono porsi i fedeli davanti a tale panorama?
Per rispondere a queste ed altre domande, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà organizza una serie di conferenze in sei città, a partire da lunedì 26 novembre, nelle quali parleranno autorevoli rappresentanti del mondo cattolico italiano. Le conferenze si terranno a Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Salerno.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di José Antonio Ureta «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?», Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, Roma 2018, 233 pp.
Vedere i rispettivi inviti sotto riportati (cliccare sulle immagini per leggerle ingrandite)

Il “partito degli africani” della Kyenge rappresenta una seria minaccia alla nostra identità nazionale, al nostro stato di diritto e alla nostra democrazia

Le critiche più puntali ed efficaci a certe aberrazioni della politica e della cultura attuali vengono paradossalmente da un nuovo italiano, ma di quelli veri, com'è Magdi Cristiano Allam.
Ricevo da un lettore: "La congolese che nel nostro paese si permette una cosa del genere, cioè di creare un partito separatista e che ha tutte le caratteristiche per essere definito un partito razzista. Tutto questo in uno stato che non è il suo! Ringraziamo sempre il PD e il sig. Letta. Se ne avessimo fondato uno noi di partito cui possono avere accesso solo i bianchi?"

L’annuncio della nascita di un “partito degli africani” in Italia deve farci seriamente riflettere sulla sostanza della nostra identità nazionale, sulla tenuta del nostro stato di diritto e sul futuro della nostra democrazia. Il fulcro della questione è: possiamo concepire un’identità nazionale duplice o plurima, dove il singolo cittadino identifica se stesso contemporaneamente come italiano e come congolese? Può il nostro stato di diritto accogliere al suo interno doppi o multipli binari giuridici al fine di legittimare istanze giuridiche diverse che esprimono ambiti religiosi, culturali e sociali diversi? Può la nostra democrazia caratterizzarsi non più sul confronto dialettico tra idee che rappresentano gli italiani, ma sullo scontro di interessi strategici tra persone che difendono religioni, etnie o nazionalità diverse?
È stata Cécile Kyenge, l’ex Ministro per l’Integrazione nel Governo di Enrico Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, attuale europarlamentare del Partito Democratico, a formalizzare a Modena lo scorso 9 e 10 novembre la costituzione di “Afroitalian Power Initiative”, letteralmente “Iniziativa per il Potere Afro-italiano”, che ambisce ad essere il partito degli africani con cittadinanza italiana.

lunedì 19 novembre 2018

Pastori, dove siete? - Don Elia

Pasce oves meas. Confirma fratres tuos (Gv 21, 17; Lc 22, 32).

Sembrava tutto troppo tranquillo. Le solite manovre diversive avevano distratto tanti, entrati subito in fibrillazione per presunte indiscrezioni sullo sdoganamento dell’omofilia o su cambiamenti nella  liturgia da promulgare urbi et orbi nella Messa conclusiva, o ancora sull’abolizione del celibato o sull’ammissione delle donne al ministero. Invece i furbastri del pool bergogliano stavano lavorando di nascosto su tutt’altro versante. In realtà l’assoluta mancanza di trasparenza (eliminazione della relazione intermedia sulle discussioni sinodali, embargo sui testi degli interventi, comunicazione strettamente controllata dall’alto…) faceva già fiutare il colpo basso, preparato lontano dai riflettori per neutralizzare ogni opposizione. I vescovi, a impedire le vivaci polemiche che agitarono i due “sinodi sulla famiglia”, si son visti forzati a votare un testo preconfezionato e presentato all’ultimo momento, di cui mancavano le traduzioni e sul quale non avevano avuto il tempo di riflettere. Per inciso: quando il Magistero era scritto in latino e i Pastori cattolici lo conoscevano, non c’era alcun bisogno di tradurre un bel nulla…

Il clericalismo del cardinal Levada

Nella nostra traduzione da Church Militant dello scorso 16 novembre un articolo di Christine Niles : Il clericalismo del card. Levada. Un incontro rivelatore a Baltimora. Qui il precedente

Sebbene questa settimana si sia avuta un'attenzione diffusa da parte dei media sulle dichiarazioni pubbliche accuratamente elaborate dai vescovi durante la loro riunione annuale a Baltimora, i più illuminanti sono stati i colloqui privati con vari prelati; in particolare, un incontro con il Cardinale William Levada.

Giovedì, mentre diversi vescovi stavano lasciando l'Hotel Marriott Waterfront e nell'attesa, nella hall, dei taxi per l'aeroporto, abbiamo scorto Levada che conversava con altri vescovi nell'atrio. Il cardinale 82enne, appena il giorno prima, durante la riunione a porte chiuse dei vescovi, si è alzato in piedi e si è espresso contro la mozione per la richiesta alla Santa Sede di rilasciare i file sul Arcivescovo Theodore McCarrick, predatore sessuale, sostenendo che un voto del genere avrebbe solo allargato il divario tra i vescovi statunitensi e Papa Francesco. Levada ha supportato il suggerimento del vescovo di New Jersey Joseph Tobin secondo cui la proposta avrebbe dovuto essere riformulata per esprimere sostegno alle indagini del Vaticano.

domenica 18 novembre 2018

Oggi inizia la Novena alla Vergine della medaglia miracolosa

Le invocazioni che seguono vanno ripetute per nove giorni.

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto di adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e impetrarci le sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazia che ti domandiamo. 
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, quale rimedio a tanti mali spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia, affinché fosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ebbene, o Madre, ecco che noi, pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!
Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias
in necessitátibus;
sed a perículis cunctis
líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le nostre suppliche
nelle necessità,
ma liberaci sempre da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

La sesta domanda: "Non ci immettere nella tentazione" - Sant'Agostino

Lo abbiamo già ricordato qui, nel proporre il testo di San Tommaso sulla sesta domanda del Pater, ma giova ripetere che abbiamo una vena aurea, inestinguibile, dalla quale possiamo attingere copiosamente. Anche quello che segue (tratto dal De sermone Domini in monte, II, 9, 30-34 di Sant'Agostino) è uno dei testi che in giorni come questi ci tengono ancorati alle sorgenti dell'insegnamento costante della Chiesa. Sul Pater, vedi nel blog: Non abbandonarli alla tentazione di cambiare il Padre nostro [qui]; Il “Padre nostro” in versione sacrilega [qui]

Dedicato a tutti coloro che ritengono "necessario" modificare il Padre nostro...

La sesta domanda è: Non ci immettere nella tentazione (Mt 6, 13). Alcuni manoscritti hanno: Indurre, che ritengo abbia il medesimo significato; infatti dall’unico termine greco è stato tradotto l’uno e l’altro. Molti poi nel pregare dicono: Non permettere che siamo indotti in tentazione, mostrando, cioè, in che senso sia stato usato l’indurre. Infatti Dio non ci induce da se stesso, ma permette che vi sia indotto colui che per un ordinamento occultissimo e meriti avrà privato del suo aiuto. Spesso anche per ragioni manifeste egli giudica uno degno fino a privarlo del suo aiuto e permettere che sia indotto in tentazione. Una cosa è infatti essere indotto in tentazione e un’altra essere tentati. Infatti senza la tentazione nessuno è adatto alla prova, tanto in se stesso, come si ha nella Scrittura: Chi non è stato tentato che cosa sa? (Eccli 34, 9), quanto per l’altro, come dice l’Apostolo: E non avete disprezzato quella che era per voi una tentazione nella carne (Gal 4,14). Da questo fatto appunto li ha riconosciuti costanti, perché non furono distolti dalla carità a causa delle sofferenze capitate all’Apostolo nel fisico. Infatti noi siamo noti a Dio prima di tutte le tentazioni perché egli sa tutto prima che avvenga.

Gerusalemme, la ‘colonizzazione’ israeliana degli immobili per cacciare palestinesi (e cristiani)

La vendita della casa di famiglia del guardiano (musulmano) delle chiavi del Santo Sepolcro conferma una tendenza crescente. Per un palestinese cedere l’immobile a un ebreo è considerato una vergogna e un tradimento. Per gli intermediari ebrei è un mezzo “pacifico” e “fantastico” per partecipare al conflitto territoriale. Un fenomeno che preoccupa anche leader cristiani. La condanna del vescovo greco-ortodosso: L’obiettivo è marginalizzare la presenza cristiana in Terra Santa.
Gerusalemme (AsiaNews) - La vendita anomala e misteriosa della casa del guardiano (un musulmano) delle chiavi del Santo Sepolcro a Gerusalemme, acquistata di recente da un ebreo israeliano, ha riaperto la ferita dei beni e delle proprietà immobiliari nella città santa. Adeeb Joudeh, discendente di una famiglia che dai tempi delle Crociate regola l’accesso al luogo più caro della cristianità, ha visto entrare ebrei israeliani nella casa. E a quanti chiedono spiegazioni, egli assicura di aver venduta la proprietà nel 2016 a un uomo di affari palestinese, non “al nemico”.

sabato 17 novembre 2018

Joseph Ratzinger interviene in occasione di un simposio sui "nuovi diritti".

Joseph Ratzinger lucido e presente... Poiché in alcune occasioni non sono mancati suoi interventi -- pensiamo ad esempio alla sua risposta alla critica del card. Brandmüller [qui] e alle precisazioni sulle dichiarazioni del Viganò responsabile della comunicazione vaticana [qui]) --, ci aspetteremmo una sua reazione ai recenti attacchi al Summorum Pontificum in seno alla CEI [qui].

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La lettera del Papa emerito Benedetto XVI letta ieri mattina, 15 novembre 2018, durante l'inaugurazione del Simposio Internazionale "Diritti fondamentali e conflitti fra diritti", organizzato dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI in collaborazione con la Università Lumsa, a Roma (15-16 novembre 2018).

«Fin da quando sono stato informato – diversi mesi fa – del primo progetto del simposio», scrive Joseph Ratzinger nella lettera firmata il 12 novembre, «le ho subito manifestato il mio apprezzamento per l’iniziativa, considerandola straordinariamente utile. In particolare, mi è sembrato importante che si parli esplicitamente della problematica della “moltiplicazione dei diritti” del rischio “della distruzione dell’idea di diritto”. È una questione attuale e fondamentale per tutelare le basi della convivenza della famiglia umana, che merita di essere messa ancora una volta a tema di una riflessione approfondita e sistematica, come il programma del simposio dimostra di voler fare. Assicuro perciò a tutti i relatori e ai partecipanti al simposio la mia stima e la mia vicinanza nella preghiera perché il Signore benedica i lavori come prezioso servizio per la Chiesa e per il bene della famiglia umana».

S. Tommaso, Commento al Padre nostro. La sesta domanda

Abbiamo una vena aurea, inestinguibile, dalla quale possiamo attingere copiosamente. Quello che segue è uno dei testi che in giorni come questi ci tengono ancorati alle sorgenti dell'insegnamento costante della Chiesa. Sul Pater, vedi nel blog: Non abbandonarli alla tentazione di cambiare il Padre nostro [qui]; Il “Padre nostro” in versione sacrilega [qui]

Dedicato a tutti coloro che ritengono "necessario" modificare il Padre nostro...

Sesta domanda: e non ci indurre in tentazione
Alcuni peccano e poi, desiderando di ottenere il perdono dei loro peccati, li confessano e se ne pentono, senza però impegnarsi a fondo, come dovrebbero, per non ricadervi.
Ma non è davvero bello che uno, da una parte, pianga i propri peccati quando si pente, e dall’altra accumuli motivi di pianto tornando a peccare. Infatti sta scritto: “Lavatevi, purificatevi, togliete il male dalle vostre azioni, dalla mia vista. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene” (Is 1,16).
Per questo motivo Cristo, mentre nella precedente domanda ci insegnava a chiedere perdono dei peccati, in questa ci insegna a chiedere di poterli evitare, ossia di non essere indotti nella tentazione per la quale scivoliamo nel peccato, e ci fa dire: “Non ci indurre in tentazione”.

venerdì 16 novembre 2018

Attentati sempre più pertinaci alla immutata e immutabile vigenza del Rito Romano Antico

In occasione dell'Assemblea della CEI, si è provato a colpire il motu proprio di Benedetto XVI. Le variazioni nella Chiesa cattolica nella Liturgia - e non solo; ma la Liturgia è culmen et fons -  stanno raggiungendo livelli non più tollerabili. Per le riflessioni su questo tema vi ricordo la mia relazione: Il rito Romano Antico e l'applicazione del Summorum Pontificum al Convegno Internazionale su Vecchio e nuovo modernismo: le radici della crisi della Chiesa, Roma, 23 giugno 2018.
Ignorare che centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono ormai legate al messale antico e che attorno ad esso sono nate comunità e centinaia di vocazioni, vuol dire negare un pezzo di Chiesa viva e attiva. 
In ogni caso, dopo il nuovo messale, continueremo a dire il Pater in latino e sottovoce, come anche il "non sum dignus". Anche perché, nel frattempo, pro multis rimane "per tutti" [qui - qui], la casa del centurione rimane "la tua mensa", e "qui tollit" rimane "Colui che toglie", invece che "prende su di sé", tutti errori da matita blu, che dimostrano che l'intento non era quello di migliorare la traduzione, ma di comportarsi come i protestanti e i testimoni di Geova: traduzioni arbitrarie per sostenere teologie rivoluzionarie. Si impone una resilienza sempre più tenace, nella consapevolezza di quanto sia deleteria la smania di cambiamenti continui, fondati sull’ideologia del provvisorio, della continua evoluzione che fa anche della liturgia un terreno di scontro ideologico per imporre ai fedeli le visuali sempre mutevoli dominanti nei vari momenti storici. [Temi ampiamente esaminati qui - qui - qui].
Riprendo da MiL il testo che trovate di seguito.

CEI: "Va abrogata la messa antica, papa Ratzinger ha sbagliato".

Mons. Redaelli, vescovo di Gorizia (che sappiamo avere conseguito la laurea in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana) ha asserito che il Messale Antico di Giovanni XXIII era stato abrogato da Paolo VI (e ciò contrariamente a quanto dichiarato da Benedetto XVI nel Motu Proprio) e che quindi il Summorum Pontificum, essendo errate le premesse giuridiche da cui muove i passi, è inefficace nella parte in cui afferma la continuazione di validità del messale antico e ne riconosce l'immutata vigenza ai giorni nostri. Per tale motivo, il motu proprio è un "non-sense" giuridico e la liturgia "tridentina" non è stata legittimamente ristabilita dal motu proprio e non può considerarsi liberalizzata.
Con la conseguenza, sperata dai vescovi più ostili, di una cancellazione totale e senza deroghe di tutti i centri messa nati e fioriti dopo il 14.09.2007

La vicenda dei fratelli Viganò. Tra verità da chiarire e facili strumentalizzazioni

Un milione e 824 mila euro: è quanto monsignor Carlo Maria Viganò, arcivescovo ex nunzio apostolico negli Usa, deve pagare al fratello. Lo ha deciso un giudice monocratico civile di Milano il 9 ottobre scorso, sostenendo che il monsignore avrebbe sottratto al fratello l’eredità paterna.

Monsignor Viganò dovrà risarcire il fratello Lorenzo, anche lui prete, per aver gestito autonomamente l’eredità avuta dal padre che, nel 2010, ammontava a 7 milioni in contanti e quasi 20 milioni e mezzo in beni immobili. Nel corso della causa civile, è emerso che monsignor Viganò “ha beneficiato di operazioni per un importo netto di 3 milioni e 649 mila euro” e “di fondi pagati a suo favore per 4 milioni e 800 mila euro, mentre al fratello sono arrivati complessivamente un milione e 700 mila euro”. Da qui la sentenza emessa dal giudice Susanna Terni per bilanciare tra i due fratelli i proventi dell’eredità del padre.

Venerdì 16 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera ai Corinzi»
di san Clementi I, Papa

(Capp. 30, 3-4; 34, 2 - 35, 5; Funk, 1, 99, 103-105)

giovedì 15 novembre 2018

Grecia: l'austerity che uccide - Ilaria Bifarini

Che sia di monito al governo e al fuoco amico e nemico... Troppo tardi un report del Consiglio d’Europa, commentato da EU Observer [qui], mostra come l’accesso a servizi essenziali in Grecia sia stato compromesso in modo devastante da otto anni di programmi di “salvataggio” europei. L’austerità ha inciso in modo pesantissimo anche sui servizi sanitari di base e sull’istruzione, oltre ovviamente ad avere ridotto drasticamente il reddito e i posti di lavoro. L’unica domanda è quanto ci vorrà prima che questo lampante fallimento delle politiche europee – e dell’intera struttura di potere UE -inizierà ad avere conseguenze politiche proporzionate al disastro causato.

Il vero pericolo per lo stato di salute di un Paese e dei suoi cittadini non è rappresentato tanto da una crisi economica ma dalla risposta che a tale evento dà la politica. Non è la recessione in sé a provocare effetti disastrosi sulle vite umane, ma le sciagurate politiche di austerity attuate per superarla. A dimostrarlo sono due esperti di scienze mediche, D. Stuckler e S. Basu, nel libro “L’economia che uccide” (Rizzoli, 2013).
Dalle ricerche condotte emerge come alcune popolazioni abbiano addirittura riportato un miglioramento nel livello di salute a seguito di periodi di grave crisi economica, come avvenuto ad esempio in Islanda, Svezia e Canada durante le recenti crisi e negli stessi Stati Uniti a seguito della Grande Depressione. È provato, ad esempio, che la minore disponibilità economica induce le persone a spendere meno per alcol e fumo e a preferire gli spostamenti a piedi piuttosto che in automobile, portando in alcuni casi a una diminuzione del tasso di mortalità.

Dichiarazione ufficiale di guerra dei tedeschi all'Italia

Riprendiamo il testo che segue da una fonte qualificata come Scenari economici. Ormai gli attacchi si vanno intensificando e arrivano su più fronti. Con la connivenza dei 'nemici' interni. Molto interessante l'articolo di Blondet qui : Commerzabank e Deutsche “danno consigli” al Presidente italiano. Noi non abbiamo mai abbandonato il nostro Rosario per l'Italia; lo riproponiamo per chi ci leggesse solo ora. 

Ormai la Germania ci ha abituati ad utilizzare dei metodi para mafiosi, ma a questo punto siamo arrivati proprio al limite. sul quotidiano economico Handelsblatt (Let the markets chasten Italy’s populists) è comparso un articolo, anonimo, nel quale si invitano i mercati a fare giustizia dell’Italia. Praticamente si tratta di un vero e proprio appello affinché l’Italia sia ridotta alla bancarotta e quindi a chiedere aiuto all’OMT, che dovrebbe quindi imporle delle strettissime norme di rientro di bilancio.
Cito da Blondet:
Questo programma “aiuta” il paese in difficoltà, ma sotto precise condizioni: le “riforme” (tagli all’osso che abbiamo visto applicare alla Grecia) [ora dicono che per la Grecia sono stati violati i diritti civili. Ma ora la Grecia versa in condizioni estreme -ndR]. In pratica, il paese viene messo sotto amministrazione controllata dai pignoratori europei.
C’è un piccolo guaio, per il tedesco: deve essere il paese-vittima a chiedere l’aiuto speciale (OMT) della banca centrale, chiedendo prima l’assistenza finanziaria del piano ESM. Ora, è altamente improbabile che Roma avanzi questa richiesta, “tanto più che alcuni rappresentanti dei partiti al governo hanno flirtato con l’idea di uscire dalla zona euro”.
Il tutto dovrebbe passare attraverso l’imposizione da parte del mercato di interessi molto alti sui titoli di stato, che da un lato si sposterebbero sull’economia reale delle aziende, e dall’altro sul bilancio dello stato, obbligando quindi questo a rivederli completamente.

mercoledì 14 novembre 2018

Magdi Cristiano Allam alle giovani italiane che si convertono all'Islam.

Appello alle giovani italiane che si convertono all’islam per amore di un musulmano: questi matrimoni non funzionano a meno che lui non sia veramente laico

Cari amici, nel giro di poche ore ho conosciuto due casi di ragazze italiane innamorate di giovani musulmani, che da un giorno all’altro si spersonalizzano, rinnegano tutto ciò che erano e in cui hanno creduto, si convertono all’islam, indossano il velo e pregano regolarmente cinque volte al giorno, si sottomettono al loro uomo, fanno tutto ciò che lui ordina.
In passato ho conosciuto diversi casi simili. Tutti finiti male. Dopo averla presentata alla sua famiglia e dopo aver contratto il matrimonio islamico che di fatto sancisce la riduzione della moglie a una proprietà del marito, ciò che interessa a questi giovani islamici è ottenere la cittadinanza italiana e spillare soldi a lei e alla sua famiglia. Se poi ci sono di mezzo anche dei figli, ebbene i figli vengono usati come arma micidiale per ricattare la madre e costringerla a subire ogni forma di vessazione. Compresa la coabitazione con una seconda o una terza moglie nel contesto della poligamia che è pienamente legittimata da Allah.

Il card. Zen vola a Roma per consegnare al Papa una lettera sulla crisi della Chiesa in Cina

Nella nostra traduzione da UcaNews riprendiamo la notizia di una ulteriore iniziativa del Card. Zen, che non si arrende nel difendere la causa della Chiesa cattolica in Cina. Purtroppo anche in questo caso assistiamo ad un papa ed una curia sordi e muti agli appelli dei Pastori che difendono la vera fede. E le dichiarazioni del cardinale rendono palpabile il dramma che ne consegue.
Indice dei precedenti sulla questione cinese qui (in calce ad un messaggio del Card. Zen).

Il cardinale Joseph Zen Ze-kiun è volato a Roma e ha consegnato una lettera di sette pagine a Papa Francesco richiamando la sua attenzione sulla crisi della chiesa clandestina in Cina. 

Lo scorso 8 novembre il vescovo emerito di Hong Kong ha detto a ucanews.com che i sacerdoti gli hanno lanciato un grido di dolore dopo l’accordo tra Vaticano e Cina sulla nomina dei vescovi. Il Cardinale riferisce che essi “hanno detto che i funzionari li hanno costretti ad aprirsi, ad aderire all’Associazione patriottica cattolica cinese e ad ottenere un certificato di sacerdote in virtù dell'accordo provvisorio sino-vaticano  firmato dal papa”.

martedì 13 novembre 2018

Ampio movimento di indignazione nel mondo laico cattolico USA. Alcune puntualizzazioni sul card. Burke

Il mondo laico cattolico statunitense, indipendentemente dalle sue posizioni politiche, è percorso da un ampio movimento di indignazione, ampiamente motivato, che si è manifestato in maniera molto concreta non solo con iniziative di mobilitazione. Risulta che “In gran numero hanno sospeso i loro contributi finanziari e molte diocesi vedono un forte calo delle donazioni” (qui).
La nostra stampa ne dà notizia  mettendo l'accento su Burke e Bannon... Vedi precedente qui. Oggi Il giornale pubblica un articolo dal titolo allusivo: Washington vuole il cardinale "di Bannon" come arcivescovo, riferendo di una manifestazione, di fronte alla Nunziatura Apostolica, del gruppo Wakeup, forte dell'appoggio ricevuto dalle vittime degli abusi sessuali. Nel corso della stessa manifestazione è stata chiesta, contestualmente, la rimozione di tutti i vescovi americani che hanno avuto legami con quella che chiamano "mafia omosessuale" e con i "pedofili all'interno della Chiesa".
L'articolo mette in risalto che le vittime di abusi sessuali ritengono il cardinal Burke l'unica candidatura possibile per fronteggiare lo scandalo pedofilia - che innanzitutto è omofilia - che, proprio a Washington, ha portato al "dimissionamento" dell'ex cardinale Theodore McCarrick (chiamato in causa nella 'testimonianza' Viganò).

Il Vaticano annulla il voto dei vescovi statunitensi sulle misure di riforma in ordine agli abusi sessuali

Aggiornamento: L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha inviato una breve nota ai vescovi americani riuniti a Baltimora : "Cari Fratelli Vescovi negli Stati Uniti, Vi scrivo per ricordarvi il ​​sacro mandato che vi è stato dato il giorno della vostra ordinazione episcopale: condurre il gregge a Cristo. Meditate su Proverbi 9:10: il timore del Signore è l’inizio della saggezza! Non comportatevi come pecore spaventate, ma come pastori coraggiosi. Non temete di alzarvi e di fare la cosa giusta per le vittime, per i fedeli e per la vostra salvezza. Il Signore renderà a ognuno di noi secondo le nostre azioni e omissioni. Sto digiunando e pregando per voi. Arcivescovo Carlo Maria Viganò, Il vostro ex Nunzio Apostolico".
Nella nostra traduzione da Catholic News Agency un articolo di Ed Condon che dà notizia del blocco da parte del Vaticano della votazione sulle nuove norme di condotta dei vescovi in materia di abusi sessuali e sulla commissione di laici col compito di indagare sugli abusi sessuali.

Il cardinale Daniel DiNardo, presidente della Conferenza episcopale americana, ha detto che i vescovi americani non voteranno su due proposte chiave che dovrebbero costituire la base della risposta della Chiesa alla crisi degli abusi sessuali.
La notizia è arrivata all’inizio dell’assemblea generale autunnale della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, riunitasi a Baltimora dal 12 al 14 novembre.

Il cardinale DiNardo, ad una sala conferenze visibilmente sorpresa, ha annunciato che l’istruzione di dilazionare l’esame di un nuovo codice etico per i vescovi e la creazione di un organismo laico per indagare sui vescovi accusati di cattiva condotta è venuto direttamente dalla Santa Sede, aggiungendo che la Santa Sede ha insistito affinché l’esame delle nuove misure fosse rimandato fino alla conclusione di un incontro speciale indetto da Papa Francesco per febbraio. Questo incontro, che coinvolgerà i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, affronterà la crisi globale determinata dagli abusi sessuali.