Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 30 settembre 2015

Permanere nella verità di Cristo

Nel pomeriggio parteciperò con molto interesse al Convegno che si terrà all'Angelicum in vista dell'imminente Sinodo: “Permanere nella verità di Cristo” [Presentazione qui].
Mi aspetto prese di posizione chiare e nette sui temi innovativi introdotti i cui effetti pastorali in troppi casi sono stati già recepiti nelle prassi diocesane e parrocchiali nella direzione delle avventurose indiscriminate aperture messe in campo, prim'ancora delle conclusioni delle quali si è in vigile attesa e sulle quali speriamo abbiano il peso dovuto le molte prese di posizione dei pastori più illuminati. Saprò dirvi qual è l'aria che si respira nella forse non più major ma sanior pars ecclesiale. Ma la Verità non sta nella maggioranza e va difesa nonostante diventi sempre più difficile andare contro corrente.

Permanere nella verità di Cristo

Premessa
Noto con preoccupata perplessità che alcune figure di riferimento della gerarchia ecclesiale, che si sono levate focalizzando il discorso sui noti temi caldi del sinodo, giustamente sottolineano che non si può sganciare la morale dalla verità dalla quale la morale scaturisce e affermano che la pastorale non può essere sganciata dalla dottrina; ma ignorano completamente le distorsioni innescate dai punti controversi del Concilio. Non saprei dire se per prudenza – vista l’aria che tira – o per assuefazione da mitridatizzazione. E quindi c’è da chiedersi se e quando potranno venire al pettine i nodi generati proprio da quei semi di trasformazione subdolamente indotta in chiave di una 'continuità' dichiarata ma in termini sofisti, oggi ben individuati (più volte espressi e di seguito ribaditi), sui quali tuttavia è di fatto preclusa ogni discussione e rifiutato il confronto.

2-3 Ottobre. Adorazione notturna a Rimini

« Fra tutte le devozioni, quella di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi » (Sant'Alfonso Maria dè Liguori)
Clicca sull'immagine per ingrandire

martedì 29 settembre 2015

Mons. Bernard Fellay in occasione dell'imminente Sinodo sulla Famiglia

Alle voci di tanti pastori che abbiamo accolto con sollievo e gratitudine si aggiunge, chiara e netta, in piena sintonia con le stesse, anche quella del Superiore generale della Fraternità San Pio X, Mons. Bernard Fellay.  [Fonte]


Beatissimo Padre,
Con la più viva inquietudine constatiamo oggi intorno a noi il degrado progressivo del matrimonio e della famiglia, origine e fondamento di tutta la società umana. Questa deliquescenza si sta accelerando sempre più, soprattutto con la promozione legale dei comportamenti più immorali e più depravati. La legge di Dio, anche semplicemente quella naturale, è oggi pubblicamente calpestata, i peccati più gravi si moltiplicano in modo drammatico e gridano vendetta al Cielo. 

Beatissimo Padre,
Non Vi possiamo nascondere che la prima parte del Sinodo consacrato alle “Sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” ci ha vivamente messi in allarme. Abbiamo sentito e letto, dalla bocca di persone costituite in dignità ecclesiastiche – che si fanno forti del Vostro appoggio, senza essere smentite -, delle affermazioni così contrarie alla verità, così opposte alla dottrina chiara e costante della Chiesa circa la santità del matrimonio, che la nostra anima ne è stata profondamente scossa. Quello che ci inquieta ancora di più, sono alcune delle Vostre parole che lasciano intendere che potrebbe esserci un’evoluzione della dottrina per rispondere alle nuove necessità del popolo cristiano. La nostra inquietudine viene dalla condanna che san Pio X ha formulato, nell’enciclica Pascendi, di un simile adattamento del dogma alle pretese esigenze contemporanee. San Pio X e Voi, Santità, avete ricevuto la pienezza del potere di insegnare, di santificare e di governare nell’obbedienza al Cristo, che è Capo e Pastore del gregge in ogni tempo e in ogni luogo, e del quale il Papa deve essere il fedele Vicario sulla terra. L’oggetto di una condanna dogmatica non può diventare, con il tempo, una pratica pastorale autorizzata.

Celebrazioni Tradizionali a Trieste

CHIESA DELLA BEATA VERGINE DEL ROSARIO DI TRIESTE

SABATO 3 OTTOBRE: 
ore 15 e 30: Riunione dei Coetus Fidelium del Triveneto
ore 17 e 30: Mons. Guido Pozzo officia Santa messa Pontificale al faldistorio

DOMENICA 4 OTTOBRE: 
ore 17 e 30: Solenni Vespri e Processione presieduta da Mons Crepaldi

Il Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum, associazione impegnata nell’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum e della nota interpretativa Universae Ecclesiae, comunica che in occasione della festa patronale della Parrocchia e Cappella Civica della B.Vergine del Rosario di Trieste, i Coetus Fidelium del Triveneto si riuniranno sabato 3 ottobre alle ore 15.00 presso la canonica della Chiesa a Trieste via Rettori 1 (dietro piazza Unità) al fine di esaminare l’applicazione del motu proprio nelle varie Diocesi.

Accordo in vista per i Frati e le Suore Francescani/e dell'Immacolata

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’avvocato Tuccillo, legale di P. Stefano Manelli, Fondatore dei Francescani dell’Immacolata e della Madre Generale delle Suore Francescane dell’Immacolata, Madre Maria Michela Cozzolino.
Da tale lettera emerge netta la completa e totale ubbidienza sia di Padre Manelli che di Madre Cozzolino al Santo Padre e alla Santa Madre Chiesa, in seno alla quale e con la cui approvazione sono sorti gli Istituti di vita consacrata dei Frati e delle Suore Francescane dell’Immacolata. La ferma volontà di osservare la povertà rigorosa, quale rinuncia assoluta ai beni temporali, viene in toto confermata come fondamentale scelta di perfezione religiosa finalizzata al Summum Bonum, alla base della forma di vita francescana di coloro che hanno aderito a questo carisma, riconosciuto e garantito dalla suprema autorità della Chiesa.

DEO GRATIAS per i termini di un auspicabile accordo che, fondato sulle premesse anzidette di rispetto integrale del carisma ispirato dallo Spirito Santo a Padre Stefano Manelli, non può che trovare in tutti noi fedeli laici altro che appoggio e approvazione. 
Chi fosse interessato può ripercorrere qui l'excursus della singolare vicenda.

Si riporta di seguito il testo integrale della lettera dell’avv. Enrico Tuccillo:

National Catholic Register sulle rettifiche dei biografi del Cardinal Danneels

Riprendiamo dal National Catholic Register
Notiamo che l'autore dell'articolo ha fatto, come noi, riferimento a The Great Reformer, di Austen Ivereigh e a quello che lo scrittore definisce “il Team Bergoglio”. Vedi precedente [qui], mentre qui - qui - qui gli articoli sul caso emerso in quella circostanza.
In relazione alla nota "normalizzatrice" finale di Edward Pentin, che richiama il pre-conclave 2005, c'è da rilevare l'enorme differenza tra le dinamiche fisiologiche in ragione dell'importanza della scelta richiesta ai cardinali e il fatto, ormai acclarato, che l’informale « team Bergoglio » era in realtà l'organizzatissima cerchia segreta « Gruppo di San Gallo ». La recente rettifica dei biografi di Danneels gioca sulle parole ma non cambia la sostanza. Praticamente si sta giocando a carte scoperte: si tratta di biografia autorizzata e c'è l'intervista video con le dichiarazioni apertis verbis di Danneels e tanto di nomi e cognomi. Praticamente i "lupi" si sono auto-rivelati da soli e persino senza vergogna nel paragonarsi alla mafia; il tutto come se la congiura contro Ratzinger fosse una cosa normale. Infatti il dato più dirompente è che una cosa li univa: la loro disapprovazione dell’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinal Joseph Ratzinger, proseguita strenuamente negli anni del suo pontificato. Questo fa sì che le ombre sul pontificato attuale e sulle inaudite dimissioni di Benedetto XVI non si dissipino per nulla; esse sembrano farsi, anzi, sempre più fitte e inquietanti.

I biografi del Cardinal Danneels ritrattano i commenti sul gruppo di San Gallo, ma le affermazioni del cardinale secondo le quali il gruppo segreto “di stampo mafioso” esisteva e si opponeva a Ratzinger rimangono in piedi

Gli autori di una nuova biografia autorizzata del Cardinal Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Mechelen-Bruxelles, hanno apportato una correzione a commenti anteriori citati in un periodico belga, che ho riportato qui.

Oggi la Chiesa ricorda l' Arcangelo Michele e, nel Novus Ordo, anche Gabriele e Raffaele

La festa liturgica dell'Arcangelo San Michele ricorre il 29 settembre, data indicata nel Sacramentario Leoniano e nel Martirologio Geronimiano. Dal 1970 la festa è unita a quella degli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.

Il suo nome, Mi-ka-El, “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.

Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. 

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

Il 13 ottobre 1884, dopo aver terminato di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana, Leone XIII restò immobile una decina di minuti e si precipitò nel suo studio senza dare spiegazioni a chi lo aveva visto profondamente turbato. Compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni perché fosse recitata ovunque al termine di ogni Messa bassa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando (sinteticamente) di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell'inferno : « ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo ».
Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : « che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo ».
Se, invece di chiedere, l'avesse ufficialmente ripristinata sicuramente sarebbe stato più efficace.

lunedì 28 settembre 2015

La posizione dei vescovi polacchi in vista del Sinodo

I vescovi della Polonia hanno pubblicato sul sito web della conferenza episcopale una nota ufficiale in vista dell’ormai prossimo sinodo. In 9 punti hanno sottolineato la loro posizione. Sintesi dei 9 punti formulata da La Bussola [qui]. Vedi precedente posizione pubblicata lo scorso anno [qui].

  • L’insegnamento dei papi e dei vescovi – sulla base della Scrittura e della Tradizione della Chiesa Cattolica – indica che il matrimonio e la famiglia sono valori essenziali per l’umanità. Il matrimonio è una realtà divina e umana che Gesù Cristo ha elevato alla dignità di sacramento. La famiglia, “chiesa domestica”, è una realtà santa e santificante;
  • Rendiamo grazie a Dio che nella nostra nazione ci sono tante famiglie sane che, “nella buona e nella cattiva sorte”, ogni giorno cercano di rimanere fedeli alla loro vocazione;
  • Sulla base delle parole di Cristo (Mc 10, 9) il matrimonio sacramentale è indissolubile. La legge di Dio pone limiti invalicabili alle decisioni umane. In una situazione in cui i coniugi sono in difficoltà, il compito della Chiesa Cattolica è di contribuire ad approfondire l’amore e la responsabilità reciproca e la conversione. Nella Chiesa Cattolica non c’è il divorzio o processi che portano al divorzio. Ci sono solo processi in cui si decide individualmente se il matrimonio era valido o meno;

“Dopo Palmira vogliono il Louvre” Parla Boulad, il gesuita che suona la sveglia all’occidente morente

Giulio Meotti su Il Foglio del 25 settembre.

L’abbandono dei cristiani testimonia la crisi morale e spirituale dell'occidente 
Roma. Ogni cinque minuti, un cristiano nel mondo è ucciso per la sua fede. Lo rivela un rapporto della ong Christian Freedom International: sono duecento milioni i cristiani perseguitati. “L’Europa ha sangue nelle proprie mani per quello che accade ai cristiani in medio oriente”, dice al Foglio Henri Boulad, padre e teologo egiziano, già rettore del Collegio dei Gesuiti del Cairo, autore di trenta libri tradotti in tutto il mondo. “E l’abbandono dei cristiani testimonia la crisi morale e spirituale che ha portato l’occidente a vendere i suoi princìpi e valori”.

NON CREDIAMO NELLO STESSO DIO DEI MUSSULMANI - II Parte

Prima Parte (arricchita da una corposa Introduzione e dal piano dell'opera) [qui]
Titolo: La falsa immagine dell’islam contribuisce a confondere il culto della S.ma Vergine, la venerazione per Abramo, l’adorazione del vero Dio

NON CREDIAMO NELLO STESSO DIO DEI MUSSULMANI
Confutazione della falsa immagine dell’islam
diffusa nella Gerarchia cattolica attuale
di Paolo Pasqualucci
settembre 2015
Seconda Parte

II
Genesi dell’islamismo
nello spirito di conquista e nella violenza

SOMMARIO : 1. La Mecca pagana. 2. Il monoteismo iniziale di Maometto, rivolto solo contro i pagani. 3. La singolare concezione maomettana del “profeta”. 4. Il “patto di Haqaba”, l’ègira. 5. L’editto di “Maometto il Profeta”. 6. Inizio della guerra per bande contro i coreisciti ed emancipazione da ebraismo e cristianesimo. 7. La costruzione dello “Abramo mussulmano” quale progenitore della monolatria di Maometto. 8. L’espansione militar-religiosa dell’islam: obiettivi, metodi, principi. 8.1. Mai la pace ma solo tregua (armata) con gli infedeli, sino alla vittoria finale. 8.2. Il finanziamento della “guerra santa” e la conquista della Mecca, trasformata manu militari in città santa della nuova religione.

1. La Mecca pagana.
La Mecca, dove nacque Maometto, forse nel 571 AD, oggi grande città della ricca Arabia Saudita, posta sulle aride alture dello Higiaz a 66 km dal mare e a 260 m. d’altezza, era a quel tempo famosa come centro religioso per via del santuario della Kaaba, una pietra nera adorata dagli arabi pagani, posta vicino ad un pozzo di acqua “piuttosto salmastra”. La posteriore “leggenda islamica” affermò che il santuario era stato costruito da Abramo e da suo figlio Ismaele, nato dalla schiava Agar sua concubina, considerato il progenitore degli Arabi (nel recinto sacro si fa ancor oggi vedere un’impronta, che sarebbe stata lasciata dal piede di Abramo!)[1].

domenica 27 settembre 2015

Cardinal Burke : «È impossibile che la Chiesa cambi il suo insegnamento sulla indissolubilità del matrimonio »

Riprendo da TradiNews. Il testo che segue è redatto ad iniziativa di DICI (il sito ufficiale della FSSPX) in collaborazione con Guillaume d'Alençon, delegato episcopale per le questioni che riguardano la famiglia e la vita. La prima parte delle dichiarazioni del cardinal Burke è ben nota. Questa intervista tuttavia è particolarmente interessante per lo spazio dedicato all'esperienza del cardinale come prefetto della Segnatura Apostolica e relative dichiarazioni prese dal testo Permanere nella verità di Cristo, apparso anche in francese, sulla necessità della seconda sentenza conforme nei processi di nullità matrimoniale. Problema di non secondaria importanza già sollevato da diversi canonisti e studiosi di fama internazionale, da noi ripresi in precedenti articoli.

Alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia (04-25 Ottobre 2015) escono diversi libri che si oppongono chiaramente alle innovazioni che pretendono di introdurre prelati progressisti, al seguito del cardinale Walter Kasper. DICI riporterà queste pubblicazioni progressivamente, mettendo in evidenza le risposte che esse danno alle critiche contro la dottrina della Chiesa sul matrimonio e la famiglia.

Il cardinale André Vingt-Trois invia un segnale nell'imminenza del Sinodo

Riprendiamo da Le salon beige una notizia significativa, ad una settimana dall'inizio della sessione conclusiva del Sinodo sulla Famiglia. Le convinzioni profonde e pubblicamente espresse dal cardinale Burke sui temi della vita, del matrimonio, sull'impegno dei cattolici nella società e sulla sua fedeltà alla Chiesa, che è fedeltà al Signore, ne fanno certamente un punto di riferimento autorevole e certamente non isolato come alcuni lo vorrebbero. 
Cliccando sull'immagine a lato per ingrandirla si può leggere agevolmente il nutrito programma.

Il Cardinale Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e vice presidente dell'imminente Sinodo che avrà luogo a Roma, ha invitato il cardinale Burke a celebrare la Santa Messa nella Cattedrale di Notre-Dame de Paris, Domenica alle ore 10, in apertura del suo programmato tour a Parigi e Versailles per presentare il suo nuovo libro.

L'invito dell'Arcivescovo di Parigi è subentrato dopo la stesura del programma, che prevedeva l'arrivo a Parigi del cardinale Burke  per il mezzogiorno di Domenica.

Questo invito pubblico del Cardinale Vingt-Trois, che ha il compito di co-presiedere il Sinodo, una settimana prima dell'apertura del Sinodo, è un messaggio per coloro che vedono il cardinale Burke totalmente isolato dal momento che non è più Prefetto del Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica. Ma che il Papa ha appena nominato membro della Congregazione per le Cause dei Santi.

I redattori avvisano che la Messa del cardinale in programma martedì presso la San Pio X a St Cloud sarà celebrata nella piccola cappella che può contenere 40 persone. Inutile dunque affollarsi prima della conferenza, che si terrà alle ore 20:30.

Mistero svelato

Don Curzio Nitoglia ironizza su alcuni interventi nella discussione riguardante l'articolo proposto giorni fa: Invito alla lettura. PRESENTAZIONE DELLA VITA DI S. TOMMASO di D. Curzio Nitoglia [qui] e ci svela il nome dell'Autore celato dietro la sigla P.P.
Se ha voluto amabilmente ironizzare anche sul blog chiamandolo "rivista elettronica Roma perenne", lo prendo come un buon augurio perché lui sa che ci sto pensando e forse, non leggendo Internet, la dà come realizzata; mentre spero di poterla concretizzare presto, insieme ad altre iniziative.
Don Curzio, poi, sa benissimo che certe impennate di alcuni lettori, più che disagio, a me causano soltanto l'impegno supplementare di smussare gli spigoli per ri-focalizzare il discorso sul tema di volta in volta proposto.
Quanto al deficit di stima verso il prof. Amerio, che alcuni commentatori hanno rilevato nella presentazione, si chiarisce facilmente conoscendo più a fondo gli scritti dell'incontrovertibilmente 'rosminiano' Autore. Ad esempio, il nostro estensore della recensione evidentemente aveva presente l'affermazione che segue - nella Chiosa 49 di Stat Veritas: "Quindi: anche una ispirazione è una realtà, ma una realtà di atto, una realtà morale, non una realtà ontologica come è la Grazia. Questa dottrina, così ben affermata da Rosmini, è una dottrina più netta, più religiosa persino di quella di san Tommaso..." (Ed. Lindau 2009, pag. 124). Il che va colto per quello che è: l'osservazione di uno studioso che allarga il suo orizzonte e può esprimere un parere difforme da chi lo legge. (M.G.)

Egregio Direttore,
mi scuso con lei e con la sua rivista elettronica “Roma perenne” per il disagio arrecatole involontariamente da un caro amico, che ha avuto la disavventura di aver fatto una presentazione di un mio piccolo libretto su S. Tommaso d’Aquino.

Il fatto increscioso, caro Direttore, è che il mio amico (un maestro elementare in pensione di origine sarda) si chiama1 Porcu di cognome e Palmiro di nome. Sicché la sigla del Porcu Palmiro è “P. P.” ed anche se si inverte il nome col cognome e viceversa viene sempre “P. P.” Quindi un “dilemma cornuto”2 che neppure Aristotele, il genio della logica e dei sillogismi, riuscirebbe a risolvere...

sabato 26 settembre 2015

GODFRIED DANNEELS ha lavorato per anni all'elezione di papa Bergoglio/2

Aggiornamento 26/09/2015 - Per correttezza d'informazione riportiamo la seguente rettifica dei biografi del card. Danneels [qui].
L'articolo precedente [qui]:
L'articolo "Godfried Danneels ha lavorato per anni all'elezione di Papa Francesco" contiene un errore storico, commesso dopo l'approvazione e la correzione delle loro citazioni da parte degli autori. Il penultimo paragrafo non è stato riprodotto come era stato indicato nella correzione precedente.
Il paragrafo erroneo (che nel frattempo abbiamo modificato) era il seguente :. "L'elezione di Bergoglio è stata preparata in San Gallo, non c'è alcun dubbio. E le linee generali del suo programma sono quelle di cui Danneels e i suoi confratelli discutevano da più di dieci anni. "
Tuttavia, la corrispondenza con il giornalista cita il seguente passaggio: "L'elezione di Bergoglio corrispondeva all'obiettivo perseguito in San Gallo, non c'è alcun dubbio.  E le linee generali del suo programma sono quelle di cui Danneels e i suoi confratelli discutevano da più di dieci anni. "
Poiché il passaggio originale non è stato rispettato, il lettore ha l'impressione che il Gruppo di San Gallo fosse una lobby. Ciò non è corretto e in aggiunta il Gruppo di San Gallo non si è più riunito dopo il 2006, sette anni prima che il conclave eleggesse Papa Francesco. Dal momento che il passaggio che vogliamo rettificare è ripreso dai media internazionali, è importante per una corretta comprensione della realtà storica e della nostra integrità di storici della Chiesa e biografi del cardinale Danneels che la deplorevole modifica della nostra citazione sia rettificata.
Karim Schelkens e Jürgen Mettepenningen
Non possiamo non notare una curiosa coincidenza con quanto analogamente verificatosi con l'uscita de Il Grande riformatore di Austen Ivereigh [vedi]. Lo scrittore, già addetto stampa del cardinale Murphy-O'Connor, ha rivelato il ruolo chiave giocato dal cardinale, sebbene non più elettore per via dell'età, nell'elezione di Bergoglio. Altro elemento comune: il coinvolgimento del card. Walter Kasper.
... Proprio per liberare papa Francesco da ogni sospetto legato a questo problema, dopo una prima correzione, (“Si assicurarono il suo assenso (p.355) avrebbe dovuto essere letto “Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. Sarà corretto nelle future edizioni #TheGreatreformer)...

Danilo Quinto. I frutti del Concilio Vaticano Secondo

Mentre il pontificato di Bergoglio tenta di demolire, giorno dopo giorno, attraverso gesti, parole, fatti e omissioni, la «celeste dottrina» - che è la rivelazione trasmessa da Gesù ai Suoi amici, gli Apostoli e da questi a «coloro che amano Suo Padre», come dice il Vangelo di Giovanni e che è divenuta Tradizione della Chiesa, sedimentandosi nel corso dei due millenni della sua storia nel «depositum fidei» – c’è chi ritiene che bisognerebbe attendere l’esito del prossimo Sinodo per dire qualche parola di Verità e, quindi, qualche parola cattolica. Gesù ha già «trattato» il ruolo che è proprio dei «sepolcri imbiancati» (Mt 23, 1-38). Non c’è alcun bisogno di attendere il Sinodo per raccontare e proclamare la Verità. Dai «tetti», come ha invitato a fare lo stesso Gesù.

don Elia. Tempo di agire

Tempus faciendi, Domine: dissipaverunt legem tuam (Sal 118, 126).

Ipsa conteret...
L’ostinazione nella disobbedienza alla legge di Dio provoca un insensibile accecamento della mente e un correlativo indurimento del cuore: si comincia col trovare “buoni motivi” per sospenderne l’applicazione in circostanze particolari; poi, con il moltiplicarsi di tali circostanze (spesso dovuto proprio alla sospensione della legge) il rispetto di essa appare sempre più come un’imposizione contraria al bene delle persone, finché le legge stessa, in modo più o meno aperto, finisce con l’essere rigettata in nome della misericordia. Si dimentica così che Dio ha dato i Suoi comandamenti per amore dell’uomo e per la sua salvezza, onde guarirlo dalle conseguenze della prima prevaricazione e ricondurlo sulla via del bene. È fuor di dubbio che l’uomo abbia bisogno della grazia per poter adempiere la legge divina; ma non possiamo certo dire che il Salvatore non la riversi di continuo e in sovrabbondanza su chiunque vi ricorra con le dovute disposizioni e non vi ponga ostacolo.

Domenica 27 settembre. Messa tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (forma straordinaria - Messale del 1962)
XVIII Domenica dopo Pentecoste

Domenica 27 settembre 2015 - ore 18
Parrocchia di Gesù Crocifisso
Via Giaveno, 39, Torino

Roma Sabato 26 settembre Messa votiva per i cristiani perseguitati

Messa votiva in rito Romano antiquior
Sabato 26 settembre - 18:30
Parrocchia della Trinità dei pellegrini ai Catinari
(Via dei Pettinari 36/A) - Roma

fatta celebrare dall’associazione Una Voce  Italia per i cristiani perseguitati in tutto il mondo.
Info : unavoceitalia@unavoceitalia.org

venerdì 25 settembre 2015

Il Papa in USA: la libertà religiosa negli Stati Uniti (e non solo)

Ci occupiamo di uno degli echi del recente viaggio papale, ripreso da Rorate Caeli.

Nel discorso tenuto al Prato Sud della Casa Bianca, Papa Francesco ha dichiarato che i membri del Congresso americano sono “chiamati” alla “fedeltà a[i] princìpi fondativi [degli Stati Uniti]”, e ha elogiato la tradizione che l’America possiede in questione di libertà religiosa:
Insieme a innumerevoli altre persone di buona volontà, anche [i cattolici americani] desiderano che gli sforzi mirati a costruire una società giusta e saggiamente ordinata rispettino le loro preoccupazioni più profonde e il loro diritto alla libertà religiosa. Questa libertà rimane una delle conquiste più preziose dell’America. E come i miei fratelli – i vescovi degli Stati Uniti – ci hanno ricordato, tutti siamo chiamati ad essere vigilanti, precisamente in qualità di buoni cittadini, per preservare e difendere tale libertà da tutto ciò che possa minacciarla o comprometterla.
Queste parole non sono né sorprendenti né nuove, dato che vari papi recenti hanno elogiato la libertà religiosa assicurata dalla costituzione americana. Tuttavia, ci si può interrogare sull’opportunità di tali parole. È superfluo ricordare ai nostri lettori che la posizione cattolica sulla libertà religiosa era tradizionalmente considerata piuttosto differente da quella dei padri fondatori degli Stati Uniti. Nella Longinqua Oceani Papa Leone XIII espresse un elogio contenuto alla libertà della Chiesa in America, ma aggiunse che la situazione americana era ben lungi dall’ideale sostenuto dalla Chiesa:

Sinodo: per la correzione del paragrafo 137 dell’Instrumentum Laboris. La richiesta dei 50 Moralisti.

Silvio Brachetta, su L'Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân [qui]. Dell'Appello dei teologi e filosofi moralisti da lui citato abbiamo parlato qui.

C’è qualcosa che non va nel paragrafo n. 137 dell’Instrumentum Laboris, il documento che dovrebbe servire da guida, l’ottobre prossimo, alla XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Se ne sono accorti David S. Crawford e Stephan Kampowski, professore associato, il primo, di teologia morale all’Istituto Pontificio Giovanni Paolo II di Washington e, il secondo, professore di antropologia filosofica all’Istituto Giovanni Paolo II di Roma.
Ne è uscito un Appello[1] firmato, per il momento, da una cinquantina di teologi e filosofi moralisti (studiosi di etica), in cui si chiede la rimozione del succitato paragrafo. Secondo Crawford e Kampowski, esso mette in opposizione le necessità soggettive della coscienza e l’oggettività della norma, generando il dubbio che i comandamenti di Dio siano un ostacolo alla perfezione e alla felicità umane, desiderate dalla coscienza.

Al paragrafo 137, che tratta il tema della contraccezione, si legge dunque:

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità - I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

Giorni fa eravamo stati costretti a leggere le seguenti dichiarazioni di Enzo Bianchi, il sedicente "priore" nominato, dal papa regnante, consultore al Pontificio Consiglio per L'Unità dei Cristiani, molto gettonato in ogni occasione formativa nella maggior parte delle diocesi d'Italia :
«se Cristo nel Vangelo parla del matrimonio come unione indissolubile nulla dice in merito all’omosessualità. L’onestà, quindi, ci obbliga ad ammettere l’enigma, a lasciare il quesito senza una risposta. Su questo, io vorrei una Chiesa che, non potendo pronunciarsi, preferisca tacere. Che la Chiesa faccia il matrimonio per persone dello stesso sesso – ha concluso – è una cosa senza senso. Tuttavia, se lo Stato decide di regolarizzare una realtà affettiva, lasciamo fare, applicando la misericordia come vuole il Vangelo, non come la vogliamo noi». [Fonte]
Paolo Pasqualucci, che ringrazio di cuore, non poteva mancare di farci avere le sue puntualizzazioni.

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità
I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

L’assordante propaganda omosessualista e omofila, sostenuta da tutti i grandi mezzi d’informazione, in cre­scendo nell'imminenza del Sinodo sulla Famiglia del 5 ottobre p.v., continua a ripetere a beneficio dei cattolici un vieto ritornello e cioè che Gesù Cristo non avrebbe mai parlato dell’omosessualità, ragion per cui la sua condanna non si potrebbe reperire nei Vangeli ma solo nelle Lettere apostoliche, segnatamente in quelle di san Paolo. Come se questo, annoto, facesse la differenza! Le Epistole paoline non vengono lette durante la Messa come “Parola di Dio”, allo stesso modo dei Vangeli? Ma prescindiamo da questa scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l’insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l’argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!

Venerdì 25 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Ricordiamo la nascita di un nuovo sito, “La Messa di sempre – Monza”, sul quale troverete le informazioni per la celebrazione della Santa Messa Tradizionale a Monza (Nota: la Santa Messa Tradizionale è celebrata in Rito Romano poiché da sempre la città di Monza, che pure è nella Diocesi di Milano, non segue il Rito Ambrosiano). Lo segnalavamo qui.
Altri avvisi su Riscossa Cristiana [qui]

Proposta di Lettura formativa di questa settimana: la seconda parte delle “Ammonizioni”, tratta dagli scritti di San Francesco d’Assisi.

Invito alla lettura. Cornelio Fabro, L'alienazione dell'Occidente

Cornelio Fabro, L'alienazione dell'Occidente. Osservazioni sul pensiero di E. Severino, a cura di Tobias Eibl, pag. 196, Euro 25, EDIVI 2015

Il Libro:
Questa pubblicazione riproduce nei primi tre capitoli il rapporto richiesto dalla Congregazione della Dottrina della Fede circa l’ortodossia cristiana degli scritti di E. Severino allora docente della Cattolica di Milano. Gli ultimi due capitoli prendono in esame la docenza veneziana di Severino. Il 23.01.1970 Severino scrive a Fabro una densa lettera ove, tra l’altro, afferma: «Ho letto il più ampio dei tre “Voti” (non firmati) con estremo interesse e mi sono trovato di fronte alla comprensione più penetrante e più “concreta” del mio lavoro. Troppo stimolante, perché io non senta il bisogno di discuterla sul piano filosofico. Può quindi comprendere quanto Le sarei grato se Lei potesse dirmi che da quelle Sue pagine ha intenzione di trarre un articolo da pubblicare. Resto in attesa di una Sua gentile risposta». La risposta di Fabro, oltre allo scambio epistolare, consisterà soprattutto nella pubblicazione di questo volume.
Citazione:
«Posso ripetere, a distanza di quasi tre lustri e dopo la quasi raddoppiata produzione severiniana ch’è passata dalla temperata produzione milanese in casa dell’U. C. all’esplosione atea veneziana [...], che il fondo del suo pensiero non è mutato perché il fondamento è rimasto il medesimo: antimetafisico sotto l’aspetto teoretico, anticristiano anzi amorale e ateo (come già avevo indicato nel 1969) sotto l’aspetto etico-religioso. [...] Una volta che si riconosca come si deve, e lo riconosce a suo modo anche Severino, la deviazione essenzialistica in cui è finita non solo la metafisica occidentale ma la stessa filosofia moderna dell’immanenza, il compito del pensiero nel futuro deve essere quello di penetrare l’esigenza autentica di quella proclamata immanenza traendola dentro il problema essenziale del pensiero, ch’è la fondazione dell’ente nell’atto di essere (esse, actus essendi) e del finito nell’Infinito: chiarendo così i principi della «metafisica dell’Atto», non come una figura culturale isolata, ma come la sostanza perenne dell’umano filosofare in cui si dileguano le manchevolezze e le deviazioni dei sistemi». (Cornelio Fabro)

giovedì 24 settembre 2015

GODFRIED DANNEELS ha lavorato per anni all'elezione di papa Bergoglio

Aggiornamento 26/09/2015 - Per correttezza d'informazione riportiamo la seguente rettifica dei biografi del card. Danneels [qui]:
L'articolo "Godfried Danneels ha lavorato per anni all'elezione di Papa Francesco" contiene un errore storico, commesso dopo l'approvazione e la correzione delle loro citazioni da parte degli autori. Il penultimo paragrafo non è stato riprodotto come era stato indicato nella correzione precedente.
Il paragrafo erroneo (che nel frattempo abbiamo modificato) era il seguente :. "L'elezione di Bergoglio è stata preparata in San Gallo, non c'è alcun dubbio. E le linee generali del suo programma sono quelle di cui Danneels e i suoi confratelli discutevano da più di dieci anni. "
Tuttavia, la corrispondenza con il giornalista cita il seguente passaggio: "L'elezione di Bergoglio corrispondeva all'obiettivo perseguito in San Gallo, non c'è alcun dubbio.  E le linee generali del suo programma sono quelle di cui Danneels e i suoi confratelli discutevano da più di dieci anni. "
Poiché il passaggio originale non è stato rispettato, il lettore ha l'impressione che il Gruppo di San Gallo fosse una lobby. Ciò non è corretto e in aggiunta il Gruppo di San Gallo non si è più riunito dopo il 2006, sette anni prima che il conclave eleggesse Papa Francesco. Dal momento che il passaggio che vogliamo rettificare è ripreso dai media internazionali, è importante per una corretta comprensione della realtà storica e della nostra integrità di storici della Chiesa e biografi del cardinale Danneels che la deplorevole modifica della nostra citazione sia rettificata.
Karim Schelkens e Jürgen Mettepenningen
Non possiamo non notare una curiosa coincidenza con quanto analogamente verificatosi con l'uscita de Il Grande riformatore di Austen Ivereigh [vedi]
... Proprio per liberare papa Francesco da ogni sospetto legato a questo problema, dopo una prima correzione, (“Si assicurarono il suo assenso (p.355) avrebbe dovuto essere letto “Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. Sarà corretto nelle future edizioni #TheGreatreformer)...

Leggo e traduco da Benoit et moi.
Inquietante. Rimanda ad un altro famigerato "team Bergoglio", che vedeva coinvolto il cardinale Murphy-O’Connor rivelato nel libro Il Grande Riformatore di Austen Ivereigh. Ne abbiamo parlato quiqui e qui. Una dimostrazione in più, qualora ce ne fosse bisogno dei 'veleni' che soffocavano Benedetto XVI. E Danneels è ora anche nel novero dei Padri Sinodali, la cui maggioranza pende decisamente verso le posizioni liberali di cui il card. Kasper è l'emblema.

Jürgen Mettepenningen en Karim Schelkens,
Godfried Danneels - Biografie,
Polis, 558 blz., 39,50 euro.
Gli storici della Chiesa Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens hanno appena pubblicato una biografia del cardinale Godfried Danneels, in cui l'arcivescovo appare come un difensore della Chiesa moderna. Ha anche lavorato per anni a favore dell'elezione di Papa Francesco.
Opposto al crescente potere di Ratzinger e della sua cricca [sic] in Vaticano, l'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini ha iniziato a tenere incontri "segreti" di vescovi e cardinali a St. Gallen in Svizzera nel 1996. Questi incontri sono stati vagamente noti ad alcuni specialisti, ma non c'è mai stato un resoconto così dettagliato delle attività del "Gruppo di San Gallo" come nella Biografia di Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens. Nel 1999, Danneels è entrato nel gruppo, nel quale figuravano anche il vescovo olandese Adriaan Van Luyn, i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, l'inglese Basil Hume e l'italiano Achille Silvestrini. Per Danneels e gli altri, si trattava di "vacanze spirituali", una forma di consolazione e di sostegno reciproco in un momento buio [sic].
Il Vaticano ha inviato il sinistro [sic] cardinale Camillo Ruini per sondare ciò che stava accadendo, ma se n'è tornato a mani vuote. Nello stesso tempo, il "gruppo di San Gallo" cercava di influenzare gli eventi Vaticani. La domanda che ci si poneva sempre più esplicitamente era: "Cosa succederà dopo Giovanni Paolo II? Come evitare che Ratzinger divenga Papa?»
Nel conclave del 2005, Joseph Ratzinger si era dimostrato troppo forte. Danneels e gli altri membri del gruppo di San Gallo a malapena sono riusciti a nascondere la loro delusione. Hanno messo la loro mancanza di entusiasmo sul conto della fatica. Ma la loro analisi fondamentale, che l'apparato Vaticano avesse bisogno di essere innovato e il messaggio della Chiesa dovesse essere molto più ottimista, era premonitrice. Il pontificato di Ratzinger si è volto in disastro [sic] e la Chiesa gemeva sotto i casi di costumi e di corruzione. Invischiato dal Vescovo di Bruges Roger Vangheluwe in un rapporto con la famiglia del nipote con il quale aveva avuto un "piccola relazione" e sospettato nell'Operazione Calice, Danneels è stato anche coinvolto negli scandali.
Tuttavia, l'elezione di Jorge Mario Bergoglio come papa Francesco pone fine a questo periodo buio. "Senza dubbio l'elezione di Bergoglio è stata preparata a San Gallo. E i contorni del suo programma sono quelli di cui Danneels e i suoi colleghi discutevano da oltre dieci anni", scrive Schelkens.
Il 13 marzo 2013, una vecchia conoscenza era a fianco del nuovo Papa Francesco : Godfried Danneels. Ufficialmente, era lì come decano dei cardinali-preti, ma in realtà ha lavorato per anni come discreto creatore di re di un papa capace di dare un futuro alla "sua" chiesa.
[Traduzione: Chiesa e post-concilio]

Giuseppe Rusconi. Card. Müller e Metropolita Hilarion uniti contro il laicismo

Interessante notizia su Rossoporpora [qui].

Presentata venerdì 18 settembre in Vaticano, presso il Collegio Teutonico, la versione in italiano del volume del Patriarca Kirill “La parola del pastore”, edita dalla Lev, in collaborazione con l’Accademia Sapientia et Scientia e le edizioni del patriarcato di Mosca – Discorso molto intenso del cardinale Müller sulla necessità di un’unità d’azione con gli ortodossi in materia di valori – Per il metropolita Hilarion il volume costituisce un’ulteriore, importante occasione di riavvicinamento tra cattolici e ortodossi
Volontà di procedere insieme in tempi burrascosi per l’attacco incessante del laicismo nichilista; e questo al di là delle divergenze teologiche e soprattutto al di là dell'annosa questione sull’esercizio del primato del vescovo di Roma. È più importante che papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill si ritrovino uniti spiritualmente e materialmente nella difesa dei valori umani e cristiani che non si incontrino fisicamente da qualche parte in Europa.

Migranti e Sinodo. Quando i vescovi parlano chiaro

Leggiamo su Toscana oggi (fonte SIR) il resoconto di un evento importante come l'Assemblea Plenaria dei presidenti delle Conferenze episcopali europee, tenutosi in Terra Santa dall'11 al 16 settembre scorso. Importante soprattutto per i temi trattati e le conclusioni : la situazione in MO e l'esigenza di pace; l'emergenza profughi e migranti; la libertà di religione; la teoria gender. Non siamo riusciti a trovare da nessuna parte il testo integrale del documento finale. Nel riscontrare il silenzio di altri media cattolici, abbiamo visto che l'agenzia SIR, negli abstract, ne mette in risalto elementi generici mentre, dagli scorci presenti nell'articolo di cui al link sopra, se ne coglie la portata più ampia ed emerge qualche esempio del coraggio e del realismo con cui i presuli hanno affrontato le questioni e indicato i rimedi. Ma è da leggere tra le righe.
Invece, provvidenzialmente, abbiamo scoperto e riprendiamo la sintesi ben più chiara ed esplicita di Stefano Fontana su La Bussola [qui]

Mi sembra che sia passato sotto silenzio il documento finale che ha concluso l’Assemblea del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Cee) tenutosi a Gerusalemme dal 11 al 16 settembre scorsi. Per l’Italia erano presenti, tra gli altri, il cardinale Angelo Bagnasco, che presiede il Ccee, e l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, che ne presiede la Commissione Caritas in veritate. È però un peccato perché, in modo semplice e chiaro, sobrio nella forma e forte nel contenuto, in questa occasione i vescovi hanno dato prova di saggio (e quindi coraggioso) realismo cristiano.

Tre sono stati i punti toccati dal messaggio. Prima di tutto le migrazioni. Dismesso ogni linguaggio sentimentale e retorico che colpisce i cuori, ma offende la ragione, i vescovi europei hanno riaffermato il dovere degli Stati di «rispondere tempestivamente alle necessità di aiuto immediato e di accoglienza di persone disperate», ma non hanno lasciato questa affermazione da sola, come spesso accade, suscitando le reazioni della politica. Hanno infatti aggiunto che gli Stati «devono mantenere l’ordine pubblico», quindi nessuna apertura scriteriata, devono «garantire la giustizia per tutti» e quindi anche per i cittadini ospitanti, devono fornire disponibilità «per chi ha veramente bisogno» come a dire che forse non tutti coloro che la chiedono ne hanno bisogno, e che devono agire in vista di una «integrazione rispettosa e collaborativa», ossia che i migranti hanno dei diritti ma anche dei doveri da rispettare.

mercoledì 23 settembre 2015

Divorzio cattolico – Le critiche canoniche sulla riforma dell’annullamento si accumulano: saranno prese in considerazione dal Vaticano, dai vescovi e dagli 'yes men' di Francesco?

Riprendiamo da Rorate Caeli. In parte ne abbiamo parlato qui

C’è decisamente qualcosa nell’aria: eminenti canonisti che inizialmente avevano elogiato le riforme dell’annullamento del matrimonio si sono tirati indietro e successivamente si sono anche pronunciati duramente contro di esse; è sorto un autentico dibattito sul malcontento tra un numero significativo di avvocati canonici e prelati. E in questo caso non stiamo parlando di tradizionalisti! Le riforme arbitrarie e straordinariamente problematiche del processo per la dichiarazione di nullità del matrimonio introdotte dal Papa, elaborate senza consultazioni a vasta scala, in relativa segretezza, e pubblicate l’8 settembre tramite il motu proprio Mitis Iudex, si sta trasformando rapidamente in una crisi d’autorità senza precedenti per il suo ruolo. Tale crisi d’autorità è autentica e nemmeno la grande quantità di negazioni e atteggiamenti riduttivi da parte dell’establishment dei media cattolici e di “rispettabili” blogger cattolici la possono nascondere.

Messe tridentine a Monza

A Monza, nei pressi della cattedrale (e a pochi passi dalla stazione ferroviaria), viene celebrata alle 18:45 di ogni domenica e feste di precetto la Messa tridentina in rito romano, presso la chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento (via Italia, 37).

Per maggiori informazioni e per il calendario aggiornato delle prossime celebrazioni, cliccate sul blog "La Messa di sempre - Monza".

Nota: la Santa Messa Tradizionale è celebrata in Rito Romano poiché da sempre la città di Monza, che pure è nella Diocesi di Milano, non segue il Rito Ambrosiano.

A Roma, dal 26 settembre, mostra iconografica su San Francesco

Aggiornamento: gli organizzatori fanno presente che la Mostra inizierà il 3 ottobre e terminerà l'11 successivo. Quanto agli altri eventi il Programma resta invariato.

Clicca sull'immagine per ingrandire
Il Patriarchio [1] è un circolo culturale con sede in Roma, presso la Basilica di Sant'Antonio in Via Merulana, che ogni anno organizza un vasto programma di incontri, visite guidate a musei e monumenti, concerti, filmati e produzione di DVD.
Infaticabile organizzatore e animatore delle molteplici attività è Gianfranco Cascioli, con la collaborazione dei "Ragazzi di San Giovanni degli anni '60" (e ragazze, tra cui ci sono anch'io) ancora sulla breccia, eredi della gloriosa "Gioventù Antoniana", poi transitata nella "Gioventù Francescana di Azione Cattolica". Essi ancora profondono il loro appassionato impegno per poter lasciare il testimone alle giovani generazioni di oggi e a quelle che verranno.
L'immagine a lato (cliccare per visualizzare il contenuto ingrandito) presenta il programma delle iniziative in onore di San Francesco, a partire da sabato 26 settembre con l'inaugurazione della mostra iconografica che continuerà a rimanere aperta successivamente.

1. Il nome dell'Associazione è preso dal 'luogo' in cui ha sede e svolge la sua attività, all'ombra del Patriarchio : il Palazzo Papale al Laterano. Ma quello che è oggi è conosciuto come tale ha solo quattrocento anni ed è stato realizzato tra 1585 e 1589 dall'architetto Domenico Fontana, su commissione di papa Sisto V, demolendo il precedente palazzo papale, il Patriarchio, del quale sono state salvate solo alcune parti molto venerate come il Santuario della Scala Santa. Il primo palazzo era nato nel IV secolo all'epoca dell'imperatore Costantino, con la cattedrale cioè la Basilica Salvatoris (poi dedicata a San Giovanni) e il Battistero. Nel corso del Medioevo si era notevolmente ingrandito e, con la basilica e il Battistero, faceva parte di una vera e propria cittadella fortificata. Qui i papi hanno vissuto fino al 1309, quando il papa francese Clemente V trasferì la sede ufficiale del Papato ad Avignone, dove rimase fino al 1376 (periodo della cosiddetta 'cattività avignonese'). Fino al 1377, anno in cui il papa spostò definitivamente la sua residenza in Vaticano.

Don Elia. La vigna e il cinghiale

Perché hai abbattuto la sua cinta […]?
La devasta il cinghiale del bosco (Sal 80 [79], 13-14).

Quando papa Leone X, nel 1520, applicò la metafora salmica al rivoluzionario di Wittenberg, la cinta della vigna diletta era ancora saldamente in piedi. Certo, buona parte del Popolo di Dio – clero, religiosi e laici – aveva bisogno di un’urgente riforma, che alcuni illuminati vescovi e fondatori avevano già avviato; ma la devastazione provocata dal cinghiale fu allora efficacemente arginata da un Concilio ecumenico e dalle eroiche imprese apostoliche di nuovi ordini religiosi, come i Gesuiti e i Cappuccini, che riconquistarono alla Chiesa Cattolica ampie regioni d’Europa. D’altronde il ribelle, che morirà suicida dopo l’ennesima crapula, aveva avuto successo unicamente per ragioni politiche, grazie all’appoggio di principi altrettanto ribelli all’autorità costituita dell’Imperatore romano-germanico. L’Europa si spaccò in due e fu sconvolta da quasi un secolo e mezzo di guerre spaventose; ma la Chiesa Cattolica rimase cattolica.

La Chiesa ribaltata. Presentazione del libro di E.M. Radaelli a Seregno

La Chiesa ribaltata (Gondolin, Trento 2014), ultimo libro del Professor Enrico Maria Radaelli, costituisce un importante strumento di orientamento in mezzo alla preoccupante corruzione dei dogmi cattolici e all'oblivione della Tradizione della Chiesa durante l'attuale pontificato.
Il libro sarà presentato, su iniziativa del Circolo Culturale Cardinal John Henry Newman di Seregno, venerdì 25 settembre alle ore 21 presso la Sala comunale Mons. Luigi Gandini in via XXIV Maggio a Seregno.
Sono stati invitati a introdurre alla lettura delle pagine di Radaelli don Marino Neri, già in più occasioni ospite del Circolo J.H. Newman, e il Professor Giovanni Turco, Filosofo del Diritto dell'Università di Udine. Sarà presente il Presidente del Circolo Andrea Sandri. Pubblichiamo qui di seguito una recensione di Piero Vassallo.

martedì 22 settembre 2015

Pensiero cattolico da custodire e diffondere


Nel contesto della teologia tomistica e
delle aberrazioni del pensiero contemporaneo
Di padre Enrico Zoffoli(*)
della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (1915-1996)

I – Premesse fondamentali

Per misericordia suole intendersi quel nobile sentimento dell’anima che fa partecipare alle sofferenze fisiche e morali del prossimo, inducendo a soddisfarne le necessità a sollevarlo dalla infelice condizione in cui versa.

Si tratta di un dovere di solidarietà umana imposto dalla legge naturale che riflette la Legge Eterna. La misericordia infatti è un attributo eminentemente divino, ed è anzi primario rispetto ad altri che riguardano i rapporti di Dio col mondo.

In realtà, la radicale insufficienza della creatura umana – essenzialmente relativa e contingente – costituisce la tipica miseria che – potrebbe dirsi – muove Dio a compassione, ossia a trarla dal fondo del suo nulla, conservarla nell’esistenza, stimolarne le energie, ripararne le perdite, finalizzarne le azioni; in breve: soccorrerla supplendo a tutti i suoi limiti.

Martedì 29 settembre. Danilo Quinto presenterà il suo libro a Firenze

Su invito delle associazioni POPOLO DELLA VITA e LA MARTINELLA,
Danilo Quinto darà la sua testimonianza e presenterà il libro

«ANCILLA HOMINIS - La Chiesa è il corpo mistico dell’uomo?»
martedì 29 settembre, alle ore 21.00,
in Via del Ponte di Mezzo 42, a Firenze.

Il libro è acquistabile qui

Colgo l'occasione per ricordare la campagna #IoStoConDanilo da noi lanciata qui
Aggiungo la sua mail, per chi volesse contattarlo: pasqualedanilo.quinto@gmail.com

Le coordinate del conto corrente sono:
Conto corrente bancario UNICREDIT Agenzia Via della Conciliazione - Roma
intestato a PASQUALE QUINTO
Codice IBAN IT 41 G 02008 05008 000101365598
Codice BIC/SWIFT UNCRITM1B88 (per i versamenti dall’estero)

lunedì 21 settembre 2015

Invito alla lettura. PRESENTAZIONE DELLA VITA DI S. TOMMASO di D. Curzio Nitoglia

Invito alla lettura con un nuovo libro
di don Curzio Nitoglia

.: Breve vita di San Tommaso d’Aquino per capire meglio la sua dottrina,
   Effediffe 2015. Pag. 70, Euro 8
.: Il Commento alle XXIV Tesi del Tomismo, don Curzio Nitoglia,
   Effedieffe 2015, Pag. 238, Euro 15.00 lo abbiamo presentato qui
Vita e opere
Per capire meglio il pensiero di S. Tommaso d’Aquino[1] è molto utile conoscere anche la sua vita. Infatti l’Angelico stesso insegnava: “agere sequitur esse et modus agendi sequitur modum essendi / si agisce come si è e il modo di agire segue  il modo di essere”. In breve, si pensa come si vive.  
L’Editore Effedieffe ha appena pubblicato (settembre 2015) Breve vita di San Tommaso d’Aquino per capire meglio la sua dottrina di Curzio Nitoglia[2].

Anche Samuele Cecotti recensisce 'De matrimonio'

Dal sito dell'Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân per la dottrina sociale della Chiesa riprendo l'interessante recensione che segue.


De matrimonio
Miguel Ayuso (a cura di)
[Marcial Pons]
L’Unione Internazionale Giuristi Cattolici, associazione privata di fedeli di diritto pontificio che riunisce giudici, avvocati, notai, magistrati, docenti di diritto e altri giuristi di ogni parte del mondo, ha voluto portare il proprio contributo al dibattito sul matrimonio avviatosi dentro e fuori la Chiesa a partire dalla discussa “relazione Kasper”. È così nato De matrimonio, volume pubblicato dal prestigioso editore Pons e curato personalmente dal presidente dell’Unione il professor Miguel Ayuso Torres (magistrato militare, già in servizio al Tribunale Supremo del Regno di Spagna, docente di diritto costituzionale alla Pontificia Università Comillas di Madrid).
Il volume consta di nove saggi di altrettanti autori, saggi pubblicati in lingua originale (italiano, spagnolo, portoghese, francese, tedesco e inglese), introdotti da una breve Presentazione scritta dal professor Ayuso.

domenica 20 settembre 2015

Teramo. Presentazione del testo su Pio X di Cristina Siccardi


La forza della verità contro il delirio ideologico

Icastica puntualizzazione del lettore 'tralcio':
I trucchi del demonio sono abili...
A chi aveva già tutto ha detto: ".. se faceste questo e quest'altro diventereste come Dio..." 
Dall'indicativo al congiuntivo/condizionale si è consumato il peccato originale.

La creazione di Dio consegna all'uomo una differenza di genere, una sessualità da riconoscere, una complementarità "divina" in grado di generare vita (anche se non riducibile soltanto a quello), ma soprattutto autorizzata a dominare su tutto il creato, per partecipazione alla perfezione creatrice, nel suo ordine.

Il peccato ha introdotto il disordine. 
Negato il peccato si nega il disordine. Negato il disordine, si nega il peccato. Fate voi. 

Così una tendenza disordinata diventa "naturale" e il suo esercizio un "diritto".

Gerard J.M. van den Aardweg. “L’ispirazione omosessuale soggiacente alla Relazione Provvisoria del Sinodo Episcopale sulla famiglia, tenutosi nell’ottobre 2014”

Gerard J.M. van den Aardweg

Il Prof. Gerard J. M. van den Aardweg è uno psicanalista olandese (di impostazione non freudiana) il cui campo di ricerca è l’omosessualità.
È l’autore di On the Origins and Treatment of Homosexuality: A Psychoanalytic Reinterpretation (Sulle origini e sul trattamento dell’omosessualità: una reinterpretazione psicoanalitica) e The Battle for Normality: Self-Therapy for Homosexual Persons (La battaglia per la normalità: autoterapia per le persone omosessuali). È un’autorità mondiale nella cura delle persone omosessuali, visto come il fumo negli occhi dalla lobby gay, ovviamente. Nei suoi precisi e documentati interventi, ha ripetutamente dimostrato la totale infondatezza scientifica della tesi dell’esistenza del “gene” dell’omosessualità. Merita certamente di essere riprodotta qui una sua intervista, apparsa sul sito “LifeSite” il 3 marzo 2015. L’Autore vi critica pesantemente e con grande franchezza di linguaggio la grave deriva omofila presente nella Relazione Intermedia del Sinodo dell’anno scorso, dovuta come è noto ai soliti noti. I suoi argomenti ci sembrano estremamente validi e sempre attuali, dal momento che non si può affatto escludere il tentativo di riproporre le “aperture” al vizio contronatura nel Sinodo del 2105, ormai imminente (pensiamo alla recente, scandalosa intervista dell’erratico cardinale austriaco Christoph von Schönborn, uno degli invitati pontifici al Sinodo, esaltante l’omosessualità, in particolare quando si realizzi in una relazione stabile tra due “persone”!).
[Presentazione di Paolo Pasqualucci. Traduzione a cura della nostra Redazione. Le frasi tra parentesi quadre sono pure della Redazione.]

“L’ispirazione omosessuale soggiacente alla Relazione Provvisoria
del Sinodo Episcopale sulla famiglia, tenutosi nell’ ottobre 2014”
di Gerard J.M. van den Aardweg

sabato 19 settembre 2015

Stefano Fontana. VITA, FAMIGLIA E SOCIETÀ TRA BIOETICA E DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

L'intervento che segue di Stefano Fontana: Secondo Seminario Mario Palmaro - Comitato Verità e Vita, 4 settembre 2015, Castelletto di Brenzone (Vr)


VITA, FAMIGLIA E SOCIETÀ
TRA BIOETICA E DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA


La per-versione costituzionalizzata
Cosa sta avvenendo? A mio avviso si sta compiendo una completa istituzionalizzazione della perversione. Non do a questo termine un significato primariamente morale, anche se il suo fine ultimo è certamente morale, di pervertimento della coscienza umana oltre che dei costumi. Vi assegno un significato primario di tipo metafisico. La perversione è il rifiuto della versione corretta delle cose, il rifiuto del loro ordine e del loro senso e la celebrazione del loro dis-ordine e del loro contro-senso.

La perversione morale è sempre esistita. Ma oggi si assiste ad un fatto radicalmente nuovo. Come racconta Dostoevski ne I Démoni, la perversione deve diventare un diritto, il “diritto al disonore”. La perversione viene così programmata, elargita, esigita, rimborsata fiscalmente.

Domenica 20 settembre. Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (forma straordinaria - Messale del 1962)
XVII Domenica dopo Pentecoste

Domenica 20 settembre 2015 - ore 19.30
Parrocchia di S. Gioacchino 
Corso Giulio Cesare 10 bis, Torino

Ce ne vorrebbero...

L’arcivescovo di Louisville, mons. Joseph Kurtz (classe 1946), Presidente della Conferenza Episcopale Statunitense, in una foto, inginocchiato per strada, mentre recita il rosario dinanzi a una clinica abortista della sua città.

Il 'Cortile di Francesco' presenta un documento: “Linee propositive per un diritto della relazione di cura e delle decisioni di fine vita”.

Eventi e sollecitazioni si susseguono a raffica. Non dovremmo lasciarci sommergere da una cronaca incalzante, ma quel che leggiamo oggi non può passare sotto silenzio.
L'immagine a lato ci propone l'edizione di quest'anno del “Cortile dei Gentili” che, com'è noto, mira alla «promozione del dialogo tra credenti e non credenti», ente voluto dal Pontificio Consiglio della Cultura (presidente il cardinale Gianfranco Ravasi).
Riprendo l'incipit di un articolo che si sofferma sulla sorpresa non certo felice che ci viene riservata con questa edizione [qui]. Si tratta dell'ennesimo caso fonte di non poco sconcerto, ma la sorpresa è relativa, poiché è così che gira il vento...
Potrebbe bastare l'immagine del manifesto, eloquente di per sé, se vi soffermate sui nomi (e relative posizioni) delle persone che vi sono riprese. Ma il seguito che si legge nel testo integrale dell'articolo non dovrebbe né potrebbe trovar spazio in una attività ecclesiale.
Invece, nell'ambito di uno degli eventi promossi: l’incontro “I doveri della medicina, i diritti del paziente” è stato presentato un documento: “Linee propositive per un diritto della relazione di cura e delle decisioni di fine vita”. Un giro di parole per dire una cosa semplice: sì all’eutanasia.