Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 9 agosto 2022

C’è la milizia di Dio che combatte con la parola; e c’è la milizia di Dio che combatte con la preghiera e con il sacrificio

Lo sappiamo bene e ce lo siamo ripetuto più volte. Ma è bene farne memoria sull'esempio dei santi per chi, in questi tempi difficili, si sentisse sopraffatto e inadeguato. Cogliamo anche l'occasione per ricordare la triplice ramificazione della Chiesa universale nella Comunione dei Santi: la Chiesa militante, quella dei viventi, impegnati nel combattimento spirituale in terra; la Chiesa purgante, quella delle anime del purgatorio che aspettano di entrare in cielo; la Chiesa trionfante, quella delle anime di tutte le persone che si trovano in cielo.

C’è la milizia di Dio che combatte con la parola; e c’è la milizia di Dio che combatte con la preghiera e con il sacrificio

Vi è la milizia di Dio che combatte con la parola e l’azione prorompente... Noi siamo di quell’altra milizia di Dio, umile e nascosta, ma ugualmente apostolica, che combatte con la preghiera e il sacrificio, e che versa goccia a goccia il sangue del cuore...
Amare, cantare, acclamare, sì, la folla lo sa fare davanti a questo Cuore che brucia d’amore per gli uomini.
Pregare, compatire, offrire, riparare e soffrire per Lui che ha conosciuto tutte le agonie e tutti i dolori è la missione degli amici privilegiati. Buttiamoci ardenti in quest’opera di riparazione, nonostante la nostra piccolezza. (Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny 1841-1844)

13 commenti:

Amen! ha detto...

Riparare,,ricucire,riannodare,ogni filo che si sfrangia, che si logora, che si spezza spezza nel grande sudario della Famiglia cattolica.

Chi fa e chi disfa ha detto...

Bergoglio ha telefonato a don Michele Madonna, prete di Napoli, per complimentarsi personalmente con lui.
Bene, si dirà, forse ne ha fatta una giusta. Se "nomen omen", don Madonna sarà sicuramente un grande devoto. Invece, don Michele Madonna, ex disc jockey di professione, è noto per avere trasformato il suo oratorio in una discoteca, dove fa ballare per ore i suoi giovani parrocchiani sulle musiche da chiesa, remixate in chiave disco. Li chiama "rave cristiani". Non siamo al grottesco, quindi. Siamo oltre. Siamo al profano che si è mangiato completamente il sacro.

Poteva forse Bergoglio non complimentarsi personalmente con lui? Poteva forse non esprimergli il suo compiacimento? Poteva non dirgli bravo e non incoraggiarlo a continuare? Bergoglio che detesta i "preti rigidi", con la talare, quelli che insegnano ancora un po' di dottrina cattolica e che magari in qualche caso dicono persino Messa col vetus ordo? Bergoglio che saluta con le corna, che mette il naso da clown? Bergoglio che parla di Cristo e di Maria come un avvinazzato da bar? Bergoglio che a Buenos Aires distribuiva l'Eucarestia come le caramelle? Bergoglio che non si inginocchia mai davanti al Santissimo, ma in compenso si sdraia ai piedi di politici africani? Bergoglio che soprattutto ha adorato un idolo pagano, la Pachamama? Bergoglio che odia tutto cioè che è bellezza, sacro e Tradizione?
Bergoglio in grande e don Madonna in piccolo sono esattamente la stessa cosa. La dissoluzione del cattolicesimo ufficiale. Il profano che è entrato nel sacro e se l'è divorato.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Quando ci si inginocchia davanti a Gesù eucaristia, il diavolo e tutto l'inferno tremano

Don Leonardo Maria Pompei
https://www.youtube.com/watch?v=JGAoT301X48

La Madonna e l'eucaristia. Sconcertanti ed edificanti rivelazioni del diavolo sulla grandezza dell'eucaristia e sul rapporto tra la Madonna e l'eucaristia. La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi, di padre Francesco Bamonte, veglia di sabato 23 Luglio 2022

Anonimo ha detto...

Il fatto nel fatto consiste nella pubblicizzazione della notizia che sarebbe potuta rimanere un fatto privato. Sarebbe bastato che una delle due parti avesse espresso il desiderio di non propagandare la notizia. .......manco a parlarne!!!! Ne avrebbe risentito la reclame pro segni dei tempi, pro chiesa in uscita, pro prossimità e tutte le altre amenità appresso

Anonimo ha detto...

In Germania sull'aborto i cattolici la pensano come i radicali
Sondaggio da incubo. Solo il 17% dei fedeli approva che «il Papa e la Chiesa siano contrari» alla soppressione prenatale

9 agosto ha detto...

Molto spesso, nel dibattito atomico si pone l'accento su Hiroshima, che fu devastata da un ordigno all'uranio e causò devastazioni enormi.
Spesso però, Nagasaki passa in secondo piano; si è spesso soliti ricordare questa come "E poi su Nagasaki".

La drammaticità di Nagasaki è su più livelli; la testata usata su quella città era al plutonio e causò devastazioni ben maggiori.
Sarebbe come immaginare che, dopo un colpo di pistola al petto, l'assassino abbia preso un fucile a pompa e abbia colpito nuovamente.
Nagasaki, come molti fanno notare, era anche il centro del Cattolicesimo in Giappone; a Nagasaki erano stati crocifissi nel lontano 1597 numerosi martiri e su quella collina si erano poi consumati roghi nel secolo successivo.
A Nagasaki erano avvenuti anche dei miracoli legati alla Santa Messa e vi era la comunità cattolica più grande del Giappone.

Possiamo bollare come maldicenza e diceria quella pia tradizione che vuole l'atomica su Nagasaki ordinata da Truman per ripicca contro Pio XII, si può e forse è anche prudente.
Ciò che è indubitabile è che a Nagasaki, volenti o nolenti, fu colpito il cuore stesso della Fede in Giappone.
Il paese nel Dopoguerra fra l'emergenza delle mafie e di altri problemi seri di morale, è divenuto oggi un paese con una storia affascinante e una cultura profonda (che non si limita ai fumetti e al sushi) con delle ferite dovute al paganesimo che solo il Cattolicesimo poteva e può sanare; una cultura nobile che ha bisogno di essere sgrezzata dal marciume ma che col passare dei decenni è stata banalizzata e portata nelle sue storture all'eccesso.

Colpendo Nagasaki, non solo si è compiuto un crimine di guerra.
Colpendo Nagasaki si è colpita la parte più nobile del Giappone e quel cuore che poteva e può redimere, nobilitare ed elevare il Giappone.
Un colpo che però per quanto duro non potrà mai annientare quel Cuore che non aspetta altro che continuare ciò che né le persecuzioni né le bombe possono cancellare per sempre.

Anonimo ha detto...

Edith Stein
9 agosto 1942

Teresa Benedetta, voglio crederlo, incontrò la pienezza del vero,
il Volto del Bell'Amore,
quando le si aprì davanti quella "settima stanza" del percorso di fede disegnato da Teresa d'Avila,
che per lei fu la stanza della camera a gas di Birchenau: il cortile delle betulle.

Resa offerta totale, in comunione con il suo popolo d'origine,
trattato come "pecora da macello",

e con il dolce Cristo
nel suo sacrificio che continua,
fino alla fine del mondo,

per la salvezza di ogni singolo uomo,
al cuore della Chiesa.

Così, in se', ha fatto "dei due un popolo solo". Facendo la pace.

E allora per lei fu luce.
Dopo tanto andare nel buio.

Ora custodisce, per noi, il cuore antico e dimenticato
di ciò che ancora chiamiamo Europa.

Anonimo ha detto...

Sono cattolici di nome, ma non di fatto.

Una parola di verità ha detto...

Con l' aprire le porte a persone di qualsiasi religione, si ottiene il vantaggio di persuadere il grande errore moderno dell' indifferentismo religioso e della paritá di tutti i culti, via opportunissima per annientare le religioni tutte.
Qual' è il modo per annientare le religioni? Quello di considerarle alla stessa stregua: quello di far perdere l' identità di ciascuno.
Qual' è il proprium della religione cattolica? Gesù Cristo, ossia la salvezza operata da Dio, mediante Gesù Cristo.
Il nostro, è il Dio di Gesù Cristo e il nostro dialogo, non può che avvenire per mezzo di Gesù Cristo perchè è Lui la parola fatta carne.
Papa Leone XIII

Toh ! guarda... ha detto...

Sulla Comunione in bocca. Una testimonianza e qualche idea
di Lorenzo Mannello
Mi sentivo perso e chiedevo a Dio di farmi incontrare un santo sacerdote. Volevo capire se sbagliavo, se a non voler fare quello che in definitiva tutti facevano peccavo di presunzione. Un giorno, dopo un giro in centro, entrai in una chiesa e trovai un sacerdote che confessava. Decisi di accostarmi al sacramento e dopo l’assoluzione, preso coraggio, gli dissi che non ricevevo la Comunione in mano e non sapevo cosa fare. Egli, serafico, mi rispose che la distribuiva in bocca e a questo fine faceva formare ai fedeli due file: una per la distribuzione in mano, l’altra per la Comunione in bocca. Ricordo che rimasi di stucco. Quando avevo oramai perso le speranze, una gioia incontenibile mi pervase. Avevo trovato quello che cercavo.

https://www.aldomariavalli.it/2022/08/09/sulla-comunione-in-bocca-una-testimonianza-e-qualche-idea/

Ho un Messalino festivo del 1966
di Padre F.Castegnaro e Padre G.De Santi
edito da Messaggero di Sant'Antonio - Padova -
1^Edizione Secondo le nuove disposizioni liturgiche promulgate dal Concilio Ecumenico Vaticano II

Presenta una colonna in latino e il corrispettivo testo a fronte in italiano.
Alla voce "Comunione dell'Assemblea" e' così riportato:
E' bene che i fedeli si accostino alla Mensa Eucaristica processionalmente, cantando. In tal caso ricevono la S.Comunione in piedi**. Invece quando si presentano in ordine sparso o isolati, in ginocchio**

** in ogni caso non era in mano!

Anonimo ha detto...


Fake news su Nagasaki, recidive

Intanto non è vero che la bomba su Nagasaki abbia fatto più danni di quella di Hiroshima. La città era protetta da colline che attutirono l'onda d'urto.
Non è poi vero che fu colpita perché maggior centro cattolico del paese. Era in lista come secondo bersaglio, di riserva. Il primo era occultato dal maltempo. Allora il pilota ripiegò su Nagasaki che trovò sovrastata da turbolenze. Non poteva certamente tornare alla base con la bomba atomica dentro. All'improvviso si aprì un varco nelle nubi e la bomba fu sganciata, con calcolo approssimativo, a occhio, quasi alla cieca, dentro il varco apertosi. Forse anche per questo i danni furono minori, anche se sempre molto grandi, ovvio.
E perché Truman avrebbe dovuto avere motivi di ripicca contro Pio XII?
Quali motivi? Non risulta ci fossero attriti all'epoca tra USA e Vaticano. E per ripicca uno sgancia una bomba atomica, per fare un dispetto al Papa?
Ma come si fa a fare ragionamenti del genere? Allo stato maggiore americano della religione importava meno di niente. I suoi calcoli erano dettati da esigenze strategiche, militari. Volevano soprattutto chiudere finalmente la lunga guerra e alla svelta.
O.

Anonimo ha detto...

Senza la Messa contemplativa, sparisce anche la vita contemplativa, e soprattutto non se ne capisce più la necessità.
(…)
Il contemplativo è perciò profetico: dice a tutti i cristiani, che vivono ancora nel mondo e dentro le occupazioni della vita, che alla fine resterà la contemplazione che è il vertice dell’attività, perché è Dio che opera. Cosa faremo nella vita eterna se non godere dell’unione perfetta con Dio? E come può un popolo senza contemplativi capire ancora la vita eterna?
Il popolo cristiano aveva nel passato, nel rito della Messa, il profetico e definitivo del contemplativo: la Messa della Tradizione ti blocca difronte a Dio e alla sua azione, ti chiede un grado di contemplazione; la Messa della Tradizione ti chiede la contemplazione ponendoti il primato di Dio: il silenzio, le genuflessioni, il protendersi verso la sua venuta, lo spirito di adorazione… tutto e richiamo alla contemplazione.
Era così per tutto il popolo… poi (…) hanno infarcito la Messa di parole e dialoghi, acclamazioni e gesti dentro un vortice sempre più banalizzante e disumanizzante (…). E il primato di Dio è scomparso dalla vita del popolo. E i fedeli non hanno più visto Dio nella Messa.
(…)
http://itresentieri.it/senza-la-messa-contemplativa-sparisce-anche-la-vita-contemplativa-e-soprattutto-non-se-ne-capisce-piu-la-necessita/

Anonimo ha detto...

''Colpendo Nagasaki, non solo si è compiuto un crimine di guerra.''

Non fu un crimine di guerra perché, come si sa, i vincitori non commettono crimini di guerra: solo gli sconfitti ne commettono.

La prossima volta, che spero sarà presto, potrebbe toccare ai cowboy di dover fare la parte degli sconfitti.

(Anche se è più probabile che il loro impero, se e quando crollerà, lo farà per autodissoluzione o rovina della sua stessa società)