Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 6 dicembre 2018

Provocare lo scisma - Patrick Archbold

Riprendiamo da Opportune Importune, unificando per comodità di lettura le 5 parti separate, la traduzione di un'interessantissima analisi pubblicata da Patrick Archbold su Creative Minority Report (qui: link all'ultima parte dalla quale è possibile risalire ai precedenti), un blog cattolico americano. Essa offre una serie di valutazioni che rivelano la chiarezza di visione di chi le ha formulate e appaiono una delle più esaurienti critiche al pontificato bergogliano. Condensa tutto quanto abbiamo espresso da tempo e va esaminato con particolare attenzione, estesa ai vari link che ho inserito, che ne costituiscono il valore aggiunto per una essenziale lettura dall'orizzonte allargato e mostrano il nostro puntuale, sofferto e condiviso diario in diretta di quanto accade nella Chiesa.

I.
PROVOCARE LO SCISMA
- Actuating schism

«In un circolo molto ristretto, si dice che papa Francesco abbia dato di sé questa autocritica definizione: “Non è da escludere che entrerò nella storia come colui che ha diviso la Chiesa cattolica”» [vedi].

Questa citazione è di Der Speigel. Ma è il corrispondente di Spiegel in Italia, Walter Mayr, a definire tale affermazione come autocritica. Sulla base di tutte le prove raccolte fino ad oggi e di ciò che penso possa accadere, temo che si tratti di una lettura errata della dichiarazione. Il Papa non voleva essere autocritico: stava annunciando il suo piano.

Tornando agli albori di questo papato, ho versato fiumi d’inchiostro per cercare di mettere in guardia i cattolici sull’abuso dei Sinodi per conseguire gli scopi nefandi di coloro che cercano di cambiare in modo permanente la Chiesa. Ho messo in guardia circa la natura preordinata della sciarada. Avevo avvertito di come sarebbe stata usata l’ambiguità per perseguire i fini, seguita dai documenti papali che avrebbero imposto ciò che non poteva essere accettato. E ho avvertito circa le conseguenze di quei vescovi e sacerdoti che non si sarebbero adeguati al programma. Tutto questo si è effettivamente verificato, e da allora sono successe altre cose. Non che io sia dotato di doti divinatorie, ma conoscevo lo schema cui ricorrevano per far funzionare il gioco. Ma anche io non mi aspettavo che utilizzassero il sistema sinodale in modo tanto sfrontato. In questo ultimo Sinodo, non solo hanno eliminato in anticipo tutte le norme che lo regolano e vi hanno insediato i loro emissari, ma in realtà hanno pubblicato un documento sinodale su un argomento che non è stato nemmeno discusso nel Sinodo: la sinodalità stessa [vedi nel blog]. Se si fa loro notare che si comportano come le mellivore degli eretici, non se ne curano. Torneremo alla sinodalità tra poco.

Sulla scia di questa ultima farsa, ho riflettuto su ciò che ci aspetta. Primo: più o meno la stessa cosa, di sicuro. Possiamo star certi che questo processo continuerà. Sinodi manipolati per produrre risultati finalizzati a continuare a palleggiare l’eresia sul campo da gioco. Ma non basta: i fedeli cattolici nella Chiesa, in particolare quelli di alcune comunità, sanno farsi sentire e hanno causato loro più problemi di quanti siano disposti a sopportare. Così hanno cambiato le regole e usato il sistema sinodale proprio per evitare i problemi avuti in occasione del Sinodo sulla famiglia. Siccome le votazioni hanno causato problemi, eliminiamo le votazioni. Ma anche con tutti i cambiamenti procedurali che hanno condotto all’inevitabile risultato, si sono infastiditi per aver dovuto ricorrere a questi metodi. Il problema non sono le regole, sono quelle persone.

È stato notato da alcuni, me compreso, che la Chiesa si è trovata in uno stato di scisma de facto per qualche tempo, ma coloro che non seguono più gli insegnamenti della Chiesa si sono rifiutati di andarsene. Ora, loro non sono solo all’interno della Chiesa, ma vi ricoprono ruoli importanti. Non vogliono fondare una loro chiesa alternativa né una gerarchia parallela: al contrario, hanno agito sul lungo termine per appropriarsi del nome Cattolico e della sua struttura gerarchica. Non volevano una loro chiesa: volevano la nostra. Adesso hanno il potere e lo usano.

Questa è dunque la domanda che si pongono: Come facciamo a sbarazzarci di quei cattolici che stanno combattendo contro il nostro potere? Come liberarsi dei fedeli cattolici che, per definizione, si aggrappano tenacemente all’unica vera Chiesa? Come allontanare i veri cattolici dalla Chiesa? Come trasformare uno scisma de facto in uno scisma reale?

Risulta evidente che queste persone hanno uno schema di gioco: sanno cosa ha funzionato in passato e useranno quello schema. E lo stanno già facendo. Pezzo dopo pezzo, hanno messo in atto meccanismi che non lasceranno nessuno spazio ai fedeli cattolici.

II.
SENZA QUARTIERE
- No quarter

Che cosa intendo con senza quartiere? Quello che voglio dire è che stanno facendo una serie di passi volti a spingere i fedeli cattolici, in particolare i cattolici tradizionali, verso nessun'altra direzione se non dove loro vogliono che essi vadano. In breve, stanno compiendo una serie di mosse tattiche che portino i cattolici tradizionali verso una posizione in cui o si arrendano o disobbediscano in qualche modo. È la disobbedienza che cercano.

Questo processo prevede fasi concomitanti e fasi successive, ma la cosa importante è capire lo schema. Comprendendo la tattica di gioco, se ne può anche comprendere la strategia. Ho citato Papa Francesco quando afferma: «Non è da escludere che entrerò nella storia come colui che ha diviso la Chiesa cattolica» [qui]. Sospetto che questa frase rappresenti il piano di gioco: separare i cattolici tradizionali dalla Chiesa. 

Iniziamo quindi a entrare nei dettagli. Oggi parlerò del piano Senza quartiere per quanto riguarda le vocazioni. La maggior parte delle persone ha ormai familiarità con ciò che papa Francesco, attraverso i suoi apparatchik, ha fatto ai Frati Francescani dell’Immacolata [vedi indice articoli]. Quello che è successo alla FFI inaugura un modello che abbiamo visto ripetuto più volte da allora. Un gruppetto di progressisti all’interno di un ordine scrive una lettera di lamentele (o su qualche altra presunta violazione) affinché il Vaticano nomini un commissario che compia una visita apostolica. Nel caso dei FFI, erano cinque persone che si lamentavano di una deriva cripto-lefebriana. È bastato: il fondatore, padre Mannelli, deve fare le valigie e viene mandato praticamente agli arresti domiciliari; l’ingresso di nuove vocazioni e il seminario vengono immediatamente bloccati e vengono imposte regole draconiane. Capitolare o andarsene. Ma è proprio questo schema di visita apostolica e smantellamento che vedremo applicato più e più volte. Hanno ripetuto lo stesso processo, poco dopo, con le Suore Francescane dell’Immacolata. Come si vede, quando vogliono uno se ne vada, questo è il copione.

Abbiamo visto recitare lo stesso copione parecchie volte. Il metodo della visita apostolica è stato utilizzato anche in Sud America per rimuovere il Vescovo mons. Rogelio Livieres Plano [qui - qui - qui]; alcuni hanno sostenuto che ciò era dovuto al fatto che il prelato avesse nominato mons. Urrutigoity (accusato di abusi) come Vicario Generale. Come sappiamo, l’elenco dei Vescovi che hanno coperto chierici dalla condotta riprovevole nelle loro Diocesi è lungo un miglio, ma l’eliminazione del Vescovo tradizionalista è stata rapida. Faccio presente che il cardinale Wuerl è ancora Arcivescovo di Washington e Zio Ted McCarrick è ancora un sacerdote. È interessante notare che non è per questo che il Vaticano si è mosso. Come riportato da Ed Pentin:
Il Vaticano ha comunicato che il Vescovo Rogelio Ricardo Livieres Plano è stato rimosso il mese scorso non tanto perché ha nominato un prete accusato di abusi sessuale come suo Vicario Generale o per accuse di appropriazione indebita - come molti avevano pensato - ma a causa di disaccordi interni. «Il problema principale erano i rapporti all’interno dell’Episcopato e nella chiesa locale, che erano molto difficili», ha detto il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi il 26 Settembre. Le preoccupazioni per l’ex Vicario Generale, mons. Carlos Urrutigoity, sono «non centrali, anche se ne è stato discusso», ha aggiunto. «C’erano gravi problemi con la sua gestione della Diocesi, l’educazione del Clero e le relazioni con altri Vescovi», ha detto padre Lombardi.

Più recentemente abbiamo visto lo stesso modus operandi usato a Memphis per rimuovere il Vescovo Martin Holley. Non so perché sia stato rimosso; nemmeno lui lo sa dire: la visita apostolica gli è stata comunicata con un preavviso di ventiquattr’ore. Non ha ricevuto nessun resoconto; non è stato fornito alcun rapporto. Non gli è stata offerta alcuna possibilità di chiarimento o di difesa; poi si è detto che il Papa ha deciso che deve dimettersi. Ora non so nulla di mons. Holley o del perché volessero che se ne andasse, ma il messaggio e il metodo sono chiari. Quando vogliono che te ne vada, possono farti andare via. Non stanno neanche più seguendo le procedure e si sentono dispensati dal rispettare le norme del giusto processo previste dal Diritto Canonico. Ciò dovrebbe mettere sul chi vive qualsiasi Vescovo, ed è esattamente questo il punto. Qui sotto potete vedere il video di un’intervista con mons. Holley e Raymond Arroyo: lo sconcerto e il disgusto per come si è svolto il processo sono chiari sul volto di Arroyo.
Il metodo di visita apostolica e smantellamento è stato di recente usato anche in Francia. Le Petites Sœurs de Marie Mère du Rédempteur [qui] hanno commesso il doppio crimine di essere un po’ troppo conservatrici e di possedere beni immobili bramati dall’Ordinario del luogo. Come riferisce Hilary White:

Secondo l’organizzazione laicale (che potete trovare qui su Facebook) a seguito della fusione delle case di riposo delle suore con un altro [ordine] a Mayenne, mons. Scherrer si è ritrovato, ex officio, come membro del consiglio di amministrazione della direzione di queste case di cura assistite dalle suore. «Ha iniziato a emettere ordini sulla gestione di queste case, nonostante la sua mancanza di esperienza nel settore. Naturalmente queste decisioni hanno incontrarono resistenza e come reazione il Vescovo ha intrapreso una visita canonica sull’Ordine, un’azione che nella nostra epoca attuale è diventata una dichiarazione di guerra. I suoi due visitatori, ovviamente, gli hanno consegnato una relazione sulla vita delle suore che le ha trovate troppo tradizionali, accusandole di settarismo, opponendosi al loro ritorno all’abito tradizionale e al loro rifiuto dei media moderni nella clausura; questa relazione è stata inviata alla Congregazione romana per gli Istituti di vita consacrata presieduta del cardinale Joao Braz de Aviz, di odiosa fama. (Uno deve meravigliarsi, mentre legge la storia che segue, qualunque cosa sia accaduta all'impegno del buon cardinale per dialogare...) Come risultato la Congregazione «ha sospeso il Consiglio dell’Ordine e mandato la Superiora Generale e la Maestra delle Novizie in esilio in lontani monasteri per un periodo indefinito». Tre commissari apostolici, nominati da Roma, sono stati incaricati di occuparsi dell’Ordine. La Congregazione romana ha respinto l’appello delle suore per una nuova indagine canonica. 

Come risultato, 34 delle 39 suore hanno chiesto di esser autorizzate allo scioglimento dei Voti. Abbiamo visto accadere la stessa cosa al Sovrano Militare Ordine di Malta, ed abbiamo assistito al colpo di stato in tempo reale. Ordine Sovrano? non proprio.

Sia che si tratti di un Ordine di orientamento tradizionale o moderatamente conservatore, sia persino che si tratti di un Vescovo che non si adegua al programma, il messaggio e il metodo sono chiari. Quando vogliono che uno se ne vada, possono farlo effettivamente andar via.

Quindi questo è lo schema della partita: lo abbiamo visto e lo vedremo ripetersi molte volte. Nessun ricorso, nessun diritto, nessuna giustizia: semplicemente partiti. Ma non è abbastanza: devono anche assicurarsi che chi se ne va non abbia altro posto dove andare. Per quanto scioccante e sconvolgente sia l’abuso di potere sopra descritto, ci sono cose ancora peggiori che a mio parere ha fatto il Papa.

Bergoglio ha promulgato delle norme che hanno lo scopo di assicurarsi che non solo i Religiosi non abbiano un posto dove andare, ma che il problema sia risolto una volta per tutte.

Per capirlo nel suo giusto contesto, vorrei fare un veloce riassunto. Ieri ho parlato dell’abuso del sistema sinodale. Tornando alla prima versione del Sinodo sulla famiglia, il Papa fu imbarazzato e infastidito dal rifiuto oppostogli da alcuni Vescovi. Le regole consentivano discussioni, dichiarazioni, votazioni non conformi ai fini prestabiliti. Quindi le regole sono state cambiate in modo che non accadesse in futuro.

Quindi ritorniamo a considerare cosa è successo dopo aver distrutto i FFI. Alcuni religiosi dei FFI, stufi di ciò che era accaduto e determinati a vivere la vita religiosa che giustamente desideravano, hanno cercato di farsi incardinare in altre Diocesi e formare nuovi gruppi sotto un Vescovo locale. Volevano ricominciare, ma questo era intollerabile. Il commissario scelto dal Papa per i FFI, padre Fidenzio Volpi, era talmente infuriato che i Vescovi potessero accoglierli e sottrarli alle sue grinfie, che ha compiuto il passo senza precedenti di partecipare all’Assemblea dei Vescovi italiani (CEI) ad Assisi nel 2014. In questa sede inusuale ha avvertito i Vescovi di non prendere nemmeno in considerazione questa o altre ipotesi (tornerò sulla CEI in un capitolo successivo). Questo religioso ha avvertito i Vescovi di non usare la loro legittima autorità per risolvere il problema o dare accoglienza a nessuno dei recalcitranti. É davvero scioccante; ma si era solo all’inizio. Come dicevo prima, quando le regole consentono cose che non gli piacciono, le regole devono essere cambiate.

Il Diritto Canonico consente agli Ordinari di erigere Istituti di vita consacrata nella loro Diocesi, cosa su cui Vescovi hanno sempre avuto ampia autorità, e hanno cercato di farlo anche con alcuni membri delle comunità distrutte. Nel 2016, Papa Francesco ha emanato un decreto che ha chiarito il Diritto Canonico e stabilisce che l’Ordinario debba prima ottenere il permesso dalla Santa Sede. Come si vede, vogliono solo essere sicuri che non ci siano carismi in eccesso.

«Il vescovo è sempre responsabile nella sua Diocesi - ma deve valutare la risposta, il parere della Congregazione», ha detto il vescovo Arrieta. «Dopo aver ascoltato la valutazione della Congregazione, rimane libero di agire in un senso o nell’altro, ma deve confrontarsi con il parere della Congregazione». È necessario «evitare che nuovi istituti vengano eretti a livello diocesano senza un sufficiente discernimento dell’originalità del carisma», che determina il modo in cui i membri vivranno i Consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, ha precisato la Congregazione in una dichiarazione citata dal Catholic News Service.

Quindi voi Vescovi che volete fare qualcosa del genere, dovete prima discuterne con noi, ma fate attenzione che non scatti casualmente una visita apostolica. La vostra è una bella Diocesi: sarebbe un peccato se le succedesse qualcosa…

Quando dico senza quartiere, intendo SENZA quartiere. Fidatevi, questo è solo l’inizio dei dolori. Nel mio prossimo post illustrerò i cambiamenti rivolti alle suore, cambiamenti che distruggeranno completamente ogni possibilità di autentica vita cattolica tradizionale. Dopo di ciò, descriverò in dettaglio come useranno questi cambiamenti per occuparsi anche di te, signor Rossi cattolico tradizionalista.

III.
IL COLPO MORTALE
- The death blow

Nella Parte I e nella Parte II di questa serie, abbiamo spiegato come il processo sinodale sia stato sistematicamente gestito dal Papa e dai suoi sostenitori per far avanzare l’agenda progressista. Quando le regole consentivano ai pochi fedeli rimanenti di impedire il raggiungimento dei risultati sperati o di mettere in imbarazzo la cricca, quei pochi fedeli rimasti venivano rimossi dalla lista degli invitati e le regole venivano cambiate per evitare discussioni e persino impedire il voto.

Abbiamo anche visto come il Papa e i suoi seguaci usassero e abusassero sistematicamente della visita apostolica per toglier di mezzo qualsiasi ordine o prelato che ritenessero troppo tradizionale o semplicemente non sufficientemente allineato, senza alcun senso di equità, ordine o giusto processo. Questo atteggiamento ricorda Al Capone che cammina intorno al tavolo parlando del suo amore per il baseball e il lavoro di squadra. Ma quando le regole hanno permesso ad altri Vescovi di fornire eventualmente una via di fuga per le vittime, quei presuli sono stati minacciati e le regole sono state cambiate in modo da assicurarsi che nessun Vescovo permettesse a nuovi gruppi di fedeli cattolici di costituirsi in una diocesi molto lontana.

E ora veniamo alle suore. Per quanto quello che ho esposto sinora possa avervi scandalizzato, ciò che viene fatto alle suore è veramente da delirio. Mentre le azioni fin qui descritte possono essere considerate come singoli missili puntati contro singoli e gruppi, queste alterazioni delle regole sono come bombe atomiche. Questo cambiamento «segna la fine della vita monastica contemplativa».

Il Papa ha giustamente identificato il monachesimo di clausura come la linfa vitale della Chiesa. Hilary White ha condotto un’indagine più completa su ciò che sta accadendo. Il suo lavoro è fondamentale e verrà citato nel resto di questo articolo. Parlando delle religiose di clausura, Hilary dice:

Una volta dentro, il mondo si dimentica di loro. Ma la vita religiosa contemplativa svolge nella Chiesa il ruolo dei mitocondri: essi sono la fonte di energia della cellula che fa funzionare tutti gli altri sistemi. I mitocondri sono il più discreto e nascosto degli organi del corpo, e per molto tempo la loro funzione non è stata completamente compresa. Ma ora sappiamo che le nostre vite dipendono dalla salute di questa piccola cosa segreta e nascosta. E la malattia mitocondriale - quando i mitocondri non funzionano - è devastante.

È ormai evidente da anni che papa Francesco non ama gli ordini contemplativi e che ha fatto numerosi interventi spiacevoli nei loro confronti sin dai primi anni del papato. Nel 2016, Papa Francesco ha emanato la Costituzione Apostolica Vultum Dei quaerere [qui e dai link nell'incipit risalire ai precedenti] che contiene nuove linee guida da cui si comprende chiaramente che l’occhio di Sauron era puntato sui contemplativi. La prima cosa che ha fatto è stato stabilire il tempo minimo di formazione a nove anni. Nove anni. Diversi ordini erano stati tradizionalmente lasciati a fare le cose a modo loro e alcuni avevano un lungo periodo di formazione e altri più breve. Ma da ora viene prescritta una formazione minima di nove anni valida per tutti. Soprattutto in questo periodo di vocazioni tardive, questo cambiamento potrebbe rappresentare un contraccolpo per alcune comunità.

Ma non è tutto, la Costituzione Apostolica ha anche promosso le Federazioni di Monasteri come modello di governo universale. Queste federazioni sono istituzioni generalmente progressiste, basti pensare alla Leadership Conference of Women's Religious, che avoca a sé tutte le funzioni amministrative dei Monasteri associati. Questo modello di governo insieme ai progressisti nella Chiesa è stato la campana a morto di qualsiasi Ordine cattolico tradizionale e abbiamo visto il completo collasso di queste Congregazioni religiose negli ultimi cinquant’anni.

Ma questa Costituzione Apostolica è stata solo la salva iniziale in un bombardamento mirato a spazzare via il tradizionale monachesimo cattolico dal pianeta. Nell’Aprile 2018, il Papa ha pubblicato Cor orans, l’istruzione applicativa di Vultum Dei quaerere. Essa rende impossibile la sopravvivenza del Monachesimo cattolico tradizionale.

Oltre a imporre i nove anni minimi di formazione, impone a tutti gli Ordini di appartenere a una federazione. Queste federazioni si occupano concretamente della formazione di tutte le suore. I singoli Monasteri non possono più formare le proprie vocazioni; al contrario, le monache claustrate saranno costrette a viaggiare continuamente per partecipare a conferenze in cui saranno formate dalle federazioni progressiste.

Una religiosa ha commentato:

«In passato, ogni Comunità è stata libera di adottare qualsiasi tipo di programma di formazione permanente ritenga opportuno. Non ci è stato richiesto di adottare un programma unico (ossia una sorta di rieducazione liberale) nella nostra vita quotidiana. Non riesco a immaginare come andrà a finire».

Purtroppo sappiamo esattamente come andrà a finire. Ma per chiarezza, ecco un resoconto delle parole di José Rodríguez Carballo, responsabile dell’attuazione di questo documento [qui].

Il segretario della Congregazione, l’arcivescovo José Rodríguez Carballo, ha dichiarato: «Con questo riferimento esplicito al Concilio Vaticano II, puntiamo alla nostra profonda convinzione che il Concilio è il punto di riferimento, non negoziabile, nella formazione ai consacrati a vita». Non il carisma dell’Ordine, né la Regola, né la Tradizione dei Padri, né i Dottori, né i mistici, né alcuna tradizione di duemila anni di vita religiosa, dai Padri del deserto ai grandi Santi del periodo tridentino: solo il Vaticano II. E solo, a quanto pare, una sola interpretazione di esso, se dobbiamo giudicare da come Braz de Aviz liscia le penne della Leadership Conference of Women’s Religious - l’organizzazione più violentemente anticattolica di cattoliche religiose nel mondo - e dalla sua feroce persecuzione dei Francescani dell’Immacolata. Carballo continua il suo intervento, dandoci un’idea dei suoi sentimenti nei confronti della vita religiosa di clausura stretta e contemplativa: «Una vita consacrata, una vita in Dio ma inserita nella famiglia ecclesiale, nella Chiesa - inserita nel mondo. Non in conflitto con il mondo, ma inserito in continuità», ha detto.

In un altro discorso, Carballo ha definito alcune forme di vita religiosa «antiquate» e ha affermato che esse «non dicono quasi nulla alla gente oggi». Di queste, ha detto, «non rimarrà nulla anche se finora hanno avuto un certo successo». 

A tal fine si sono anche assicurati che possano eliminare qualsiasi forma di dissenso. In forza di queste regole la Congregazione può valutare l’autonomia di ogni Monastero e se non gli piace ciò che vedono, per te è la fine.

Qualcun altro ha sottolineato che con questo documento non si sarebbero potuti fondare nessuno dei Conventi o Comunità tradizionalmente conservatrici o tradizionaliste. Ciò include i Benedettini tradizionalisti di Maria Regina degli Apostoli nel Missouri o gruppi conservatori più in linea con il maninstream come le Sisters of Life a New York.

L’interruttore del condannato a morte: troppi vecchietti? troppi tradizionalisti? Hai chiuso.

Art. 8 §1. L’autonomia giuridica deve essere accompagnata da un’autentica autonomia di vita. Ciò comporta un certo numero, anche minimo, di suore, purché la maggioranza non sia anziana; la vitalità necessaria per praticare e diffondere il carisma; una reale capacità di provvedere alla formazione e al governo, alla dignità e alla qualità della vita liturgica, fraterna e spirituale, segno del valore e partecipazione alla vita della Chiesa locale; un monastero autosufficiente ed opportunamente costruito. Questi criteri dovrebbero essere considerati in modo completo e in una prospettiva generale.

§2. Ogni volta che mancano i requisiti per un’autentica autonomia di un monastero, la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica studieranno la possibilità di istituire una commissione ad hoc composta dall’Ordinario, dal Presidente della Federazione, da un rappresentante della Federazione e dalla Badessa o Priora del Monastero. In ogni caso, lo scopo di questo intervento è di iniziare un processo di guida per la rivitalizzazione del Monastero, o per stabilirne la sua chiusura.

E nessun subdolo reclutamento da altri paesi…

§ 6. Anche se l’istituzione di comunità internazionali e multiculturali è un segno dell'universalità del carisma, il reclutamento di candidati provenienti da altri paesi unicamente per garantire la sopravvivenza di un Monastero è assolutamente da evitare. Per garantire che questo sia il caso, determinati criteri devono essere determinati.

Parerò parafrasando Hilary riassumendo: Troppi vecchietti? Troppi tradizionalisti? Hai chiuso. E non puoi reclutare da altri paesi.

In realtà c’è molto di più in questa storia e non posso rendergli giustizia in questo breve trattato. Il Monachesimo cattolico tradizionale è finito. Non può sopravvivere a questo assalto, se non cambia nulla.

Abbiamo visto come possono realmente eliminare qualsiasi gruppo religioso o Prelato che li intralcia, li abbiamo visti cambiare le regole per non consentire a qualsiasi nuovo Ordine di formarsi in una Diocesi senza la loro approvazione, e abbiamo visto come hanno cambiato il governo per distruggere i contemplativi tradizionali e impedire che si formino nuovi gruppi.

Passo dopo passo hanno distrutto ognuna delle vie che hanno i Religiosi per praticare il cattolicesimo tradizionale. Semplicemente non stanno consentendo ai cattolici tradizionali che hanno una vocazione di andare altrove, se non dove vogliono che vadano. Stanno meticolosamente e sistematicamente chiudendo tutte le vie di fuga. Questo è fondamentale per comprendere la mia tesi su come possano in futuro causare quello scisma nella Chiesa di cui papa Francesco ha apertamente parlato.

Quindi abbiamo affrontato una quantità impressionante di disastri, tutti documentati, che si sono già verificati. Abbiamo scoperto il loro schema di gioco e compreso come ricorrano invariabilmente allo stesso metodo. Nella prossima puntata, accennerò ad una storia recente che non ha ricevuto molta attenzione. Ma lo farò con un occhio a tutto ciò che hanno fatto sinora e lo svilupperò ulteriormente. Qui le cose diventano davvero interessanti.

IV
IL VASO DI MIELE
- The honey pot -

Ad un nemico circondato, devi lasciare una via di fuga.
Sun Tzu, L’arte della guerra

Nella Parte 1, Parte 2 e Parte 3 di questa serie, abbiamo analizzato le numerose iniziative di questo papato e dei suoi apparatchik [burocrati] per annullare sistematicamente qualsiasi resistenza al loro programma progressista e modernista.

Abbiamo visto come sistematicamente usino e abusino della Visita Apostolica per demolire qualsiasi Ordine o Prelato che ritengono troppo tradizionale o semplicemente non sufficientemente allineato senza alcun senso di equità, ordine o processo. Abbiamo visto come i cambiamenti alle regole e ai modelli di governo delle Religiose, insieme alla comprovata capacità e volontà di schiacciare i recalcitranti, facciano sì che la vita monastica contemplativa tradizionale non possa sopravvivere. Abbiamo visto come hanno cambiato le norme su come i Vescovi possono erigere autonomamente gli Istituti di vita consacrata nella loro Diocesi, dando effettivamente il potere di veto al Vaticano se non è d’accordo. Ancora una volta, considerando la loro comprovata capacità di eliminare un Ordinario attraverso le Visite Apostoliche, probabilmente non c’è un Vescovo che tenterebbe anche solo di affrontare la questione. Questo non lascia scampo ai Religiosi tradizionali.

Abbiamo anche visto come il Sinodo sia stato trasformato in qualcosa di irriconoscibile, qualcosa che possa solo dire all’imperatore, in modi prestabiliti, quanto siano meravigliosi i suoi vestiti nuovi. Quest’ultimo sinodo è stato manovrato e ha prodotto un documento che in gran parte riguardava un argomento non ancora discusso, la sinodalità [vedi qui - qui].

I media cattolici approvati dal politburo vi diranno che la sinodalità è tutta una questione di decentralizzazione del governo della Chiesa più vicino al popolo, sul modello delle Conferenze Episcopali. Questo, ovviamente, non potrebbe essere più lontano dalla verità. In un’incredibile conferma della menzogna, prima che l’inchiostro fosse addirittura asciutto sul documento sinodale sulla sinodalità, il Papa è intervenuto personalmente per castrare pubblicamente la Conferenza Episcopale Americana, prima ancora che pensasse anche solo di discutere di fare qualcosa di inutile sullo scandalo degli abusi. Si sarebbe trattato comunque di una questione puramente formale, anche per gli osservatori della Chiesa più esperti.

Per capire qual è la spinta verso la sinodalità, occorre guardare il modello sopra descritto. Ad ogni passo, hanno limitato i diritti dei Vescovi e di altri gruppi nell’agire da soli e sotto la propria autorità in un modo che è in conflitto con il superdogma del Vaticansecondismo. La sinodalità non riguarda il potenziamento delle Conferenze Epicopali, come dimostrato innegabilmente a Baltimora [qui]; essa mira piuttosto a limitare la capacità di ogni singolo Vescovo di agire da solo. Si tratta di assicurarsi che nessun Vescovo ortodosso refrattario possa essere un bastione della Tradizione e offrire uno spazio sicuro per il Cattolicesimo tradizionale. Egli non può permettere che nuovi gruppi di Religiosi si formino nella sua Diocesi, non può invitare le Suore tradizionali ad aprire una casa nella sua Diocesi, e se fa qualcosa di troppo tradizionale, sarà il destinatario di una Visita Apostolica per il crimine di non andare d’accordo con la sua Conferenza Episcopale. Tutto ciò ha comportato la chiusura di tutte le vie di fuga per i Cattolici tradizionali.

Bene, non è completamente vero: alcune vie di fuga le lasceranno aperte. Ho iniziato questo capitolo con una citazione di Sun Tzu, «Ad un nemico circondato, devi lasciare una via di fuga». Chiudere tutte le vie di fuga tranne una. Porta il tuo nemico in un unico posto, facendogli pensare di non avere alternativa.

Tutto ciò che ho scritto finora riguarda quanto hanno già fatto, con poche analisi ed ancor meno previsioni. Ciò che segue è una mia ipotesi, ma basata sulle tattiche dimostrate che abbiamo già analizzato. Se si osserva un numero sufficiente di partite nello schema di gioco, si inizia a riconoscere il piano generale.

Penso che l’elemento chiave su cui basare una previsione per il futuro ci sia offerto da un fatto recente che coinvolge la Conferenza Episcopale Italiana. Ricordo che la CEI è una Conferenza Episcopale che papa Francesco ha acquisito con metodi non propriamente ortodossi, nominandovi un Prelato di sua fiducia e rendendo così la CEI una filiale interamente posseduta dalla Bergoglio SpA.

Qualche settimana fa, durante un raduno della CEI, un Vescovo è intervenuto (ovviamente con l’approvazione bergogliana) per attaccare il Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto [qui Richiamo ai link di riferimento dell'incipit]. Ha sostenuto la posizione, contraria a quella di Papa Benedetto XVI, che la Messa tradizionale è stata abrogata e che papa Benedetto è partito da false premesse e che il Summorum Pontificum dovrebbe quindi essere abrogato.

Mons. Redaelli, vescovo di Gorizia (che sappiamo aver conseguito la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana) ha affermato che il Vecchio Messale di Giovanni XXIII era stato abrogato da Paolo VI (e questo contrariamente a quanto dichiarato da Benedetto XVI nel Motu Proprio) e quindi il Summorum Pontificum, poiché le premesse legali da cui parte sono errate, è inefficace nella parte in cui afferma la continuità di validità dell’antico Messale e riconosce il suo immutato vigore al presente. Per questo motivo, il Motu Proprio sarebbe un «non senso» giuridico e la liturgia tridentina non sarebbe stata legittimamente ristabilita dal Motu Proprio e non dovrebbe essere considerata liberalizzata.

Ciò che è necessario capire è in particolare cosa ha fatto il Summorum Pontificum e perché lo vogliano toglier di mezzo, alla luce di tutto ciò che abbiamo già discusso. Innanzitutto, notiamo che in Italia la Messa antica non rappresenta un problema: se ne può trovarne una in quasi tutte le grandi città e sono organizzate da gruppi dedicati ad esso: la Fraternità San Pietro, l’Istituto di Cristo Re e la Fraternità San Pio X. Il numero delle Messe tridentine celebrate da sacerdoti diocesani in Italia è molto basso, quindi perché dovrebbero preoccuparsene? Si preoccupano a causa di ciò che specificamente ha fatto il Summorum Pontificum: ratificare il diritto per qualsiasi sacerdote di dire la Messa tradizionale SENZA permesso del Vescovo o di Roma. Questo è ciò che deve essere eliminato. Questa è una via di fuga che non possono tollerare.

Il titolo di questa serie di articoli è Provocare lo scisma. Come si trasforma uno scisma de facto in uno reale? Come fai a mettere i fedeli cattolici fuori dalla Chiesa, facendoli considerare scismatici? Per circondare il nemico, si devono chiudere tutte le vie di fuga. Occorre catturare il nemico, i cattolici tradizionalisti e i conservatori che hanno assunto la pillola rossa, concentrandoli tutti in un luogo dove si sentono più sicuri, prima di dargli la mazzata finale. Ma la mazzata è imminente.

Vogliono rimuovere il diritto individuale dei sacerdoti di celebrare la Messa tradizionale in modo che possiamo ottenere la Messa solo dalle loro fonti approvate. Qualche anno fa, quando sembrava che il Vaticano fosse vicino alla riconciliazione con la Fraternità San Pio X, circolava la voce che se ciò fosse accaduto, tutte le comunità della Messa tradizionale sarebbero state fatte confluire sotto la Fraternità, così che essa sarebbe stata l’unica cui rivolgersi per avere la Messa tridentina. La Fraternità era destinata ad essere il vasetto di miele, il luogo in cui riunire tutti i recalcitranti sotto lo stesso tetto, dove farli stare in attesa della mazzata finale. La Fraternità San Pio X non si è lasciata ingannare, ma credo che il piano rimanga lo stesso.

Credo che intendano abolire il Summorum Pontificum e il diritto individuale dei sacerdoti a dire la Messa e far convergere tutti i Cattolici tradizionali in una o poche fonti approvate, forse la Fraternità San Pietro e l’Istituto di Cristo Re o qualche altra entità creata dalla Commissione Ecclesia Dei, laddove non sia possibile chiudere l’affare con la Fraternità San Pio X.

Nel prossimo capitolo analizzerò cosa potrebbe accadere, una volta che ci avranno raccolti tutti in uno stesso posto e cercheranno di rendere reale lo scisma.

V.
LA MAZZATA FINALE
- The hammer drop -

Eccoci finalmente giunti al quinto e (almeno per ora) ultimo capitolo di questa serie. Nelle puntate precedenti, abbiamo rivisto l’abuso sistematico di potere ripetutamente schierato per distruggere le sacche di resistenza attraverso le Visite Canoniche. Abbiamo visto come il Sinodo sia manovrato e distorto per servire gli scopi della cricca modernista [vedi qui - qui]. Abbiamo analizzato le armi di distruzione di massa impiegate contro il Monachesimo cattolico tradizionale, costituite dai cambiamenti delle regole imposte da Vultum Dei quaerere e da Cor orans. Abbiamo visto come i Vescovi siano stati privati della loro antica autorità di erigere Istituti religiosi di diritto diocesano e come Roma eserciti il potere di veto, dietro la minaccia concreta di vedersi licenziare sommariamente senza processo, e di come si ricorra alla farsa della Visita Apostolica col pretesto di un disaccordo con la Conferenza Episcopale.

Abbiamo analizzato tutto questo, e come la Conferenza Episcopale Italiana (CEI, una filiale interamente di proprietà della Bergoglio SpA) abbia attaccato direttamente la legittimità e l’autorità di Summorum Ponitificum e la sua affermazione che la Messa tridentina non sia mai stata abrogata, delegittimando così il diritto individuale del sacerdote a celebrare quella Messa.

Questi sono tutti fatti. Queste cose sono tutte accadute che non possono esser messe in discussione.

Ciò che segue è invece una mia ipotesi - si spera - informata, che tuttavia si basa sull’evidenza di come abbiano distrutto sistematicamente la possibilità di condurre un’autentica vita religiosa tradizionale, nel rispetto delle regole e della gerarchia della Chiesa. E di come abbiano sistematicamente e severamente limitato i diritti e la potestà di ogni singolo Vescovo di fungere da porto sicuro.

Devo arguire che l’attacco al Summorum Pontificum all’interno della CEI rappresenti un ballon d’essai che anticipa sinteticamente quello che sta per accadere, proprio come il discorso del Cardinale Kasper all’inizio del 2014 ha anticipato il disastro per il matrimonio che si sarebbe manifestato nei Sinodi truccati e con Amoris Laetitia. E penso di sapere perché. Sospetto di sapere cosa vogliano.

Torniamo allora alla domanda originale e al titolo di questa serie: Provocare lo scisma. Come si trasforma uno scisma de facto in uno scisma reale? Come si fa a considerare scismatici i fedeli cattolici tradizionali? Per prima cosa definiamo lo scisma.

Scisma - il rifiuto della sottomissione al Romano Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti.

I progressisti hanno chiuso ogni possibile via affinché i fedeli cattolici tradizionali praticassero legittimamente la loro fede senza disobbedire. A partire da tutte le prove raccolte e basandomi sul loro modo di operare, ecco cosa penso possa accadere.

Penso che abrogheranno il Summorum Pontificum (in particolare il diritto individuale dei sacerdoti di celebrare la Messa antica) pur continuando a permetterne la celebrazione all’interno di una struttura di super-indulto creata dall’Ecclesia Dei. Sospetto che l’iniziale interesse a riportare la Fraternità San Pio X nell’ovile consistesse nel trasformarla in un vasetto di miele; ma dal momento che non ha funzionato, ho il sospetto che il piano sia solo leggermente modificato.

Ci riporteranno all’era dell’Indulto e ci ammasseranno in alcuni gruppi (Fraternità San Pietro, Istituto di Cristo Re ecc.) e in alcuni centri di indulto esentati dalla liturgia ordinaria. Poi dichiareranno - e i loro servi leccapiedi nei media cattolici mainstream andranno in brodo di giuggiole - che questa non è una mossa anti-tradizionale: «Il Papa non ha abolito una sola Messa tradizionale, si tratta solo di un atto di governo».

E quando il polverone si sarà diradato, sarà il momento in cui il Papa darà il colpo di grazia. No, non metterà al bando la Messa tradizionale in latino, non penso: troppo tardi per questo e c’è un modo molto più semplice per raggiungere i suoi obiettivi. Il Papa farà qualcosa di molto peggio che vietarla: la cambierà. Sta per cambiare il Messale del 1962.

Il Papa eserciterà la sua legittima autorità per l’aggiornamento del Messale del 1962. Forse sostituirà il lezionario con quello attuale di tre anni, cambierà alcune preghiere, permetterà la Comunione sulla mano, o qualche altra modifica che scandalizzerà le coscienze dei Cattolici tradizionali. In pratica, omologherà la Messa tridentina al dettato del Vaticano II. Possiamo già sentirli: «Il Papa non ha vietato la Messa in latino, ha semplicemente usato la sua legittima autorità sulla liturgia per renderla più significativa».

Così il gioco è fatto. Qualsiasi gruppo approvato che resista ai cambiamenti o si lamenti troppo forte verrà sottoposto alla Visita Apostolica e verrà eliminato per aver rifiutato di sottomettersi al Pontefice. Qualsiasi comunità diocesana dell’Indulto che opponga resistenza verrà fatta fuori. E ogni Cattolico che pensi di poter scendere nelle catacombe e avere solo Messe celebrate in case private? No: i singoli sacerdoti non hanno più il diritto di dire la Messa. Chi ci prova vuol dire che si rifiuta di sottostare all’autorità del Papa: è uno scismatico, e così pure qualsiasi Vescovo. O si accetta la sottomissione al Vaticano II o si è considerati scismatici.

Qualsiasi tentativo di vivere un’autentica vita cattolica tradizionale, sia come religioso, o semplicemente frequentando la Messa antica, ti renderà automaticamente uno scismatico. Se ti rivolgi alla Fraternità San Pio X sei scismatico. Se vai a una Messa clandestina, sei scismatico. Se costituisci un gruppo di fedeli sotto una regola tradizionale senza il permesso di Roma, sei scismatico. Trasformeranno qualsiasi tentativo di vivere una vita cattolica tradizionale in un atto di disobbedienza.

Ecco: questo è il modo in cui si può trasformare uno scisma de facto in uno scisma reale, con i fedeli cattolici posti fuori dalla Chiesa ufficiale. So che molti di voi diranno che non possono esercitare legittimamente la loro autorità in questo modo o in quello, e hanno ragione. Ma non importa: gli ultimi cinque anni dimostrano che non importa. Il potere è l’unica cosa che conta. Hanno chiuso ogni via di fuga e ci stanno guidando verso la scogliera, perché è lì che ci vogliono. Scegliere: obbedienza o fede.

38 commenti:

Valeria Fusetti ha detto...

Fede. È strano che sia diventata attuale la frase di don Milani " L'obbedienza non è ( più) una virtù... in realtà la Fede deve orientare l' obbedienza.Esattamente come Pietro disse al Sinedrio, e fu da quel momento che agli Apostoli il Signore rese chiaro ed evidente la necessità della Chiesa. Della Sua Chiesa, che malgrado le apparenze non abbandonerà mai.

Anonimo ha detto...

Questo articolo è il migliore,con una analisi lucida,che ho letto in 5 anni di frequentazione di siti,persone e ambienti "cattolici"(non scrivo tradizionali.... perché siamo cattolici e basta)!non fatevi abbindolare dalle "società tradizionali"alle quali permettono la celebrazione...sono specchietti per le allodole!sono un sacerdote diocesano,e devo celebrare la Santa Messa in clandestinità per non correre rischi ....la mia situazione è paradossale:in pubblico Messa di Paolo VI (celebrata con attenzione alle rubriche....almeno quello)...da solo invece quella di sempre!Pregate per noi sacerdoti!

Marco ha detto...

La domanda viene spontanea:se la strategia delineata è vera noi cosa dobbiamo fare ?

irina ha detto...

Ho sentito un signore proporre una novena Cattolica per estirpare il male alle radici.

alessandro Mirabelli ha detto...

L'articolo è interessante ma non fa i conti con un elemento essenziale per i cristiani: la Provvidenza. La saggezza popolare afferma: Dio vede, Dio provvede. L'articolo sembra non tenerne conto. Il Papa sia interessato a modificare il Messale del 1962? Chissà, per lui (che ha studiato poco e male) il latino e la liturgia sono astrusità. Non credo che revocherà le facoltà concesse recentemente ai sacerdoti della FSSPX in materia di confessioni e di matrimoni. Se la Messa di sempre dovesse essere impedita ai sacerdoti secolari, credo che le vocazioni della FSSPX aumenterebbero vertiginosamente.

Pepito Sbazzeguti ha detto...

Prima o poi probabilmente succederà che Dio farà di persona un bel commissariamento del Vaticano... nell'attesa potrebbe essere una idea andare a San Pietro per l'Angelus indossando tutti un gilet giallo...

alessandro Mirabelli ha detto...

Bisognerà vedere come finirà il caso Mc Carrick. Quella è una variabile indipendente ed inattesa sia per il Papa sia per altri. Non è detto che finisca tutto a tarallucci e vino.

E questo che significa, proprio adesso? ha detto...

«Non c’è possibilità di andare in Paradiso senza essere uniti al Papa». Così ha affermato padre Andrzej Komorowski, il Superiore Generale recentemente eletto della Fraternità Sacerdotale di San Pietro (FSSP). E’ una Società di vita apostolica di diritto pontificio che mantiene la celebrazione della Messa tridentina e intende far capire che seguire la Tradizione non significa essere “tradizionalisti” e, men che meno, può autorizzare a staccarsi dall’unità con la Chiesa.
«Il Papa è il volto visibile del nostro Signore. L’unità con lui è molto importante se vuoi essere nella Chiesa. C’è una sola chiesa fondata dal Signore e il Papa è il Suo vicario visibile». Così, di fatto, il “tradizionalista” padre Andrzej Komorowski ha risposto alla tradizionalista Fraternità San Pio X nel modo più cattolico che ci potrebbe essere. Anche se, ha precisato padre Gerstle, membro della Fraternità, «non mi piace affatto il termine “tradizionalista”. Noi non siamo “tradizionalisti” ma semplicemente cattolici. E come cattolici apprezziamo la Tradizione»
Padre Komorowski ha ricordato anche che «questo non significa che l’esercizio dell’autorità papale sia sempre giusto, ma non è un motivo o una giustificazione per fare ciò che si vuole»,

mic ha detto...

Abbiamo parlato con i nostri pastori di riferimento. Dicono senza mezzi termini che stiamo vivendo in pieno i tempi della profezia di Fatima ed esortano a resistere seguendo i buoni sacerdoti che ancora ci sono. E certamente il Signore ce li fa incontrare...

Anonimo ha detto...

Tra i cattolici più "ortodossi" regna sovente un gran senso di confusione e di divisione, mentre il popolo perlopiù ignora e segue sempre più stancamente Bergoglio o si disperde. Vedo solo divisioni, anche i coerenti sono incoerenti, non che io sia più coerente o che abbia una strategia migliore, ma vedo che si sta perdendo la battaglia. Il nulla avanza inesorabile, anche se per ora permane qualche oasi felice. La questione di fondo è che la sede ex apostolica è occupata dai progressisti (eretici, scismatici e apostati dall'interno) e andarsene ora, lasciandogliela, non sarebbe la cosa migliore. Ma le forze per reagire sono pochissime e litigiose, l'una contro l'altra armate. Penso non ci sia più nulla da fare.
Filippo Vittorio Neri su Fb

Cesare Baronio ha detto...

Ho appena pubblicato un primo commento all'articolo (stupendo) di Patrick Archbold:
https://opportuneimportune.blogspot.com/2018/12/lucio-silla-un-significativo-e.html

Entro un paio d'ore al massimo pubblicherò anche la seconda parte.

Imposizione tirannica ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/12/06/francesco-monarca-assoluto-il-retroscena-del-nuovo-“padre-nostro”-italiano/

Valeria Fusetti ha detto...

Non c'è possibilità di andare in Paradiso se non si è uniti a Gesù Cristo. Questa è l'unica vera realtà, non ce n'è un'altra. Anche sant'Atanasio è stato dichiarato scismatico, ma ha preferito obbedire a Cristo che accettare un ricatto. Se il Papa mi dice che per andare in Paradiso devo accettare tutto ciò che sino ad ora nella Chiesa era proibito non posso che pregare per lui.

pinco ha detto...

alla d.ssa Mic 11.22 ,

".....i nostri pastori di riferimento esortano a resistere seguendo i buoni sacerdoti che ancora ci sono...."

e chi non ne abbia l'occasione....si attacchi al tram.

Altra considerazione:

siccome la chiesa è una istituzione pubblica, i "pastori di riferimento" che ne fanno parte, dal momento che non ne condividano gli insegnamenti, dovrebbero, prima di dare consigli, pubblicamente dissociarsi da essa.

Lasciando da parte tutto l'iter che ha condotto a "ORIENTAMENTI E SUGGERIMENTI PER L'APPLICAZIONE DELLA DICHIARAZIONE CONCILIARE NOSTRA AETATE, l'avere ingoiato questo documento li delegittima a farsi paladini della tradizione cattolica.

il lungo elenco di strategie per demolire la fede cattolica per poi attribuirlo a ""Bergoglio & C."" è miserevolmente penoso.
So che verrò eliminato, ma non me ne importa un fico.

Anonimo ha detto...

Grazie a Bergoglio si separa ogni giorno di più il grano dal loglio...
E che il Signore provveda!

Anonimo ha detto...

Buoni sacerdoti? Mi piacerebbe conoscerne almeno uno dal quale andare a Messa e confessarmi. Io sinceramente non so cosa fare e sono molto disorientato.

Cesare Baronio ha detto...

Ecco, la seconda parte è pronta:

DRAMATIS PERSONAE - I personaggi che rendono possibile la tirannide nella neo-chiesa
https://opportuneimportune.blogspot.com/2018/12/p.html

Seguirà la soluzione dell'enigma (a Dio piacendo).
Credo di aver trovato una risposta, ma bisognerà discuterne insieme...

Anonimo ha detto...

Danilo Quinto propone una protesta in vaticano, sopra si propone la stessa cosa coi gilet gialli, concordo...il clero di riferimento di ? si dissociasse...farebbe un favore al povero popolo che non sa che pesci pigliare e da chi andare, che di cattolici veri tra i preti...è come cercare un ago nel pagliaio come nota pinco… e costoro vaticani sono apostati da denunciare….SS Rosario, perché altro non so ….una cum un apostata? ma san Paolo scrive che è anatema (separato=scomunicato) chi predica un vangelo diverso….fosse pure un angelo o lui o un pseudopapa…..

Anonimo ha detto...


Dichiarazioni senza senso della FSSP

La Fraternità Sac. San Pietro non è stata fondata da alcuni sacerdoti che lasciarono mons. Lefebvre e la sua Fraternita` quando consacrò i 4 vescovi, venendo scomunicato dal papa? Senza la "disobbedienza" di mons. Lefebvre, quando si rifiutò di chiudere il Seminario di Econe illegalmente soppresso da Paolo VI, della S. Messa di rito romano antico, quella veramente cattolica, si sarebbe perso persino il ricordo. Non ce lo scordiamo.
I "lefebvriani" non sono e non sono mai stati scismatici, la cosa è stata dimostrata più volte e sostenuta anche da dichiarazioni private di alti dignitari della Chiesa, in passato (vedi p.e. il cardinale Castrillon Hoyos, interviste). Ma è fiato sprecato, a quanto pare.
In Paradiso rischiano sicuramente di non andarci i sepolcri imbiancati, coloro che professano per pura convenienza una pubblica fedeltà al Concilio e alle sue riforme, comprese quelle liturgiche, nascondendosi dietro l'alibi della fedeltà incondizionata al Papa, che sarebbe addirittura "il volto visibile di Nostro Signore".
Questa è papolatria, divinizzazione del Papato. Se Bergoglio è il "volto visibile del Signore" allora mi faccio pagano: ritorniamo agli dèi, al culto di Marte, di Apollo e di Giove Capitolino e Statore - una religione molto più seria della attuale caricatura del Cattolicesimo, in scena dai tempi del "Papa buono", rappresentata ogni domenica con i fescennini liturgici scritti a soggetto da Bugnini e Paolo VI.
Z.

mic ha detto...

Anonimo 18:37
Ho letto la proposta di Danilo Quinto. Da' come punto di riferimento la nuova associazione 'Crux fidelis'.
Sarebbe come se noi organizzassimo qualcosa di analogo dando come punto di riferimento la nostra Associazione "Roma perenne'...
È in casi come questo che io mi chiedo: con quale autorità?
Danilo nomina l'incoraggiamento di Mons. Negri. Noi potremmo indicarne di ancor più autorevoli. Ma un conto è l'incoraggiamento e, per quanto ci riguarda, anche conferme più significative. Ma bastano l'incoraggiamento e le conferme? Non ci vorrebbe una presenza più incisiva?
E se finora è venuta meno, non è forse perché ci sono ragioni a noi non ben chiare? E dunque ha senso andare all'arrembaggio?
Credo che siano cose più grandi di noi e, al momento, non vedo come venirne fuori ammesso che sia umanamente possibile...

mic ha detto...

Quanto appena detto non cambia la mia ferma presa di posizione, nella Chiesa, a custodia e riaffermazione delle verità perenni che il Signore ci ha consegnate nella Rivelazione apostolica giunta fino a noi attraverso la Scrittura e la Tradizione e testimoni e maestri tanto affidabili in quanto fedeli alla fede millenaria ininterrotta e non inquinata... che in ogni caso, oltre a essere accolta dalla ragione ci accende il cuore e ci trasforma la vita?

mic ha detto...

A ulteriore chiarimento, pendo che le manifestazioni di piazza sono certamente dimostrative, ma nella congerie e con i soggetti con cui abbiamo a che fare non servono a nulla.

Catholicus ha detto...

"Credo che siano cose più grandi di noi e, al momento, non vedo come venirne fuori" : concordo pienamente con lei, Mic, sicuramente ci sono enormi ed oscure ragioni, a noi ignote, che fanno desistere dall'uscire in campo aperto anche i più decisi e tenaci prelati ostili alla tirannide bergogliana. In tal caso, ignorando la potenza dell'avversario, è ragionevole usare un poco di prudenza, consapevoli che "Dio vede e provvede", anche con la semplice nostra preghiera. La Provvidenza saprà indicarci il momento opportuno e fornirci l'occasione propizia per diffondere la verità sulle oscure manovre poste in essere dal clero modernista (massonico, comunista, pervertito e pervertitore, ecc.) nei decenni scorsi, prima per arrivare alla stanza dei bottoni, poi per metter mano alla distruzione di Santa Romana Chiesa, alla "delenda Cartago"; adesso si prodigano per attuare anche la "damnatio memoriae"; attendiamo le contromosse della Divina provvidenza, imprevedibili per noi quanto per gli spiriti infernali (che non possono conoscere il futuro, come affermato in un esorcismo), sicuri che Christus Vincit e fidando nella Regina delle Vittorie.

Cesare Baronio ha detto...

Credo sia molto più utile se si organizza una strategia mediatica: articoli su questi siti, post sui social, campagne di sensibilizzazione, interviste su giornali amici, e soprattutto cercare di avere una posizione unica, intransigentemente cattolica. Se si inizia a fare i distinguo su Bergoglio o a dire che Ratzinger è ancora papa, meglio lasciar perdere. E ancora: finirla col cercare di salvare un presunto Concilio originario tradito dal postconcilio, riconoscendo che la crisi è iniziata col Vaticano II e non con questo papa. E magari dirlo alle tante Eminenze che pur parlando in modo ortodosso devono sempre ficcar dentro ai loro discorsi una citazione di quel "coso".

Anonimo ha detto...

Chiese sorelle e Chiesa una

https://cordialiter.blogspot.com/2018/12/chiese-sorelle-e-chiesa-una.html

Non intendo sloggiare dalla casa di mio Padre .

Anonimo ha detto...


Armiamoci e partiamo, ma con quale bandiera?

La protesta contro le deviazioni presenti nella Chiesa in nome di quale dottrina verrebbe fatta? Quella uscita dal Vaticano II, che sarebbe da restaurare contro gli abusi? E in nome di quale liturgia, quella della Messa NO, da difendere contro il proliferare degli abusi liturgici? No grazie.
Le riserve di mic sono giustificate. I tentativi concreti da parte di esponenti autorevoli e coraggiosi della gerarchia di rovesciare la situazione sono stati finora solo due e al momento sono in una fase di stallo: i Dubia dei 4 cardinali, rimasti in 2 e chiusisi nel silenzio, quanto alla famosa e più che necessaria Correzione Dottrinale degli errori di Bergoglio - l'audace denuncia di mons. Viganò, rimasto però isolato o quasi, mentre il tentativo di far piazza pulita delle reti sodomitiche e lesbiche all'interno della Chiesa non sembra stia producendo nulla, avendolo il Papa in pratica "stoppato". Così come ha stoppato bruscamente il tentativo dei vescovi americani di far chiarezza (e i vescovi americani non hanno fiatato, forse anche perché,secondo statistiche attendibili, quasi la metà di loro è gay).
S. Girolamo disse stupito, che il mondo cristiano a un certo punto si era risvegliato ariano. Noi dobbiamo dire che la cattolicità si è all'improvviso accorta di esser stata invasa dal vizio di Sodoma e Gomorra. Al tempo della crisi ariana, era rimasto sant'Anastasio quasi da solo, con pochi altri vescovi, a lottare per la fede. Idem oggi, al momento i defensores fidei sono pubblicamente assai pochi. Alla fine tuttavia ha vinto sant'Atanasio perché Dio era con lui.
Noi non dobbiamo disperare ma continuare nel lavoro di studio, critica, denuncia, senza deflettere. Una protesta di massa potrebbe essere positiva, ma non si vedono né le masse né i capi. Senza capi, senza ufficiali non c'è esercito che tenga. Per ora ci sono elementi sparsi, una minoranza, che deve tener duro, se non altro "per tigna", come si dice a Roma, per non dargliela vinta, sperando in tempi migliori e pur sapendo che la fase più feroce della crisi deve ancora venire (ma sembra imminente). (Una denuncia come quella di mons. Viganò avrebbe dovuto scatenare il finimondo nella Chiesa. Lo si poteva sperare. Invece, finora niente si è mosso, nemmeno nell'opinione pubblica cattolica, talmente radicata è ormai la scomparsa di certi valori).
Un punto essenziale sarebbe aprire o mantenere aperto il discorso critico sul Concilio, il bubbone che ha ridotto la Chiesa in cancrena, del quale si continua colpevolmente a tacere.

Servus Mariae ha detto...

Bilancio del pontificato Bergoglio:

- Francescani dell'Immacolata: COMMISSARIATI
- Fraternità sacerdotale dei Santi Apostoli:
DISSOLTA
- Piccole Suore di Maria Madre del Redentore:
COMMISSARIATE
- Fraternità sacerdotale Familia Christi:
COMMISSARIATA

Più che misericordia, a me pare un bollettino di guerra con morti e feriti ...

Marisa ha detto...

https://cristianesimocattolico.wordpress.com/2018/12/06/nella-chiesa-il-sentimentalismo-offusca-la-ragione/

mic ha detto...

Un punto essenziale sarebbe aprire o mantenere aperto il discorso critico sul Concilio, il bubbone che ha ridotto la Chiesa in cancrena, del quale si continua colpevolmente a tacere.

Finora tutti i tentativi di affrontare il problema di fondo con i nostri pastori di riferimento sono andati a vuoto, tranne che per alcuni aspetti particolari (es. collegialità) sui quali sono stati più che chiari in senso tradizionale.
Riconoscono il problema nell'inesistenza del dibattito sul concilio; ma è difficile trovare il "come" e il "con chi", visto che l'atteggiamento di fondo dell'attuale gerarchia è ignorare o etichettare sommariamente senza argomentare....
E, nell'articolo proposto, scopriamo strategie ancor più deleterie....

irina ha detto...

Intanto noi siamo senza gioventù e senza opere al seguito. Perché? Oltre alle famose guide che mancano, non c'è infine una visione comune su nessun ambito della vita; tutte le nostre residue forze sono impegnate nella resistenza, che non è poco, ma non basta e anche la resistenza è molto variegata. Perché? Perché da sessant'anni manca un magistero che parta dall'Amor di Dio.

Quindi manca la visione Cattolica della vita e del mondo, non c'è. Siamo qui che scriviamo, scriviamo ed abbiamo tante altre virtù mondane ma, Cattoliche poche poche.

E' pur vero che essere cristiani non è facile e forse lo diventeremo un po' più solo sul letto di morte ma, è anche vero che viviamo nell'insalata russa da troppo tempo per ricordarci com'era prima del 1958 ed anche questa data non è granché indicativa, perché due guerre mondiali in cinquanta anni, più un seguito di guerre sparse che fin qui non son finite non agevola, istupidisce soltanto.

Personalmente vedo solo lo studio e la preghiera ma, con l'infiltrazione di internet anche i miei pilastri son finiti nell'angolo, così son qui che scrivo nella speranza di far barriera. Non so se sono sulla giusta via.

Ho poi un mio piano d'azione. Lo sgombero del Vaticano dagli assedianti. Che dovrebbe svolgersi come segue: l'iniziativa dovrebbe cominciare dall'interno dove, accanto ai corrotti indemoniati, certamente vivono pochissimi santi. Questi santi dovrebbero aprire gli occhi su tutte le persone interne che incontrano, dal giardiniere alla guardia svizzera e capire chi sono i buoni e chi i cattivi. Questa prima azione silenziosa e discreta necessita di tempo e di esercizio quotidiano. Essendo santi il Signore li aiuterà a capire di chi ci si può fidare ciecamente e di chi no, neanche con occhi sbarrati.

%segue

irina ha detto...

%segue

Si formerà così naturalmente e silenziosamente un gruppo di persone che pian piano si riconosceranno tra loro per essere di Fede vissuta fin nel particolare. Proibito complottare e congiurare. Bisogna solo riconoscere le persone giuste in ogni ambito, giardiniere e guardie svizzere comprese, quelle che saranno in grado non solo di aiutare ma, di prendere le iniziative giuste al momento opportuno, cioè assumersi responsabilità personalmente.

Questo esercizio si estenderà poi naturalmente a tutti i Cattolici fuori dal Vaticano, fuori dall'Italia, fuori dall'Europa, intendendo tutte le categorie sia quelli in posizione di commando, tipo forze armate, sia di aiuto alla vita tipo contadini, pescatori, operatori ecologici. Cioè quelli all'interno che osserveranno con attenzione il prossimo e riconosceranno chi è buono e chi cattivo, saranno la locomotiva silenziosa, buona che piano piano ovunque insegnerà, non vista, a fare altrettanto a quelli che sono fuori. Cioè darà il buon esempio.

Questa è la preparazione, l'azione propriamente detta è quella di far ritornare tutti gli assedianti e i cattivi a casa loro. In un giorno x,le uscite dal Vaticano di tutti i cattivi e gli assedianti dovranno essere facilitate e questo quando sarà più facile, cioè per viaggi apostolici o per qualsivoglia ragione liturgica o altro che preveda un gran numero di uscite. E assicurarsi poi che i capi mafiosi siano proprio lasciati davanti al portone di casa loro, nel paese loro di nascita. Certo bisogna saper aspettar il giorno giusto. Pochissimi all'interno lo riconosceranno e loro cominceranno, faranno un cenno.

Ora si chiarisce perché moltissimi sconosciuti Cattolici avranno incarichi di grande responsabilità, che solo il Signore affiderà loro sul momento. Non sarà male che Cattolici soldati comincino a soggiornare a Roma di tanto in tanto, meglio quando il Signore li chiamerà. In modo da presidiare e prevenire azioni di disturbo.

Quando tutti saranno stati accompagnati a casa loro, con cura e senza commenti, allora verrà indetto un nuovo Conclave, con i pochissimi degni.

Sarò bene che un presidio di Cattolici in armi rimanga a Roma, ad evitare ingerenze non richieste a nessuno. Credo che questo sia quello che il Signore aspetta da noi e fondamentalmente lo aspetta anche il mondo. Se la Chiesa riprenderà con santa dignità il suo posto, il mondo, sicuramente, migliorerà.

Anonimo ha detto...

Dall'articolo: sudditanza acritica confusa con obbedienza ...

Oltre ad Archbold ha detto...

Non si sarebbe potuto fotografare meglio il dramma della Chiesa odierna. È in atto uno scisma: e a provocarlo, scientemente, diabolicamente, non sono i veri cattolici, ma quelli falsi, i quali non dichiarano la loro apostasia, ma, impadronendosi del marchio di fabbrica, si accingono a buttar fuori i credenti, in particolare con lo strumento dei sinodi manipolati ad arte per stravolgere la dottrina...
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7055-al-cuore-dell-apostasia

Anonimo ha detto...

Il neoclero e tutta la neochiesa hanno sempre in bocca i poveri, i diritti civili, la giustizia sociale, l'ambiente, il clima, i cosiddetti migranti; al punto che non parlano più, o parlano poco e male, di Dio Creatore e Redentore, del peccato e della grazia, dell'umana fragilità e dell'umana superbia, del giudizio individuale e di quello finale, nonché dell'inferno e del paradiso. Il neoclero e tutta la neochiesa hanno perso di vista la trascendenza di Dio, l'onnipotenza di Dio, la redenzione che viene da Dio e da Dio solo; essi parlano e agiscono come se l'uomo potesse risolvere da sé i suoi problemi e correggere, in qualche modo, le “imperfezioni” della natura, per non parlare, pi, degli “errori” della storia. Non è un caso che i neoteologi cattolici amino molto il teologo luterano Dietrich Bonhoeffer e, in genere, tutta la teologia protestante cosiddetta negativa, secondo la quale il fedele deve fare etsi Deus non daretur, come se Dio non ci fosse, perché il cristiano "adulto" non ha bisogno di un "Dio tappabuchi".

E invece il problema è proprio qui, in questa mancanza di umiltà, in questa pretesa di far da soli, che sta la radice ultima del problema....

Anonimo ha detto...

A.06/12 h.23.35

'Una denuncia come quella di Viganò avrebbe dovuto scatenare il finimondo.....ma se la rinuncia di un Papa è passata sotto silenzio ed accettata come se niente fosse, e mi pare che la gravità di questo atto sia molto più pesante e una denuncia di spessore maggiore delle rivelazioni sulle varie lobbies esistenti in Vaticano e da molto più tempo del VatII, checché se ne dica, ma tutto normale, liquido alla Baumann, forse evaporato........dopo i 200 anni di ritardo di Martini, adesso siamo al pieno completamento del piano, a nessuno di noi è dato di comprendere o immaginare i piani divini, ma se tutto ciò accade, dobbiamo accettarlo come volere di Dio, siamo tutti uomini peccatori, resta la preghiera.

Anonimo ha detto...

Mons. Lefebvre :
IL COLPO DA MAESTRO DI SATANA.
San Tommaso, nella questione sulla correzione fraterna, si domanda se conviene che, talvolta, venga esercitata nei confronti dei superiori. Facendo le debite distinzioni, l'Angelo della Scuola risponde che si deve farlo quando si tratta della Fede. Ora, in coscienza, si può dire che oggi la Fede dei credenti e di tutta la Chiesa non sia gravemente minacciata nella Liturgia, nell'insegnamenti del catechismo e nelle istituzioni della Chiesa stessa?
Leggendo e rileggendo San Francesco di Sales, San Bellarmino, San oietro Canisio e Bossuet, ci stupiremo vedendo che essi dovevano lottare contro gli stessi errori. Ma oggi il dramma straordinario sta nel fatto che queste alterazioni della Tradizione vengono da Roma e dalle Conferenze Episcopali; perciò, se si vuole conservare la propria Fede, é giocoforza ammettere che nell'amministrazione romana sta succedendo qualche cosa di anormale. Certamente, dobbiamo sostenere l'infallibilità della Chiesa e del Successore di Pietro, ma dobbiamo ammettere, allo stesso tempo, la tragica situazione nella quale si trova la nostra Fede cattolica, a causa dell'orientamento e dei documenti che provengono dalla Chiesa. La conclusione, però, sarà sempre quella enunciata all'inizio: Satana regna grazie all'equivoco e all'imcoerenza, che sono le sue armi e ingannano gli uomini di poca Fede.
Bisogna chiarire coraggiosamente questo equivoco, per preparare il giorno che la Provvidenza sceglierà per chiarirlo ufficialmente ad opera del Successore di Pietro. Non chiamateci ribelli od orgogliosi, perchè non siamo noi a giudicare, ma Pietro stesso, che, come Successore di Pietro, condanna ciò che altrove incoraggia: è la Roma eterna che condanna la Roma temporale. Noi preferiamo obbedire all'eterna.
Coscientemente, noi riteniamo che tutta la legislazione messa in atto dopo il Concilio è per lo meno dubbia e, di conseguenza, ci appelliamo al Canone 23, che tratta di questo caso e ci chiede di attenerci alla legge antica. Sono parole, queste, che, per alcuni, suoneranno oltraggio all'autorità. In realtà, sono le sole che proteggono l'autorità e la riconoscono senza incertezze, poiché l'autorità è soltanto per il Vero e il Bene, e non potrà mai proteggere, invece, il vizio e l'errore.
13 ottobre 1974 – Anniversario delle apparizioni di Fatima.
Maria si degni di benedire queste righe e renderle apportatrici di Verità e santità.

Aloisius ha detto...

Ma non avete capito?
Questa situazione drammatica, così ben descritta in questa magistrale analisi in commento, E'UNA PROVA DI FEDE e una punizione allo stesso tempo!

Dobbiamo pregare, pregare e poi pregare ancora per ribadire il primato di Dio.

Santo Rosario, penitenza, pie pratiche religiose, testimonianza e coerenza di vita cristiana.
Con animo forte, sincero e fiducioso!

Lo ha detto la Madonna, non io, perché solo Lei in questo momento ci può guidare al Signore e alle giuste azioni.

Studiare, comunicare, trovare i sacerdoti bravi, va tutto bene ma È NULLA SENZA LA PREGHIERA.
Ce lo ha insegnato il Signore, i santi martiri ed eroi della fede e soprattutto Lei, l'Immacolata, la Donna vestita di sole che schiaccia la testa del Maledetto e da lui temuta.
Soprattutto a Fatima.

Stimo Danilo Quinto, ma stavolta sbaglia, le manifestazioni in Vaticano non fanno parte della lotta cristiana e sarebbero un boomerang terribile, scenderemmo sul campo favorevole ai nemici equiparandoci a una normale associazione di dissenso, facendoci ridicolizzare annientare.

NO!
Noi chiediamo l'aiuto della lo Santissima Trinità, dell'Immacolata, di san Giuseppe e di tutti i santi del Paradiso, martiri ed eroi della.Fede con la maiuscola.
SEMMAI ORGANIZZIAMO ROSARI COLLETTIVI IN STRADA, preghiamo san Michele Arcangelo, recitiamo insieme preghiere di liberazione consentite insieme ai bravi sacerdoti.

La Chiesa visibile, per mistero di iniquità, e' stata conquistata dagli alti prelati apostati che hanno perso la fede e sono massoni ecclesiastici.
Che siano affiliati o meno a una loggia massoniche non conta: vivono, pensano e si comportano da massoni.
Sono traditori, ma hanno preso il potere della Chiesa di Gesù Cristo e solo Lui ci può salvare

Siamo Pietro che affonda nel mare "Signore, salvami!"
E come lui affondiamo per la poca fede.
Ho letto che bisogna confidare nella Provvidenza, ma in modo attivo, non passivo e pessimista.

FORZA, FEDE E FIDUCIA, IL SIGNORE NON CI ABBANDONERÀ MAI!




Anonimo ha detto...

Questa di Aloisius è davvero una parola di sapienza. Preghiamo chiediamo che il Padre ci venga incontro sul mare in tempesta. Non temiamo.