Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 1 settembre 2015

È di un attivista Lgbt il rapporto della Chiesa svizzera al Sinodo

Il 5 maggio 2015 la Conferenza episcopale Svizzera emise un comunicato stampa riguardo all'imminente sinodo di ottobre per informare la popolazione sui risultati emersi dalle risposte al secondo questionario della Santa Sede; il primo questionario era stato somministrato in vista del sinodo del 2014. Era quindi la seconda volta che la Chiesa, tramite le diocesi del mondo intero, sollecitava il popolo cattolico a dire la sua riguardo alla dottrina cattolica in fatto di morale.

Il questionario vaticano era piuttosto difficile e farraginoso. Così la CES, con spirito pratico ed efficienza tipicamente elvetica incaricò un organismo specializzato, la sua Commissione Pastorale, di elaborare un formulario più agile compilabile anche via web, e di redigere pure la bozza della relazione conclusiva in seguito all'elaborazione dei dati.
Ecco un estratto di quel comunicato stampa:

"(…) Soltanto una piccola minoranza delle risposte esprime l'auspicio di stretta osservanza della dottrina attuale della Chiesa con la sua rigorosa disciplina. 

Desideri espressi alla Chiesa cattolica:
I dibattiti interpellano Roma su desideri ben concreti: occorre finirla con l'esclusione dai Sacramenti dei divorziati risposati; i motivi di rottura d'un matrimonio sono troppo complessi perché si possa ancora ammettere la punizione globale inflitta dalla Chiesa in caso di nuove nozze. Il partenariato di omosessuali e lesbiche deve trovar posto nella Chiesa: è il tenore d'un altro desiderio espresso alla Chiesa. Anche se viene perlopiù rifiutata l'assimilazione con il matrimonio religioso, emerge tuttavia un ampio consenso relativo alla benedizione dei partenariati. Inoltre i dibattiti hanno rilevato che il matrimonio sacramentale, concluso in chiesa, è diventato un modello minoritario. Si auspica perciò che la Chiesa rafforzi il suo impegno nella preparazione e nell'accompagnamento dei matrimoni canonici e si adoperi a favore delle famiglie."

Questa è la vox populi nonché dei suoi pastori!
Ma è qui che arriva il bello, si fa per dire:

Chi sarà mai alla testa dell’Istituto per la Sociologia della Pastorale con sede a San Gallo, che è la sede di detta commissione, quella che ha poi elaborato i dati raccolti?
Risulterebbe essere l'attivista Lgbt dott. Arnd Bünker.
Lo riferisce il 29 agosto scorso nocristianofobia.org in un articolo intitolato È di un attivista Lgbt il rapporto della Chiesa svizzera al Sinodo, che a sua volta riprende il sito LifeSiteNews.

La situazione non è del tutto chiara, in quanto nella relazione destinata alla Santa Sede, scaricabile in pdf cliccando su un'icona posta di fianco al testo del sopramenzionato comunicato stampa, i vescovi affermano di essere loro stessi gli autori del testo:
"Durante la Settimana Santa è stata formulata la bozza del rapporto, redatto e ultimato nella settimana di Pasqua assieme ai vescovi responsabili – il Vescovo per la famiglia e Presidente della Commissione pastorale della CVS, mons. Pierre Farine (Ginevra) e il Vescovo di Sion, mons. Jean- Marie Lovey (delegato della Conferenza dei vescovi svizzeri al Sinodo 2015 a Roma) – per poter essere presentato a Roma entro il 15 aprile 2015." 
Tuttavia, sia in un caso che nell'altro, sia che l'abbiano redatto loro o che abbiano incaricato il discusso attivissimo professore, il risultato non è per nulla lusinghiero per dei custodi di ruolo dell'ortodossia cattolica, i quali dalle loro parole sembrano proprio voler sposare con vincolo indissolubile questa lungamente vagheggiata  eversione dottrinale!
E poi rimane il fatto che detto personaggio risulta essere una figura di spicco e di grande fiducia per la CES, ricoprente un ruolo di collaborazione stabile ben definito ed istituzionalizzato.

Ne tratta anche la rivista WeltWoche con una vena polemica non da poco che si evince già dal titolo: "Die Bischöfe hofieren die Schwulen" = "I vescovi corteggiano i …….." (un sinonimo colorito e popolaresco che sta per "pervertiti"); con linguaggio davvero fuori dai denti, mette in rilievo come la Chiesa svizzera ha presentato agli ignari fedeli elvetici il proprio agile questionario come se fosse equiparabile a quello vaticano, mentre in realtà ancor più agilmente aveva colto al volo l'occasione per inserirvi parecchio del suo, spingendo ulteriormente sull'acceleratore dell'accettazione delle coppie gay in ambito ecclesiale.

Notasi che la WeltWoche non è per nulla un media legato alle questioni religiose, ma si definisce propugnatrice dei valori civici e libertari, scettica verso lo stato e sostenitrice dell'economia, stagliandosi politicamente per una Svizzera indipendente grazie ad un'efficace azione della democrazia diretta.

Intanto il vescovo di Coira mons. Vitus Huonder, accusato di omofobia da una lobby gay per aver citato, in una conferenza in Germania, versetti biblici riguardanti l'omosessualità, malgrado si sia umiliato pubblicamente chiedendo scusa nel caso avesse involontariamente offeso qualcuno, viene tenuto ancora sulle spine. Da detta lobby? No, nella fattispecie dai suoi confratelli nell'episcopato: da indiscrezioni è trapelato che la CES si sarebbe radunata escludendolo bellamente dalla discussione. Di cosa potrebbero aver parlato senza la sua "ingombrante" presenza? Bè, non è certo difficile immaginarlo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"Intanto il vescovo di Coira mons. Vitus Huonder, accusato di omofobia da una lobby gay per aver citato, in una conferenza in Germania, versetti biblici riguardanti l'omosessualità, malgrado si sia umiliato pubblicamente chiedendo scusa nel caso avesse involontariamente offeso qualcuno, viene tenuto ancora sulle spine. Da detta lobby? No, nella fattispecie dai suoi confratelli nell'episcopato: da indiscrezioni è trapelato che la CES si sarebbe radunata escludendolo bellamente dalla discussione. Di cosa potrebbero aver parlato senza la sua "ingombrante" presenza? Bè, non è certo difficile immaginarlo."

Che dire? Hanno il potere e lo gestiscono biecamente.

RIC ha detto...

Due notizie in vista del Giubileo: il vdr riconosce a tutti sacerdoti di perdonare l'aborto a quanti "lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono".
Inoltre scive in una lettera a Mons Fisichella " confido che nel prossimo futuro si pssano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori" della FSSPX e "concede" ai fedeli della FSSPX in occasione del Giubileo la validiita' della confessione presso i sacerdoti della Fraternita".

hr ha detto...

anche Tosatti parla di Sinodo, Svizzera: polemiche sui vescovi
http://www.lastampa.it/2015/08/31/blogs/san-pietro-e-dintorni/sinodo-svizzera-polemiche-sui-vescovi-AkcG6ymHJ1ybAzlbthxhlI/pagina.html

mic ha detto...

Grazie Marius per il tuo ottimo post. Ora la notizia sulla FSSPX ha assorbito molta attenzione; ma su questo (e sul resto che si sta muovendo sui due fronti contrapposti) dovremo tornare...

Rr ha detto...

Che dire? evidentemente il giovinotto-a gode di " entrature" ( doppio senso voluto) molto in alto, e verosimilmente molteplici ( loro sono cosi fedeli e monogamici, no ?)
Semplicemente : che schifo!!
Ma no pasaran !

T. ha detto...


La nuova evangelizzazione ..
http://www.tempi.it/francia-evangelizzazione-laica-a-scuola-per-liberare-il-paese-dalla-religione-cattolica#.VegHx528MXA