Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 27 luglio 2015

Gänswein: «L’ostia ai divorziati risposati? Proposta impossibile»

La scuola di Benedetto non è quella di Kasper, Marx & C. E non è un'idea peregrina che, oltre ad esternare la propria posizione, il fedele Segretario possa farsi portavoce di Benedetto.
Da Vatican Insider, 20 luglio:

«È vero che non tutti gli errori vengono» dalla Germania «ma il punto in questione certamente sì: vent'anni fa Giovanni Paolo II, dopo una lunga e impegnativa trattativa, non accettò che i cristiani risposati potessero accedere all'Eucaristia. Ora, non possiamo ignorare il suo magistero e cambiare le cose». È quanto afferma il prefetto della Casa pontificia e segretario del Papa emerito Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein, in una intervista a Zenit, a proposito del sinodo sulla Famiglia che sarà celebrato ad ottobre ed in particolare sulla situazione delle coppie «irregolari» e del nodo della comunione ai divorziati risposati.
«Perché alcuni pastori - si chiede mons. Gaenswein - vogliono proporre ciò che non è possibile? Non lo so. Forse cedono allo spirito del tempo, forse si lasciano guidare dal plauso umano causato dai media? Essere critico contro i mass media è certamente meno piacevole; ma un pastore non deve decidere in base agli applausi o meno dei media; la misura è il Vangelo, la fede, la sana dottrina, la tradizione».
«Una sfida del sinodo, - osserva mons. Gaenswein - sono certamente i cristiani che si trovano in una situazione matrimoniale, teologicamente detta, «irregolare». Vuol dire persone che hanno divorziato e si sono risposate civilmente. Dobbiamo aiutarle, certamente, ma non in modo riduttivo. È importante avvicinarsi a loro, creare contatto e mantenerlo, perché sono membri della Chiesa come tutti gli altri, non sono espulse tanto meno scomunicate. Essi vanno accompagnati, ma ci sono problemi riguardo alla vita sacramentale. Si deve essere molto sinceri - sottolinea - da parte della Chiesa, anche da parte dei fedeli che vivono in questa situazione. Non si tratta solo di dire: «Possono non possono». E lì, secondo me, si dovrebbe affrontare in modo positivo».
«La questione dell'accesso alla vita sacramentale - aggiunge - è da affrontare in modo sincero sulla base del magistero cattolico. Spero che nei mesi di preparazione prima del Sinodo si presentino delle proposte che aiutino e servano per trovare le giuste risposte a tali pesanti sfide».

16 commenti:

Anonimo ha detto...

«Perché alcuni pastori - si chiede mons. Gaenswein - vogliono proporre ciò che non è possibile? Non lo so. Forse cedono allo spirito del tempo, forse si lasciano guidare dal plauso umano causato dai media? Essere critico contro i mass media è certamente meno piacevole; ma un pastore non deve decidere in base agli applausi o meno dei media; la misura è il Vangelo, la fede, la sana dottrina, la tradizione».

Giusto. Ma perché il prefetto della Casa pontificia si qualifica anche come segretario del Papa emerito Benedetto XVI?
DOVE il Vangelo, la fede. la sana dottrina, la tradizione, contemplano la figura del "Papa emerito"?
Vi rendete conto che quello sferrato scientemente da Ratzinger è forse il colpo più micidiale, dopo la dismissione della S.Messa ad opera del "beato" Paolo VI, assestato negli ultimi cinquant'anni alla Chiesa fondata da N.S.G.C.?

Cesare

Anonimo ha detto...

La soluzione è banalizzare le procedure d'annullamento?

Luisa ha detto...

La proposta è impossibile, afferma Gänswein, apparentemente non lo è per chi sta combattendo la sua crociata per vanificare-raggirare la Dottrina morale e dispone di aiuti ai più alti livelli, basta pensare agli incontri segreti organizzati dall`alleanza franco-svizzera-tedesca, a quelli, sempre segreti, fra "esperti" su iniziativa del "Pontificio consiglio per la famiglia", incontri voluti da Bergoglio, dixit Paglia, e i cui risultati sono stati pubblicati dalla LEV.
I lupi camminano tranquillamente in mezzo e davanti al gregge, purtroppo c`è chi si lascia ingannare perchè quei lupi osano presentarsi come agnelli messageri di pace e di amore.

http://www.famigliacristiana.it/articolo/sinodo.aspx

http://www.familiam.org/famiglia_ita/cultura/00010996_Famiglia_e_Chiesa__un_legame_indissolubile.html

Angheran70 ha detto...

Vi rendete conto che quello sferrato scientemente da Ratzinger è forse il colpo più micidiale, dopo la dismissione della S.Messa ad opera del "beato" Paolo VI, assestato negli ultimi cinquant'anni alla Chiesa fondata da N.S.G.C.?

Cesare


Di cosa si preoccupa , lei è sedevacantista , quindi un papa (non) vale un altro,
che sia "emerito" poco importa poichè se fosse ancora in carica sarebbe lo stesso.

mic ha detto...

Angheran,
La sua accusa di sedevacantismo a Cesare è un'illazione o una provocazione.
Che l'atto delle dimissioni di Benedetto XVI, e corrispondenti modalità, sia di fatto dirompente, da qualunque angolazione lo si guardi e qualunque ne sia stata la (o le) motivazione/i (chissà se quelle più recondite si conosceranno mai), è un fatto.

Anonimo ha detto...

L'impossibilità per i divorziati ad accedere al Sacramento Eucaristico non decade da una decisione di Giovanni Paolo II, ma dal depositum fidei intoccabile a cui il medesimo, da papa, si è semplicemente e correttamente conformato.

Neppure un papa può cambiare l'insegnamento di Cristo, né modificare quello che è stato stabilito come definitivo.

Se lo scellerato sinodo che si approssima sarà di fatto un sinodo eretico vedremo che faranno le alte gerarchie come pure il prelato che qui si esprime e che già oggi scrive inesattezze.

Anonimo ha detto...

Con idee del genere monsignor Ganswein probabilmente nemmeno riuscirebbe a entrare in seminario.

marius ha detto...

Ben detto, anonimo delle 10.52

Anonimo ha detto...

Le motivazioni "recondite" per cui BXVI si è dimesso sono quelle riguardanti aspetti della Dottrina Cattolica che verranno trattate nel prossimo sinodo (con forte tendenza ereticale). I Cardinali (quelli che ora sono in posizione di rottura con la bimillenaria Dottrina della Chiesa)volevano costringere BXVI ad attuare quelle "riforme" dottrinali che ora Bergoglio si accinge ad applicare.

Luisa Sp. ha detto...

Qualunque cosa deciderà il sinodo ogni Vescovo e ogni parroco ha già messo in atto quello che "ritiene più giusto" . Conosco persone sposate civilmente, sposate con divorziati che regolarmente fanno la S. Comunione, alcune "solo in determinate festività", fanno da padrini/madrine a Battesimi e Cresime. Ormai ognuno fa come gli pare. L'unica cosa che non fanno è pregare e insegnare a pregare, credere e insegnare la Fede.

Anonimo ha detto...

@Angheran70

Mi accusi di essere "sedevacantista" ma ben ti guardi dal rispondere alla domanda da me posta.
Se l'argomento fosse stato altro, avresti magari asserito con altrettanza sicurezza che sono un "negazionista", un "antisemita", un "omofobo", un "razzista", e via di questo passo.
Attacchi alla persona tendenti a sviare da ciò su cui si discute che denotano una totale mancanza di argomenti.
Che risponderti? Mi accusi di ritenere vacante la sede apostolica. Ti sbagli. L'unica cosa che oggi come oggi ritengo completamente vacante è lo spazio racchiuso dalla tua teca cranica.

Cesare

Anonimo ha detto...

ciò che preoccupa è la mentalità chiusa che anche mons. Ganswein palesa: il criterio di confronto ............è Giovanni Paolo II. Se invece, sull'argomento, ci si fosse dovuti richiamare a un Pio XII si sarebbe potuto cambiare? La Tradizione sembra iniziare col Vat. II. Anche per il prefetto della casa pontificia. e per certi aspetti pure per il vescovo Joseph Ratzinger che fu papa col nome di Benedetto XVI.

Silente ha detto...

Caro Cesare,
tutta la mia solidarietà e la mia comprensione. Ci sono interlocutori che, essendo incapaci di un pacato, riflessivo, argomentato dibattito e non avendo argomenti, e forse neppure lo spessore intellettuale per auto-produrli, si rifugiano nell'insulto, nella provocazione, nella maleducazione, nell'attacco personale. Consoliamoci con questo aforisma del cattolico Nicolas Gomez Davila, che spiega molte cose: "La rozzezza è un prodotto democratico."

bernardino ha detto...

L'ostia ai divorziati, risposati? proposta impossibile? (no) perchè parliamo di ostia non di Corpo di Cristo; questo gli pseudo/preti, lo sanno.
Infatti proprio oggi, girando sui canali TV, ho incrociato il canale di S.Giovanni Rotondo, dove si stava celebrando la liturgia del NO di P.VI, sapete chi stava servendo all'altare? non più chierichetti come una volta, e neanche bambine come si vede sempre più spesso; ma addirittura una donna ed un uomo ben maturi e con camice bianco.
Lo dicevo io, tempo fà su questo blog, che il concilio vaticansecondista non voleva fare delle piccole riforme, ma rivoluzionare la Chiesa di Cristo.
Da piccole cose si è passati nel tempo a rivoluzionare tutto - ora servono l'altare le donne; tra qualche tempo le liturgie le celebreranno le donne come hanno fatto gli anglicani e i protestanti con le pastore.
Basta aspettare il sinodo di ottobre - non tratterà solo l'ostia ai divorziati/risposati e/o conviventi, ma vedrete si parlerà anche di celibato e di sacerdozio femminile, e di molto altro; oltre qquello che ha già fatto il CVII in 50 anni... quanti danni irreparabili.
Spero che in qualche piccolo angolo di terra (che io possa raggiungere, ci sia un vero sacerdote che ancora celebrerà la S.Messa di sempre e darà sempre tutti i Sacramenti, e divulgherà sempre più forte la Dottrina, ma quella veramente Cattolica Apostolica. Spero di morire Cattolico e non protestante oppure ateo). (da qualche mese non posso, per vari motivi raggiungere la Chiesa di sempre; ma spero che quanto prima possa ricominciare con l'aiuto del Signore).
Domenica scorsa mi trovavo a fare le cure termali quando una donna mi ha detto, vado in Chiesa per la Messa; io ho risposto, tra qualche minuto c'è una messa qui nel parco all'aperto; mi ha risposto che non si può ascoltare la Messa dal palco dell'orchestra dove sotto le persone stanno ballando, il luogo adatto è solo la Chiesa.
Purtroppo è così, ormai per la messa non si deve più andare in chiesa, poichè nei posti di villeggiatura si celebra (una pseudo/celebrazione) in spiaggia al mare oppure nei parchi.
La gente non deve più andare in chiesa, perchè la chiesa deve uscire e andare dov'è la gente.
Chi ha orechi per intendere, intenda - non serve più convertire, quello che conta è il dialogo - questo dice il CVII e Bergoglio. E quante altre eresie.

Luisa ha detto...

"non più chierichetti come una volta, e neanche bambine come si vede sempre più spesso; ma addirittura una donna ed un uomo ben maturi e con camice bianco."

Cosa comune dalle mie parti, coppie o singoli, uomini o donne, con o senza camice bianco, che servono all`altare e poi "scendono" per distribuire la Comunione, fu una( una fra le tante) delle cose che ho scoperto ritornando alla pratica della fede e che mi ha fatto scappare da quelle liturgie alle quali mi sentivo estranea.

"Basta aspettare il sinodo di ottobre - non tratterà solo l'ostia ai divorziati/risposati e/o conviventi, ma vedrete si parlerà anche di celibato e di sacerdozio femminile, e di molto altro;"

Non penso, Bernardino, sono troppo astuti e calcolatori, per il momento il passo che vogliono far varcare alla chiesa ospedale di campo, alla chiesa della misericordia in uscita verso le periferie, alla chiesa povera per i poveri, è la Comunione ai divorziati risposati, quella è la loro battaglia del momento, sappiamo come la pressione che metteranno sul Sinodo sarà fortissima, è probabile che aborderanno anche il "problema" della contraccezione e in che senso ce lo hanno mostrato i cosidetti" esperti" riuniti, su iniziativa del papa, dal cosidetto Pontificio Consiglio per la famiglia, e sappiamo anche che quelle "proposte" sono finite in un libro pubblicato dalla lEV.

No, troveranno una soluzione astuta e gesuitica per dare l`illusione di non toccare la Dottrina, ma chi non è imbecille vedrà dove avranno messo l`apertura che raggirerà la Dottrina.

Che poi nella chiesa si stiano attivando i promotori della soppressione del celibato e dell`accessione delle donne al sacerdozio è evidente, in Svizzera è addirittura un veoscovo a farlo, mons. Gmür, vescovo di Basilea:

http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=784224

Luisa ha detto...

Sandro Magister, lungi dall`essere stato messo a tappeto dopo la sua esclusione dalla sala stampa, commenta un articolo del National Geographic da noi ripreso già qualche giorno fa:

"Padre Lombardi, la bocca della verità"


http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351102