Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 28 febbraio 2023

L’ultima follia woke: “È cristiana, non può fare la premier”

 Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

 È cristiana, non può fare la premier

Forbes doveva succedere alla dimissionaria Sturgeon ma è naufragata perché “troppo” cristiana.
Forse nemmeno i più radicali fra gli illuministi francesi avrebbero mai pensato che un giorno potesse accadere. Fatto sta che oggi essere cristiani, anche nel mondo occidentale, significa sempre più essere svantaggiati nella vita sociale. Siamo passati dalla società secolarizzata a quella post-cristiana, dal principio di laicità a quello di esclusione. Che è poi quanto di più illiberale possa esserci, quasi una riproposizione col segno cambiato di quella intolleranza che i vecchi illuministi imputavano, non sempre a ragione, ai cristiani. È questo il senso della vicenda capitata a Kate Forbes, la trentaduenne ministro delle Finanze del governo scozzese candidata a succedere alla dimissionaria (per stanchezza) Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party, a capo del governo. Benché data subito per favorita, la candidatura di Forbes è naufragata quando i riflettori sono caduti sul suo essere cristiana, e quindi sulla sua contrarietà di principio alle nozze gay e all’aborto, seppur solo in privato e senza che ciò compromettesse minimamente il suo rispetto per le leggi in vigore che disciplinano la materia.

Mons. Paprocki afferma che i cattolici che assistono alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa

Nella nostra traduzione da InfoCatólica Mons. Paprocki, tra i primi vescovi ad applicare Traditionis custodes e a dire la sua [qui - qui], afferma che i cattolici che assistono alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa, che i vescovi dovrebbero avere l'autorità per consentire loro di continuare e sollecita un approccio più localizzato. Qui l'indice degli articoli su Traditionis Custodes e successivi..

Mons. Paprocki afferma che i cattolici che assistono
alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa


Mentre il Vaticano inizia a reprimere i vescovi che hanno concesso dispense per le parrocchie che offrono la messa tradizionale, almeno un vescovo difende all'interno della sua diocesi la comunità che vi è legata e sollecita un approccio più localizzato.

Il vescovo Thomas Paprocki della diocesi di Springfield, Illinois, ha detto alla CNA che la comunità della Messa in latino nella sua diocesi è fedele alla Chiesa e che i vescovi dovrebbero avere l'autorità per consentire loro di continuare. Egli dichiara: "Penso che i vescovi diocesani locali siano molto più in sintonia con ciò che accade nella loro diocesi rispetto a un ufficio di Roma".

lunedì 27 febbraio 2023

Vetus et novus a confronto...

Immagini eloquenti - Cattedrale di Alba (CN). 
Fortunatamente al Culto Divino vigilano alacremente sul Rito Antico [vedi], il vero problema della liturgia oggi, cosicché quell’altare che vedete sullo sfondo rimanga un pezzo da museo, a dimostrare che quello che è stato non sarà più. (Federico Michielan)

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Il rescritto sulla liturgia tradizionale: una sconfitta di Roche?

Il rescritto-Roche sull'applicazione restrittiva di Traditionis custodes è oggetto di molte discussioni. Di certo, alla faccia di collegialità e sinodalità, si tratta di una diminutio dell'autorità dei vescovi e un maglio ulteriore sulla Messa antica. Per contro l’articolo che segue - da The Wanderer - coglie un segnale diverso, nel senso di una sconfitta del cardinale Roche, come se Bergoglio avesse voluto liquidare una questione più che mai problematica. Qui l'indice degli articoli sulla vexata quaestio.

Il rescritto sulla liturgia tradizionale:
una sconfitta di Roche?


Ieri [ripetto alla data dell'articolo, in realtà il 21 febbraio vedi -ndr] è stato pubblicato un breve Rescriptum ex audiencia Sanctissimi. Questo tipo di documento è una decisione del Romano Pontefice comunicata oralmente a un ecclesiastico della Curia romana ricevuto in udienza, il quale poi ne fa un resoconto scritto (il cosiddetto oraculum vivae vocis), in modo tale che il testo sia considerato valido ai fini probatori e abbia efficacia anche di fronte a terzi. In poche parole, si tratta del tipo di documento di minore importanza nel complesso arsenale a disposizione del Romano Pontefice, e può essere modificato, un domani, da lui stesso o dal suo successore.

La Quaresima, Giovanni XXIII e la lingua latina

Indice degli articoli sul Latino, Lingua classica, sacra e vincolo di unità tra popoli e culture. Oltre che come lingua universale nella Chiesa, segno di unità purtroppo depotenziato, quel che serve “è un vero rilancio del latino come palestra per le generazioni future, tenendo in conto anche le sue enormi potenzialità come piattaforma di intercomprensione fra le lingue romanze, gigantesco serbatoio linguistico da cui pescano anche le lingue germaniche e slave, apparato concettuale che favorisce la comunicazione fra le culture”

L’inizio della Quaresima, ci offre l’occasione di ricordare un importante convegno dei parroci e dei quaresimalisti della città di Roma, avvenuto il 22 febbraio 1962 nella Basilica Vaticana. In quest’occasione, papa Giovanni XXIII, presentò al mondo la Costituzione apostolica Veterum sapientia, dedicata allo studio ed all’uso della lingua latina: un testo di fondamentale portata non solo per la solennità con cui venne promulgato, il giorno della festa della Cattedra di San Pietro, ma anche per il momento scelto: la fase preparatoria del Concilio Vaticano II.

In questo documento Giovanni XXIII sottolineava l’importanza dell’uso del latino, “lingua viva della Chiesa”, raccomandava che le più importanti discipline ecclesiastiche dovessero essere insegnate in latino (n. 5) e che gli aspiranti al sacerdozio, prima di intraprendere gli studi ecclesiastici, fossero “istruiti nella lingua latina con somma cura e con metodo razionale da maestri, assai esperti, per un conveniente periodo di tempo” (n. 3). Il Papa affermava: “Poiché in questo nostro tempo si è cominciato a contestare in molti luoghi l’uso della lingua Romana e moltissimi chiedono il parere della Sede Apostolica su tale argomento, abbiamo deciso, con opportune norme, enunciate in questo documento, di fare in modo che l’antica e mai interrotta consuetudine della lingua latina sia conservata e, se in qualche caso sia andata in disuso, sia completamente ripristinata”.

domenica 26 febbraio 2023

Alcune precisazioni per ristabilire la verità sulla situazione del Monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Alcune precisazioni
per ristabilire la verità sulla situazione
del Monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza


PARTE PRIMA
La sequenza degli eventi

Dopo la divulgazione di notizie contrastanti e contraddittorie relative alle recenti vicende che hanno coinvolto la Comunità claustrale del Monastero benedettino di Pienza, considero mio dovere di Pastore intervenire a ristabilire la verità dei fatti, per come essi sono riscontrabili a chi non sia prevenuto e abbia a cuore tanto il destino delle Religiose, quanto per evidenziare l’atteggiamento di aperta ostilità nei loro riguardi da parte dell’Autorità ecclesiastica. Questo mio primo contributo viene dalla conoscenza diretta e personale della Badessa e delle Monache, a nome delle quali intendo parlare. In questa prima parte analizzerò la sequenza degli eventi; in una seconda, il contenuto dei provvedimenti della Santa Sede e il loro inquadramento nel contesto più vasto dell’azione demolitrice di Bergoglio; in una terza, le iniziative da intraprendere.

La scelta di ritornare nelle catacombe: ritirata strategica o resa al nemico?

La prima obiezione al "catacombalismo" è che rappresenta il rinnegamento della regalità anche sociale del Signore, Universorum Rex e, poi, basta pensare a Mt. 5,13-16 ...Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. E pensare al fatto che l'Annuncio non è più di moda perché contrabbandato come falsa concezione di proselitismo, mentre Paolo ai Romani 10,14: Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?

La scelta di ritornare nelle catacombe: 
ritirata strategica o resa al nemico? 

Una nuova “scelta religiosa” Recentemente alcuni autori hanno pubblicato articoli e libri, diffusi soprattutto in ambiente cattolico conservatore e tradizionalista, che propongono una soluzione capace di favorire la sopravvivenza della Fede cristiana in una società che sta passando dalla indifferenza alla persecuzione della Chiesa. Questa strategia prevede che la comunità ecclesiale attui una strategia di emergenza compiendo una nuova “scelta religiosa”, dopo quella fatta dall’Azione Cattolica Italiana negli anni 1960-1970.

La vecchia “scelta religiosa” spinse il laicato cattolico ufficiale a rinunciare a una specifica azione politica cristiana, al fine di contribuire alla costruzione di una “cristianità profana”, o meglio di una laicista “città dell’Uomo”. Quella scelta causò la sudditanza dei cattolici al progetto “progressista”, la loro irrilevanza politica e la consegna della società civile alle forze rivoluzionarie, come avevano vanamente ammonito intellettuali inascoltati del calibro di Del Noce e Baget-Bozzo.

Prima Domenica di Quaresima

Precedenti: Mattia Rossi. La prima domenica di Quaresima [qui]; Il repertorio gregoriano nelle feste introduttive alla Quaresima - La Pasqua nelle Domeniche di Quaresima [qui]. Meditazione sulla Quaresima [qui]; Quaresima palestra per l'anima e per il corpo [qui].

Solennità di questo giorno. 
Questa Domenica, la prima della santa Quarantena, è anche una delle più solenni dell'anno. Il suo privilegio, esteso con le ultime decisioni di Roma alle altre Domeniche di Quaresima (Costituzione Divino afflatu), e che per molto tempo lo ha solo condiviso con la Domenica di Passione e delle Palme, è quello di non cedere il posto a nessuna festa, neppure a quella del Patrono, o del Santo Titolare della Chiesa, o della Dedicazione. Negli antichi calendari è chiamata Invocabit, dalla prima parola dell'Introito della Messa; mentre nel Medio Evo la chiamavano Domenica delle torce, in seguito ad un'usanza che non sempre né dovunque pare motivata alla stessa maniera; in certi luoghi, i giovani che s'erano lasciati andare troppo alle dissipazioni del carnevale, dovevano, in quella domenica, presentarsi in chiesa con una torcia in mano, per fare pubblica soddisfazione dei loro eccessi.

sabato 25 febbraio 2023

Quattro donne lasciano il sinodo tedesco: “Si allontana dalla Chiesa universale”

Quattro donne lasciano il sinodo tedesco:
“Si allontana dalla Chiesa universale”


Il Cammino sinodale tedesco si avvia verso la sua ultima fase: l’incontro finale si terrà a Francoforte dal 9 all’11 marzo, ma alcuni partecipanti hanno già annunciato la loro (volontaria) diserzione. Si tratta di quattro donne di spicco che hanno deciso di abbandonare il controverso sinodo: le professoresse di teologia Katharina Westerhorstmann e Marianne Schlosser, insieme alla filosofa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz e alla giornalista Dorothea Schmidt, come ha annunciato la CNA Deutsch, notiziario in lingua tedesca della CNA.

Le quattro studiose hanno sollevato obiezioni importanti sui contenuti e lo svolgimento dell’ultimo incontro, del 22 febbraio, in quanto il Cammino sinodale stava «mettendo in dubbio le dottrine e le credenze cattoliche fondamentali», come hanno affermato le donne in una dichiarazione pubblicata dal quotidiano Welt.

La fabbrica dei bambini transessuali – Roberto Pecchioli

Ci sono pezzi che sembrano scriversi da soli, con leggerezza, altri richiedono fatica, attenzione a ogni parola, a ciascun concetto. Qualcuno esce con dolore dalle dita che picchiano sulla tastiera, come se ogni tasto fosse un colpo ricevuto, una stilettata. E’ il caso di questo, il cui titolo è già sofferenza, certezza di vivere in un incubo, con la rabbia dell’impotenza e il senso di colpa per non riuscire a fare nulla per modificare le cose, salvo farle conoscere, da vox clamantis in deserto.
Sì, esistono le fabbriche dei bambini transessuali e un giorno qualcuno dovrà rendere conto all’umanità e al Creatore del male che sta facendo.
Abbiamo letto in rete alcuni brani di un recente libro francese, La fabrique de l’enfant trans-genre, scritto da due note psicologhe e dottoresse in medicina, Céline Masson e Caroline Eliacheff, non tradotto in italiano. La sua uscita ha provocato le solite pseudo tempeste mediatiche provocate ad arte da mestatori professionisti, subito seguiti da attivisti di alcuni settori del variopinto arcobaleno LGBTQI (e chi più ne ha, più ne metta). Lavora a pieno ritmo la polizia del pensiero, che i curatori del libro chiamano Santa In-queer-sizione, dal nome di una delle parole della neolingua sessualmente corretta. Si sta infatti verificando il consueto baccano di censura, intolleranza e odio furioso che accompagnò, mesi fa, l’uscita di Nessuno nasce nel corpo sbagliato, altro libro controcorrente sul controverso tema della (vera o presunta) disforia di genere.

venerdì 24 febbraio 2023

Abu Dhabi: inaugurazione della Casa della Famiglia Abramitica

Ne parlavamo qui. Qui l'Indice degli articoli sulla Dichiarazione di Abu Dhabi.
Abu Dhabi: inaugurazione
della Casa della Famiglia Abramitica

La Casa è un centro interreligioso sito nel distretto culturale di Saadiyat ad AbuDabhi, negli Emirati Arabi Uniti (EAU): è stata inaugurata giovedì 16 febbraio 2023 dallo Sceicco Saif bin Zayed al-Nahyan, Vice Primo Ministro e Ministro degli Interni, e dallo Sceicco Nahyan bin Mubarak al-Nahyan, Ministro della Tolleranza e della Coesistenza. Il centro comprende una chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi; una moschea dedicata ad Ahmed El-Tayeb; e una sinagoga dedicata a Mosè Maimonide (1138-1204) un’autorità rabbinica del Medioevo. L’inaugurazione è stata seguita: il venerdì dalla preghiera islamica, il sabato dalla celebrazione del sabato giudaico, e la Domenica dalla Messa cattolica.

L'ennesima deformazione del cristianesimo, ora in chiave ecologica

Non è più nemmeno il caso di adirarsi o di scandalizzarsi giacché ora dobbiamo assistere a ben altro, rispetto alla purtroppo consuete deformazioni del cristianesimo: ormai, siamo approdati definitivamente ad una sua paradossale riproposizione nel genere della parodia, con ciò intendendosi, ovviamente, la volontà di presentarcelo in una chiave apertamente farsesca. 
Possiamo quindi riderne divertiti, poiché, non soltanto il cristianesimo, ma anche qualsiasi differente e possibile espressione religiosa costituisce tutt'altra faccenda, rispetto ad una consimile facezia di fine carnevale... (Michele Gaslini)

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giovedì 23 febbraio 2023

L'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto

Significative riflessioni del prof. Peter Kasniewski sul recente Rescritto-Roche [qui]. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

L'irrisione del sacro attraverso
parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto


Il Rescritto-Roche rivela una delle profonde malattie al cuore della Chiesa cattolica romana in questo momento: una malattia che pone il diritto al di sopra delle persone, il legalismo al di sopra della devozione, il conformismo al di sopra della pastoralità, l'uniformità al di sopra dell'unità, la gestione autonoma alla prudenza, la dominazione della categoria del presente al di sopra della tradizione. Questa malattia prospera sulla cecità dell'obbedienza cieca e sulla passività dei laici e del clero (si presume postconciliarmente "reinnestati"). È una malattia alimentata da chi la tollera, la scagiona, o si arrende, cosa che fa per ignoranza di ciò che c'è in gioco, pigrizia nel respingere, paura delle conseguenze, opportunismo o rassegnazione quasi disperata.
Nell'attuale assalto alla Messa antica, l'obbedienza cieca e il positivismo giuridico riveleranno il loro potenziale più letale come strumenti attraverso i quali il bene comune del Popolo di Dio sarà direttamente aggredito e ferito, sia pure sotto la veste di mera regolamentazione amministrativa, operata da "autorità propria" nelle "debite forme". (Se si legge The Pillar, si conosce la mentalità di cui sto parlando).

Rescritto sulla Messa tradizionale: comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Importante comunicato stampa sul Rescritto-Roche (qui), che chiarisce cosa significa (e cosa non significa). Il rescritto è stato rilasciato nella festa del Volto Santo... insultante, a dir poco. Tuttavia, la nostra risposta deve essere la Preghiera contenuta nella Novena al Volto Santo: Alzati o Signore e disperdi i tuoi nemici, fa che coloro che ti odiano fuggano davanti al tuo Volto Santo! Che sia fatta la volontà di Dio! Qui l'indice degli articoli sulla vexata questio.

Rescritto sulla Messa tradizionale: 
comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Martedì 21 febbraio la Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato un Rescritto che conferma, per il Dicastero del Culto Divino, alcuni punti giuridici in relazione all'interpretazione della Lettera Apostolica Traditionis Custodes di Papa Francesco.

Il punto chiave è che d'ora in avanti il permesso per l'uso di una chiesa parrocchiale per le celebrazioni del Messale del 1962 potrà essere concesso solo dal Dicastero. Il Rescritto fa riferimento al canone 87.1 che afferma che i vescovi possono revocare gli obblighi del diritto universale per il bene delle anime nella loro diocesi: ciò non vale più, in quanto la materia è «riservata alla Santa Sede».

L'effetto di questa sentenza dipenderà dal grado in cui l'attuale disposizione per la celebrazione del Messale del 1962 dipende dall'uso delle chiese parrocchiali in una determinata località; la disponibilità dei vescovi a chiedere al Dicastero il permesso per continuare le celebrazioni in tali chiese; e la risposta del Dicastero a queste richieste.

Guardiamo l'esempio dei Santi

Luminosissimo esempio.
Sono stato in prigione per 13 anni, di cui 9 in isolamento.
Due guardie mi guardavano ma non mi parlavano mai; solo sì e no. Ma sapevo che dopo tutto erano miei fratelli e dovevo essere gentile con loro.
Non avevo alcun dono da offrire come prigioniero.
Non avevo proprio nulla, nulla che potesse far loro piacere.
Cosa fare? 

Una notte mi venne un pensiero: "Sei ancora molto ricco. Hai l'amore di Cristo nel tuo cuore. Amali come Gesù ti ama".
Il giorno dopo mi misi al lavoro, innanzitutto mostrando allegria e sorridendo.
Cominciai a raccontare dei miei viaggi in Paesi dove la gente vive in libertà e gode della propria cultura e dei grandi progressi tecnici. 

Questo ha stimolato la loro curiosità e hanno fatto molte, molte domande.
Lentamente, molto lentamente, siamo diventati amici.
Volevano imparare le lingue straniere.
Le mie guardie sono diventate mie discepole!
L'atmosfera del carcere cambiò notevolmente.
La qualità dei nostri rapporti cambiò in meglio.

mercoledì 22 febbraio 2023

Arciv. Viganò. 'In cinere et cilicio'. Omelia nel Mercoledì delle Ceneri, in capite jejunii.

Video del messaggio che segue. Indice degli interventi precedenti e correlati.

In cinere et cilicio

Omelia nel Mercoledì delle Ceneri, in capite jejunii.

Omnipotens sempiterne Deus,
qui Ninivitis, in cinere et cilicio pænitentibus,
indulgentiæ tuæ remedia præstitisti:
concede propitius; ut sic eos imitemur habitu,
quatenus veniæ prosequamur obtentu.

Or. IV in benedictione Cinerum

VI È UNA SOLA COSA che muove a compassione il Signore, dinanzi alla moltitudine dei nostri peccati: la penitenza. Quella penitenza sincera che conferma nell’atteggiamento esteriore il vero pentimento per le colpe commesse, l’intenzione di non più compierle, la volontà di ripararle e soprattutto il dolore per aver con queste offeso la divina Maestà. In cinere et cilicio, con la cenere e con il cilicio, ossia con quella stoffa ispida e pungente proveniente dalla Cilicia, tessuta di pelo di capra o di crini di cavallo, che era usata come veste dai soldati romani e che rappresenta l’abito spirituale e materiale del penitente.

La divina Liturgia di questo giorno era anticamente riservata ai pubblici peccatori, ai quali era imposto un periodo di penitenza sino al Giovedì Santo, nel quale il Vescovo impartiva loro l’assoluzione. Ecce ejicimini vos hodie a liminibus sanctæ matris Ecclesiæ propter peccata, et scelera vestra, sicut Adam primus homo ejectus est de paradiso propter transgressionem suam. Vi scacciamo fuori dal recinto di santa madre Chiesa a causa dei vostri peccati e delitti, come fu scacciato fuori dal Paradiso il primo uomo Adamo a causa della sua trasgressione. (Pont. Rom., De expulsione publice Pœnitentium). Così intimava il Vescovo nel commovente rito descritto nel Pontificale Romano, prima di rivolgere loro un’esortazione a non disperare della misericordia del Signore, impegnandosi con il digiuno, la preghiera, i pellegrinaggi, le elemosine e le altre opere buone a conseguire i frutti di una vera penitenza. Terminato questo monito paterno e severo, i penitenti inginocchiati a piedi scalzi sul sagrato si vedevano chiudere le porte della Cattedrale, dove il Vescovo celebrava i divini Misteri. Quaranta giorni dopo, il Giovedì Santo, essi sarebbero tornati dinanzi a quelle porte con le medesime vesti dimesse, in ginocchio, tenendo una candela spenta in mano. State in silentio: audientes audite, avrebbe intimato loro l’Arcidiacono. E avrebbe proseguito, rivolto al Vescovo a nome dei pubblici penitenti, ricordando le loro opere di riparazione. Lavant aquæ, lavant lachrimæ. Poi per tre volte il Vescovo avrebbe intonato l’antifona Venite e li avrebbe accolti in chiesa, dove essi si sarebbero gettati commossi ai suoi piedi, prostrati et flentes. A questo punto l’Arcidiacono avrebbe detto: Ripristina in essi, apostolico Pontefice, ciò che le seduzioni del demonio hanno corrotto; per i meriti delle tue preghiere e per mezzo della grazia della riconciliazione, rendi questi uomini vicini a Dio, affinché coloro che prima si vergognavano dei propri peccati, ora si rallegrino di piacere al Signore nella terra dei viventi, dopo aver sconfitto l’autore della propria rovina (Pont. Rom., De reconciliatione Pœnitentium).

Ultimo disperato contrasto al principio "sacro e grande" di Benedetto XVI

Precedenti a partire da qui - qui. Potete consultare l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Naturalmente molti saranno preoccupati dalle ultime notizie dal Vaticano, il "rescritto" ottenuto dal Card. Roche da Papa Francesco, che lo autorizza (legittimamente o no) a continuare l'assalto ai membri del Corpo Mistico legati all'antico rito romano.
Continuo a pensare a questi versetti nei Vangeli: "Gesù gli disse [a Giuda]: quello che devi fare, fallo al più presto... Egli quindi, avendo ricevuto il boccone, uscì immediatamente. E fu notte" (Gv 13:27.30). "Questa è la tua ora e il potere delle tenebre" (Lc 22:53).
I nemici del rito romano sanno che il loro tempo è breve e che devono agire rapidamente per fare ogni danno possibile al culto tradizionale della Chiesa e ai fedeli ad essa legati, prima che Dio li chiami al giudizio e lasci il campo spalancato alle giovani generazioni tradizionaliste. E Nostro Signore nella Sua imperscrutabile Provvidenza gli permette di agire, come ha permesso a Giuda di tradirlo nella Sua Passione.
Ma quella sofferenza, quella morte, quella sepoltura, non erano la fine della storia. Questo lo sappiamo.
E sappiamo anche che questo crescente attacco alla liturgia tradizionale e al clero, religiosi e laici che adorano Dio e santificano le loro anime attraverso di essa non sarà la fine della storia. Stiamo assistendo all'ultimo disperato contrasto al principio "sacro e grande" di Benedetto XVI (che non è sua invenzione, ma semplicemente mens cattolica), ed è destinato a crollare nella sua cattiveria frettolosa e autodistruttiva - anzi, così come Giuda si è impiccato nel "campo del sangue".
Siate forti. Siate fedeli. Sostenete i vostri preti. Pregate per il vostro vescovo. Soffriremo e lotteremo per quest'ostruzionismo, come Dio ci ha dato la grazia di fare affrontando gli innumerevoli ostruzionismi negli ultimi sessant'anni.
(Peter Kwasniewski su Fb - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio)
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Eloquente sine glossa, nelle due immagini a confronto, l'evidente contrasto tra ciò che è contestato e ciò che è permesso... Possiamo ben dire che la Tradizione è viva e vince sul culto del progresso.

Aggiungo un commento di un lettore: IMMAGINE ELOQUENTE
Sopra: la Chiesa cattolica apostolica, una e santa, a cui io appartengo, mentre celebra in modo sempre uguale nei secoli la Messa ("ite, missa est")
Sotto la neochiesa modernista, mondialista, ecumenica, umanitaria, mentre rappresenta in modo innovativo la mensa ("... di partecipare alla tua mensa").
Non cambia solo il rito, ma è proprio il contenuto della fede che è diverso in tutto. Lo scisma c'è già, solo che i secondi detengono il potere nella gerarchia temporale, hanno occupato le diocesi e non hanno la minima intenzione di andarsene per i fatti loro.

Una scuola cattolica, ad Albano, tra i progetti di istruzione parentale

Una scuola cattolica
La scuola cattolica, come la vollero i Papi, non è soltanto una scuola di cattolici. È una scuola dove tutto l’ambiente profuma di dottrina cristiana, dei suoi principî, della sua morale, delle sue esigenze come anche delle sue ricchezze spirituali. È una scuola dove l’intelligenza degli studenti è nutrita di cultura, ma anche illuminata dalla Fede. Vi si coltivano dei veri uomini, ma al contempo vi si forgiano dei veri cristiani.
La Scuola San Pancrazio è un progetto di istruzione parentale cattolica fondato sulla collaborazione di un gruppo di genitori per la formazione scolastica dei propri figli, nel quadro dei diritti garantiti dalla Costituzione italiana (art. 30) e dalla successiva legislazione (Dlgs 76/2005). Il progetto, nato nel 2014, conosce il suo svolgimento nel territorio di Albano Laziale e prevede l’istruzione curriculare per i tre ordini di scuola elementare, medie e liceo. Alunni dai 7 ai 15 anni seguono quotidianamente le nostre lezioni per poi sostenere a fine anno un esame di idoneità presso una scuola pubblica. I genitori dei nostri alunni, provenienti dalla zona di Roma, dei castelli romani ma anche da altre regioni d’Italia, beneficiano del supporto di diversi insegnanti e dell’aiuto spirituale di alcuni sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Siamo consapevoli della necessità di affidare l'educazione dei nostri figli soltanto a professori di cui abbiamo verificato l'integrità morale e la preparazione professionale.

Dante e San Tommaso

All’interno della Commedia dantesca, il pensiero di San Tommaso è riconosciuto e, nel sistema morale del Purgatorio, nel Paradiso il filosofo insegna al poeta ad arrivare a Dio attraverso la realtà. Il peccato non sta nella contemplazione della bellezza delle cose create ma nella separazione del particolare dall’universale. Di seguito un articolo di don Curzio Nitoglia.

Dante e san Tommaso

Introduzione
Padre Kenelm Foster nell’Enciclopedia dantesca edita da Treccani (1970 - 1978) ha scritto un articolo molto interessante intitolato Tommaso d’Aquino, santo (che si può trovare anche su internet), in cui sviscera i rapporti intercorsi tra Dante e la dottrina di san Tommaso d’Aquino.
Il padre domenicano (1910–1986), gran conoscitore di Dante e di san Tommaso, scrive «È certo che san Tommaso (d’ora in poi T.) esercitò una profonda influenza sul pensiero di Dante (d’ora in poi D.), ma definire la natura e l’ampiezza di tale influenza è questione non facile e molto dibattuta». Per cui nell’affrontare questo tema occorre lasciare ogni pretesa di avere delle certezze assolute e bisogna accontentarsi di ipotesi o al massimo di probabilità.

martedì 21 febbraio 2023

Oggi, martedì precedente le ceneri ricorre la festa del Volto Santo

Oggi ricorre la festa del Volto Santo di Nostro Signore. Una bellissima devozione da recuperare. Per questo continuiamo a disseppellire, e comunque a ricordare o a riscoprire i tesori de La Catholica. Per l'occasione, possiamo cercare di approfondire il volto santo per eccellenza, la Sindone [qui - qui - qui - qui]. La sua storia, le sue peripezie (non del tutto chiare ma tracciabili), la sua veridicità.

La devozione che caratterizza il martedì precedente le ceneri (inizio del tempo di Quaresima) può aiutarci a intensificare l’adorazione e la confidenza con il Signore Gesù. La pratica devota nasce dall’invito rivolto dalla Beata Vergine Maria, nel maggio del 1938, quando apparve con uno scapolare in mano a suor Pierina De Micheli che stava pregando davanti al Santissimo Sacramento nel suo convento a Milano.

Su una faccia dello scapolare vide scritto “Illumina Signore il tuo volto su di noi” e sul retro c’era un’Ostia (che significa vittima) recante impresso “Resta con noi o Signore”. Ne seguirono ulteriori rivelazioni private con l’invito a supplire allo scapolare con una medaglia da portare, recitando ogni giorno 5 Gloria al Volto Santo. Alla Beata Madre De Micheli la SS.ma Vergine spiega che il male dilaga e si tendono reti diaboliche per estirpare la fede dai cuori. E’ necessario un rimedio: il Volto Santo di Gesù.

Attività pastorale dell'ICRSS a Roma (Messa antica). Ss. Celso e Giuliano

Basilica dei Ss. Celso e Giuliano
Via del Banco di Santo Spirito, 5 – Roma

Domenica e feste
ore 8,30: Santa Messa Solenne
ore 10,00: Santa Messa
ore 12,30: Santa Messa
Ore 17,00: Rosario e Benedizione Eucaristica
Ore 18,00: Santa Messa

Da lunedì a venerdì
ore 17,00: Adorazione Eucaristica
ore 18,00: Santa Messa

Mercoledì e venerdì
ore 10,30 – 13,00: Confessioni

Sabato
ore 11,00: Santa Messa
* * *
Attualmente sono in corso le Quarantore 
(Adorazione e benedizione eucaristica dopo la Messa delle 18)
l'adorazione, per quaranta ore continue, del Santissimo Sacramento, visibile nell'ostensorio contenente l'Ostia consacrata, solennemente esposto sull'altare; il nome richiama il periodo di tempo trascorso fra la morte (Venerdì santo) e la risurrezione (domenica di Pasqua) di Gesù. La pratica è computa non soltanto durante il Triduo Pasquale ma anche in altre particolari occasioni, come domenica delle palme e lunedì e martedì santo. L'uso più diffuso è forse l'esposizione dal pomeriggio della Domenica di Quinquagesima al martedì di carnevale, pratica introdotta a Milano da san Carlo Borromeo e rapidamente diffusasi per riparare ai molti peccati carnascialeschi.

Mercoledì 23 febbraio
ore 17 – 17,30 devozioni alla Passione di Gesù
ore 18 Ceneri benedette e imposte da S.Em.R. il Carle Burke. Cerimonia seguita dalla Messa Pontificale. Seguirà l'imposizione delle ceneri

E 'lo sventurato rispose' con il rescritto 20 febbraio diffuso oggi...

E dunque lo ha fatto, purtroppo secondo le previsioni già anticipate [vedi a partire da qui]... se poi dovesse effettivamente seguire la ventilata Costituzione apostolica, sarebbe la stroncatura finale della Messa antica! Qui l' Indice di tutti gli articoli precedenti sulla vexata quaestio.

Rescriptum ex Audientia Ss.mi, 21.02.2023
circa l’implementazione del Motu Proprio Traditionis custodes
[B0150]

Il Santo Padre, nell’Udienza concessa il 20 febbraio u.s. al sottoscritto Cardinale Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha confermato quanto segue circa l’implementazione del Suo Motu Proprio Traditionis custodes del 16 luglio 2021.

Sono dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica (cfr. C.I.C. can. 87 §1):
  • l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione eucaristica usando il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 3 §2);
  • la concessione della licenza ai presbiteri ordinati dopo la pubblicazione del Motu proprio Traditionis custodes di celebrare con il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 4).
Come stabilito dall’art. 7 del Motu proprio Traditionis custodes, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti esercita nei casi sopra menzionati l’autorità della Santa Sede, vigilando sull’osservanza di quanto disposto.

Qualora un Vescovo diocesano avesse concesso dispense nelle due fattispecie sopra menzionate è obbligato ad informare il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che valuterà i singoli casi.

Inoltre, il Santo Padre, conferma – avendo già manifestato il suo assenso nell’udienza del 18 novembre 2021 – quanto stabilito nei Responsa ad dubia con le annesse Note esplicative del 4 dicembre 2021.

Il Santo Padre ha altresì ordinato che il presente Rescritto sia pubblicato su L’Osservatore Romano e, successivamente, nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.
Dal Vaticano, 20 febbraio 2023
Arthur Card. Roche
Prefetto [00323-IT.01] [Testo originale: Italiano]
(clicca sull'immagine per ingrandire)
 


Arciv. Viganò. 'Et dormiunt multi'. A proposito della schedatura dei Cattolici da parte dell’Autorità civile

Indice degli articoli precedenti e correlati.
Et dormiunt multi
A proposito della schedatura dei Cattolici
da parte dell’Autorità civile


Ideo inter vos multi infirmi et imbecilles, et dormiunt multi.
I Cor 11, 30
IL TOTEM DELLA LIBERTÀ DI CULTO consente agli adoratori di Satana di erigere un blasfemo monumento a Bafometto dinanzi al Campidoglio dell’Arkansas a Little Rock o una statua di un demone sulla facciata del Palazzo di Giustizia di New York per celebrare un giudice abortista della Corte Suprema; mentre nel Nuovo Messico il Tempio Satanico inaugura una clinica che compie aborti rituali e beneficia del riconoscimento dello Stato, i Servizi Segreti dell’Amministrazione Biden non hanno nulla di meglio da fare che schedare i Cattolici tradizionali e tenere sotto osservazione le comunità in cui si celebra la Liturgia in latino, quasi costoro rappresentassero una minaccia per l’ordine costituito e un potenziale pericolo per le istituzioni dello Stato.

Questa notizia va letta, a mio parere, come logica e necessaria conseguenza di un altro evento analogo e speculare: il culto idolatrico reso dai vertici della Gerarchia cattolica al demone della Pachamama nella Basilica di San Pietro e in altre chiese cattoliche, e la contestuale persecuzione dei Cattolici tradizionali da parte dell’Autorità ecclesiastica con il Motu Proprio Traditionis Custodes e con le sue ulteriori restrizioni, date come imminenti [vedi].

Due 'Collette' del Rito antico e del Novus Ordo a confronto

La settimana scorsa ricorreva la memoria di Santa Scolastica decisamente penalizzata dalla Riforma liturgica di Paolo VI. Purtroppo nel quadro di una generale operazione di taglio e annacquamenti di senso nelle formule del Rito [vedi qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui]. Una ulteriore verifica in tema  nella nostra traduzione da Rorate caeli : uno dei contrasti tra vecchio e nuovo, purtroppo non atipico, che è possibile approfondire dai link sopra. Qui l'indice degli articoli sulle vicende recenti della questione liturgica.

Due 'Collette' del Rito antico
e del Novus Ordo a confronto

L'antica liturgia continua a mostrare come la sua attualità non venga mai meno, e anzi cresca di intensità, in modi che possono sorprenderci ma che Dio ha sempre preconosciuto nella sua Provvidenza.

Nel diciannovesimo secolo nel mondo occidentale, chi avrebbe pensato che i musulmani fossero una minaccia particolarmente grande? A quel tempo, non lo erano. Ma oggi? Questa è una storia diversa, come tutti sappiamo. Allo stesso modo, mentre il peccato ha sempre perseguitato i nostri passi in ogni epoca, non si poteva parlare prima della Rivoluzione Sessuale di una vera e propria piaga dei vizi contro il sesto comandamento, compresa la sistematica e sempre anticipata perdita dell'innocenza inflitta da Satana e dai suoi discepoli accaniti sui bambini del nostro tempo. Se mai un'epoca avesse bisogno di un santo che sia un modello per l'innocenza della vita e ci spinga a conservarla nella castità o a recuperarla nella penitenza e nell'autocontrollo, quell'epoca sarebbe la nostra.

lunedì 20 febbraio 2023

La France est chrétienne et donc elle doit le rester!

Uno sguardo Oltralpe per cogliere le analogie che accomunano a quello della Francia il nostro destino, che è quello dell'intero Occidente europeo. Utilizzando il motore di ricerca interno potete trovare molti precedenti sulla crisi identitaria che coinvolge anche la Francia.
La France est chrétienne et donc elle doit le rester! 

È una storia che viene da lontano quella che lega la Basilica di San Giovanni in Laterano alla Francia. Ed è proprio per questo che i Presidenti della repubblica francese vengono insigniti del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Papa. La Francia fu designata figlia primogenita della Chiesa, per i suoi re che furono i successori diretti di Clodoveo, il primo re barbaro battezzato nella fede cattolica nel 496. "E solo per questo motivo".

Tuttavia oggi, questa affermazione può essere messa anche in discussione, e sarebbe anche un atto di giustizia, visto e considerato come i cristiani cattolici vengono trattati in Francia con le sue barbare ideologie. Privare ai Presidenti Francesi del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Sovrano Pontefice, visto che ci tengono così tanto alla laicità che da quelle parti ne hanno proprio una ossessione al punto di considerarla una religione dello stato, ne fanno una vera battaglia, d'intolleranza e di un estremismo ingiustificato, offendendo e aggredendo, ogni cittadino francese che non si riconosce nel loro agnosticismo. In queste ore una guerra giudiziaria, inutile e puerile prosegue in Francia la battaglia delle associazioni giacobine contro i simboli religiosi. La Corte amministrativa d'appello di Bordeaux ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré, sull'Île de Ré, la rimozione dal pubblico dominio della statua della Vergine Maria situata nel mezzo di un incrocio, ai sensi della legge sulla separazione Chiesa e Stato del 1905, secondo quanto diffuso dalla France Press e riportato anche da Le Figaro

Il futuro del cattolicesimo è col Rito romano tradizionale

Può essere interessante, nella nostra traduzione da Business  Word l'ennesima analisi,  oltre i nostri confini,  sulla crisi nella Chiesa e sulla sorte della Messa antica.  Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis custodes e successivi.

Il futuro del cattolicesimo è col Rito romano tradizionale

Per qualche inspiegabile ragione, la Messa Latina Tradizionale è diventata il nemico.
Lo si deduce dalle accuse secondo cui alcuni membri di spicco o influenti del clero cattolico sono stati colti o accusati di scorrettezze sessuali, generalmente con giovani uomini. Uno è stato notoriamente catturato usando un'app di appuntamenti. Un altro ancora è stato accusato di aver abusato di suore circa dieci anni fa.

Anche la corruzione della Chiesa fa notizia, con le svariate notizie di persecuzione clericale in Cina, mentre la Banca Vaticana è di nuovo sotto tiro con l'accusa di manipolazioni finanziarie.

Prendiamo in considerazione che, dal Concilio Vaticano II, i numeri dei partecipanti alla Messa (ad esempio, la partecipazione dei cattolici filippini è scesa al 56%), di quanti si avvalgono del sacramento della confessione, dei matrimoni e dei battesimi (ad esempio, il 57% dei neonati filippini è illegittimo, con gravidanze adolescenziali e annullamenti di matrimonio in aumento) sono costantemente peggiorati. Anche la fede nell'insegnamento fondamentale della Transustanziazione è diminuita in modo significativo:

Un nuovo sondaggio del Pew Research Center rileva che la maggior parte dei cosiddetti cattolici non crede a questo insegnamento fondamentale. Infatti, quasi sette cattolici su dieci (69%) affermano di credere personalmente che durante la messa cattolica, il pane e il vino usati nella comunione "sono simboli del corpo e del sangue di Gesù Cristo". Solo un terzo dei cattolici statunitensi (31%) afferma di credere che 'durante la messa cattolica, il pane e il vino diventano effettivamente il corpo e il sangue di Gesù'.

In corso di revisione una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes

Nuove conferme e ulteriori dettagli su un nuovo documento (di cui abbiamo già dato notizia qui - qui - qui qui - qui), diretto a stroncare la Messa tradizionale in latino e oltrepassare definitivamente il Summorum Pontificum . Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes  e successivi.

È in  corso la revisione di una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes
di Diane Montagna per The Remnant

CITTÀ DEL VATICANO, 18 febbraio 2023 - The Remnant ha appreso che un documento vaticano è attualmente in fase di revisione da parte di Papa Francesco e amplierebbe e rafforzerebbe il suo Motu proprio Traditionis Custodes del 2021, e afferma che l'unica liturgia ufficiale del Rito latino è il Novus Ordo e regolerebbe in modo rigoroso le comunità ex Ecclesia Dei. Fonti vaticane ben informate hanno confermato a The Remnant, che aveva accuratamente preannunciato Traditionis Custodes prima della sua pubblicazione nel 2021, che la bozza del documento, sotto forma di costituzione apostolica, è stata presentata a Papa Francesco alla fine di gennaio dai superiori del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, guidato dal cardinale Arthur Roche.

domenica 19 febbraio 2023

Domenica di Quinquagesima: un luogo comune o uno stile di vita?

Nella nostra traduzione da OnePeterFive, la meditazione di Fr. John Zuhlsdorf sulla Domenica odierna [vedi] e la sua importante funzione nel ciclo liturgico della Tradizione.

Domenica di Quinquagesima:
una banalità o uno stile di vita?

La pre-quaresima sta per concludersi con questa domenica di Quinquagesima, “cinquantesima”. La disciplina dei Quaranta Giorni della Quadragesima inizierà presto con il Mercoledì delle Ceneri e più intensamente ancora con la I domenica di Quaresima. Oggi, come nelle precedenti domeniche paramenti viola senza Alleluia (vedi), andiamo col cuore con miriadi di nostri antenati alla Stazione Romana, la possente Basilica Vaticana. Come dice il beato Ildefonso Schuster, il grande liturgista milanese:
Assicurati il patrocinio di San Lorenzo, San Paolo e San Pietro, saremo pronti con piena fiducia per iniziare, domenica prossima, nella Basilica Lateranense il sacro ciclo della penitenza.
Il nostro brano evangelico di questa domenica è l'annuncio lucano dell'imminente Sacrificio del Signore, che si avvicinava sempre più a Gerusalemme. Pietro voleva trattenere il Signore dalla sua missione salvifica e in quel momento si è guadagnato il duro rimprovero di “Satana”. Quest'anno in queste colonne, tuttavia, esaminiamo la lettura dell'Epistola. Dato il fantastico contenuto della lettura di San Paolo, vorrei poter trattare qualcosa di così "semplice" come Cristo che chiama Pietro "Satana".

La partecipazione alla messa, tradizionale o nuova, influenza la fede?

Indice articoli sulla Traditionis custodes e successivi.
Fin dall'inizio della riforma liturgica, dopo la promulgazione del Novus Ordo Missae (NOM), i difensori della tradizione della Chiesa avevano avvertito del pericolo rappresentato da questa nuova liturgia. E, facendo eco al noto adagio – lex orandi, lex credendi – la legge della preghiera è la legge della fede, hanno anche messo in guardia dal futuro decadimento della fede che ne sarebbe seguito.

I primi a lanciare questo monito sono stati gli autori del Breve esame critico (BEC) qui, nella loro analisi ancora attuale, che è stata sostenuta dai cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, che hanno accettato di firmare la lettera di presentazione di questo documento.

Domenica di Quinquagesima, da L’Anno Liturgico di Dom Prosper Guerangér

Vedi: L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui] ; Dominica in sexagesima [qui]

Domenica di Quinquagesima

La vocazione di Abramo

L’argomento che presenta oggi la Chiesa da meditare è la vocazione di Abramo.

Scomparse le acque del diluvio, la terra cominciò di nuovo a riempirsi di uomini; ma insieme comparve la corruzione, e l’idolatria venne a colmare la misura dei disordini. Ora prevedendo il Signore nella sua divina sapienza, la defezione dei popoli, volle costituire una nazione che gli sarebbe stata particolarmente devota, e nella quale si sarebbero conservate le sacre verità destinate a diffondersi fra i Gentili. Questo nuovo popolo doveva cominciare da un solo uomo, padre e tipo dei credenti, Abramo. Pieno di fede e di obbedienza verso il Signore, egli era chiamato ad essere il padre dei figli di Dio, il capo di quella generazione spirituale, alla quale appartennero ed apparterranno fino alla fine dei tempi tutti gli eletti, sia dell’Antico Testamento che della Chiesa Cristiana.

sabato 18 febbraio 2023

Arciv. Viganò. La religione di stato. Alcune osservazioni sul culto globalista

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e il transumanesimo. Qui il video dell'intervento che segue.

La religione di stato

Alcune osservazioni sul culto globalista

Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi,
a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte.
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio,
cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
Ap 13, 16-17

IN UN INTERESSANTE INTERVENTO su Fox News dal titolo La chiesa dell’ambientalismo (qui), il giornalista Tucker Carlson ha messo in evidenza una contraddizione che a molti può essere sfuggita ma che ritengo estremamente rivelatrice.

Carlson ricorda che la Costituzione Americana vieta la religione di Stato, ma da qualche tempo i governi Dem hanno imposto al popolo americano il culto globalista, con la sua agenda green, i suoi dogmi woke, le sue condanne con la cancel culture, i suoi sacerdoti dell’OMS, i profeti del WEF. Una religione a tutti gli effetti, totalizzante non solo per la vita dei singoli che la praticano, ma anche nella vita nella della Nazione che pubblicamente la confessa, vi adegua le leggi e le sentenze, vi ispira l’istruzione e ogni azione di governo.

“Genitor* 1 nostr* che sei nei cieli”. Una modesta proposta per gli anglicani che non ne vogliono più sapere del Dio Padre

Qui l'indice sulle recenti variazioni al Pater noster.
Una volta di più, ci torna alla mente una strepitosa vignetta di un giornale satirico: un omino si affaccia al cancello di un edificio con la scritta manicomio e chiede a un passante della strada accanto: come si sta là dentro? Male, grazie, è la nostra risposta. Nel tempo maledetto in cui i pazzi guidano i ciechi, chi è ancora padrone della propria mente non dovrebbe stupirsi più di nulla. Invece, c’è sempre qualcosa che riesce a farci chiedere se la contemporaneità non sia tutta un incubo da cui prima o poi ci risveglieremo sudati e con il cuore in gola, felici di essere tornati alla realtà.
L’uomo del manicomio aveva ragione a ribaltare il giudizio e considerare malata psichiatrica la nostra società, l’Occidente politicamente, follemente corretto in cui ci è toccato di vivere, cimitero della verità, della civiltà, della realtà. Vi preghiamo di crederci, giacché la fonte è un serissimo organo dell’impero terminale, il londinese Daily Telegraph: la chiesa anglicana, religione ufficiale della Gran Bretagna, di cui è capo il sovrano regnante che ha tra i suoi predicati quello di “difensore della fede”, sta dibattendo l’abolizione dei riferimenti a Dio come padre, valutando di usare un “linguaggio più inclusivo”, senza il genere maschile, fomite di ogni iniquità sin dall’invenzione della ruota.

L’Ecofollia dell’Unione Socialista degli Stati Europei. I nostri Rapporti avevano ragione

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
L’Ecofollia dell’Unione Socialista degli Stati Europei.
I nostri Rapporti avevano ragione


La notizia è del 15 febbraio: il Parlamento europeo ha dato il via libera alla decisione del Consilio europeo sul blocco nel 2035 delle immatricolazioni che non siano di auto ad emissioni zero di anidride carbonica. Tra dodici anni non potranno essere immatricolate automobili a diesel, a benzina e ibride. Hanno votato a favore 340 eurodeputati, contrari 279.

La cosa può ben essere detta una “ecofollia”, dato che la decisione è improntata alla nuova religione dell’ecologismo che rifiuta ogni considerazione di tipo razionale. Religione dell’ecologismo che è alimentata dai nuovi centri di interesse che voglio ridurre drasticamente l’uso delle auto – come del resto anche quello delle case in proprietà – per avere cittadini controllati e controllabili. Il piano fa parte del Great Reset che ha due scopi: ristrutturare tutta l’economia secondo canoni nuovi nell’interesse di poteri nuovi e sradicare l’individuo isolandolo e controllandolo minuziosamente. Il progetto è portato avanti a diversi livelli, macro come questo di cui stiamo parlando, e anche micro come le nuove disposizioni sul traffico del sindaco Sala a Milano: limite dei 30 chilometri orari in tutta la città e contemporaneamente aumento del biglietto del trasporto pubblico. Come dire: non comperate più l’auto.

venerdì 17 febbraio 2023

Indice articoli sulle variazioni al Pater noster

Indice articoli sulle variazioni al Pater noster
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Alcune note 

Il Pater noster è una preghiera così misteriosamente semplice, sublime, completa. È alla portata intellettuale di tutti, ma supera l'intelligenza di tutti, tanto che sono insondabili le sue abissali profondità. Abbraccia, nella sua concisione, l'universo: è preghiera dell'uomo che dà voce al creato, al cosmo, alla storia dell'uomo-con-Dio.

La Messa cattolica: Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia

Questo sabato e questa domenica mons. Athanasius Schneider presenterà con il coautore Aurelio Porfiri il libro “La Messa Cattolica” : Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia. Appuntamento a Napoli e a Modena.

La liturgia è al centro della nostra vita di cattolici. Abbiamo ricevuto questo grande dono da Dio, il nostro Creatore, che ci dà l'opportunità di lodarlo in bei riti, preghiere e canti, durante le belle cerimonie che la Chiesa deve conservare per il bene dei suoi fedeli. Questo libro del Vescovo Athanasius Schneider, coadiuvato dal M° Aurelio Porfiri, è una grande risorsa per riscoprire la bellezza della Messa e per metterci in guardia dai tanti abusi che la liturgia della Chiesa deve subire in troppe chiese nel mondo. È un libro che ci fa pensare a ciò che possiamo avere e anche a ciò che potremmo aver perso. Card. Joseph Zen

«La liturgia non riguarda noi, ma Dio», scriveva nel 2004 il cardinale Ratzinger. Questo non è ancora più vero per quello che riguarda al Santo Sacrificio della Messa: è opera di Dio, non nostra―anche se per grazia del Battesimo noi siamo partecipanti privilegiati alla sua azione salvifica. La profonda riverenza del vescovo Schneider per la Messa e la Santissima Eucaristia è nata dalla sua esperienza della loro privazione nella persecuzione. Se riusciremo ad assorbire anche un po' della fede e dell'amore da cui è emerso questo libro, non solo capiremo perché è essenziale restituire la centralità di Dio alla liturgia, ma ci occuperemo noi stessi di questo necessario lavoro senza ulteriori indugi. Card. Robert Sarah

Tempo di Carnevale

Il Giovedì di Sessagesima vede la celebrazione di uno dei principali giorni del tempo di Carnevale: celebre era il Carnevale romano, per la sua magnificenza e anche per i suoi eccessi, spesso non innocenti ma perfino licenziosi e violenti; a motivo di ciò San Filippo Neri, volendo anche offrire uno svago migliore, decise di creare un piccolo pellegrinaggio cittadino, alternato da canti, danze e rappresentazioni, alle principali chiese e basiliche romane, e due secoli più tardi San Leonardo da Porto Maurizio decise di installare una Via Crucis nel Colosseo. 
Quando si legge, o vengono diffusi, appelli mariani o di santi contro il Carnevale bisogna considerare il particolare contesto storico del passato, quando appunto il Carnevale non era un semplice passatempo in maschera ma portava con sè anche gli eccessi di cui sopra, e non era ovviamente una semplice festa per bambini; fatti salvi la moderazione e la preghiera che devono essere sempre presenti, specialmente in questo tempo, questi appelli vanno contestualizzati e non assolutizzati, nè da cattolici si deve diventare puritani o geovisti (magari con il rosario, le immagini della Madonna e perfino il latino, ma sempre puritani e geovisti nella mentalità) proibendo le feste e i divertimenti senza motivo, specialmente ai più piccoli, considerato pure che il Carnevale romano eccessivo del passato non esiste più da secoli. In foto, un dipinto di Robert Alexander Hillingford raffigurante il Carnevale di Roma (1862). (Roberto de Albentiis)