Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 19 ottobre 2024

Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

Tradizione versus conservatorismo.
Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

In un suo video, padre Giorgio Maria Farè ha tirato in causa il mio articolo [da noi ripreso in una discussione e riportato in nota con il link all'omelia di p. Farè -ndr], in cui affermavo essere insostenibile la sua posizione.

Dopo avere affermato, con una certa strafottenza, che a differenza mia lui è laureato in teologia (come se non fossero proprio le facoltà di teologia, da decenni, il focolaio di ogni eterodossia), il padre Farè afferma che io gli avrei attribuito in maniera non corretta, non avendo letto le sue glosse, posizioni che non gli appartengono.
Credo di compiere una sintesi onesta se riassumo le sue principali obiezioni.
  • Non solo egli non sarebbe liberale, ha affermato, ma da sempre avrebbe combattuto il liberalismo.
  • Non sarebbe nemmeno un sostenitore dell’ecumenismo, sul quale, dice, non si è mai espresso.
  • Non sarebbe nemmeno un “modernista”, perché avrebbe denunciato l’”interpretazione modernista del “Concilio”.
  • Quest’ultimo punto smentirebbe anche la mia affermazione secondo la quale la crisi della Chiesa per lui è iniziata nel 2013.
Personalmente prendo atto delle sue affermazioni. Ma esse, e soprattutto la prima, mi sembrano in chiara contraddizione con il suo sostegno incondizionato al Concilio Vaticano II e al magistero dei pontefici conciliari e postconciliari.

Se infatti egli ha sempre combattuto il liberalismo, come mai si riconosce nella Dignitatis humanae, la dichiarazione sulla libertà religiosa, che in contrapposizione con tutto il magistero precedente - non solo col Sillabo di Pio IX – introduce il liberalismo nella Chiesa?

Suvvia padre Faré, sia coerente, se Lei combatte il liberalismo, dentro e fuori la Chiesa, è venuto il momento di denunciare gli errori della dichiarazione conciliare Dignitatis humanae (1965). E magari anche la successiva disastrosa azione di Montini e Wojtyła per modificare in senso liberale gran parte dei concordati stipulati dalla Sede in epoca pre-conciliare. Compreso quello italiano, modificato nel 1984. Non trova, padre Farè? O vogliamo parlare dei pellegrinaggi all’Onu dei papi conciliari e dei loro pena all’ideologia dei diritti dell’uomo? Quindi, padre Farè, lei e liberale o non liberale? Accetta o rifiuta Dignitatis humanae e tutto il seguito?

Per quanto riguarda l’ecumenismo, sul quale padre Farè afferma di non avere preso posizione, esso può essere inteso tanto in senso stretto, tra confessioni cristiane, quanto in senso più ampio come “dialogo interreligioso”.

Anche qui, cosa può dirci padre Faré della Unitatis redintegratio e della Nostra aetate del Concilio Vaticano II? E, più vicini a noi, dello scempio di Assisi 1986, lo scandalo che chiaramente precede l’idolatria di Pachamama 2019?

O delle affermazioni a Casablanca (1985) di Giovanni Palo II? Secondo il quale “cristiani e musulmani, abbiamo molte cose in comune… Noi crediamo nello stesso Dio, l’unico Dio, il Dio vivente, il Dio che crea i mondi e porta le sue creature alla loro perfezione”. Lo stesso Dio, quindi. Con tanti saluti alla Trinità e all’Incarnazione. Che ne dice, padre Farè?

Oppure vogliamo ricordare il folle incontro del papa polacco con gli stregoni vudù in Benin (1993), quando affermò di apprezzare, dei più anziani stregoni, “il senso del sacro, la fede in un Dio unico e buono, la consacrazione della vita morale e l’armonia della società”. Dei maghi neri vudù.

Di fronte a quello scempio della fede e della ragione insieme, che cosa poteva mai essere l’elogio a Lutero del papa polacco (1996)? Nel quale affermò che “occorre riconoscere più chiaramente l’alta importanza della richiesta di Lutero di una teologia vicina alle Sacre Scritture e della sua volontà di un rinnovamento spirituale della Chiesa”. Sempre meglio del vudù.

O cosa poteva essere la preghiera di Benedetto XVI nella moschea blu di Istanbul, rivolto al Mihrab, cioè verso la Mecca (2006)? O al Muro del Pianto (2009)?

Ma Lei, caro padre Faré, davvero crede che pontefici che hanno compiuto queste cose abbiano tradito meno la fede cattolica di chi vuole introdurvi, come Bergoglio, la liceità dell’amore libero o della sodomia? Crede forse come Kant che sia la morale a fondare la religione, e non la religione a fondare la morale? Cioè, tradotto in senso teologico, che il sesto comandamento sia più importante del primo?

Noi non siamo kantiani, ma cattolici. E non siamo nemmeno hegeliani, e questo ci introduce alla sua tesi sull’”interpretazione neo-modernista del Concilio”. Lei, padre Farè confonde, mi sembra di capire, il termine “modernista” con “progressista”. Perché ci sono anche modernisti conservatori, alla Ratzinger. O alla Müller. O alla Burke. Che per salvare il Concilio si sono inventati l’”ermeneutica della continuità”. Tesi che a naso mi sembra anche la sua, ma mi corregga se sbaglio.

Peccato che lo stesso Benedetto XVI avesse anche affermato che il Concilio (del quale era stato protagonista come perito del cardinale Frings di Colonia) aveva scritto il Contro-Sillabo. Ma se il beato Pio IX scrisse il Sillabo nel 1864, e il Concilio cent’anni dopo scrisse il Contro-Sillabo, quale continuità vi potrebbe essere? Nessuna, ovviamente.

Che l’”ermeneutica della continuità” si basi sul principio dell’unità dei contrari, concetto caro a occultisti ed esoteristi di ogni risma, o sul movimento triadico della dialettica hegeliana (tesi-antitesi-sintesi), noi, caro padre Farè, siamo fieramente cattolici e tomisti. Crediamo saldamente nel principio di non contraddizione. Il Contro-Sillabo del Concilio Vaticano II (Ratzinger docet) non può essere compatibile con ciò che ha rifiutato: il Sillabo. C’è totale opposizione e nessuna continuità.

Quindi, padre Farè, vogliamo riconoscere che i papi conciliari erano modernisti e che gli errori del Concilio Vaticano II sono le profonde radici di quell’albero di cui Bergoglio è stato finora il frutto più marcio?

O invece vuole continuare a fare il vaticansecondista incallito e il papolatra di ferro come i suoi nuovi sodali Cionci e Minutella?
Martino Mora 
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1. Più di un amico mi ha chiesto che cosa penso di padre Giorgio Maria Faré, il sacerdote del momento dopo la sua omelia che sta facendo il giro del web [vedi].
Che cosa volete che pensi di chi sostiene che la crisi della Chiesa è di fatto partita nel 2013? Che fino a Bergoglio andava tutto bene, che il Concilio fu buono, che l’antropocentrismo è buono, che l’ecumenismo è buono, che il liberalismo è buono, che il soggettivismo è buono, che il neo-modernismo è buono?
Il suo sdegno contro Bergoglio è perfettamente legittimo, ma da vaticansecondista incallito padre Faré si rifiuta di capire la crisi profonda della Chiesa, e peggio ancora (e qui inizia il dolo) non vuole farla capire agli altri.
Padre Faré che dà tutta la colpa all’”usurpatore” Bergoglio mi ricorda quei vecchi comunisti che per salvare la loro ideologia davano tutta la colpa della degenerazione sovietica all’”usurpatore” Stalin. Che senz’altro ci aveva messo del suo, ma era un prodotto del comunismo stesso, non diversamente da un Lenin o da un Trotsky. E non era certo un corpo estraneo.
Ora i vaticansecondisti incalliti di tendenza “conservatrice” danno tutta la colpa a Bergoglio per salvare la loro concezione puramente antropocentrica della religione. Ma anche Bergoglio non è un corpo estraneo alla Chiesa vaticansecondista, nella quale ha fatto una lunga e prestigiosa carriera. Bergoglio è l’effetto di decenni di crisi della Chiesa, non la causa prima. È il frutto più marcio, non l’albero malato.
Purtroppo, come allora funzionò presso le masse comuniste la propaganda fallace di un Lenin buono e uno Stalin cattivo, volta a salvare il comunismo stesso, ora funziona quella di Montini e Wojtyla e Ratzinger buoni e Bergoglio cattivo, volta a salvare la svolta neo-modernista, antropocentrica, del Vaticano II.
Ma sappiamo che è falsa.
Caro padre Faré, io non ci casco.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi battibecchi mediatici che dividono il campo largo e diversificato dell'ortodossia in fazioni, su argomenti in cui avere opinioni differenti è più che legittimo, ci hanno stufato...
Questo è il momento dell'unità sulle cose fondamentali e della guerra tutti uniti contro l'eterodossia attuale, non del fuoco amico a proposito di cose del passato che ormai non hanno più rilevanza... o ne hanno poca... a meno di non essere sedevacantisti e di non credere che l'ultimo papa valido sia stato Pio XII.

Anonimo ha detto...

Concordo che errori, alcuni gravi, sono stati fatti dai pontefici precedenti, concordo pure peró che Bergoglio e stato uno dei due papi in contemporanea il che fu abnorme, e che sta facendo il pagano . Se i primi hanno sdoganato il protestantesimo ancora rigido, lui sdogana l'idolatria. Un cambio di passo notevole nel doppio papato. Doppio papato eretico come principio. E concordo pure su Giovanni XXIII iniziatore del"diluvio concilio" che un massone scrisse aderente ad una loggia turca. Ora invece di litigarci fra noi, non sarebbe meglio prendere il toro per le corna unendo le forze?

mic ha detto...

Il vero problema è che quando il pastore è percosso le pecore sono disperse.
Io credo nella necessità di affermare la verità tutta intera, senza bisogno di contrapporsi a chi ne afferma dei frammenti. L'importante è di non porsi cone capofila, ma di rimanere al proprio posto. È la grazia ad aiutare chi parla e chi ascolta a saper discernere, continuando a pregare e a vivere correntemente a partire da sé stessi...

mic ha detto...

Ora invece di litigarci fra noi, non sarebbe meglio prendere il toro per le corna unendo le forze?

Unendo le forze per far cosa e con quale autorità?
Una maggiore sinergia sarebbe comunque necessaria. Ci ho provato per anni a promuoverla, ma senza esito.

Laurentius ha detto...

Ottime puntualizzazioni.

Mater Admirabilis, ora pro nobis.


Domani, si festeggia a Roma la tenera immagine della Madonna del Giglio alla Trinità dei Monti, denominata da Pio IX Mater Admirabilis.

Laurentius ha detto...

La verità tutta, o niente.

Conte Monaldo Leopardi

Laurentius ha detto...

Constato - senza sorpresa - che certi commentatori strillano quando si mette il dito nella piaga, invece di lodare chi ha il coraggio di dire la verità, come nel caso presente. Le medaglie al valore non si concedono ai conigli, bensì agli arditi. Quando poi si tratta di combattere per Cristo Re, che festeggeremo domenica ventura...

Anonimo ha detto...

Chi si pone come capofila spesso rappresenta nella vita reale, diversa da internet, solo se stesso oppure se stesso più qualche amico e fan, oppure un gruppuscolo organizzato ma sempre gruppuscolo a dispetto del nome altisonante che ciascuno si può dare.
Un esempio in positivo mi sembra la TFP (Tradizione Famiglia Proprietà) un gruppo storico che concentra il proprio lavoro, anche con delle giuste campagne, sui giusti obiettivi. E mi permetto di dire, anche con il giusto ''stile".

tralcio ha detto...

Il caro ed esasperato Padre Giorgio sbaglia a mio modesto avviso a farne una questione di “titoli”.
A questa stregua tutti avrebbero dovuto assumere l’intruglio genico a rna modificato perchè lo dicevano dei medici…
Non funziona così.
Ciò premesso il prof. Mora e’ in palese difetto nel rivolgere accuse insensate a un bravo sacerdote, esasperato e comunque ben informato.
Mora l’ha accusato di ciò che non è mai stato: dovrebbe chiedere scusa.
Poi se l’unica cosa che conta è dire che tutti i Papi post conciliari sono uguali, allora è inutile ragionare.
Anche perchè il vero problema è che Bergoglio non è Papa.

Anonimo ha detto...

Riguardo alle spiegazioni che si danno su argomenti sfumati al passo dei tempi credo che per prima cosa bisognerebbe tornare sulla via certa,  al Catechismo di San Pio X. Se il ritorno al Catechismo di San Pio X è agevole la spiegazione è chiara. Se il ritorno alla formula del Catechismo di San Pio X è  accidentato, lacunoso, labirintico la spiegazione data deve essere ripensata,  rivista, corretta.
m.a.

Anonimo ha detto...

« Iustus ut palma florébit : sicut cedrus Líbani multiplicábitur : plantátus in domo Dómini : in átriis domus Dei nostri. » (Ps 91)

Anonimo ha detto...

Preghiamo per il Papa e per la Chiesa

Se, dopo avere scalpellato via l'auctoritas fondata su Scrittura e Tradizione, eserciti l'ufficio come una potestas irrazionale e saettante scomuniche, restrizioni e sanzioni inspiegabili, non devi stupirti se poi va tutto a pezzi.

tralcio ha detto...

Preghiamo Dio di ridare presto un Papa alla sua Chiesa.
Non l'abbiamo dal 31/12/2022.
Padre Farè ha semplicemente posto la questione della legittimità del conclave indetto nel 2013.
Benedetto XVI lesse IN LATINO la declaratio il mattino del 11 febbraio.
Pochissimi minuti dopo i media starnazzavano nelle varie lingue di "dimissioni".
La rinuncia era al ministerium e non al munus.
Munus e ministerium non sono la stessa cosa.
Nelle traduzioni nelle lingue, in italiano non c'è distinzione.
In tedesco sì, ma nella traduzione i significati furono invertiti.
Malafede? Errore?
Però il 28 febbraio non ci fu alcun documento ulteriore da parte di Benedetto XVI.
Venne convocato il conclave con lui vivo e con il munus.

Il subentrante risulta scelto da giochi di potere extra-conclave.
L'ultima votazione fu anomala ai sensi canonici (uno scrutinio di troppo).
Qualche stranezza c'è stata (la CEI mandò un telegramma al "Papa sbagliato").
Poi il subentrante andò a vivere a Santa Marta per affaccendarsi nelle tendopoli.

La "parte migliore" restò altrove: non cambiò d'abito (non ce n'era un altro adatto).
Il Papa è solo uno.
Appunto. Adesso non c'è.

Questo dice Padre Giorgio Maria Farè.

Anonimo ha detto...

Questi battibecchi sono dannosi e quindi assolutamente da evitare .Essi sono uno dei tanti sintomi della crisi profonda che squassa la Chiesa Cattolica. Che il Signore abbia pietà della sua Chiesa e di noi fedeli confusi ed amareggiati.

Anonimo ha detto...

Cit. Guido Villa
Ringrazio gli amici che mi hanno suggerito di ascoltare padre Faré, perchè effettivamente, dopo che l'ho ascoltato ho cambiato idea.
L'ho cambiata nel senso che solo ascoltando per intero ho compreso il gravissimo pericolo di queste prese di posizione, la mia posizione precedente era molto più blanda. Pensavo infatti che considerare Benedetto e non Francesco papa non era una cosa così grave (seppure la considerassi comunque sbagliata), adesso penso che sia una cosa assai seria.
Ad esempio, la posizioni di padre Faré sulla Santa Messa "Una Cum Bergoglio" (linguaggio minutelliano) è solo leggermente diversa da quella di Minutella.
Essendo Messe in "unione con un antipapa", così lui dice, padre Faré le considera valide ma illecite. In pratica, sono lecite solo quelle che celebra lui e i sacerdoti del Sodalizio.
Anche se non arriva alle invettive e alle bestemmie sataniche di Minutella, comunque, non siamo molto lontani.
Anzi, dice che bisogna avere pazienza con chi ci va, e lasciarli andare fino a quando non comprendono la verità delle cose.

Non ho bisogno della sua condiscendenza e "pazienza", le Sante Messe in tutte il mondo celebrate nelle parrocchie, negli ordini religiosi e da singoli sacerdoti che esercitano legittimamente la loro vocazione su incarico dei vescovi, sono VALIDE e LEGITTIME (valide, ovviamente, nella misura in cui sono osservate le condizioni per la validità della Messa).
Esse diventerebbero illegittime se la Chiesa proclamasse papa Francesco antipapa, siccome a tutt'oggi non esiste una decisione del genere, tali Messe sono del tutto legittime.
Non può un sacerdote qualsiasi alzarsi e dire: la Messa è illegittima, perché lui considera il papa illegittimo, quando la Chiesa lo considera legittimo: a questo punto ciascuno farebbe ciò che vuole, ciqascuno avrebbe il suo Papa e la Chiesa non esisterebbe più.

Questi sono i CATTIVISSIMI frutti delle fantasie sulla sede impedita e/o vacante...

tralcio ha detto...

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/02/clamorosi-errori-di-latino-nella.html

L'articolo qui sopra è del 2013. I dubbi c'erano. Anche su questo sito c'erano.
Ed era giusto averne. Allora come oggi.

Leggete il primo commento di Rafminimi. Tanto per fare un esempio.
Non so se sia davvero così: però chi pone domande non è "il cattivo".
Chi non se le pone può esserlo o essere ingenuo.
E chi non risponde, perchè non sa o non vuole che cosa sarà?

tralcio ha detto...

Aggiungo: l'ironia degli uomini di Dio è proverbiale.
Pensate la finezza: a non capire che il latino (la lingua della Chiesa) è stato fondamentale per impallinare le manovre contro la Chiesa, in una temperie impazzita in cui il nemico è divenuto maggioritario persino nel sacro recinto, sono proprio quelli che il latino lo rimpiangono. Piuttosto di ammettere che nella declaratio c'è puzza di marcio arrivano ad affermare che Benedetto XVI (modernista) e tutta la segreteria pontificia (ignoranti) non conoscono il latino... Su un testo di quella rilevanza, meditato e riletto per un paio di settimane almeno. Quando fu letto in pubblico in Cermania si apriva il carnevale.

tralcio ha detto...

La motivazione del terribile pericolo che la Santa Messa celebrata in unione con Francesco sarebbe “valida, ma illecita” non è così granitica come la si vanta.

La Santa Messa Novus Ordo alla quale mi accosto quasi quotidianamente è valida e non ci piove, celebrata in unione con Papa Francesco. Sono validi i sacramenti anche se fossero celebrati da ministri indegni (è nella Tradizione).
Perciò ogni Santa Messa celebrata nelle parrocchie di ogni diocesi è valida, malgrado le non poche irregolarità e gli abusi liturgici che vi accadono.

Altra cosa è se sia stato legittimo il conclave del 2013 e che è all'origine del celebrare la Santa Messa valida in unione a Papa Francesco. VALIDA e LEGITTIMA.

A poter non essere legittimo potrebbe essere Francesco.

Non è difficile, salvo sollevare polvere per non vedere. Il quesito verte lì.
Verterebbe su quel punto anche se Francesco fosse stato il Papa più santo.

La Chiesa comunque esiste ancora.
Non è finita. Non finirà e possiamo starne certi perchè l’ha detto Gesù.
Ciò detto, un conclave eventualmente illegittimo, resterebbe tale.

C'è chi lo potrà stabilire rispondendo con verità a delle domande più che lecite, tanto più che la cronaca ci fornisce più di un motivo di poter pensare a qualche pasticcio.

Anonimo ha detto...

A corollario, pare che subito dopo aver pronunciato la ormai celebre omelia, padre Fare sia stato avvicinato da 2 confratelli di grado superiore che lo hanno invitato a ritrattare quanto affermato, ma lui si è rifiutato, si attendono ulteriori sviluppi.....

Anonimo ha detto...

Concludendo : non si dovrebbe confondere il ritiro di Ratzinger in sede impedita e quindi l'illeggittimita' di Bergoglio con il problema dell'ecumenismo.
Se si vuole conservare il messaggio cristiano non si puo' confondere la verita' con l'errore. E dobbiamo ricordarci che lo Spirito Santo e' spirito di verita'.

Anonimo ha detto...

Leggo sempre con attenzione e vivo interesse i commenti del Tralcio e mi pare ci capire che è in sintonia con padre Faré ed altri.
Si fa strada in tanti di noi, ormai, questo dubbio insistente e già il fatto di dubitare della legittimità del pontefice, oltre a tutte le eresie che propala direttamente o indirettamente volte a snaturare il volto della istituzione ecclesiastica (la Chiesa è tutt'altra cosa...e nessuno potrà manometterla), dice la gravità dell'ora che stiamo attraversando, i cui venti iniziarono a soffiare ben prima del nefasto 2013.
Mi chiedo però se staremmo qui a discutere, se ci fossero tutti questi dubbi, se ad essere eletto nel conclave del 2013 fosse stato il card. Scola o un altro in continuità col predecessore, ...non so se rendo l'idea, a meno che Benedetto XVI aveva la certezza che la "chiesa" sarebbe passata nelle mani dei nemici allora, con una mossa che sarà valutata dalla storia, da un futuro pontefice o collegio cardinalizio in sede vacante, ha preservato la Chiesa, "per il bene della Chiesa", infatti sottolineò più volte prima di decollare a Castelgandolfo.
Ma, non so se soltanto immaginiamo dove potrebbe portare questa ipotesi... tutti gli atti compiuti da Francesco? i cardinali creati? le canonizzazioni? le elezioni dei vescovi?
Si aprirebbe una successione antipapale se i pochi cardinali elettori creati dai papi precedenti, in un contesto di ufficiale sede vacante, non metteranno le cose a posto.
Ne sono consapevoli?
Possibile che cardinali del calibro di Erdo e Burke (per dire due canonisti) non si rendano conto della gravità di questa ipotesi e di quello che potrebbe rappresentare? Possibile che non si siano posti il problema?
ci sarebbe tanto da aggiungere, e ancor di più da pregare.
Spero che questo blog, come con tanti altri validi contributi, approfondisca anche questo ...
Grazie

mic ha detto...

Noi possiamo esprimere tutti i dubbi che una situazione così anomala e inedita evidentemente suscita. Ma non possiamo darci l'autorità di trarre conclusioni...

E.P. ha detto...

È stato uno scambio interessante perché evidenzia due "fazioni": quella che sogna di tornare a un pontificato Ratzinger-compatibile - conservando quindi tutte le storture e le aberrazioni dell'epoca conciliare - e l'altra "fazione" che spera che venga curata la malattia anziché i sintomi.

Laurentius ha detto...

Che tristezza! Si continua a perdere del tempo in coglionate riguardanti Ratzinger, il quale era modernista tanto quanto Roncalli, Montini, Luciani, Woytila e Bergoglio. Non v'è trappola più subdola del conservatorismo, il quale pretende di conciliare Cristo e Belial.
Nell'attesa della festa della Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo:
VIVA CRISTO RE!

Anonimo ha detto...

Caro Laurentius, il suo pensiero è come un venticello, una brezza che disperde la nebbia che offusca la mente di tanti fratelli conservatori conciliari ( Cionci, Minutella, ecc. : arriveranno mai a capire?) e che ridona la gioia di vedere e capire la Verità. Un endorsment e un caro saluto, quindi ( non mi firmo, purtroppo vengo spesso cestinato..)

Anonimo ha detto...

Bergoglio è caso patologico a sè. Che nulla ha in comune coi precedenti. Certamente quando la Chiesa vera affronterà i fatti verrà fuori tutto, anche gli errori precedenti che hanno permesso di arrivare al patologico anticristico. Ma smettiamola di dividerci, denunciamo pure gli errori tutti ma affrontiamo uniti il problema anticristico di oggi.

Diego B. ha detto...

i dolci frutti del concilio che sua eccellenza, mons. Pizziolo non lesina ad elargire: https://www.lazione.it/Attualita/GIORNATA-ISLAMO-CRISTIANA-visita-al-centro-islamico-di-Susegana