Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 4 marzo 2022

Don Paolo Romeo ha potuto finalmente avere il funerale secondo il rito antico

Requiescat in pace don Paolo

di una parrocchiana

Alfine don Paolo Romeo, il sacerdote genovese che tanto si è speso per la Tradizione [vedi], può riposare in pace.
Il suo desiderio, noto a tutti, di avere il funerale secondo il rito romano antico, non era stato esaudito quando, il 4 febbraio, l’arcivescovo di Genova, monsignor Tasca, ne aveva celebrato le esequie.
Da un lato si poteva capirlo, perché gli sciacalli della stampa si erano precipitati sul cadavere del buon sacerdote appena defunto, agitando un mix di veleni che, se non poteva intaccare la specchiata fedeltà di don Paolo a Cristo e al ministero sacerdotale, poteva nuocere alla Chiesa genovese e al suo pastore.
Tuttavia le volontà di un defunto sono sacre e non possono essere disattese. Il 1° marzo, nel trigesimo della sua dipartita, don Paolo ha avuto giustizia: nell’abbazia di Santo Stefano, di cui don Romeo era abate parroco, è stata offerta una solenne Santa Messa come lui l’aveva desiderata.

C’era tutto quello che ci doveva essere: il catafalco, i paramenti neri, il canto gregoriano, la solenne speranza e mestizia che da sempre ha ricordato all’uomo il suo destino eterno. Ogni figlio d’Adamo, terminato il corso della sua vita mortale, si presenterà al giudizio di Dio: Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla: teste David cum Sibylla.

Giorno tremendo, che nessuno può dilazionare di un solo minuto, perché la vita e la morte appartengono a Dio: Lui governa ogni cosa, perché ogni cosa è stata da Lui, e solo da Lui, creata. Ed ogni creatura a Lui risponderà del bene e del male fatto in vita

Nonostante il giorno feriale e l’ora, le 16, la chiesa era gremita: il popolo radunato negli anni dal ministero amorevole e generoso di don Paolo era presente e pregava con affetto e devozione.

Appassionato e forte l’elogio funebre finale che ha ripercorso l’opera di don Paolo e ha svelato la sua intima sofferenza dopo la promulgazione di Traditionis custodes, il 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo. Dall’ambone è risuonato, nell’antica abbazia, l’invito a chi, per tramite di don Paolo, ha tanto ricevuto dalla Tradizione, a continuare l’opera: ora il testimone passa a loro e don Paolo non farà mancare alla sua gente l’assistenza dal cielo.

Pregate ogni giorno per don Paolo, e lui pregherà per voi.
Ubi est mors victoria tua? (1 Cor 15,55)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Qual è ora la situazione della Messa tradizionale a Genova?

Anonimo ha detto...

La Messa continua solo nei giorni festivi grazie all'opera caritatevole di un religioso locale.
Sono sospese le celebrazioni feriali e il canto dei Vespri e circolano voci sempre più insistenti che la Curia intenda chiudere le porte della chiesa, in quanto chiesa parrocchiale, alla comunità che per opera di don Paolo era cresciuta a oltre ottanta fedeli.
Da quello che mi dicono i fedeli della Messa Novus sono un decimo dei 'tradizionali' e questi ultimi arrivano anche da comuni e provincie limitrofe.
Preghiamo per loro che possano continuare a pregare! (Che situazione...)

Non so come fare per isolarla pertanto ve la dono così. ha detto...

In questo santo giorno vorrei dedicarvi questa bella immagine del ricco di Dio di Assisi:
https://www.chiesadisanfrancesco.it/preghiere/preghiere-di-san-francesco/

Murmex ha detto...

Questa è la conseguenza di non voler capire che la gerarchia apostata non è Chiesa. Bisogna allontanarsi da essa, così come da eretici, scismatici, scomunicati, proprio per rimanere nella Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana

mic ha detto...

Anonimo 9:55
Siamo con voi nella speranza e nella preghiera!