Condivido, senza particolari illusorie aspettative ma con un briciolo di speranza, in attesa degli ulteriori sviluppi e degli inevitabili effetti sull'Occidente europeo e la sua ostinata deriva antropologica e spirituale, che diventa socio-politica. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Aggiornamento. Sollievo di breve durata. Trascrivo il commento di un lettore : "Dopo che Biden ha autorizzato gli ucraini a usare armi letali per colpire in profondità la Russia credo si possa dire che nulla di peggio di lui e di tutto il fronte progressista può esistere. Peraltro, permettere ciò a mandato scaduto, per generare una escalation e lasciare a Trump una situazione ingestibile indica un cinismo e una totale mancanza di senso della responsabilità. Pur di danneggiare Trump e di metterlo in difficoltà non esiterebbero a scatenare una guerra mondiale. Il fronte progressista è questo. Null'altro che questo. Agli amici di sinistra auguro buon proseguimento della battaglia antifascista, anche buona rivoluzione contro il clero, la monarchia e la nobiltà. Buona permanenza nel '700. Agli altri, di raccogliere le forze e iniziare a individuare dove agisce e qual è OGGI il potere, quali sono oggi i pericoli.
Trump non è il salvatore, ma certamente non può essere peggio di questi squilibrati."
Un sospiro di sollievo per aver evitato un'elezione disastrosa
Dopo aver assorbito i sorprendenti risultati delle elezioni generali del novembre 2024, la sensazione immediata è stata di sollievo. I media avevano preparato il Paese a una competizione serratissima per il presidente e il Congresso. Molti non si aspettavano un esito immediato e pensavano che i risultati sarebbero stati contestati e che ci sarebbero voluti giorni per risolverli.
Fortunatamente, i vincitori hanno ricevuto mandati chiari e la nazione è stata salvata da un'altra fonte di acrimonia. Non c'è stata violenza o aggressione.
Tuttavia, la fluidità delle elezioni non è stata la causa principale di sollievo. Le politiche radicali del ticket Harris incombevano all'orizzonte. Molti americani temevano il trionfo di politiche aggressive in materia di aborto e LGBTQ, iniziative “woke” e ulteriore caos sull'immigrazione. Temevano un'elezione socialista disastrosa in cui tutti avrebbero sofferto e la nazione sarebbe andata in rovina
Un sospiro di sollievo ha accolto gli elettori la mattina dopo. I binari erano sgombri. Le grandi riforme socialiste sono state nuovamente evitate. Nonostante tutta la retorica su un’"economia delle opportunità", la sconfitta della sinistra ha impedito al governo di regolare e intervenire nel libero mercato e nelle vite di innumerevoli americani.
I conservatori sociali hanno accolto con favore la sconfitta di tre referendum a favore dell'aborto e hanno deplorato il successo di altri sette. Tuttavia, le vittorie hanno sfatato il mito secondo cui tutte le misure a favore della vita perdono alle elezioni.
Un ultimo punto di sollievo è stato considerare l'impatto psicologico della vittoria sulla nazione e sul mondo. La sinistra è rimasta desolata, disarticolata e abbattuta. I risultati hanno contraddetto le aspettative.
Ancora una volta, la narrazione della lotta di classe, così essenziale per la mitologia di sinistra, è stata smentita. È stata la classe operaia "oppressa" a rivoltarsi contro la sinistra e a sostenere la destra in massa.
La sconfitta della Harris ha provocato onde d'urto ovunque. È stato un duro colpo per la sinistra mondiale, che ha subito sconfitte elettorali in Europa e in Sud America. Con le elezioni americane, la causa della sinistra in tutto il mondo adesso annaspa senza una meta.
Questi risultati meritano un sospiro di sollievo, dal quale dovrebbe scaturire la risoluzione a lottare con più impegno per l'America e per l'Occidente.
Le elezioni sono solo una battaglia nel contesto di una più ampia guerra culturale per l'anima americana. Questa battaglia infuria senza sosta in mezzo al decadimento morale della società.
Pertanto, questo sollievo dovrebbe ispirare i conservatori a raddoppiare gli sforzi per un ritorno all'ordine. È necessario fare pressione su quei conservatori eletti che hanno vacillato e persino abbandonato le questioni morali che un tempo difendevano.
È davvero il momento di tirare un sospiro di sollievo. Sono stati evitati così tanti danni. In molti americani, ha certamente suscitato una preghiera di ringraziamento a Dio Onnipotente per aver salvato l'America da un disastro elettorale.
John Horvat - Fonte
12 commenti:
Intanto godiamoci il crollo del fortino rosso in Emilia Romagna.....
Mi pare un po' presto per dirlo. E realisticamente lo trovo difficile!
Crollo non direi, diciamo crepe abbastanza serie.....
Se la Ugolini non la spunterà, vorrà dire che in quella regione sono diabolici nella perseveranza.
La regione delle coop connection continua a votare chi le nutre
Purtroppo il fortino rosso emiliano-romagnolo resiste mirabilmente. La mia città - Reggio Emilia - è rosso-pomodoro dal 1946. Date una scorsa a eligendo archivio: la lettura dei risultati elettorali vale quanto quella di un buon libro di storia. Dalle nostre parti, essere di sinistra è una specie di tradizione tramandata di padre in figlio. Mentre i cattolici (che in gran parte già flirtavano coi rossi durante l'ultimo conflitto, essendo le canoniche delle nostre parrocchie solidi punti di riferimento per i partigiani comunisti) si sono disfatti - oltre che della Tradizione - delle tradizioni (processioni per il Corpus Domini, le Rogazioni, la Madonna Pellegrina, ed altre), i rossi continuano a onorare scrupolosamente le loro tradizioni e ottengono sempre buoni risultati.
Eco unque bisogna chiedersi:
-perchè la "cupola" tiene così fortemente in questa regione
-perchè i cittadini non partecipano più al voto (il dato finale dell'affluenza alle urne in Emilia-Romagna è molto basso, pari al 46%).
Non c'è più fiducia nel sistema democratico.
Comunque la percentuale di assenti è molto elevata, la media è ben al di sotto del 50% in provincia di Rimini ha votato meno del 40% purtroppo a nord il triangolo Bologna Modena Reggio resta lì da ormai 80 anni...
Una risposta al motivo del costante predominio rosso in Emilia-Romagna sta anche nel fatto che il centrodestra è troppo pallido e smunto in Italia, per cui molta gente che non gradisce più la sinistra piuttosto che votare per il CD non va a votare (vedasi affluenza molto bassa).
Era scontata la vittoria della sinistra in Emilia Romagna, meno scontata quella in Umbria. La destra, in tutte le sue componenti, non si rende conto che in regioni come l'Emilia Romagna e la Toscana non c'è solo una "egemonia culturale", ma anche una "egemonia sociale" della sinistra che ha occupato tutto, ha sotto il suo dominio ogni interstizio della società. Sindacati, scuole, università, circoli culturali, stampa locale e nazionale, televisioni grandi e piccole, cooperative rosse (se gli imprenditori non si rivolgono a queste, non lavorano più), circoli Arci di varia natura, ex-case del popolo, circoli e associazioni sportive, Legambiente (costola dell'Arci), persino il mondo della cucina, con Slow Food, Eataly e Gambero Rosso, associazioni locali, ANPI e via seguitando. Come nel resto d'Italia, ma in modo più totalitario e capillare. Con un simile spiegamento di forze, vincere è facile. Sotto la cappa informativa rossa, le menzogne hanno facile corso: le alluvioni sono dovute al presunto "riscaldamento globale" e non invece alla mancanza di manutenzione del territorio, il governo non ha mandato fondi quando invece i fondi erano stati inviati ma non spesi dalla Regione e così via. Se le destre non saranno capaci di riconquistare, palmo a palmo, la società e le "agenzie datrici di senso" (scuole, università, case editrici etc) con un'opera capillare, strutturata e pianificata di contro-egemonia, potranno vincere un'elezione, ma non conquisteranno stabilmente il potere. Ancora: le destre devono smetterla di accettare e farsi imporre le idee-forza degli avversari: abortismo, trans-omosessualismo, antirazzismo, femminismo, immigrazionismo, scusandosi o peggio ritrattando se sommessamente talvolta (raramente, peraltro) sembrano prendere posizione contro qualche luogocomunismo: "no, no, ci avete frainteso, anche noi siamo buoni, laici, democratici e antifascisti". Infine, possibile che le destre non sappiano più esprimere, a livello locale, candidature di qualche spessore, con un minimo di leadership personale, politica e culturale? Certo, purtroppo incubatoi di futuri politici come il Fronte della Gioventù o il Fuan sono stati distrutti perché "disturbavano la manovratrice", ma possibile che le liste elettorali delle destre siano quasi sempre caratterizzate da uno scialbo piattume, da mediocrità e da nomi raccattati qua e là?
Silente
Ma ve lo ricordate di quando mons. Viganò accennava al «mostro infernale che obbedisce a Satana»?
Un commento tratto dalla stampa americana mainstream, quasi tutta democratica, a proposito del dibattito svoltosi tra il Vice candidato dem, Mr Walz, e quello repubblicano, Mr. Vance persona quadrata e di una certa cultura. Il commento ammetteva, con onesto disappunto, che il livello delle argomentazioni di Walz era stato così basso da far fare a Vance la figura di Aristotele.
A maggior ragione bisogna rallegrarsi dello scampato pericolo, con la vittoria di Trump. Che adesso tuttavia non deve fare errori, come quello di scegliere candidati attaccabili (per ragioni private, forse pompate ad arte ma pericolose per poter passare al Senato) per la sua squadra di governo. Una squadra che si presenta carica di un eccezionale dinamismo, che sta già terrorizzando tutti. Deve giocare all'attacco Trump, su questo non c'è dubbio, ma senza mancare di un minimo di duttilità. Come diceva Machiavelli, il capo di Stato non può essere solo "leone", deve anche saper fare la parte della "volpe".
Non sarà facile, quando i giudici americani, come nel 2016, cominceranno a boicottargli le inziative. Ne sappiamo qualcosa in Italia.
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