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Che gioia oggi poter festeggiare una festa mariana di domenica! (La solennità esterna della Madonna del Santissimo Rosario, che si permette di raddoppiare la domenica più vicina e osservata nella data tradizionale del 7 ottobre. Qualcosa di simile si fa nel vecchio calendario col Corpus Christi).
Sono rimasto colpito da molte cose sulla Messa. Una ha a che fare con l'Introito, la famosissima melodia "Gaudeamus."
Una persona che pensa troppo astrattamente potrebbe supporre che questa grande antifona d'ingresso sia stata scritta per la Madonna e poi adattata per altri santi. Tuttavia, infatti, ha avuto origine nel III secolo nella Messa di Sant'Agata, Vergine Martire di Roma, e poi, grazie alla sua immensa bellezza e solennità, è stata presa in prestito per altre feste, tra cui Ognissanti, l'Assunzione e l'odierna festa del Rosario.
Questo esemplifica il modo antico e organico in cui cresce la liturgia nel corso dei secoli.
In questa composizione classica in modalità 1, l'unica e sola apparizione del "ti" (un tono intero piuttosto che mezzo tono sopra il vicino) ha, se cantato bene, un effetto glorioso, come quello del sole che trafigge tra le nuvole, come se il volto del santo ci avesse sorriso.
Non potevo non pensare al momento della partitura scritta a mano di "Für Alina" di Arvo Pärt, la sua prima incursione nel metodo tintinnabuli, dove il compositore disegna un fiorellino su una nota che spicca dal resto della trama. (Peter Kwasniewski)
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