Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 14 dicembre 2015

Danilo Quinto. Per andare all’Inferno, non è necessario crederci

«La misericordia» - disse mons. Stanisław Gądecki, vescovo di Poznań. in Polonia e presidente dell’episcopato del suo Paese, al termine dei lavori del Sinodo sulla Famiglia - «ha senso se ha a che fare con la Verità». Gądecki ha studiato un fuori moda, San Tommaso d’Aquino, per il quale nulla est caritas sine iustitia, sine intelligentia humilitate: quello che siamo, le situazioni che viviamo, quello che ci circonda, è buono di una perfezione limitata, raccolta in modo perfetto, eterno e infinito soltanto in Dio. Il Dottore Angelico, se vivesse nei nostri tempi – ipotesi del tutto astratta, perché i nostri tempi non sono tempi di Santi – rabbrividirebbe se ascoltasse il Vicario di Cristo dire che la Misericordia viene prima della Giustizia.

Un’affermazione, questa, che serve a più finalità: equiparare l’unica religione che salva le anime a credenze religiose che, in base alle parole del Vangelo, condannano l’uomo alla dannazione eterna; abolire il peccato e, di conseguenza, negare l’esistenza dell’Inferno.

Sul primo punto, è la stessa Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia ad affermare che
«La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli attributi più qualificanti di Dio. Israele per primo ha ricevuto questa rivelazione, che permane nella storia come inizio di una ricchezza incommensurabile da offrire all’intera umanità (…). L’Islam, da parte sua, tra i nomi attribuiti al Creatore pone quello di Misericordioso e Clemente. Questa invocazione è spesso sulle labbra dei fedeli musulmani, che si sentono accompagnati e sostenuti dalla misericordia nella loro quotidiana debolezza. Anch’essi credono che nessuno può limitare la misericordia divina perché le sue porte sono sempre aperte». La valenza della Misericordia, che va oltre i confini della Chiesa, porta all’augurio che «Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione».
Queste imprese inter-religiose, che si aggiungono a quelle ecumeniche senza rete, hanno come obiettivo l’equiparazione della religione fondata da Gesù con l’Ebraismo e con l’Islam e con le altre nobili (!) tradizioni religiose. Esse ledono il monito chiarissimo di San Paolo («E qual parte tra Cristo e Belial? E quale relazione tra il fedele e l’infedele? E quale compatibilità fra il tempio di Dio e gli idoli?», II Corinti 6,15-16), l’intero Depositum Fidei e la missione della Chiesa, che anche nel dialogo con i non cristiani, è solo quella di convertire le anime. Il che significa, confutare e sottolineare gli errori, combattere, con la parola ed anche con le armi, se necessario. Cristo non ha predicato il buonismo e l’adattamento all’altro, per garantire in questo mondo la Felicità Universale.

Tra le sue istruzioni agli apostoli, per la loro prima missione, si legge: «Se qualcuno non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri calzari» (Mt,10,1-23). I cristiani di ogni tempo – anche quelli di oggi, ma c’è chi non lo dice – hanno dovuto mettere nel conto il martirio, perché il loro primo dovere è affermare la loro fede.

Questa è anche la consapevolezza di San Francesco, quando – come documentano le Fonti Francescane – incontra nel 1219 il Sultano Malik al-Kamil, che gli chiede: «Il vostro Dio nei suoi Vangeli insegnò che voi non dovete rendere male per male, e non dovete salvaguardare la vostra tonaca […]. Quanto più dunque i cristiani non dovreste invadere le nostre terre […]». Risponde Francesco: «Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo di Cristo nostro Signore. Altrove, infatti, dice: ‘Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te’. E con questo ha voluto insegnarci che nessun uomo è a noi così amico e così parente, fosse pure a noi caro come un occhio della testa, che non dovremmo allontanarlo, strapparlo e del tutto sradicarlo, se tentasse di distoglierci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani giustamente invadono voi e le terre che avete occupato, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quanti più uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi». Chi non ama e non adora la Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, chi non si converte, è nemico della Chiesa fondata da Gesù Cristo. I nemici si amano, ma non si può essere con loro accondiscendenti. Si combattono virilmente, senza alcuna compromissione, perché questa porta alla complicità nel peccato.

Chi insegna una verità diversa, chi sostiene che la Misericordia viene prima della Giustizia – che per San Tommaso è sinonimo di Verità – non vuole considerare la divisione che viviamo su questa terra, che ha origine dal peccato dei nostri progenitori. Come scrive Sant’Agostino nel De Civitate Dei, è una divisione tra due amori:
«Di questi due amori l'uno è puro, l'altro impuro; l'uno sociale, l'altro privato; l'uno sollecito nel servire al bene comune in vista della città celeste, l'altro pronto a subordinare anche il bene comune al proprio potere in vista di una dominazione arrogante; l'uno è sottomesso a Dio, l'altro è nemico di Dio; tranquillo l'uno, turbolento l'altro; pacifico l'uno, l'altro litigioso; amichevole l'uno, l'altro invidioso; l'uno che vuole per il prossimo ciò che vuole per sé, l'altro che vuole sottomettere il prossimo a se stesso; l'uno che governa il prossimo per l'utilità del prossimo, l'altro per il proprio interesse. Questi due amori si manifestarono dapprima tra gli angeli: l'uno nei buoni, l'altro nei cattivi, e segnarono la distinzione tra le due città fondate nel genere umano sotto l'ammirabile ed ineffabile provvidenza di Dio, che governa ed ordina tutto ciò che è creato da lui: e cioè la città dei giusti l'una, la città dei cattivi l'altra. Inoltre, mentre queste due città sono mescolate in un certo senso nel tempo, si svolge la vita presente finché non saranno separate nell'ultimo giudizio: l'una per raggiungere la vita eterna in compagnia con gli angeli buoni sotto il proprio re, l'altra per essere mandata nel fuoco eterno con il suo re in compagnia degli angeli cattivi».
Padre Stefano Manelli – che non ha conosciuto la misericordia di Bergoglio e ha visto chiuse le porte anche dopo essersi pubblicamente umiliato nel chiedere udienza - durante un Seminario Teologico dei Francescani dell’Immacolata, che si tenne a Firenze nel 2008, affermò:
«Quale senso e valore può avere oggi il peccato mortale, se, peccando, si è salvi e si va ugualmente in paradiso come chi non pecca»? 
In realtà, riflettendo, è ovvio oggi il dover ammettere che, nei riguardi degli uomini, la negazione dell’Inferno – perché inesistente o chiuso o vuoto – costituisce un vero: - scacco matto all’onestà in rapporto alla disonestà, perché alla disonestà, per la “dottrina della misericordia”, toccherà la stessa premiazione dell’onestà; - scacco matto ad ogni virtù rispetto al vizio, perché la stessa ricompensa della virtù spetterà anche ad ogni vizio; - scacco matto alla giustizia rispetto all’ingiustizia, perché questa sarà del tutto equiparata, nel merito, alla giustizia. Se le cose stanno così, si è arrivati, potrebbe dirsi, alla fusione e identificazione fra Dio e Satana, fra Verità ed errore, fra Bene e male, fra Grazia e peccato: e così siamo all’assurdo razionale e morale. Qui abbiamo, infatti, quella infernale dottrina dell’unione degli opposti (o “coincidentia oppositorum”) che è una delle principali idee dell’alchimia esoterica, “disciplina arcana” che, con altre forme di “gnosi” esoteriche, forma il “deposito spirituale” della Massoneria moderna. Ma questa è, appunto, la realtà satanica. Oppure, si potrebbe dire che un dogma dell’inferno ridotto ad una “verità di carta”, basato su una “dottrina della misericordia” che equipara il vizio alla virtù, potrebbe essere insegnato soltanto da un “Satana travestito in Angelo della luce” (2 Cor 11, 14), come fa capire il padre Tomàs TYN, affermando che, di fatto, “il demonio non avrebbe nessun successo e non potrebbe fare strage di anime se non si travestisse da angelo di luce”».

Padre Manelli precisava:
«(…) Oggi, il silenzio traditore della verità dell’inferno vuole dominare e sta dominando il campo della Chiesa, spalancando le porte a tutte le possibili nefandezze e turpitudini, delitti e crimini di ogni genere, che sarebbero peccati per modo di dire, dal momento che nessuno va mai all’Inferno (vuoto? chiuso? inesistente?), secondo una fantomatica “dottrina della misericordia”».
Ancora: «Terrorismo e guerre, aborto e contraccezione planetari, massacri di embrioni, eutanasia e criminali genocidi, divorzio e adulterio, separazioni e libera convivenza (concubinaggio), omosessualità e pedofilia, bestemmia e turpiloquio, sessismo e nudismo, pornografia e porneia “ovunque il guardo giro”…: tutto questo, e altro ancora, per la distruzione della Morale cristiana. Crollo della partecipazione dei fedeli alla Santa Messa festiva (partecipazione precipitata dal 90% a meno del 10%); crollo pressoché totale della frequenza al Sacramento della Confessione; crollo delle vocazioni sacerdotali e religiose; chiusura di Missioni, di Seminari, di Monasteri, di Conventi; falso ecumenismo, invecchiamento del Clero e scandali fra i consacrati: tutto questo è per la rovina della santa Chiesa. In realtà, instaurato e affermato ormai – soprattutto da parte dei “dispensatori dei misteri divini” (1Cor 4,1) –, il “silenzio traditore” sulla verità divina dell’inferno eterno, e anzi, distrutta, nel popolo cristiano, la vera fede nel Dogma dell’inferno, appare evidente, – a chi riesce ad avere gli occhi aperti e a “vedere” in questi tempi di «potestà delle tenebre » (Lc 22,53) – che noi ci si sta già creando un vero Inferno di vizi e di peccati sul pianeta-terra, e che l’intera umanità, non credendo più nell’Inferno, sembra pazzamente incamminata verso il precipizio della perdizione eterna nel vero Inferno di satana, essendo ben certo quanto a suo tempo insegnava sapientemente il Cardinale Siri, scrivendo, con semplicità luminosa di linguaggio, che “mentre per andare in Paradiso bisogna crederci, per andare all’inferno non occorre affatto crederci. Anzi, se non ci si crede, ci si va meglio”». 
Nella parte conclusiva dell’intervento, Padre Manelli parlava di Fatima:
«è stata preparata da Dio come scuola di verità contro la scuola dell’errore di Satana, donando a noi, precisamente per questi nostri tempi, la garanzia e la conferma del Dogma di Fede dell’inferno, ossia di quella verità divina insegnata da Gesù stesso nel Vangelo per mettere in guardia gli uomini dal pericolo di dannare eternamente se stessi precipitando in quell’orrido regno di satana e dei suoi satelliti. Tutto questo, in definitiva, non può non essere considerato e valutato come un atto di amore materno, di premura materna, di misericordia materna del Cuore Immacolato di Maria verso di noi suoi figli sbandati e in pericolo di perdizione. Questa, sì, è la più vera, genuina e salvifica misericordia».
Danilo Quinto

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Si vive e si è uomini solo quando si è compresa l'oscurità, quando si fa tana nell'abisso, a quel punto, o si sceglie Dio, o ci si uccide.

Cesare Baronio ha detto...

Il giornale cattolico "The Remnant" ha pubblicato una petizione per le dimissioni di Bergoglio:
http://remnantnewspaper.com/web/index.php/fetzen-fliegen/item/2206-the-remnant-implora-papa-francesco-di-cambiare-rotta-oppure-di-rinunciare-all-ufficio-petrino

Le argomentazioni sono ineccepibili. Al di là dell'efficacia di questo gesto, la petizione segnala una diffusa indignazione nei confronti di Bergoglio e del suo personalissimo ed opinabile modo di intendere il proprio ruolo di Sommo Pontefice.

Anonimo ha detto...

ULTIMA ESTERNAZIONE BERGOGLIANA, trasmessa dalla tv odierna: Il "rigidismo clericale" è nefasto!

Qui un commento assieme a qualche altro argomento.

http://traditioliturgica.blogspot.it/2015/12/ricevo-e-rispondo-la-modestia-cristiana.html

Grazie per l'attenzione.

irina ha detto...

La Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, l'ha scritta da solo? C'è stata una revisione? Si consulta con qualcuno? Certamente tra lui che pensa sia bene un Giubileo della Misericordia e la Bolla che l'indice, qualcuno nel mezzo c'è. Quel richiamo ad Islamismo ed Ebraismo, non poteva essere risolto a piè di pagina dopo aver illustrato in lungo ed in largo gli esempi della Sacra Scrittura, dei Santi, della storia della Chiesa, della storia dei popoli cristianamente intesa. Forse solo a questo punto si sarebbe potuto fare un cenno veloce ad altri popoli e ad altre culture che tengono in gran conto la misericordia in generale e quella espressa dalla loro religione in particolare. Questo per fare un esempio alla buona da parte di una grande bestia, la sottoscritta.Son due anni che sottolineamo la preparazione raffazzonata,chi può gli dia con garbo una mano, se lui cozza si porta dietro tutti.Chi può lo aiuti. Se solo riuscisse a capire la differenza tra ostinazione e costanza i due terzi dei problemi sarebbero risolti.

RR ha detto...

Irina,
ma lo sai chi sono i suoi teologi di riferimento, i suoi canonici di riferimento, i suoi "consigliori" ? Tucho, Kasper, Pioli ( o nome simile per i due "motu proprio")...Dio li fa e poi li accoppia. Chi l'ha messo lì, sapeva che avrebbe ascoltato solo il suo giro di amicizie fidate. Vedi anche la storia della Chaouqui: Magister, e non solo, credo, glielo hanno detto in tutti i modi che non andava bene (bastava guardarla per capirlo) e lui niente, l'ha nominata ugualmente.
RR

il maccabeo ha detto...

Ottimo come sempre Danilo Quinto.
La misericordia è poi una virtù unicamente cattolica.
Non ci può essere “Misericordia” piena dove Iddio non si piega EFFICACEMENTE sull'umanità, resa miserabile dalla ferita del peccato originale e dei mille peccati da essa scaturiti, assumendola per SANARLA e RICREARLA.
Ora le false religioni o non credono in un Dio capace di congiungersi all'umanità, vedi l'Islam per cui l'Incarnazione è una bestemmia inaccettabile, o non credono in un Dio che si sia già ricongiunto all'umanità, vedi ebraismo attuale che nega la venuta già realizzata del Messia rifiutando il Cristo, o non credono in un Dio che abbia voluto sanare l'umanità, vedi Protestantesimo dove l'umanità è solo ricoperta esternamente dai meriti di Gesù, ma non EFFICACEMENTE ED ESSENZIALMENTE risanata dal suo peccato.
Non parliamo poi delle religioni “pelagiane” quali buddismo, induismo e religioni orientali in genere dove non ci si pone neppure il problema del peccato e dove l'uomo si beatifica da solo coi suoi personalissimi sforzi tramite lo yoga o la meditazione del nulla.
La MISERICORDIA dunque, quella vera, NON “ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam”, NÉ può “favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose”, poiché nessuna di esse ha la più pallida idea di cosa questo termine eminentemente cristiano possa significare.
A meno che non si intenda per “misericordia” qualsiasi manifestazione di attenzione verso i bisogni o le aspettative più disparate dell'essere umano. Ma di quel tipo di misericordia ne sono capaci pure i cani e i gatti verso i loro padroni.
Il motivo però che spinge il cane a difendere il suo padrone o il gatto a fare le fusa quando la “single” (una volta si diceva zitella) di turno arriva a casa dopo una giornata di lavoro non è senz'altro quello di salvarli dal peccato e dalla sua conseguenza ineluttabile, l'inferno.
Per cui affermo che la “misericordia”, nel suo vero senso di virtù divina che si carica dei peccati degli uomini per sanarli davvero e realizzata pienamente solo da Gesù Cristo, ci innalza verso il cielo, separandoci ed isolandoci giocoforza da ogni altra falsa religione, che, rifiutando il Salvatore, rifiuta questa SALVEZZA EFFICACE.
“Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia”.

Era ora !!! ha detto...

http://www.lastampa.it/2015/12/12/blogs/san-pietro-e-dintorni/usa-laici-causa-a-prete-gay-r24iHwHTFkwRYgxWSeREyK/pagina.html

il maccabeo ha detto...

Ecco perché la vera misericordia non può neppure essere messa in competizione con la giustizia, cercando tra le due chissà quale priorità, contraddizione o contrarietà.
La giustizia cristiana, che consiste nel “dare a ciascuno il suo”, consiste infatti nel riconoscere le cose come stanno, e cioè che Iddio è “ens a se”, assolutamente sufficiente a se stesso, mentre l'uomo, oltre che “ens ab alio”, cioè già per natura creatura infinitamente inferiore a Dio, è pure ferito dal peccato e ha dunque doppiamente bisogno del suo Dio, in quanto Creatore e in quanto Salvatore.
Senza questa giustizia, cioè senza questa capacità di riconoscere e distinguere il Creatore dalla creatura, nonché lo stato miserevole dell'uomo ferito dal peccato, nessuna misericordia vera è possibile sulla terra.
E non può dunque stupire come invece in Dio Giustizia e Misericordia siano del tutto unite e mai contrarie o contraddittorie, come qualcuno vorrebbe far credere applicando a Dio quelle parvenze di giustizia tutta umana, in realtà spesso solo egoismo, che si ritrovano sulla terra.

Anonimo ha detto...

La notizia riportata da La Stampa il cui link è nel commento di Era ora!!!, non è completa.
Come al solito non si ha parlato del cardinale di New York, forse perché in Italia il grande amico di papa Francesco dev'essere nascosto per non dar dispiacere al papa?
In realtà pare che questo cardinale non avesse fatto nulla, dopo essere stato informato da molto tempo su come stavano le cose. Lo stesso cardinale che, pur di non sborsare soldi per ricompensare le vittime di abusi sessuali, cercava di stornare i fondi dell'arcidiocesi in altri conti correnti, come si riportava qualche tempo fa.

irina ha detto...

RR
visto che non si può far altro che tenerselo, occorre tenerselo nel migliore dei modi. La figura che ho in mente e che potrebbe essere aiuto suo e nostro è tra quelli che raccolgono il materiale e/o seguono le varie stesure di un documento e/o fanno l'editing. Persone attente, accurate che parlano a ragion veduta ed hanno una conscenza certa del come si è sempre fatto. Se questa persona esiste,non può non esistere, ed ha una sensibilità desta al momento che stiamo attraversando tutti,e questo è il diffiile, potrebbe assumersi il compito di angelo custode di tutto ciò che rimane scritto,confrontandosi sempre con l'autore ed insieme a lui lavorare e affinare sempre più e meglio la forma che è anche contenuto.Lui stesso non potrà che essere contento se migliora, no? Sulla ragazzotta, noi donne capiamo molto di più e molto prima.Per il resto hai ragione.

Josh ha detto...

ancora sulla misericordia facile:

Siracide 5,5

Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.

p.s.
grazie Maccabeo.

Era ora ! ha detto...

L'articolo de La Stampa , così come e' riportato , lo leggo come un atto di misericordia contro un atto di ribellione a Dio . In questo modo Dio gli tende la mano . Il poveretto , irretito , sicuramente non la percepiva piu'come tale e forse da solo non sarebbe riuscito a risalire , a correggersi . Il mio scopo e' quello di pregare per le anime morte dei peccatori , la mia in primis .

il maccabeo ha detto...

Prego Josh. Troppo buono. E grazie anche a Lei per Siracide 5,5. :)

Nicòla ha detto...

@Cesare Baronio;
#Nicòla
EMINENTISSIMO Card. Baronio,
queste petizioni, a parte che servono solo a far schedare chi le firma, a parte tante altre questioni, sono armi a doppio taglio. Mettiamo che, un giorno giunga il famoso Papa che, come Radaelli dice, ripareggerà tutto. Ebbene, una petizione contro di lui, non bisogna essere profeta per non ritenere temerario, il pensare che di firme, ne raccoglierà almeno altrettante.

Anonimo ha detto...

http://gloria.tv/media/L61oyUqXNmf

RR ha detto...

Nicòla,
in quel futuro e speriamo prossimo caso, la petizione la firmeranno gli atei, gli agnostici, gli anticlericali, i protestanti, gli ebrei, i musulmani, gli ortodossi,ecc.ecc. , NON veri cattolici. Sarà pubblicata in primis sul New York times e strombazzata ai 4 venti.
Questa, non pubblicizzata, sicuramente ostracizzata dalla gerarchia, è firmata da Cattolici.

Se la lettera a Focus o questa petizione fossero comparse con BXVI, ogni TG ne avrebbe parlato. Invece no. Il silenzio del MSM (main stream media) è significativo. Dev'essere quindi cosa buona e giusta.

RR
PS: già in un'altra occasione ho scritto che questo modo di agire, scrivere e firmare "Petitions" è molto anglosassone(UK +USA). Viene anche usato, con certi limiti e criteri, per proporre leggi e farle approvare. Lo considerano molto democratico. Certo, noi abbiamo Renzi ed il Jefe, quindi di democrazia ne sappiamo di più.

Nicòla ha detto...

Egregia Dottoressa R.r.,
è proprio il concetto. E'il pensare, come nota Lei, che sia possibile e lecito cercare di influenzare le Autorità della Chiesa reputate legittime, attraverso una manfrina pseudo-democratica, molto british, è già una vittoria del nemico. Aggiungo che, tali strumenti, oltre alla schedatura da parte di chi li riceve, causa anche un'altra schedatura (o, se preferite, una raccolta di indirizzi) a disposizione degli organizzatori.

mic ha detto...

Aggiungo che, tali strumenti, oltre alla schedatura da parte di chi li riceve, causa anche un'altra schedatura (o, se preferite, una raccolta di indirizzi) a disposizione degli organizzatori.

Comunicazione a doppio taglio: questa considerazione tende a dissuadere chi fosse già un po' timoroso... In ogni caso mentre, come sottolinea Rosa, in un certo contesto le petizioni hanno una loro ragion d'essere, per quanto mi riguarda, dopo aver sottoscritto tutte quelle condivisibili, dall'esito nullo, non ci perdo tempo e cerco di combattere la mia battaglia su altri fronti.
Tuttavia emerge il dato che le voci critiche aumentano esponenzialmente in tutte le latitudini e a diversi livelli. Allo stato attuale sembra non servire a nulla; ma una possibile restaurazione potrebbe trovare animi già sensibilizzati e pronti a coglierne la necessità.

Rr ha detto...

Ecco, è proprio le "autorità legittime" su cui non sono d'accordo: per me non sono affatto legittime, sono arrivate la' dove sono con l'inganno, il sotterfugio, le cabale( nel senso proprio del termine), le mafie, i ricatti, le intimidazioni, le campagne di stampa ben orchestrate ed a senso unico, la corruzione economico finanziaria e dei costumi e morale, potrei andare avanti.
La petizione è fin troppo rispettosa e, se vogliamo,è un po' "the last call": abbiamo supplicato che non si facesse strame del matrimonio cattolico, la fedeltà al quale in Uk ed USA è costata sangue e discriminazioni, ma siamo stati ignorati. Ora, dopo aver osservato come la nostra Fede ed ortodossia, la nostra dottrina, per la quale appunto i "British" tanto hanno sofferto, quelli rimasti cattolici, e che si ribellarono ad Enrico VIII anche in nome di una lotta all'assolutismo, quindi anche in nome della libertà ( ribellarsi al tiranno è lecito, scriveva S.Tommaso, o ricordo male?), dicevo, dopo tutto questo, preghiamo ancora colui che il mondo acclama come Papa, di ascoltarci.
Ignorerà anche quello? Next step...tante cose. Basta donazioni a pioggia alla Chiesa cattolica americana "ufficiale", stop agli aiuti al III mondo a pioggia da prte dei Cattolici americani, campagne di stampa e su internet, afflusso in massa ai centri FSSPX, donazioni ai suoi seminari ed istituti, ricorso alla legge ed allo Stato per far valere i propri diritti, v. Il caso contro vescovo spendaccione.
Del resto che la misura si stia colmando lo dimostra la scarsa affluenza a Roma, che non è perché c'è ancora la crisi o c'è il terrorismo.

io ho firmato, e non m'interessa se mi schedano o no. Tanto siamo tutti già schedati.
Aaltro al momento, a parte pregare e chiedere al Signore ancora per quanto tempo saremo afflitti dal VdR che ci ha voluto giustamemte infliggere, cosi impariamo a criticare e non sostenere i pochi pastori buoni che ancora abbiamo, a fare gli schizzinosi ed i puristi di fronte ai "lefebriani" ed i " sedevacantisti"( manco avessero la peste), a fare le pecore belanti dietro il politically correct, a politicanti da
strapazzo, dietro la UE e le sue "magnifiche sorti e progressive", dietro gli spauracchi su questo e quello ( cfr anche quel che e' successo domenica in Francia).
L'unico appunto a queste petizioni è di carattere linguistico: non devono essere scritte ne' in Inglese, ne' in italiano, e tanto meno, Dio ne guardi in Latino, ma in porteno, l'unica lingua parlata e compresa dal VdR.
E criticavano BXVI, quando usava l'Italiano la' dove non conosceva la lingua ( in Croazia, per es., in Palestina...). Robb de matt! L'ignoranza al potere! Almeno i sessantottini chiedevano la fantasia al potere!
Rr