Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 18 maggio 2016

Basta sanzioni alla Siria e ai siriani!


Vi invitiamo a firmare il seguente appello, redatto da alcuni esponenti religiosi,
tra cui padre Abou Khazen, padre Pizzaballa e le monache trappiste di Azeir

Vi invitiamo a firmare il seguente appello – “Basta alle Sanzioni alla Siria e ai Siriani” – redatto da esponenti religiosi operanti in Siria.

Nel 2011 l’Unione Europea, varò le sanzioni contro la Siria, presentandole come “sanzioni a personaggi del regime”, che imponevano al Paese l’embargo del petrolio, il blocco di ogni transazione finanziaria e il divieto di commerciare moltissimi beni e prodotti. Una misura che dura ancora oggi, anche se, con decisione alquanto inspiegabile, nel 2012 veniva rimosso l’embargo del petrolio dalle aree controllate dall’opposizione armata e jihadista, allo scopo di fornire risorse economiche alle cosiddette “forze rivoluzionarie e dell’opposizione”.

In questi cinque anni le sanzioni alla Siria hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l’attivismo delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa. E si aggiungono a una guerra, che ha già comportato 250.000 morti e sei milioni di profughi.

La situazione in Siria è disperata. Carenza di generi alimentari, disoccupazione generalizzata, impossibilità di cure mediche, razionamento di acqua potabile, di elettricità. Non solo, l’embargo rende anche impossibile per i siriani stabilitisi all’estero già prima della guerra di spedire denaro ai loro parenti o familiari rimasti in patria. Anche le organizzazioni non governative impegnate in programmi di assistenza sono impossibilitate a spedire denaro ai loro operatori in Siria. Aziende, centrali elettriche, acquedotti, reparti ospedalieri sono costretti a chiudere per l’impossibilità di procurarsi un qualche pezzo di ricambio o benzina.

Oggi i siriani vedono la possibilità di un futuro vivibile per le loro famiglie solo scappando dalla loro terra. Ma, come si vede, anche questa soluzione incontra non poche difficoltà e causa accese controversie all’interno dell’Unione Europea. Né può essere la fuga l’unica soluzione che la comunità internazionale sa proporre a questa povera gente.

Così sosteniamo tutte le iniziative umanitarie e di pace che la comunità internazionale sta attuando, in particolare attraverso i difficili negoziati di Ginevra, ma in attesa e nella speranza che tali attese trovino concreta risposta, dopo tante amare delusioni, chiediamo che le sanzioni che toccano la vita quotidiana di ogni siriano siano immediatamente tolte. L’attesa della sospirata pace non può essere disgiunta da una concreta sollecitudine per quanti oggi soffrono a causa di un embargo il cui peso ricade su un intero popolo.

Non solo: la retorica sui profughi che scappano dalla guerra siriana appare ipocrita se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire le cure, negare l’acqua potabile, il lavoro, la sicurezza, la dignità a chi rimane in Siria.

Così ci rivolgiamo ai parlamentari e ai sindaci di ogni Paese affinché l’iniquità delle sanzioni alla Siria sia resa nota ai cittadini dell’Unione Europea (oggi assolutamente ignari) e diventi, finalmente, oggetto di un serio dibattito e di conseguenti deliberazioni.
Firmatari
Padre Georges Abou Khazen – Vicario apostolico dei Latini ad Aleppo
Padre Pierbattista Pizzaballa – Emerito Custode di Terrasanta
Padre Joseph Tobji – Arcivescovo maronita di Aleppo
Padre Boutros Marayati – Vescovo armeno di Aleppo
Suore della Congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione dell’Ospedale “Saint Louis” di Aleppo
Comunità Monache Trappiste in Siria
Dottor Nabil Antaki – Medico, ad Aleppo, dei Fratelli Maristi
Suore della Congregazione del Perpetuo Soccorso – Centro per minori e orfani sfollati di Marmarita
Firma qui

2 commenti:

Luisa ha detto...


"In questi cinque anni le sanzioni alla Siria hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l’attivismo delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa. E si aggiungono a una guerra, che ha già comportato 250.000 morti e sei milioni di profughi."


La verità ufficiale servita da governi, politici e media al seguito è che Bachar el Assad è un criminale da eliminare, il solo responsabile del dramma siriano, le bombe sono solo e tutte "sue", il suo "regime" il solo ostacolo sulla via della pace, dunque da eliminare, l`obiettivo centrale delle riunioni di pace è la soppressione del "regime" di Bachar Assad, pochissimi sono i commentatori ad avere l`onestà e serietà di dire tutta la verità, anzi le loro fonti, credibili a prescindere, sono certi osservatori dei diritti degli uomini che, in realtà, non sono altro che delle antenne di chi finanza e sostiene i ribelli.

Arabia Saudita e Katar, gli Stati principali che dall`inizio stanno dietro questo conflitto, non solo non sono messi in questione ma sono considerati alleati, con loro i governi europei firmano succosi contratti di vendita d`armi, mentre loro continuano a comperare banche, industrie, clubs di calcio prestigiosi, territori interi, finanziano moschee e immam.

Il denaro non ha odore si dice da noi, non lo ha nemmeno quando l`odore è quello del sangue delle vittime.

Recentemente il direttore dell`orchestra sinfonica siriana, Missak Baghboudarian, è stato intervistato dalla radio svizzera romanda ad un`ora di grande ascolto, il giornalista, visibilmente contrariato da quel che diceva il direttore e cioè che poteva continuare la sua attività grazie anche all`aiuto delle autorità, e dopo aver tentato invando di fargli dire qualcosa di negativo sul "regime siriano",ha preso congedo e in modo lapidario concluso che quello era solo il punto di vista del signor Baghboudarian ...
Bachar el Assad è il male assoluto a prescindere.

Flavio ha detto...

Ho firmato.