Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 25 settembre 2015

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità - I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

Giorni fa eravamo stati costretti a leggere le seguenti dichiarazioni di Enzo Bianchi, il sedicente "priore" nominato, dal papa regnante, consultore al Pontificio Consiglio per L'Unità dei Cristiani, molto gettonato in ogni occasione formativa nella maggior parte delle diocesi d'Italia :
«se Cristo nel Vangelo parla del matrimonio come unione indissolubile nulla dice in merito all’omosessualità. L’onestà, quindi, ci obbliga ad ammettere l’enigma, a lasciare il quesito senza una risposta. Su questo, io vorrei una Chiesa che, non potendo pronunciarsi, preferisca tacere. Che la Chiesa faccia il matrimonio per persone dello stesso sesso – ha concluso – è una cosa senza senso. Tuttavia, se lo Stato decide di regolarizzare una realtà affettiva, lasciamo fare, applicando la misericordia come vuole il Vangelo, non come la vogliamo noi». [Fonte]
Paolo Pasqualucci, che ringrazio di cuore, non poteva mancare di farci avere le sue puntualizzazioni.

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità
I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

L’assordante propaganda omosessualista e omofila, sostenuta da tutti i grandi mezzi d’informazione, in cre­scendo nell'imminenza del Sinodo sulla Famiglia del 5 ottobre p.v., continua a ripetere a beneficio dei cattolici un vieto ritornello e cioè che Gesù Cristo non avrebbe mai parlato dell’omosessualità, ragion per cui la sua condanna non si potrebbe reperire nei Vangeli ma solo nelle Lettere apostoliche, segnatamente in quelle di san Paolo. Come se questo, annoto, facesse la differenza! Le Epistole paoline non vengono lette durante la Messa come “Parola di Dio”, allo stesso modo dei Vangeli? Ma prescindiamo da questa scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l’insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l’argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!

Ciò che la propaganda omofila vuole insinuare a proposito dei Vangeli, è parimenti assurdo: non avendovi il Cristo mai nominato esplicitamente l’omosessualità, non la si dov­rebbe ritener da Lui condannata! La fornicazione e l’adulterio li ha con­dannati apertamente mentre la sodomia e affini (che sono fornicazione contro natura) li avrebbe invece assolti con il suo (supposto) silenzio? Ma ci rendiamo conto delle castronerie che vengono oggi propinate alle masse, peraltro ben felici di esser ingannate, a quanto pare?

Dove si trova, nei Vangeli, la condanna dell’omosessualità da parte di Nostro Signore? In maniera diretta tutte le volte che Egli porta ad esempio il destino toccato a Sodoma come condanna esemplare del peccato; in maniera indiretta in un passo nel quale elenca i vizi e peccati che ci mandano in perdizione.
1. La distruzione di Sodoma e Gomorra citata tre volte da Gesù come esempio di punizione esemplare di chi si ostina nel peccato: Mt 10, 15; 11, 24; Lc 10, 12; 17, 29.
Vangelo di san Matteo

Nel dare le istruzioni ai Dodici Apostoli mandati per la prima volta a predi­care e convertire i peccatori, il Verbo incarnato disse, a proposito di coloro che si fossero rifiutati di riceverli o ascoltarli:
“In verità vi dico: nel giorno del Giudizio il paese di Sodoma e Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città” (Mt 10, 15).
Il concetto fu da Lui ribadito poco dopo. Di fronte ai discepoli di Giovanni Bat­tista, Egli fece l’elogio del Battista per passare poi a rampognare l’incredulità di “questa generazione”, concludendo con un durissimo rimprovero alle città im­penitenti, che non avevano voluto pentirsi, nonostante i miracoli che Egli vi aveva fatto.
“Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perchè se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i miracoli compiuti in mezzo a voi, già da gran tempo avrebbero fatto penitenza cinti di cilicio e ricoperti di cenere. Perciò vi dico: nel giorno del Giudizio Tiro e Sidone sarano trattate meno severamente di voi. E tu Cafarnao, sarai esaltata sino al cielo? Tu discenderai all’inferno: perchè se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli operati in te, oggi ancora sussisterebbe. E però vi dico, che nel giorno del giudizio il paese di Sodoma sarà trattato meno dura­mente di te” (Mt 11, 21-24).
Il parallelo con le antiche città pagane ha lo scopo di mettere nel massimo rilievo la gravità del peccato delle città ebraiche, che avevano rifiutato la “conversione” pur avendo visto i miracoli operati da Nostro Signore. Avevano peccato nella fede, contro lo Spirito Santo, possiamo dire. Tiro, Sidone, Sodoma, Gomorra erano diventate per gli Ebrei simboli della corruzione del mondo pagano, privo del vero Dio e nell’ignoranza della Salvezza. Ma questo non si poteva dire de­gli Ebrei, ragion per cui il loro peccato era più grave: più grave degli abomini carnali dei pagani era la loro incredi­bile mancanza di fede.

Per quanto riguarda Sodoma e il suo particolare peccato: nel giorno del Giudizio essa sarà trattata “meno duramente” delle città ebraiche impenitenti ma non sarà certamente assolta. Anzi, proprio la condanna di Sodoma serve da punto di riferimento, da metro di giudizio per determinare la gravità di un peccato e quindi per affermare che l’incredulità degli Ebrei è addirittura più grave di un peccato così grave come quello di Sodoma e Gomorra, di “Tiro e Sidone” in quanto ad esso assimilabile: la corruzione dei costumi spinta sino alla ribellione contro la legge naturale stabilita da Dio, in odio a Dio.

Il carattere esemplare del peccato e della condanna di Sodoma erano già ben presenti nella tradizione profetica. Li ritroviamo nel libro di Ezechiele.

Dio ammonisce Israele per i suoi tradimenti e le sue “abominazioni idolatriche”, tramite la voce dei Profeti. Nel libro di Ezechiele già compare il parallelo tra le colpe di Ge­rusalemme e quelle dei pagani, utilizzato anche da Nostro Si­gnore: le colpe di Gerusalemme verso Dio sono più gravi di quelle dei pagani, pur di per sé gravissime. Gerusalemme ha, infatti, avuto la Rivelazione, al contrario dei pagani.
“Com’è vero che io vivo, dice il Signore Dio, tua sorella Sodoma e le sue figlie [le città dipendenti] non furono sì perverse come te e le figlie tue. Ecco, questa fu la colpa di Sodoma, tua sorella e delle sue figlie: superbia, sovrabbondanza di cibo e pigrizia: non aiutavano il povero e l’indigente; ma insuperbirono e fe­cero ciò ch’è abominevole davanti a me: per questo io le distrussi non appena vidi la loro condotta” (Ez 16, 48-50).
Sodoma è rappresentata qui dal profeta come “sorella” nella colpa di Ge­rusalemme, “adultera” nella fede. La punizione di Sodoma sarà anche quella di Gerusalemme colpevole, ed anzi ancor più colpevole; sarà la punizione inferta alle “adultere e omicide” (ivi, 38). Il profeta, ispirato da Dio, descrive la colpa di Sodoma: la superbia innanzitutto, nutrita dal benessere materiale, che comportava pigrizia e disprezzo per “il povero e l’indigente”. L’ozio prodotto dal benessere è il padre dei vizi, come si suol dire. E alla base della ribellione contro la legge divina e naturale nei rapporti sessuali c’è la superbia e la mancanza di giustizia: “insuper­birono e fecero ciò ch’è abominevole davanti a me”. Un gran benessere materiale, il narcisismo e la superbia all’origine dell’omosessualità. Dal narcisismo e dalla superbia la ribellione contro Dio e le sue leggi. Tutto ciò lo vediamo riprodursi oggi, nelle nostre sventurate società, e in molti casi con la complicità dello Stato.
Vangelo di san Luca
Luca riporta l’invettiva di cui a Mt 11, 21-24, in modo quasi identico, aggiungendovi un illuminante commento del Signore stesso.
“Io vi dico che, nel gran giorno [del Giudizio], Sodoma sarà trattata meno rigorosamente di quella città [dove non vi avranno accolti]. Guai a te , Corazin!, guai a te, Betsaida! […] E tu Cafarnao, sarai forse elevata fino al cielo? Tu sarai precipitata sino all’inferno! Chi ascolta voi, ascolta me, e chi disprezza voi, disprezza me. Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato” (Lc 10, 12-15).
Ma Nostro Signore nominò di nuovo Sodoma nelle profezie sugli ultimi tempi, che avrebbero visto il ritorno del Figlio dell’uomo, predetto quale avvenimento improvviso e fulminante, che non avrebbe lasciato scampo a nessuno.
“E come avvenne al tempo di Noè, così avverrà al tempo del Figlio dell’uomo: mangiavano e bevevano, si sposavano e facevano sposare i propri figliuoli, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; ma venne il diluvio e li fece tutti perire. Altrettanto avvenne al tempo di Lot: mangiavano e bevevano, compravano e vendevano, piantavano e costruivano; ma il giorno in cui Lot uscì da Sodoma, Dio fece piovere fuoco e zolfo dal cielo e fece perire tutti”. (Lc 17, 26-29).
Continuando nella profezia, Nostro Signore aggiunse:
“Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo dovrà apparire”. In quel giorno nessuno dovrà voltarsi indietro, non gli sarà consentito: “Ricordatevi della moglie di Lot! Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; e chi la perderà, la conserverà” (ivi, 30-32).
Il Diluvio e la fine di Sodoma sono dunque proposti più volte da Nostro Signore quali esem­pi della giustizia divina, esempi classici, si potrebbe dire, nella cultura e nella mentalità ebraiche. Ciò significa che Egli approvava quelle condanne e quei castighi; riteneva giusto che l’umanità fosse punita per i suoi peccati nel modo che Dio ritenesse opportuno, a seconda della loro gravità. Riteneva quindi giusto che il peccato contro natura dei sodomiti fosse stato punito col fuoco e lo zolfo caduti subitaneamente dal cielo. Si noti la sfumatura: ricorda che al tempo di Noè gli uomini, tra le altre cose, “si sposavano e facevano sposare i propri figli”; al tempo di Lot invece, cioè a Sodoma e Gomorra, tra le loro molteplici attività (“piantavano e costruivano”) mancava ovviamente il costruir famiglie, lo sposarsi e far figli secondo natura, realtà dalle quali i sodomiti (omosessuali e lesbiche) si escludono a priori, perché da loro detestate.

Riscontrato tutto ciò sui Sacri Testi, come si fa a dire che Gesù non ha mai parlato dell’omosessualità e quindi non l’ha (per ciò stesso) mai condannata? Nella più perfetta tradizione ebraica, ha portato o no più volte a monito, approvan­dola, la condanna di Sodoma quale esempio di condanna divina esemplare dei peccati gravi e ostinati di un’intera comunità? E ciò non basta a dimostrare che Egli ha condannato l’omosessualità e la conseguente falsità radicale della tesi degli omofili? Che altro doveva dire? Aveva forse bisogno di fare tanti discorsi per condannare il peccato e un peccato come quello? Invece di cercare di falsare il senso autentico delle Sacre Scritture, i propagandisti e sostenitori a vario livello della presente, terrificante deriva omosessualista (attivi purtroppo anche nella Gerarchia!), non farebbero meglio a meditare le parole stesse di Nostro Signore sul giusto castigo di Sodoma sventurata? Sembrava ai depravati che tutto dovesse continuare in eterno come prima, immersi nel benessere, nelle loro intense attività e nei loro vizi, ma improvvisamente un giorno, “il giorno in cui Lot uscì da Sodoma, Dio fece piovere fuoco e zolfo dal cielo e fece perire tutti”. Senza preavviso fece perire tutti di una morte orribile, tutti inceneriti in un batter d’occhio, come i poveri giapponesi a Hiroshima e Nagasaki, peraltro vittime innocenti della crudeltà della guerra. Anzi, peggio, perché in Giappone ci furono dei superstiti e la vita è tornata nelle città ricostruite. A Sodoma e Gomorra, invece, non si è salvato nessuno e il luogo, inizialmente fertilissimo, è da allora un tetro e spettrale deserto di sale, acqua salmastra e bitume. Se si continuerà ad offendere gravemente Dio, come a Sodoma, andrà a finire anche per noi come a Sodoma, quale che sia la forma specifica del castigo, se l’acqua o il fuoco o la terra, che si spalancherà sotto di noi.
2. L’omosessualità deve ritenersi inclusa da Gesù nella condanna di tutte le “fornicazioni” .
Polemizzando contro il legalismo dei Farisei e la loro ossessione con le purificazioni rituali, Gesù dissse ai discepoli, che ancora non avevano afferrato adeguatamente il concetto:
“Non capite che quanto entra per la bocca, passa nel ventre e va a finire nella latrina? Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è questo che contamina l’uomo; poiché dal cuore vengono i cattivi pensieri, gli omicidi, gli adulteri, le fornicazioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie: queste cose contaminano l’uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo” (Mt 15, 17-20).
Egli distingue nettamente tra “adulteri” (adulteria, moichetai) e “fornicazioni” (fornicationes, porneiai).
L’adulterio è l’infedeltà coniugale. E le fornicazioni? Evidentemente, tutti i rapporti sessuali di persone non sposate. E quindi tutte le violazioni del Sesto Comandamento, secondo natura e contro natura che siano. Anche l’adulterio è “fornicazione”, però con aggiunto il peccato della violazione della fede coniugale. Nell’adulterio ci sono due peccati in un unico atto.
Potrebbero le “fornicazioni” qui menzionate dal Signore escludere quelle contro natura? Non potrebbero, evidentemente: per la natura stessa del concetto, tale da impedire di per sé simile eccezione. Inoltre, il termine porneia (scortatio, fornicatio), che risale a Demostene ed è usato dai LXX, anche nel Nuovo Testamento indica “ogni uso illegittimo della venere, compreso l’adulterio e l’incesto. In Mt 15, 19 si distingue dalla moicheia ossia dall’adulterio. Vedi anche Mc 7, 21, [passo parallelo]”. E a riprova di tale impossibilità abbiamo l’evidente approvazione manifestata (tre volte) da Gesù per la condanna di Sodoma e Gomorra, rappresentate addirittura come esempio di grave peccato che merita di esser colpito anche in questo mondo dall’ira divina, con tutta la sua terribile potenza, quando un intero popolo vi si induri.

Lo scopo di quest’articolo è solo quello di ricordare la condanna evidente e manifesta del peccato di omosessualità da parte di Cristo, per sbarazzare il campo dalle falsità pullulanti sulla nostra religione e ristabilire il vero. Per completezza di documentazione, voglio ricordare che Sodoma e Gomorra sono rammentate anche nella Seconda Lettera di san Pietro, allo stesso modo di Nostro Signore e con ulteriori precisazioni, relative alla sopravvivenza e comunque alla salvezza dell’anima dei giusti che siano costretti a vivere in una società dominata dall’empietà.
“[…] se Dio condannò alla distruzione e ridusse in cenere le città di Sodoma e Gomorra, perché fossero di esempio a tutti gli empi futuri, e se liberò il giusto Lot, rattristato dalla condotta di quegli uomini senza freno nella loro disso­lutezza – poiché quest’uomo, pur abitando in mezzo a loro, si manteneva giu­sto di fronte a tutto quello che vedeva ed ascoltava, nonostante che tormen­tassero ogni giorno la sua anima retta con opere nefande – il Signore sa liberare dalla prova gli uomini pii e riserbare gli empi per esser puniti nel giorno del Giudizio, specialmente quelli che seguono la carne nei suoi desideri immondi e disprezzano l’autorità. Audaci e arroganti, essi non temono d’insultare le glorie dei cieli, mentre gli stessi angeli ribelli, pur essendo supe­riori a costoro per forza e potenza, tuttavia non osano portare contro di esse un giudizio ingiurioso davanti al Signore” (2 Pt 2, 6-11).

16 commenti:

Luisa ha detto...

Ringrazio Paolo Pasqualucci, è sempre più urgente, sommersi come siamo dall`"assordante propaganda omosessualista e omofila", che venga ricordata e riaffermata la Dottrina, quel che Gesù ha detto, il senso autentico delle Sacre Scritture, e sono i laici a doverlo fare visto il codardo silenzio, o l`adesione alla propaganda, di troppi pastori.

Nemmeno OT :qui Bergoglio fa l`elogio delle suore statunitensi:

" A voi, religiose, sorelle e madri di questo popolo, voglio dire “grazie”, un grazie grandissimo: e dirvi anche che vi voglio tanto bene».
«Che cosa sarebbe la Chiesa senza di voi?


Sì, elogi e ringraziamenti a suore che lottano CONTRO la Dottrina della Chiesa, che sostengono e promuovono quel che la Chiesa condanna, a suore eretiche dunque, sono eretiche ma tutto va bene.

Suore che ( come ricordava Introvigne in un articolo del 2012) si pongono la questione se sia opportuno o meno che «l'Eucarestia sia al centro delle loro celebrazioni comunitarie solenni», perché purtroppo «la celebrazione della Messa richiede un sacerdote ordinato, qualche cosa che alcune suore giudicano "discutibile"». e " vedere un maschio sull'altare è intollerabile per suore intrise di «femminismo radicale», le cui superiore nazionali da anni e sistematicamente «protestano contro gli insegnamenti della Santa Sede in materia di ordinazioni delle donne», anzi li «rifiutano pubblicamente»

E Gianni Valente di commentare:

"Così, con poche parole, il Successore di Pietro seppellisce anni di sospetti, ostilità, cattiverie e “accertamenti” dottrinali piovuti sulle su una parte consistente delle religiose Usa, anche con l’avallo e la regia di personaggi e settori vaticani.

Ma certo oggi nella chiesa bergogliana della misericordia si diventa cattivi e ostili se si ricorda la retta Dottrina cattolica, è stata cattiva e ostile la CdF, è buono e liberatore Bergoglio che raccoglie l`applauso scrosciante delle "suore" americane che avranno cambiato opinione su di lui: all`inizio lo consideravano peggio di Benedetto XVI.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-suore-americane-eretichela-santa-sedesi-muove-9143.htm

hr ha detto...

Uno dei pochi articoli critici

http://www.ilfoglio.it/papa-in-america/2015/09/25/papa-francesco-congresso-francis-effect-funziona-nella-chiesa-establishment-meno-tra-i-cattolici-in-subbuglio___1-v-133141-rubriche_c192.htm

hr ha detto...

Sinodo: per la correzione del paragrafo 137 dell’Instrumentum Laboris. La richiesta dei 50 Moralisti. di Vilvio Brachetta

http://www.vanthuanobservatory.org/notizie-dsc/notizia-dsc.php?lang=it&id=2213

tralcio ha detto...

Enzo Bianchi e il vangelo... Nel vangelo non è nominata la corrente elettrica.
Però persino a Bose si accendono le lampadine.
E se c'è un black out ne parlano, anche perchè nel congelatore va a male la carne.

Gesù non ha nominato molti peccati e vizi: gioco d'azzardo, manipolazione del mercato, traffico d'organi, inquinamento ambientale... Che facciamo? Taciamo?
Mi pare che invece se ne parli molto, dei corrotti e degli inquinatori...

Sull'aborto oserei dire che il quinto comandamento basta e avanza... Ma mentre -giustamente- si plaude alla richiesta di abolire la pena di morte (e pure l'ergastolo), gli stessi che applaudono disseminano le legislazioni di pratiche abortiste ed eutanasiche, nonchè di bombardamenti intelligenti...

Gesù non ha parlato del signoraggio bancario, ma ha parlato di debiti e debitori e non ha mai ridotto la portata del settimo comandamento... Lo sapranno i creatori di debito che rastrellano percentuali usuraie sulle proprie creazioni legalmente autorizzate dalle leggi che costituiscono la legalità del mondo?

In compenso Gesù è stato esplicito sul divorzio. Però qui si è arrivati all'apoteosi del cerchiobottismo: la dottrina è chiara, ma la prassi può essere differente...

Anonimo ha detto...

Enzo Bianchi è un eretico imbarazzante, ma ancora più imbarazzanti sono i vescovi che lo invitano a tenere esercizi spirituali e conferenze (obbligatorie) ai propri preti...a questo punto chiamiamo pure i Testimoni di Geova...
John

Josh ha detto...

riflessione profonda, precisa e necessaria del Prof. Pasqualucci, che ringrazio molto.

cito un passaggio
"...scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l’insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l’argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!"

più che vero che stia avvenendo così. E il pretesto con cui si fa questo oggi è l'idea balzana che solo alcuni comandi del Vangelo (ama Dio con tutto il tuo cuore...ama il tuo prossimo...) siano un principio valido, da usare come unica chiave esegetica di tutto il resto del dato rivelato e del testo biblico, banalizzandolo, diminuendolo e relativizzandolo (e togliendo ogni condanna esplicita, pur presente nel testo, anche spesso nelle stesse parole di Cristo, mossi da un malinteso "amore").

Non è mai esitito un principio esegetico di questo tipo, finchè si credeva all'inerranza delle S. Scritture.

Spesso il passo incriminato di S. Paolo è il seguente, ai fini della discussione (tenendo presente che naturalmente nelle Epistole alle Chiese S. Paolo è uso spesso ricordare come in una lista una serie di peccati da non fare e atteggiamenti da cui non lasciarsi ingannare: è dottrina talmente assodata che nel ripeterla a Corinto, a Efeso a Tessalonica, etc, usa sinonimi, apparenti ripetizioni, approfondimenti teologici ora su un tema ora su un altro,
presi dall'assoluto morale di Dio e non da casistica valida solo in quel momento...le sue esortazioni rispondono infatti ai Comandamenti, che hanno valore eterno, a inviti a lasciar indietro i peccati, a lasciarsi redimere, a santificarsi):

1 Corinzi 6, 9-19

"O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!
«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. «I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai!
O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.
Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!"

Non molto differente si esprime anche l'Apocalisse al cap. 22 (S. Giovanni dunque) in una sorta di "lista", non arbitraria, non "di quel tempo", ma sempre dipendente dai Comandamenti, nella richiesta di purezza per entrare nel Regno.

Josh ha detto...

@hr

grazie della segnalazione dell'art. su Il Foglio, è davvero uno dei pochi onesti sul viaggio in Usa.

Continuo ad essere scioccato da quella frase
"Guai a noi se facciamo della croce un vessillo di battaglie mondane" e a tutte le deformazioni cui si presta.

In pratica è come un proclama della rinuncia alla buona battaglia e alla conversione. I credenti sono nel mondo ma non di questo mondo. Ma nell'interagire col mondo e nel testimoniare al mondo, ora non dovrebbero avere più la croce come vessillo.
Quasi a dire: che il mondo si danni pure, fate come vi pare, mondo, andate già bene così.
Quindi via libera all'aborto, all'eutanasia, al gender, al matrimonio omo riconosciuto dallo Stato, alle suore eretiche senza Eucarestia e senza preti, etc.

ma chi sostiene una cosa del genere, chi si vergogna della Croce di Cristo, crede ancora non solo alla proposta di Cristo, ma anche alla vittoria di Cristo?

1Corinzi 1,23

noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani;


1Corinzi 2,2

Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

Il "Francis effect" INVECE è, "finalmente", il permesso a fare tutti come ci pare: ha sdoganato il peccato, non c'è nessuna condanna per nessuno nè per alcun peccato.
E' proprio il papa che volevano.....

E certo che la scomparsa di battaglie ma anche solo di prese di posizione che riverberino la fede e l'etica sul mondo non è voluta nè desiderata nel supermarket delle religioni USA.
Ugualmente nella neoEuropa nemica di se stessa voluta proprio dagli USA, nel Bronx in cui stiamo per vivere tra i tagliagole, con una moneta falsa, voluta proprio dagli USA, tra invasioni causate proprio dalla politica della destabilizzazione USA (ma non una parola papale su questo), l'effetto Francis (assonanza che ricorda in realtà una famosa serie di filmetti anni 50) rinchiude anche il cattolicesimo e Santa Romana Chiesa come una voce tra tante, una ong tra le altre, in una fede che deve vivere in silenzio, nell'intimo, non vista nè proclamata (GIAMMAI eh), solo nei cuori.

Per questo ci si scusa coi giornalisti e non si dà la benedizioone, non si sa mai che ci siano giornalisti non credenti che si possano offendere. L'importante è togliere vessilli, per non disturbare nessuno e per non convertire nessuno, Il proselitismo, si sa, è una solenne sciocchezza.

Anonimo ha detto...

C'è un'altra cosa, che tutti dimenticano, o vogliono dimenticare. Ed è scritta nel Vangelo, è detta da Gesù il Cristo, Verbo di Dio Incarnato, né da Paolo, né da altri, ma proprio da Lui: "io non sono venuto ad abolire la Legge, ma per portarla a compimento". Non una virgola cadrà da essa...
Non si metterà più a morte fisica il peccatore, ma il peccato secondo la Legge, rimane una trasgressione alla Legge, una rivolta alla Volontà di Dio, qualcosa che ci allontana da Lui.
E nella Legge sta scritto: "non ti coricherai con un altro uomo, perché è un abominio".
Questo dovrebbe bastare a tutti.
Non solo. Gesù è la Verità, la Via, la Vita. La Verità: dire o percepirsi "donna" quando è evidente che si è "uomo" (o viceversa) non è verità, ma distorsione della verità, errore della percezione, negazione dell'evidenza, inganno o autoinganno. Infatti ci sono solo due sessi, e solo due sessi naturalmente complementari danno frutto. Il resto è invenzione.

M.A.

Josh ha detto...

M.A. tutto vero.
Per es. poco sopra ho ricordato i Comandamenti, cioè proprio la Legge, e del loro ruolo anche nelle esortazioni paoline, che non sono certo "passate".

L'ambiguità delle teorie attuali, non prescinde in realtà anche dal versetto (peraltro chiarissimo) da te citato:

"io non sono venuto ad abolire la Legge, ma per portarla a compimento"
(per l'occasione è bene rivedersi tutto Matteo 5)

ma a quel punto dicono "il Compimento della legge e l'Amore" (Rm 13,10)
quindi vogliono intendere nel senso di "amore" che vuole essere inteso oggi, e nella direzione di "amore" che supera, negando e annullando, la Legge. (violando arbitrariamente il testo)

E' qui l'inghippo, non certo del testo sacro,
ma nell'intenzione del cuore dei falsificatori.

Alberto L. ha detto...

il fatto è che se ti fai fare l'esegesi da gentaglia come il "priore di Bose" e magari lo ascolti perchè "l'ha invitato il tuo vescovo", sei fottuto

Josh ha detto...

In effetti, Alberto, la tua conclusione è il vero scopo che vogliono ottenere e per cui si agitano tanto. In tutti i sensi.

Anonimo ha detto...

Gentile Josh... sì... dice bene..
allora Paolo, in quel passo solo però, "fa comodo"..
ma per piacere.. qualsiasi cosa si dica, fanno come il diavolo nel deserto, che ben conosce le Scritture, ma ne perverte il significato.. (ma anche del diavolo di questi tempi non sta bene parlare..)
il Compimento è l'Amore.. sì, è vero.. ma l'Amore di Dio è chiamata ad abbandonare la via del peccato, per intraprendere quella della Luce.. è ravvedimento e perdono.. non v'è perdono senza ravvedimento.. altrimenti non avrebbe senso nemmeno aprire il Vangelo, se il messaggio fosse, "fai un po' quello che ti che ti garba".. l'Amore del Buon Padre non è lasciar "sbattere" i Suoi figli... non è lasciarli schiavi del peccato.. è liberarli da esso e dunque cancellare il peccato..
Ma questo io lo so, lei lo sa, e pare qui che lo sappiamo tutti, e fa piacere trovarsi in un luogo dove la Verità è chiara.
Cristo non ha mai obbligato nessuno a seguirLo. Vogliono rimanere nei loro peccati? Ebbene, almeno non si dicessero "cristiani". Almeno non venissero a raccontare a noi cosa dice il Vangelo. Tutti abbiamo i nostri peccati, credenti e non credenti: ma i credenti riconoscono i loro innanzi a Dio e se ne pentono.
Mala tempora currunt...

M.A.

T. ha detto...


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/festa-islamica-parrocchia-bufera-nel-vicentino-1175659.html
Di questi tempi , la dottrina cattolica si impara su questo blog . Grazie .

e, tanto per concludere , avanti a champagne :
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/avvocato-gratis-agli-immigrati-quanto-costano-i-ricorsi-doma-1175130.html

mentre l'universo brucia , da noi ci sono altre priorita' :
http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/io-e-lei-film-politico-pagato-anche-coi-soldi-pubblici-1175648.html

Josh ha detto...

priorità bolognesi

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11832200/Il-Comune-di-Bologna-paga-i.html

Daniel de Baskerville ha detto...

Buongiorno.
Trovo l'articolo completamente sbagliato. Prima di tutto non mi pare che i vangeli definiscano mai esplicitamente quale sia il peccato di Sodoma e, leggendo qua e là apprendo che la parola stessa "sodomia", cosi' come il concetto, é un'invenzione del medio evo, fra l'altro molto problematica. Vorrei ricordare a chi lo ignorasse che la parola "sodomia" ha significato -dal medioevo fino forse all'800"- per la dottrina cattolica, ogni atto di dispersione del seme. Essa comprendeva quindi la masturbazione maschile, il sesso orale e anche la sodomia fra uomo e donna : tutti atti che non conducono al concepimento. Ciò' corrisponde a quello che l'attuale decalogo indica con il "non commettere atti impuri". Ma ricordo allora a chi non avesse letto la bibbia che questo comandamento non esisteva : la sua forma era "non commettere l'adulterio".
Tengo a precisare che non sono omosessuale.
(Vedi il libro di Mark Jordan," L'invenzione della sodomia"). A buon intenditore, distinti saluti.

mic ha detto...

Paolo, 1 Cor 6, 9-10
O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

Ma poi parla dell'effetto della conversione (v. 11)
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

E poi approfondisce (12.20
"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla. "I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!