Una bella notizia dalla Svizzera.
Era stata lanciata un'iniziativa popolare intitolata "Protezione dalla sessualizzazione nella scuola dell'infanzia e nella scuola elementare" (vedi logo nell'immagine a lato) a causa dei tristemente noti
fatti del canton Basilea in cui in un programma-pilota i bambini di
età prescolare erano stati obbligati a seguire corsi assurdi di
"educazione" sessuale in stile pornografico con i famigerati
"sex-box", scatole contenenti materiale didattico tra cui modelli di
organi sessuali in legno e in peluche con cui essi dovevano fare
esercizi di manipolazione e copulazione.
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I genitori non avevano alcuna voce in capitolo e alcuna facoltà di reclamo, al punto che alcuni si erano visti costretti addirittura a cambiare cantone di domicilio per non dover sottomettersi a questa palese lesione dei diritti fondamentali della persona, nella persona del bambino defraudato della sua innocenza e nella persona del genitore defraudato del diritto all'educazione della prole.
Il progetto avrebbe dovuto estendersi a tutta la Svizzera sull'onda lunga del programma "educativo" stabilito mondialmente dall'OMS. Il lancio dell'iniziativa popolare ha avuto il suo effetto al punto
che ora i promotori, visti i risultati soddisfacenti già ottenuti, si sono decisi di ritirare l'iniziativa con la conseguenza che il popolo non sarà chiamato a votare sull'argomento.
Però non illudiamoci, l'avversario sicuramente sta già studiando la prossima mossa barbina, perché è una lotta globale. Anche se in Svizzera abbiamo giocato la pedina giusta, la partita a scacchi
continua e sarà dura. Chi vincerà? Saremo sconfitti da forze immani ma in fondo in fondo quando tutto sarà perso sappiamo che... Non praevalebunt.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
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