Santa Teresa d'Avila scrisse della sua interiorità. Un passo recita che lei si trovò a un bivio. Nella preghiera era giunta a dover prendere una decisione: o smettere di pregare oppure farsi Santa! Comprese che la vita cristiana è radicale: o tutta per Dio o tutta del diavolo. Il maestro divino l'aveva d'altronde ammaestrata: "Chi non è con Me è contro di Me e chi non raccoglie con Me disperde". Senza vie di mezzo. Senza esitazioni. "Chi ama suo padre o su madre più di Me, non è degno di Me" e "Chi mette prima mano all'aratro e poi si volge indietro non è adatto al regno dei cieli".
Santa Teresa aveva capito ciò che tanti altri hanno poi capito dopo di lei: per Gesù Cristo vale davvero la pena spendere tutta - ma proprio tutta - la propria vita, senza lasciare nulla ad altri! Divenne una Santa di prim'ordine e una delle prime donne dottore della chiesa! La vera preghiera porta sempre a questo bivio.
Se non ci è mai capitato di arrivare a considerare queste due strade sentendo dentro di noi l'urgenza di deciderci a percorrerne una senza esitare, forse è vero che non siamo capaci di pregare veramente. Non deve stupirci questo, poiché San Paolo stesso ce lo dice: "Non sappiamo infatti cosa è conveniente chiedere nella preghiera" cioè non sappiamo pregare! Per questo "Lo Spirito Santo ci istruisce" in unione al Vangelo del Signore che ci ha insegnato il Pater Noster e tanto altro.
Se però è vero che non sappiamo pregare e che lo Spirito viene in nostro soccorso, altrettanto vero è che noi dobbiamo "perdere tempo" a pregare! Cioè, non possiamo limitarci alle preghiere del mattino e della sera. Dobbiamo metterci in ginocchio davanti all'Eucaristia, prendere il Rosario, meditare la Sacra Scrittura, dialogare faccia a faccia con il Signore, ogni giorno!
Non esito ad affermare che la rovina dei cristiani è la perdita dello spirito di preghiera! La Chiesa oggi è piena di cristiani che non pregano più! Piena di cristiani che non hanno un rapporto personale con Dio! I cosiddetti "cristiani della domenica" che si vedono alla Messa festiva e poi tutto come se niente fosse. Qualcuno li ha definiti i "praticanti non credenti". Non ci sono solo i "credenti non praticanti" che di fatto imitano il demonio nel fare la propria volontà e non quella di Dio pur dicendo di credere!
Non è importante analizzare il perché oggi i cristiani non preghino più, di chi sia la colpa, ognuno può pensare ciò che vuole. Ciò che conta e che mi auguro e che chi legge queste poche righe possa decidersi a spendersi per Gesù Cristo! Ogni giorno almeno mezz'ora, in silenzio, in chiesa o in casa, meditando o pregando! Accostandosi al paradiso! Padre Pio diceva che quando preghiamo la distanza infinita che c'è tra noi e il Creatore scompare! Non c'è più! Dio è più intimo a noi di noi stessi, diceva S. Agostino, ma che peccato che tanti cristiani non se ne avvedano perché non pregano!
La preghiera è la chiave che apre la porta del cuore di Dio. Chissà le richieste che avremo da fargli! Ma perché allora non preghiamo? Non ci mettiamo a pregare per ottenere quelle cose che pensiamo possano giovare a noi e ad altri? Perché ci aspettiamo che Dio ci dia tutto senza chiedere? La preghiera è il regalo più grande che ci è stato fatto dal cielo, la possibilità concreta di comunicare con il cielo e non la buttiamo via, la calpestiamo senza ritegno! Quanto tempo perso senza pregare! I "Mah io di pregare non ho tempo" ... Quante bugie ci raccontiamo! Quando a una cosa ci teniamo il tempo per farla lo troviamo! Rinunciamo al ristoro ma la facciamo! Perché teniamo così poco alla preghiera che dovrebbe essere il primo impegno della giornata per un figlio di Dio? Il tempo buttato in cose frivole, senza importanza, quando con un'ora sola di preghiera si può conquistare il paradiso! Che spreco, che brutto - e' il caso di dirlo - peccato! Non è forse vero che il tempo una volta perso non può più essere recuperato? Non è vero che sprecare il tempo e' disprezzare il dono di Dio? E quanti confessano di perdere tempo quando si accostano al confessionale? Quanto tempo perso in cui si poteva pregare e così forse contribuire alla salvezza delle anime dei fratelli e quindi della nostra!
Papa Benedetto XVI scriveva a suo tempo che per salvarsi l'anima bisogna lavorare per la salvezza degli altri e aggiungeva che primo compito di chi si adopera nella salvezza altrui è proprio la preghiera! "Pregare gli uni per gli altri" dice San Paolo. Quanto? "Giorno e notte" senza ritegno, dice sempre l'apostolo. Sull'esempio di Gesù Cristo che passava le notti in preghiera e che passo' trent'anni della sua vita nel nascondimento e nella preghiera. Sull'esempio dell'Immacolata, icona vivente della Chiesa, che "meditava tutto ciò che avveniva nel suo cuore" per farne un canto di lode al Signore. Che Lei ci aiuti a esultare ogni giorno nello Spirito Santo e a cantare così il nostro Magnificat! Così sia. (Cristiano M.G. - Fonte)
7 commenti:
Giorno e notte non solo con la preghiera vocale, ma anche con l'alzare il cuore ed i pensieri a Dio, durante la giornata, spesso piena di lavoro da fare, con l'offrire ad Esso il nostro lavoro, le nostre gioie, i nostri dolori, con il fare spesso comunioni spirituali, con il fermarsi davanti ad un'immagine sacra per la strada per salutare.
A volte si pensa che il tempo manchi per lunghe preghiere in ginocchio, ma si può pregare ovunque, anche mentre si lavano i piatti. Certo l'ideale è trovare un momento di riposo, lontano da tutti e tutto, nel silenzio, per poter ascoltare Dio, perchè spesso ci sfugge la sua voce in mezzo al frastuono del mondo. Soli davanti ad un tabernacolo abitato da Gesù è il posto ideale,ma non sempre ci è concesso e allora preghiamo li dove Dio ci vuole.
Grazie Annarè. È così che dobbiamo essere e fare.
C'è anche tutta la preziosità del tempo che ci è Donato e va speso davanti al Signore, senza incorrere in quel che anche il linguaggio corrente ci fa capire, cioè senza 'ingannare' né 'perdere' il tempo... il che ci può succedere; ma per grazia ce ne accorgiamo e riusciamo a riorientarci.
Il vivere alla presenza di Dio, durante la giornata, nelle nostre incombenze quotidiane; compiere i nostri doveri quotidiani per amore di Dio e a servizio dei fratelli, in un certo qual modo è già una specie di preghiera, un vivere sulla terra ma con il cuore e lo sguardo rivolti al Cielo. Altro che "il buon cristiano non deve guardare il alto, ma in basso, non deve cercare di perfezionarsi, perché così porta la divisione (tra buoni e meno buoni) nella sua comunità", come disse l'anno scorso un pretino modernista nell'omelia, con serietà e convinzione. Cosa ci toccca di sentire a Messa, cara Annarè.
Girando in autobus o camminando per Roma spesso mi sono sorpresa a vedere persone , specialmente donne , che senza alcun indugio si fanno il Segno di Croce quando passano davanti ad una Chiesa . L'avevo anch'io questa abitudine appresa da bambina . Mi sono sentita rimproverata : " E tu ? Ti vergogni di me ? " Ho ripreso questa piccola dimostrazione di affetto . Un niente !
SEGNARE SE STESSI CON IL SEGNO DELLA CROCE E' PRONUNCIARE UN SI' VISIBILE E PUBBLICO A COLUI CHE E' MORTO PER NOI E CHE E' RISORTO , AL DIO CHE NELL'UMILTA' E DEBOLEZZA DEL SUO AMORE E' L' ONNIPOTENTE , PIU' FORTE DI TUTTA LA POTENZA E INTELLIGENZA DEL MONDO .
BXVI
Il presente anno sia più fertile,di quello già scorso, in buone opere.
Padre Pio
P.S. Prepariamoci a festeggiare la SS.Madre di Dio .
Siamo grati alla Madonna perche' e' stata Lei che ci ha dato Gesu' .
Nutriamo l'anima ! Santo anno e Dio Benedica tutti !
Se volete , collegandovi in questo momento alla Radio Buon Consiglio potete recitare insieme alle Sorelle dell'Immacolata il S.Rosario per tutti i Sacerdoti : http://www.radiobuonconsiglio.it/
Ricordiamoci di aggiungere questo impegno alla nostra agenda 2016 .
Cosa ti costa ? Appena mezz'ora . A domani !
W Maria , W Gesu' !
http://www.maurizioblondet.it/il-cardinal-burke-arruola-credenti/
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