Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 13 marzo 2017

Sui vespri anglicani a San Pietro

Abbiamo già commentato qui l'esecrabile evento predisposto per oggi -13 marzo- in San Pietro. Nel testo che segue don Mauro Tranquillo fa un excursus completo delle aperture già purtroppo promosse anche dai predecessori di Bergoglio in base alla concezione tutta post-conciliare del 'falso ecumenismo', delle quali questa ultima deriva non è che il seguito. Tuttavia, non possiamo ignorare l' accelerata inaccettabile evoluzione che vede la celebrazione di Lutero [qui - qui - qui] nonché le ancor più gravi aperture divergenti dalle verità cattoliche: cioè l'intercomunione [qui - qui] e la diminutio del sacerdozio e dell'Eucaristia [qui], Per chi volesse approfondire: indice articoli.

The prayers of heretics I will not have

Domenica 26 febbraio Papa Francesco ha visitato una delle chiese anglicane di Roma, All Saints in via del Babuino, dove ha benedetto un’icona della Vergine; oggi 13 marzo, in prossimità della festa di san Gregorio Magno, il direttore del Centro Anglicano di Roma, l’“arcivescovo” David Moxon, presiede il vespro secondo il rito anglicano (evensong) all’altare della Cattedra della Basilica di San Pietro in Vaticano, mentre il predicatore è l’arcivescovo cattolico inglese Arthur Roche, segretario della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti. La “liturgia” è animata dal Coro del Merton College di Oxford. Fin qui le notizie.

La celebrazione dei vespri anglicani in San Pietro ha provocato numerose reazioni giustamente indignate: c’è anche chi ha sostenuto che secondo l’antico diritto la celebrazione di una cerimonia acattolica in una chiesa consacrata al culto cattolico comporta la profanazione della medesima e richiede una cerimonia di riconciliazione. Di certo il diritto divino (e solo per conseguenza anche quello canonico) proibisce di pregare con gli acattolici, specialmente in pubblico e a maggior ragione seguendo i loro riti. Questo comporta il sospetto di adesione ai loro errori, e una mancanza contro la pubblica professione della fede che è richiesta a ogni cristiano. In effetti ogni rito non cattolico esprime l’adesione almeno esterna a degli errori o ad un gruppo estraneo alla Chiesa cattolica, ed è pertanto ingiustificabile alla luce del Primo Comandamento. Di più, invitare positivamente gli acattolici a svolgere il loro culto in una chiesa consacrata è uno scandalo pubblico di grandi proporzioni.

Detto questo, occorre ricordare che l’evento in programma è solo un capitolo di una saga, quella ecumenica, che ha precedenti numerosissimi e altrettanto gravi (e magari anche più gravi) ad opera di tutti i Papi post-conciliari. Limitandoci ai rapporti ecumenici con l’anglicanesimo, se Giovanni XXIII aprì le danze ricevendo in udienza (il 2 dicembre 1960) il sedicente arcivescovo di Canterbury Fisher, fu Paolo VI ad iniziare relazioni di culto comune fin dal lontano 1966.
In tale occasione il Papa e il dott. Ramsey, allora sedicente arcivescovo di Canterbury, si incontrarono nella cappella Sistina e poi pubblicamente nella Basilica di San Paolo fuori le Mura (pure basilica patriarcale, come San Pietro: non certo una chiesa secondaria), dove ebbe luogo una sorta di preghiera comune (seppur non in forma strettamente liturgica), e dove Paolo VI consegnò a Ramsey (un laico per la dottrina cattolica) il suo anello episcopale e gli chiese di dare la sua benedizione.

A tale incontro fece seguito l’importante Malta report (2 gennaio 1968), una specie di documento congiunto, da allora guida per le relazioni tra cattolici e anglicani. In questo si mette in discussione la definizione più volte data dai Papi (l’ultima e definitiva sotto Leone XIII) sull’invalidità delle ordinazioni anglicane (lasciando intendere che una nuova teologia sacramentaria potrebbe considerarle valide), e si prospetta come possibile la celebrazione di liturgie (non eucaristiche) comuni, scambio di predicatori, sviluppo parallelo della riforma liturgica, all’epoca in corso d’opera (sarebbe interessante qui approfondire la riforma della liturgia anglicana avvenuta sulla falsariga del messale di Paolo VI: fino a quegli anni le chiese anglicane, per esempio, non conoscevano altari a mensa, che si introdussero ad imitazione del nuovo “rito romano”).

Da allora le celebrazioni liturgiche comuni, in particolare vespri (o simili) sono state eccezionalmente frequenti, e si sono svolte regolarmente (in Inghilterra o a Roma) alla presenza di tutti i Papi post-conciliari. Si tratta di vere e proprie concelebrazioni di atti di preghiera ufficiale e pubblica, per quanto non eucaristica (ma la distinzione qui è moralmente di scarsa importanza: si tratta sempre di comunione in sacris –cioè in riti sacri veri e propri, non il semplice recitare un Pater noster insieme in privato- con gli acattolici). I Papi postconciliari con l’episcopato cattolico vi sono apparsi attivi e in abiti sacri accanto al clero anglicano pure parato. Se dovessimo poi parlare di iniziative simili a livello locale, ovviamente sarebbe impossibile recensire tutti gli atti di simile natura.
Limitandoci ai Papi ricorderemo quindi alcuni (sottolineiamo alcuni) degli eventi di questo genere, tenutisi in templi anglicani o in chiese cattoliche:
  • il 29 maggio 1982 Giovanni Paolo II celebrava una solenne liturgia ecumenica con il sedicente arcivescovo Runcie, nella cattedrale di Canterbury; il prelato anglicano vi appare parato in mitra e pastorale, il Papa in abito corale e stola; entrambi predicano e benedicono la folla in contemporanea (ricordiamo qui, per il problema della validità degli ordini anglicani, che lo stesso Giovanni Paolo II bacerà la mano di Rowan Williams, successore di Runcie, il 4 ottobre 2003: non è certo Papa Francesco il primo ad aver compiuto atti di omaggio verso ministri di culti non cattolici).
  • il 17 settembre 2010, nell’abbazia di Westminster, Benedetto XVI in abito corale e stola partecipa al Vespro anglicano presieduto dal sedicente arcivescovo Williams, in paramenti. Non si vede come la partecipazione del Papa al vespro anglicano sia meno grave del vespro anglicano nella basilica di San Pietro.
  • il 10 marzo 2012, nella basilica di San Gregorio al Celio (Roma), da dove partirono i monaci missionari inviati da santo Pontefice a evangelizzare gli angli e i sassoni, Benedetto XVI tiene dei vespri congiunti con Rowan Williams, presente in piviale e mitra nel presbiterio.
  • nella stessa chiesa, il 5 ottobre 2016 si tengono simili vespri presieduti congiuntamente da Papa Francesco e dal sedicente arcivescovo Justin Welby, che appaiono seduti alla pari in paramenti sacri, e benedicono insieme. Una folta schiera di “vescovi” e altri ecclesiastici anglicani assiste in abito corale frammista a vescovi e cardinali “cattolici. Il primate anglicano è assistito da un cappellano donna.
Gli esempi sopra riportati mostrano che l’evento del 13 marzo a San Pietro è lungi dall’essere una novità. Si tratta di un fatto gravissimo per il luogo nel quale si svolge, ma che si iscrive in una serie di eventi promossi dal movimento ecumenico nell’immediato post-concilio e che hanno coinvolto in prima persona gli stessi Pontefici, che hanno pregato pubblicamente e in forme ufficiali con gli eretici anglicani (e non solo, ma qui ci atteniamo a questo argomento), riconoscendone con vari gesti i ministri come validamente ordinati [1]. Atteggiamenti contrari alla professione di fede e scandalosi, condannati com’è noto dall’enciclica Mortalium animos di Pio XI [2]. Occorre quindi manifestare il proprio dissenso non solo da questo atto singolare, ma dai princìpi che lo muovono e dai precedenti che lo preparano.

Concludiamo con l’episodio della vita di un martire, il Beato John Ogilvie, gesuita scozzese, catturato nel 1615 a Glasgow per aver detto la Messa cattolica “in una città riformata”, e messo a morte da Giacomo VI per aver sostenuto il potere del Papa sui Re durante il processo. Questi, condotto all’impiccagione, manifestò fino all’ultimo la sua volontà di non pregare con chi non condivideva la sua stessa fede: «If there be here any hidden Catholics, let them pray for me; but the prayers of heretics I will not have» («Se ci sono qui dei cattolici nascosti, che preghino per me; ma le preghiere degli eretici io non le avrò»).
don Mauro Tranquillo, FSSPX

31 commenti:

irina ha detto...

LBQ: Marco Tosatti, Fatima, torna il mistero del Terzo segreto.

Anonimo ha detto...

Nella disamina delle cerimonie ecumeniche è sfuggita, a mio avviso anche più grave di una vesperata, la spinta della porta santa nel 2000! Ricordate Giovanni Paolo II insieme agli "arcivescovi" luterano e anglicano spingere il portone della patriarcale basilica di San Paolo fuori le mura e insieme varcare la soglia per lucrare l'indulgenza plenaria? Ma chi il luterano lucra l'indulgenza plenaria?

Anonimo ha detto...

«Noi che abbiamo per amica la verità e i dogmi della verità, non seguiremo affatto gli eretici, ma calcando le vestigia della fede lasciataci dai santi padri, custodiremo contro tutti gli errori il deposito della divina rivelazione» (Cf. In Ioann., 1. X) - San Cirillo di Alessadria.

Luisa ha detto...

@ i Romani di questo blog.

A parte il cupo, ma penso realista, ritratto fatto della vostra diocesi fatevi coraggio...i rumors mettono Paglia fra gli eventuali candidati alla successione di Vallini, evidentemente la giornalista fa quel bilancio disastroso senza interrogarsi sulle cause.

http://ilsismografo.blogspot.ch/2017/03/italia-ecco-i-nomi-in-corsa-per.html

PS: abbastanza esilarante, ma prevedibile, percorrere le sale stampe bis e ter e la stampa di regime in questo giorno del quarto anniversario dell`elezione di Bergoglio, "riforma del cuore"(Parolin), "primavera in fiore", " simpatia a di un papa evangelico che ha accantonato le battaglie per i «valori non negoziabili» ( Riccardi), ecc. ecc.

lister ha detto...

Seminari vuoti, Luisa?
Matrimonio per (tra?) preti e donne pretesse. Risolto!

Er coatto ha detto...

Come dire:
Er più pulito c'ha la rogna.

Vedremo se ho colto nel segno . ha detto...

1 ) "Il compito che attende il prossimo Vicario sarà di progettare in grande, di avere il coraggio di dialogare e di scontrarsi (nel caso) con il mondo al di fuori del recinto del Laterano dove Cristo è ormai sconosciuto. "

Perdonate la franchezza : non potra' decidere un piffero perche' oramai decide tutto Francesco I e in subordine i cavalieri della tavola rotonda , la CEI porta il vessillo .
Nella" rosa " dei candidati notiamo che Becciu piace molto cola' dove si puote cio' che si vuole , va via come il pane ( Ordine di Malta , di qua , di la' ) ;
Noi , seppur non siamo furbi , ormai abbiamo " sgamato" come opera/funziona il Papa : fa il contrario di quello che ci si aspetta .
Votino , votino i parroci....per me l'unico che ha qualche chance e' Pompili e ti ci metto anche Semeraro .

2 ) «fate presente cosa desiderate, quali cono le cose che vanno e quelle che non vanno».

Questa tattica l'abbiamo gia' collaudata con il sinodo e il risultato e' stato A.L.

Noi confidiamo solo in Gesu' Cristo .
Per me vivere e' Cristo .
Per me vivere e' Maria .
Preghiamo e digiuniamo .

Ave Maria ! ha detto...

Per AC :
per favore . Mic permettendo , puo' cortesemente mostrare di nuovo l' IBAN tramite il quale si puo' fare qualche donazione ?
Grazie per la opportunita' di consolidare le nostre radici consolidando la casa di Dio .

https://www.youtube.com/watch?v=2zZEqROMivo

Mazzarino ha detto...

Messa di riparazione ore 18.30 - Priorato FSSPX a Spadarolo di Rimini

Anonimo ha detto...

Quando il pastore si cambia in lupo, tocca soprattutto al gregge difendersi. Di regola, senza dubbio, la dottrina discende dai vescovi ai fedeli; e non devono i sudditi giudicare nel campo della fede, i capi. Ma nel tesoro della rivelazione vi sono dei punti essenziali, dei quali ogni cristiano, perciò stesso ch’è cristiano, deve avere la necessaria conoscenza e la dovuta custodia.
Il principio non muta, sia che si tratti di verità da credere che di norme morali da seguire, sia di morale che di dogma. I tradimenti simili a quelli di Nestorio non sono frequenti nella Chiesa; tuttavia può darsi che alcuni pastori tacciano, per un motivo o per l’altro, in talune circostanze in cui la stessa religione verrebbe a essere coinvolta.
In tali congiunture, i veri fedeli sono quelli che attingono solo nel loro battesimo l’ispirazione della loro linea di condotta; non i pusillanimi che, sotto lo specioso pretesto della sottomissione ai poteri costituiti, attendono, per aderire al nemico o per opporsi alle sue imprese un programma che non è affatto necessario e che non si deve dare loro.
Brano tratto da: Dom Prosper Gueranger, L'anno liturgico volume secondo, p. 354
(citato dal card. Burke)

Anonimo ha detto...

Prove tecniche di religione globale.

Sabato 11 marzo 2017, alle ore 18.00, presso la chiesa parrocchiale di S. Stefano in Venezia:
speciale celebrazione ecumenica "per il risanamento delle memorie" promossa dalla Chiesa evangelica luterana di Venezia e dal Patriarcato di Venezia nell'ambito delle commemorazioni in atto per i 500 anni della Riforma luterana;
presenti il Pastore luterano di Venezia Bernd Prigge e il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.
"La celebrazione della riconciliazione delle memorie - spiega don Francesco Marchesi, incaricato del Patriarcato di Venezia per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso - è un'occasione di preghiera e di incontro tra cattolici e luterani (ma, in realtà, guardando ad ogni fratello e sorella cristiana) nell'ambito della commemorazione dei 500 anni della Riforma luterana. Il desiderio è quello di poter stare - in un clima di preghiera - uniti nella fede comune in Cristo, saldi nel comune Battesimo e, al tempo stesso, desiderosi di continuare a percorrere insieme un cammino ulteriore di comunione, riconoscendo e domandando perdono per il male commesso gli uni nei confronti degli altri nei secoli passati e negli anni più recenti della nostra storia. Anche per questo motivo il luogo scelto per questo gesto è molto significativo: la chiesa di Santo Stefano a Venezia, già convento degli Agostiniani e luogo in cui, negli anni turbolenti della Riforma, non mancarono i tentativi di interrogarsi seriamente sulle istanze che allora interrogavano la vita della Chiesa. Il desiderio, dunque, è quello di recuperare un filo interrotto dalle divisioni e dai pregiudizi per tornare, assieme, a tessere una trama comune. Una comune esperienza ecclesiale".

Completamente cancellate le differenze con gli eretici, che non sono indifferenti per la maturazione di una fede retta e delle scelte di vita corrispondenti.

Felice ha detto...

Senza contare che Moraglia era​considerato un vescovo tradizionale!

Anonimo ha detto...

Ecco i frutti della pastorale di Papa Francesco:
https://www.facebook.com/152432291523686/photos/a.152949958138586.23441.152432291523686/987026834730890/?type=3&theater

Ununm

Mikael2025 ha detto...

"La Santa Messa è il sacrificio quotidiano, l'oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte, dal sorgere al tramonto del sole.
Il sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina PROTESTANTE, si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il RICORDO di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa ABOLIZIONE del SACRIFICIO quotidiano consiste l'orribile sacrilegio"

Don Stefano Gobbi - Ai Sacerdoti Figli Prediletti della Madonna

http://fatima-2017.blogspot.it/2016/11/la-fine-dei-tempi-ai-sacerdoti-figli.html

Luisa ha detto...

Ma nella "chiesa dell`amore&tenerezza&misericordia" = "chiesa di Francesco" dove la Dottrina è non solo sfigurata ma derisa e giudicata obsoleta, rigida, incapace di rispondere alle attese del mondo e delle sue fragilità....,
in una chiesa in cui, dixit il papa, è il singolo a decidere quel che è bene e male :
"Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene».
Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce"
,
quando con questo papa si è nel regno del soggettivismo e del relativismo, il tutto ammantato di buoni sentimenti,
quando abbiamo un papa che considera di non aver bisogno di confermare i fedeli nella fede perchè, secondo lui, la Dottrina è cosa conosciuta da tutti dunque non c`è bisogno di riparlarne, argomento che gli permette di raggirarla per imporre la sua visione,
di che cosa possiamo ancora stupirci?
Al limite un giorno, come si dice da noi, potrebbe sorprenderci in bene!
Basta osservare, in particolare oggi 13 marzo giorno anche di bilanci, chi lo incensa e con quali termini, il loro fervore idolatrico e interessato è accompagnato dal livore più sprezzante per chi non condivide lo stesso entusiasmo.
Il loro è uno scenario scritto e preparato da tempo, oggi possono finalmente metterlo in atto davanti al loro pubblico plaudente.
Fino a quando?

Anonimo ha detto...

http://cordialiter.blogspot.it/2017/03/educazione-liturgica-dei-bambini.html
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del Tuo grembo , Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.

Anonimo ha detto...

Cosa non si fa pur di apparire.......oggi è il IV nefasto anniversario dell'elezione, leggo che bisogna fare piccioli fioretti, io :niente colazione solo un po' di caffè per tenere alta l'adrenalina, pranzo, una fetta di torta salata e poco altro, sera digiuno totale strettissimo, preghiere raddoppiate; 4 anni di un incubo che diventa sempre più grande.....Rr controllerò il meteo scrupolosamente, awesome the phrase, old damn' potheads, great! Anonymous.

Anonimo ha detto...

L'anglicanesimo è quella setta religiosa - agli inizi nemmeno protestante - sorta a causa della lussuria incontenibile di un sovrano in sovrappeso. E del tradimento complice del clero e della nobiltà.
In tanto fango ributtante, splendono in eterno le stelle del paradiso di san Thomas More, san John Fisher, della Regina Mary Stuart e della abbondantissima schiera dei martiri cattolici, fattisi scannare, a causa soprattutto della figlia criminale e stragista del lussurioso, per restare fedeli alla Chiesa e ai suoi Sacramenti e dogmi.
(Massimo Viglione)

Anonimo ha detto...

Il senso dell'"ecumenismo" (termine che per quanto mi riguarda, vista l'origine, è già sbagliato in partenza) dovrebbe essere la ricostituzione dell'unico gregge secondo la Verità; ovvero la riconversione degli eretici; non la creazione di una religione ibrida. Nel caso degli Anglicani, la questione è paradossale: qualcosa si è effettivamente ottenuto, con il rientro di quella parte gestita dalla Anglicanorum Coetibus (parte che, per ora, se non erro si è anche dimostrata fedele al Magistero con certe dichiarazioni chiare sulla comunione ai divorziati risposati). Ma è da notare che la spinta finale al rientro è stata data dall'escalation di eresie che si è verificata nell'anglicanesimo negli ultimi anni: come l'"ordinazione" delle donne, eccetera. Dunque il frutto è stato colto, e quelli che sono rimasti dall'altra parte vivono benissimo in questa escalation (forse c'è qualche insoddisfatto, vedasi una recente spaccatura sulla questione del "matrimonio" omosessuale; ma è evidente che, se non hanno deciso di rientrare, sono intenzionati a mantenersi nello stato di separazione da Roma). Colto il frutto, rimane un albero improduttivo, anzi ormai in procinto di seccarsi definitivamente. Che senso ha continuare ancora?

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

Oggi alle or 17.30 saro' presso la parrocchia S. Gemma Gelgani (a Roma nord, zona tufello, piazza Monte Gennaro), per recitare un S.Rosario di riparazione degli atti di apostasia perpetrati dai nostri pastori. Chi volesse unirsi alla preghiera sara' il benvenuto.

Anonimo ha detto...

Beh, se la commissione che sta studiando le nuove liturgie eucaristiche comunitarie è retta da Sorrentino e Marini P. non c'è da illudersi troppo........

irina ha detto...

Spalancate le porte, lo spirito del tempo è stato fatto salire in cattedra. I più valenti sono stati messi all'angolo ,ridicolizzati, tacitati. Nei luoghi di comando sono stati preferiti gli incapaci, mediocri, quelli che non avevano nè mente, nè cuore in grado di resistere. La loro ignoranza è stata oculatamente privilegiata, rispetto ad ogni merito dei capaci. Intanto lo spirito del tempo gonfiava la testa dei discenti e dei docenti presentando tutta la gloria del sapere mondano sempre, a fatica, vincente contro l'oscurantismo cattolico. I cattolici, infine, si sono sentiti inadeguati, inadempienti e colpevoli. Colpevoli di tutto. Non solo hanno chiesto perdono a tutti e a tutto, ma si sono messi proni davanti al mondo, annuendo tacitamente a tutte le ragioni che questo adduceva delle loro colpe. Eh, sì. La vittima ha le sue gravi colpe. Cattoliche. Ora le guide, cattoliche, diventate con orgoglio mondane, si sono fatte carico della rieducazione, capillare e profonda, degli avanzi cattolici. Di cui, tempo sei mesi, non deve restare ricordo sulla terra.Secondo le loro intenzioni.

Anonimo ha detto...

Questa mattina all'Università Gregoriana:
FACOLTÀ DI DIRITTO CANONICO :
Communicatio in sacris
Relatori S.E.R. il Card. Francesco Coccopalmerio: Communicatio in sacris
P . Georges Ruyssen , S.J., Verso l’unità. Dal Decreto conciliare “Unitatis Redintegratio” al Direttorio ecumenico, la “Communicatio in sacris” per quanto riguarda l’Eucaristia

Anonimo ha detto...

Vi seguo col cuore.
Saluto con affetto questa parrocchia, questo quartiere, l'Istituto Sarandi...Lode a Santa Gemma Galgani!

Pietro C. ha detto...

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2016/12/16/papa-quattro-anni-fa-bergoglio-diventava-francesco_64ecffcf-c2ae-4ce1-872e-d653588c1afd.html

Interessante vedere che l'ANSA ha disattivato i commenti a questa notizia, evidentemente non vuole che ci siano interferenze e opinioni contrarie alla sua!

Anonimo ha detto...

Davvero molto interessante la segnalazione di Irina 13 marzo 2017 07:30.
Miles

Aloisius ha detto...

La Massoneria ci fa quindi un altro bel regalo per il giorno 13/3:una bella celebrazione eretica.

Infatti, come osservato nell'artnicolo:
"...Questo comporta il sospetto di adesione ai loro errori, e una mancanza contro la pubblica professione della fede che è richiesta a ogni cristiano"

Musica per le orecchie massoniche.

Anonimo ha detto...

MONTFORT: SE NOI STRACCIONI VOGLIAMO CONQUISTARE IL FAVORE DEL RE, DOBBIAMO CHIEDERE ALLA REGINA
http://www.iltimone.org/35836,News.html

Rr ha detto...

"Oggi il Papa compie il primo mandato di Presidente della Chiesa acattolica", Marcello Veneziani

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Vergoglio..

Anonimo ha detto...

SFIDA A PING PONG TRA L'ARCIVESCOVO E IL MONACO BUDDHISTA. IL CONFRONTO INTERRELIGIOSO CHE CI PIACE
http://www.iltimone.org/35847,News.html