Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 11 novembre 2024

Record di seminaristi nella Fraternità Sacerdotale San Pietro

Nella nostra traduzione da Infovaticana una ulteriore conferma della crescita di vocazioni negli Istituzioni tradizionali. Speriamo e preghiamo che una messe così provvidenziale non sia vanificata dalla visita apostolica annunciata dal Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica qui.

Record di seminaristi nella Fraternità Sacerdotale San Pietro

La Fraternità Sacerdotale San Pietro continua a sperimentare una grande crescita di vocazioni e di espansione internazionale.

La Fraternità Sacerdotale San Pietro (FSSP) ha aggiornato le sue statistiche al 1° novembre 2024, evidenziando una crescita dei membri e l'espansione della sua azione pastorale a livello globale. Attualmente la FSSP conta 583 membri, di cui 386 sacerdoti . Il numero medio di ordinazioni è rimasto con una media di 14 ordinazioni sacerdotali all'anno nell'ultimo decennio, il che riflette la stabilità delle vocazioni. Quest'anno sono stati ordinati 18 sacerdoti, il secondo numero più alto negli ultimi 12 anni.

La Società serve 151 diocesi e celebra messe in 255 località in tutto il mondo, un aumento significativo che dimostra la sua espansione in più paesi. In termini di luoghi con messe, spicca una presenza consolidata in 48 parrocchie personali, che consente ai fedeli di accedere alla liturgia secondo la forma straordinaria del rito romano. Inoltre conta 140 case, di cui 99 erette canonicamente, rafforzando così il suo impegno per una missione stabile e a lungo termine in ogni territorio.

Profilo dei seminaristi e delle giovani vocazioni
Il numero dei seminaristi, tra cui anche i postulanti del primo anno, arriva a 182. Questo gruppo è vitale per il futuro della Fraternità, poiché assicura la continuità generazionale. I dati evidenziano anche una distribuzione internazionale nei seminari di Wigratzbad e Denton, che accolgono studenti di varie nazionalità, soprattutto dall'Europa e dal Nord America.

La Konfraternität, organizzazione laica a sostegno della FSSP, conta 10.515 membri. Questo dato mostra un solido sostegno da parte dei fedeli, soprattutto nell'ambito anglofono (7.749 membri), anche se con una rappresentanza importante anche nell'ambito francofono e tedesco.

Nonostante questi magnifici dati, il Vaticano ha annunciato alla fine di settembre che il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica inizierà una visita apostolica alla Fraternità Sacerdotale San Pietro [vedi].

5 commenti:

Anonimo ha detto...

À Toulouse, l'archevêque leur interdirait (comme Bergoglio à Buenos Aires) de porter la soutane…

Il Santo del giorno ha detto...

Nella cattedrale di Chartres, non ci sono meno di sette luoghi diversi dove viene resa la storia di San Martino. Per i medievali, San Martino di Tours rappresentava paradossalmente sia la grazia cavalleresca dell'onorevole cavaliere, sia l'ascetismo accentuato del santo monaco e operatore dei miracoli. È stato per molti aspetti il santo per eccellenza del gotico francese quindi è giusto che compaia così spesso nella cattedrale di Chartres, grande emblema di questa epoca.
Buona festa di San Martino!

Anonimo ha detto...

"Ordunque, Martino era originario della città fortificata di Sabaria, nelle Pannonie, ma fu allevato in Italia, a Pavia; i suoi genitori erano di rango non basso, secondo la valutazione del mondo, ma pagani.
Suo padre fu dapprima semplice soldato, poi tribuno militare. Egli stesso, seguendo da giovane la carriera delle armi, militò nella cavalleria della guardia sotto l'imperatore Costanzo, poi sotto il Cesare Giuliano; tuttavia non a suo buon grado, poiché, quasi fin dai primi anni, la santa infanzia del nobile fanciullo aspirò piuttosto al servizio di Dio"

Sulpicio Severo "Vita Martini"

Anonimo ha detto...

LA GENEROSITÀ RIPAGA

San Martino aveva 18 anni quando sulla strada della sua vita di militare, con il ruolo di circitor, si imbatté in un uomo seminudo, intirizzito dal freddo.
Avrebbe potuto tranquillamente andare oltre, non fermare il cavallo, non curarsi di quello sconosciuto, non compromettersi con lui.
Ma aveva sentito già parlare di Gesù Cristo e quella predicazione aveva già strappato dal suo cuore la corteccia dell’insensibilità.
Quel che fece di buono per il fratello ridotto in miseria nera fu davvero eroico e senza saperlo lo aveva fatto al Salvatore.
Mi sono sempre chiesto, stando all’iconografia classica delle innumerevoli opere visive al tema ispirate, che senso avesse dividere il mantello. Perché non darglielo tutto? Magari dividendolo non avrebbe risolto il problema per nessuno dei due.
Studiare fa bene, specie se non ci si accontenta di restare alla superficie delle cose. La vera storia del mantello o cappa (da qui deriva il nome “cappella”) del primo santo canonizzato non martire è un po’ diversa e molto interessante.
Sappiamo che Martino (chiamato dal padre un veterano dell’esercito romano, piccolo Marte, in onore del dio della guerra) vestiva l’uniforme d’ordinanza del IV secolo, prevedeva la clamide, un ampio mantello bianco foderato di pelliccia. Martino non ha tagliato il mantello a metà, non avrebbe potuto farlo in quanto costituiva una grave infrazione del regolamento, ma separò la parte imbottita da quella esterna e la diede al bisognoso. In questo modo nessun superiore se ne sarebbe accorto. Accettò di offrire la parte migliore che aveva, quella più calda, a vantaggio dello sconosciuto.

Ecco come si fa il bene, non con l’elargizione degli spiccioli, delle briciole e dei ritagli. Il Signore gli apparve in sogno e, rivolto agli angeli disse: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Al risveglio il ragazzo trovò il mantello integro.

Sì, avete capito bene, non era ancora battezzato. Ma era molto più cristiano di chi, pur ricevendo durante la santa Messa la Santissima Eucarestia, non solo non darebbe volentieri nemmeno una delle tante magliette stipate nell’armadio, ma che non ci penserebbe due volte a dire sdegnosamente al bisognoso: “ma va’ a lavorare!”

La storia di San Martino, da quel gesto meraviglioso in poi, è un climax di azioni sante che lo condurranno a essere anche Vescovo, cosa a lui tutt’altra che gradita, ma accettata per obbedienza.
Un immenso santo a cui ispirarsi quando urge mettere mano alla spada per “cidere” tagliare i legacci dell’egoismo.
La Provvidenza ci soccorre se ci vede provvidenti.
RB

Anonimo ha detto...


Orari S.Messe IBP di Roma.
Sia lodato Gesu' Cristo!
*Mercoledì 13 Novembre: S.Messa alle 19h
*Giovedì 14: Dalle 17h30 alle 18h30 sara' esposto il SS.Sacramento
per l'Ora Santa di Adorazione con la Benedizione Eucaristica e
seguita dalla S. Messa
*Venerdì 15: S.Messa alle 12h
*Sabato 16: S.Messa alle 12h
Buona e Santa settimana !