martedì 21 marzo 2023

Il card. Roche afferma che la messa antica deve essere vietata perché "la teologia della Chiesa è cambiata"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews apprendiamo che anche l'ultima affermazione del cardinale Arthur Roche per difendere le restrizioni sulla Messa tradizionale va contro l'insegnamento dei papi nel corso della storia. Le dichiarazioni scandalose del cardinale nella sua intervista alla BBC di alcuni giorni fa stanno facendo scalpore. È importante che chi ama la tradizione non si arrenda e passi all'offensiva. Non solo la teologia della Chiesa NON è cambiata, ma la vecchia liturgia la incarna e la esprime più fedelmente sotto tutti i punti di vista. La "centralità del sacerdozio" della Messa antiquior è uno dei suoi più grandi punti di forza, fonte di immensa grazia sia per il sacerdote che per il popolo. Potete trovare i miei rilievi nella nota(1) basati sul Catechismo della Chiesa Cattolica con alcune chiose.

Il card. Roche afferma che la messa antica deve essere vietata
perché "la teologia della Chiesa è cambiata"

Difendendo le crescenti restrizioni sulla Messa tradizionale, il cardinale Arthur Roche – prefetto della Congregazione vaticana (ora Dicastero) per il culto divino e la disciplina dei sacramenti – ha affermato che “la teologia della Chiesa è cambiata”. Parlando a Radio4 BBC in un programma andato in onda il 19 marzo, Roche ha difeso le restrizioni alla Messa tradizionale, che sia lui che Papa Francesco hanno attuato dal luglio 2021 [vedi].
“La teologia della Chiesa è cambiata”, ha affermato Roche. “Mentre prima il sacerdote rappresentava, a distanza, tutto il popolo – che veniva incanalato attraverso la sua persona che da sola celebrava la messa”. [Condenso i miei rilievi nella nota(1) basandomi sul Catechismo della Chiesa Cattolica con alcune chiose -ndT]
Ora, però, Roche ha affermato che “non è solo il sacerdote che celebra la liturgia, ma con lui anche i battezzati, e si tratta di un'affermazione di enorme portata”.

Ricordiamo e rileggiamo Mario Palmaro

Rileggiamo la Lettera di Mario Palmaro al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana, del gennaio 2014, sul dilagare della “lobby gay” e della corruzione dei costumi nel silenzio colpevole della Chiesa - Estratto e nota introduttiva a cura di Paolo Pasqualucci e Maria Guarini.
* * *
A nove anni dalla prematura scomparsa per malattia del compianto Mario Palmaro (9 marzo 2014) – docente di filosofia del diritto, saggista cattolico impavido e lucidissimo difensore dei valori tradizionali, vero ed esemplare campione dell’impegno per la vita senza compromessi, alla cui opera è legata anche la diffusione della S. Messa antica in Italia – sempre attuale e meritevole di rilettura appare la nobile ed angosciata lettera, veramente e purtroppo “profetica”, da lui indirizzata poco prima della morte all’allora ed ancor oggi direttore del quotidiano on line ‘La Nuova Bussola Quotidiana’. La morte prematura gli ha impedito di vedere gli ulteriori sfasci della società italiana (con le ultime leggi contro la famiglia: divorzio breve e unioni civili - e la vita: testamento biologico - votate e approvate da Parlamento, Governo e Presidente nominalmente "cattolici") e della Chiesa (che purtroppo in questi anni tormentosi ha preferito il dialogo col 'mondo' rinunciando al suo triplice munus)... eterna memoria, e gratitudine!
Nella lettera Palmaro denunciava il dilagare “planetario” della lobby gay e della corruzione dei costumi nell’inconcepibile silenzio delle autorità della Chiesa, che anzi sembravano addirittura complici in certi loro atteggiamenti erroneamente tolleranti. Dopo nove anni la situazione, come tutti sappiamo, è enormemente peggiorata nelle società occidentali e nella Chiesa visibile, i cui vertici appaiono sempre più succubi della suddetta lobby. 

lunedì 20 marzo 2023

Il Timore e la Fortezza - Quarta parte

Il Timore e la Fortezza

Quarta parte
di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte

Timore, forza e fortezza

Introduzione
Oggi si ritiene comunemente che il Cristianesimo svirilizzi l’uomo, lo indebolisca o lo droghi (come dicevano nell’antichità Proclo, Porfirio e Giamblico, nella modernità Machiavelli e poi nella post-modernità Nietzsche, Freud e Marx).

Il neopaganesimo e il naturalismo post-moderni (Scuola di Francoforte e Strutturalismo francese sessantottino) riprendono tale accusa dell’antichità pagana e della modernità immanentistica e vedono nell’umiltà cristiana una degradazione di sé e un atteggiamento senza coraggio né forza.

Alla fonte di queste polemiche vi sono le due concezioni diametralmente opposte della vita: 1°) quelle dell’antico paganesimo (come religiosità popolare degenerata, orgiastico/politeistica, ben distinta dalla filosofia classica pre-cristiana), dell’immanentismo naturalista moderno e del nichilismo postmoderno o contemporaneo e 2°) quella della metafisica perenne e del Cristianesimo.

Arciv. Viganò / Intervista Byoblu - Piazza Italia

In questa puntata speciale di “Piazza Libertà” [vedi], Armando Manocchia intervista Monsignor Carlo Maria Viganò. 

Tanti gli argomenti di discussione: dalla pandemia al deep state, da Papa Bergoglio alla guerra in Ucraina fino alle Congregazioni delle suore di Pienza e di Fognano. Un’intervista a tutto tondo, da non perdere.

Francesco: Vescovo di Roma, ma quando voglio io. E vola in Ungheria

La IV Domenica di Pasqua, comunemente chiamata “Domenica del Buon Pastore” a motivo del Vangelo che viene proclamato in questo giorno, è dedicata, nella diocesi di Roma in particolare, alle Sacre Ordinazioni Presbiterali. Una tradizione che ha sempre visto il Romano Pontefice mettere le mani in testa ai “suoi” preti. Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, il Papa è il Vescovo di Roma.

In questi dieci anni di Pontificato, questa litania è stata propinata dal 13 marzo 2013. “E adesso – disse Francesco – incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese”. Il rapporto con questa “comunità diocesana”, però, si è logorato ancor prima di essere costruito. Non si tratta, come qualcuno crede, solo delle recenti novità normative ma il modus agendi di Francesco è sempre stato, anche a San Giovanni in Laterano, quello di un elefante in una cristalleria.

domenica 19 marzo 2023

Don Claude Barthe. "Dei vescovi per risanare la Chiesa?"

Ricevo da Res Novae e volentieri condivido la recensione di don Claude Barthe di un volume appena pubblicato: La vera "Chiesa in uscita". Interessante in quanto centrato sulla funzione dei vescovi così compromessa dalle recenti disposizioni vaticane  (qui - qui - qui).

"Dei vescovi per risanare la Chiesa?"

Un risanamento della Chiesa, capace di strapparla ad un «adeguamento» mortifero alla società moderna, necessita di vescovi, che vogliano realizzarlo. Ma qualsiasi riflessione relativa ad una riforma della Chiesa inciampa contro questo dato di fatto ostinato: ci sono certo «buoni vescovi», in grado di compiere buone analisi e di agire di conseguenza, ma si guardano bene dal farlo oppure lo fanno solo a metà. Bernanos non diceva forse, alla fine della sua esistenza, che ciò ch’era mancato agli uomini di Chiesa all’interno della società moderna non è stata la carità, bensì la forza[1]? 
Tuttavia, disperare sarebbe peccare. Aiutandoci con i dati tratti da Vincent Herbinet in Les espaces du catholicisme français contemporain[2] ed interpretandoli, vorremmo evidenziare due punti positivi:
  1. Un cambiamento influisce oggi poco a poco sul panorama diocesano, ciò che apre possibilità di un’azione riformatrice[3];
  2. Possono esservi vescovi differenti, che prendono spunto da questa nuova situazione per avviare una riforma.

Dominica IV in Quadragesima - Lætáre

Per meglio conoscere l'anno liturgico e le sue gemme spirituali. Vedi Meditazione sulla Quaresima [qui e collegati]. Prima Domenica di Quaresima qui; Seconda Domenica di Quaresima qui. Terza Domenica di Quaresima qui.

Quarta Domenica di Quaresima 
Intróitus
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem: et convéntum fácite omnes qui dilígitis eam: gaudéte cum lætítia, qui in tristítia fuístis: ut exsultétis, et satiémini ab ubéribus consolatiónis vestræ.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. Glória Patri…
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem …
Introito
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, esultate con essa: rallegratevi voi che foste tristi: ed esultate e siate sazi delle sue consolazioni.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai di ciò che mi fu detto: andremo nella casa del Signore. Gloria al Padre…
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme

La Domenica della gioia.
Questa Domenica chiamata Laetare, dalla prima parola dell'Introito della Messa, è una delle più celebri dell'anno. In questo giorno la Chiesa sospende le tristezze della Quaresima; i canti della Messa non parlano che di gioia e di consolazione; si fa risentire l'organo, rimasto muto nelle tre Domeniche precedenti; il diacono riveste la dalmatica e il suddiacono la tunicella; è consentito sostituire i paramenti violacei coi paramenti rosa. Gli stessi riti li abbiamo visti praticare durante l'Avvento, nella terza Domenica chiamata Gaudete. Manifestando oggi la Chiesa la sua allegrezza nella Liturgia, vuole felicitarsi dello zelo dei suoi figli; avendo essi già percorso la metà della santa quaresima, vuole stimolare il loro ardore a proseguire fino alla fine [1].

sabato 18 marzo 2023

Breve commento critico di una nota sulla situazione ucraina pubblicata da Dagospia et alia

Brevi considerazioni di un lettore a commento critico di una nota sulla situazione ucraina pubblicata da Dagospia, secondo cui gli europoteri sono preoccupati all’ipotesi di ritrovarsi alla Casa Bianca, dopo le nuove elezioni, un presidente repubblicano. Nella convinzione che, senza il sostegno americano, la resistenza ucraina durerebbe quanto un gatto sul raccordo anulare, e a quel punto Putin avrebbe gioco facile nel prendersi quel che vuole... peraltro consapevoli che, vista dagli Usa, l’Europa è solo un’arena in cui giocare una delle sue molteplici partite a scacchi. Condivido le osservazioni anche per fare un punto di una situazione di sfide intrecciate in uno scenario geopolitico complesso e denso di incognite. Aggiungo alcune note di cronaca evidenziatesi nel frattempo.

  1. Biden è fallito e la sua strategia era suicida dall'inizio (come scrissi 10 mesi fa: o tira l'atomica - e siamo tutti morti - o abbandona l'Ucraina. Stando in mano alle Nuland di turno questo succede);
  2. Biden voleva colpire l'Europa ( infatti ha fatto danni enormi) senza valutare che così facendo metteva in crisi la governance della NATO e la credibilità americana nei confronti di tutti gli alleati e/o quasi alleati;
  3. in difficoltà vera saranno i paesi del "corridoio USA in Eu" (Polonia Estonia Lituania Lettonia....) che hanno creduto alle promesse della banda Biden. Non tanto bene "Giorgia" che pensava di essere la più furba ....
  4. Putin esce comunque rafforzato anche perché ha stanato Xi Jinping dalle ambiguità nei rapporti con i libdem USA. La Cina, senza la Russia in appoggio, non va da nessuna parte (bombe atomiche - mega confine - materie prime);
  5. La Russia non ha alcun interesse ad aggredire l'Europa anche perché i paesi europei, allo stato, non rappresentano alcun pericolo per la Russia (oltretutto ulteriormente disarmati dalla consegna di armi all'Ucraina per ordine americano !!! ) [Vale per le popolazioni, ma non per i governi... E le basi americane di cui pullulano e che di certo sarebbero da loro ingestibili, dove le mettiamo? -ndr];
  6. i fallimenti si pagano e gli USA dovranno farsi carico di essere occupanti in Europa di paesi non più alleati o quantomeno di cui non godono più la fiducia;
L'operazione "Ucraina", di fatto, è un fallimento americano e anche l'auspicabile cambio di leadership e di strategia non potranno che farsi carico della raccolta dei cocci.
Dinamiche del medio oriente e dollar standard in evoluzione sono esempi dei cocci prodotti dalla banda Biden. (Paolo Montagnese)
 * * * 

Rifondare la Chiesa? - don Elia

Leva manus tuas in superbias eorum in finem (Alza le tue mani contro i loro atti di superbia in eterno; Sal 73, 3).
Il proposito del silenzio continua ad esser messo a dura prova, nell’attuale congiuntura ecclesiale. Il raccoglimento, d’altra parte, favorisce la riflessione contemplativa, che a lungo andare diventa una disposizione stabile dell’anima: Meditatio cordis mei in conspectu tuo semper (La meditazione del mio cuore è sempre alla tua presenza; Sal 18, 15). Qualora il cuore, suo malgrado, sia raggiunto da notizie allarmanti, il suo interno scrutare si infiamma: In meditatione mea exardescet ignis (Nella mia meditazione divamperà il fuoco; Sal 38, 4). Proprio l’accrescersi dell’intimità con Dio rende lo sguardo più acuto e le reazioni più ardenti, benché più pacate in quanto non più viziate dalle passioni peccaminose. Pur preferendo di gran lunga astenerci da ogni commento, dunque, non riusciamo proprio a trattenerci dal riportare le vive impressioni suscitate dalla presentazione al clero del nuovo statuto giuridico del Vicariato di Roma [qui - qui], la cui analisi sarà condensata in sei parole-chiave miranti alla chiarezza e all’incisività.

Sonia Mabrouk, d'origine tunisina e di fede musulmana, attaccata da ogni parte perché difende il sacro e la messa antica

Nella nostra traduzione da Media-press.info, un piccolo saggio della temperie corrente nella quale non trova posto neppure l'onestà intellettuale di interlocutori di altri fronti.
Per aver osato difendere il sacro, la tradizione e i valori cristiani che hanno forgiato la Francia, per aver osato denunciare l'atteggiamento decostruttivista degli ecologisti radicali e per aver osato invocare un'inchiesta sul servizio pubblico, Sonia Mabrouk è diventata, in un pochi minuti, nemico pubblico numero uno dell'estrema sinistra e mainstream benpensante dei media.

La nostra collega, Clémence de LONGRAYE, giornalista di Boulevard Voltaire, dichiara che nessuno di loro sostiene che un giornalista di origine tunisina ami la Francia e la difenda. Peggio ancora, è intollerabile per questa estrema sinistra che una donna musulmana lodi la bellezza della cattedrale di Saint-Louis a Cartagine nella terra dell'Islam, si preoccupi per la scomparsa dei cristiani dall'Oriente e chieda la conservazione della messa in latino. Andando contro il senso della loro impostazione secondo il pensiero unico, questi attivisti decostruttivisti non riescono a comprendere l'importanza di una “riconquista del sacro”.

venerdì 17 marzo 2023

A rischio anche le clarisse di Santa Caterina da Bologna

Ricevo da un lettore la notizia diffusa da un fedele legato al monastero di s. Caterina de Vigri di Bologna (1). Il devoto della Santa chiede preghiere perché si vuole sopprimere la comunità monastica delle clarisse bolognesi che ne custodiscono il corpo. Sembra che al momento vogliano tenere tutto nascosto ed infatti in rete non ho trovato nessuna notizia. Di seguito le sue osservazioni. Precedenti analoghi quiqui.

A rischio anche le clarisse di Santa Caterina da Bologna

Si tratta dell'ennesima conferma della guerra dichiarata dalla Chiesa modernista ed inclusiva ai monasteri di vita contemplativa, ritenuti enti inutili.

Ho conosciuto S. Caterina studiando la questione Lauretana, che normalmente viene ricondotta al racconto di fondazione del celebre santuario Lauretano scritto dal presbitero Pietro di Giorgio de Tolomei detto il Teramano - custode dalla chiesa Lauretana - nel cui resoconto è scritto che la s. Casa di Loreto fu traslata nella Marca di Ancona per ministero angelico (1472).

A parte la modalità di trasferimento, nel racconto del Teramano è scritto per la prima volta che le tre pareti lauretane sono le mura perimetrali della camera di Maria a Nazareth dove la Madonna ricevette l'annuncio angelico del concepimento di Gesù. Quest'ultima notizia è stata di recente confermata da un cronaca scritta qualche anno prima e dai diari di S. Caterina De Vigri morta nel 1463 e pertanto il suo racconto non è influenzato da una lettura diretta del resoconto del presbitero Teramano all'epoca presbitero della chiesa-reliquia Lauretana. I detrattori dell'autenticità della reliquia Lauretana sostengono infatti che il Teramano si fosse inventato tutto. I diari di s. Caterina dimostrano che la notizia era già nota diversi decenni prima e che pertanto non sia il frutto della fantasia del Teramano.

Fermo restando che all'interno della s. Casa esistono una cinquantina di graffiti di matrice giudaico cristiana. Uno in particolare vergato in greco.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Per i bolognesi è conosciuta semplicemente come "La Santa". Caterina de' Vigri, nata e cresciuta nella prima parte del XV secolo alla corte ferrarese degli Estensi, era stata formata alle arti belle della musica, del canto, della poesia. La sua era una cultura fuori dal comune, che ha fatto fruttare grandemente nella vocazione claustrale abbracciata giovanissima, quando decise di entrare nel monastero del Corpus Domini della sua città. Presto venne mandata a Bologna a fondare anche qui un monastero dedicato al Corpus Domini, primo insediamento delle clarisse in città. Nella comunità di via Tagliapietre visse una vita santa, arricchita da esperienze mistiche e miracoli ottenuti per il bene della comunità per sua intercessione. Ci ha lasciato capolavori di spiritualità come Le sette armi spirituali e I dodici giardini. Dopo la morte il suo corpo è stato protagonista di avvenimenti speciali. Il più clamoroso riguarda la posizione seduta assunta molti anni dopo la morte, contrariamente all'irrigidimento determinato in condizioni normali dalle leggi di Natura. Video

Commenti Eleison 11 marzo 2023 : Triade nemica

Triade nemica
11 marzo, 2023

Quaresima? Come? Ho bisogno di un M-A-P (mappa) che mi indichi la strada.
Eccola qui: “M-ortificare, A-mare i bisognosi (elemosina) e P-regare”.

La Quaresima è certamente un buon periodo dell’anno per fare il punto su una classica triade nemica dell’anima umana che vuole mandarla all’Inferno: il mondo, la carne e il diavolo. Ciò che è di particolare interesse è quanto questi tre nemici ricorrano in molteplici forme, luoghi e tempi diversi, il che suggerisce che certamente sono reali. Appaiono come una triade nell’Antico e nel Nuovo Testamento, nelle tentazioni di Nostro Signore e nella vita dei Suoi seguaci, sia religiosi che laici.

Una messa domenicale tradizionale nella cappella dei Francescani di Saint-Germain-en-Laye

Nella nostra traduzione da Eglise Catholique una buona notizia da Saint-Germain-en-Laye. Precedenti a partire da qui.

Una messa domenicale secondo il messale di Giovanni XXIII nella cappella dei Francescani di Saint-Germain-en-Laye.
Da diversi mesi si è instaurato un dialogo franco e cordiale tra i rappresentanti dei fedeli che chiedono la celebrazione della messa secondo l'antico messale a Saint-Germain-en-Laye e padre Marc Boulle, vicario generale e delegato del vescovo per la questione, e padre Bruno l'Hirondel, parroco di Saint-Germain. Il 9 dicembre 2022 si è svolto presso il vescovado di Versailles un incontro con monsignor Luc Crepy.

D'intesa con monsignor Luc Crepy, è stata proposto e accettato che da domenica 19 marzo 2023, alle 11:30 , si celebri, dai sacerdoti della parrocchia di Saint-Germain, una messa secondo il messale di Giovanni XXIII nella cappella dei francescani di Saint-Germain-en-Laye; il che è previsto per  tutte le domeniche e i giorni festivi (eccetto luglio e agosto) per un periodo di valutazione di un anno con la condizione che a giugno prossimo sia presentata una relazione per fare il punto sulla situazione.
Crediamo che questo accordo serva ad interrompere la celebrazione della Messa all'aperto davanti alla cappella dell'ospedale di Saint-Germain [vedi].

Desiderosi di trovare una via di pacificazione per porre fine ad una situazione antica e dolorosamente vissuta da entrambe le parti, ci rallegriamo di questo forte segno di unità e di ricerca della comunione ecclesiale.

giovedì 16 marzo 2023

Il Timore e la Fortezza - Terza parte

Militia est vita hominis super terram, dice un versetto del libro di Giobbe. E alla frase dell'Antico Testamento così risponde la celebre sentenza di Seneca: vivere militare est. Di fatto noi, in quanto Milites Christi, apparteniamo alla Chiesa Militante on attesa di far parte, a Dio piacendo, di quella Purgante e Trionfante.

Il Timore e la Fortezza

Terza parte
di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte

MILITIA EST VITA HOMINIS SUPER TERRAM
La vita dell’uomo è una battaglia” diceva Giobbe. Noi stessi costatiamo che in questa vita vi sono certamente delle gioie, ma anche molte sofferenze da affrontare. Tuttavia, vi è un rimedio per sormontare facilmente ogni difficoltà: dobbiamo attraversare la via di questo mondo, che conduce all’eternità, con Fortezza, tenendo soavemente la mano di Dio, ossia, vivendo in grazia di Dio e pensando continuamente che Dio abita nella nostra anima e si prende cura di noi.
Se non ci lasciamo sopraffare dalle preoccupazioni di questo mondo, ma le affrontiamo coscienti di essere tenuti per mano da Dio, che passo dopo passo ci fortifica e ci conduce sino alle soglie dell’eternità, allora tutto si semplifica e si ottiene la pace dell’anima e la fiducia nella divina Provvidenza.

Monsignor Viganò / Messaggio al Founding Congress of the International Movement of Russophiles

Indice agli interventi precedenti e correlati. – Video : "La Russia è ultimo baluardo di civiltà contro la barbarie globalista"
Messaggio
Dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò

già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
al
Founding Congress
of the International Movement of Russophiles
(MIR)

Mosca, 14 Marzo 2023

Cari Amici, è per me motivo di grande gioia potervi rivolgere un breve messaggio, in occasione della costituzione del Movimento Internazionale dei Russofili. Il Manifesto di questo sodalizio inizia con una parola che sembra scomparsa dal vocabolario occidentale: l’amicizia. In questo caso, è l’amicizia per i Russi, condivisa da moltissime persone in tutto il mondo, e l’amicizia dei Russi verso gli altri popoli, in quello spirito di fratellanza che trova il proprio fondamento nel riconoscerci figli dell’unico Eterno Padre e fratelli in Nostro Signore Gesù Cristo.

Quando l’Impero Romano d’Occidente perse il suo ruolo politico sotto la spinta delle invasioni barbariche, il testimone passò a Costantinopoli. E quando anche l’Impero Romano d’Oriente cadde con la conquista di Bisanzio da parte di Maometto II, fu Mosca a salvarne l’eredità religiosa e politica. Con i suoi Santi e i suoi Santi Re. La crisi presente ci mostra il crollo di un Occidente corrotto, in cui non vi è un Papa Leone Magno che ne salvi le sorti ma che ha ancora un destino, se ritrova la propria missione provvidenziale e riconosce ciò che la accomuna alla missione della Russia.

"Da 50 anni nella Chiesa si diffonde l'anarchia liturgica"

Il vescovo e saggista mons. Athanasius Schneider parla a La Bussola del suo nuovo libro "La Messa cattolica". Le deviazioni nel culto verificatesi negli ultimi decenni hanno la loro radice nella perdita del soprannaturale. Una malattia che fa dei credenti dei "cristiani deboli" incapaci di testimoniare in un mondo schiavo delle varie ideologie dominanti. Indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

"Da 50 anni nella Chiesa si diffonde l'anarchia liturgica"

Monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana. Saggista kirghiso, è da poco tornato in libreria con La Messa cattolica. Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia (Chorabooks 2022). Ha trascorso i primi anni della sua vita nella Chiesa clandestina sovietica e nel nuovo libro presenta con chiarezza il nucleo della missione della Chiesa Cattolica: il Santo Sacrificio della Messa da riscoprire come opera di Dio e non di fedeli o sacerdoti. Tra le pagine è facile ritrovare la profonda riverenza del vescovo Schneider per la messa e l’Eucaristia che nasce dalla personale esperienza di privazione e persecuzione.

Perché scrivere “La Messa cattolica”. Esistono altre messe?
Durante gli ultimi 50 anni si è diffusa nella Chiesa cattolica, specialmente nei paesi occidentali, una prassi liturgica della celebrazione della santa Messa sempre più permissiva e arbitraria. Il quadro complessivo della vita liturgica del rito Romano ai nostri giorni si può, in modo comprovabile, definire come anarchia liturgica.

mercoledì 15 marzo 2023

Il computer rende evidente il mistero della nostra anima immortale

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Il computer rende evidente il mistero 
della nostra anima immortale 

C’è curiosità attorno a ChatGPT, un software di intelligenza artificiale che dialoga con gli umani in linguaggio corrente e sa produrre testi scritti. L’arrivo di questi programmi per computer è stato salutato da alcuni come il futuro, anche in molti campi professionali. A partire dal giornalismo. Però…

Luca Gammaitoni, su “Avvenire” (9/3), ha interrogato ChatGPT come se fosse un esaminando. Alla fine l’esaminatore è ammirato dalla capacità di dialogare di questo software, ma – dice – “quello che mi lascia stupito è la sua capacità di mentire senza alcun pudore”. In sostanza, è un programma che può essere utilissimo, ma non è infallibile.

Il Timore e la Fortezza - Seconda parte

Il Timore e la Fortezza
Seconda parte
di Don Curzio Nitoglia

Parte prima
Parte  seconda 

Prologo 

San Tommaso d’Aquino nella Somma Teologica (Parte II – Sezione II, questione 123, articoli 1-12) ci illumina e inoltre dà pure dei consigli molto utili riguardo alla Virtù di Fortezza, che ci rende fermi nel fare il bene e nel sopportare il male; cosa divenuta molto ardua oggi e, dunque, necessarissima per poter raggiungere il nostro Fine ultimo.

La Fortezza è una Virtù cardinale, infusa da Dio nella nostra anima con la Grazia santificante, che spinge l’appetito sensibile/irascibile (in cui risiedono il timore che ci fa fuggire davanti alle difficoltà, e l’audacia che ci porta agli eccessi irrazionali) e anche la libera volontà/razionale (essendo la Fortezza una Virtù razionale) a non arrendersi e a non mollare, nel conseguimento del bene arduo (l’oggetto dell’appetito irascibile, che viene irrobustito dalla Fortezza), di fronte a qualsiasi pericolo, fosse pure la morte, che è il più grande dei mali e dei pericoli naturali.

martedì 14 marzo 2023

Il Timore e la Fortezza - parte prima

Il Timore e la Fortezza

Prima parte
di Don Curzio Nitoglia

Parte prima 
Parte quarta

Il timore come virtù
Il “sano timore” è una virtù che lega strettamente l’uomo alla sua esistenza e gli fa temere di perdersi anima e corpo. La sua conseguenza è il timore di Dio, sia imperfetto: la paura di essere castigato e dannato; sia perfetto: la paura di averlo offeso e di essere separato per sempre da Lui.

In questo primo articolo affronto il tema soprattutto alla luce dell’insegnamento dei Padri della Chiesa, nei successivi mi baserò specialmente su san Tommaso d’Aquino e gli Scolastici.

lunedì 13 marzo 2023

La nuova religione mondiale della fratellanza

Indice degli articoli su 'Fratelli tutti' qui e sulla Dichiarazione di Abu Dhabi qui. Ma non possiamo ignorare le giornate di Assisi (vedi anche) volute da Giovanni Paolo II ispirandosi alla dichiarazione conciliare "Nostra aetate".
La nuova religione mondiale della fratellanza, tanto cara al Nostro d'Oltretevere ha colpito ancora. 
Repubblica di San Marino: la Croce che sormonta la cappella di Sant'Anna è stata affiancata dalla mezzaluna maomettana e dalla stella giudaica. Sarebbe disdicevole se a causa del vento le due installazioni posticce crollassero. (Giuseppe Federici)

Omelia III Domenica di Quaresima. Qui non est mecum, contra me est: et qui non colligit mecum, dispergit.

Un'omelia per la terza domenica di Quaresima

+ Qui non est mecum, contra me est: et qui non colligit mecum, dispergit. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. 
Queste parole, con cui il nostro Signore benedetto conclude la disputa sul Suo potere di esorcizzare i demoni, e che la Chiesa rivolge a ciascuno di noi in questa terza domenica di Quaresima, lasciano poco spazio di incertezza, per così dire. Chiedono chiarezza da parte nostra. Sono per Gesù Cristo? O sono contro di Lui?
Queste domande sono piuttosto severe, dure. Ma dobbiamo ricordarci che esse nascono dalle parole inequivocabili del nostro Signore: Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. La superficiale comodità di inadempimento dell'astensione non è prevista. Il rifugio di una cosiddetta “neutralità diplomatica” non è un’opzione. Sono per Gesù Cristo? O sono contro di Lui? Devo stare con Lui o essere trovato contro di Lui.

Nigro signanda lapillo: dieci anni fa la catastrofica elezione del Bergoglio, "il Papa Buonasera".

Nigro signanda lapillo: dieci anni fa
la catastrofica elezione del Bergoglio, "il Papa Buonasera".

Vorrei sperare che la tifoseria papista dei kattoliconi da salotto abbia ricevuto sufficienti docce fredde da capire la situazione della Chiesa oggi. E considerata la bergoglizzazione del collegio cardinalizio, temo un suo successore anche se fosse qualificato come "super conservatore" (giacché occorre una virata di 180°, visto che anche 179° significa andare alla deriva e preservare tanti danni del gesuitismo gesuitante).

«...possiamo sperare che prima o poi il ritorno sul Soglio di un Pontefice santo e ortodosso sani questa situazione dichiarandolo illegittimo, invalido, nullo, al pari del Conciliabolo di Pistoia... Il Novus Ordo non merita quindi alcun emendamento, alcuna “riforma della riforma”, ma la sola soppressione e abrogazione...» (mons. Viganò due mesi fa). E.P.

Bergoglio: “Non c'è nessuna contraddizione per un sacerdote nel potersi sposare”.

Negli ultimi 10 anni di pontificato, abbiamo assistito a — e subìto — tattiche rivoluzionarie, pastoralità senza diritto e primato della prassi. Per contro, disposizioni arbitrarie, relativismo morale seguendo il secolo: processi mirati a introdurre verità nuove, che invece hanno creato e creano scandalo, confusione e disarticolazione dell’unità ecclesiale. Insieme all'imposizione di un nuovo dogma: la sinodalità [vedi], sintesi di un processo in cui i mezzi prevalgono sul fine. 
In questi giorni siamo alle prese con le dichiarazioni sul celibato sacerdotale.

Bergoglio: "Non c'è nessuna contraddizione per un sacerdote nel potersi sposare"
“Il celibato nella Chiesa occidentale è una prescrizione temporanea, non è eterna”. Dunque, può essere rivista. Lo afferma Papa Francesco in una lunga intervista a Daniel Hadad, per il portale argentino Infobae, in occasione del decennale dalla sua elezione al soglio di Pietro.
“In realtà, nella Chiesa cattolica ci sono sacerdoti sposati: tutto il rito orientale è sposato. Tutto. Tutto il rito orientale. Qui in Curia - ha spiegato il Papa - ne abbiamo uno, l'ho incontrato oggi: ha una moglie e un figlio. Non c'è nessuna contraddizione per un sacerdote nel potersi sposare. Il celibato nella Chiesa occidentale è una prescrizione temporanea: non so se sia risolta in un modo o nell'altro, ma è temporanea in questo senso. Non è eterna come l'ordinazione sacerdotale, che è per sempre, che piaccia o no. Se si lascia o meno, è un'altra questione, ma è per sempre. Il celibato, invece, è una disciplina” ha aggiunto il Pontefice. [Fonte]
È uno dei casi [qui - qui l'indice] in cui Ratzinger ha rotto il silenzio contemplativo dal 'recinto di Pietro'. qui. Stralcio:

Non è la verità che deve essere sinodale. È la sinodalità che deve essere vera

Indice dei precedenti.
Molti padri sinodali e strenui difensori del movimento sinodale hanno dimenticato che la Verità è una e inamovibile ed è nel Vangelo.

Purtroppo, è sempre più frequente trovare, quasi quotidianamente, affermazioni e proposte di alti vertici ecclesiastici che si scontrano con la tradizione, la morale o la dottrina cattolica. Insomma, sono contrari al Vangelo.

La via sinodale, non solo in Germania, viene utilizzata per cercare di riformulare alcuni aspetti del cattolicesimo. Tutti conoscono l’ossessione imperante in certi ambienti ecclesiali di modificare la morale sessuale della Chiesa, la posizione sull’omosessualità, il celibato sacerdotale o l’apertura del diaconato e del sacerdozio alle donne.

I promotori di questi cambiamenti radicali all’interno della Chiesa trattano la Sposa di Cristo come se fosse un partito politico che organizza un “congresso” per riformulare alcuni suoi postulati al fine di allargare la sua base elettorale anche a costo di rompere con i principi fondanti della la festa. Come si dice colloquialmente, “in politica tutto va bene”, ma non si tratta di fare politica. Si tratta di salvaguardare la fede e la Verità ereditate in 2000 anni di tradizione per continuare a conservarle intatte.

domenica 12 marzo 2023

Una pratica facile contro l’orgoglio: La “piccola via dell’infanzia spirituale”

L’amor proprio
Sesta parte

Una pratica facile contro l’orgoglio:
La “piccola via dell’infanzia spirituale”

di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Quinta parte
Sesta parte

I – La “piccola via dell’infanzia spirituale” secondo Benedetto XV

L’Allocuzione di Benedetto XV sulla “piccola via dell’infanzia spirituale”

Il 14 agosto del 1921 Benedetto XV tenne un’Allocuzione intitolata Non è spenta. Il Papa, nella sua Allocuzione, mise in risalto come Suor Teresina fosse arrivata al vertice della Santità, praticando la “piccola via dell’infanzia spirituale” (1).

La “piccola via dell’infanzia spirituale”
Nel prosieguo della sua Allocuzione il Pontefice spiegava cosa fosse “l’infanzia spirituale” (ivi) e in cosa consistesse questo “segreto della Santità” (ivi); poi  invitava i fedeli a “mettersi con coraggio in quella via per la quale suor Teresa del Bambino Gesù raggiunse l’eroismo della virtù” (p. 499).

Dominica III in Quadragesima ("Óculi mei")

Per meglio conoscere l'anno liturgico e le sue gemme spirituali. Vedi Meditazione sulla Quaresima [qui]. Prima Domenica di Quaresima qui; Seconda Domenica di Quaresima qui.

Terza Domenica di Quaresima
Intróitus
Ps. 24, 15-16 - Óculi mei semper ad Dóminum, quia ipse evéllet de láqueo pedes meos: réspice in me, et miserére mei, quóniam únicus et páuper sum ego.
Ps. 24, 1-2 - Ad te, Dómine, levávi ánimam meam, Deus meus, in te confído, non erubéscam. Glória Patri…
Ps. 24, 15-16 - Óculi mei semper ad Dóminum
Introito
Sal. 24, 15-16 - I miei occhi sono rivolti sempre al Signore, poiché Egli libererà i miei piedi dal laccio: guardami e abbi pietà di me, poiché sono solo e povero. Sal. 24, 1-2 - A Te, o Signore, ho levato l’anima mia, in Te confido, o mio Dio, ch’io non resti confuso. Gloria al Padre…
Sal. 24, 15-16 - I miei occhi sono rivolti sempre al Signore …

La Quaresima: tempo di riflessione.
La santa Chiesa che nella prima Domenica di Quaresima, ci propose la tentazione di Gesù a soggetto delle nostre meditazioni, per illuminarci sulla natura delle nostre tentazioni ed insegnarci la maniera per trionfarne, oggi ci fa leggere un passo del Vangelo di san Luca, la cui dottrina viene a completare la nostra istruzione circa la potenza e le manovre dei nostri invisibili nemici. Durante la Quaresima il cristiano deve riparare il passato e garantirsi l'avvenire, poiché non potrebbe fare assegnamento sul primo né difendere efficacemente il secondo, senza avere delle sane idee sull'entità dei pericoli che lo fecero soccombere e su quelli che ancora lo minacciano. Ben a ragione quindi gli antichi liturgisti riconobbero un tratto di materna saggezza nel discernimento con cui oggi la Chiesa presenta ai suoi figli questa nuova lettura, la quale costituisce il fulcro degli odierni insegnamenti.

sabato 11 marzo 2023

Perché credere? Le ragioni della fede spiegate da Fulton Sheen

Il rapporto tra libertà e verità, la coscienza, il peccato e i suoi effetti, l’unicità del cristianesimo e del rapporto con Cristo, le realtà ultraterrene (Inferno, Purgatorio, Paradiso), la preghiera, ecc. Esce in Italia una “Summa” in due volumi degli insegnamenti di Fulton Sheen: Perché credere? 50 risposte sul senso della vita. Precedenti qui - qui - qui - qui

Perché credere? Le ragioni della fede spiegate da Fulton Sheen

«Non sareste in cerca di Dio se non lo aveste già trovato in qualche misura. Siete dei re in esilio, ma avete un regno». Fulton Sheen (1895-1979) ha speso la sua vita terrena nel costante anelito di riportare tutti a riconoscersi come figli di un unico Padre e ad usare della propria libertà nell’unico modo che assicura la gioia (eterna), cioè aderendo alla Verità incarnata: Gesù Cristo. Questo è stato il fine dei suoi sessant’anni di sacerdozio e della sua enorme opera di divulgazione, fatta tra l’altro di 73 libri, articoli, conferenze e più di tre decenni di trasmissioni - prima alla radio e poi in TV - durante le quali teneva incollati milioni e milioni di spettatori, ricevendo poi migliaia di lettere (fino a un picco di 8.500 a settimana), di cui la maggioranza da non cattolici.

Nella vasta opera del venerabile Sheen rientrano anche delle audiocassette che l’allora vescovo ausiliare di New York realizzò nel 1965, all’età di settant’anni (parlando, al suo solito, a braccio), e trascritte dopo la sua morte. Oggi quelle trascrizioni sono disponibili anche in una traduzione in italiano, proposta dalle Edizioni Ares nei due volumi Perché credere? 50 risposte sul senso della vita (titolo originale: Your Life Is Worth Living: 50 Lessons to Deepen Your Faith, Sophia Institute Press). Un’opera che monsignor Robert Barron, vescovo di Winona-Rochester e lui stesso noto predicatore, definisce nella prefazione «quanto di più vicino a una Summa sheeniana». In queste 50 lezioni, come del resto in tutta la sua opera, emergono lo stile brillante e la cultura (non solo teologica) del grande evangelizzatore statunitense, capace di parlare al cuore delle persone di ogni estrazione sociale e allo stesso tempo di esporre in modo chiaro le ragioni della fede.

La forza che ci aiuta ad abbattere l’orgoglio: la personalità del Verbo Incarnato

L’amor proprio
Quinta parte

La forza che ci aiuta ad abbattere l’orgoglio:
la personalità del Verbo Incarnato
di Don Curzio Nitoglia

Quinta parte

La forza onnipotente della Redenzione di Gesù
Qual è la forza con cui possiamo trionfare dell’amor proprio onde poter arrivare all’unione con Dio? Questa forza, sulla quale deve poggiare la vita spirituale di ogni anima, è l’azione redentrice dell’Onnipotenza di Gesù Cristo.

La forza di un’anima proviene dalla conoscenza pratica che essa ha del valore infinito della Redenzione di Gesù.

L’onnipotenza della Redenzione di Cristo deriva dal fatto che la Persona del Verbo incarnato è divina e infinita. Tuttavia, noi riusciamo veramente a vivere quotidianamente questa dottrina che crediamo in maniera teorica?

venerdì 10 marzo 2023

La decomposizione spirituale e quindi morale tocca anche il Centrodestra

Tutti i consiglieri di centrodestra del Veneto (di Lega, Fi, FdI) hanno votato a favore della decisione della giunta Zaia di finanziare con soldi pubblici una clinica per il cambio di sesso, che Zaia definisce "una scelta di civiltà". Ha infatti ragione, perchè solo una civiltà in decomposizione, di cui egli è un esemplare esponente, si assegna queste priorità. 

Come dimostra anche la politica estera del governo Meloni, questo centrodestra condivide, di fatto, gli stessi disvalori della sinistra liberal. È meno invadente, isterico, ossessivo nel nichilismo e nella fasificazione. Non grida al fascismo in assenza di fascismo, non spadroneggia nelle scuole. Ma risponde agli stessi padroni (la plutocrazia atlantica) e la sua rotta  verso la decomposizione spirituale e sociale è esattamente la stessa. (Martino Mora)

L’amor proprio - Quarta parte - La guarigione dell’orgoglio

L’amor proprio
Quarta parte

La guarigione dell’orgoglio
di Don Curzio Nitoglia

Quarta parte

La natura dell’orgoglio
L’orgoglio è un peccato dello spirito, che in sé è meno vergognoso e meno degradante dei peccati carnali, ma è molto più grave di essi (comunque – pure essi – sono “peccati mortali” (1)), poiché ci allontana molto di più e diametralmente da Dio (S. Th., I-II, q. 73, a. 5).

I peccati carnali non si trovano nel demonio, che è un puro spirito e si dannò per il suo orgoglio, il quale lo spinse a gridare “non serviam!”.

La divina Rivelazione ripete assai spesso che l’orgoglio è il principio di ogni altro peccato (Eccli., X, 15), poiché esclude ogni vero e sano rapporto con Dio; cioè, la sottomissione della creatura al Creatore. Perciò, esso interrompe ogni nostra relazione con Dio e ci separa irrimediabilmente da Lui.

giovedì 9 marzo 2023

I giovani cattolici delle nuove generazioni sono attratti da qualcosa che li fa guardare oltre se stessi e ricorda loro che sono fatti per la Gloria di Dio.

"Nei miei oltre vent'anni di impegno a tempo pieno  nel ministero ecclesiale, inclusi 10 anni di sacerdozio e un lungo periodo nel ministero della gioventù, sia come sacerdote che come laico, ho scoperto che la mia generazione X, i Millennials, la generazione Z e anche la generazione Alpha emergente non è attratta da espressioni liturgiche "creative" incentrate sulla comunità che erano la norma negli Stati Uniti dagli anni '60 agli anni '80.
Sono attratti da qualcosa che li fa guardare oltre se stessi e ricorda loro che anche se occupiamo questa terra, siamo fatti per la Gloria di Dio. Vogliono lasciare la banalità della vita quotidiana ed entrare nel regno eterno. Vogliono una predica efficace che li sfidi a vivere come cittadini del Regno e dimostri loro che è possibile vivere in questo modo. Vogliono essere liberi ed espressivi nel loro rispetto e devozione davanti al loro Signore Eucaristico, sia nel Santissimo Sacrificio che nelle devozioni Eucaristiche come l'Adorazione del Santissimo Sacramento. Desiderano amare e servire fieramente in un modo che può essere rafforzato solo da qualcosa di soprannaturale e tangibile. Desiderano essere presi dalla bellezza e dal mistero del Sacrificio di Gesù Cristo per la salvezza del mondo"- [Dal Gruppo Facebook Contra Traditionis Custodes - Pro Immemorial Roman Rite (Usus Antiquior) - traduzione mia]

Umiltà del Verbo Incarnato modello della nostra

L’amor proprio
Terza parte

Umiltà del Verbo Incarnato
modello della nostra

di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Quinta parte
Sesta parte

Il Verbo Incarnato è l’esempio pratico della somma e infinita grandezza che ha voluto chinarsi sino all’infima bassezza. Infatti, in Gesù si trova l’unione più perfetta di questi due estremi (la Divinità infinita con l’umanità non solo creata, ma umiliata e sofferente), eppure l’unione di questi estremi, di per sé incompatibili, in Gesù risulta essere addirittura meravigliosa.

In san Paolo (Fil., II, 5) è divinamente rivelato: «Gesù, benché sussistesse nell’Essenza di Dio, non ritenne per Sé avidamente quest’eguaglianza con Dio, ma annientò Se stesso prendendo la forma di schiavo e facendosi simile all’uomo […]; Egli ha umiliato Se stesso, facendosi ubbidiente sino alla morte di croce».

mercoledì 8 marzo 2023

L’amor proprio - Seconda parte - Umiltà contro amor proprio

L’amor proprio
Seconda parte

Umiltà contro amor proprio

di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Quinta parte
Sesta parte

Il miglior antidoto contro il morso dell’amor proprio, è l’umiltà. Perciò, cerchiamo di vedere in cosa consista esattamente questa virtù.  

Innanzitutto, per renderci atti ad acquistare la vera umiltà di cuore e non di parole soltanto, occorre cercare di non prestare attenzione ai difetti del prossimo, di non giudicarlo spietatamente e di usare misericordia verso di lui.

L’umiltà è la radice di tutte le altre virtù, proprio come l’orgoglio lo è di tutti i vizi.

"Quello a emigrare è un diritto". Nozione falsa.

Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
Fioccano su tutti i media, con un bombardamento quotidiano a reti unificate (quando si decideranno a cambiare argomento, affrontando semmai il problema di fondo e tutti gli altri che ci attanagliano?), le accuse di un’opposizione che invoca la responsabilità del governo e le dimissioni di ministri con una frequenza stucchevole, instaurando la «logica del ring» per effetto dell'enfatizzazione cinicamente strumentale del tragico naufragio di Crotone che concretizza un vero e proprio sciacallaggio rosso; mentre le principali responsabilità sono degli scafisti, dei Paesi da cui partono i migranti e dell'Europa. E inoltre:
Mattarella, Ammiraglio della Guardia costiera, Bergoglio, card. Zuppi: approccio semplicistico: “Quello a emigrare è un diritto”. 
Ratzinger: approccio lucido e profetico: “Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare”. Benedetto XVI rifletteva anche sul fatto che - a certe condizioni - "migrare diventa allora un 'calvario' per la sopravvivenza, dove uomini e donne appaiono più vittime che autori e responsabili della loro vicenda migratoria". E ancora: "Il cammino di integrazione comprende diritti e doveri, attenzione e cura verso i migranti perché abbiano una vita decorosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la società in cui si inseriscono".

Peraltro va ricordato che NON ESISTE il diritto a IMMIGRARE. Uno può emigrare se ha un luogo di destinazione che lo richiede o lo accoglie volentieri, e questo nessuno deve impedirlo. Ma nessuno ha il diritto a entrare clandestinamente in un altro Paese.

Qual è l'obiettivo del Vaticano?

Nella nostra traduzione da OnePeterFive una visione davvero cupa degli effetti delle reiterate ingravescenti restrizioni Vaticane alla Messa antica. Qui l'indice dei precedenti.

Qual è l'obiettivo del Vaticano?

Afferma Traditionis Custodes:
Al vescovo diocesano, quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa particolare a lui affidata, spetta regolare le celebrazioni liturgiche nella propria diocesi. Pertanto, è sua esclusiva competenza autorizzare l’uso del Missale Romanum del 1962 nella diocesi, seguendo gli orientamenti dalla Sede Apostolica.
Man mano che il documento prosegue, l'unica cosa fermamente affermata che deve essere approvata dalla Sede Apostolica è il permesso per i sacerdoti ordinati dopo il 16 luglio 2021 di celebrare la messa antica. Quando si legge TC è difficile non avere l'impressione che il vescovo ha la responsabilità delle messe tradizionali nella sua diocesi. L'apertura accenna anche al fatto che viene restituito ai vescovi il potere in ​​modo che possano reprimere le messe latine nella loro diocesi. Papa Francesco aveva la falsa impressione che i vescovi diocesani volessero solo porre fine alle messe tradizionali nelle loro diocesi e ora ne avevano il permesso.
Ma l'epurazione non è avvenuta. Alcune messe in latino sono scomparse, ma la stragrande maggioranza delle persone legate alla messa in latino prima del TC la stanno ancora frequentando. C'è da interrogarsi sulla veridicità di queste presunte consultazioni con i vescovi diocesani [qui - qui]. E in effetti, Diane Montagna ha quasi fatto esplodere questa affermazione [qui - qui - qui]

martedì 7 marzo 2023

Roberto Spataro: Latino: una lingua immortale

Nel LX anniversario della pubblicazione della Costituzione Apostolica Veterum Sapientia (1962). Qui l'indice degli articoli sul Latino.

Roberto Spataro: Latino: una lingua immortale – editrice LAS

Il latino è una lingua nobile e concisa, ricca e armoniosa, piena di maestà e dignità, chiara e sempre pregna di significati. Con queste parole San Giovanni XXIII nel 1962, all’interno della Costituzione Apostolica “Veterum Sapientia”, lodava le proprietà del latino e ne raccomandava la promozione all’interno della Chiesa. I professori del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis, preconizzato in quella costituzione, ne ricordano l’attualità, attraverso i brevi saggi che compongono il libro, per mostrare come il latino sia una lingua immortale, incessantemente usata nel corso dei secoli, veicolo di cultura e di fede, strumento di unità tra gli intellettuali di ogni popolo. [Ma purtroppo non più lingua ufficiale della Chiesa -ndr]. Fonte

* * *
Si dà il caso che:
Dies nigro signanda lapillo, il 7 marzo 1965 Paolo VI celebrava la prima messa in italiano, su un tavolino ed in faccia al popolo [qui - qui]. All'Angelus dichiarò con estrema lucidità e senza mezzi termini (tanto cari alle distrazioni di certo mondo "conservatore"): "La Chiesa ha ritenuto doveroso questo provvedimento - il Concilio lo ha suggerito e deliberato - e questo per rendere intelligibile e far capire la sua preghiera. Il bene del popolo esige questa premura, sì da rendere possibile la partecipazione attiva dei fedeli al culto pubblico della Chiesa. È un sacrificio che la Chiesa ha compiuto della propria lingua, il latino; lingua sacra, grave, bella, estremamente espressiva ed elegante. Ha sacrificato tradizioni di secoli e soprattutto sacrifica l'unità di linguaggio nei vari popoli, in omaggio a questa maggiore universalità, per arrivare a tutti".

L’amor proprio - Prima parte - La natura dell’amor proprio

L’amor proprio 
Prima parte

La natura dell’amor proprio

di Don Curzio Nitoglia
(da sì sì no no, 15 febbraio 2023)

Prima parte 
Sesta parte

Gioverà non occultare i propri difetti, facendo tuttavia attenzione a non recar scandalo ai semplici, accettando le umiliazioni che ne derivano.

Spesso succede che il Signore ci guarisce dalla vana gloria mandandoci qualche umiliazione. Perciò, è bene vedere nelle diverse umiliazioni che occorre soffrire dei rimedi provvidenziali; una sorta di medico e medicina assieme, inviati da Cristo stesso a guarire le nostre ferite spirituali e specialmente la superbia.

Per fare tutto ciò dobbiamo riuscire a ignorare la nostra ascesi, ossia la nostra presunta bravura spirituale e le nostre pretese virtù. Gesù ci ha detto: “Non sappia la tua mano destra ciò che ha fatto la sinistra” (Mt., VI, 3); anzi anche quando avessimo fatto tutto ciò che ci è comandato da Dio, dovremmo considerarci come “servi inutili e peccatori” (Lc., XVII, 10).