Blocchi pericolosi: quando la fede viene confinata
Dalla risoluzione dell’Emilia-Romagna alle incoerenze episcopali, la strumentalizzazione politica e la risposta di Papa Leone XIV sulla sana laicità
La Regione Emilia-Romagna inaugura le “zone sicure” intorno alle cliniche dell’aborto, assimilando persino la preghiera silenziosa a una forma di pressione. Un progetto che mira a confinare la fede nel privato, mentre la politica si appropria delle parole dei vescovi per legittimare scelte ideologiche. Papa Leone XIV ricorda che la “sana laicità” non significa cancellare i segni cristiani dallo spazio pubblico, ma permettere alla fede di parlare alla società. La vera domanda è se la Chiesa avrà il coraggio di difendere la libertà di pregare, o se resterà prigioniera di silenzi che rischiano di essere scambiati per complicità.
La recente risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna sulle cosiddette “zone sicure” attorno a consultori e ospedali dove si praticano interruzioni volontarie di gravidanza non è un fatto locale marginale. È il segnale di un progetto culturale che prende corpo anche in Italia, seguendo una linea già consolidata in altri Paesi occidentali. La preghiera silenziosa e la presenza discreta dei fedeli davanti ai luoghi in cui la vita è negata vengono assimilate a forme di pressione psicologica, equiparate a manifestazioni moleste e dichiarate “inopportune”.
Non è difficile riconoscere in questa dinamica la matrice ideologica di una sinistra progressista che da anni lavora per confinare la religione nella sfera privata. Ciò che è religioso, e soprattutto ciò che è cristiano, non deve avere visibilità pubblica. La fede può sopravvivere come sentimento individuale, non come testimonianza che interroga la coscienza sociale.
La preghiera davanti a una clinica non viene vietata perché rumorosa o violenta, ma perché è eloquente nella sua semplicità: ricorda che esiste un bene e un male, che la vita è dono inviolabile, che l’uomo non è padrone di sé fino all’arbitrio.
Gravissimo è il passaggio in cui la delibera cita l’Arcivescovo di Modena e Nonantola, mons. Erio Castellucci, come esempio di “autorità religiosa” che avrebbe segnalato la “discutibilità dei luoghi scelti per le preghiere”. Non entriamo qui nel merito delle parole effettivamente pronunciate. Resta un dato: la politica ha scelto di inserire nella propria risoluzione un riferimento episcopale, trasformandolo in un sigillo di legittimità. È la strategia più sottile e pericolosa: non si contesta la Chiesa, la si piega a conferma delle proprie scelte.
Così si fa credere al popolo che esista una sintonia tra vescovi e potere politico, che la Chiesa sia di fatto d’accordo nel considerare inopportuna la testimonianza cristiana pubblica. È un inganno comunicativo che colpisce la fede dei semplici, perché dà l’impressione che la stessa autorità ecclesiale approvi ciò che in realtà riduce la libertà religiosa.
Qui si rivela un’incoerenza ancora più grave. Alcuni pastori, in altri contesti, non hanno esitato a esprimere vicinanza o addirittura a incoraggiare iniziative rischiose e politicamente orientate, come la flottiglia diretta a rompere il blocco navale israeliano. Un’azione che espone le persone a pericoli reali e che ha una chiara impronta di militanza politica.
Di fronte alla preghiera silenziosa davanti a una clinica, invece, si invoca la prudenza, si benedicono i blocchi “di sicurezza” e si raccomanda di rispettarli senza oltrepassarli.
Il risultato è un paradosso: si incoraggia una sfida potenzialmente pericolosa in mare e si scoraggia una presenza pacifica su un marciapiede.
Se il criterio fosse davvero l’ordine pubblico o la tutela delle persone, dovrebbe accadere l’opposto.
La sproporzione diventa evidente: gesti politicamente allineati trovano incoraggiamento, mentre gesti profetici e spirituali vengono silenziati.
È questa incoerenza che rischia di far perdere autorevolezza e fiducia alla voce episcopale. Il popolo credente non può non percepirlo: si teme di disturbare il potente e si accetta di ridurre al silenzio la testimonianza della fede.
In questo contesto risuona con particolare forza l’insegnamento recente di Papa Leone XIV. Nel discorso al Working Group on Intercultural and Interreligious Dialogue del Parlamento europeo, il Papa ha affermato: «La laicità autentica non è separazione né confusione, ma distinzione. Essa riconosce la valenza della religione nello spazio pubblico, senza piegare la politica a logiche confessionali [e se la politica va contro i principi? -ndr] e senza relegare la fede a sentimento privato» (Papa Leone XIV, Discorso al Parlamento europeo, settembre 2025 qui).
E ancora, in un incontro con i politici cattolici, ha denunciato: «Esiste una laicità fraintesa che riduce il cristianesimo a devozione privata e nega la legittimità della sua parola pubblica. Una tale laicità non è neutrale, ma ideologica» (Papa Leone XIV, Udienza ai politici cattolici, agosto 2025).
Queste parole sono una risposta di Magistero diretta a ciò che oggi accade: la fede non può essere confinata. La preghiera silenziosa davanti a una clinica non è un atto politico, è testimonianza spirituale che appartiene di diritto allo spazio pubblico.
La vicenda emiliana ci interroga su quale Chiesa vogliamo essere. Se una Chiesa prudente fino al silenzio, che rischia di essere piegata e strumentalizzata, o una Chiesa che ricorda, anche con la sola forza del rosario in mano, che la vita resta sacra in ogni circostanza.
La sana laicità non si traduce in barriere attorno ai luoghi in cui si nega la vita, ma nella libertà di testimoniare con rispetto e fermezza la fede nello spazio pubblico.
La preghiera davanti alle cliniche non è un disordine da contenere: è un atto di libertà, una voce della coscienza che chiede ascolto.
don Mario Proietti
4 commenti:
Manca un insegnamento religioso complessivo che è parte imprescindibile di ogni formazione umana. I Dieci Comandamenti non sono ognuno un mondo a sé, ma sono strettamente interconnessi tra di loro. Abortisce chi non rispetta prima di tutto la sua stessa vita e non ha ben chiaro che il rispetto calpestato di se stessi deriva dall' aver già volutamente ignorato altri comandandamenti. Aver lasciato migliaia e milioni di esseri umani senza un' adeguata formazione umana, formazione che è religiosa e politica e culturale e economica e.., è colpa massima della chiesa venuta meno al suo dovere. La chiesa insegna anche quando sbaglia, scrisse giustamente Radaelli.
Lagne del tutto inutili. La revisione del Concordato del 1984 (ho sostenuto poco dopo l'esame di diritto ecclesiastico, e mi sono ben noti i termini della questione) ha posto le radici per i nefasti frutti che ora raccogliamo.
Sulla revisione del Concordato l'AI scrive:
"La revisione del Concordato, nota come Accordo di Villa Madama del 1984, ha modificato i Patti Lateranensi del 1929, sostituendo il Cattolicesimo come religione di Stato, introducendo la laicità dello Stato, l'insegnamento facoltativo della religione cattolica e il sistema dell'8x1000 per il sostentamento del clero, garantendo la libertà religiosa e la parità con le altre confessioni.
Punti chiave della revisione del 1984:
Fine del Cattolicesimo come religione di Stato: Si afferma la neutralità dello Stato e la laicità, ponendo la Chiesa cattolica su un piano di parità con le altre confessioni religiose.
L'insegnamento della religione cattolica: L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche diventa facoltativo, garantendo il diritto di non avvalersene nel rispetto della libertà di coscienza.
Il sistema dell'8x1000: L'introduzione di questo sistema di finanziamento sostituisce il precedente "supplemento di congrua", destinando risorse per il sostentamento del clero.
Personalità giuridica degli enti ecclesiastici: Viene riconosciuta la personalità giuridica agli enti ecclesiastici.
Parità tra laici e chierici: Abolizione di esenzioni e privilegi e introduzione di un sistema più equo.
Matrimonio: Mantenimento del riconoscimento degli effetti civili al matrimonio canonico, mentre per lo Stato il matrimonio può essere sciolto con il divorzio.
Accordi con altre confessioni: L'Accordo del 1984 facilita la stipula di intese con le altre confessioni religiose, in attuazione dell'articolo 8 della Costituzione.
In sintesi:
La revisione ha modernizzato i rapporti tra Stato e Chiesa, adattandoli ai principi costituzionali di laicità e libertà religiosa, ponendo le basi per un rapporto più equilibrato e rispettoso della pluralità di fedi presenti in Italia."
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Buona festa dei Santi Angeli Custodi!
Alla porta della misericordia
(Preghiera alla Madre di Dio)
di San Giovanni Giacobbe l'Hozevita
Santissima Madre e Vergine,
speranza del profondo desiderio
della mia anima,
Tu sei la mia intercessora
davanti al Dio misericordioso.
Se il mondo non avesse in cielo
Una parente proveniente dalla terra,
Allora la vita sarebbe desolata,
Come la desolazione di una tomba vuota.
Se tu non fossi stata la primavera
Di un'epoca ormai vecchia e logora,
L'inverno sarebbe durato per sempre,
E il sole non avrebbe mai brillato.
Se tu non avessi riversato l'alba
Sulla terra in profondo sonno,
L'ombra del velo oscuro della morte
Avrebbe mantenuto una veglia infinita.
E ora, o Madre Purissima,
Quando tutti si sono smarriti nel peccato,
Se non preghi con fervore,
Tuo Figlio si allontanerà dai suoi cari.
Manda un segno di pentimento
A un popolo perso nel dubbio,
E ricondurre alla fede
L'anima che si è allontanata.
Sciogli, o Madre Purissima,
Le catene di coloro che sono schiavi,
E concedi ferma pazienza
Ai cristiani gravemente offesi.
Ai tempi della guerra del Vietnam, gli studenti americani scrivevano la famosa frase di Tacito sui cartelli delle manifestazioni di protesta:
"Auferre trucidare rapere, falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant."
Con nomi falsi chiamano "impero" il rubare, massacrare, depredare; e "pace" il deserto che fanno.
("Agricola", 30-32)
Gli studenti americani sono un pochino cambiati, e Tacito se n'è tornato nelle biblioteche, cartacee o digitali. Ma il discorso di Calgaco, nella realtà della politica internazionale, sembra avere tuttora le sue buone ragioni. E sarà sempre così, finché il sole risplenderà sulle sciagure umane!
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