Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 9 dicembre 2015

Esortazione ai dubbiosi e agli stanchi

A Castel S. Angelo, nella Sala delle Urne, è riportata la famosa poesia/epitaffio dell'Imperatore Adriano:
"Animula vagula blandula / Hospes comesque corporis /Quae nunc abibis in loca / Pallidula rigida nudula / Nec ut soles dabis iocos"
"Piccola anima smarrita e soave, / compagna e ospite del corpo, ora t’appresti a scendere in luoghi / incolori, ardui e spogli,/ ove non avrai più gli svaghi consueti"
Ora, non è e non può essere questa la condizione dell'anima cristiana, nemmeno adesso.
Sappiamo per certo invece che ci sono Inferno, Purgatorio, Paradiso.
Dove dunque vogliamo andare?

Fin da Deuteronomio 30,19, Dio c'invita a scegliere:
"Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza."
Non sono nessuno per dare consigli, ma continuo a ricevere da più parti espressioni di scoramento, di disadattamento: l'emozione di non riconoscersi in parte della Chiesa attuale, nelle proiezioni di animali sulla Basilica di S. Pietro, di non comprensione della forma che parrebbe aver assunto adesso la "misericordia", di stanchezza per trasmissioni televisive martellanti.

Assediati da tante "cose di uomini", ma sempre più silenziosi sulle "cose di Dio".  Si fanno infinite chiacchiere su tutto, ma si tace l'essenziale.

Sembra ci sia pressante necessità di rifare da capo un'evangelizzazione seria, dal momento che non pare affatto che il mondo da sè rigetti l'errore e si volga per proprio conto alle cose di Dio.
Di questi temi abbiamo già trattato, tra post, e commenti, e specialmente l'hanno fatto Santi, studiosi e Sacerdoti ben più titolati di me.

Mi limito dunque a ricordare in semplicità alcuni punti vitali, minima moralia come si suol dire, inerenti a verità che si pongono ab origine, a dispetto dei dubbi attuali.

_Dio non "cambia", in sè, nè a seconda dei capricci degli uomini o di tempi "moderni".
(Esodo 3,14)
"Io sono Colui che sono" è uno dei Suoi Nomi. ("Dio disse a Mosè: "Io sono Colui che sono". Poi disse: "Dirai così ai figli d'Israele: Io-Sono mi ha mandato da voi"). Le implicazioni di questo testo sono infinite, ma incontestabile è il suo voler ribadire l'Essere, e non certo il dio-storia cangiante e mutevole frutto della dialettica storicista hegeliana, postrivoluzionaria, e di altre ideologie terrene. Lo stesso Dio, Colui che è, non ci ha autorizzato mai, nemmeno adesso, ad abbandonare la fedeltà ai 10 Comandamenti, e ai Comandamenti di Cristo.

"il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà" (Es 34,6).

Da subito Dio rivela insieme la Sua giustizia e la Sua misericordia. Mai dice però che la Sua misericordia è scissa dalla Sua giustizia. 
Senza la misericordia, chi di noi, nella nostra pochezza, potrebbe sussistere davanti alla Sua Maestà? Eppure, la Sua Misericordia non è un lasciapassare al peccato, non è un ricredersi sugli ordini che ci ha impartito, non è un "fate come vi pare" che va sempre bene, non è un rimuovere il Giudizio Finale.

Lo scandalo della Croce è anche questo: Dio s'incarna in Cristo, che "paga" duramente al posto nostro (oggi non si ama ricordarlo più, si dice che sia "dolorismo"), e nella Sua Passione Dolorosa ci  garantisce di aver riparato l'offesa del nostro peccato e della caduta originaria con un'espiazione infinita. La Giustizia di Dio rimane un principio esigente. Ma infinito è anche il Suo Amore, per come ha voluto attirarci a Lui.
Cosa risponderemo a questo Amore totale, fino al Sacrificio estremo?

Già in profezia venne predetto secoli e secoli prima: Isaia 53,5 realizzato in Cristo, e ripreso in 1 S. Pietro 2,24.
E' per questo che viene fatta misericordia a chi si pente e abbandona il male, per questo prezzo infinito pagato.
E' piuttosto un'àncora che ci getta perchè non affoghiamo del tutto, affinchè ci convertiamo (S.Matteo 9,13), facciamo penitenza, produciamo frutti degni di ravvedimento (S.Matteo 3,8; S.Luca 3,8), abbandoniamo tutte le situazioni di vita a Lui sgradite, e ci santifichiamo ("santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore", Ep. Ebrei 12,14).

Gesù, donando la vita per liberarci dal peccato e dalla morte, rivelerà che anch'Egli porta il nome divino: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che "Io Sono"» (S. Giovanni 8,28).

In Dio "non c'è variazione né ombra di cambiamento" (S. Giacomo 1,17). Egli è "Colui che è" da sempre e per sempre.
Ci ha presentato Gesù come Via, Verità, Vita. (S. Giovanni 14,6).
Non a caso, Gesù Cristo è definito Autore e Perfezionatore della Fede (Ebrei 12,2).

Scrive San Paolo (Ep. Romani 8)
"Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. 34 Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? 35 Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 36 Proprio come sta scritto:
Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,siamo trattati come pecore da macello.
37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. 38 Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, 39 né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore."
Chiediamo piuttosto l'intercessione della Beata Vergine Maria, che ci faccia comprendere meglio sia questi Misteri, sia cosa ancora non va nella nostra vita, o anche in genere nel nostro atteggiamento, così da emendarcene.

Potremmo non piacere agli uomini, ma sarà a Dio, alla fine, che dovremo rendere conto, questo sia il nostro pensiero. Forse avremo ancora tanto tempo, o forse no, perchè "Il mio tempo sta nelle Tue mani", dice il salmista (Salmo 30,16).
Ma il Suo Patto, la Nuova Alleanza nel Sangue di Cristo, non vacillerà, come promesso.

Chiudo con un passaggio da Isaia, il profeta che forse più degli altri ebbe in dono la preconoscenza più completa dell'opera di Cristo, e in certi passaggi aveva quel cuore della fede che sembra tanto mancare oggi:
Isaia 54,10
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,non si allontanerebbe da te il mio affetto,né vacillerebbe la mia alleanza di pace;dice il Signore che ti usa misericordia.
Anche qui si parla ancora di misericordia, quindi di grazia. C'è il Signore, Dominus, Colui che è, che rivela uno dei Suoi attributi: "Il Signore che ti usa misericordia". Nella Sua infinita magnificenza, si china sulle creature, "ha pietà di te", "ha misericordia di te".
L'Eterno si è incarnato in Cristo, si è fatto come prigioniero della natura umana per venire in mezzo a noi, liberare, salvare, espiare, riconciliare, ed essere ancora più presente, più vicino, ed è stato preso, arrestato, condannato e giustiziato tra atroci sofferenze. Si è fatto prigioniero e ludibrio delle genti, in Croce per liberare dal male con potenza chi crede in Lui e Gli obbedisce. E alla fine è risorto e chiama a una vita santa, in vista della vita eterna.

Anche se i monti vacillassero, il Suo amore, la Sua carità non verrà meno, promette. Non è quindi un Dio buono-da-lontano, nè troneggia sui suoi sudditi come un sovrano senza pietà, nè si presenta senza doni. Può mettere nelle Sue mani, se solo Gliela offriamo, la nostra vita, la tua vita, e prendersene cura. 
"Il Signore che ti usa misericordia" intende, e promette di farlo, se solo ci si rivolge a Lui con fede, mettere nelle proprie mani anche il problema della tua vita, e tirarne fuori qualcosa di buono. 
Nessuno di noi lo merita, siamo tutti incapaci ed erranti davanti alla Sua grazia, ma il Suo affetto, la Sua carità, la Sua grazia, il Patto che non vacilla significano anche questo, la nostra debolezza e la Sua Onnipotenza, e ci chiama costantemente a Sè.
2Corinzi 5,20
"Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio."
Non tardiamo ulteriormente a volgerci a Lui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per la testimonianza di fede! Nei momenti bui della nostra vita, fissiamo nel nostro cuore le Parole di Gesù innalzandole al Nostro Salvatore Gesù Cristo, la nostra Luce che brilla sempre, anche nelle tenebre più fitte. "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me". Gv 14,1
Anna

Josh ha detto...

Grazie a te Anna.

lister ha detto...

Che bello, Josh!
Grazie.

Anonimo ha detto...

Ieri, durante un pellegrinaggio Mariano, abbiamo contemplato o Dio, le meraviglie del tuo Amore! Ho incontrato famiglie e Sacerdoti profondamente innamorati del Cuore Immacolato di Maria e pronti a offrire preghiere, sacrifici e penitenze, per riparare i peccati che deturpano il Corpo Mistico di Cristo. Vi ricordo nelle mie preghiere, siete nel mio cuore. Anna

Rr ha detto...

Grazie ad entrambi, Josh ed Anna
Rr

Anonimo ha detto...

Anche io vi ringrazio, Josh ed Anna.

P.S. Sono contenta che Anna sia entrata in questo coro di testimoninanze e le dò il benvenuto. Per distinguermi da lei aggiungerò da ora in poi al mio nome una emme.

Anna M.