Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 maggio 2019

I 'Guerrieri del Rosario' Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 giugno, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 7:00am (ora locale) a Roma e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Per ricevere il link per collegarsi in streaming vedi qui - qui in differita
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre due anni. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle vicende che vedono il nostro Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 130.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

Università pontificie bandiscono uno degli insigni studiosi che hanno accusato Papa Francesco di eresia nella Lettera Aperta

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews l'articolo di Dorothy Cummings McLean che dà notizia di un grave provvedimento nei confronti dell'insigne studioso John Rist, uno dei firmatari della Lettera Aperta ai Vescovi, il quale ha fornito [qui] le ragioni della sua decisione. I lettori che fossero interessati ad approfondire possono trovare qui l'indice di alcuni articoli di riferimento su un tema così controverso e delicato.

Uno dei più insigni studiosi anglofoni viventi di Filosofia Classica ha ricevuto la notizia di essere stato bandito da tutte le università pontificie dopo aver firmato insieme ad altri eminenti prelati e studiosi una Lettera Aperta in cui si accusa Papa Francesco di essere caduto nell’eresia.

L’ottantatreenne Professor John Rist, convertito dall’agnosticismo al cattolicesimo nel 1980, ha rivelato a LifeSiteNews che l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, in cui egli ha svolto lavoro accademico e a cui faceva ritorno dopo una breve assenza, gli ha negato l’accesso.
Un’università pontificia è una scuola ecclesiastica fondata o approvata dalla Santa Sede.

Preghiera a Maria Regina - don Elia

Grazie a don Elia, che ci dà l'opportunità di concludere degnamente il mese Mariano

Ora vengo a Te, o unica Vergine Madre di Dio; mi prostro dinanzi a Te, o unica che abbia operato l’Incarnazione del mio Dio; mi umilio al Tuo cospetto, o unica che sia diventata Madre del mio Signore. Supplico Te, o unica ad esserti fatta Ancella del Figlio Tuo, di ottenere che siano cancellate le azioni del mio peccato, di comandare che io sia purificato dall’iniquità del mio operare, di farmi amare la gloria della Tua verginità, di rivelarmi l’immensità della dolcezza di Tuo Figlio, di darmi di esprimere e difendere l’autenticità della fede nel Figlio Tuo. Concedimi anche di aderire a Dio e a Te, di servire il Figlio Tuo e Te, di sottomettermi al Tuo Signore e a Te: a Lui come al mio Creatore, a Te come alla Genitrice del mio Creatore; a Lui come al Signore delle potenze, a Te come all’Ancella del Signore di tutte le cose; a Lui come a Dio, a Te come alla Madre di Dio; a Lui come al mio Redentore, a Te come a colei che ha operato la mia redenzione.

Venerdì 31 maggio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal «Commento alla prima lettera di Giovanni»
di Sant'Agostino, vescovo
(I, 2)

giovedì 30 maggio 2019

Padre Meiattini: “il ‘caso serio’ è formare cristiani testimoni di una fede autentica

Riprendiamo di seguito l’intervista a padre Giulio Meiattini*, apparsa sul Die Tagespost (qui). Egli risponde in maniera chiara, essenziale e profonda alle domande che, nella temperie attuale, agitano gli animi di tanti cristiani: “Sembra, ormai, che l’annuncio del Vangelo si riduca a una terapia che serve a far star bene l’uomo nel suo mondo, invece che trasformare l’umano dall’interno sospingendolo verso il Deus semper maior, nel movimento della glorificazione.”

*Padre Giulio Meiattini, dell’ordine di san Benedetto, è monaco dell’Abbazia Madonna della Scala, a Noci (BA), e docente alla Facoltà teologica pugliese e al Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma.


Nel primo capitolo della sua Regola, San Benedetto definisce in modo chiaro il monachesimo e condanna il comportamento di alcuni monaci (RB 1,6-11), che mentono a Dio, “chiamano santo tutto ciò che torna loro comodo e respingono come illecito quello che non gradiscono”. Si può dire che qualcosa di paragonabile avvenga anche nel discorso teologico attuale?

Quello da lei richiamato è il passo della Regola in cui S. Benedetto parla dei monaci “sarabaiti”. Non va dimenticata anche l’altra specie di monaci, da cui Benedetto prende le distanze, i “girovaghi”, che vagano di luogo in luogo, “mai stabili”, e finiscono vittime dei loro mutevoli desideri. Direi che qui vengono descritte non solo alcune deviazioni della vita monastica, ma delle tentazioni costanti dell’animo umano. Esse potrebbero essere comprese, in generale, come la tendenza a riportare tutto alla propria misura soggettiva e al bisogno del momento, giustificando e razionalizzando, se necessario, anche l’errore o la ricerca esclusiva del proprio tornaconto, pur di non mettere in discussione se stessi. In questo consiste il “chiamare santo tutto ciò che torna comodo e respingere come illecito ciò che non è gradito”. Penso che anche una buona parte della teologia odierna soffre di questa tendenza a ridurre il mistero di Dio e di Gesù Cristo alla misura umana.

Papa Francesco: “Sono un conservatore”. (E, tra l'altro, parla della Lettera Aperta ai vescovi)

Nella nostra traduzione da Breitbart News (29 maggio) l'articolo di Thomas D. Williams che evidenzia, insieme ad un'altra puntualizzazione, il fatto che Bergoglio si è pronunciato sulla Lettera aperta ai vescovi. Purtroppo non è mai una situazione canonica, si tratta della solita intervista della quale appena possibile andranno presi in esame anche altri punti nevralgici. Ma ora ci soffermiamo sulla Lettera Aperta. L'articolo è seguito dal commento di Paolo Pasqualucci.

Papa Francesco ha dichiarato di essere sempre stato conservatore dal punto di vista dottrinale e prende alla leggera le accuse di eresia che gli sono state rivolte.
“Ho sempre difeso la dottrina”, ha detto il papa alla giornalista messicana Valentina Alazraki in una lunga intervista pubblicata martedì da Vatican News [qui]. “Sono un conservatore”.

mercoledì 29 maggio 2019

Pensieri in libertà sul dopo elezioni

Molto plausibile che nelle europee abbiano votato lega e altro diversi grillini che non si riconoscono nell'anima pidiota di Fico & C che è proprio quella che ha reso problematica l'azione del governo e che vanifica il dialogo con Salvini iniziato da Di Maio, che ora diventa il capro espiatorio mentre è vittima (ultimamente mettendoci anche del suo) del sistema a cui ha dato le sue energie e capacità... Stiamo assistendo ad uno spettacolo pietoso risultante del fatto che i 5stelle non sono altro che un'accozzaglia di voti di opinione, di protesta o di facili entusiasmi, senza spessore ideale e senza radicamento sul territorio. Tenuti insieme da pseudo-guru dalle finalità occulte e con una regia settaria.
Matteo Salvini ha dato prova di equilibrio e concretezza, nonché di una visione ampia e di un atteggiamento determinato anche sull'Europa e sui numerosi nodi al pettine che vuole tentar di sbrogliare. Solo contro tutti (e sono tanti insidiosi potenti determinati) tranne che per le alleanze  a partire da quella con Giorgia Meloni con le sue potenzialità in divenire anche sul fronte europeo. Poi ci sono le altre che ha iniziato ad attivare e che potrebbero innescare il volano del cambiamento indispensabile per non soccombere. Sta di fatto che, di fronte alla fine annunciata, la sanior pars dei popoli europei s'è desta. La battaglia è vinta ma la guerra è appena cominciata. Mai come ora dobbiamo continuare ad accompagnare lui e la nostra storia con la preghiera e con l'impegno civico che ci è possibile.

Due giornaliste svedesi spiegano il nesso tra il declino dell'Occidente e un 'cristianesimo debole'

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un'intervista, breve ma altamente informativa, pubblicata all'inizio di quest'anno su Herland Report TV, dal titolo "La profonda crisi spirituale dell'Europa". Dello stesso autore, a seguire, un articolo del 2015 ma che non ha affatto perso di attualità: Il jihad islamico, sintomo della debolezza dell'Occidente. E così facciamo anche la conoscenza di un nuovo autore: Raymond Ibrahim, scrittore e opinionista statunitense, specializzato in storia e lingua araba. La sua profonda conoscenza dell’Islam lo colloca oggi tra gli studiosi il cui lavoro ha avuto il potere di dissolvere il mito dell’Islam come religione inclusiva e pacifica secondo le odierne ingannevoli narrazioni ideologiche. Ad una domanda di riassumere cosa fosse per lui l’Islam ha risposto: L’Islam è un sistema di credenze che ha come scopo quello di governare ogni aspetto della vita di chi lo abbraccia. E’ interamente costruito sui presunti insegnamenti di un arabo del settimo secolo, il quale da tutto ciò che si sa si comportava come un arabo del settimo secolo, il che significa in modo tribale e non civilizzato. Se quest’uomo è stato un falso profeta, che è la posizione predefinita non islamica, non può certo essere una sorpresa se l’intera visione del mondo che seguono i suoi seguaci, che è tribale e non civilizzata, crei un costante confronto con le altre civiltà.

Due giornaliste svedesi spiegano il nesso tra il declino dell'Occidente e un 'cristianesimo debole'
Raymond Ibrahim per American Thinker

La seguente intervista, breve ma ricca di informazioni, intitolata: “Europe: Deep Spiritual Crisis” [“La profonda crisi spirituale dell'Europa”] è apparsa all'inizio di quest'anno su Herland Report TV [qui]. L'anfitriona, Hanne Nabintu Herland, giornalista e storica delle religioni, dialoga con Iben Thranholm, una giornalista e teologa danese.
È lodevole il fatto che entrambe sollevino varie questioni importanti – e in particolare, che sviscerino il nucleo dei problemi dell'Occidente, anche di fronte all'islam – che vengono prese in considerazione di rado sui media americani [ed europei – N.d.T.], men che meno su quelli tradizionali. Inoltre, provenendo entrambe dalla Scandinavia, che si può considerare la zona più “progressista” del mondo, queste donne sanno di cosa stanno parlando e offrono una previsione da cui gli Stati Uniti [e il resto dell'Europa – N.d.T.] hanno da imparare.

martedì 28 maggio 2019

Il ministro Fontana appoggia pubblicamente la processione del 1° giugno a Modena

Ottimo cambiamento di rotta. Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità, l’On. Lorenzo Fontana, a conclusione di un comizio tenutosi a Modena lo scorso 23 maggio per la campagna elettorale del candidato sindaco del centro-destra Stefano Prampolini, ha incontrato i rappresentanti del Comitato “San Geminiano Vescovo” rilasciando una video intervista - che alleghiamo su autorizzazione dello stesso Ministro Fontana - dove auspica che il 1° giugno tutti partecipino alla pubblica Processione di riparazione per lo scandalo del “Modena-Pride”.
Il Ministro ha aggiunto che spera nessuno tenti di ostacolare un raduno di preghiera pacifico e democratico, aggiungendo che, a differenza di quanto qualcuno auspicherebbe, è importante mostrare i simboli cristiani - come questa processione mostrerà - che sono di fatto le nostre radici.
Al suo fianco Alberto Bosi, giovane candidato nella lista leghista di Modena.
La nostra Processione, come già spiegato in altre circostanze, è il mezzo tramandato dalla Chiesa per fare penitenza e chiedere perdono per i peccati del mondo che, oggi come allora, ripete il suo “non serviam”. Nulla di nostro dunque, ma semplicemente ciò che la Tradizione bimillenaria della Chiesa ha sempre raccomandato: noi, in quanto fedeli, restiamo vicini e uniti alla nostra Madre nella difesa dei Diritti (questi sì, gli unici Veri) di Dio.
Questo, di fatto, è un grande trionfo per il nostro Comitato, che dimostra di aver toccato un tema sensibile anche per i pochi politici, a prescindere dal loro orientamento, disposti a difendere e ad appoggiare i valori cristiani. (Comitato “San Geminiano Vescovo”)

Proselitismo, il fantasma di papa Francesco

Riprendiamo di seguito un articolo di Magister e l'intervento del professor Leonardo Lugaresi che lo stesso ha suscitato [qui].Vedi, sul blog un precedenti pertinenti [qui - qui]. La prima obiezione rispetto al Proselitismo come fantasma del papa è che evangelizzare oltre che testimonianza è innanzitutto annuncio e anche insegnamento. Annunciare Cristo e non convertire a Lui chi non Lo conosce non corrisponde al suo mandato, mentre è il primo dovere suo e di tutti i cristiani... Gesù ha detto che bisogna accogliere e far accogliere Lui. E anche ai migranti chi predica la vera Fede, se persino il papa dice che bisogna solo accogliere senza fare proselitismo?! Chi parlerà loro del Vangelo come unica via di salvezza? Suprema lex non è la salus animarum?

Nel titolare (vedi immagine a lato) il discorso rivolto il 20 maggio da papa Francesco al Pontificio Istituto Missioni Estere, “Vatican News”, il notiziario telematico ufficiale della Santa Sede, ha dato evidenza all’ennesima, immancabile sua bordata contro il “proselitismo”.
Il testo che Francesco stava leggendo non ne faceva parola, ma il papa non ha saputo resistere dal fare questa aggiunta a braccio:
“C’è un pericolo che torna a spuntare – sembrava superato ma torna a spuntare –: confondere evangelizzazione con proselitismo. No. Evangelizzazione è testimonianza di Gesù Cristo, morto e risorto. È Lui che attrae. È per questo che la Chiesa cresce per attrazione e non per proselitismo, come aveva detto Benedetto XVI. Ma questa confusione è nata un po’ da una concezione politico-economicista dell’evangelizzazione, che non è più evangelizzazione. Poi la presenza, la presenza concreta, per cui ti domandano perché sei così. E allora tu annunci Gesù Cristo. Non è cercare nuovi soci per questa ‘società cattolica’, no, è far vedere Gesù: che Lui si faccia vedere nella mia persona, nel mio comportamento; e aprire con la mia vita spazi a Gesù. Questo è evangelizzare. E questo è quello che hanno avuto nel cuore i vostri fondatori”.

lunedì 27 maggio 2019

Intervista a un prete convertito dall’Islam

Precedenti nel blog [qui - qui - qui - qui]. Se non si fosse abbandonato l'Annuncio e la testimonianza per un malinteso proselitismo (ci siamo aggiornati sul tema qui) non sarebbero prevalsi gli pseudo-valori illuministi su quelli perenni e la conversione dall'islam è ciò che dovrebbe e potrebbe accadere in tutta Europa. Invece ci tocca assistere ad inauditi e nefasti rischi di illogica e suicidaria acquiescenza da parte della nostra fede, cultura e civiltà... (Il sito è ricco di informazioni e riflessioni sel sofferto e controverso tema, agevolmente rintracciabili con l'aiuto del motore di ricerca interno)

Molte persone lasciano l’Islam per il cristianesimo, afferma un prete cattolico, ex musulmano.

Padre Paul-Elie Cheknoun era presente a Roma il 19 marzo per partecipare alla Notte dei testimoni organizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre. Proveniente da una famiglia algerina musulmana, padre Cheknoun s’è convertito al cristianesimo negli anni ’90 prima di essere ordinato prete nel 2007. Per lui, molti musulmani continuano a convertirsi malgrado le persistenti difficoltà.

Lei ha fatto il grande salto convertendosi al cristianesimo, non senza difficoltà. È un caso isolato?
No: numerosi musulmani diventano cristiani, in Algeria – nel Paese dell’Islam – come pure in Francia. Solo in Algeria si stima che, dagli anni ’90, ci siano state decine di migliaia di conversioni, principalmente nella mia regione natale, la Kabylie. Si tratta essenzialmente di evangelici, molto attivi nell’evangelizzazione, ma alcuni sono diventati cattolici. Io stesso ho conosciuto Cristo nel 1999 e sono diventato cattolico nel 2005.

domenica 26 maggio 2019

Santo Rosario per l'Italia - Consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore Immacolato di Maria

Siamo ancora in tempore belli. Non mancano le carneficine come quelle dell'epoca in cui un Pontefice è ricorso alla potente intercessione della Vergine Santa. Ma, come ha recentemente ricordato il card. Brandmüller, “Oggi non sono più eserciti stranieri a minacciarci, bensì ideologie nemiche dell'umanità e deviazioni morali che hanno colpito la nostra società come malattie... Oggi il futuro dell'Europa non si decide più sui campi di battaglia, ma col voto. Ma anche in questo caso è doveroso non perdere di vista tutto ciò che ha reso grande l'Europa”. Attingiamo con fiducia e speranza, come Chiesa militante, ai tesori perenni della nostra Chiesa bimillenaria.

PREGHIERA PER LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA E DEL GENERE UMANO AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA*

Regina del Santissimo Rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano, vincitrice di tutte le battaglie di Dio! supplici ci prostriamo al vostro trono, sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie e opportuno aiuto e difesa nelle presenti calamità, non per i nostri meriti, dei quali non presumiamo, ma unicamente per l'immensa bontà del vostro materno Cuore.

A Voi, al vostro Cuore Immacolato, in quest'ora tragica della storia umana, ci affidiamo e ci consacriamo, non solo in unione con la Santa Chiesa, corpo mistico del vostro Gesù, che soffre e sanguina in tante parti e in tanti modi tribola, ma anche con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità.

Vi commuovano tante rovine materiali e morali; tanti dolori, tante angosce di padri e di madri, di sposi, di fratelli, di bambini innocenti; tante vite in fiore stroncate; tanti corpi lacerati nell'orrenda carneficina; tante anime torturate e agonizzanti, tante in pericolo di perdersi eternamente!

sabato 25 maggio 2019

Piccolo promemoria europeo

Prima di votare per l’elezioni europee non sarà male un piccolo ripasso di storia per rovesciare il raccontino ufficiale che ci viene somministrato ogni giorno dalle istituzioni, dai poteri vigenti, dai mass media e dalle cattedre storico-culturali dominanti.

Prima menzogna ripetuta ogni giorno: l’Europa è nata contro i nazionalismi, è sorta cioè da una guerra di liberazione dagli sciovinismi e gli egoismi nazionali. È falso. La storia ci dice, e le date lo confermano, che l’Europa è stata impedita a unirsi fino a che vigeva la spartizione del mondo in due blocchi, americano e sovietico. Fu la caduta dell’impero sovietico, fu la fine del comunismo e della cortina di ferro, la riunificazione della Germania dopo il crollo del Muro di Berlino, a liberare l’est europeo e a permettere nel 1992 la nascita dell’Unione Europea e l’avvio del processo di unificazione economica. Altro che nazionalismi.

Libertà di religione. Nel documento della CTI una visione secolarizzata della religione.

Vedi, nel blog, precedente sulla Libertà religiosa:  quiqui - qui - qui - qui

Libertà di religione. Nel documento della CTI una visione secolarizzata della religione.
di Silvio Brachetta

Dal 1969 è attiva la Commissione teologica internazionale (CTI), istituita da Paolo VI per «aiutare la Santa Sede e precipuamente la Congregazione per la Dottrina della Fede nell’esaminare delle questioni dottrinali di maggior importanza»[1]. L’ultima questione esaminata – in un recente documento[2] – è lo stato dell’arte della libertà religiosa nel nostro tempo, alla luce della Dignitatis humanae[3].

Il lettore trova ora le medesime difficoltà che aveva leggendo la Dignitatis humanae: non è quasi mai possibile distinguere se il discorso è da applicarsi a tutte le religioni o alla sola religione cristiana cattolica. S’intuisce, nella lettura, che il redattore chieda il rispetto della libertà religiosa da parte degli stati, in forza di un certo numero di elementi in comune tra le religioni, nella simultanea esposizione delle peculiarità del cattolicesimo. La redazione, tuttavia, è posta in modo che non si possa mettere a fuoco quali siano esattamente le analogie e le differenze tra il cattolicesimo e le altre credenze, generando in chi legge l’idea dell’equivalenza sostanziale di ogni religione. Non solo, ma si è portati a pensare che ci sia qualcosa al di sopra delle religioni – la libertà, appunto – che le trascende e le supera, come se la religione (in generale, ma la cattolica in particolare) fosse solo il penultimo orizzonte di senso per l’uomo.

Russia tutti pazzi per l’italiano: premiati gli alunni che lo studiano

La notizia non è recentissima, risale al 2016; ma segnala una tendenza che di certo non è tramontata, anzi si va consolidando (lo dimostra il secondo articolo attualissimo) e  che è confortevole registrare.

L’ultimo prestigioso riconoscimento alla nostra lingua arriva dalla Russia di Putin: a dimostrazione che per Mosca non c’è solo Toto Cutugno che canta l’Italiano sul palco dell’Ariston, accompagnato dal coro dell’Armata Rossa. E che la felicità per gli universitari russi non è solo Al Bano e Romina che per il tour della loro reunion artistica scelgono il palcoscenico di Mosca. E così, dal Crocus Hall alla Duma, passando per le aule universitarie, la fascinazione per la nostra lingua, ormai è ufficiale, è davvero a tutto tondo e raggiunge vette olimpioniche. Letteralmente.

venerdì 24 maggio 2019

Il card. Eijk accusa la teoria del gender

Riportiamo l’intervento di S. Emin. il card. Willem Jacobus Eijk al Rome Life Forum, organizzato dalla coalizione internazionale Voice of the Family, tenutosi presso la pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum 16-17 maggio 2019), sul tema “Città dell'uomo versus Città di Dio - Ordine Mondiale Globale versus Cristianità”, che si svolto a Roma presso la Pontificia Università dell’Angelicum. 

Uno sviluppo odierno che fa contrastare la città dell’essere umano con la Città di Dio e l’ordine del mondo con la fede cristiana è sicuramente la teoria del Gender.

Che cosa implica la teoria del gender? Il termine ‘sesso’ riguarda le due categorie ‘maschio’ e ‘femmina’ in cui gli esseri umani e la maggior parte degli esseri viventi sono divisi in base alle differenze anatomiche e fisiologiche degli organi riproduttivi e le caratteristiche sessuali secondarie. A partire dagli anni ’50 fu introdotto il termine gender (genere). Questo concerne piuttosto il ruolo sociale del maschio e della femmina. L’idea fondamentale della teoria del gender è che questo ruolo sociale ha nessun rapporto o solo un rapporto remoto con il sesso biologico.

Venerdì 24 maggio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal «Commento al Vangelo di Giovanni»
di Sant'Agostino, vescovo
(Omelia 2. 11-16)

giovedì 23 maggio 2019

Liturgia. Via libera del Papa alla nuova traduzione italiana del Messale

Vi do un'informazione per ora limitandomi all'essenziale, per essere tempestiva. Appena riesco approfondirò. Ciò che maggiormente ci mette in allarme è l'affermazione seguente: "L’utilizzo del nuovo Messale verrà accompagnato da una sorta di «riconsegna al popolo di Dio», tramite un sussidio che rilanci l’impegno della pastorale liturgica." [Precedenti qui - qui - qui e tutto quanto detto e scritto sulla Liturgia]

L'Avvenire dà notizia che la nuova traduzione italiana del Messale è pronta ad arrivare nelle parrocchie della Penisola. Ancora non c’è una data certa ma è giunto il “via libera” del Papa. Durante la prima giornata di lavori dell’Assemblea generale della Cei, il cardinale presidente Gualtiero Bassetti ha annunciato ai vescovi che Francesco ha autorizzato la promulgazione della terza edizione in italiano del Messale Romano di Paolo VI. Il testo italiano è passato al vaglio della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti per la necessaria confirmatio. Ancora è prematuro sapere quando cambieranno alcune formule con cui viene celebrata l’Eucaristia nella nostra lingua. Probabilmente saranno necessari alcuni mesi prima che il “rinnovato” libro liturgico entri in vigore. Tra le novità principali quelle su Padre Nostro e Gloria
Scrive Enzo Patruno: "Ieri, quando è stata annunciata la "confirmatio" del messale da parte della Congregazione per il culto divino, era annunciata la visita di Bergoglio in Puglia.
E proprio ieri in coincidenza è avvenuto il terremoto, il cui epicentro era sotto il Santuario della Madonna dello Sterpeto, in Barletta".
Lo stesso giorno (vedi foto a lato) il Prefetto del culto divino, card. Robert Sarah, era in visita da Ratzinger.
Non so se questi dati siano da mettere in relazione. Ma le nuove traduzioni e peggio ancora le nuove formule non promettono niente di buono. E sull'Eucaristia, fonte e culmine della nostra fede, non si può sorvolare neppure di una virgola.

Ora i vescovi africani invitano i migranti a restare in Africa

Un documento ufficiale dei vescovi africani consiglia a coloro che vorrebbero migrare di restare nelle loro nazioni di provenienza

Da una parte c'è buona parte della Chiesa cattolica occidentale, specie quella italiana, che rilancia con cadenza quotidiana il tema dell'accoglienza dei migranti, dall'altra ci sono i vescovi africani, che sul fenomeno e sulle sue conseguenze hanno una visione molto differente sin dai tempi dell'esplosione della crisi migratoria.
I presuli di quelle nazioni, quelle abbandonate da tanti giovani che cercano fortuna e futuro inEuropa, nutrono preoccupazioni lampanti per quello che sta accadendo. L'ennesima conferma è arrivata in queste ore, con le numerose firme poste sotto a un documento ufficiale, stilato al termine di un'assemblea plenaria, che sollecita le persone che manifestano una volontà di andarsene a non intraprendere un'Odissea rischiosa. Quella che non di tado termina con un naufragio fisico ed esistenziale.

“Il rosario per l'Austria” – Predica del Cardinal Walter Brandmüller

Nella nostra traduzione da kath.net la versione integrale della predica che era prevista per la comunità “Il rosario per l'Austria” ma che non è stata pronunciata poiché il Cardinal Brandmüller ha dovuto purtroppo disdire la sua partecipazione. La predica avrebbe dovuto essere declamata il 13 maggio nella chiesa viennese Karlskirche, nel corso della messa solenne celebrata con la forma straordinaria del rito romano. kath.net ringrazia Sua Eminenza per aver gentilmente permesso la sua pubblicazione.

“Chi non ricorda le ore fatali?”
21 maggio 2019
“Oggi non sono più eserciti stranieri a minacciarci, bensì ideologie nemiche dell'umanità e deviazioni morali che hanno colpito la nostra società come malattie... Oggi il futuro dell'Europa non si decide più sui campi di battaglia, ma col voto. Ma anche in questo caso è doveroso non perdere di vista tutto ciò che ha reso grande l'Europa”
Cari fratelli e sorelle nel Signore!
Il rosario per l'Austria: è questo che ci fa riunire qui oggi.
Chi non ricorda le ore fatali in cui i vostri antenati hanno afferrato la corona del rosario e, nell'estrema necessità, hanno sperimentato in modo grandioso l'aiuto della Madre di Dio, la Magna Mater Austriae?

Quando Giovanni d'Austria vinse a Lepanto, quando gli assedi dei giannizzeri del sultano vennero respinti dagli eroi che vi hanno opposto resistenza e quando l'Austria è stata liberata al termine della Seconda Guerra Mondiale, la preghiera del rosario è sempre stata esaudita.

mercoledì 22 maggio 2019

Il cardinale Müller: "non possiamo pregare come o con i musulmani"

Interessante Lectio del cardinale Gerhard Ludwig Müller sul tema dal tema "La Preghiera, Dono di Dio", dalla quale sono stati stralciati i punti riferiti all'Islam. Ho aggiunto alcune mie notazioni. Qui potete leggere il testo intero da cui sono state tratte le citazioni dell'articolo che segue.

Secondo il cardinale e teologo Gerhard Ludwig Müller, già vescovo di Ratisbona e prefetto della Congregazione vaticana per la dottrina della fede dal 2012 al 2017, 
"non possiamo pregare come o con i musulmani, perché la loro fede in Dio e la sua auto-rivelazione non è solo diversa dalla fede cristiana in Dio, ma ne nega addirittura la formula, sostenendo che Dio non abbia un Figlio, che, come Verbo eterno del Padre, è una persona divina, e, con il Padre e lo Spirito Santo, è il Dio unico e trinitario".
Di conseguenza, per il cardinale Müller,

L’appello di mons. Athanasius Schneider al Papa affinché ‘corregga’ la Dichiarazione di Abu Dhabi, rafforza le accuse di eresia rivolte al Papa dalla Lettera Aperta ai Vescovi?

L’appello di mons. Athanasius Schneider al Papa affinché ‘corregga’ la Dichiarazione di Abu Dhabi, rafforza le accuse di eresia rivolte al Papa dalla Lettera Aperta ai Vescovi
Paolo Pasqualucci

Nota previa:  pubblico qui una breve mia nota uscita su LifeSiteNews nella colonna Opinions il 16 maggio scorso  con il titolo: Does Bp Schneider’s call for Pope to ‘correct’ Abu Dhabi statement lend weight to heresy accusations? [qui] L’ho leggermente ritoccata in alcuni punti. Nel frattempo, mons. Schneider ha rilasciato sempre il 16 maggio una teleintervista a Raymond Arroyo di The World Over, ripresa da LifeSiteNews [qui], nella quale prende le distanze dalle accuse di eresia a Papa Francesco contenute nella Lettera Aperta [qui].  Rimprovera alla Lettera di aver accusato il Papa di eresia in senso formale senza esser riuscita a provarla. Cita, comunque, come esempio i rilievi della Lettera contro il cap. VIII di Amoris Laetitia. L’accusa di eresia a proposito della Dichiarazione di Abu Dhabi, contenuta nella Lettera, mons. Schneider tuttavia non la menziona quale possibile errata accusa. Una doverosa quanto rispettosa analisi delle critiche di mons. Schneider alla Lettera Aperta, richiederebbe un articolo a parte, date le questioni che tale analisi dovrebbe cercare di chiarire, a mio avviso, in relazione al concetto stesso di eresia [PP]. 

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Sembra a me che la recente, coraggiosa intervista rilasciata da mons. Athanasius Schneider l’8 maggio scorso al sito LifeSiteNews, rafforzi, oggettivamente ed a tutti gli effetti, la correttezza dell’ormai famosa Lettera Aperta ai Vescovi, accusante il Papa di eresia. In modo particolare per quanto affermato al punto VII dell’elenco di eresie papali ivi allegato. Secondo questo punto VII, Papa Francesco sostiene che “Dio non solo permette ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, sia cristiane che non cristiane”. Un’affermazione di questo tenore è stata fatta dal Papa il 5 febbraio 2019 in una Dichiarazione congiunta da lui sottoscritta ad Abu Dhabi con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, [vedi indice articoli] nella quale per l’appunto si affermava, tra altre cose, che la “pluralità e diversità” di religioni è “voluta da Dio”.  Sarebbero frutto della “saggezza divina”, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. 

Lettera Aperta ai Vescovi sull'eresia papale. Indice articoli

Indice articoli sulla Lettera Aperta ai Vescovi

Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta ai Vescovi pubblicata il 30 aprile 2019 in simultanea con LifeSiteNews e altri siti in tutto il mondo. A tutt'oggi, 22 maggio, i firmatari sono saliti a 90. Per comodità di consultazione, inserisco il link alla lettera e, a seguire, l'indice dei più interessanti articoli che la riguardano, a partire dai più recenti.

martedì 21 maggio 2019

L'intuizione controrivoluzionaria di Salvini

Articolo interessante. Perché tuttavia chiamare "controrivoluzionaria" l'intuizione di Salvini, che è semplicemente cristiana ed anzi cattolica? Così le si dà una tinta ideologica che di per se stessa non ha. Mettere tutte le nostre imprese, private e pubbliche, politiche sotto la protezione della Divinità corrisponde semplicemente all'istinto più sano. Gli Antichi, e i Romani in particolare, non lo facevano sempre? Loro non avevano avuto ancora la vera rivelazione, c'era però una religiosità naturale, anche se imperfetta e inquinata dall'Avversario.

Sempre nella stessa piazza sotto la Madonnina, a distanza di poco più di un anno, Salvini riespone il rosario e si appella al sacro. Chiede la protezione, per se stesso o per l’Italia, al Cuore Immacolato di Maria. Lo fa davanti al Duomo di Milano, uno dei templi più splendidi della cristianità.
Subito dopo si apre il dibattito, tra i tradizionalisti cattolici: è sincero o non è sincero? E chi lo sa veramente? Nessuno di noi può leggere il suo cuore. Ma non è questo il punto.
Il punto è che Salvini ha comunque genialmente intuito il fondamento teologico, sovrannaturale, della politica, quel fondamento occultato dalla politica moderna perlomeno dalla Rivoluzione francese in poi. Affidarsi a Cristo e alla Madonna significa infatti, per un politico, riconoscere pubblicamente il sovrannaturale, il sacro.

Incontro con Cristo - don Elia

L’errore oggi più diffuso, riguardo alla vita spirituale, è uno dei capisaldi del modernismo: è l’idea che la fede nasca da un’esperienza soggettiva, piuttosto che dall’adesione della coscienza alla verità rivelata da Dio e insegnata dalla Chiesa. È innegabile che la fede vissuta conduca ad una certa esperienza di quanto creduto, ma ciò richiede dapprima l’accoglienza di una dottrina che la ragione riconosce credibile e alla quale la coscienza obbliga ad aderire. L’esperienza mistica, in altre parole, è un punto d’arrivo, non un punto di partenza – e non potrebbe essere altrimenti. La fede, infatti, è anzitutto una forma di conoscenza; il suo contenuto supera la razionalità umana, ma non la elimina e richiede quindi l’assenso della ragione, il quale presuppone a sua volta l’esame degli argomenti razionali che lo giustificano (i cosiddetti praeambula fidei).

lunedì 20 maggio 2019

Hanno staccato i supporti vitali di Vincent Lambert

Aggiornamento: La corte d'appello di Parigi si è espressa: l'alimentazione e l'idratazione verranno ripristinate!! Forza Vincent! Viva la vita!

Una china inumana.
Hanno staccato i supporti vitali di Vincent Lambert. Il protocollo di morte è iniziato con la “sedazione profonda”. L'omicidio del più debole, del più ammalato, del più piccolo si ripete, sotto gli occhi di tutti. Signore, pietà.

--->> folla davanti all'ospedale che esulta alla lieta notizia


Riporto di seguito il Comunicato asettico del Vaticano, peraltro tardivo, perché porta la data del 21 maggio, mentre non risulta alcun precedente intervento a difesa della vita. E inserisco, a patente contrasto, il Tweet del cardinale Robert Sarah

Dichiarazione congiunta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e la Pontificia Accademia per la Vita sul caso del Sig. Vincent Lambert
Nel condividere pienamente quanto affermato dall’Arcivescovo di Reims, S.E.Mons. Éric de Moulins-Beaufort, e dal Vescovo Ausiliare, S.E. Mons. Bruno Feillet, in relazione alla triste vicenda del Sig. Vincent Lambert, desideriamo ribadire la grave violazione della dignità della persona, che l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione comportano. Lo “stato vegetativo”, infatti, è stato patologico certamente gravoso, che tuttavia non compromette in alcun modo la dignità delle persone che si trovano in questa condizione, né i loro diritti fondamentali alla vita e alla cura, intesa come continuità dell’assistenza umana di base.


Sarebbe stato opportuno esplicitare che il prendersi cura, come "assistenza umana", è atto di carità che, oltre ad assicurare alimentazione e cure possibili, riguarda anche l'assistenza amorevole materiale, morale, spirituale... 
Diretto e chiaro, senza dubbi né ambiguità o circonlocuzioni fumose, il Tweet del Card. Robert Sarah (immagine a lato. clicca per ingrandire)

L'imponente offensiva mediatica, politica e giudiziaria contro Salvini e la Lega. Il peso dei simboli cristiani

Ho messo insieme significative osservazioni dei lettori sulle recenti vicende pubbliche nell'agone politico.

Ennesimo sbarco di clandestini nel porto di Lampedusa dopo l'entrata in scena di un procuratore di estrema sinistra, colui che voleva processare Salvini per il caso Diciotti e si inventa un sequestro probatorio, che poi come già avvenuto probabilmente farà cadere in pochi giorni (lieti di essere smentiti), permettendo alla Sea Watch di tornare in Libia e ricominciare il suo traghettamento di afro-islamici. Questo è un attacco concertato all’Italia. È una dichiarazione di guerra da parte di poteri ostili all’Italia. Un tentativo, eversivo, di pilotare e condizionare la politica migratoria italiana.
E, in tutto questo, non si può non notare la complicità o comunque il silenzio dei grillini: la loro apparente inerzia sa di connivenza dopo le aperture precedenti. Per non parlare del Colle.
Sul tema vedi indice articoli qui.

Il politico di sinistra Gysi dal papa: "Temo una società senza Dio". Da quale pulpito....

Continua la sfilata dal papa dei politici di sinistra, così come ogni giorno assistiamo ad un nuovo exploit di Bergoglio contro un'Italia che "s'è desta", doppiamente scorretto in quanto avviene in piena campagna elettorale. Di seguito, nella nostra traduzione dal sito tedesco domradio.de, la notizia (e le dichiarazioni) dell'ex membro del partito comunista della DDR, oggi dirigente della sinistra europea, che ha incontrato Bergoglio, per parlare di come affrontare la pericolosa destra. Ѐ l'ennesima paradossale manifestazione del fatto che questo papa privilegia l'approccio politico di sinistra, in perfetta sintonia col fronte globalista, mentre osteggia apertamente, persino con tanto pesanti quanto inopportune ingerenze, le forze della sana reazione identitaria. E nelle affermazioni che seguono vediamo reiterati i peggiori luoghi comuni su un pauperismo che ignora la Dottrina sociale della Chiesa e sul buon senso per il bene comune scambiato per razzismo.

Il politico di sinistra Gysi offre al papa la sua collaborazione: “Temo una società senza Dio”

Il presidente della Sinistra Europea Gregor Gysi ha incontrato Papa Francesco e ha parlato con lui di povertà e migrazioni. La sua conclusione: per salvare l’Europa [quale Europa? ndr] la Chiesa e la politica devono collaborare.

DOMRADIO.DE: Migrazioni e povertà – sono questi i due temi di cui Lei voleva parlare col papa. Lei si definisce non credente. Perché dunque vuole coinvolgere in queste questioni il capo della Chiesa cattolica?
Gregor Gysi: In primo luogo, è vero che non credo in Dio, ma temo una società senza Dio. So quale significato ha la religione per la tradizione, per la cultura e anche per una morale universalmente vincolante.

domenica 19 maggio 2019

La suora che Bergoglio non vuole incontrare: “Isis è l'Islam, chi lo nega è un bugiardo

Suor Hatune Dogan non vive nelle stanze dorate del Vaticano. Ha testimoniato la devastazione delle antiche comunità cristiane in Medio Oriente di persona. Ha ascoltato i sopravvissuti raccontare come le donne cristiane e yazidi vengano vendute come schiave del sesso. Ha visto. E ha qualcosa da dire a Bergoglio.
“Scelgono la più bella, anche se ha un bambino piccolo, e vendono queste donne, queste donne gli uni agli altri. Non vendono a membri di un’altra religione – solo a sunniti musulmani. Ci sono stati 12.000 donne e bambini rapiti per mano di ISIS. Che cosa sta succedendo lì, quello che ho sentito, è la peggiore barbarie della storia fino ad oggi...”.
Suor Dogan non è estranea alla persecuzione islamica. Da giovane ragazza, le minacce da parte dei musulmani locali hanno costretto la sua famiglia armena a lasciare la propria casa in Turchia trasferendosi in Germania, dove opera la sua fondazione, e lancia l’allarme circa la minaccia incombente della tempesta islamica.
“La missione di (Abu Bakr) Baghdadi, di ISIS, è quella di convertire il mondo completamente alla religione islamica e portare tutti a Dar Al Salam, come lo chiamano. E l’Islam non è la pace, per favore. Chi dice che ISIS non ha alcuna connessione con l’Islam o qualcosa di simile è un bugiardo. ISIS è l’Islam; L’Islam è ISIS “, ha spiegato Dogan. Ehi Bergoglio, hai sentito? La suora è delusa da quella che definisce la debole reazione dall’Occidente: “Sappiamo che nel mondo islamico non c’è democrazia. Islam e democrazia sono opposti, come bianco e nero. E spero che l’Occidente lo capirà”. - [Fonte]

Le sorti del bene comune nel passaggio dalla teologia del cosa a quella del come.

Il 9 maggio 2019, a Udine, nella Sala di Palazzo Belgrado, si è tenuto un convegno per la presentazione del libro “Le chiavi della questione sociale. Bene comune e sussidiarietà: storia di un equivoco”. Curato da Stefano Fontana per le Edizioni Fede & Cultura (Verona 2019), il volume contiene scritti, oltre che del Curatore, di Danilo Castellano, don Samuele Cecotti, Padre Arturo Ruiz Freites IVE, Giovanni Turco. Al convegno di Udine sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, dott. Mauro Zanin, che ha portato il suo indirizzo di saluto, e i professori Castellano, Fontana e Turco. Pubblichiamo qui l’intervento di Stefano Fontana.

In questo intervento mi propongo di mettere in luce la necessità e l’utilità di questo libro che presentiamo questa sera. Ci stiamo accorgendo che anche nella Chiesa è ampiamente venuto meno un linguaggio comune. Termini ed espressioni di uso perfino quotidiano sono intese in modo fortemente equivoco e se un nuovo Socrate girasse per le nostre piazze ponendo la domanda su cosa fosse il bene comune o la sussidiarietà, riceverebbe risposte molto stravaganti. Questo libro nasce dalla necessità di rifare chiarezza su alcuni concetti fondamentali della vita pubblica alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e della recta ratio. Poiché uno dei motivi principali della confusione concettuale attuale, sia nel mondo che nella Chiesa, è dovuto ad un uso scorretto dello strumento filosofico e, quindi, teologico, dato il progressivo allontanamento dalla “filosofia cristiana”, ci siamo proposti di far interloquire tra loro il realismo metafisico di San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa, ritenendo che quello costituisca l’impianto filosofico e teologico consono a questa, come del resto affermato dalla Aeterni Patris all’origine della Dottrina sociale della Chiesa detta, anche se in modo da precisarsi, “moderna”. Cosa diventa la Dottrina sociale della Chiesa una volta allontanata dalla recta ratio  e posta in mano all’attuale pluralismo filosofico, che diventa pluralismo teologico e finisce per essere inevitabilmente pluralismo dottrinale? Questione complessa, ma sulla quale si può senz’altro dire che la concettualità propria della Dottrina sociale della Chiesa, che essa eredita dal deposito della fede e dalla ragione correttamente adoperata, subisce una evoluzione corrosiva di senso. Nei miei due interventi pubblicati in questo libro[1] cerco di mostrare come nei documenti del magistero sociale si sia progressivamente verificata una lenta corrosione dello spessore teoretico di concetti fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, a cominciare proprio da quello di bene comune e da quello di sussidiarietà. Posso anticipare che nell’analogo volume che – se Dio vuole – presenteremo qui l’anno prossimo, la stessa analisi verrà fatta per il tema della legge e del diritto.

sabato 18 maggio 2019

Appello alla preghiera per le elezioni europee

Tra il 23 ed il 26 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Mons. Crepaldi, vescovo di Trieste, ha recentemente ricordato che l’Europa nasce come respublica christiana e il concetto di “bene comune” è radicato nel diritto naturale fondato sul diritto divino. Tuttavia:
[L’Unione Europea] non ha nessuna visione del bene comune perché non possiede più le categorie di ragione e di fede per fondarlo adeguatamente [;] intende il bene comune in senso operativo e funzionale, oppure come somma del soddisfacimento dei desideri individuali, oppure come l’uso comune dei beni collettivi. […] Le pressioni delle istituzioni europee sugli Stati sui “nuovi diritti” sono elementi del male comune. […] Ecco perché bisogna frenare l’Unione Europea per avere il tempo e lo spazio per costruire un’Europa che ridia a Dio quel primato nel mondo, attraverso cui è stata costituita. .... Leggi tutto

Il Cardinal Müller, ex-prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, afferma che la lettera aperta che accusa il papa di eresia merita 'una risposta'

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (16 maggio 2019) continua la nostra condivisione di osservazioni e pareri - e questo finora  è il più autorevole - sulla Lettera Aperta ai vescovi del 30 aprile, i cui firmatari, inizialmente 19, sono ora saliti a 87. Il cardinal Müller in sostanza aggira il problema. Tuttavia, pur evitando una risposta chiara sull'eresia, non disapprova l'iniziativa dei fedeli.

Il Cardinal Gerhard Müller, ex-prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha affermato di ritenere che Papa Francesco non sia eretico, ma che la Lettera Aperta del 30 aprile firmata da eminenti prelati e studiosi che accusano il papa di essere caduto in eresia merita comunque una “risposta” da Roma.
Il prelato tedesco ha dichiarato in un'intervista a Regina Einig, giornalista di Die Tagespost, che gli autori della lettera sono “teologi di spicco”, e che pertanto “è importante che il Santo Padre faccia emettere una risposta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, e non dal Segretario di Stato o dai giornalisti o teologi a lui prossimi”.
Per il Cardinal Müller l'accusa di eresia mossa contro Papa Francesco nella lettera aperta ai vescovi è “l'evento peggiore” che “possa verificarsi” all'interno della Chiesa cattolica, poiché “il Papa, in qualità di Vescovo di Roma, è il successore di San Pietro, su cui Nostro Signore ha costruito la Sua Chiesa”.

venerdì 17 maggio 2019

IX Marcia per la Vita. Preceduta dalla celebrazione della Santa Messa a San Vitale

IX Marcia per la Vita. Il CNSP promuove la celebrazione della S. Messa.
Sabato 18 maggio, a partire dalle h. 14,30, si terrà a Roma la IX edizione della Marcia per la Vita. Il ritrovo è fissato in Piazza della repubblica (piazza Esedra). 
Anche quest’anno il CNSP promuove l’ormai consueta celebrazione di una Santa Messa in Rito Romano Antico, che sarà offerta da Mons. Marco Agostini, in suffragio di Mario Palmaro, alle h. 12 dello stesso 18 maggio presso la Basilica di S. Vitale, in via Nazionale, n. 194/b; il servizio liturgico sarà a cura dell’ICRSS. 
Le offerte raccolte durante la S. Messa saranno devolute all’Associazione S. Giuseppe, che assiste la Famiglia Palmaro dopo la scomparsa del grande e indimenticato scrittore. 
Dalla Basilica di S. Vitale si raggiunge poi in pochi minuti il punto di partenza della Marcia.

Il Professor John Rist spiega perché ha firmato la lettera aperta che denuncia l'eresia del papa

Nella nostra traduzione dal National Catholic Register pubblichiamo l'intervista di  Edward Pentin al famoso studioso cattolico John Rist sulle ragioni che lo hanno spinto a firmare la controversa Lettera Aperta ai vescovi e ribatte ad alcune delle critiche contro di essa.

Al 10 maggio, la lettera aperta che accusa Papa Francesco di eresia ed esorta i vescovi di tutto il mondo ad indagare in merito è stata firmata da 86 persone, tra le quali si annoverano eminenti teologi ed altri studiosi.
Uno dei personaggi più illustri tra i primi 19 firmatari della missiva è il Professor John Rist, uno stimato studioso di patristica britannico noto per i suoi contributi alla storia della metafisica e dell'etica.
Autore di studi specialistici su Platone, Aristotele e Sant'Agostino di Ippona, Rist ha detenuto la cattedra di filosofia del Padre Kurt Pritzl presso la Catholic University of America ed è un membro a vita della Clare Hall presso l'Università di Cambridge, in Inghilterra.
È stato anche uno dei collaboratori alla stesura di Remaining in the Truth of Christ [Permanere nella verità di Cristo, edito in Italia da Cantagalli. – N.d.T.], un libro che difende l'insegnamento della Chiesa sul divorzio e le seconde nozze pubblicato alla vigilia del Sinodo sulla famiglia del 2014 [qui]. Il Cardinale Gerhard Müller, all'epoca prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano, è stato un altro dei collaboratori alla stesura di questa antologia di saggi.
In questa intervista via email al corrispondente romano del National Catholic Register Edward Pentin, il Professor Rist ribatte a una serie di critiche sollevate dalla lettera aperta, compresa quella secondo cui essa sarebbe “estremista” e “intemperante” ed esagererebbe la portata del problema.
Come tutta risposta, afferma di aver associato il suo nome all'iniziativa principalmente perché ritiene che le dichiarazioni – da lui considerate ambigue – di Papa Francesco hanno l'obiettivo di cercare di cambiare la dottrina della Chiesa “in modo surrettizio”.
Egli afferma che l'intento della lettera è quello di prevenire “l'ulteriore diffusione massiccia di confusione tra i cattolici” e di “denunciare il doppio gioco del papa”: egli ritiene che il Papa stia tentando deliberatamente di “sottrarsi alle accuse di eresia”.

Venerdì 17 maggio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal trattato «Sulla Trinità»
di Sant'Ilario, vescovo
(Lib. 8, 13-16; PL 10, 246-249)

giovedì 16 maggio 2019

Mysterium iniquitatis: dal Nuovo ordine mondiale al caos globale

Pubblichiamo il testo della relazione svolta dal prof. Roberto de Mattei  il 16 maggio 2019 al Rome Life Forum, che precede la Marcia per la Vita del 18 maggio, tenutosi presso la pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), sul tema “City of man vs City of God – Global One World Order vs Christendom”. Il convegno è stato organizzato dalla coalizione internazionale Voice of the Family [vedi].

Mysterium iniquitatis: dal Nuovo ordine mondiale al caos globale

Il Mysterium iniquitatis secondo Leone XIII

Per cercare di fare un poco di luce sul mysterium iniquitatis, bisogna risalire ai primi momenti della storia universale.
Nella sua enciclica Humanum genus del 20 aprile 1884 contro la massoneria Leone XIII  afferma:
“Il genere umano, dopo che “per l’invidia di Lucifero” si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore de’ doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui. Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio.”

Cosa c'è di giusto e di meno giusto nella lettera che accusa Papa Francesco di eresia secondo Edward Feser

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews continua la condivisione degli interventi in ordine alla Lettera Aperta ai vescovi. Edward Feser, professore di filosofia al Pasadena City College, se da un lato evidenzia alcuni che considera lati deboli della lettera, mette ben a fuoco anche le problematiche alla base di alcune affermazioni di papa Francesco che hanno mosso i sottoscrittori alla formulazione della stessa.

8 maggio 2019 (Edward Feser) — Che opinione dovremmo nutrire nei confronti della recente lettera aperta – firmata da Padre Aidan Nichols, dal Professor John Rist e da altri sacerdoti e accademici (a cui il Professor Josef Seifert ha manifestato il suo sostegno) – che accusa Papa Francesco?  Come altre persone che hanno espresso i loro commenti su di essa, penso che la lettera esageri la portata di certi elementi nella sua accusa principale e presenti alcuni argomenti deboli, ma che nel complesso colga nel segno su molti punti importanti che non possono essere ignorati per il mero fatto che la lettera non è impeccabile su altri aspetti.
Per quanto riguarda l'accusa principale, è vero che un papa può cadere nell'errore dottrinale, e persino nell'eresia quando non parla ex cathedra. Tuttavia, la possibilità e il modo di accusare un papa di eresia formale e le conseguenze che deriverebbero dal sancire la sua colpevolezza sono elementi trattati in modo molto meno definito dalla tradizione canonica e teologica rispetto a quanto la lettera sostenga. Alcuni dei più grandi teologi della Chiesa hanno speculato sulla questione, e se da una parte sono molti gli argomenti a favore di ogni diversa opinione, non vi è dall'altra un consenso teologico o un insegnamento magisteriale che risolva il caso. Inoltre, un papa che cada nell'eresia formale rappresenterebbe la crisi più drammatica che si possa immaginare per la Chiesa. Quindi, si richiede la massima precauzione prima di avanzare una tale accusa, e a mio modo di vedere accusare il papa in modo chiaro e tondo del “delitto canonico di eresia”, come fa la lettera, è un atto avventato.