Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 29 settembre 2015

Mons. Bernard Fellay in occasione dell'imminente Sinodo sulla Famiglia

Alle voci di tanti pastori che abbiamo accolto con sollievo e gratitudine si aggiunge, chiara e netta, in piena sintonia con le stesse, anche quella del Superiore generale della Fraternità San Pio X, Mons. Bernard Fellay.  [Fonte]


Beatissimo Padre,
Con la più viva inquietudine constatiamo oggi intorno a noi il degrado progressivo del matrimonio e della famiglia, origine e fondamento di tutta la società umana. Questa deliquescenza si sta accelerando sempre più, soprattutto con la promozione legale dei comportamenti più immorali e più depravati. La legge di Dio, anche semplicemente quella naturale, è oggi pubblicamente calpestata, i peccati più gravi si moltiplicano in modo drammatico e gridano vendetta al Cielo. 

Beatissimo Padre,
Non Vi possiamo nascondere che la prima parte del Sinodo consacrato alle “Sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” ci ha vivamente messi in allarme. Abbiamo sentito e letto, dalla bocca di persone costituite in dignità ecclesiastiche – che si fanno forti del Vostro appoggio, senza essere smentite -, delle affermazioni così contrarie alla verità, così opposte alla dottrina chiara e costante della Chiesa circa la santità del matrimonio, che la nostra anima ne è stata profondamente scossa. Quello che ci inquieta ancora di più, sono alcune delle Vostre parole che lasciano intendere che potrebbe esserci un’evoluzione della dottrina per rispondere alle nuove necessità del popolo cristiano. La nostra inquietudine viene dalla condanna che san Pio X ha formulato, nell’enciclica Pascendi, di un simile adattamento del dogma alle pretese esigenze contemporanee. San Pio X e Voi, Santità, avete ricevuto la pienezza del potere di insegnare, di santificare e di governare nell’obbedienza al Cristo, che è Capo e Pastore del gregge in ogni tempo e in ogni luogo, e del quale il Papa deve essere il fedele Vicario sulla terra. L’oggetto di una condanna dogmatica non può diventare, con il tempo, una pratica pastorale autorizzata.

Dio autore della natura ha voluto l’unione stabile dell’uomo e della donna in vista di perpetuare la specie umana. La Rivelazione dell’Antico Testamento ci insegna, nel modo più evidente, che il matrimonio, unico e indissolubile, tra un uomo e una donna, è stato istituito direttamente da Dio e che le sue caratteristiche essenziali sono state sottratte alla libera scelta degli uomini, per restare sotto una particolarissima protezione divina: «Non desiderare la donna d’altri» (Es. 20, 17).

Il Vangelo ci insegna che Gesù stesso, in virtù della Sua suprema autorità, ha definitivamente ristabilito il matrimonio, alterato dalla corruzione degli uomini, nella sua primitiva purezza: «Ciò che Dio ha unito, l’uomo non separi» (Mt 19, 6).

È una gloria della Chiesa cattolica l’aver difeso contro tutti, nel corso dei secoli, nonostante le minacce e le tentazioni, la realtà umana e divina del matrimonio. Ha sempre tenuto alto lo stendardo della fedeltà, della purezza e della fecondità che caratterizzano il vero amore coniugale e familiare, anche se uomini corrotti l’hanno abbandonata per questo solo motivo.

Mentre ci avviciniamo alla seconda parte del Sinodo consacrato alla famiglia, riteniamo in coscienza di dover esprimere alla Sede Apostolica le profonde angosce che sentiamo al pensiero delle “conclusioni” che potrebbero essere proposte in quest’occasione, se per un triste caso dovessero costituire un nuovo attacco contro la santità del matrimonio e della famiglia, un nuovo indebolimento dello statuto delle coppie e dei focolari. Noi speriamo di tutto cuore invece che il Sinodo farà veramente opera di misericordia ricordando, per il bene delle anime, la dottrina integrale e salutare circa il matrimonio.

Abbiamo pienamente coscienza, nel contesto attuale, che le persone che si trovano in situazioni matrimoniali irregolari devono essere seguite pastoralmente, con compassione, per mostrare loro il volto misericordioso del Dio d’amore che la Chiesa fa conoscere. Tuttavia la legge di Dio, espressione della Sua eterna carità per gli uomini, costituisce in se stessa la suprema misericordia per ogni tempo, ogni persona e ogni situazione. Noi preghiamo dunque affinché la verità evangelica del matrimonio, che il Sinodo dovrebbe proclamare, non sia aggirata nella pratica da molteplici “eccezioni pastorali” che ne snaturerebbero il senso autentico, o da una legislazione che ne abolirebbe quasi automaticamente la reale portata. Su questo punto, non possiamo dissimulare che le recenti disposizione canoniche del motu proprio Mitis iudex Dominus Iesus, che facilitano delle dichiarazioni di nullità accelerate, apriranno di fatto la porta a una procedura di “divorzio cattolico” sotto altro nome, a dispetto delle dichiarazioni sull’indissolubilità del matrimonio che lo accompagnano. Queste disposizioni seguono l’evoluzione dei costumi contemporanei, senza cercare di rettificarli secondo la legge divina; come poi non essere sconvolti dalla sorte dei bambini nati da questi matrimoni annullati in modo sbrigativo, che saranno le tristi vittime della “cultura dello scarto”?

Nel XVI secolo, il Papa Clemente VII rifiutò il divorzio reclamato dal Re Enrico VIII d’Inghilterra. Di fronte alla minaccia dello scisma anglicano il Papa mantenne, nonostante le pressioni, l’insegnamento intangibile del Cristo e della Sua Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio. Vedremo ora la sua decisione disconosciuta da un “pentimento canonico”?

Nei nostri giorni, ovunque nel mondo, numerose famiglie si mobilitano coraggiosamente contro le leggi civili che minano la famiglia naturale e cristiana, e incoraggiano pubblicamente dei comportamenti infami, contrari alla morale più elementare. La Chiesa abbandonerà coloro che, a volte con proprio danno, e sempre sotto la derisione e gli oltraggi, portano avanti questa battaglia così necessaria e difficile? Sarebbe una disastrosa contro-testimonianza, e sarebbe per queste persone fonte di disgusto e scoraggiamento. Gli uomini di Chiesa, al contrario, in virtù della propria missione, devono portare loro un appoggio chiaro e motivato.

Beatissimo Padre,
Per l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo, per la consolazione della Chiesa e di tutti i fedeli cattolici, per il bene dell’intera società umana, in quest’ora cruciale, Vi supplichiamo di far risuonare nel mondo una parola di verità, di chiarezza e di fermezza, in difesa del matrimonio cristiano e anche semplicemente umano, in sostegno del suo fondamento, cioè la differenza e la complementarità dei sessi, in sostegno della sua unicità e indissolubilità. Vi supplichiamo filialmente di far risuonare una parola accompagnata da provvedimenti efficaci, che mostrino il Vostro sostegno nei fatti alla famiglia cattolica.

Noi affidiamo questa umile supplica alla protezione di san Giovanni Battista, che subì il martirio per avere difeso pubblicamente la santità e l’unicità del matrimonio contro un autorità civile scandalosamente “risposata”; supplicando il Precursore di dare a Vostra Santità il coraggio di ricordare davanti al mondo la vera dottrina sul matrimonio naturale e cristiano. 

Nella festa della Madonna dei Sette Dolori, il 15 settembre 2015
+Bernard Fellay
Superiore generale della Fraternità San Pio X

49 commenti:

Josh ha detto...

d'accordo anche con gli apostrofi.

Cattolico ha detto...

A proposito di vescovi (e cardinali) modernisti, riporto il link di uno splendido articolo sulla confessione (ipotetica) di un vescovo modernista in fin di vita:http://cordialiter.blogspot.it/2015/09/un-vescovo-modernista-si-confessa.htmn

Anonimo ha detto...

Discepolo ha detto:
Io non sono vicino alla Fraternità San Pio X, alcune cose (poche) del Concilio penso siano buone e vere teologicamente. Detto questo, anche io sono d'accordo pure con gli apostrofi. Non solo. Soprattutto con la forma: chiara, cristallina e coerente con il messaggio e l'insegnamento che veicola. Oggi purtroppo non è così...e i 2 Motu Proprio evidenziano uno scarto tra forma e sostanza: all'apparenza son cambiati alcuni aspetti procedurali, ma in realtà essi sono sostanza.
Un'altra cosa vorrei dire. Sembra che sia più cattolico chi è lontano da Roma che chi invece sta a/con Roma...questo mi inquieta non poco. Grazie

RAOUL DE GERRX ha detto...

J'allais signaler cette "supplique" aux lecteurs de "Chiesa e post concilio".
Je me réjouis que Mic, devançant ma pensée, l'ai traduite en italien.
Je m'associe complètement à la teneur de cette intervention de Mgr Fellay que j'avais, on s'en souvient, appelée de mes vœux.
Sera-t-elle entendue de son destinataire ?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Andate su portale del quotidiano La Stampa. Oggi un finto Renzi di radio 24 ha intervistato mons. Paglia, presidente del pontificio consiglio per la famiglia. A parte il fatto che Paglia da del tu a Renzi, a quello vero perché non si è accorto che era un imitatore, si è complimentato col Presidente del Consiglio per tutto quello che fa. Leggete la trascrizione. Nel tutto quello che Renzi fa e' compreso anche il ddl Cirinna? Attendo smentita di Paglia.

Anonimo ha detto...

Un'altra pubblica contestazione dell'instrumentum laboris

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351141

hr ha detto...

hiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351141

"Inaccettabile". Il documento base del sinodo "compromette la verità"di Sandro Magister
Alla vigilia dell'assise, tre teologi con il sostegno di cardinali e vescovi criticano e rigettano l'"Instrumentum laboris". Ecco il testo integrale del loro atto d'accusa

OSSERVAZIONI SULL'"INSTRUMENTUM LABORIS"

di Claude Barthe, Antonio Livi, Alfredo Morselli

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351138

mic ha detto...

Caro Raoul,
Stavolta mi ha anticipata il Distretto italiano, da cui ho ripreso il testo. ;)

RAOUL DE GERRX ha detto...

Eh bien, bravo au district italien !

Alessandro Mirabelli ha detto...

Prendiamo atto di un passo in avanti compiuto dal vdr. Finalmente si è' definito servo dei servi di Dio. Ci son voluti due anni e mezzo. Non dispero che prima della mia morte possa sentire dalla sua voce anche le parole Papa e vicario di Cristo.

Paolo Pasqualucci ha detto...


Non si puo' che essere d'accordo al cento per cento con la bella Supplica di mons. Fellay.
Sempre rispettosa nella forma, come di dovere, non lesina certamente le critiche anche pesanti alla "politica" dell'attuale Pontefice. Il motu proprio Mitis Iudex e' in pratica demolito in poche righe, nel senso che se ne dimostra concisamente il contenuto anticristiano. Non trovo altre parole per definire un documento pontificio che in maniera surrettizia introduca il divorzio nel matrimonio cristiano, con danni incalcolabili per i fedeli. Stringe il cuore nel vedere che solo un vescovo in tutto l'orbe cattolico ha il coraggio di assumere queste nitide e cristalline posizioni, di far vedere al Papa che sta sbagliando con le sue assurde "aperture". E a che punto siamo arrivati se si deve incitare il Papa ad avere "il coraggio" di proclamare al mondo la vera dottrina cattolica sul matrimonio?
Il "coraggio" non sembra domini la programmazione dell'imminente Sinodo. Sembra si voglia fare tutto in segreto o quasi, non e' prevista nessuna dichiarazione pubblica finale. IL Papa sembra aver timore delle contestazioni. Ma anche coloro che si oppongono alla deriva kasperiana, perche' non assumono una posizione di chiara anche se rispettosa critica nei confronti di Bergoglio allo stesso modo di mons. Fellay? Stiamo ancora aspettando che i Burke e i Caffarra facciano tuonare l'artiglieria pesante. Ormai non basta piu' dire che "bisogna restare fedeli" alla dottrina di sempre. Bisogna dire apertamente che il motu proprio del Papa non e' un buon documento, che non si puo' accettare, che va cambiato o che va ritirato. Domani all'Antonianum (o all'Angelicum, non ricordo il luogo esatto), comunque a Roma, c'e' l'ennesimo convegno presinodale, al quale parteciperanno il card. Burke e il card. Caffarra. Preghiamo lo Spirito Santo che dia loro il coraggio di scendere in campo apertamente contro quello scempio del diritto canonico e della dottrina dei Sacramenti che e' il Mitis Iudex bergogliano, chiedendone con forza almeno la riforma immediata.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Non mi meraviglierei se un giorno si venisse a sapere che il mp e' stato scritto da Scola. Il suo intervento al sinodo di 1 anno fa e' pari pari al mp. Forse è lui il grande suggeritore del vdr in questa materia. Magister ha evidenziato le sorprendenti uguaglianze fra l'ambrosuano e l'argentino.

Rr ha detto...

Alessandro,
circa un mese fa e' stato inaugurate un servizio della Diocesi di Mi alle coppie in difficolta' , composto pari pari dai soggetti che Scola cita
( cfr articolo di Magister). E' possibile quindo che la tua ipotesi sia realista.
Invece non mi farei troppe illusioni su "servus servorum Dei": quando vuole, quando lo irritano con domande o critiche o gli rompono le uova nel paniere ( v. L' anno scorso a fine Sinod) tira fuori gli attributi formali deli Pontefici romani, salvo rimetterli in soffitta, passato ill momento dell' inc....ra
Ma in realta' non ci crede affatto
.rr

Luisa ha detto...

Wow, decisamente non sanno più che inventare, non sono mai a corto d`idee: c`è chi racconta, e si racconta, che Bergoglio "fa la storia a 10 mila metri" e chi,
come Introvigne, è sicuro che Bergoglio
""negli Usa ha ridisegnato il cammino della Chiesa",
E quale è questo cammino?
Quello della misericordia, del cuore e delle piccole cose. Wat else?

Introvigne dà il suo contributo al picconamento della dottrina, oggi è di bon ton discreditare la dottrina e chi la riafferma, secondo lui oggi i giovani non possono essere raggiunti da "grandi narrative dottrinali (!), anche i meno giovani, sono sempre meno disponibili ad ascoltarle.
E qui raggiune il vertice, secondo Intrivigne giovani e meno giovani :

"più che un discorso, aspettano che si proponga loro un percorso. La via del cuore, appunto, la via delle piccole cose e dei piccoli gesti di Santa Teresa del Bambino Gesù.
Se oggi le grandi narrative sono cadute, e l’unica via che permette di parlare ai giovani e alle immense «periferie» lontane dalla Chiesa è la via della misericordia e del cuore, non è più tempo di «culture wars» e di puntigliose riaffermazioni della dottrina.


Et voilà, capito? Ancora uno che contrappone Dottrina e misericordia.
Ma che cammino è quello che non è illumunato dalla Verità?
Che amore è quello che non propone la Verità?
Quei saccenti signori hanno cosi poca fiducia nei giovani? Li rispettano così poco da considerarli tutti dei molluschi incapaci di leggere, capire ed essere raggiunti dalla Verità?
Buttiamo al fuoco il Catechismo!
Troppo duro, troppo puntiglioso.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-francesco-negli-usa-ha-ridisegnato-il-camminodella-chiesa-13953.htm

Alessandro Mirabelli ha detto...

Introvigne? Da due anni e mezzo e' il capo supremo dei normalisti. E Carron gli fa compagnia. Fanzaga e' il loro megafono.

Rr ha detto...

La maggior parte dei commenti proveniwnti dagli USA sono concordi nel dire che il viaggio del VdR e' stato un viaggio POLITICO, NON religioso, anzi, molti bloggers e giornalisti cattolici sono " disappointed" da ciò che Bergoglio ha detto e non ha detto, ha fatto e non ha fatto. Inoltre il suo parlare al Congresso, l' usare eccessivamente lo spagnolo, mostrarsi cosi"pro open borders" ha irritato non poco Americani patrioti e conservatori protestanti.Insomma più o meno tutti la' sostengono che si e' appiattito su Obama, i Democratici e sull' ONU. Oltre ad essersi prostrato ai Castro, dittatori comunisti dalle mani sporche di sangue.
Il che e' semplicemente vero.
Introvigne et al.usano i giovani per mascherare le loro vecchiaie insulse, vigliacche, pavide e, in alcuni casi, perverse. Sono vecchi, non solo anagraficamente, ma intellettualmente, moralmente, spiritualmente. Sono rimasti legati a vecchie ideologie. E pensano di ringiovanirsi, sposando idee bislacche, assurde, contro natura
Introvigne, il sociologo con la couperose, il sociologo che arrossisce come una ragazzina se va in TV !

Rr

Rr ha detto...

Cattaneo diceva che l' istruzione e' la più valida difesa della libertà.Si riferiva ovviamemte alla libertà politica, ma il concetto vale anche per la libertà dal Male e dal peccato: se nessuno c' istruisce sul Male, sul peccato, se nessuno c' istruisce sul Signore, sui suoi insegnamwnti, come faremo a liberarci del peccato, del male, dell' infelicita', della morte dell' anima, ma anche del corpo.
Teniamo la gente nell' ignoranza e potremo dominarla meglio, potremo " venderle " ogni teoria, ogni ideologia, ogni pseudo scoperta o innovazione scientifica-tecnica, potremo affamarla e sfruttarla, noi arrichendoxii, loro impoverendosi. Vale in politica ed economia, vale in religione.
NWO, unica religionw per un mondo unico.
Rr

Anonimo ha detto...

Concordo con Mirabelli e Rr, può darsi benissimo che Scola sia dietro ai due pseudodocumenti fintocanonici.
È un bel pezzo che da queste parti va di modissima stendere il tappeto rosso agli adulteri. Con tutto il rispetto per le situazioni difficili, ne conosco parecchie, ma c'è una bella differenza tra chi cerca sostegno nella fede e chi chiede alla fede di accettare le sue scelte...
Intanto va' un po' che vaccate si propalano perfino tra chi dovrebbe avere un minimo di rispetto per il magistero di GP2:
http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-43656/
humilitas

PS: servus sì, ma non servorum Dei, temo

il maccabeo ha detto...

Mi stupisce che Introvigne sia caduto ormai nel giochino dialettico dei moderni, ereditato dai protestanti, di opporre cose, che in realtà sono solo distinte senza escludersi per nulla a vicenda, ma che anzi si richiamano necessariamente.
Così si oppone ad. es. la Scrittura alla Tradizione, salvo poi, dopo aver escluso questa, fare a pezzi la prima secondo il gusto del tempo o dei gruppi che ne rivendicano di volta in volta la corretta interpretazione e pretendono di escluderne pezzi a piacimento.
Oppure si insiste sulla Resurrezione opponendola alla Croce, e mentre si lascia questa sullo sfondo, si annulla quella affermando che però essa non è fenomeno storico, ma solo di fede-sentimento cristiani, relegandola agli epifenomeni della coscienza e escludendola dalla realtà storica.
Oppure nella riforma liturgica si è sostituito la Messa-sacrificio con la Messa-assemblea. Ma dopo aver svuotato le Chiese della dimensione sacrificale, mica le assemblee si sono rinforzate. Anzi, le stesse Chiese, private del sacrificio per i peccati, si son pure svuotate fisicamente, lasciando “assemblee di fedeli” che assomigliano più... alle rimpatriate di ex-studenti a 50 anni dalla fine del liceo.
E così è per la la pastorale, opposta per i moderni alla dottrina. Dopo aver escluso questa, si distrugge facilmente quella, perché viene a mancare della sua base ontologica, alla quale si sostituisce il pensiero fluido ed effimero del momento presente, che non puó che cuasare una pastorale altrettanto fluida ed effimera.
Eh si, la via del cuore! che bello!
"vai dove ti porta il cuore - diceva un comico italiano - ...ma ricordati sempre di farti venire a prendere dal cervello!!!" Sennò sono guai!

Maurizio ha detto...

Altro che Introvigne!!!
Se conoscete l'inglese, questo si che e' un bellissimo pensiero sulla visita del papa in USA:
http://www.catholiceducation.org/en/religion-and-philosophy/other-topics/oh-francis.html

Luisa ha detto...

Un caro saluto a Maccabeo che son contenta di ritrovare, sottoscrivo in toto il suo commento.
E anche quelli di Rosa.
Effettivamente, come dice Rosa,
Teniamo la gente nell' ignoranza e potremo dominarla meglio, potremo " venderle " ogni teoria, ogni ideologia, ogni pseudo scoperta o innovazione scientifica-tecnica, potremo affamarla e sfruttarla, noi arrichendoxii, loro impoverendosi. Vale in politica ed economia, vale in religione.
NWO, unica religionw per un mondo unico."


Oggi si "vende" un Gesù sdolcinato, tutto e solo amore, che tutto perdona, mai giudica e mai chiede qualcosa in ritorno, vi amo cone siete e restate come siete, quel che conta è quel che voi pensate essere bene o male, io mi adeguerò, non più ti perdono, va e non peccare più ma ti amo, ti perdono e continua sulla stessa strada, resta quel che sei.

Segui il tuo cuore, solo che, come sottolinea Maccabeo, se il cuore non è illuminato e guidato dalla ragione, da una coscienza rettamente FORMATA, la tua vita è assoggettata alle tue emozioni, dipende da umori effimeri e cangianti e sarai manipolabile, crederai e ti diranno che sei libero, in realtà sei schiavo.

Il discorso che oggi viene dalla più alta cattedra, ripreso da pietosi lacchè, fa passare il messaggio che siamo diventati troppo deboli, rincitrulliti, e incapaci ormai di farci raggiungere dal messaggio del Signore, dalla dottrina che lo conserva e trasmette, troppo duro, troppo rigido, troppo difficle, troppo puntiglioso, e....privo di amore, oggi per noi povere vittime irresponabili bisogna annacquare il tutto, affogare il messaggio del Signore in un oceano di melassa, in realtà lo si tradisce, lo si calpesta.
E lo si da consapevolmente.

Oggi nella "chiesa della misericordia" la Dottrina e chi la difende e trasmette sono considerati deoî ribelli al papa, pesone fredde, senza cuore e inutili, sono diventati delle pietre di inciampo sul cammino che da decenni stanno percorrendo coloro che ormai operano in piena luce.

Stan ha detto...

Diviene sempre più evidente che la Fraternità è opera della Provvidenza.

Anonimo ha detto...

Extrait de l'éditorial de "Rivarol" du jeudi 1er octobre 2015, par Jérôme Bourdon :

« … L’indissolubilité du mariage est également foulée au pied, et l’on s’oriente vers un “divorce catholique”, à l’instar des anglicans, des orthodoxes et des protestants qui peuvent divorcer et se marier plusieurs fois, mais un divorce qui ne dit pas son nom. Comme d’habitude depuis Vatican II on feint de rappeler les principes pour mieux les transgresser allègrement : on rappelle en théorie l’indissolubilité du mariage mais en pratique on la nie. Par deux “Motu proprio”, Mitis Iudex Dominus Iesus (« Le Seigneur Jésus, juge clément ») et Mitis et misericors Iesus (« Jésus doux et miséricordieux ») rendus publics le 8 septembre, François a ainsi voulu rendre plus rapide et accessible la procédure judiciaire à engager pour les causes de nullité de mariage. Désormais, une seule sentence suffit pour annuler un mariage, contre deux auparavant. Il demande désormais la gratuité de la procédure qui est simplifiée et accélérée, ce qui augmentera de manière exponentielle les demandes d’annulation. Par ailleurs, à partir du 4 octobre et jusqu’au 25, le synode sur la famille — dont la première partie a eu lieu l’année dernière à la même époque et qui avait déjà ouvert la voie à la reconnaissance des “couples” homosexuels et à la possibilité de l’accès aux sacrements pour les divorcés remariés — risque d’achever le démantèlement de la morale familiale et conjugale. Et ainsi de favoriser le confusionnisme, le relativisme moral et doctrinal et au final l’apostasie générale, rendant les nations et peuples d’Europe encore plus vulnérables face à toutes les entreprises de dissolution interne et d’invasion externe, à tous les poisons moraux et contre-nature (drogue, homosexualisme, pornographie, avortement et euthanasie de masse) et à la déferlante d’une immigration mahométane de conquête et de remplacement. »

http://www.rivarol.com/Rivarol.html

Luisa ha detto...

Segnalo:


"Osservazioni sull'"Instrumentum laboris"

Offerte all'attenzione dei Padri Sinodali. Roma, 29 settembre 2015

di Claude Barthe, Antonio Livi, Alfredo Morselli


http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351138

marius ha detto...

Su questo punto, non possiamo dissimulare che le recenti disposizione canoniche del motu proprio Mitis iudex Dominus Iesus, che facilitano delle dichiarazioni di nullità accelerate, apriranno di fatto la porta a una procedura di “divorzio cattolico” sotto altro nome, a dispetto delle dichiarazioni sull’indissolubilità del matrimonio che lo accompagnano. Queste disposizioni seguono l’evoluzione dei costumi contemporanei, senza cercare di rettificarli secondo la legge divina; come poi non essere sconvolti dalla sorte dei bambini nati da questi matrimoni annullati in modo sbrigativo, che saranno le tristi vittime della “cultura dello scarto”?

Chiarissimo, diretto ed efficace pur in un linguaggio piano e rispettoso.
Coloro che recentemente temevano che la SPX, accettando di dialogare con la "Roma modernista", si fosse istradata in un vicolo cieco hanno qui ricevuto una dimostrazione pratica su come si può continuare ad essere fedeli pur dentro una situazione, eufemisticamente parlando, avversa.
Il principio è sempre lo stesso: siamo NEL mondo ma non DEL mondo.
La forza della presa di posizione di mons. Fellay è proprio qui, nel suo essere "dentro", nel suo parlare dal di dentro. Cosa inverosimile da una posizione sedevacantista o parasedevacantista.

Luisa ha detto...

Per i lettori francofoni, qui il testo in francese:

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351141?fr=y

Stefano78 ha detto...

Meglio tardi che mai. Grazie Monsignore.

Luís Luiz ha detto...

Il principio è sempre lo stesso: siamo NEL mondo ma non DEL mondo.

Scusi, ma no, il principio non è lo stesso, è il contrario.
La Chiesa è nel mondo ma non è del mondo. Ma il fedele è nella Chiesa e è della Chiesa.
Dire che il principio è lo stesso è dire che il mondo e la Chiesa sono lo stesso.
Ciò che è vero della falsa chiesa bergogliana, ma non della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Anonimo ha detto...

Se questo è il "ridisegno del cammino della Chiesa" descritto da Introvigne....
Dal Giornale: Infiamma la polemica in America. La prima lettura della Messa a New York affidata a un militante per il matrimonio gay. E in Italia la notizia è stata nascosta.

Josh ha detto...

http://www.lastampa.it/2015/09/28/blogs/san-pietro-e-dintorni/papa-messa-star-gay-lettore-vsG0U9iFdQgsX1ie0LXZuK/pagina.html

flora ha detto...

Ieri sera Eugenio Scalfari a La 7 da Floris ha fatto una confessione.Ha detto che quest'anno per la prima volta ha destinato l'8 x 1000 alla Chiesa Cattolica perché, ha specificato, per la prima volta con papa Francesco la chiesa è diventata più laica dello stato.

mic ha detto...

Diviene sempre più evidente che la Fraternità è opera della Provvidenza.

Beh, non mettiamo limiti alla Provvidenza! La Fraternità e non solo... ;)

Marco P. ha detto...

Sottoscrivo l'intervento del prof. P. Pasqualucci faccio mio anche il suo scoramento nel constatare che un solo Vescovo si è esplicitamente e chiaramente levato per dire si si no no, ringraziamo la Provvidenza per questo Vescovo e preghiamo perché alla sua voce si uniscano altri pastori.
Per inciso il primo Anonimo nel finale del suo intervento si dice inquietato perché sembra più cattolico chi è "lontano da Roma" che non chi è vicino; la cosa non ha senso perché la Chiesa Cattolica ha nella chiesa Romana la Chiesa particolare che è guida delle altre dislocate sulla terra, essendo la sede di Pietro; chi è cattolico è vicino a Roma, è a Roma, è con Roma, quella perenne, quella di sempre. La SPX è così, come la volle il suo grande fondatore.

Venendo poi al buon Introvigne, egli da quanto leggo nell'intervento di Luisa che riporta dalla BQ dice che "...non è più tempo di «culture wars» e di puntigliose riaffermazioni della dottrina";
riportO queste affermazioni di Nostro Signore:
" si diligitis me mandata mea servate" (Ioann. XIV, 15)
" qui habet mandata mea et servat ea ille est qui diligit me qui autem diligit me diligetur a Patre meo et ego diligam eum et manifestabo ei me ipsum" (Ioann. XIV, 21)
"amen quippe dico vobis donec transeat caelum et terra iota unum aut unus apex non praeteribit a lege donec omnia fiant qui ergo solverit unum de mandatis istis minimis et docuerit sic homines minimus vocabitur in regno caelorum qui autem fecerit et docuerit hic magnus vocabitur in regno caelorum" (Matth. V, 18-19)
Saranno state "puntigliose affermazioni della dottrina" anche queste ?
ed ancora
"nolite arbitrari quia venerim mittere pacem in terram non veni pacem mittere sed gladium veni enim separare hominem adversus patrem suum et filiam adversus matrem suam et nurum adversus socrum suam et inimici hominis domestici eius" (Matth. X, 34,36)
Sarà stata "culture wars" anche questa ?

E comunque in merito a "più che un discorso, aspettano che si proponga loro un percorso", ricordo, per concludere, che questa "via" è stata già rivelata agli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi:
"dicit ei Thomas Domine nescimus quo vadis et quomodo possumus viam scire
dicit ei Iesus ego sum via et veritas et vita nemo venit ad Patrem nisi per me" (Ioann. XIV, 5,6)

L'uomo è sempre, costantemente alla ricerca di ciò che ha perduto a causa del peccato originale, è alla ricerca dello sguardo di Dio, è alla ricerca della sua vicinanza, è alla ricerca del suo respiro, brama il suo abbraccio paterno, è assetato della sua Parola che è Verità, ma il muro del proprio orgoglio che Satana costantemente cementifica col veleno del peccato attuale, gli impedisce di riconoscere questo stato di cose.
Saremmo rinchiusi per sempre in questo abisso, in questa prigione, se per pura Grazia il Signore non volesse perdonarci, perché anche se una madre si dimenticasse del proprio figlio, Egli non si dimentica della sua creatura, e ci chiedesse però il permesso per farlo, perché Egli è il vero Dio, perché ci ha creato liberi e non sottomessi. Senza questo perdono, che deve passare da un purificazione che però è accettata con gaudio, è leggero questo giogo perché ci conduce alla vera Vita, non è possibile che il nostro desiderio di stare con il Signore sia meditato, si sedimenti, invada tutta l'anima e la pervada e possa così emergere e sgorgare ridando la vita e rinnovando l'esistenza di ogni figliol prodigo. E questo sgorgare vivificante, come ci dice Gesù è un osservare ciò che Gesù comanda perché Lui solo ha parole di Vita Eterna, perché non dice nulla di suo ma tutto ciò che è suo viene dal Padre che in Lui sibi bene complaquit.
Non c'è spazio per sentimentalismo, per amore terreno, carnale e mondano che vuole deformare appropriandosene del nome, il Vero Amore.

Felice ha detto...

Il problema e' che Scalfari dice il vero. Quella della Chiesa CV 2 e' un'altra religione. E' nata nel 1965, hanno ragione a celebrare il giubileo per i cinquant'anni dalla fondazione

milena rizzo ha detto...

ci si focalizza, o meglio satanasso induce a focalizzarsi sul sinodo. Bel colpo! il secondo...

E tutto il resto?

A proposito:

Domenica 27, in deroga ai programmi ufficiali, bergoglio ha benedetto,presso l'università St.Joseph di Filadelfia,una statua commissionata dall'istituto per le relazioni fra cattolici ed ebrei che vedono in partecipazione l'ANTI DEFAMATION LIGUE, l'AMERICAN JEWISH COMMITTEE E l'ARCIDIOCESI DI FILADELFIA.
Sul basamento si legge:
SYNAGOGUE AND ECCLESIA IN OUR TIME
..........
NOSTRA AETATE

e poi una frase di "Papa Francesco": "esiste un ricco complemento fra la Chiesa e il popolo giudeo che ci permette di aiutarci a mirare la ricchezza della parola di Dio".

Gia', ci permette anche di indire e indirizzare i concili......

Da qualche parte esistono le foto dell'avvenimento, non son illusioni , anche ottiche..

Trizz

mic ha detto...

ci si focalizza, o meglio satanasso induce a focalizzarsi sul sinodo. Bel colpo! il secondo...
E tutto il resto?


La invito a leggere l'articolo successivo.

marius ha detto...

"Ciò che è vero della falsa chiesa bergogliana,"
@ Luis
...appunto!

Anonimo ha detto...

Mi si consenta di dire che il testo di Msgr Fellay non è proprio quello di un "lefebvriano" secondo la vulgata. È cattolico, punto. Bisognerebbe farlo leggere ai preti di parrocchia, senza dire chi è l'autore, visto che il pregiudizio è duro a morire.
Ricordo che nel lontanissimo (sembra un'altra era geologica) 2009, quando alcune cose non le avevo ancora studiate né capite, leggendo della revoca della famosa scomunica pensai subito: probabilmente il buon Ratzi ritiene che la situazione sia molto critica e ha deciso di fare gesti anche clamorosi (capirai, ma per la solita vulgata è stato clamoroso eccome) per radunare il gregge; fu lì che inziai a capire che la distanza con la FSPX è un'inezia, comparata alla distanza col Bianchi, per dire, o col Ravasi; fu lì che mi accordi (me ingenua e tapina) che Aratzi era veramente circondato dai lupi, come aveva annunciato fin da subito.
Come se avesse avuto in mente di riformare la Chiesa (vedi la pur timida ma significativa riforma della riforma liturgica) e avesse cercato forze sorelle, per poi far scendere dalla Barca di Pietro i clandestini. Che invece ahinoi hanno dirottato la nave (e bisogna aspettare il Timoniere, quello vero, per ritrovare la strada).
Sarebbe bello e coraggioso, adesso, che un po' di vescovi sani facessero quadrato attorno a Fellay, che lo citassero apertamente, che gli facessero sentire la propria vicinanza: per dire, stiamo uniti, ce la faremo, insieme. Ma son troppo vigliacchi, vero?
humilitas

Luís Luiz ha detto...

@Marius

Lei vuole dire allora che dobbiamo appartenere a una falsa chiesa? Perchè mi sembra che chi appartiene alla vera Chiesa non può appartenere anche a una falsa chiesa. Non si può avere due signori. E non si tratta di un'altra chiesa qualsiasi. È una vera antichiesa. Una domanda: mi dica per favore un peccato di scandalo più grave di quello commesso da un sedicente sommo pontefice che nega un dogma de fide definito solennemente dalla vera Chiesa?

Josh ha detto...

cara Humilitas,
"Sarebbe bello e coraggioso, adesso, che un po' di vescovi sani facessero quadrato attorno a Fellay, che lo citassero apertamente, che gli facessero sentire la propria vicinanza: per dire, stiamo uniti, ce la faremo, insieme. Ma son troppo vigliacchi, vero?"

Temo che alcuni di loro, che magari si sono espressi eticamente su alcuni temi, ma sono al più "conservatori conciliari", non riescano proprio a spingersi così oltre.

Prender parte con Fellay sarebbe per loro come sorpassare le Colonne d'Ercole, quella Gibilterra proibita, prima dello spartiacque del mitico Concilio, che apre a un continente che hanno totalmente rimosso (e a volte mai nemmeno studiato neanche in seminario) e che quindi per alcuni non è mai esistito, o è al più un vizio assurdo, e non tra i fondamenti della Chiesa Cattolica Romana, insieme a S. Scrittura e Magistero perenne. Questa è la chiesa del 1965.

D'altro canto, tra chi si sveglia, c'è ancora chi viene sollevato dall'incarico anche solo per aver celebrato una S Messa S. Pio V o aver spiegato perchè la S. Comunione sulla mano è un abuso...e di più non dimandare.

Rr ha detto...

Scalfari dà l'otto per mille ? Bontà sua, con tutti i soldi che guadagna con i suoi libri ed articoli !
Penso però che per uno Scalfari che dà l'otto x mille, ci siano un sacco di RR che l'otto per mille non lo danno più, e da un bel pezzo.
Chissà che alla fine i conti non finiscano in rosso!
RR

luisa ha detto...

Segnalo:

http://it.paix-liturgique.org/aff_lettre.asp?LET_N_ID=2318

Luisa ha detto...

E anche:

http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/30/news/walter_kasper_l_ostia_ai_divorziati_tradisce_il_vangelo_la_chiesa_non_puo_ribellarsi_a_dio_-123996475/

hr ha detto...

Strano che nel link di repubblica figuri walter kasper, quando l'intervistato e il card. Sarah, suo fermo oppositore.

marius ha detto...

@Luis
Grazie per la Sua domanda che mi dà occasione di precisare.
Mi sembra che l'osservazione del fenomeno Chiesa-Militante attuale ci trovi concordi: siamo in una Chiesa sfigurata, che non sembra più se stessa.

Io come singolo fedele non ho certo l'autorità per decretare che si tratta di un'altra chiesa, anche se mi sembra tale. Di sicuro storicamente è sempre la stessa Chiesa con la sua continuità della successione apostolica, che può essere più o meno degna a seconda dei casi.
Ma occorre considerare che fondamentalmente noi apparteniamo alla Chiesa quale Corpo Mistico di Cristo, la quale comprende anche la Chiesa Trionfante e la Chiesa Purgante. Le tre insieme sono inseparabili.
Non sta certo a noi decretare se questa è una falsa o una vera chiesa, e di conseguenza è insano per la nostra anima prendere l'azzardata decisione di separarsi da essa, anche solo idealmente.
Partendo dall'affermazione che noi cristiani siamo NEL mondo e non DEL mondo non intendevo trasporre LETTERALMENTE questo principio alla situazione della chiesa conciliare, come se noi non facessimo parte di questa stessa Chiesa (anche se non mi piace parlare di chiesa conciliare, perché la Chiesa è la Chiesa punto stop), ma intendevo PER ANALOGIA indicare che possiamo stare in una situazione in cui non ci riconosciamo pur rimanendo noi stessi. In cosa non ci riconosciamo? nel modo bergogliano e più estesamente conciliare e postconciliare di intendere e vivere la Chiesa Militante.
Spero di essermi spiegato... in caso contrario me lo faccia sapere. Grazie.

Luís Luiz ha detto...

@ Marius

Scusi, ma non ha risposto alla domanda sullo scandalo e, mi sembra, neanche a quella sul rapporto Chiesa e mondo. La Chiesa è nel mondo ma non è del mondo: tra Chiesa e mondo c'è contraddizione. Lei vuole che siamo nella Chiesa come nel mondo: in questo caso il rapporto tra chiesa e mondo diventa identità. Questo vuol dire che la chiesa non è la Chiesa. Io, come cattolico, non appartengo a una chiesa che è identica al mondo. Posso essere paravacantista o quello che vogliano, ma bergogliano, mai. Lo dico coram Deo, con timore e tremore, ma sempre chiedendo a Dio il coraggio della mia fede per fuggire l'ipocrisia.

marius ha detto...

@Luis
mi dica per favore un peccato di scandalo più grave di quello commesso da un sedicente sommo pontefice che nega un dogma de fide definito solennemente dalla vera Chiesa?

Guardi Luis, che io sono d'accordissimo con Lei sull'analisi della situazione: ciò che ha fatto Bergoglio con i suoi motu proprio, senza contare il resto, per me è di una gravità inaudita di cui finora non riesco a trovare qualcosa di più deplorevole.
Credo che tra noi continuiamo a non capirci perché Lei prende alla lettera la mia similitudine.
Mi dispiace, perché le figure retoriche, che in ogni caso hanno il loro limite, dovrebbero servire a illustrare e a chiarire un problema, non a complicarlo.

Io, come cattolico, non appartengo a una chiesa che è identica al mondo. Posso essere paravacantista o quello che vogliano, ma bergogliano, mai.

Anch'io come Lei non sono affatto bergogliano e ritengo di non appartenere al mondo, perché appunto sono NEL mondo ma non DEL mondo. Può anche darsi che un sacco di persone della Chiesa abbiano sposato il mondo: dico può darsi, perché in foro interno noi non possiamo giudicare, e tra questi ci sta anche il nostro ineffabile Bergoglio. Ma sulla Chiesa, che è il Corpo Mistico di Cristo, vale la promessa di NSGC del Non praevalebunt. Non sta a noi giudicare, e fin tanto che non è dimostrato il contrario da un'autorità costituita, Bergoglio rimane legittimamente anche se indegnamente il sommo pontefice. Nella storia della Chiesa ne sono capitate di simili e fors'anche di peggio. Perciò offriamo questa nostra sofferenza a NSGC per la salvezza nostra e della Chiesa stessa. Abbiamo il dono della S.Messa di sempre che ha un significato sacrificale: durante l'Offertorio in ginocchio aggiungiamo le nostre sofferenze alle Sue del Calvario che ogni volta vengono rinnovate in modo incruento.

Anonimo ha detto...

Intervista con Ettore Gotti Tedeschi, ex-Presidente Ior, sul viaggio di papa Francesco a Cuba e negli Usa
Giacomo Galeazzi
Città del Vaticano

Professore Ettore Gotti Tedeschi, quali sono i limiti di questo viaggio a Cuba e negli Usa?
«I limiti stanno nel fatto che quando un Pontefice parla, quale autorità morale, spiegando cosa è bene e cosa è male in determinati contesti, è ascoltato solo se conferma ciò che in quel contesto si vuol sentire. Perciò quando la massima autorità morale della Chiesa cattolica va all’Onu difficilmente ci va per creare dissenso e delusione. Ma quello che conta sono gli obiettivi che il Papa si poneva, cioè quali risultati ottenere da un viaggio soprattutto negli Usa e un discorso all’Onu. E i risultati che mi pare di aver colto (leggendo i giornali) è che è stata recepita la disponibilità ecumenica a un dialogo e convivenza multireligiosa, multiculturale, multimorale, multiambientale. Temendo che il Papa potesse ricominciare con i dogmi e la dottrina, si son certamente rilassati. I più importanti quotidiani han concluso che il Papa è rafforzato ed ha avuto successo. Sa che avrei preferito forse leggere il contrario? Ottenere consensi e applausi, parlando direttamente e indirettamente di morale nel tempio del potere reale mondiale, dovrebbe far riflettere».
Condivide la critica papale al liberismo nel discorso all’Onu?
«Il discorso integrale che papa Francesco ha tenuto all’Onu mi è parso soprattutto rivolto ai problemi dell’ambiente più che al liberismo. Le raccomandazioni sull’ambiente hanno assorbito ben 72 righe, mentre quelle sulla famiglia cinque righe, poi ha parlato di inequità, lavoro, rischi di guerra. È evidente che il messaggio chiave del Pontefice, coerentemente con l’encliclica «Laudato si’», ha teso a rassicurare gli ambientalisti. Che però sono in maggior parte neomalthusiani e tecnocrati».
Cosa non l’ha convinta del viaggio nel suo complesso?
«Se ricordo bene i titoli dei giornali ieri parlavano di due messaggi conclusivi riferiti ad ambiente e giustizia sociale. Ecco quello che non mi ha convinto è il focus sul fatto che il degrado ambientale sia il maggior problema dell’umanità. Anche perché mi pare evidente che si voglia affermare l’ambientalismo quale religione comune nel mondo globale. Lo dico perché per me il maggior problema è il degrado morale dell’umanità che ha comportato e comporterà altri degradi: ambientale, sociale ed economico. Sa io sono convinto che la miseria materiale e il degrado ambientale siano conseguenza di quella morale e che se non si risolve questa, mai si risolveranno le altre. Finché l’uomo non saprà vincere i vizi di avidità, egoismo, indifferenza al prossimo (in pratica vincere il peccato), mi domando come possa vincere gli altri».

Anonimo ha detto...

quello che fa l'unicità della posizione della Fraternità non è tanto l'attacco alle nuove tesi sulla famiglia (che sappiamo raccogliere molti consensi), ma il chiaro riferirle al modernismo, che adatta la religione ai tempi. In questo senso la presa di posizione di Mons. Fellay non è un "focalizzarsi" sul sinodo, come diceva Milena Rizzo poco sopra, ma porlo chiaramente nell'ottica di una lotta dottrinale molto più vista. Trovo assolutamente qualificante il passaggio "Quello che ci inquieta ancora di più, sono alcune delle Vostre parole che lasciano intendere che potrebbe esserci un’evoluzione della dottrina per rispondere alle nuove necessità del popolo cristiano. La nostra inquietudine viene dalla condanna che san Pio X ha formulato, nell’enciclica Pascendi, di un simile adattamento del dogma alle pretese esigenze contemporanee". Questo è andare alla radice del problema come nessun altro osa fare (perché appunto vorrebbe dire mettere in discussione TUTTI gli adattamenti al monod nuovo, a partire dalla libertà religiosa etc.)