Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 31 marzo 2025

Perché l'occidente si è ridotto a odiare se stesso. Firmato Joseph Ratzinger

Sintesi chiara sui dibattiti che hanno portato all'Europa di oggi. Dove ci si occupa dei tappi delle bottiglie mentre non si può criticare l'islam purché si verrebbe accusati di islamofobia. La svolta per l’Europa auspicata da Benedetto XVI all’indomani della caduta del muro di Berlino non c’è stata. Tanto il materialismo che il relativismo avevano proseguito nella loro inarrestabile avanzata. “Un odio che si può considerare solo come qualcosa di patologico”: il nuovo libro di Elio Guerriero. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Perché l'occidente si è ridotto a odiare 
se stesso. Firmato Joseph Ratzinger

Pubblichiamo un estratto di “Benedetto XVI. L’eredità dalla vita e dalle opere”, il nuovo libro di Elio Guerriero (Edizioni San Paolo, 254 pp., 20 euro). L’autore, storico e teologo, è stato a lungo direttore della rivista Communio.

Il 9 novembre del 1989, tra la sorpresa mondiale, cadeva il muro di Berlino, la cortina di ferro che, dagli anni Sessanta, separava l’Europa dell’est da quella dell’ovest. In realtà vi erano stati diversi segnali della disgregazione del potere sovietico in Europa. La sorpresa fu, comunque, enorme e, sulla scia dell’entusiasmo trascinatore di Giovanni Paolo II, Ratzinger si convinse che “è un dovere ineludibile per il teologo come per il pastore della Chiesa, entrare nel dibattito”. Accettò dunque di tenere conferenze, di scrivere articoli, di partecipare a dibattiti. Alla fine di questa lunga serie di interventi mise insieme ben tre volumi dedicati al futuro dell’Europa.

domenica 30 marzo 2025

Vescovo Strickland / Fraternità di preghiera sacerdotale con inizio il 17 aprile 2025, Giovedì Santo

Nuova iniziativa del vescovo Strickland. Qui l'indice dei precedenti.

Vescovo Strickland / Fraternità di preghiera sacerdotale 
con inizio il 17 aprile 2025, Giovedì Santo

Condividete questa lettera con tutti i preti che conoscete. Questa fraternità di preghiera inizierà ufficialmente il giovedì santo quest'anno, 17 aprile 2025. Pregate per i preti.

La foto, benedetta, è presa mentre celebro la Messa sull'altare dove è venerato il corpo di San Giovanni Vianney.
San Giovanni Vianney, prega per noi.

* * *
Cari fratelli preti,
Prego affinché questi giorni quaresimali che stiamo attraversando siano per voi un tempo di grazia abbondante, approfondendo la vostra vita di sacerdoti di Gesù Cristo e rinnovando il vostro cuore nella Sua verità e nel suo amore.

Vi esorto a conoscere San Pier Damiani, un impavido difensore della verità che si è opposto alla corruzione del suo tempo. Visse in un'epoca molto simile alla nostra, quando il marciume della sodomia era come un acido che mangiava la Chiesa. Eppure, credo che se San Pier Damiani dovesse parlarci oggi, avverrebbe che il degrado che ora affrontiamo è ancora più insidioso e radicato di quello che ha affrontato ai suoi tempi.

Mentre innalziamo preghiere per Papa Francesco e tutti i vescovi, dobbiamo farlo con abbondante carità ma anche con una chiarezza inflessibile nella verità. Se il Santo Padre, e i tanti cardinali, vescovi e sacerdoti che si dichiarano al suo fianco, si rifiutano di richiamare contro la sirena della sodomia, dobbiamo rimanere saldi. La vera misericordia verso i nostri fratelli negli Ordini Santi esige che li richiamiamo instancabilmente alla verità, indipendentemente da quanto sordi possano rimanere alle nostre suppliche.

Se state leggendo, è probabile che abbiate già subito le conseguenze di dire la verità sul Deposito di Fede che è il nostro tesoro. Siete tra una folta schiera di fratelli fedeli rimasti saldi e non scossi, e che si sono rifiutati di abbracciare la moderna tendenza della Chiesa di essere nel mondo E del mondo.

È vero che l'istituzione della Chiesa nel mondo si è compromessa in modi dolorosi e devastanti. Dobbiamo combattere contro questa costante erosione della fede in Gesù Cristo che è l'unica via per la salvezza delle nostre anime e per l'eternità presso Dio. Anche se i traditori e i tradimenti in questi giorni sono molti, dobbiamo combattere la sodomia come il più maligno e virulento di tutti i attacchi. Attacca la nostra purezza virile, la sacralità del matrimonio e il fondamento della società che dovrebbe essere costituito dalle famiglie sante.

Vi scrivo ora per offrirvi il mio sostegno per gettare le basi per la creazione di una comunità sacerdotale di fratelli uniti nella preghiera e nella verità. Per favorire questo legame, ho istituito una mail, asacredday@gmail.com , come mezzo per riunirci in una comunità di preghiera dedicata a rafforzarci a vicenda nella nostra sacra vocazione di sacerdoti di Gesù Cristo. Per favore condividete questo con tutti i nostri fratelli che sono con noi nell'incrollabile perseguimento della nostra vocazione di essere veri sacerdoti di Gesù Cristo.

La semplice richiesta con cui inizio è che facciamo del giovedì il nostro giorno di preghiera e digiuno l'uno per l'altro. Offriamo in questi giorni la Santa Messa per i nostri fratelli sacerdoti, affinché tutti noi possiamo avvicinarci al Sacro Cuore di Gesù attraverso il Cuore Immacolato della Beatissima Vergine Maria, Madre nostra.

Imploriamo l'intercessione di San Pier Damiani mentre intraprendiamo questa iniziativa insieme.
Vescovo Joseph E. Strickland, Vescovo emerito

Dominica IV in Quadragesima (Lætáre)

Per meglio seguire l'anno liturgico e le sue gemme spirituali. Vedi Meditazione sulla Quaresima [qui e collegati]. Prima Domenica di Quaresima qui; Seconda Domenica di Quaresima quiTerza Domenica di Quaresima qui.

Quarta Domenica di Quaresima 
Intróitus
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem: et convéntum fácite omnes qui dilígitis eam: gaudéte cum lætítia, qui in tristítia fuístis: ut exsultétis, et satiémini ab ubéribus consolatiónis vestræ.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. Glória Patri…
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem …
Introito
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, esultate con essa: rallegratevi voi che foste tristi: ed esultate e siate sazi delle sue consolazioni.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai di ciò che mi fu detto: andremo nella casa del Signore. Gloria al Padre…
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme

La Domenica della gioia.
Questa Domenica chiamata Laetare, dalla prima parola dell'Introito della Messa, è una delle più celebri dell'anno. In questo giorno la Chiesa sospende le tristezze della Quaresima; i canti della Messa non parlano che di gioia e di consolazione; si fa risentire l'organo, rimasto muto nelle tre Domeniche precedenti; il diacono riveste la dalmatica e il suddiacono la tunicella; è consentito sostituire i paramenti violacei coi paramenti rosa. Gli stessi riti li abbiamo visti praticare durante l'Avvento, nella terza Domenica chiamata Gaudete. Manifestando oggi la Chiesa la sua allegrezza nella Liturgia, vuole felicitarsi dello zelo dei suoi figli; avendo essi già percorso la metà della santa quaresima, vuole stimolare il loro ardore a proseguire fino alla fine [1].

sabato 29 marzo 2025

Simbolismo millenario assegnato alla luce

Recentissimi studi e rilevamenti hanno evidenziato il rapporto che lega la Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella a Firenze con il Sole e il simbolismo millenario assegnato alla luce come essenza stessa di Dio e al giorno dell’equinozio di Primavera, il giorno in cui le ore di luce uguagliano quelle della notte, iniziando così il risveglio della natura.
Non a caso l’equinozio è strettamente legato al calcolo della Pasqua e pertanto alla resurrezione di Cristo. 
Difatti nell’occasione dell’equinozio di Primavera il sole proveniente dal secondo occhio orientale della navata maggiore illumina alla perfezione la figura di Dio Uno e Trino; osservando il cerchio di luce che intercetta la Trinità si può anche notare che questo fascio luminoso corrisponde in maniera certamente non casuale alle dimensioni della curvatura dell’arco che sovrasta la raffigurazione di Dio Uno e Trino: si può quindi pensare che Masaccio abbia dimensionato il suo affresco con la luce. 
Tale effetto luminoso è stato rilevato alle ore 9.30 circa dal 25 marzo fino ai primi di aprile. Va ricordato che nel 1425-26, data della probabile realizzazione della Trinità, il calendario giuliano era sfalsato rispetto alle stagioni. Pertanto il 21 marzo di quell’epoca corrisponde al 28-29 marzo di oggi, quando avviene la centralità dell’illuminazione della Trinità. (Simone Bartolini)

Situazione dei seminari

Alcuni precedenti di un problema antico quiqui - qui.
Situazione dei seminari

Scrive Peter Kwasniewski:《Ecco una nota che ho ricevuto da un seminarista che prega l'antico breviario: "Pregare il breviario in latino non è molto visto di buon occhio nel mio seminario. Ho notato in biblioteca l'altro giorno che l'istituto ad un certo punto ha preso tutti i [vecchi] breviari che potevano essere usati per pregare le ore e li ha rimossi dalla raccolta. Sospetto l'intento di scoraggiare la recita dell'Ufficio Divino sulla liturgia delle ore." Il latino è una chiave per la vasta casa del tesoro della Cristianità Occidentale. Ecco perché i progressisti lo temono così tanto e hanno fatto del loro meglio per oltre 50 anni per sopprimerne la conoscenza.》

* * *
Mi ricorda un episodio significativo di diversi anni fa.
Avevo appena messo in circolazione un piccolo saggio sulla Questione Liturgica [vetus e Novus Ordo a confronto: praticamente i prodromi del mio successivo libro], che diffondevo a richiesta. Le richieste fioccavano e ne ho diffuse oltre un migliaio di copie... Una richiesta mi colpì moltissimo: era di un seminarista che scriveva da un seminario italiano, del quale per ovvi motivi non faccio il nome, anche se sono passati molti anni e il mio interlocutore dovrebbe (spero) essere ormai un sacerdote. Mi chiese di spedire 30 copie (per lui e altrettanti colleghi), ma all'indirizzo di sua madre, perché sia il blog che quelle copie potevano esser letti solo di nascosto dai superiori...

venerdì 28 marzo 2025

Dove il cardinale Roche sbaglia sulla messa latina tradizionale

Nella nostra traduzione da The Catholic Herald una delle tante reazioni alle recenti dichiarazioni del card. Roche [qui - qui]. La riflessione è piuttosto sommaria rispetto alle analisi a cui siamo abituati, sembra di un Neofita, ma ribadisce cose essenziali e conferma la grande diffusione della Tradizione, soprattutto tra i giovani, in tutto l'Orbe cattolico [qui]. Lo scalpore creato dalle restrizioni [qui] ha fatto conoscere la Messa dei secoli provocando l'eterogeneità dei fini.

Dove il cardinale Roche sbaglia sulla messa latina tradizionale

Mi interessava ascoltare il discorso del cardinale Arthur Roche riflessioni nella sua recente intervista al Catholic Herald che celebra il suo Giubileo d'oro, in particolare i suoi commenti sulla Messa latina tradizionale e il suo posto nella Chiesa odierna. 
Mentre esprime opinioni chiare sulle riforme successive al Concilio Vaticano II e sulla devozione di coloro che partecipano alla Messa tridentina, non ho potuto fare a meno di pensare che la sua valutazione abbia trascurato alcune delle ragioni più profonde per cui molti, soprattutto i cattolici più giovani, sono attratti da questa forma di culto. Data l'importanza della liturgia nel plasmare la fede dei laici, credo che le sue osservazioni meritino un esame più attento e ponderato.

giovedì 27 marzo 2025

27 Marzo 2025: Giovedì della terza settimana di Quaresima

27 Marzo 2025: 
Giovedì della terza settimana di Quaresima

Metà-Quaresima.
Questo giorno segna la metà della santa Quarantena, ed è chiamato Giovedì della metà Quaresima. Oggi infatti si compie il ventesimo giorno dei quaranta, di questo santo tempo, prescritti dalla Chiesa. Presso i Greci è la giornata di ieri che viene computata, propriamente parlando, Mesonéstima, cioè metà digiuno; nome che del resto essi danno all'intera settimana, che, nella loro liturgia, rappresenta la quarta delle sette settimane che formano la loro Quaresima. Il Mercoledì di questa è da loro considerato una festa solenne, un giorno d'allegrezza, nel quale si rianimano di coraggio a proseguire fino al termine. Le nazioni cattoliche d'Occidente, pur tralasciando di considerare un simile giorno come una festa, furono sempre solite passarlo con una certa allegria. Difatti, non è contrario allo spirito del cristianesimo festeggiare il centro della Quaresima, riunendo, alla maniera dei nostri padri, più commensali a tavola, e servendola con una maggiore ricercatezza ed abbondanza, purché sia rispettato il digiuno. Ma ahimé! nei nostri paesi regna il rilassamento, e quanti, che si dicono cattolici, non hanno fatto altro da venti giorni a questa parte, che violare le leggi del digiuno e dell'astinenza, in base alle dispense legittime o estorte! Che senso possono avere per loro le gioie gustate dai cristiani tuttora fedeli alle sante tradizioni? Per provare tali gioie bisogna averle meritate con le privazioni, con qualche incomodo imposto al nostro corpo; ed è proprio quello che non sanno più fare troppi cattolici dei nostri giorni. Preghiamo per loro, affinché Dio faccia loro comprendere una buona volta a che cosa li obbliga la fede che professano.

Cristiani perseguitati in Pakistan

Come una cristiana pakistana il dolore che provo oggi mi brucia dentro.
Il 22 marzo, a Sheikhupura, un altro fratello nella fede, Waqas Masih, appena 22 anni, è stato accoltellato da un collega musulmano per aver rifiutato di convertirsi all’Islam.
Un giovane, povero, umile, che voleva solo lavorare onestamente. E invece ora lotta tra la vita e la morte con una ferita al collo.
Il suo “errore”? Dire NO alla conversione forzata.
E come spesso accade in Pakistan, per giustificare l’aggressione, gli è stata gettata addosso l’infame accusa di blasfemia: una menzogna che può condannarti senza prove, senza pietà, senza giustizia.
Mi chiedo: quanto ancora dobbiamo soffrire?
Perché il mondo tace mentre il sangue dei cristiani scorre sulle strade del mio Paese?
Dove sono i difensori dei diritti umani? Dove sono quelli che gridano “libertà religiosa” solo quando fa comodo?
Anche nel mese sacro del Ramadan, non c’è pace per noi. Nemmeno il rispetto della nostra dignità umana. Ci si aspetterebbe un tempo di riflessione, di spiritualità, ma per alcuni è solo un’altra occasione per colpirci.
Non siamo invisibili. Non siamo meno umani. Siamo figli dello stesso Dio.
Padre Lazar Aslam (che ho tra i miei amici su Facebook), frate cappuccino che ha visitato Waqas in ospedale, ha lanciato un appello chiaro e accorato alla comunità internazionale:
“Pregate per lui e fate conoscere al mondo cosa sta accadendo. È urgente fermare l’uso strumentale delle accuse di blasfemia. Questo fenomeno sta diventando sempre più preoccupante. Abbiamo bisogno di un cambiamento sociale che tuteli davvero i diritti di tutti i cittadini.”
Oggi vi chiedo con tutto il cuore:
pregate per Waqas Masih,
pregate per i cristiani del Pakistan,
e non rimanete in silenzio.
Perché il silenzio uccide quanto le lame.
Zarish Imelda Neno

La verità ultima della storia umana /Alla scoperta della storiografia poetica del Medioevo

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
La verità ultima della storia umana

Alla scoperta della storiografia poetica del Medioevo
Robert Keim
La storia, vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, araldo dell'antichità. —Cicerone
Domenica scorsa ho scritto del monumentale statista romano Giulio Cesare, non tanto come persona realmente esistita nella storia, quanto piuttosto come figura eroica e forse persino allegorica nell'immaginario medievale. Poi, martedì, ho usato Cesare come caso di studio nel misterioso ed estremamente antimoderno rapporto della cultura medievale con i fatti storici. 
Abbiamo visto che gli scritti storici del Medioevo erano, per gli standard del ventunesimo secolo, "inaffidabili", "non scientifici" e "non professionali" in vari modi; gli studiosi medievali erano devoti all'aforisma di Cicerone secondo cui "la prima legge della storia è la verità", e tuttavia la veridicità della storiografia medievale ci sembra tristemente inadeguata. Tuttavia, dopo aver proposto che "il compito di rinnovare il nostro rapporto con la storia non è solo cruciale ma quasi un dovere sacro", ho suggerito di perseguire questo rinnovamento con l'aiuto (come al solito) della saggezza e della spiritualità del Medioevo. Le comunità medievali studiavano, sperimentavano e narravano gli eventi del passato in un modo che non può in alcun modo sostituire la moderna scienza sociale che chiamiamo storia. Ma la storia non è solo dominio degli scienziati sociali professionisti. È, al contrario, una realtà vissuta universale che ci riguarda tutti, ed è qui che la storiografia medievale fornisce una lente nuova e trasformativa per osservare il nostro mondo, passato, presente, futuro, e noi stessi.

mercoledì 26 marzo 2025

Oggi Dante non festeggerà con voi

Perfetta lettura del profondo pensiero di Dante, espressa in sintesi nella esortazione della celebre terzina: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Ieri era il Dantedì e lo abbiamo ricordato qui. Lo scorso anno qui,
Oggi Dante non festeggerà con voi.

Se ho ben capito il carattere di Dante Alighieri, anzi il caratteraccio sdegnoso e spigoloso, oggi non sarà contento del Dantedì, la festa in suo onore proclamata per oggi. Perché la gente d’oggi con la sua visione spirituale, politica e morale e con la sua tempra indomita di esule e dissidente, ha ben poco a che fare e che spartire; e col suo fiero amor patrio ancor meno. L'Alighieri si sentirebbe preso in giro dal Dantedì, usato e manipolato da chi dell'italianità ha sempre fatto carne da porco e spezzatino di viltà; e si sentirebbe più esule che mai davanti a questi connazionali. Una società straniera alla sua visione poetica e profetica, lontana da ogni senso del divino e dell'ultraterreno, sorda a ogni richiamo alla tradizione, alla morale e al sacro, cosa può celebrare di Dante, se non giocare su un equivoco e lasciarsi intrattenere dai danteggiatori? Una repubblica delle lettere dominata dal conformismo più becero, devota all'uniformità ideologica, culturalmente mafiosa, divisa in quote, fobie, categorie protette, come può rendere omaggio a chi fu in vita e nelle lettere nemico di tutto questo e ne pagò aspramente lo scotto?

Attenti alle idi di marzo /Un post in onore di Giulio Cesare, con l'aiuto di Shakespeare e Dante

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Attenti alle idi di marzo
Un post in onore di Giulio Cesare, con l'aiuto di Shakespeare e Dante
Robert Keim

Se avete letto alcuni post di The Medieval Year, avete già una certa familiarità con il sistema del calendario romano. I Romani non specificavano la posizione di un giorno all'interno del mese usando un singolo numero che contava a partire da uno, come facciamo noi. Invece, la data era identificata come un certo numero di giorni prima delle None o Idi (del mese corrente) o delle Calende (del mese successivo). Le Calende erano sempre il primo giorno del mese; le Idi, che segnavano la luna piena, erano la metà del mese (a volte il 13° giorno, a volte il 15°); e le None erano il nono giorno (contando in modo inclusivo) prima delle Idi. Ad esempio:

27 marzo = ante diem sextum Kalendas Aprilis = sesto giorno prima delle calende di aprile
5 marzo = ante diem tertium Nonas Martias = terzo giorno prima delle None di marzo
11 marzo = ante diem quintum Idus Martias = quinto giorno prima delle Idi di marzo

Questo schema sopravvisse fino al Medioevo, dove a volte veniva utilizzato per registrare le date e molto diffuso nei calendari miniati. Includere almeno una "KL" abbellita per "Kalends" nelle pagine del calendario era una pratica standard, ma si trovano anche altri elementi. Nell'esempio seguente, tratto da un codice francese dei primi del XIV secolo, sono presenti tutti gli elementi del calendario romano: oltre a una "KL" dorata e vinilica in alto, i giorni sono contrassegnati per le Nones ("Nonas") e le Ides ("Idus") in inchiostro blu prominente e si noti che le date (in numeri romani) contano alla rovescia man mano che si avvicinano a questi giorni. Pertanto, la festa di San Lorenzo, il 10 agosto nella nomenclatura moderna, è facilmente identificata come il quarto giorno prima delle Ides di agosto.

martedì 25 marzo 2025

Dante, l'Annunciazione e la parentela tra bellezza e speranza

Dante, l'Annunciazione e la parentela tra bellezza e speranza

Il 25 marzo del 1300 ha inizio il viaggio di Dante nell’inferno. Trovandosi smarrito nella selva oscura, il poeta è investito da un bagliore luminoso:
Temp’era dal principio del mattino, e ’l sol montava ’n sù con quelle stelle ch’eran con lui quando l’amor divino
mosse di prima quelle cose belle; sì ch’a bene sperar m’era cagione di quella fiera a la gaetta pelle
l’ora del tempo e la dolce stagione;
(Erano le prime ore del mattino, e il sole sorgeva con quelle stelle [la costellazione dell’Ariete] che erano con lui quando l’amore di Dio suscitò per la prima volta il moto degli astri: e perciò l’ora e la stagione primaverile mi davano motivo di sperare per il meglio rispetto a quella bestia [la lonza] dal pelo screziato).
“Dante fa coincidere l’inizio del suo viaggio con lo scoccare della primavera. Perché? Il 25 marzo è la festa dell’Annunciazione, che nel Medioevo si riteneva coincidesse con l’inizio della primavera, essendo questo il momento in cui si compie la Creazione della Genesi, con la ri-creazione del mondo attraverso l’annuncio dell’Incarnazione del Verbo Eterno nel grembo della Vergine.
Tipico dell’equinozio di primavera è che il Sole si trovi nella costellazione dell’Ariete.

25 Marzo / Annunciazione della Vergine Santissima

Precedente qui.
25 Marzo
Annunciazione della Vergine Santissima

Gloria di questo giorno.
È grande questo giorno negli annali dell'umanità ed anche davanti a Dio, essendo l'anniversario del più solenne avvenimento di tutti i tempi. Il Verbo divino, per il quale il Padre creò il mondo, s'è fatto carne nel seno d'una Vergine ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14). Adoriamo le grandezze del Figlio di Dio che si umilia, rendiamo grazie al Padre che ha amato il mondo sino a dargli il suo Figlio Unigenito (ivi 3,16), ed allo Spirito Santo che con la sua onnipotente virtù opera un sì profondo mistero. Ecco che sin da questo tempo di penitenza noi preludiamo alle gioie del Natale; ancora nove mesi, e l'Emmanuele oggi concepito nascerà in Betlemme, ed i cori angelici c'inviteranno a salutare questo nuovo mistero.

L'impatto della liturgia sulle vocazioni: un'analisi basata sulla Giornata del Seminario

Nella nostra traduzione da Infovaticana un bilancio sulle vocazioni relazionato alla Liturgia.

L'impatto della liturgia sulle vocazioni: 
un'analisi basata sulla Giornata del Seminario

Ogni 19 marzo, festa di San Giuseppe, la Chiesa celebra la Giornata del Seminario, una giornata che ci invita a riflettere sulla realtà delle vocazioni nel mondo.
In un contesto di crisi vocazionale in molti paesi occidentali, questa analisi si propone di esaminare i dati disponibili sul rapporto tra il numero di seminaristi e sacerdoti nei diversi contesti ecclesiali.
Una delle principali conclusioni è che esiste una sorprendente correlazione tra liturgia e vocazioni, evidenziata dal confronto tra gli istituti tradizionali e le diocesi.

Una prospettiva preoccupante nei paesi secolarizzati
Sebbene la situazione vocazionale vari da Paese a Paese, l'analisi dei dati diocesani rivela un fenomeno ricorrente nei Paesi più secolarizzati: il rapporto tra seminaristi e sacerdoti è estremamente basso. In alcuni casi non si riesce nemmeno a raggiungere il tasso di ricambio generazionale, il che mette a rischio la continuità del clero nel medio e lungo termine.

lunedì 24 marzo 2025

Cosa impariamo dai monasteri e cosa significa essere un oblato benedettino

Nella nostra traduzione  da  Tradition and Sanity la sapiente riflessione di Peter Kwasniewski sulla spiritualità mutuata dal monachesimo benedettino, peraltro fondamento dell'Europa cristiana. 

Cosa impariamo dai monasteri e cosa
significa essere un oblato benedettino


Nell'immagine: Due monaci che fanno professione solenne giacciono sotto il tradizionale drappo nero che simboleggia la loro morte al mondo. Nella nuova chiesa di Norcia (anche se è stata decorata ancora di più da quando è stata scattata questa foto).

Due importanti date liturgiche sono associate al patrono del monachesimo occidentale e co-patrono d'Europa. Il calendario romano tradizionale celebra la sua festa nel suo transitus, o passaggio alla vita eterna, il 21 marzo. Il calendario moderno di Paolo VI celebra la sua festa l'11 luglio, data della traslazione delle sue reliquie. I monaci e le monache benedettini celebravano abitualmente entrambe le feste, che avevano persino delle ottave: più festa c'era, meglio era!

Avviso

Quando non è blogger, è Google a censurare il non politicamente corretto.  L'ultimo post cancellato (il secondo in pochi giorni) riguarda la pastorale legata alla Fiducia supplicans! Il primo era una domanda sul perché Bergoglio favorisse gli Lgbt...
Poiché ci rendono senza voce, e la verità è oscurata, moltiplichiamo le nostre preghiere!

L’Europa è romano-cristiana, non comunista

Tema attualissimo, connesso alla disputa sul Manifesto di Ventotene innescata da Giorgia Meloni con la citazione di alcune sue proposizioni nettamente socialiste e rivoluzionarie, peraltro non a caso, ma sollecitata dal fatto che il documento risultava riproposto dai manifestanti dell'opposizione e conseguentemente riattualizzato. Ne è seguita una reazione scomposta e violenta dell'opposizione, che dura tuttora, a distanza di giorni, come se non ci fossero altri problemi ben più cogenti...-
Da Subiaco parte la sfida dei Conservatori europei alla narrazione progressista: le radici dell’Unione affondano nella civiltà cristiana e nell’eredità di Roma, non nel Manifesto socialista di Ventotene. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

L’Europa è romano-cristiana, non comunista

Non a Ventotene, ma a Subiaco: l’Europa nasce cristiana.
Non è a Ventotene che dobbiamo guardare per comprendere l’anima dell’Europa, ma alle rocce silenziose di Subiaco, dove San Benedetto da Norcia – eremita, monaco e costruttore di civiltà – diede forma a un’idea di Europa fondata sulla fede, sul lavoro, sulla comunità. È qui, nel Sacro Speco incastonato nel Monte Taleo, che pulsa il vero cuore della nostra civiltà: romano e cristiano, non socialista e utopico.

Mentre la sinistra continua a brandire il Manifesto di Ventotene come simbolo fondativo dell’Unione europea, dimenticandone la matrice ideologica dichiaratamente socialista e federalista, i Conservatori europei – riuniti il 21 marzo a Subiaco – hanno voluto rimettere al centro della riflessione politica le radici autentiche dell’Europa.

domenica 23 marzo 2025

III Domenica di Quaresima

Facciamo tesoro degli insegnamenti che ci aiutano a interiorizzare sempre più, seguendo il calendario liturgico, le ricchezze inesauribili della nostra fede oggi così neglette: per questo ripercorriamo l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali: Vedi Meditazione sulla Quaresima [qui]. Prima Domenica di Quaresima qui Seconda Domenica di Quaresima qui.

Terza Domenica di Quaresima
Intróitus
Ps. 24, 15-16 - Óculi mei semper ad Dóminum, quia ipse evéllet de láqueo pedes meos: réspice in me, et miserére mei, quóniam únicus et páuper sum ego.
Ps. 24, 1-2 - Ad te, Dómine, levávi ánimam meam, Deus meus, in te confído, non erubéscam. Glória Patri…
Ps. 24, 15-16 - Óculi mei semper ad Dóminum
Introito
Sal. 24, 15-16 - I miei occhi sono rivolti sempre al Signore, poiché Egli libererà i miei piedi dal laccio: guardami e abbi pietà di me, poiché sono solo e povero. Sal. 24, 1-2 - A Te, o Signore, ho levato l’anima mia, in Te confido, o mio Dio, ch’io non resti confuso. Gloria al Padre…
Sal. 24, 15-16 - I miei occhi sono rivolti sempre al Signore …

La Quaresima: tempo di riflessione.
La santa Chiesa che nella prima Domenica di Quaresima, ci propose la tentazione di Gesù a soggetto delle nostre meditazioni, per illuminarci sulla natura delle nostre tentazioni ed insegnarci la maniera per trionfarne, oggi ci fa leggere un passo del Vangelo di san Luca, la cui dottrina viene a completare la nostra istruzione circa la potenza e le manovre dei nostri invisibili nemici. Durante la Quaresima il cristiano deve riparare il passato e garantirsi l'avvenire, poiché non potrebbe fare assegnamento sul primo né difendere efficacemente il secondo, senza avere delle sane idee sull'entità dei pericoli che lo fecero soccombere e su quelli che ancora lo minacciano. Ben a ragione quindi gli antichi liturgisti riconobbero un tratto di materna saggezza nel discernimento con cui oggi la Chiesa presenta ai suoi figli questa nuova lettura, la quale costituisce il fulcro degli odierni insegnamenti.

sabato 22 marzo 2025

Sudzha è solo l’inizio: l’UE si sabota per non trattare con la realtà

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Sudzha è solo l’inizio: 
l’UE si sabota per non trattare con la realtà

Il 21 marzo 2025, intorno alle 12:20 (ora di Mosca), il regime di Kiev ha fatto esplodere deliberatamente la stazione di misurazione del gas di Sudzha, situata a poche centinaia di metri dal confine russo nella regione di Kursk. Un gesto che, a mio avviso, non è solo un attacco contro un’infrastruttura, ma una provocazione calcolata, finalizzata a sabotare le timide aperture diplomatiche in corso — in particolare quelle promosse da Donald Trump, che nel frattempo si è ricordato che la pace esiste.

La Medaglia di San Benedetto

Alcuni precedenti qui - qui - qui - qui sul protettore della vera Europa. 
Il patrono d'Europa commemorato ieri non si batté per salvare militarmente un Impero romano già decaduto (comunque in una situazione dorata rispetto alle follie attuali). Con pazienza e fede, l'ordine di san Benedetto salvò quanto di buono (molto) vi era della cultura classica, e da questo nacquero a tempo debito la Res publica christiana e la civiltà europea. In questi tempi, occorre recuperare la medesima visione. S. Benedetto morì nell'AD 547.  Qui il significato pieno dell'ora et labora. Pregare e lavorare sembra, infatti, una cosa scontata. Chi può sorprendersi del fatto che un santo inviti a i propri monaci e, al di là dei monaci, i cristiani in generale a pregare e lavorare? Invece l’affermazione è totalmente nuova e lo si capisce dalla parola latina labor che, per i latini non era il semplice lavoro, che loro solitamente definivano negotium da nec-otium, cioè non-ozio, bensì un certo tipo di lavoro, quello manuale, il lavoro fisico; per intenderci: quello che fa sudare. Ebbene, nel mondo antico questo labor, cioè il lavoro fisico, era destinato solo agli schiavi, perché poco onorevole. San Benedetto, invece, che fa? Non solo dice che il monaco deve lavorare, cioè deve lavorare manualmente, ma va oltre, dice che questo lavoro fisico deve accompagnare la preghiera e che, accompagnando la preghiera, in un certo qual modo si fa esso stesso preghiera. È per questo che san Benedetto è il padre della civiltà occidentale.

La medaglia di San Benedetto
"Un potente Sacramentale riconosciuto dalla Chiesa Cattolica".

Crux Sancti Patris Benedicti
Non Draco Sit Mihi Dux
Crux Sacra Sit Mihi Lux
Vade Retro Satana
Numquam Suade Mihi Vana
Sunt Mala Quae Libas
Ipse Venena Bibas
"Croce del Santo Padre Benedetto,
non sia il demonio il mio condottiero,
la Santa Croce sia la mia luce.
Allontanati, Satana!
Non mi attirare alle vanità,
sono mali le tue bevande,
bevi tu stesso i tuoi veleni!"

Dagli scritti di San Gregorio Magno, sappiamo che San Benedetto aveva una profonda Fede nella Croce e che con essa operò miracoli.

Flop McElroy

Le strutture di peccato sono dure a morire. Precedenti quiqui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Flop McElroy

Lo avevamo previsto.
In un video del canale Visto da Roma, pubblicato lo scorso 13 gennaio, abbiamo dato notizia della nomina come Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede di Brian Burch, un cattolico conservatore da tempo impegnato contro i dogmi del wokismo promulgati dalla sinistra, in particolare dalla “sinistra cattolica” iperpoliticizzata.

Poche settimane dopo, Papa Francesco ha nominato il cardinale ultraprogressista Robert McElroy, arcivescovo di San Diego, a nuovo arcivescovo di Washington D.C., facendolo così protagonista di primo piano nell’epicentro politico del mondo.

venerdì 21 marzo 2025

La Quaresima è diventata islamica

A questo punto siamo arrivati. L’Europa sempre meno cristiana dimentica la Quaresima e invita al Ramadan. Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo.

La Quaresima è diventata islamica

Il Corriere della Sera con un articolo di Luigi Ippolito ci informa di come a Londra la Quaresima sia praticamente ignorata mente al contrario sta spopolando l’islamico Ramadan, che commemora la prima rivelazione del Corano a Maometto con un mese di digiuno dall’alba al tramonto. Nella capitale del Regno Unito i supermercati chiedono ai clienti se sono pronti per il Ramadan, i grandi magazzini Harrod’s propongono cene per l’iftar, il banchetto dopo il calar del sole e i negozi allungano l’orario di apertura per agevolare la clientela mussulmana. Del resto pecunia non olet e considerato che gli islamici in Gran Bretagna, come nel resto dell’Europa occidentale, stanno aumentando a dismisura è inevitabile che chi vende voglia assecondare la propria clientela più numerosa.

giovedì 20 marzo 2025

Il futuro di Traditionis custodes e della Messa tradizionale

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli.Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e restrizioni successive.
Il futuro di Traditionis custodes e della Messa tradizionale

Traditionis custodes è tornato a far notizia. Dopo l'intervista del prefetto del Dicastero del culto divino Arthur Cardinal Roche a The Catholic Herald [qui], anche i commentatori non tradizionalisti si pongono la domanda: Traditionis custodes ha un futuro? (Una delle persone intervistate era il nostro collaboratore Joseph Shaw; e l'articolo del collaboratore di RC Peter Kwasniewski su Andrea Grillo è stato linkato [vedi].) Nel riflettere su questa questione, vorrei adottare un approccio leggermente diverso e rispondere direttamente a una delle giustificazioni dichiarate nell'articolo.

Il contesto è impantanato
Una delle minacce più grandi alla sopravvivenza di Traditionis è stata la capacità dei tradizionalisti di dominare il discorso intorno alla messa latina. Come ha ammesso lo stesso cardinale Roche nell'intervista:
Una delle cose che mi ha interessato di più è stata osservare questa situazione in tutto il mondo. I numeri dedicati alla Messa latina tradizionale sono, in realtà, piuttosto piccoli, ma alcuni gruppi fanno rumore. Sono più evidenti perché fanno sentire la loro voce...

"Il Regno di Dio è dentro di voi"

Bellissime riflessioni di Sant'Agostino
"Il Regno di Dio è dentro di voi" (Luca 17,20-21).

"Nell'interiorità dell'uomo abita Cristo, nella tua interiorità tu vieni rinnovato secondo l'immagine di Dio: nella di Lui immagine riconosci il tuo Creatore."
 
"Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai! Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo."

"Cercando te, Dio mio, io cerco la felicità della mia vita. Ti cercherò dunque perché l'anima mia viva, poiché l'anima mia vive di Te."

"È nell'anima umana, razionale ed intelligente, che bisogna trovare l'immagine del Creatore, immortalmente incisa nella sua immortalità."

"Quante ricchezze ha l'uomo nell'intimo, eppure non scava."

"Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, le onde enormi del mare, le correnti amplissime dei fiumi, la circonferenza dell'oceano, le orbite degli astri, mentre trascurano se stessi."

"Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei Tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per Te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in Te."

mercoledì 19 marzo 2025

19 marzo. San Giuseppe, sposo della Santissima Vergine e patrono della Chiesa Universale

Precedenti qui - qui - qui.
19 marzo San Giuseppe, sposo della Santissima Vergine 
e patrono della Chiesa Universale

Una dolce gioia ci viene a consolare nel cuore della Quaresima: la cara presenza di Giuseppe, lo sposo di Maria e il padre putativo del figlio di Dio.

Il protettore della verginità di Maria
Al figlio di Dio che veniva sulla terra a rivestire l’umanità occorreva una madre, e questa madre non poteva essere che la più pura delle vergini, perché la sua divina maternità non doveva affatto alterarne l’incomparabile verginità. Ora, sino a quando il figlio di Maria non fosse riconosciuto per il figlio di Dio, l’onore della madre esigeva un protettore: un uomo doveva essere destinato alla gloria di sposo di Maria; e quest’uomo fu Giuseppe, il più casto degli uomini.

Che ci sia pace nel mondo! / Telefonata Putin-Trump

Mentre Washington lavora per ricucire i rapporti con Mosca, Bruxelles resta su posizioni rigide, tra l'altro trascinando il continente in una crisi energetica ed economica che non può più permettersi. L'Italia ha l'occasione storica di riprendere il ruolo di ponte tra Occidente e Russia, che fu di Berlusconi. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

Che ci sia pace nel mondo!

La telefonata tra Trump e Putin, a mio avviso, è andata benissimo. E non solo perché Trump ha ottenuto da Putin il primo passo verso la pace (lo stop immediato e per 30 giorni degli attacchi alle infrastrutture energetiche) ma, soprattutto, perché USA e Russia hanno stretto fra loro una specie di patto d'onore per stabilizzare la pace nel mondo, incluso nel Medio Oriente (citato specificamente nel colloquio telefonico). Le persone normali (si può usare il termine "normale"? o nel dizionario wokista è stato tolto?!?) quello che vogliono è che nel mondo ci sia pace. Come non essere contenti che tra Russia e USA - che con Obama e Biden si pizzicavano continuamente - possa esserci piena collaborazione per un mondo di pace? Siamo super contenti! Noi. Sì "noi". Perché sono certo che, invece, le reazioni dei leader europei alla telefonata - con l'eccezione di Orban e Meloni - saranno negative. Diranno che di fatto la Russia non ha accettato la tregua incondizionata, che Trump è stato debole con Putin e menate del genere perché, in realtà, quello che non sopportano è che sono tagliati fuori, che la vera pace al mondo la possono assicurare due sovranisti come Trump e Putin, non certo i globalisti dell'Unione Europea e del Regno Unito. L'elezione di Trump non ha rivoluzionato solo gli USA; ha rivoluzionato il mondo intero. Speriamo che presto anche gli elettori europei mandino a casa questi leader, burattini - oggi più disperati che mai - dell'elite globalista che oggi teme di veder saltare i suoi orribili piani di un mondo globale con una società distopica.

Paolo Pasqualucci : Riflessioni sulla Decadenza - I

"Riflessioni sulla decadenza", un tema quanto mai attuale, la recente analisi di Paolo Pasqualucci. Gli argomenti sul tappeto sui quali riflettere e discutere sono fin troppi. Seguiranno, quindi, altre puntate. In particolare, sulla decadenza della Chiesa visibile. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Paolo Pasqualucci :
Riflessioni sulla Decadenza - I

Continuano ad ammorbarci con il mito del progresso continuo mentre siamo da tempo immersi, in Occidente, nella decadenza più profonda. Queste riflessioni vogliono contribuire alla comprensione delle6 cause di questo triste e grave fenomeno, per cercare di combatterlo, per quanto possibile, e, in ogni caso, di come comportarsi nei suoi confronti.
§ 1. Decadenza dei singoli e dei popoli
1. Guardando alla storia, la decadenza di popoli ed istituzioni sembra inevitabile al pari della vecchiaia del corpo umano, che si indebolisce nelle malattie, nella sofferenza, per giungere infine a scomparire nella morte. La nostra decadenza fisica, in quanto uomini, non è un fatto accidentale: appartiene alla natura. Tutto ciò che è vivente, in quanto ente determinato nello spazio e nel tempo, ossia realtà finita, in modo ordinario si mantiene in un arco che va dall’infanzia alla giovinezza alla maturità alla vecchiaia all’estinzione completa grazie all’indebolimento progressivo di tutte le componenti della sua specifica natura.

2. Un processo simile lo possiamo riscontrare nella vita dei popoli e degli Stati. Come se fossero individui, ben definiti dal punto di vista sociale e storico, presentano un arco di sviluppo che va appunto dalla giovinezza alla maturità alla morte. Il modo di essere di un popolo si presenta connaturato ad una determinata forma di Stato, che lo caratterizza nella sua individualità storica. Questa forma non è costante nel tempo ma tende a mutare nel lungo periodo. Pensiamo al popolo romano, la cui forma statale è stata inizialmente la monarchia, soppiantata dalla Repubblica ovvero da una forma oligarchica di democrazia. La crisi della forma repubblicana ha portato, dopo guerre civili, alla fondazione dell’impero, inizialmente come principato: il governo di uno solo, temperato dalla collaborazione (consultiva) del Senato – successivamente cristallizzatosi nella figura dell’imperatore, monarca assoluto cui si dovevano onori di tipo divino ancor prma dell’avvento del Cristianesimo. Uno sviluppo istituzionale durato quasi mille anni, comprendente fasi di ascesa e decadenza della vita civile. Non lineare, quindi, ma ad alti e bassi.

martedì 18 marzo 2025

Le letture della Messa sono come una forma di incenso verbale con cui alziamo le mani ai Suoi comandamenti

Sono molto grata al Signore quando incontro queste 'meditazioni' (in questo caso di Peter Kwasniewski), ulteriori doni Suoi per mezzo di nostri fratelli, che sono sempre felice di condividere. Respiriamo l'aria delle Altezze anche per avere la forza e la leggerezza — nella consapevolezza della Grazia che non viene mai meno se non smettiamo di chiederla — di digerire gli eventi ineludibili della temperie oscura che ci è dato vivere oggi.

Le letture della Messa sono come una forma di incenso
verbale con cui alziamo le mani ai Suoi comandamenti


La II domenica dopo la Quaresima presenta una magnifica antifona dell'Offertorio, con una splendida melodia, il cui testo è stato determinante nel cambiare il modo in cui ho pensato al ruolo della Scrittura nella Messa.
Il testo è del Salmo 118, vv. 47-48: (ascolto qui)
Meditabor in mandatis tuis, quae dilexi valde: et levabo manus meas ad mandata tua, quae dilexi.
"Mediterò sui Tuoi comandamenti, che ho amato immensamente, e alzerò le mani ai Tuoi comandamenti, che ho amato."
Mentre riflettevo su queste parole, mi sono venute in mente tre cose.
  1. Dobbiamo *meditare* sulla Parola di Dio. Così, una forma di liturgia che ha integrato la Scrittura in tutto il luogo (e non solo in un lezionario), che ripete passaggi annualmente o ancora più regolarmente (pensare, ad esempio, al Salmo 42 o all'Ultimo Vangelo), e che dà noi "stanza" in preghiera silenziosa per riflettere sulle parole, è una liturgia che ci permetterà meglio di "meditare sui Tuoi comandamenti."
  2. Dobbiamo "amare in maniera esorbitante" i comandamenti. L'accento è posto sull'accendere il desiderio di ricevere, venerare e seguire la parola di Dio. Così, una forma di liturgia che massimizza e moltiplica i segni di riverenza verso i libri in cui sono scritte le parole di Dio, saprà meglio risvegliare la consapevolezza del mistero a cui ci troviamo di fronte e accendere il desiderio di esso. Chiunque abbia visto come viene trattata la Scrittura nel vecchio rito, specialmente nella Messa solenne, saprà di cosa sto parlando.
  3. Finalmente: "Alzo le mani ai tuoi comandamenti." Questo mi ha aiutato a capire che la proclamazione della Scrittura nella Messa non è meramente informativa o didattica; è infatti una forma di culto rivolta a Dio stesso. Leggiamo le Sue parole non solo per imparare, ma ancor di più per onorare Colui da cui provengono, Colui al quale ritornano nel nostro canto. È quasi come se il testo qui raffigurasse la parola di Dio in cielo: loro sono lassù e noi alziamo le mani verso di loro, venendo trascinati in Dio da loro. Ecco perché San Tommaso d'Aquino può dire, piuttosto sorprendentemente, che è più importante di quanto i fedeli sappiano PERCHÉ le parole vengono cantate, vale a dire per la gloria di Dio, piuttosto che ciò che dicono esattamente (vedi ST, II-II, Q. 91, art. 2, annuncio 5).
A questo alludevo nel mio recente libro "Turned Around / Siamo rivolti" (p. 139):
"Lo stile solenne e formale delle letture proprie della Messa antica, dirette altrove rispetto alle persone immediatamente presenti — la Lettera viene letta verso oriente e il Vangelo verso nord — fa capire che stiamo riconoscendo che il Dio menzionato da questi testi è davvero qui in mezzo a noi, o meglio, siamo venuti alla Sua presenza con il rendimento di grazie; così, le letture si trasformano in doni che, dopo esser stati messi nelle nostre mani da Dio, ci ri-volgiamo a Lui e gli offriamo, come facciamo con il pane e il vino. O per usare una metafora diversa, le letture sono una forma di incenso verbale con cui alziamo le mani ai Suoi comandamenti."
Non riesco a dire quanto l'esperienza della vecchia Messa abbia rinvigorito e stimolato il mio rapporto con la Bibbia. [E così è... -ndT]

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Siria: i musulmani rapiscono e forse torturano i cristiani

La persecuzione dei cristiani in Siria è in aumento da quando Ahmed al-Sharaa ha assunto la carica di presidente del Paese, dopo che il suo gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham affiliato ad al-Qaeda ha rovesciato il regime di Assad a dicembre. Al-Sharaa ha di recente iniziato a indossare giacca e cravatta e ora si presenta all'Occidente come un "moderato". Nei libri di testo, tuttavia, il suo governo ha sostituito la parola "legge" con "sharia" e ha utilizzato l'insegnamento islamico per reclutare il nuovo esercito del Paese. Nella foto: Al-Sharaa stringe la mano al presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa ad Ankara, in Turchia, il 4 febbraio 2025 (Foto di Ozan Kose/AFP via Getty Images). 
 Purtroppo la persecuzione non è solo in Siria, dove incide la nuova situazione. Ma in questo caso, oltre alla Grecia, è l'Europa che dovrebbe intervenire. E gli USA, e tutti i responsabili di questo caos, da che parte stanno? Precedenti qui.

Siria: i musulmani rapiscono e forse torturano i cristiani

Purtroppo, la persecuzione dei cristiani nella "Valle dei cristiani" (Wadi al-Nasara) in Siria, abitata in maggioranza da greci originari di Antiochia, è in aumento.

Dopo aver conquistato Damasco e rovesciato il regime siriano di Assad nel dicembre 2024, le forze del gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham (HTS) affiliato ad al-Qaeda hanno esortato i residenti della Valle dei cristiani a consegnare tutte le armi in loro possesso per autodifesa, affermando che i civili non sarebbero stati feriti. Tuttavia, da quando i jihadisti hanno preso il controllo della Siria, circa 500 mila cristiani nel Paese hanno dovuto fronteggiare crescenti persecuzioni e un allarmante aumento di rapimenti.

Messa tradizionale, perché piace ai giovani?

Nella nostra traduzione da Le Conservateur
Messa tradizionale, perché piace ai giovani?

Mentre si potrebbe pensare che la messa latina, la messa di tutti i tempi, appartenga al passato, un numero crescente di giovani cattolici sta riscoprendo questa antica forma di culto. Questo fenomeno ha assunto dimensioni sempre maggiori negli ultimi due decenni, in particolare dopo il motu proprio Summorum Pontificum pubblicato nel 2007 da Papa Benedetto XVI, che ha facilitato l'accesso alla Messa tridentina. In diversi Paesi, in particolare in Francia, negli Stati Uniti e in Italia, le celebrazioni secondo il rito tridentino attirano sempre più fedeli, spesso di età inferiore ai 35 anni. Perché questo entusiasmo? Cosa spinge questi giovani a rivolgersi a una liturgia che sembrava sul punto di scomparire nello spirito della generazione dei baby boomer?

lunedì 17 marzo 2025

La cultura al tempo della destra

Così si spiegano le troppe débâcle nelle questioni più intriganti del nostro tempo di cambiamenti epocali non governati dalle forze che dovrebbero farlo con la dovuta efficacia sugli aspetti politici – con ricadute socio-antropologiche oltre che etiche – in difesa della nostra patria, sia pure nel più ampio contesto europeo e globale, se ancora esiste la Patria o non è solo una nozione ormai vuota di senso... Questo succede quando non si riesce (o non si vuole) riappropriarsi dei cardini anche mediatici di un sistema consolidato da decenni di sub-cultura di sinistra.

La cultura al tempo della destra
di Marcello Veneziani 15 Marzo 2025

Come se la passa la cultura al tempo del governo Meloni? Per dare una prima, sintetica risposta: più o meno come prima. E questo delude i più motivati ma rassicura chi temeva invasioni di campo. Se lo stato generale della cultura è questo il merito o la colpa non è del governo in carica. La politica incide poco sulla cultura, pochissimo nel nostro tempo, perché la politica si è rimpiccolita ed è sempre meno sensibile alle idee; non incide sulla cultura, non se ne occupa. La cultura è irrilevante nell’azione del governo; l’atteggiamento del governo rispetto alla cultura è di sostanziale neutralità. Se vogliamo fare un paragone altolocato è un po’ come la Chiesa di oggi, che per farsi accettare dal mondo neutralizza i suoi contenuti cruciali, fino a mimetizzarsi nell’ecopacifismo e nel terzomondismo.
In generale l’influenza della politica sulla cultura può avvenire in modo diretto o indiretto; in modo diretto soprattutto nei regimi autoritari, se non totalitari, sia come divieto che come prescrizione. In modo indiretto, la politica può influenzare la cultura per affinità o per contrasto; ovvero perché genera le precondizioni per la sua fioritura, il clima favorevole allo sviluppo della cultura o viceversa perché instaura un clima ostile e suscita reazioni vitali per contrasto. Oggi non mi pare di ravvisare spinte di questo tipo né in senso favorevole né in senso avverso. Se vacilla lo Stato sociale, figuriamoci lo Stato culturale, per usare un’espressione rilanciata anni fa da Marc Fumaroli.

Uno “sportello per denunciare l’islamofobia”. Prima città in Italia, lo ha appena deciso il Comune di Torino.

Ringrazio il lettore che mi invia il testo che segue. Di Torino avevamo parlato qui [questo precedente è stato eliminato da blogger perché inviterebbe all'odio (!?) -ndr]; ma le notizie che seguono ci danno la misura di una situazione ormai completamente degenerata. Dov'è lo stato? Dov'è più la nostra identità etnica, culturale, spirituale? la città della Mole sta per diventare il laboratorio dell’incubo islamico in Italia, e il responsabile ha un nome e un cognome: Stefano Lo Russo, il sindaco PD che sembra aver deciso di barattare la libertà dei torinesi per un pugno di voti multiculturali. Ayaan Hirsi Ali, ex musulmana e critica dell’Islam, nel suo libro Heretic: Why Islam Needs a Reformation Now, scrive: “L’islamofobia è diventata il modo in cui l’Occidente si autocensura, proprio come la paura della blasfemia tiene a bada i dissidenti nei Paesi musulmani”. Hirsi Ali assimila i due termini nel loro impatto: entrambi, dice, sono strumenti per silenziare chi osa mettere in discussione l’Islam (letto su Voxnews). Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo e sul filo-islamismo.

Uno “sportello per denunciare l’islamofobia”. 
Prima città in Italia, lo ha appena deciso il Comune di Torino.

Islamofobia
: per dirla con il compianto Christopher Hitchens, “una parola creata dai fascisti [neo-fascisti sinistrorsi, direi -ndr] e usata dai codardi per manipolare i cretini”.

Uno “sportello per denunciare l’islamofobia”. Prima città in Italia, lo ha appena deciso il Comune di Torino. Delazioni, come ai tempi della Stasi nella Ddr. Una task force contro la libertà di espressione pronta a reprimere ogni accenno di critica all’Islam. Ricordiamo cosa succede, ad esempio, quando in Francia un professore viene accusato di “islamofobia”. O in Inghilterra, dove deve nascondersi.

domenica 16 marzo 2025

Mons. Viganò / Meditazione per il sacro tempo di Quaresima

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Convertimini ad me
Meditazione per il sacro tempo di Quaresima

Venite, convertimini ad me, dicit Dominus.
Venite flentes, fundamus lacrymas ad Deum:
quia nos negleximus, et propter nos terra patitur:
nos iniquitatem fecimus,
et propter nos fundamenta commota sunt.
Festinemus anteire ante iram Dei,
flentes et dicentes:
Qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Transitorium ambrosianum
in Dominica Quinquagesimæ

Venite e convertitevi a me, dice il Signore. Venite piangenti, versiamo le lacrime a Dio: poiché abbiamo trasgredito e a causa nostra la terra soffre: abbiamo commesso iniquità e a causa nostra le sue fondamenta sono state scosse. Affrettiamoci a prevenire l’ira di Dio, piangendo e dicendo: Tu che prendi su di Te i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

È difficile, per un uomo di oggi, comprendere queste parole del Messale ambrosiano. Eppure esse sono semplici nella loro severa chiarezza, poiché ci mostrano che la collera di Dio a causa dei nostri peccati e dei nostri tradimenti può essere placata solo con la contrizione e la penitenza. Nel rito romano questo concetto è reso ancor più chiaramente nell’orazione delle Litanie dei Santi: Deus, qui culpa offenderis, pænitentia placaris: preces populi tui supplicantis propitius respice; et flagella tuæ iracundiæ, quæ pro peccatis nostris meremur, averte. O Dio, che sei offeso dalla colpa e placato dalla penitenza: guarda propizio alle preghiere del tuo popolo che Ti implora; e allontana da noi i flagelli della tua ira, che meritiamo a causa dei nostri peccati.

Seconda Domenica di Quaresima 'Reminiscere'

Facciamo tesoro degli insegnamenti che ci aiutano a interiorizzare sempre più, seguendo il calendario liturgico, le ricchezze inesauribili della nostra fede oggi così neglette. Vedi precedenti con cui integrare la meditazione che segue qui - qui.

Seconda Domenica di Quaresima

Intróitus
Ps. 24, 6-3 et 22 - Reminíscere miseratiónum tuárum, Dómine, et misericórdiae tuae, quae a século sunt: ne unquam dominéntur nobis inimíci nostri: líbera nos, Deus Israël, ex ómnibus angústiis nostris. Ps. 24, 1-2 - Ad te, Dómine, levávi ánimam meam, Deus meus, in te confído, non erubéscam. Glória Patri… Ps. 24, 6-3 et 22 - Reminíscere miseratiónum tuárum...
Introito
Sal. 24, 6-3 e 22 - Ricòrdati, o Signore, della tua compassione e della tua misericordia, che è eterna: mai triònfino su di noi i nostri nemici: líberaci, o Dio di Israele, da tutte le nostre tribolazioni. Sal. 24, 1-2 - A te, o Signore, ho levato l’ànima mia, in Te confido, o mio Dio, ch’io non resti confuso. Gloria al Padre… Sal. 24, 6-3 e 22 - Ricòrdati, o Signore, della tua compassione...

La Trasfigurazione
La santa Chiesa ci propone oggi a meditare un soggetto di alta portata per il tempo in cui siamo. In questa seconda Domenica della santa Quaresima applica a noi la lezione che un giorno il Signore diede ai suoi tre Apostoli. Ma dobbiamo sforzarvi d'essere più attenti dei tre discepoli del Vangelo, che il Maestro si degnò preferire agli altri per onorarli d'un simile favore.

Accondiscendenza di Gesù.
Gesù stava per passare della Galilea nella Giudea per recarsi a Gerusalemme, dove si doveva trovare alla festa di Pasqua. Era l'ultima Pasqua, che doveva incominciare con l'immolazione dell'agnello figurativo e terminare col Sacrificio dell'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Gesù non doveva più essere sconosciuto ai suoi discepoli: le sue opere avevano reso testimonianza di lui, anche davanti agli occhi degli stranieri; la sua parola così fortemente dotata di autorità, la sua attraente bontà, la pazienza nel tollerare la grossolanità degli uomini che s'era scelti a suoi compagni: tutto doveva aver contribuito ad affezionarli a lui fino alla morte. Avevano sentito Pietro, uno di loro, dichiarare per ispirazione divina ch'egli era il Cristo, Figlio del Dio vivente (Mt 16,16); nondimeno, la prova che stavano per subire doveva essere così terribile alla loro debolezza, che Gesù, prima d'assoggettarveli, volle loro accordare un ultimo mezzo, per premunirli contro la tentazione.