Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 9 luglio 2015

Card. Pell: «Tocca ai laici combattere». Sì ma...

L'ultimo articolo di Marco Tosatti, riportato di seguito, si riferisce a recenti affermazioni del cardinale Pell in ordine a quanto si muove sul fronte politico-culturale attraverso le nuove derive innescate dalle scelte culturali e politiche ormai non più pro-vita.
Il Prefetto del Segretariato per l’Economia, il cardinale George Pell, ha dichiarato che l’esito del referendum irlandese e la decisione della Corte Suprema USA in tema di matrimoni fra persone dello stesso sesso dimostrano quanto la società occidentale stia abbandonando molte delle sue fondamenta legali.
Nel suo discorso all’VIII Conferenza internazionale sulla Liturgia a Cork ha definito l’esito del referendum irlandese “una vittoria per John Stuart Mill e l’utilitarismo”. Ha aggiunto che le cosiddette “guerre culturali” “stanno entrando in una nuova fase di lotta politica che può essere combattuta solo dai laici”.
Ha citato la “Christifideles laici” del 1988 di Giovanni Paolo II per sottolineare l’importanza di rivalutare la missione dei laici, e ha detto che la battaglia verterà sulla salvaguardia delle libertà religiose e sul diritto di insegnare la dottrina cristiana pubblicamente nelle scuole e nelle parrocchie, in particolare nelle istituzioni che ricevono finanziamenti statali.
Dovremo lottare pacificamente e democraticamente per assicurare che i nostri ospedali non siano forzati a offrire aborto e eutanasia”. Pell ha esortato i giovani a impegnarsi nella vita politica e ha ammonito i laici dal fuggire il mondo e invece di occuparsi dei servizi di chiesa e dei compiti dei preti. “Non abbiamo bisogno di preti annacquati e incerti, e non abbiamo bisogno di fedeli laici che sembrino determinati a riempire quei vuoti”.
Mi pare che si dimentichi, ma sia ineludibile, che abbiamo a che fare con diverse facce di una stessa medaglia. Infatti a queste degenerazioni se ne accompagnano altre: la teoria del gender, l'omofilia e le conseguenze antropologiche e sociali che ne derivano; nonché il pensiero unico dell'omogeneizzazione di popoli e religioni, mentre è proprio da parte dei ranghi più alti della gerarchia ecclesiale che la morale risulta sganciata dalla Verità perché è pervicacemente ignorata, quando non contraddetta, l'opera divino-umana del Signore, dalla quale soltanto scaturisce ogni autentica etica, veicolata solo da insegnamenti retti e vita sacramentale corrispondente e non da una pastorale aggiornata in dialogo col 'mondo' e intrisa di falsa misericordia senza giustizia.

Di conseguenza i laici, oggi, non sono (o dovrebbero essere) coinvolti solo sul fronte politico, che è il loro impegno civile più ovvio; ma anche su quello ecclesiale, per difendere, riaffermare e diffondere la vera Fede, insieme allo jus divinum al culto autentico -culmen et fons di tutto il resto- espresso mirabilmente dal Rito Romano Antiquior, che alcuni non hanno abbandonato e non abbandoneranno MAI, e che invece troppi sacerdoti (compresi vescovi e cardinali per non parlare del papa) non insegnano né celebrano più, quando non lo disprezzano! Certo, sappiamo bene che nessun laico può riempire il vuoto di preti annacquati e incerti, ma chi li richiama alla loro funzione di alter Christus, così drammaticamente confluita e diluita nella orizzontale Presidenza dell'Assemblea celebrante che sostituisce, invece di lasciarsene assumere per poi viverla, l'Actio, Unica, di Cristo Signore?

Infatti, se è vero che “dovremo lottare pacificamente e democraticamente per assicurare che i nostri ospedali non siano forzati a offrire aborto e eutanasia”, chi lotterà per riaffermare il primato della Verità sull'azione, che è un discorso a monte che fonda ogni nostra scelta, anche politica? E, se nessun pastore se ne fa carico, non dovranno gridare anche le pietre? (Maria Guarini)

69 commenti:

Riccardo ha detto...

Venderemo cara la pell!

il maccabeo ha detto...

Sulla barca di Pietro ci siamo tutti, preti, religiosi e laici, teologi e contadini, dottori e manovali, poco importa, o stiamo a galla tutti o affondiamo tutti. Per cui a mio modesto avviso tutti devono fare la loro parte. Certo ognuno secondo la propria responsabilitá e il proprio ruolo e non cercando di ricoprire ruoli che non gli competono.
Purtroppo il Concilio, ed é il minimo che si possa dire, non ha aiutato a chairire i ruoli e le responsabilitá. Da quando si é introdotta la collegialitá i collegi di ogni ordine e grado decidono al posto di chi invece decideva prima. Il consiglio pastorale decide al posto del parroco, quello diocesano al posto del vescovo e le conferenze episcopali al posto del Papa, o almeno tali consigli e conferenze frenano notevolmente quella che era prima l'azione della Chiesa, Chiesa che prima invece, suddividendo le responsabilitá e affidandole precisamente a ben determinate persone secondo i bisogni dei territori, costituiva un'ammirevole sintesi tra monarchia e democrazia. Ora on tutti sti consigli e conferenze succede come per il governo: se c'é un problema non si sa mai chi é responsabile e per trovar la soluzione poi non si finisce mai di discutere, di spedire questionari, di convocare sinodi, gruppi, dichiarazioni, petizioni, sondaggi e quant'altro...Insomma per decidere il bene della Chiesa ormai ci vuole un miracolo.

Anonimo ha detto...


Puntuale e preciso il commento di M. Guarini. La presente guerra come puo' esser combattuta solo dai laici, quando l'avversario intacca i valori fondamentali stessi dell'etica e della religione cristiane? E non sarebbe giunnto a tanto senza la complicita' di un clero ormai quasi tutto senza fede, che ha minato esso stesso gli autentici valori morali e religiosi della nostra religione. Una critica "interna", sempre piu' necessaria, da parte di questi alti prelati non la si sente mai. Una vera e propria autocritica dovrebbe essere, per l'autodissolvimento del cattolicesimo, la cui responsabilita' grava in larga misura sulla Gerarchia, imbevuta di modernismo. C'e' da chiedersi in che mondo vivano questi alti prelati. E il cardinale Pell appartiene a quanto pare al drappello di quelli che a Ottobre dovrebbero battersi per difendere il matrimonio cattolico dall'assalto della parte deviata della stessa Gerarchia. Le sue dichiarazioni sembrano aspirine prescritte quando c'e' invece da curare un'autentica cancrena. E potrebbero esser addirittura interpretate come un "armiamoci e partite".
Quale insegnamento nelle scuole cattoliche c'e' da difendere, ad esempio, in paesi come l'Irlanda, dove la Chiesa ha si' ancora il 90% delle scuole ma lo sanno tutti che tali scuole sono (quasi tutte) "cattoliche" solo di nome o solo perche' appartengono amministrativamente alla Chiesa, non perche' vi si apprendano autentici valori cattolici. Del resto, se i "valori cattolici" non li insegnano piu' come dovrebbero Papi, cardinali e vescovi, parroci ed esegeti, perche' mai dovremmo sperare di trovarli insegnati nelle scuole cattoliche?

Marco P. ha detto...

Ma è mai possibile che non si possa parlare chiaro ?
Cosa vuol dire lottare pacificamente ?
Si intende animati dalla vera Pace che è quella che Gesù Nostro Signore solo può dare ?
Ma allora questo significa voler lottare per stabilire il Regno anche sociale di Nostro Signore e questo è in disaccordo con le “libertà religiose” (a quanto pare ce n’è più d’una) vaticansecondiste.
Se invece la lotta deve essere pacifica secondo l’accezione mondana, non si capisce di che lotta si stia parlando, si sta solo alzando un po’ di fumo.
E poi ancora:
lottare “democraticamente”, che caspita vuol dire ?
Significa forse lottare con gli strumenti che il mondo decide essere quelli buoni (per i gonzi) ovvero il democratismo che altro non è che il voler imporre gli ideali rivoluzionari libertè-egalitè-fraternitè ? La Chiesa non è democratica, bensì monarchica per istituzione e non può usare di questi mezzi, anche se adesso van per la maggiore consigli pastorali ai vari gradi, collegialità e simili mostruosità.
Ma la lotta “democratica” non era appannaggio dei comunisti… .ah già ma adesso con il blasfemo crocifisso falce e martello ci si adegua.
Ma ci vuol tanto a dichiarare che la Santa Chiesa di Cristo non accetta di mettere in pratica ciò che è contrario alla Fede ed alla Morale quali divinamente rivelate ?

Catholicus ha detto...

Nessun pastore vuole più affermare e difendere la Verità tutta intera (il depositum fidei) ? è mai possibile? e Bergoglio chiede perdono ai Valdesi, che dovrebbero invece domandar loro perdono per aver più volte tentato di uccidere San Giovanni Bosco (http://www.riscossacristiana.it/quando-i-valdesi-tentarono-di-uccidere-san-giovanni-bosco-intervista-a-cristina-siccardi/) ? Un papa che sbaglia volontariamente e così apertamente? è mai possibile? cosa si cela dietro questa apostasia? è l’ora delle tenebre? l’abominio della desolazione è giunto sin sul soglio petrino ? Sono tutte domande che meriterebbero una risposta ponderata, saggia e competente. Ma nessuno si alza in piedi (degli alti prelati) per sconfessarlo, ammonirlo, deporlo se necessario. Che abbiano tutti paura, quei pochi che ancora custodiscono il sano discernimento degli spiriti? o che forse tocchi ai poveri laici, che nell’establishment vaticano contano meno di ZERO, a difendere a spada tratta la Verità Tutta Intera (il depositum fidei), così ingiustamente calpestata e derisa da chi invece dovrebbe difenderla, anche giungendo fino all’effusione del sangue? ( i cardinali, principi della Chiesa, non vestono forse di rosso per ricordare a tutti questo loro dovere?)

irina ha detto...

I laici devono combattere come? Chiacchiere. Chiacchiere.Oggi hanno approvato il ddl scuola.Entro il quale con sapienti scatole cinesi è contenuto tutto il nettare del gender. Evvai col il gaudio magno dell'ultima presa per i fondelli. Perchè è questo il punto fondamentale :a tutti piace essere presi per i fondelli, altrimenti MAI e poi MAI saremmo giunti a questo punto se così non fosse. SCHIFO MAXIMO. E il galantinodelcaciocavallo a cena mista? BASTA. Anche Pell, grande e grosso, perchè non assesta, in privato, un bel pugno ai confratelli folli invece di fare la predica a noi?
In questo momento sono furente e molto sedevacantista.

Anonimo ha detto...

Che non ci sia bisogno di preti annacquati e incerti, posso essere d'accordo, ma visto che ce ne sono tanti, che cosa ne facciamo? Non sarebbe ora di rimetterli
in carreggiata oppure di mandarli a fare altro se non sono adatti a fare quello che debbono?

Sarebbe assai bello poter vedere laici determinati combattere la buona battaglia con a capo di essi i loro pastori, ma a quanto si vede, mi pare che tra laici e pastori i più "assenti" sono proprio i secondi.

Marcia per la vita.... OK! Migliaia e migliaia di persone, a combattere per cosa, organizzate da quale dicastero per la famiglia? ma dove stava il cardinale Pell e gli altri.... pochissimi chierici, Burke si certo...però come sempre da solo... o quasi...

Se la chiesa avesse dato appoggio ufficiale a tante iniziative di laici, certo avrebbero avuto maggior peso e miglior esito, invece niente di niente.

Quale è stato l'ultimo medico battezzato come cattolico e poi scomunicato pubblicamente per non aver rifiutato di eseguire un aborto? Perché Andreotti e la Anselmi che pure firmarono la 194 non furono scomunicati come doveroso, perché non si dimisero?

Perché riguardo le ignobili leggi riguardo le unioni tra omosessuali nessuno dice una sola parola? Come mai Pell, o Bergoglio, o la CEI, non ha detto nulla riguardo la decisione in USA di imporre a tutti gli stati americani il matrimonio gay, nonostante la maggior parte di essi fosse contraraia ed avesse votato contro?

Lottare "pacificamente e democraticamente"??? Ancora???? E per fare cosa? Per assistere al silenzio colpevole della gerachia cattolica (tranne rarissime eccezioni) e farsi prendere per i fondelli pure dai cosiddetti "politici cattolci" che oramai con la favoletta del male minore hanno sdoganato pure l'ideologia del gender nelle scuole???

La chiesa gerarchica da oltre mezzo secolo ha abbondonato la buona battaglia ed ora si ricorda dei laici? Che dovrebbero fare i laici di fronte a questa diserzione di massa di prelati, vescovi e perché no papi? Mettersi a predicare loro mentre
i preti se ne stanno impegnati in convegni inutili, gite al mare ed intrattenimento
parrocchiale con pizza e birra, mentre vescovi e pontefici masticano foglie di coca e ballano la macarena brasiliana ???

Si cominci a fare pulizia nella Chiesa e dagli alti prelati inizi un serio e doveroso mea culpa che ricada poi sul resto del clero ridotto oramai ad una torma di cani sciolti, poi magari si riuscirà pure a riorganizzare e dare un senso allo sforzo dei laici. Siamo di fronte al caos dottrinale, caos morale, caos pastorale, caos organizzativo, caos economico ed istituzionale nella chiesa coi papi che disertano e si dimettono, coi cardinali che tifano per dare la comunione ai concubini e sdoganare la sodomia, e si invoca l'impegno dei laici, mentre la gerarchia che dovrebbe dirigere, guidare ed organizzare la battaglia contro queste eresie ed apostasie va organizzando sinodi "democratici" e pure eretici ????

Basta con queste chiacchiere inutili, perché temo che quando Domine Dio si stuferà di questo scempio le oramai pluridecennali "pacifiche battaglie democratiche" il cui esito e sotto gli occhi di tutti, saranno giudicate colpa e non merito.

Santa Dei Genitrix ora pro nobis.

Cristero ha detto...

SMASCHERATO IL DIABOLICO COMPROMESSO TRA LA CEI E RENZI PER APPROVARE LE UNIONI CIVILI
Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana, spinge per l'approvazione del Ddl Cirinnà
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3826

viandante ha detto...

I laici devono anzitutto combattere per avere la santa Messa cattolica di sempre e la dottrina di sempre! Senza armi o con armi spuntate non si va in guerra.
Lo so che mi ripeto, e proprio qui in un sito che so essere letto da persone attente anche alla vita spirituale, ma le parole del cardinal Pell, gettate alla massa informe di pseudocattolici che quando sentono parlare di lotta pensano subito e solo alla forza dei muscoli o se va bene alla forza della retorica, non portano lontano.
Chi sarà disposto al martirio se non trabocca di forza spirituale e se la sua fede già vacilla?
Chi andrà a combattere contro l'aborto, le unioni contro natura, i sacramenti gettati come perle ai porci o semplicemente per la giustizia e verità se già non crede in queste cose o se ha già iniziato coi compromessi accettando queste cose per pacifica convivenza? E non potendo contare sull'appoggio sicuro e consolante dei religiosi...

T. ha detto...

Povero Papa , a questo poveretto ignorante avrei voluto ammollargli una sberla !
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/crocifisso-falce-e-martello-dono-morales-papa-francesco-1149896.html

irina ha detto...

I nostri eroi della poltrona molto umilmente hanno chiesto alla ministra di venire loro incontro. La ministra che al momento era tenuta sulla griglia dalle forze sinistre, per motivi credo diversi dai nostri, è andata incontro. Risultato: la letterina. Con questa il genitore sarà informato e il pargolino, pargoletto, pargolone potrà avvalersi o non avvalersi di questo prezioso insegnamento solo dopo che il genitore avrà firmato la letterina.
Allora come per la religione cattolica? Esaaatto. Li hanno nei fatti equiparati,pari opportunità.
Religione 1, il gender; Religione 2, la cattolicarimanente.
Un po' buttata in caciara, chiedo venia.
Chi ha un figlio o una figlia o nipote in età scolare, li tenga a casa. La scuola familiare sembra funzioni alla grande. Bisogna organizzarsi. Combattere appunto.

Luisa ha detto...

Per l`ineffabile mons. Galantino in un post precedente avevo dato questo link:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-buona-scuola-cirinnae-le-manovre-di-galantino-13179.htm

Sapendo che in Vaticano non si muove foglia che Bergoglio non voglia, anche se non è a casa, dubito che Galantino oserebbe fare di testa sua prendendo certe iniziative,

Alessandro Mirabelli ha detto...

A Bergoglio la parola Verità fa paura. In subordine non ne ha una conoscenza approfondita.

irina ha detto...

Forse bisogna combattere fuori dalle istituzioni:scuola,chiesa,europa. Fuori. Lasciare il decadente e ricostruire con pazienza, umiltà, passione, rigore,rispetto, da cristiani cattolici semplicemente. Senza nessun grillo per la testa di mondi migliori.Combattere fuori.Non ci si può esaurire per vincere un'ignoranza che è invincibile.Forse questa è la strada. Come dicono da più parti, questo mondo sta morendo. Lasciamolo morire come vuole.Chi non vuol morir con esso, cerchi di vivere come si deve, si vuole, si ama vivere. Senza più sentirsi in dovere verso istituzioni che hanno perso la loro ragion d'essere. Rimane loro la forza coercitiva. Anche questa è destinata a restare scorza senza polpa.L'istinto di vita è il più forte se nei fatti, piano piano, le persone andranno verso la vita lasciandosi alle spalle tutte le avvolgenti parole di morte.

Franco ha detto...

Proviamo a fare una breve inchiesta: quanti dei laici chiamati all'appello dal card. Pell sanno chi era Stuart Mill e che cos'è l'utilitarismo?
Si dice che i laici devono combattere una battaglia insieme politica e culturale, concetto di cui sono sempre stato convinto; e allora perchè ho sentito sollevarsi alti lai perchè avevo usato i terribili termini di "sincronico" e "diacronico", che sono moneta corrente negli studi antropologici ?... Taccio del resto, parodie comprese da parte di una distinta signora e professionista come Rr. I laici cattolici di inizio secolo, padre Gemelli in testa ( medico, psicologo sperimentale e filosofo ) erano convinti che il "Regno sociale di Cristo" poteva affermarsi ANCHE ( ovviamente non solo ) con la riconquista dell'EGEMONIA CULTURALE da parte dei Cattolici. L'esito di questo sforzo è che l'Università Cattolica, che doveva essere l'arsenale di questa battaglia, è poco più di un'ottima università privata, frequentata anche da studenti e studentesse islamiche, come constato dai veli sul capo di distinte fanciulle che si aggirano nei chiostri di Largo Gemelli a Milano. Per battere l'avversario occorre conoscerne i pensieri e le strutture di pensiero più recondite; chi però si sforza di farlo si ritrova con l'etichetta di saccente e cervellotico.
Ho parlato di ANTROPOLOGIA perchè i conservatori non si rendono conto di dare per scontati concetti, come quello dell'ESPIAZIONE come indispensabile alla riparazione del peccato che erano largamente accettati dai popoli antichi, ma che per i contemporanei sono anticaglie residuali e che possono essere riguadagnati o per grazia speciale di Dio, come nel caso di Faustina Kowalska, oppure con un lavoro di precisazione filosofica che richiede una fatica enorme. Qui mi riferisco al poco noto ma fondamentale testo di Vittorio Mathieu "Perchè punire? Il collasso della giustizia penale", pubblicato alcune decine di anni fa da Rusconi. Quanto a Darwin, punta di lancia dell'ateismo militante contro l'idea di Natura fissa e di Diritto Naturale, a parte il benemerito prof. Giuseppe Sermonti e quelli di UCCR, chi si dà la briga di informarsi in proposito? A parte Romano Amerio, quante stelle ha la costellazione culturale del Cattolicesimo conservatore?

mic ha detto...

Ho parlato di ANTROPOLOGIA perchè i conservatori non si rendono conto di dare per scontati concetti, come quello dell'ESPIAZIONE come indispensabile alla riparazione del peccato che erano largamente accettati dai popoli antichi,

Ma stiamo scherzando?
Quale uomo, semplicemente di buon senso non fa i conti con il proprio limite, la propria ferita e, attraverso la rivelazione, che problema c'è ad accogliere l'ipotesi della caduta e della conseguente necessità di espiazione e rigenerazione compiute da Cristo, Dio che si è fatto uomo? Soprattutto quando si sperimentano gli effetti della grazia nella propria vita e si osservano le meraviglie del Signore nelle persone con cui si condivide fede, affetti, storia, nella Comunione dei Santi. Venite e vedete, dice il Signore...

Franco ha detto...

@ Mic. Non sto affatto scherzando. Che la vita umana e il cosmo siano attraversati dal male è constatazione comune e direi di buon senso... ma ripresa anche da pensatori importanti come il grandissimo Blaise Pascal, per non parlare di Leopardi, formatosi in ambiente cattolico, con la sua distinzione fra Natura madre e Natura matrigna, del mondo come giardino a un certo livello e come giungla a un altro. Il problema è che, date le attuali conoscenze di Storia Naturale ( geologia, paleontologia, antropologia... ) il racconto dell'Eden e del Peccato Originale alla quasi totalità degli acculturati SEMBRA una favola ( ho scritto che "sembra", non che è ). Qui si pone il grande problema dell'"ingranamento" fra Storia Naturale e Storia della Salvezza che fino alla Modernità non esisteva. Per i Medievali l'universo era "teomorfo": con la sua struttura a cerchi concentrici dava l'idea di un'opera d'arte modellata dal Supremo Artefice. Così non è più: basta pensare alla insistenza sul tema astronomico in grandi atei come Leopardi e Pirandello ( un'astronomia che presenta l'uomo come "lo zingaro dell'universo" ( Jacques Monod ). Qui si propone come toccasana il ritorno alla metafisica, mentre il vero "punctum dolens"della crisi culturale del Cattolicesimo è la giunzione fra matafisica e scienza: appunto quello a cui si rivolgevano le attenzioni dei fondatori di Università Cattoliche, come il succitato padre Gemelli. Vogliamo dire che Gemelli era esagerato e cervellotico, fissato con la cultura? Le faccio presente di aver avuto frequenti contatti con un importante e stimatissimo monsignore, molto conservatore e già stretto aiuto di Gemelli nell'Opera della Regalità di Cristo, che la pensava esattamente allo stesso modo.
Esemplifico: la punta di lancia degi "nuovi atei" militanti ( che celebrano il "Darwin Day" come la più importante ricorrenza dell'anno ) è il darwinismo. Quanti cattolici conservatori si prendono la briga di leggere i neodarwinisti come Dawkins, pubblicatissimo in Inghilterra e ovunque, allo scopo di smontarli? Quanti sono attrezzati ler vincere un dibattito con Odifreddi ? Stimo e ammiro Gnocchi, però mi chiedo se il ritorno a un Cattolicesimo di ambiente
agricolo come quello di don Camillo a cui aspira sia attuabile nel nostro mondo che pensa come si può pensare ( spesso male ) nell'era della tecnoscienza.

Franco ha detto...

Il risultato a cui si giunge per l'inadeguata elaborazione dell'apologetica nell'epoca del criticismo razionalistico e della tecnoscienza, da Voltaire e dall'"Enciclopedie" in poi, è lasciare libero il campo a quelli che pensano di restituire al Cattolicesimo un ruolo propulsivo nella società con la melassa demagogica.

irina ha detto...

Caro signor Franco,lei ha questo dono, questa urgenza, è bene che la segua.Sono convinta che certe scorpacciate culturali si possono fare solo se vi è una inclinazione particolare. Non si possono fare per forza.Ho pensato a lungo al fatto che mediamente passiamo per ignoranti. Come mai? Quando ero bambina, anni cinquanta del secolo scorso, ho avuto modo di conoscere persone di estrazione molto umile e persone di nascita e formazione elevata, questi due gruppi estremi avevano in comune la dignità, l'onore,l'attenzione all'altro e la Fede cattolica. Era questo l'elemento che faceva star dritti entrambi.La pari dignità non l'ho mai sentita citare da piccola nè cercare perchè c'era, era un fatto.Era il tempo che la Bibbia non si leggeva, si ascoltava in Chiesa, in casa si leggeva Dante si conosceva spesso a memoria.Le cose cambiavano non col cambiar del censo ma con l'allontanarsi dalla Fede.E col passar degli anni più la Fede veniva allontanata più il libro diventava
neessario,indispensabile.Il libro diventava indispensabile e gli studi diventavano sempre più complessi ed elementari ad un tempo. Chi non credeva leggeva molto di più.
Perchè spesso si cerca nei libri quello che nei libri non c'è.Col tempo la lettura non bastò più e tutti cominciarono a scrivere sperando di trovare nella scrittura quello che non avevano trovato nella lettura. E poi tutte le arti furono prese d'assalto diventando sempre più povere e gli artisti novelli sempre più vuoti. Essendo la resa scarsa e difficile si rinforzò la creatività con qualche erba. Genio e sregolatezza. Si decise di partire dalla seconda, di accesso più democratico, per arrivare al primo senza mai diventar geniali.I classici hanno sempre rallegrato ogni epoca, erano pochi e sono pochi e pochi resteranno.Tanti sono stati gonfiati altri insabbiati dalle opposte fazioni. Sì sarà anche una battaglia culturale. Cominciamo a dissotterrare i libri che ci appartengono e sono stati spinti nell'oblio.Ancora nelle scuole le materie tutte non hanno ritrovato la loro identità cristiana e sono pochi gli insegnanti che sanno portare con intima certezza ed entusiasmo una panoramica, una visione cristiana della loro materia.

irina ha detto...

Sintesi culturale:
1)Ognuno si dedichi al proprio specifico:i preti siano preti, i contadini contadini,
le donne donne,i maschi maschi, i medici medici, i pescatori pescatori...
2)Il tuttologo non ha dato buoni risultati:accettiamo di occuparci di poco, per poter trovare nel poco tutta la sapienza ed il sapere lì nascosto.
3)Dobbiamo essere sale e lievito(cioè dosi minime e trasformanti implicitamente) ognuno lì dove si trova.

Rr ha detto...

Concordo con Irina 100%, soprattutto col il post ore 21.53 di ieri.

per Franco: il cattolico che s'interessa di quel che dice e fa il cardinal Pell, sa chi era Stuart Mill e che cos'è l'utilitarismo. Altrimenti, se non se lo ricorda, fa un rapido giro in rete e scopre tutto.
Chi ignora Stuart Mill, non segue neanche il cardinal Pell.

Il problema non è quello: è che dalla legge francese autorizzante "le marriage pour tous", non essendoci più in Vaticano un Capo della Chiesa come BXVI, nessuno ha più sentito agli Angelus, alle omelie di Natale e Pasqua, cioè le occasioni in cui più o meno tutti i cattolici, e non solo, ascoltano le parole del Papa, AFFERMARE in modo chiaro e semplice che è un tragico ERRORE antropologioc, sociologico, giuridico, scientifico ed infine e soprattutto etico e religioso, equiparare l'unione tra uomo e donna che fonda una famiglia perchè destinata a generare figli, a quella tra uomo e uomo o donna e donna destinata, per sua stessa natura biologica, ad essere sterile. Quindi INUTILE da un pdv appunto biologico, nella logica della riproduzione della specie, l'unica logica della biologia. Oltre naturalmente essere foriera di gravi squilibri fisici e psichici (malattie) per i singoli e antropologici, sociali, legali, ecc., per la società.
Ma che si può pretendere da bevitore di matè e consumatore occasionale di coca ?
RR

Anonimo ha detto...

a. Bisognerebbe forse leggere tutto l'intervento del card. Pell. Nella citazione dell'ultima riga non mi sembra chiaro il senso : non dovrebbe dire che "abbiamo bisogno di laici che occupino i vuoti" lasciati dai preti? Un errore di trascrizione, con un "non" in piu'? Forse non ho capito bene io. Forse il cardinale voleva dire, con linguaggio accademico e colto, e i consueti toni prudenti, che, dato il livello scadente del clero attuale, nella battaglia politica in corso devono impegnarsi soprattutto i laici.

b. Giusta esortazione. Pero', siamo sempre li': i "laici" che si impegnassero sarebbero pur sempre un esercito senza generali, se i "chierici" persistessero a non impegnarsi o a farlo nel modo ambiguo tenuto da quasi tutti loro sinora o addirittura a schierarsi con l'Avversario (vedi Kasper etc.). Un esercito che combatta senza generali e' condannato alla sconfitta. Per questo si insiste nell'incitare i "chierici" rimasti fedeli alla dottrina della Chiesa di sempre, ad uscire allo scoperto, ad assumere il comando delle operazioni, gettandosi alle spalle ogni cautela e timore. Il cardinale Pell dovrebbe rivolgere un appello ai suoi, ai "chierici", prima ancora che a noi.

c. Noi comunque ci battiamo e ci batteremo, a Dio piacendo, sino alla fine. Come dicevano gli Spagnoli di una volta: "si muero, muero matando y con el mazo dando". O, per servirsi di un'immagine piu' patriottica, che mandera' certamente in bestia i conformitsi del "politicamente corretto" dominante: nello spirito della divisione corazzata Ariete che, ad El Alamein, ormai circondata da forze britanniche preponderanti, combatte' sino all'annientamento, inviando quest'ultimo messaggio al suo Quartier Generale: "Ariete accerchiata. Ariete combatte". TRIARIUS

Rr ha detto...

Sempre a proposito di laici, esperti e di conoscenze scientifiche in genere del VdR e dei suoi accoliti: v. articolo pubblicato da Beatrice che traduce uno americano sulla "nouvelle égerie du Vatican", Naomi Klein.
No comments !
RR

Anonimo ha detto...

@ Franco

Lei ha ormai un'enorme cultura e proprio nei campi, direi, dove alberga il pensiero nemico della fede. Ne ha a sufficienza per contestare lei stesso, con qualche meditato intervento, gli idoli che questa cultura da troppo tempo ci impone di adorare. C'e' l'internet a disposizione.
Perche' non si cimenta? La mia e' una proposta seria. Si puo' cominciare con qualche segnalazione bibliografica, qualche recensione. Una notazione critica qui, una la'. Si lanci contro l'Idolo. Anche poco (interventi quantitativamente limitati) sarebbe oggi di grande utilita'. (Resta comunque sempre valido il discorso di fondo: non c'e' oggi un vero pensiero critico cattolico nei confronti del moderno perche' la Gerarchia e' a sua volta succube del moderno, avendo annacquato o perso la Fede).

irina ha detto...

Caro signor Franco, lei per qualche giorno è stato assente, il grande problema del rapporto tra metafisica e scienza non è un problema di erudizione, meglio non tanto.
E' un problema tra metafisica e scienza. Un problema, a ben vedere, che in forme diverse interessa ciascuno di noi, dal bambino che ascolta con occhi grandi di angeli e fate o si accapiglia con il secchiello per riempirlo di mare; fino al grande filosofo xy o al grande fisico yz.E'un problema nel quale siamo dentro tutti. Credo che per risolverlo bisogna partire dall'osservazione attenta di noi stessi e del creato.L'altro giorno mi è tornata in mente Santa Ildegarda e l'ho richiamata alla memoria di tutti, poi ho riletto la sua biografia di Rosel Termolen, edito dalla LEV.Perchè è interessante questa Santa, Dottore della Chiesa? Perchè fu monaca santa e pozzo di scienza e arte: visioni, conoscenza approfondita del creato a lungo osservato con interesse puro. Era questo il periodo in cui non si era ancora parcellizzato il campo della conoscenza. Dobbiamo riprendere il testimone da queste persone, da questi santi, tanti dimenticati e messi in soffitta.
Sono certa che il dott. Gnocchi sia nel vero, per andare avanti, nel coniugare metafisica e scienza, dobbiamo tornare indietro e raccogliere quello che ci siamo lasciati sfilar di mano. Rimettiamo ordine nella nostra scala di valori,1)Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo e tutto quanto lo concerne. Il resto ci verrà donato secondo le capacità di ricezione che ci saranno elargite.

mic ha detto...

Nella citazione dell'ultima riga non mi sembra chiaro il senso : non dovrebbe dire che "abbiamo bisogno di laici che occupino i vuoti" lasciati dai preti? Un errore di trascrizione, con un "non" in piu'?

Ha interrogato anche me questa frase. Il "non" c'è
e, alla fine, l'ho interpretato come l'invito ai laici ad assumere il proprio ruolo e non un ruolo 'clericale'. E credo di averlo ben fatto intuire nel mio commento introduttivo.

Anonimo ha detto...

Non tocca ai laici combattere. Tocca a voi preti! Fatelo, se ne avete il coraggio e la capacità.

mic ha detto...

Tocca tutti a combattere, Anonimo, ognuno al suo posto e a partire da sé...

Silente ha detto...

Posso dire che, checché ne pensino altri contributori del blog, che i due post qui sopra di Franco non sono affatto privi di senso? Che la sua erudizione, che può risultare ostica e sgradevole ad alcuni, e in effetti non è priva di qualche irritante ostentazione (ma forse necessaria), può esserci utile per riflettere? Faccio solo un esempio (che non è detto che goda dell'approvazione di Franco): la risposta all'arrogante sfida evoluzionista è venuta da pensatori laici, come Sermonti. L'ambito cattolico è rimasto silente, se non intimidito dallo scientismo evoluzionista e appiattito sulle teorie di Teilhard de Chardin. Perché non c'è stata una decisa, scientifica (e le prove antievoluzionistiche non mancano) reazione cattolica a questa aberrante teoria? Ci aveva tentato, con un interessante convegno, Roberto de Mattei, quando era vicepresidente del CNR. Ignorato, irriso e dimenticato.

Anonimo ha detto...


Giusto. Tocca a tutti. La battaglia sembra quasi persa, si devono impegnare i "triarii", la terza fila della legioni, la fanteria pesante composta di veterani, che spesso risolveva a proprio favore una situazione compromessa. Che fosse giunta l'ora dei "triarii", questa era un'immagine cara al marchese Coda Nunziante, appena scomparso, valoroso combattente laico in difesa della fede. I "triarii", nella fattispecie, dovrebbero essere i chierici, soprattutto cardinali e vescovi capaci di entrare nella mischia con impeto poderoso. E se non entrano con l'impeto giusto, che cosa dobbiamo fare? Arrenderci al nemico? Giammai. Dobbiamo fare il nostro dovere sino in fondo, sapendo che la ricompensa e' la vita eterna (niente di meno). Anche se dovessimo ad un certo punto apparire votati alla sconfitta in questo mondo. Noi siamo le truppe leggere, che comunque affrontano il nemico all'arma bianca, andandolo a guardare nel bianco degli occhi. Chi dice che devono essere solo i preti a combattere la buona battaglia, forse e' intimorito dall'ostilita' feroce del mondo. Pero' ricordiamoci: "Colui che vorra' salvare l'anima sua la perdera', ma colui che perdera' l'anima sua per me, la salvera'" (Lc 9, 24). TRIARIUS

mic ha detto...

Posso dire che, checché ne pensino altri contributori del blog, che i due post qui sopra di Franco non sono affatto privi di senso? Che la sua erudizione, che può risultare ostica e sgradevole ad alcuni, e in effetti non è priva di qualche irritante ostentazione (ma forse necessaria), può esserci utile per riflettere?

Personalmente non trovo privi di senso gli interventi di Franco. Tra l'altro ammiro la cultura e l'impegno intellettuale. Ma qualche volta anche a me piacerebbe leggere (ricordo di averglielo chiesto) qualche suo elaborato (non privo di citazioni) alla luce delle sue conoscenze, invece di ricevere soltanto il pungolo su approfondimenti che in tempi e circostanze diverse certamente mi intrigherebbero.
E ciò che a volte mi strappa qualche commento puntuto è quando mi sembra cogliere il prevalere di intellettualismo. Ma apprezzo sempre i suoi contributi.

irina ha detto...

Caro signor Franco, sono certissima che lei sia fermamente convinto che bisogna smontare questi signori sostentori di teorie varie. Lo faccia. Prenda un libro a sua scelta e punto per punto ne valuti ogni argomentazione, premesse,svolgimento, conclusioni e ribatta.
Dal canto mio sono convinta che moltissimi si fanno sostentori oggi di x, domani di y,dopodomani di j un po' per amore di novità, un po' perchè nel pensier si fingono grandi intenditori a cui aggrada riempirsi la bocca e darsi un certo peso, non ultimo hanno un piacer sottile di screditare la Chiesa (quella dell'altroieri). Questo è quello che io vedo dal mio livello. Basso.Non sono sfiorata quindi da queste urgenze, molte delle quali reputo trappole,ma capisco che hanno una loro ragion d'essere.
Non ultimo mi interesserebbe di più coltivare il nostro campicello ripescare sul serio una santa Ildegarda,sant'Agostino,san Tommaso e ancora e ancora.Alla fine vorrei aver assimilato, ruminato, un solo libro di un nostro gigante e sarei contenta e mi saprei invincibile.

Franco ha detto...

@ Irina. La mia cosiddetta enorme cultura ( che in realtà è dolorosamente carente nel settore scientifico e in quello economico ) nasce da una urgenza apologetica avvertita già nell'ultimo anno delle medie inferiori, diciamo pure a tredici anni, e andata successivamente in crescendo. In realtà io sono nato alla fede in ambiente cattolico popolare controriformistico ( prima comunione a sette anni, nel 1956, sotto papa Pacelli ). I miei modelli erano san Giovanni Bosco e san Domenico Savio ( "la morte ma non peccati!" ) e sono tuttora un fan del Curato d'Ars, di don Orione e di Padre Pio. Senonchè, essendo un gran secchione e un lettore di enciclopedie che mi aprivano a una conoscenza planetaria, non potevo non pormi problemi cruciali come quello delle prove dell'esistenza di Dio e il motivo della assoluta unicità di Gesù Cristo rispetto agli altri fondatori di religioni. Ebbene: trovai buoni libri di testo, ma non sacerdoti capaci di sciogliere i miei dubbi presto e bene; questo anche perchè si stava affermando largamente il metodo "esperienziale", ovvero "credo in Dio perchè lo sento nel mio vissuto". Siccome non volevo perdere il tesoro della fede infantile, mi impegnai nel "fai da te" apologetico, facendo per tutta la vita di notte giorno pur di risolvere il mio problema, che sentivo confusamente essere il vero problema della vita ecclesiale ( oltre a quello della vita liturgica, devozionale e mistica). Sono lieto di sapere che qualcuno apprezza e si pone come modello la grandissima Hildegard Von Bingen, su cui oggi esiste una letteratura molto vasta, romanzesca e saggistica, documentaristica e filmica: soprattutto "Vision" ( reperibile su Youtube in tedesco e spagnolo ) della grande regista Margarethe Von Trotta. Un altro esempio è costituito dal "vescovo televisivo" americano Fulton J. Sheen, i cui nitidissimi testi sono però introvabili se non in qualche biblioteca: nulla di più chiaro e completo e moderno dei suoi libri di educazione alla sessualità. In ogni modo ritengo che le persone attaccate alla sana tradizione debbano riconsiderare il modello dell'enciclopedismo medievale. Temo che persanaggi illustri come il prof. Pasqualucci tengano in non cale il fatto che la metafisica classica e medievale si trovava in simbiosi molto stretta con la scienza del tempo; per cui deduco che il "sano ritorno alla metafisica" non possa non fare cilecca se non si creeranno "ponti categoriali" con le scienze contemporanee. Sono giàceso in campo in qualche blog, e con notevoli risultati; però oggi per scrivere a un certo livello bisogna essere specialisti e la mia preparazione è troppo rapsodica.
PS. Come contraltare di Dawkins e darwinisti vari propongo Rupert Sheldrake, che compre su Youtube in molte conferenze. Però parla in inglese... e qui si pone l'esigenza evangelica di imparare le lingue

Franco ha detto...

@ Irina. "Ars longa, vita brevis". Da quasi tutta la vita vado a letto alle 2 per studiare, e non basta ancora; altro che autocompiacimento intellettualistico e citaiolo ! Occorre in particolare una filosofia e una teologia della Natura capace di reggere il concetto di Diritto Naturale; ma questo lavoro può essere fatto da equipes podeosamente attrezzate, non da un solo individuo.

irina ha detto...

Caro signor Franco, quello che sto cercando di dire, balbettando, è che per ritrovare la strada alla metafisica medievale in simbiosi con la scienza del suo tempo dobbiamo fare qualche passo indietro e studiarci quella metafisica e quella scienza. Per questo ritengo che santa Ildegarda sia esempio da tenere in grande considerazione, non tanto e non solo per le visioni ma anche e soprattutto per il resto. Insomma in santa Ildegarda abbiamo un esempio, conosciuto, di una visione completa cristiana della metafisica e della scienza.
L'altro punto è la scienza moderna. Quando Gesù è sceso sulla terra una parte del suo popolo l'ha riconosciuto, un'altra parte no. C'è stato un capolinea. Da lì in avanti le carrozze del treno si sono divise e sono andate su binari diversi.Oggi possiamo dire che Israele non è potente? No. Israele è potentissimo. Però ha perso Qualcuno. E questo aver perso Qualcuno ha fatto sì che Israele oggi è diverso da come avrebbe potuto e dovuto essere. Così è per la scienza moderna, perdendo la metafisica per strada è diventata sì potentissima, ma non è quella che avrebbe potuto e dovuto essere.
Ho citato l'altro giorno P.A.Florenskij, che conosco ancor meno del poco che conosco santa Ildegarda,in lui ortodosso e martire c'è stata questa tensione continua per tener in mano unite le due redini metafisica e scienza, per esempio.
Perchè, a mio avviso è importante riappropriarci del nostro proprio, perchè così facendo possiamo aiutare noi stessi e tutti quegli scienziati onesti, che arrivano e superano tanti limiti e dicono:Sì,Qualcuno c'è.
Credo che quello che lei definisce, e che altri hanno definito, universalismo medievale sia termine di origine irrisoria. Che oggi però si va riscoprendo e viene denominato olismo.E tutti noi a bocca aperta, con sguardo perso, annuiamo.
Ha ragione il dott. Gnocchi,torniamo a quel mondo contadino e lasciamoci educare dal
creato come tanti e santi prima di noi.
E lei dunque si dia da fare, non si dia a leggere tutto, un libro ben scelto basta.

irina ha detto...

Per Franco:senta ora è il tempo di noi "vecchietti uniti" prepari una conferenza a piacer suo, noi veniamo e le facciamo le pulci, così focalizza.

@Franco ha detto...

Da quasi tutta la vita vado a letto alle 2 per studiare, e non basta ancora;
Stia attento. BADI BENE CHE LE "Raccomandazioni" che leggerà nelle righe seguenti, SONO RIVOLTE, OLTRE E PIù CHE A LEI, a ME STESSO. I primi doveri sono quelli di STATO. Cioè quelli verso se stesso e la propria famiglia. Rubare ore al sonno (da quanto leggo, non saltuariamente), è proprio certo che non abbia influito sul suo rendimento al lavoro? O sulle sue dinamiche familiari? Per non parlare della sua salute. La deprivazione del sonno è stata una delle peggiori torture del Gulag. L'impegno nella santificazione delle piccole e grandi cose di ogni giorno, nel compimento solerte dei propri doveri di stato (padre/madre - figlio/a di famiglia; operaio, professionista, etc.) era uno dei cavalli di battaglia dell'insegnamento di Mons. Lefebvre. Ricordiamo che lo scopo della nostra esistenza è salvarci l'anima. L'accettare e l'affrontare le piccole "Via Crucis" di ogni giorno (chiedendone con umiltà la grazia di averne di forza e di essere perdonati se non facciamo altro che sperare che ci siano alleggerite e/o accorciate, e, comunque, che il Signore le alleggerisca e/o le accorci), quello è il mezzo NORMALE per la nostra salvezza. Questo sarà il primo dei fatti sui quali, dovremo render conto al momento del Giudizio ETERNO. Noi che ci sentiamo chiamati anche ad altro, dobbiamo chiedere i lumi per saper discerne il punto di equilibrio, tale da non interferire nella vita normale. Io, se dovessi comparire di fronte a Nostro Signore adesso, temo che sarò, se non PUNITO, quanto meno rimproverato del tempo rubato a coloro verso i quali avevo (ed HO TUTTORA) doveri. PREGATE PER ME E PER LORO.
Ma poi, di tanto impegno, ha messo qualche cosa nero su bianco?

mic ha detto...

Anonimo che fa la predica a Franco.
Le ricordo che Franco è un insegnante, oltre che amante del sapere, quindi gli approfondimenti e il tempo dedicato allo studio fanno parte di un suo talento.
A me piacerebbe che ce ne facesse cogliere anche di più il succo qualche volta. Ma da qui a dirgli "stai attento" mi pare che ce ne corra. Credo che attribuirgli il trascurare i doveri di stato per la sua indubbia passione possa essere un'illazione.
E tornerei ad invitare tutti a stornare l'attenzione dalla persona per riportarla alle idee e al loro corrispondere all'argomento in discussione.

mic ha detto...

Anche se apprezzo il richiamo per tutti alla santificazione attraverso i doveri di stato e alle anche piccole offerte quotiniane del nostro sentirci costantemente alla presenza del Signore, in primis.

Paolo Pasqualucci ha detto...


@ Risposta a Franco o meglio postilla

Visto che il nostro caro Franco mi ha chiamato in causa, definendomi addirittura "illustre", per poi (tuttavia) rifilarmi subito una stilettata, mi sento obbligato ad intervenire, per chiarire se non altro un punto (e non sarebbe la prima volta, mi sembra). Bisognerebbe creare "ponti categoriali" con le scienze contemporanne? L'espressione e' un po' ostica. La interpreto cosi: bisogna che il ritorno alla "sana metafisica" si serva di "categorie", di concetti capaci di esser accettati anche dalla scienza moderna, per elaborare i quali, pertanto, la sana metafisica deve servirsi di concetti della stessa scienza moderna. Questo ragionamento presuppone che la scienza moderna sia ormai giunta a certezze definitive, dalla biologia alla fisica. Sinteticamente, annoto, per future discussioni, che questo e'vero solo in piccola parte ed e' anzi in larga misura falso:

L'immagine del mondo offertaci dalla Fisica e' in completa crisi. Gli scienziati si stanno da generazioni scervellando per trovare la teoria che metta insieme le quattro forze fondamentali (finora) scoperte nella natura, senza riuscirci: Elettromagnetismo, forza che tiene insieme il nucleo atomico, forza debole che lo fa decadere, forza di gravita'. L'elemento che sfugge sempre e' la forza di gravita', la cui azione a distanza e istantanea resta inspiegabile. La Fisica moderna, rinunciando alla causalita' (efficiente e finale) ha reso incomprensibile la natura, dissolta nel mondo delle particelle, che si crede di poter manipolare a piacimento. Come da questo mondo di energie particellari e sterminate possa nascere poi la materia compiuta nell'oggetto, nell'individuo, con la sua forma definita, uomo, pianta, seme, etc., non si riesce a capire. Non puo' essere il Caso, ovviamente, bisogna ammettere l'intenzione e l'opera di una Mente creatrice. La Fisica stessa, con le sue scoperte, ci rimanda ad Anassagora e alle 5 prove dell'esistenza di Dio di S. Tommaso.
Quale "ponte categoriale", per es., con due concetti di spazio tra loro antitetici? "Uno studente universitario che assista alle lezioni di relativita' generale [la teoria della gravitazione di Einstein] il mattino e a quelle di meccanica quantistica il pomeriggio non puo' che concludere che i professori sono citrulli, o hanno dimenticato di parlarsi da un secolo: gli stanno insegnando due immagini del mondo in completa contraddizione. La mattina, il mondo e' uno spazio curvo dove tutto e' continuo; il pomeriggio, il mondo e' uno spazio piatto [piano, euclideo] dove saltano quanti di energia" (C. Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Adelphi, 2014, p.48, piu' di 30.000 copie vendute). Non esisterebbero fatti fisici ma "interazioni" di "stati quantici", p. 67 etc.. La Fisica ha dissolto la Natura in un reticolo di "interazioni" incomprensibili. Ma questo non puo' essere. Allora, caro Franco, quale "ponte "possiamo costruire con una scienza del genere? Non si tratta di rifiutarla in blocco, ovviamente, ma di sottoporla ad una critica che ne salvi gli aspetti positivi, liberandola dall'irrazionalismo nel quale sta sprofondando. Percio': 1. Studiare la scienza ma 2. per criticarla, perche' e' ormai a un punto morto e 3. senza complessi d'inferiorita'.

mic ha detto...

Faccio mie le riflessioni e proposte di Irina. E vediamo Franco cosa ci prepara da poter discutere insieme una sua personale sintesi riguardo ad uno dei temi che richiedono maggiore attenzione :)

Mi viene in mente che - vale per me ma credo valga per tutti - quando elaboriamo un articolo o un intervento più impegnativo, non andiamo sempre a consultare la nostra biblioteca (a meno che non si renda necessaria una precisa citazione a supportare il ragionamento). Di solito, non facciamo altro che estrarre dalla nostra mente e dal nostro cuore, come lo Scriba del Vangelo, cose vecchie e cose nuove, che non sono altro che la sintesi personale delle nostre variegate letture coniugate con le esperienze e relativi frutti, che il fuoco della preghiera e dell'adorazione ha reso più o meno vere e dunque feconde.
Mi verrebbe da dire altro. Ma credo che questo sia l'essenziale.
Poi, se diventa possibile un approfondimento maggiore con citazioni ancor più specifiche e numerose, ben venga. Qualcuno potrà sempre giovarsene per una ulteriore ricerca.
Ma in un contesto comunicativo come questo che, ripeto, non è un'Accademia, quello che ci serve è il 'succo' a seconda dei talenti di ognuno. E, noto, che siamo già abbastanza complementari...

irina ha detto...

Procediamo pure ma facciamo attenzione che il nostro equipaggiamento sia essenziale ma completo. Il rischio altissimo è di finire nei campi limitrofi di tutte le eresie vecchie e nuove. Tutte allettanti, naturalmente, altrimenti tanti nei secoli non ne sarebbero stati risucchiati.
Dobbiamo ritrovare il nostro specifico.

mic ha detto...

Dobbiamo ritrovare il nostro specifico.

Ben detto Irina. Davo per scontato che ogni nostra sintesi non può mai uscire dal seminato. E, per questo, deve sempre passare al vaglio del vero faro e orientamento, che è il Magistero perenne o i Padri o la stessa Scrittura nell'interpretazione della Chiesa. Senza mai presumere troppo da noi stessi, ovviamente.

Rafminimi ha detto...

. Percio': 1. Studiare la scienza ma 2. per criticarla, perche' e' ormai a un punto morto e 3. senza complessi d'inferiorita'.
SIA LODATO GESU' CRISTO!

STRAQUOTO!

Silente ha detto...

La discussione tra Franco e il professor Pasqualucci è molto, molto interessante e va ad onore di questo sito.

Nel merito, cioè circa il rapporto tra metafisica e scienza, mi sento molto più vicino alle tesi di Pasqualucci. Quando Franco afferma che "la metafisica classica e medievale si trovava in simbiosi molto stretta con la scienza del tempo; per cui deduco che il "sano ritorno alla metafisica" non possa non fare cilecca se non si creeranno "ponti categoriali" con le scienze contemporanee", sono perplesso per una serie di motivi: 1) il termine "scienza" (o meglio il concetto che tale termine rappresenta) ha conosciuto diversi "riposizionamenti semantici". La scienza aristotelica non è quella galileiana che a sua volta non è quella popperiana; 2) almeno secondo la lezione popperiana, la scienza è il regno delle supposizioni transeunti, vere se e fino a quando falsificabili e falsificate, storiche, problematiche, per definizione incerte, fenomeniche. La metafisica è invece ricerca di certezze universali, non transeunti, che riguardano l'essenza di ciò che è. E' possibile costruire un ponte tra una riva instabile, sempre in movimento e una riva fatta invece, almeno come auspicio e ricerca, di certezze ontologiche? 3) scienza e metafisica non sono solo rivolte ad ambiti diversi di conoscenza, ma sono anche qualitativamente diverse; 4) questo non significa che non ci possano essere fecondi spunti reciproci, soprattutto logico-metodologici (l'applicazione del sillogismo aristotelico ne è un esempio), né che non possano esistere ambiti disciplinari (la filosofia, ad esempio) che attingono, sia pure in misura diversa, a entrambi i domini.
Come dicevo, è una discussione molto interessante. Grazie ancora a Franco e al professor Pasqualucci.

irina ha detto...

Fatta una rapida carrellata su tutti i rischi mi son detta: Rinuncio.
Forse c'è un'unica personalità oggi che ha incarnato l'uomo nuovo, nel bilanciamento tra metafisica e scienza, Padre Pio. Qui forse possiamo muoverci più sicuri.

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ Irina su Padre Pio

Confesso che mi intriga questa sua interpretazione della figura di Padre Pio, cade su certe mie riflessioni. In che senso avrebbe bilanciato "metafisica e scienza"? Infatti, Padre Pio non e' al di la' e al di sopra di tutto questo, trattandosi di un santo? Il senso della sua affermazione sembra allora essere il seguente. E' la santita' a rappresentare il "bilanciamento di metafisica e scienza". Padre Pio non era un uomo colto. Come poteva "bilanciarle" ed anzi "superarle" in una visione superiore? Per l'intervento del Soprannaturale, evidentemente, grazie al quale la vera santita' si attua nella sfera sua propria. Ma lo Spirito Santo, ci insegna S.Paolo ci edifica nella "carita'", non nella scienza, che invece "ci gonfia", di superbia, si intende, e di vanita'. Proprio questo e' il punto: Padre Pio, che parlava solo in dialetto, aveva la conoscenza delle cose che non avevano i filosofi e gli scienziati. Per scienza infusa dallo Spirito Santo? Si', ma una scienza che va al di la' della scienza. La filosofia e la scienza, la "sapientia" non mira a conoscere perfettamente l'animo, il corpo, il mondo etc.? Pero' resta sempre imperfetta ("conosciamo oscuramente, come in uno specchio"). Invece l'uomo semplice, devoto e dedicato a Dio, che fa la volonta' di Dio in tutto, riceve in dono la "sapientia" che gli consente di vivere cristianamente, leggere nei cuori e comprendere le cose, meglio dei sapienti in senso proprio. La riceve per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime. Per volonta' di Dio e intervento dello Spirito Santo egli e' il vero "sapiente", di fronte al quale scompare la sapienza dei savi di questo mondo. Arriva ad una conoscenza completa per rivelazione, che si innerva ad un superiore discernimento degli spiriti. Si comprende allora perche' la S.ma Vergine viene chiamata anche "Sedes Sapientiae". E' la "sapientia" dei semplici che si sono dati completamente a Dio e ai quali la S.ma Trinita' concede una conoscenza e visione superiore degli uomini e delle cose.
Ma questa "sapientia" e' forse concessa solo alla Madonna e ai Santi? No, scende anche su di noi, su ognuno di noi quando facciamo la volonta' di Dio nella lotta per la nostra santificazione individuale. Ma mica ci vengono dati i doni straordinari di un Padre Pio! No, pero' ci vengono dati quei doni di chiarezza di discernimento, volonta' buona, visione sana e positiva della vita, che non possiamo considerare semplicemente "naturali", poiche' la nostra natura soffre sempre delle conseguenze del peccato originale. Questa dunque la vera "sapientia", cui aspirare. Questa la "cultura" piu' profonda. (Ci ho messo tanti anni per capirlo).

@ Silente. Grazie per l'apprezzamento. Vorrei aggiungere qualcosa sul rapporto tra filosofia aristotelica e scienza moderna, ma non voglio eccedere.

Franco ha detto...

@ Paolo Pasqualucci. Le ho dato dell'"illustre" perchè di questi tempi chi ha studiato sistematicamente la metafisica è davvero "rara avis", anzi avis rarissima. Inoltre io dispongo di una laurea in Lettere Moderne, non in Filosofia nè in Legge... però a certe problematiche sono stato portato per esigenze di apologetica sostanziosa, non per gusto del sofisma. Quanto alla stilettata, vado al nucleo centrale del problema: il cambiamento di "paradigma" nel senso di Thomas Kuhn, cioè dell'intelaiatura categoriale generale imposto alla nostra cultura, sia d'elite che di massa dall'Evoluzionismo. Mi sembra che i buoni metafisici all'antica non si rendano conto che è stata creata una filosofia e perfino una metafisica del movimento ( Hegel, il grande mentore della cultura occidentale negli ultimi due secoli ) non per un semplice sfizio o mostruosa corruzione spirituale, ma perchè il mondo sembra effettivamente in movimento.
Se la Natura è in continua, spesso imprevedibile trasformazione, perchè l'Uomo, dotato di intelletto, non dovrebbe partecipare alla febbre universale del variabilismo variando con la tecnoscienza e la sociologia progressista quello che gli pare secondo l'opportunità ( del momento o quasi)? Quando parlo di scienza non mi riferisco soltanto quella di più alto livello, nel genere "ragazzi di via Panisperna", ma anche e soprattutto allo scientismo assimilato dalle masse e che trova la sua apparente convalida nella tecnologia elettronica: computers e telefonini wireless. Come esempio di questo "animus" collettivo potrei citarle un articolo della rivista scientifico-divulgativa"Focus", in cui con discorso fra l'assurdo e il ridicolo si afferma che l'uomo e la donna d'oggi si disamorano e cambiano partner ogni quattro-cinque anni... per esigenze dettate dall'Evoluzione ( miglioramento del pool genetico )! Un'altra immagine che rappresenta le situazione. A Milano, in tram e metropolitana: molti col telefonino, quasi nessuno con un libro in mano, i più con il cervello in libera uscita o al massimo in conversari su argomenti futilissimi.

Franco ha detto...

@ Paolo Pasqualucci. Continua. La scienza con cui sono costretto ad affermare che occorre (ri)creare "ponti categoriali" , oltre alla cosmologia, di cui abbiamo parlato, è la BIOLOGIA. Quando i polemisti ateo-laicisti contro l'idea classico-cristiana della sostanziale bontà dell'universo, ORDINATO in quanto creato da Dio, oppongono le immagini talora sconvolgenti dei disastri cosmici e naturali e quelli della predazione e del parassitismo nel mondo biologico, spesso sanguinaria e feroce, che cosa rispondono i metafisici? E, a proposito della "naturale" distinzione-complementarietà tra maschile e femminile, in che termini rispondere a obiezioni più comuni ( l'esistenza di una omosessualità "naturale" ) e ad altre più sfiziose e ficcanti, come quella relativa all'esistenza di pesci che cambiano sesso? Io, nella mia scarsa attrezzatura filosofica e scientifica, oso proporre una risposta: occorre una METABIOLOGIA SUPERIORE, vale a dire una dottrina che mostri come la Natura abbia bisogno della POLARITÀ fra termini distinti complementari, come appunto il MASCHILE / FEMMINILE; insomma una biologia non solo empirica, ma tale da collegarsi con l'istanza platonica. Qualcosa del genere si trova nella "Naturphilosophie" romantica tedesca che ebbe il suo periodo d'oro nella prima metà dell'800, e nella biologia tedesca vigente fino alla metà dell'Ottocento, come in Edgar Dacquè, segnalato come personaggio eminente proprio da Giuseppe Sermonti nel suo importantissimo "Dopo Darwin". In aggiunta, ricordo che in Romano Guardini e soprattutto nel "magnum opus" "L'uomo" di Eric Przywara ( il maestro di Von Balthasar ) si trovano significativi spunti di "filosofia della polarità" in
metafisica, in antropologia, in sociologia. Passando oltre il pur importantissimo Carl Gustav Jung, (ri)segnalo che questa fiaccola è stata ripresa oggi dal naturalista inglese ( empirico oltre che teoretico ) Rupert Sheldrake, che si pone come l'antidarwinista e l'antidarwiniano per eccellenza, denunciando in pubbliche conferenze i "dieci peccati capitali dello scientismo e sostenendo una teoria dei "campi morfici" che rappresenta una ripresa xelle entelechie aristoteliche. Su di lui e con lui si trova molto su Youtube. Oltretutto Sheldrake è stato molto amico del monaco cattolico Beda Griffiths, presente in India.

Franco ha detto...

@ Paolo Pasqualucci. Continua. Ricordando, non certo come elemento secondario, che Aristotele, di cui si nutrì san Tommaso, oltre che sommo metafisico fu anche un grandissimo biologo naturalista ( e cosmologo, vedasi la definizione di "sistema astronomico aristotelico-tolemaico ) ripropongo, non certo per supponenza ma perchè non vedo altra via d'uscita, un concetto che fu del Romanticismo filosofico tedesco: il Peccato Originale fu un evento che coinvolse l'intero cosmo, il cui "programma"inizialmente buono, interamente buono, fu "hackerato" per volontà del Maligno, inteso come essere non di contorno nel mondo, ma capace di influire sulla realtà del mondo a tutti i livelli
( perchè mai allora nel Nuovo Testamento" sarebbe chiamato "il Principe di questo mondo"? Analogamente, Adamo ed Eva vanno visti non come due paleantropi piccoli e fragili, ma come entità cosmiche, tanto grandi da coinvolgere nella caduta l'intero universo, che da allora è un intreccio di vertiginosa bellezza e di orrore; il tutto di una gravità tale da indurre il Figlio a incarnarsi e a soffrire sulla Croce.
Questi sono i temi su cui batte Vito Mancuso, oggi lo scrittore di cose religiose più pubblicato e letto dalla borhesia laicista o martinista; e qui bisogna saper rispondere in senso cattolico punto per punto, visto che gli anatemi non bastano.
Personalmente ho proposto la formulazione data al problema nel volume "L'Anticristo" 2001 da Gianni Baget Bozzo, non solo allievo stimatissimo del roccioso e intelligentissimo conservatore card. Siri, ma negli ultimi anni in contatto con la veggente mariana Angela Volpini. Di fatto il testo di Baget Bozzo è estremamente duro e tranchant nei confronti del movimento conciliarista, che definisce assolutamente disastroso, e nel contempo propone quella tale "spericolata" interpretazione del Peccato Originale, affermando di essere con ciò in continuità con il grande Padre della Chiesa Massimo il Confessore. Per di più riserva un ruolo importantisdimo all'azione del Demonio. Questo è quanto: il prof. Pasqualucci può, come è suo diritto e come è comprensibile, parlare di Gnosticismo,
strisciante o galoppante, ma a questo punto dovrebbe fornire un'idea, anzi una ricostruzione del Peccato Originale ( concetto essenziale per la dogmatica e l'etica cattolica ) tale da salvaguardare insieme Fede e Scienza così come è stata elaborata negli ultimi secoli ( ribadisco: soprattutto in campo cosmologico e in campo biologico, come potrà constatare già in Leopardi ).
Senza questo connubio Fede - Scienza la Chiesa continuerà a perdere gli elementi della borghesia che pensa ( vedasi il caso del prof. Umberto Veronesi ) quella che orienta e dirige l'opinione pubblica ( vedasi Umberto Eco ) e molti ecvlesiastici e cardinali "pirla" continueranno a vedere nel populismo demagogico-ecumenista-volemose bene la ciambella di salvstaggio del Cattolicesimo.

marius ha detto...

In che senso avrebbe bilanciato "metafisica e scienza"? Infatti, Padre Pio non e' al di la' e al di sopra di tutto questo, trattandosi di un santo? Il senso della sua affermazione sembra allora essere il seguente. E' la santita' a rappresentare il "bilanciamento di metafisica e scienza".

Cito:
“L’onnipotenza di Dio non si limita al solo pianeta Terra. In altri pianeti esistono delle creature e altri esseri che non hanno peccato come noi e che pregano Dio.”

Visto che è un santo, alcuni usano questa nota affermazione di padre Pio per portare acqua al mulino di queste credenze.
L'ho sentito con le mie orecchie in una catechesi parrocchiale !

Franco ha detto...

Scusate l'invasività. Quello che mi colpisce dolorosamente nel neo-ecologismo cattolico lanciato da Francesco è l'incapacità di cogliere gli elementi "saturnini" della natura: crolli cosmici, buchi neri, terremoti, maremoti, tsunami, frane, predazione con violenza e artifici ingannevoli di microbi, piranas, coccodrilli, squali, dinosauri, pestilenze e via elencando: fatti bruttissimi che NON DIPENDONO DALLA CATTIVA VOLONTÀ DEGLI UOMINI D'OGGI; semmai da un disastro cosmico "protologico" che sfugge in larghissima misura alla nostra comprensione razionale. Invece ci si propone una melassa in cui san Francesco e Jean Jacques Rousseau sono visti come a braccetto, proclamando in tono bamboleggiante: la natura è buona buonissima, è SOLO la mala azione umana che la rovina. Di fronte a questa visione da Zecchino d'Oro preferisco rileggermi la pagina di Joseph De Maistre sulla strage universale che domina il bios.
Tra l'altro: in questo clima di misericordia onnipervasiva, quanti fanno mente locale al fatto che nel "Cantico delle creature" si parla di guai per chi muore in peccato mortale e di "morte secunda", vale a dire di Inferno?
E di sant'Agostino, quello dell'umanità senza la grazia divina portata da Gesù Cristo come "massa damnata" chi si ricorda più? Chi cita ancora il più grande dei Padri Latini, attorno al cui pensiero si battagliò per più di un millennio?

Franco ha detto...

@ Marius. Padre Pio ( di cui sono "fan" ) diceva che QUALCHE VOLTA Dio gli faceva leggere nel suo quaderno ( ovvero il quadro delle cose presenti, passate e future ). Solo qualche volta. Questo ci permette di pensare che in determinati momenti parlasse come dottore privato, esprimendo opinioni che possiamo tranquillamente discutere. Oltretutto c'è da dire che pur non essendo affatto un ignorante ( scriveva in stile "datato" ma con una elaborazione abbastanza ricca ) non era nemmeno un teologo ferrato ferratissimo. In lui si riconosce la Sapienza, che è nettamente superiore alla Scienza.

mic ha detto...

Io mi sarei fermata al post di Paolo Pasqualucci, chiaro limpido ed esaustivo.
I cosiddetti "elementi saturnini" della natura non sono altro che le conseguenze della caduta, che ha coinvolto anche gli elementi, dato che l'uomo ne è al vertice ma non da essi scisso...
Ci sono molti scienziati, oggi, che -capaci di una visione olistica- intuiscono l'Ordine superiore. Poi ci son quelli che vedono il caos perché escludono il Creatore in partenza. Forse alcuni di loro han qualcosa da insegnarci (e tuttavia di mai compiuto) in tema scientifico, ma non 'sapienziale'.
Che senso ha indagare se Padre Pio parlasse come dottore privato o altro? E' importante soffermarsi sul contenuto di quel che diceva... Il discorso sulla sua 'Sapienza' è venuto fuori per differenziare la conoscenza infusa dal soprannaturale da quella meramente scientifica o addirittura scientista.

Franco ha detto...

@ Mic. Credo che occorra essere cronologici, oltre che logici. Se Adamo ed Eva appartengono alla specie "Homo sapiens", che sappiamo essere apparsa centomila anni avanti Cristo, o duecentomila, o trecentomila, il Peccato Originale va datato in quel momento. Rimangono nel periodo antecedente milioni o addirittura miliardi di anni in cui gli aspetti "saturnini" della natura si sono esplicati in modo terribile PRIMA che la coppia primigenia potesse commettere il Peccato; insomma, i Dinosauri feroci molto prima di Adamo.A questo punto, o minimizziamo quei tali aspetti saturnini, ad esempio affermando che gli animali non soffrono, in quanto macchine senz'anima ( Cartesio ) con l'aggiunta che le catastrofi naturali e biologici sarebbero semplici "anestetismi" oppure espressione di un'estetica dinamista, eraclitea, romantica, oppure trasportiamo il Peccato in una zona oggettiva, ma metastorica ( in una dimensione solidamente platonizzante ) come fanno il teologo russo Serghej Bulgakov, Edgar Dacquè ( stimatissimo da Sermonti ), Baget Bozzo e, se non ricordo male, anche l'apologeta inglese C.S.Lewis, talora citato in questo blog. Non so quale altra soluzione si ponga, a parte il declassamento del Peccato Originale a "disordine
iniziale della materia", concetto al quale è pervenuto il gettonatissimo Vito Mancuso; il che fa ssltare la dogmatica cattolica e in particolarmente i dogmi mariani, che oggi Mancuso definisce "una geniale trovata d'immagine".
Io credo che la visione riproposta da Baget Bozzo abbia un enorme respiro cosmologico e sia tale da giustificare in modo davvero appagante il parallelo paolino fra Adamo e Cristo; inoltre che salvi il Monogenismo, punto irrinunciabile secondo Pio XII nella "Humani Generis" del 1950.
Quanto all'accusa di gnosticismo e di teilhardismo, ricordo la definizione chestertoniana delle eresie come "VERITÀ IMPAZZITE": vale a dire istanze autentiche, problemi veri, che però hanno avuto uno sviluppo sproporzionato.

Josh ha detto...

@Franco
"Senza questo connubio Fede - Scienza la Chiesa continuerà a perdere gli elementi della borghesia che pensa ( vedasi il caso del prof. Umberto Veronesi ) quella che orienta e dirige l'opinione pubblica ( vedasi Umberto Eco )..."

Fondamentalmente...su tutto il resto, non mi ci metto nemmeno.
Anch'io feci lettere e poi un'altra ancora, ma non ha importanza, era solo la mia passione quando non ero nemmeno credente, e cercavo nelle parole degli uomini uno specchio alle mie idee ed emozioni. Poi del tutto inaspettatamente ho incontrato un altro Verbo e Gli ho creduto, non lo ritengo nemmeno opera mia. Le 2 di notte o le 4 di mattina le preferisco fare per la preghiera, o per i testi di un Santo o per la S. Scrittura direttamente.

Ma le idee dei 2 Umberti citati, Veronesi o diversamente Eco,
non dipendono solo dal fatto che la Chiesa non abbia sviluppato un discorso approfondito e aggiornato nel rapporto tra scienza e fede. Non dico che non sarebbe meglio che la Chiesa sviluppasse anche quel discorso.

Ma le teorie dei 2 Umberti discendono dalle loro scelte individuali, che nella loro coscienza non vanno in direzione di Cristo: in soldoni, non si sono convertiti.
Dio dà a ciascuno la possibilità di conoscerlo in parte ed di credergli. C'è chi invece preferisce il PD, la gnosi o la massoneria e le sceglie coscientemente. Allora non so se la colpa è della chiesa, che nelle condizioni attuali può pure averne, eppure il tutto non ha impedito ad altri di giungere comunque alla fede.

Che la Chiesa sviluppi meglio il rapporto scienza e fede, o non lo faccia, Gesù Cristo è già venuto. Chi vuole l'afferra, chi non vuole no.
Per il momento pare i 2 Umberti non l'abbiano accolto. Proviamo a dirla così: Presente l'ἁναγνώρισις aristotelica?
Il riconoscimento, l'agnizione, l'arrendersi davanti a una Presenza? L'incontro con Cristo è molto di più naturalmente, ma per certi versi può ricordare quel passaggio. Ma quando fa breccia nella tua mente, nel tuo cuore un Dio vivente, e gli dici sì, dove andrà mai la sapienza umana, vera o presunta?

il lupo di mare quanto il minatore, il fornaio quanto il preside, il ricercatore quanto il globe-trotter, il filosofo quanto il paleontologo, il disoccupato quanto il mangiapane a tradimento a un certo punto con o senza le loro "formazioni" e non in virtù di quelle possono incontrare, credere, scegliere, dire sì, fiat al Dio Vivente in Cristo.
I 2 Umberti pare non l'abbiano fatto. Al di là della loro "scientia" vera o presunta (per me la seconda). Il Signore ci parla in molti modi, raggiunge chiunque nel suo piccolo o grande mondo, ma sempre piccolo dinanzi a Lui. Ma il singolo poi decide di arrendersi a Lui, o meno.
Come dicevamo l'altro giorno altrove, Gesù è alla porta del cuore e bussa, lo dice la stessa S. Scrittura. Alla porta del cuore. Lo Spirito Santo convince di peccato, fa sentire la persona come è, manchevole, bisognosa di tutto, insegna che non possiamo redimerci da soli nè con un percorso solo umano o con un'idea.
La persona che si converte è una persona prima di tutto grata, che sente di aver ricevuto un perdono immeritato e di tipo soprannaturale e di essere stato immesso mediante il Suo Sangue in una vita consacrata che sfocerà nell'eternità. Tutto il resto viene dopo, e ne deriva.

mic ha detto...

Rimangono nel periodo antecedente milioni o addirittura miliardi di anni in cui gli aspetti "saturnini" della natura si sono esplicati in modo terribile PRIMA che la coppia primigenia potesse commettere il Peccato;

Questo lo dice la "sua" scienza. In fondo i dinosauri sono animali come tutti gli altri e il termine "dinosauro" fu coniato nell'800. Dove sono le prove? Ho letto diversi articoli che datano la presenza dell'uomo sulla terra ad epoche molto più remote rispetto a quelle che la scienza registra con i "reperti" rinvenuti fino ad oggi e datati con i metodi odierni.
Ma ha senso starci a perdere su questo. Quando al dato "storico" si unisce quello "metastorico", che pure ci appartiene? E qui subentra la "rivelazione" e dunque la "fede" e il senso della Realtà che ne consegue e dunque il rapporto personale con Dio, che nessuno studio può sostituire, anche se ogni uomo è tributario della sua sete di conoscere (ma incontra e conosce Dio più adorando che indagando, anche se l'indagine è una componente della sua natura).
Sarò banale; ma est modus in rebus.

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ FRANCO

La replica richiederebbe un commento assai articolato. Penso che la discussione continuera' anche in futuro su questi temi. Mi limito pertanto ad una replica sintetica, anche perche' sono impegnato nella correzione delle 2e bozze di un mio grosso libro intitolato "Il concetto dello spazio" cui ho dedicato gli ultimi 5 anni della mia esistenza e nel quale sottopongo a critica sistematica il "soggettivismo" imperante nella filosofia e nella scienza (fisica) moderne. Chiedo scusa per questo riferimento di carattere personale. Su questi temi mi sembra avessimo discusso anche in precedenza, sono del resto temi fondamentali.

1. Mi sembra che le sue riflessioni convergano sempre verso lo stesso punto: come giustificare il problema del male, non tanto in se' quanto agli occhi del mondo contemporaneo, ateo e miscredente. La natura mostra indubbiamente un ordine cosmico e tuttavia in essa appare anche il disordine, non solo fisico ma anche morale, per cio' che riguarda il mondo dell'uomo. Le spiegazioni date dalla scienza e dalla religione cristiana non sembra si possano accordare. Per la verita' la scienza non spiega nulla. Semplicemente, elabora una serie di teorie sull'origine del mondo e dell'uomo che dimostrerebbe l'impossibilita' del racconto biblico della Genesi, Adamo ed Eva compresi.
Ora, il male e' esso stesso definito un mistero nel Nuovo Testamento ("misterium iniquitatis"). Cio' significa che possiamo spiegarlo solo sino ad un certo punto. La Rivelazione cristiana ci spiega che tutto parti' dalla rivolta di Lucifero, dalla superbia e dalla vanita' dell'angelo ribelle. E perche' Dio lo permise? Non possiamo rispondere a questa domanda. Possiamo tuttavia dire che negli esseri razionali da lui creati ammetteva una liberta' di scelta e d'azione, anche a costo di conseguenze fortemente negative per loro. Bisognerebbe qui studiarsi a fondo la angelologia di S. Tommaso, nella Summa, tanto per fare un nome. Ormai sono vecchio e non so se riusciro' a trovare il tempo e le forze. Direi S. Tommaso piu' che Baget Bozzo o i due famosi "Umberti". Se li perdiamo per strada, poco male, creda a me. Che il male si sia perpetuato in noi gia' sotto forma di "peccato originale" per me e' dimostrato dal fatto che la maggior parte delle azioni malvagie di questo mondo sono del tutto gratuite, sono fatte per la "cosa in se'". Napoleone disse che la Rivoluzine Francese era stata fatta "per vanita'".
2. Il racconto della caduta di Adamo ed Eva io lo accetto come e' scritto nella Bibbia e come la Chiesa ha sempre detto che bisogna accettarlo. Non considero le "scoperte" della scienza tali da contraddire quel racconto. Scoperte confermate dai reperti fossili? Le datazioni sono pur sempre calcoli umani, fatti con strumenti creati da noi. Voler vedere Adamo ed Eva come due entita' cosmiche, se ho ben capito, per accontentare la miscredenza del borghese decadente di oggi, mi sembra del tutto inaccettabile. Il racconto biblico della Creazione e' mantenuto volutamente nel generico, pur offrendoci l'immagine dell'Ordine nel quale Dio ha voluto creare il Tutto. In queste mie convinzioni sono sostenuto anche dal fatto di non considerare il darwinismo una teoria scientifica seria, voglio dire l'evoluzione di specie in specie (quella che Popper definiva "non falsificabile" e quindi, nel suo modo di esprimersi, non scientifica). Buona Domenica e alla prossima, Mic permettendo.

irina ha detto...

Tempo fa regalai il libro di Emanuele Samek Lodovici,Metamorfosi della Gnosi, ad amici carissimi cattolici alternativi oggi.Sono certa che non l'hanno neanche sfogliato.Ero certa e lo sono anche ora che era ed è un buon libro da leggere. Se non è il tuo momento non vedi e non ascolti.Tutte queste persone che si sono allontanate dalla Chiesa, da Dio, Padre , Figlio e Spirito Santo, non sappiamo quanto dovranno girare intorno prima di ritrovare la retta via. Noi facciamo del nostro meglio,ognuno come può e sa, ma non sappiamo come e quando loro torneranno a vedere quello che guardano o ad ascoltare quello che odono. E naturalmente diranno di noi tutto quello che il mondo ci dice ogni giorno, ogni momento. E naturalmente la colpa sarà sempre e solo la nostra.Questi sono fatti che accettiamo consapevoli che è la reazione normale di un sordo rimpianto che hanno nel cuore e solo la Grazia accolta può guarire.

Franco ha detto...

@ Josh. Io sono sempre stato credente, e se si facesse l'analisi del mio DNA ci si troverebbe scritto: cattolico, apostolico e romano. Questo credo per la liturgia, lo stile dottrinale e quello catechistico ancora vigenti negli ultimi anni di Pio XII. Però da quello che ho studiato o dovuto studiare ho imparato che per affermarsi nel mondo romano la Chiesa ha dovuto creare un suo corpus intellettuale adeguato rispetto alle istanze della classe dirigente di allora, ed ecco la Patristica, Greca e Latina; esemplare in questo la vicenda di sant'Agostino con le sue difficoltà filosofiche ( "unde malum?" ); più tardi, dopo l'anno Mille, la Chiesa per mantenere la presa sulla società sviluppò la Scolastica, basata sul pensiero dei grandi pagani Platone e Aristotele. Ancora nel '600 esistevano un'aristocrazia e una grande borghesia che tentavano di conciliare la religiosità con il nuovo pensiero scientifico: ed ecco i Gesuiti "more antiquo", che crearono il calendario gregoriano, e un personaggio eccezionale come Blaise Pascal; e in campo protestante ( ma molto vicino al Cattolicesimo ) il grandioso e toccante Bach; infine lo stupefacente e ancora cattolico Mozart. Dopodichè il declino, oggi "in fine velocior". Spero mi si consenta di pensare che al momento attuale occorre fare in relazione alle conoscenze dei nostri tempi qualcosa di analogo all'impresa della Patristica e della Scolastica, von risposte precise e puntuali. Non penso che il "tagliare corto"rispetto a certe difficoltà critiche con il salto nel misticismo fideidtico risolva granchè rispetto alla problematica che si pone oggettivamente.
Quanto alla crisi dell'arte cristiana, mi vien da dire che ci troviamo di fronte a un assurdo: si sono costruite chiese-garages quando esiste uno stile cattolico, il Barocco, che risponde sia alle esigenze della razionalità, sia a quelle della fantasia più sfrenata, e che potrebbe costituire un "biglietto da visita" quanto mai attraente anche per la giovane generazione.
Di fronte alle difficoltà intellettuali è come in guerra: c'è il momento in cui arrendersi è la cosa più ragionevole; ma prima arrendersi è vile.

Franco ha detto...

Dimenticavo. Magari non sembra, ma io concordo con gli altri commentatori, più o meno ferrati, più o meno noti, per quanto riguarda la mia persona individuale; nè mai ho dubitato per un solo minuto che la religione cattolica, apostolica e romana fosse quella vera, quella che corrisponde alle "ragioni del cuore" e all'esigenza di Bellezza: che cosa c'è di più dolce e sublime del poter recitare la "Salve Regina" credendoci? Posso dire addiittura che il genere letterario che più mi esalta è l'agiografia, purchè focumentsta e critica; ad esempio quella del Curato d'Ars o di Padre Pio. Il vero problema però è quello di trasmettere questa religiosità alle nuove generazioni; e io ho visto troppe famiglie di CL, a cui sono più o meno legato, fallire nel tentativo di trasmettere quella fiaccola.

Silente ha detto...

Scrive Mic: "Ho letto diversi articoli che datano la presenza dell'uomo sulla terra ad epoche molto più remote rispetto a quelle che la scienza registra con i "reperti" rinvenuti fino ad oggi e datati con i metodi odierni." Verissimo. In realtà, la "data" della presenza dell'uomo sulla terra è ignota e l'assenza di reperti storici non significa nulla. Così come finora è stata vana la ridicola ricerca degli evoluzionisti di un impossibile "anello mancante". Hanno persino cercato di falsificarlo, costruendolo in laboratorio, assemblando reperti diversi. Il dato di fatto è che l'evoluzionismo è e rimane un'ideologia, una credenza nata dalla disperata ricerca di un'alternativa che negasse radicalmente e ateisticamente la Creazione. Ormai suddivisa in decine di sotto-sette, l'ideologia evoluzionista si regge ormai solo sulla credenza, imposta nelle università, negli ambiti scientifici e dai divulgatori, che "non può che essere così".

Michele Durighello ha detto...

Ringrazio davvero tutti per questa interessantissima riflessione. Se posso, senza alzare polveroni, vorrei dire la mia sui 2 argomenti trattati:
- l'impegno dei laici in questi tempi difficili
- il rapporto tra scienza e metafisica nel frate del Gargano.
Lo vorrei fare con 2 semplici riflessioni: padre Pio (su indicazione della Trinità) ha voluto CASA SOLLIEVO. Verosimilmente per dimostrare che la vera scienza non è mai quella che contrappone l'uomo a Dio ma quella che aiutando chi soffre nel corpo e nello spirito lo porta ad un incontro con il Creatore, per mezzo di colui che è l'Emmanuele,la Via, la Verità, la Vita.
Per la seconda questione (i laici combattenti) non posso non dire che il cardinale Pell non ha fatto altro che ribadire (coraggiosamente) una constatazione che è frutto di buon senso (i laici sono più dei chierici e quindi devono compattarsi e combattere indipendentemente dall'ordine dei pochi valenti generali in circolazione) ma che non è priva di fondamenti soprannaturali se consideriamo che (indipendentemente dalle nostre opinioni e dal giudizio della Chiesa in merito) coloro che affermano di parlare con la Vergine a Medjugorje sono TUTTI padri e madri di famiglia e a costoro la Vergine chiederebbe di ricordare al mondo la necessità di mortificarsi pregare e convertirsi per il bene dell'umanità..

Homo Antecessor ha detto...

L'HOMO Antecessor è un assurdo per i paleontologi di scuola accademica. Si tratta, di SAPIENS SAPIENS, a tutti gli effetti, di cui sono state trovate tracce inequivocabili, risalenti non a centomila anni avanti Cristo, o duecentomila, o trecentomila, bensì ad ALMENO ben 780.000 (SETTECENTOTTANTAMILA)se non anche a MOOOOOOLTO prima.

irina ha detto...

per quando sarà possibile:@Pasqualucci 11 luglio 2015 11:11, forza di gravità, Giuseppe da Copertino 16o3-1663. Vedere anche Vttorio Messori, Il Miracolo,Spagna 1640 al devoto della Vergine del Pilar ricresce la gamba destra amputata due anni prima.Il Seicento, nuovo impulso della scienza,osservazione e sperimentazione.
@Duringhello importante: Casa Di Sollievo su indicazioni Trinità da approfondire.

Ipotesi:Il Signore parla,da indicazioni nei fatti.Quasi mai sappiamo interpretare in modo completo.

irina ha detto...

@Franco,lei conosce tutti i doni che ebbe Padre Pio? Può dire a quale branca della scienza ciascuno appartiene?

irina ha detto...

Appunti per chi vorrà e potrà servirsene:
1)Tutta la nostra scienza discende dall'albero della conoscenza del bene e del male.
2)All'albero della vita non abbiamo accesso.
3)Tuttavia qualcosa è stato fatto intravedere ai puri di cuore ai giusti.
4)NSGC nasce al centro di un grande crogiuolo di civiltà dove l'indagine seria e severa, nell'ambito della conoscenza, si era mischiata con cialtronerie di caratere magico.
5) Lui é Via, Verità e Vita (l'albero a portata di mano).
6) Igino Giordani (1894-1980)conoscitore dell'epoca apostolica e patristica,ne ha lasciato testimonianza in un testo "Il messaggio sociale del cristianesimo" che non ho ancora letto, ma sembra essere un esempio per lavori similari in campo scientifico.
7)A contatto con la Grecia il Cristianesimo fa suo il giuramento di Ippocrate(ca460-377 a.C.)
8)Trovare una buona e sintetica storia della scienza occidentale e affiancarla e leggerla con le vite dei Santi di ciascun periodo.
9)Padre Pio(1887-1968) offre esempio unico forse per studio parallelo scienza, metafisica,mistica.Non dimenticare suoi discepoli.
10)Il campo è vastissimo e minato.

Anonimo ha detto...

Padre Pio(1887-1968) offre esempio unico forse per studio parallelo scienza, metafisica,mistica.Non dimenticare suoi discepoli.
Padre Pio, giunge (per pura e immeritata grazia divina, cui però corrisponde) ad un tale grado di compimento del precetto paolino, perché di norma si tratta, "Non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me"; a lasciar lo Spirito Santo dipingere talmente bene in lui l'immagine di Cristo (anche fisicamente) che, tanto per dirne una, quando morì il suo amico medico, c'è stato chi è sicuro di avergli sentito dire :"Gesù, me lo hai nascosto, altrimenti sapevi che ti avrei impedito di portarlo via".Sempre un uomo è rimasto, sia chiaro. Anzi, più progrediva sulla via delle Fede, più chiaramente vedeva quanto era ancora lontano il traguardo, più diventava cosciente dei suoi limiti e più chiedeva forza per vincerli.

irina ha detto...

Sì, è proprio così. "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me". Basta. Basterebbe incominciare.