Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 18 giugno 2025

Aggiornamento sulla nuova piattaforma per il blog

Cari amici,
con la vostra generosità, abbiamo compiuto i primi passi concreti verso la rinascita.
È stato acquistato il nuovo dominio: chiesaepostconcilio.it.
Abbiamo scelto WordPress come piattaforma per accogliere e custodire al meglio il nostro patrimonio di articoli, saggi e riflessioni. È un’opera viva, nata dall’amore per la verità e il servizio alla Chiesa.
Ma la strada è ancora lunga.
Occorrono energie, tempo, competenze per il recupero dei molti articoli da reinserire. Occorrono anime disposte a mettere qualcosa di sé per un bene più grande.
Se qualcuno tra voi ha conoscenze tecniche e vuole offrirsi per aiutare, sarà un dono prezioso.
A chi ha già donato: grazie, dal profondo.
A chi può continuare a farlo: ogni offerta è un atto di fede e di speranza.
A tutti: restiamo uniti. Perché ciò che ci guida non è un progetto umano, ma un fuoco spirituale che nessuna censura potrà spegnere. (Nel frattempo sono stati censurati altri tre articoli: stanno spulciando i contenuti non politicamente  né modernisticamente corretti...)
Chiesa e post-concilio non è solo un blog.
È una voce. È una veglia. È un servizio.
Aiutateci a custodirla, a rafforzarla, a farla risplendere.
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
Quando la verità viene oscurata, anche una piccola luce può essere segno di salvezza. Siate quella luce con noi.

La gloria dell'arcobaleno cristiano e il satanismo della sua inversione

Nella nostra traduzione da Substack. Ho sostituito alcuni termini specifici per evitare i censori. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
La gloria dell'arcobaleno cristiano
e il satanismo della sua inversione

Peter Kwasniewski

Nell'immagine: “Preghiera di ringraziamento dopo l'uscita dall'arca di Noè ”, di Domenico Morelli (1823–1901)

C'è qualcosa non solo di pubblicamente offensivo, ma di decisamente demoniaco nel modo in cui l'arcobaleno e il mese di giugno – tradizionalmente dedicati al Sacro Cuore di Gesù – sono stati violentemente fatti propri da una delle forze più socialmente e moralmente distruttive del mondo, il movimento d'inversione [vedi].  Pertanto, quando Padre James Martin, SJ, afferma che le chiese dovrebbero celebrare giugno come "Mese dell'Orgoglio" e che, così facendo, incarnerebbero il messaggio della devozione al Sacro Cuore, non potrebbe sbagliarsi di più.

“Una foresta di simboli”: la sacra liturgia nel Medioevo

Nella nostra traduzione da Substack.com. Tutte le miniature presenti in questo post sono state ricavate dai manoscritti digitalizzati dalla Bibliothèque nationale de France

“Una foresta di simboli”: la sacra liturgia nel Medioevo
Riflessioni su un capitolo dell'ultimo libro di Peter Kwasniewski

Molti di voi, immagino, siano consapevoli che nel mondo cattolico ci sia un certo disaccordo su come dovrebbero essere condotte le funzioni religiose. Molti di voi sanno anche che l'espressione "un certo disaccordo" è un eufemismo: il dibattito, le cui radici affondano ben oltre il Concilio Vaticano II, ha scosso le fondamenta della Chiesa ed è entrato nella vita delle comunità di tutto il mondo. Ad alcuni osservatori può sembrare strano che i riti liturgici provochino una controversia così duratura, diffusa, appassionata e persino aspra, ma da una prospettiva storica non lo è, poiché le società umane tendono a prendere molto sul serio il modo in cui il loro Dio o i loro dei saranno invocati e adorati. Si consideri, ad esempio, gli antichi Greci, che per i moderni secolarizzati potrebbero evocare pensieri di mitologia piacevolmente audace, raffinatezza intellettuale e uno stile di vita mediterraneo rilassato, libero dal "dogmatismo" cristiano:

martedì 17 giugno 2025

Corpus Domini a S. Anna al Laterano

Carissimo,
Concluso il tempo pasquale con la Pentecoste, la Liturgia ci offre una teoria di belle Feste legate tutte tra loro che rallegrano e consolidano la nostra vita cristiana: domenica scorsa la Festa della Santissima Trinità, giovedì 19 giugno la Festa del Corpus Domini e poi venerdì 27 la Festa del Sacratissimo Cuore di Gesù e il martedì 1 luglio la Festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore.
Vogliamo, il prossimo giovedì, riandare al Santo Giovedì dell’Ultima Cena nel quale il Signore istituì l’Eucaristia e il Sacerdozio. Vogliamo sostare con il cuore trepidante nella Cripta dei Papi delle Catacombe di San Callisto dove il giovane S. Tarcisio ricevette dal Vescovo di Roma le “celestia membra” e che salvò dalla profanazione col martirio. Sostiamo idealmente al Clivus Scauri del Celio ove il Papa S. Gregorio Magno vide il Sacrificio del Calvario rendersi presente nel Santo Sacrificio della Messa. Andiamo alla vicina Basilica del Salvatore, S. Giovanni in Laterano, dove S. Gregorio VII ascoltò la ritrattazione dell’eresia sull’Eucaristia di Berengario di Tours. Andiamo ad Orvieto dove il Papa Urbano IV, in seguito al Miracolo di Bolsena, con la Bolla Transiturus istituì la festa del Corpus Domini. Ricordiamo Innocenzo III e il suo De Sacri Altaris Mysterio. Rammentiamo i Papi promulgatori delle definizioni dogmatiche sull’Eucaristia del Concilio di Trento, S. Pio X il papa della Comunione quotidiana, Pio XII autore della Mediator Dei e i Papi recenti col loro magistero eucaristico. 

Andremo, la Domenica 22 giugno, al seguito del SS. Sacramento recato in processione dal Papa Leone XIV dalla Basilica di S. Giovanni a quella di S. Maria Maggiore: al seguito di Pietro e del suo Successore fidei eucharisticae praeco maximus, che ripetendo le parole della sua indefettibile fede “confirmat fratres suos”.
  • Ore 15.00 Apertura della Chiesa. Confessioni.
  • Ore 15.30 Recita del Santo Rosario
  • Ore 16.00 S. Messa seguita dalla solenne Processione e dalla Benedizione Eucaristica.
In Domino

Il latino appartiene alla liturgia

La rinascita liturgica, come ogni tipo di rinascita, nasce dal recupero di ciò che è stato dimenticato.  Nella nostra traduzione da News Catholic Register, l'ennesima reazione alle restrizioni del vescovo di Charlotte qui. Cose dette e ridette anche in termini più approfonditi; ma repetita iuvant! Qui l'indice degli articoli sulla Latina Lingua.

Il latino appartiene alla liturgia

Quando ero uno studente, un laureato e poi un giovane professore, vivendo in Carolina per nove anni, ho imparato ad apprezzare la gente e i loro modi spesso cortesi, particolarmente accattivanti quando si manifestavano, come spesso accadeva, nella classe operaia. Ho incontrato persone, non molte, di cui si potrebbe dire che stessero "combattendo di nuovo la Guerra Civile". In un certo senso, li consideravo come si potrebbero considerare i sostenitori di Bonnie Prince Charlie dopo la disfatta di Culloden, riconoscendo loro almeno il merito della lealtà. Questi sostenitori del sud non volevano parlare troppo della schiavitù, che non potevano e non volevano difendere, se non per dire che i nordisti non erano certo migliori, il che era abbastanza vero.

Una straordinaria famiglia di santi e il segreto dell'istruzione parentale cristiana

Nella nostra traduzione da Substack.com. Come il vero amore della saggezza (vale a dire, Vera Philosophia) può cambiare la vita

Una straordinaria famiglia di santi e il segreto dell'istruzione parentale cristiana

Nell'immagine: San Basilio di Cesarea, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio di Nazianzo: un'icona del XVII secolo da Lipie, Museo storico di Sanok, Polonia.

Una famiglia, otto santi
La maggior parte dei fedeli cattolici avrà senza dubbio sentito parlare del celebre Dottore della Chiesa, San Basilio Magno (330-378). Alcuni potrebbero anche conoscere suo fratello, San Gregorio di Nissa (335-394 circa). Insieme a un terzo brillante teologo della nostra Chiesa, San Gregorio di Nazianzo (329-390 circa), formano il noto gruppo dei "Padri Cappadoci".

lunedì 16 giugno 2025

Mons. Viganò, In illo uno unum/ Omelia nella Domenica della Santissima Trinità

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
In illo uno unum
Omelia nella Domenica della Santissima Trinità

Gratias tibi, Deus, gratias tibi,
vera et una Trinitas, una et summa Deitas,
sancta et una Unitas.
Ant. ad Magn.
La Santa Chiesa celebra oggi, con particolare solennità, uno dei principali Misteri della Fede Cattolica: la Santissima Trinità, l’unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Mistero – nell’accezione greca del termine μυστήριον – è ciò che la mente umana non riesce a conoscere se non mediante una Rivelazione divina. Nell’accogliere questa Rivelazione l’uomo accetta con umiltà il proprio stato di creatura bisognosa di un aiuto soprannaturale e gratuito, che vada al di là della razionale conoscenza di un unico Dio che premia i giusti e punisce i malvagi. Ogni persona porta infatti in sé quell’impronta del Creatore che gli mostra i principi morali della Legge naturale; mentre la conoscenza dei divini Misteri quali appunto la Santissima Trinità e l’Incarnazione è possibile solo grazie alla Fede in ciò che l’autorità del Dio rivelante ci propone a credere mediante il Magistero della Chiesa.

Non solo Roma. Se vede le ferite, c’è speranza per tutta la Chiesa

Roma non è un caso isolato. Una considerazione personale di don Mario Proietti a margine dell'incontro del Papa con il suo clero a Roma. Un misto di speranza per i contenuti e di preoccupazione per i frequenti richiami a figure o documenti in linea col Vaticano II, non ignorabile nelle parti commestibili; ma esecrabile in quelle a volte richiamate.

Non solo Roma. Se vede le ferite, c’è speranza per tutta la Chiesa


Oggi [mercoledì 12 giugno] Leone XIV, incontrando i sacerdoti della sua diocesi, ha parlato con toni affettuosi ma sobri, paterni ma lucidi. Ha scelto di non sorvolare sulla fatica del presbiterio romano, ma di chiamarla per nome: “ferite interne”, “stanchezza”, “incomprensioni”, “solitudini”.

E lo ha fatto non con la spavalderia del riformatore, ma con la delicatezza di chi conosce, di chi ha ascoltato, di chi ha visto da vicino. E qui, per me che non appartengo alla diocesi di Roma, si accende una luce: non sta parlando solo di Roma. Sta parlando della Chiesa intera.

Lettera a un pellegrino di ritorno dal pellegrinaggio di Chartres

Nella nostra traduzione da Renaissance catholique scopriamo un testo interessante per la storia e l'evolversi nel tempo dell'emozionante Pellegrinaggio di Chartres, che vede un numero sempre crescente di giovani partecipanti. Precedenti qui.

Lettera a un pellegrino di ritorno dal pellegrinaggio di Chartres

Compagno pellegrino,
Ora siete appagati, stanchi, rinvigoriti, rinvigoriti, perdonati, confortati, ma forse anche un po' turbati. Questi tre giorni nel cristianesimo, fuori dal tempo ma non dallo spazio, vi hanno fatto scoprire o comprendere meglio una realtà al tempo stesso molto misteriosa, così lontana eppure così vicina: la Messa cattolica.

Che cosa è la Messa?
Avete compreso meglio, grazie alla loro manifestazione particolarmente espressiva nel rito romano tradizionale, le tre realtà fondamentali che sono al cuore della celebrazione eucaristica. Anzitutto, la presenza reale e sostanziale di Cristo, sotto le specie del pane e del vino. Questo Dio che ci ha creati, che ci ha redenti, che ci mantiene nell'essere e ci accompagna, in ogni momento, con la sua Provvidenza è lì davanti a noi, come era presente tra gli apostoli sulle rive del lago di Tiberiade o alle nozze di Cana. È lo stesso Dio che avete adorato, in ginocchio, nella notte tra domenica e lunedì, nel silenzio della notte, in un cuore a cuore di cui solo voi conoscete il segreto. A questo Dio morto sulla croce perché voi aveste la vita in abbondanza, avete affidato il vostro passato, le vostre ferite e le vostre sofferenze, ma anche il vostro futuro, le vostre speranze e i vostri progetti. Siete rimasti affascinati, e forse sorpresi, da tutti questi segni di adorazione e rispetto (incensazione, inginocchiamento) resi a quello che sembra essere un semplice pezzo di pane. Poi, la liturgia vi ha ricordato costantemente che si trattava di un vero sacrificio a cui stavate partecipando. " Sacrum facere ": rendere sacro. Atto di adorazione, comune a tutte le religioni, con cui la creatura riconosce la sua dipendenza dal Creatore e implora da lui sia il perdono dei peccati passati sia, per il futuro, l'abbondanza delle grazie divine. I nostri antenati parlavano del " Santo Sacrificio della Messa". All'offertorio, la goccia d'acqua mescolata al vino dal sacerdote vi ha ricordato che le sofferenze e le sofferenze di questi tre giorni avevano senso solo se unite alla Passione di Cristo, da cui procede la salvezza. Infine, la pompa della liturgia tradizionale, manifestando l'omaggio della creatura al Creatore, significava questa anticipazione della liturgia celeste che è anche ogni Messa. Per alcune ore hai unito la tua lode al coro degli angeli che, senza sosta, cantano la gloria e la misericordia di Dio e attendono che tu ti associ alla loro felicità.

Il latino e la comprensione contestuale del rituale

Nella nostra traduzione da Unam Sanctam Catholicam. Nell'occasione della Pentecoste, si sottolinea il triste stato del latino – in questo caso liturgico e in quanto tale lingua sacra –, che era e dovrebbe continuare ad essere (anche se oggi misconosciuta) la lingua universale della Chiesa. Cose dette e ridette anche in termini più approfonditi; ma repetita iuvant! L'ennesima reazione alle restrizioni del vescovo di Charlotte qui. Qui l'indice degli articoli in tema.

Il latino e la comprensione contestuale del rituale

Buona festa di Pentecoste a tutti! In questo giorno santo in cui commemoriamo l'effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa, possa lo stesso Spirito dimorare abbondantemente nei vostri cuori, affinché per la sua bontà abbondiate nei frutti della grazia e in ogni opera buona. Amen.

Nel giorno di Pentecoste, la Chiesa, per un singolare miracolo di Dio, parlò alle nazioni con un solo discorso. Con questa manifestazione dello Spirito fu annullata la separazione dei popoli iniziata a Babele. Con questo miracolo Dio dimostrò la cattolicità della Chiesa, nata per abbracciare persone di ogni tribù e lingua. Come scrisse memorabilmente Agostino:

domenica 15 giugno 2025

Dichiarazione di mons. Strickland sul conflitto Israele/Iran

Qui l'indice dei numerosi precedenti di un vescovo che non tace, anche se indegnamente rimosso.

Dichiarazione sul conflitto tra Israele e Iran
Vescovo Joseph Strickland
13 giugno 2025

La terra dei profeti è di nuovo inzuppata di sangue, e gli uomini parlano di guerra dimenticando la giustizia di Dio. Tuttavia la vera guerra non è di carne e sangue, "ma contro i principati e le potenze, e i dominatori del mondo di queste tenebre" (Ef. 6,12).

La Chiesa non deve tacere. Deve gridare con la voce del suo Signore: “Se non fate penitenza, voi tutti perirete allo stesso modo” (Luca 13:3).

Non lasciate che i vostri cuori siano induriti dal nazionalismo, dalla vendetta o dalla paura. Né Israele né l'Iran sono innocenti, e nemmeno le nazioni che li armano. Ma più delle loro armi, sono i loro peccati che provocano la giusta collera del Cielo.

La Messa antica continuerà ad essere celebrata in una parrocchia della diocesi di Saginaw

Nella nostra traduzione da Infocatolica. Non è noto se il vescovo abbia deciso di propria iniziativa o con l'avallo del Vaticano. In ogni caso spira un'altra aria rispetto al pontificato precedente.

La Messa antica continuerà ad essere celebrata
in una parrocchia della diocesi di Saginaw

Il vescovo Robert D. Gruss di Saginaw, Michigan, ha deciso di consentire che la messa latina tradizionale continui a essere celebrata ogni domenica nella parrocchia della Sacra Famiglia a Saginaw anche oltre il 13 giugno, data in cui è scaduta la dispensa concessa con il motu proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco.

( LSN/InfoCatólica ) Il vescovo di Saginaw, nello stato americano del Michigan, ha autorizzato, nella diocesi, a tempo indeterminato, la celebrazione della Messa latina tradizionale, nonostante l'attuale permesso sia scaduto giovedì 13 giugno. La celebrazione prosegue ogni domenica alle 15:00 presso la parrocchia della Sacra Famiglia, l'unica chiesa della diocesi in cui questa forma liturgica viene attualmente offerta.

Domenica dopo Pentecoste/ Festa della Santissima Trinità

Riscopriamo approfondiamo e meditiamo i tesori della nostra fede secondo i ritmi dell'Anno liturgico. Qui il Simbolo Atanasiano.

Festa della Santissima Trinità

Intróitus
Tob. 12, 6 - Benedícta sit Sancta Trínitas, atque indivísa únitas: confitébimur ei, quia fecit nobíscum misericórdiam suam.
Ps. 8, 2 - Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in univérsa terra. Glória Patri…
Tob. 12, 5 - Benedícta sit Sancta Trínitas…
Introito
Tobia 12, 6 - Sia benedetta la Santa Trinità e indivisa Unità: glorifichiamola, perché ha fatto brillare in noi la sua misericordia.
Sal. 8, 2 - O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra. Gloria al Padre…
Tobia 12, 5 - Sia benedetta la Santa Trinità

Ragioni della festa e della sua tarda istituzione.

Abbiamo visto gli Apostoli nel giorno della Pentecoste ricevere lo Spirito Santo e, fedeli all'ordine del Maestro (Mt 28,19) partire subito per andare ad ammaestrare tutte le genti, e battezzare gli uomini nel nome della Santissima Trinità. Era dunque giusto che la solennità che ha per scopo di onorare il Dio unico in tre persone seguisse immediatamente quella della Pentecoste alla quale è unita da un misterioso legame. Tuttavia, solo dopo lunghi secoli essa è venuta a prender posto nell'Anno liturgico, che si va completando nel corso del tempo.

Tutti gli omaggi che la Liturgia rende a Dio hanno per oggetto la divina Trinità. I tempi sono per essa così come l'eternità; essa è l'ultimo termine di tutta la nostra religione. Ogni giorno ed ogni ora le appartengono. Le feste istituite per commemorare i misteri della nostra salvezza finiscono sempre ad essa. Quelle della Santissima Vergine e dei Santi sono altrettanti mezzi che ci guidano alla glorificazione del Signore unico nell'essenza e triplice nelle persone; quanto all'Ufficio divino della Domenica in particolare, esso offre ogni settimana l'espressione formulata in modo particolare, dell'adorazione e dell'omaggio verso questo mistero, fondamento di tutti gli altri e sorgente di ogni grazia.

sabato 14 giugno 2025

Il card. Burke ha già parlato con Leone XIV del futuro della messa tradizionale

Qui l'indice dei precedenti su Traditionis custodes e altre restrizioni successive.
Il cardinale Burke dice di aver già parlato con Leone XIV del futuro della messa tradizionale.

"Spero che ponga fine alla persecuzione dei fedeli che nella Chiesa desiderano adorare Dio secondo l'uso antiquior del rito romano; questa persecuzione proviene dall'interno della Chiesa”.

Commenti alla conferenza @latinmassuk a Londra

Notre-Dame de Chartres, una cattedrale ricca di storia

Nella nostra traduzione da Boulevard Voltaire
Notre-Dame de Chartres, una cattedrale ricca di storia

Ogni anno, a Pentecoste, migliaia di pellegrini percorrono i sentieri tra Parigi e Chartres in una fervente marcia verso Notre-Dame. Eppure, questo pellegrinaggio non è solo un'impresa fisica: è parte di una storia millenaria, segnata dalla fede, dalle lotte politiche e dalle principali svolte del Regno di Francia. Notre-Dame de Chartres non è solo un capolavoro gotico; è un monumento vivo, il cuore pulsante della nostra identità.

Un santuario mariano
Molto prima delle torri gotiche, i primi cristiani costruirono una prima cattedrale sulla collina di Chartres tra il IV e il V secolo, chiamata Aventino, dal nome di uno dei primi vescovi della città . L'edificio subì poi un incendio da parte dei Visigoti nel VII secolo, poi dei Vichinghi nell'858, costringendo i fedeli a ricostruirla più volte.

Etiamnunc Ecclesia quantum in Lingua Latina habeat non cognovit

Anche il disprezzo del latino del vescovo di Charlotte (vedi) ha suscitato scalpore e questo ha generato una serie di reazioni (precedenti qui - qui) che lo illustrano come dono prezioso. fornendone le ragioni a chi non le conosce a causa dello iato generazionale prodotto dalla Riforma liturgica di Paolo VI. Noi ne abbiamo parlato a fondo e diffusamente (qui indice articoli); ma repetita iuvant, in particolare per chi leggesse solo ora. E dunque raccogliamo le varie riflessioni che ci arrivano da oltreoceano.

Etiamnunc Ecclesia quantum in Lingua Latina habeat non cognovit
La Chiesa non si rende ancora conto di quanto sia grande il latino

La Chiesa è grande. Gli eventi raramente puntano tutti in un'unica direzione. Eppure, le notizie recenti possono insegnarci qualcosa di chiaro: la Chiesa non si rende ancora conto di quanto grande sia il latino. Non dovrebbe essere semplicemente permesso, ma dovrebbe essere trattato come un dono prezioso.

Mi spiego meglio. Papa Leone XIV è appena stato eletto. Quando è stato fatto l'annuncio, è stato fatto in latino. Tutti hanno applaudito ed erano impazziti. Ha cantato il Regina Caeli in latino. È piaciuto a tutti. Chi non lo sapeva voleva impararlo. Ha recitato il Pater Noster in latino. È piaciuto a tutti.

Perché la gente lo ama? Per molte ragioni. È un'esperienza unica e unitaria per tutti. Se l'annuncio papale fosse fatto nelle cinque principali lingue dell'Europa occidentale (che è il modo in cui spesso celebra le Messe in Vaticano), con tutti che aspettano di applaudire finché non sentono l'annuncio nella propria lingua, risulterebbe diviso ed escluderebbe tutte le altre lingue del mondo. Il latino è un'esperienza unica e unitaria. È unica e unitaria anche attraverso i secoli: questo è lo stesso annuncio (" Habemus papam ") che è stato usato per i papi per secoli. Fa risalire la mente ai secoli passati.

L'eresia albigese è un racconto ammonitore per tutti noi

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis cogliamo nelle pratiche albigesi aspetti inquietantemente moderni

L'eresia albigese è un racconto ammonitore per tutti noi
La strana storia dei puritani più importanti dell'Europa medievale
Robert Keim 8 giugno

HW Crocker, con la sua prosa caratteristicamente incisiva, descrisse gli Albigesi come "una sorta di Lega Pro-Morte". Erano, spiega,
contrari al matrimonio, ai figli e alla gravidanza (una calamità per la quale era raccomandato l'aborto); e se non si poteva seguire il percorso paolino del celibato, la soluzione migliore era la fornicazione che non perpetuasse la specie. Poiché la materia era peccaminosa – solo lo spirito era puro – la morte doveva essere affrettata. Il suicidio era accettato. Il metodo albigese preferito era l'autodigiuno supervisionato da operatori albigesi dell'ospizio per assicurarsi che la persona cara non scappasse per prendere un po' di pane e vino.(1)
Qui li sta dipingendo con ampie pennellate (e piuttosto sensazionalistiche). Ciononostante, il quadro che ne risulta trasmette quanto gli Albigesi fossero radicali, e radicalmente non medievali, nonostante il loro periodo di massimo splendore, nell'Alto Medioevo, coincidesse con la vigorosa maturità della cultura medievale. Avrete anche notato che il riassunto di Crocker mette in luce pratiche albigesi che sono inquietantemente moderne. C'è molto da imparare da una setta sprofondata profondamente nei disordini moderni, secoli prima che la modernità esistesse.

venerdì 13 giugno 2025

La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico.

In calce la Supplica alla Vergine del Card. Pierbattista Pizzaballa.
La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico.

Siamo entrati in un territorio ignoto, pericolosamente vicino a un conflitto regionale totale, con implicazioni mondiali.

I recenti attacchi all'Iran, rischiano di non restare confinati allo scacchiere mediorientale. La comunità internazionale si trova davanti a un bivio storico. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Unione Europea, la Russia, la Cina e gli Stati Uniti devono agire immediatamente, non con dichiarazioni vuote ma con iniziative concrete: cessate il fuoco, canali di mediazione, delegazioni diplomatiche, presidi umanitari. Non possiamo assistere impotenti a una crisi che potrebbe sfociare in una guerra regionale con armi di distruzione di massa sullo sfondo.

Le suggestioni di una semplice antifona.

Le infinite nascoste ricchezze dell'Anno liturgico tradizionale mostrano tutta la loro saporosa Sapienza a chi lo segue fedelmente e sa stare in ascolto. È da qui che nasce la contemplazione. Capite di cosa siamo stati privati e stiamo recuperando? Di seguito una tanto breve quanto mirabile osservazione di Peter Kwasniewski.

Le suggestioni di una semplice antifona.

Immagino che la Messa del 5 giugno (parzialmente propria) di San Bonifacio, apostolo di Germania, venga cantata molto raramente, al di fuori delle diocesi o dei paesi che lo hanno come patrono. Eppure, alla Messa Bassa, non potevo non essere colpito dal testo dell'antifona della Comunione, che è così ammirevolmente inserito per un periodo dell'anno in cui cade la festa dell'Ascensione.
"A Colui che vincerà, concederò di sedere con Me sul Mio trono: come anch'io ho vinto, e sono seduto presso il Padre Mio sul Suo trono. " (Rev 3:21)

Pratica del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Storia del Tempo dopo la Pentecoste qui ; Mistica del tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo III

Pratica del Tempo
dopo la Pentecoste


Scopo dell'Anno Liturgico.
Lo scopo della santa Chiesa nell'Anno liturgico è di condurre l'anima cristiana all'unione con Cristo mediante lo Spirito Santo. Lo scopo che Dio stesso si è proposto dandoci il proprio Figlio perché fosse nostro mediatore, nostro dottore e nostro redentore, e inviandoci lo Spirito Santo perché restasse in noi. Questo è il fine verso cui tende quell'insieme di riti e di preghiere che abbiamo seguito, e che non è soltanto la commemorazione dei misteri operanti dalla bontà divina per la nostra salvezza, ma porta con sé le grazie corrispondenti a ciascuno di essi, onde farci pervenire, come dice l'Apostolo, "all'età della pienezza di Cristo" (Ef. 4, 13).

Dante e la politica moderna: contro lo Stato etico e la tecnocrazia, una lezione di libertà dalla “Divina Commedia”

Dante e la politica. Nelle terzine del Sommo Poeta le parole rivolte al mondo moderno e all'attualità.
Dante e la politica moderna: contro lo Stato etico e la tecnocrazia,
una lezione di libertà dalla “Divina Commedia”


Le terzine della “Divina Commedia” parlano al mondo moderno con rinnovata attualità. A 700 anni dalla morte, i sublimi versi del Sommo Poeta, con le loro allegorie, svelano un tesoro di saggezza universale e senza tempo, vivificato dalla fede cristiana, che spazia dallo splendore del vero, al primato della morale, alla difesa della vita, alla “semenza” dell’uomo etc.

Lo evidenzia con acutezza Daniele Fazio nel suo recente libro “Le stelle di Dante”. Tra le terzine citate, ne scegliamo una che ci pare particolarmente significativa, in relazione alle problematiche politiche della modernità. In paradiso Dante si avvale della guida di Tommaso d’Aquino; nel quarto cielo del Sole, il grande teologo gli si rivolge con queste parole: “Non ho parlato sì, che tu non posse – ben veder ch’el fu re, che chiese senno – acciò che re sufficiente fosse”.

giovedì 12 giugno 2025

Mistica del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Storia del tempo dopo la Pentecoste qui; Pratica del Tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo II


Mistica del Tempo
dopo la Pentecoste


Scopo di questo periodo.
Per comprendere bene l'intento e l'importanza di questa stagione dell'Anno liturgico alla quale siamo giunti, è necessario rendersi conto di tutta la serie dei misteri che la santa Chiesa ha celebrati dinanzi a noi e con noi. La celebrazione di questi misteri non è stata un vano spettacolo posto sotto i nostri occhi. Essi hanno apportato con sé ciascuno una grazia speciale che produceva nelle anime nostre ciò che significavano i riti della Liturgia. A Natale, Cristo nasceva in noi; nel tempo della Passione, ci incorporava alle sue sofferenze e ai suoi meriti; nella Pasqua, ci comunicava la sua vita gloriosa; nell'Ascensione, ci trascinava al suo seguito fino al cielo; in una parola, per usare l'espressione dell'Apostolo, "Cristo si formava in noi" (Gal 4,19).

Vescovo Joseph Strickland / Il Cristo nascosto: quando la Chiesa soffre

La voce di un pastore - Trascrizione del 9 giugno 2025 : "Il silenzio della Chiesa non è abbandono. È il silenzio del Getsemani. La sofferenza della Chiesa non è una sconfitta. Sono gli spasimi di nascita della resurrezione". Qui trovate l'indice dei precedenti.

Il Cristo nascosto: quando la Chiesa soffre
“Ma Gesù ha taciuto... ” (Matteo 26:63).
Fratelli e sorelle in Cristo,
Ci sono momenti in cui il silenzio di Dio sembra risuonare più forte del rumore del mondo. Momenti in cui la sofferenza persiste, quando le risposte non arrivano, e quando i fedeli – anche il pastore – devono vigilare nel buio.

Questo è proprio un momento del genere.

E oggi, non vengo con soluzioni. Vengo a fare la guardia con te.

Cristo è ancora in mezzo a noi – non sempre in trionfo, non sempre in chiarezza – ma spesso nel nascondimento. Nascosto nelle ferite dei malati, nascosto nella confusione della Chiesa attuale, nascosto nella persecuzione di chi cerca la Messa Tradizionale, nascosto nelle lacrime silenziose di una madre che prega nella notte. Ed è lì, proprio lì, che i fedeli dovrebbero potersi aspettare che il loro pastore rimanga.

A sessant'anni dalla fine del Vaticano II -- I. Riflessioni sulla 'Gaudium et spes'.

A sessant'anni dalla fine del Vaticano II -- I. Riflessioni sulla 'Gaudium et spes'.
A sessant’anni dalla fine del Concilio
Ecumenico pastorale Vaticano II

I -- Riflessioni sull’Enciclica pastorale ‘Gaudium et spes’ dedicata al rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo -- di Paolo Pasqualucci.
[Per celebrare come merita il sessantesimo anniversario della fine del Vaticano II, nel dicembre del 1965, ho pensato di mettere in rete alcuni Capitoli del mio libro: Paolo Pasqualucci, UNAM SANCTAM. Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa Cattolica del XXI secolo, Solfanelli, Chieti, 2013, pp. 429. Ringrazio l’editore Marco Solfanelli per aver autorizzato questa mia iniziativa.

Il libro, rimasto in pratica sconosciuto, approfondiva, per quanto stava alle mie capacità, l’analisi critica di quello straordinario Concilio iniziata da studiosi del calibro di Romano Amerio, perfezionata da un illustre teologo quale mons. Brunero Gherardini, per tacere del contributo di altri studiosi, laici ed ecclesiastici, di minor levatura. Alla Gaudium et spes dedicavo una breve sintesi nell’ultimo capitolo del libro, intitolato: La neoilluministica “Gaudium et spes”, specchio della pastoralità confusa del Vaticano II (pp. 417-427).

mercoledì 11 giugno 2025

Le quattro tempora di Pentecoste (mercoledì, venerdì, sabato)

Ripubblico, per rispolverare e per chi leggesse solo ora. Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Avvento. Trovate, alla nota 2, un mio vecchio lavoro sul parallelo tra shavuot (che vedete richiamata nella Liturgia del sabato) e pentecoste.

Le quattro tempora di Pentecoste
(mercoledì, venerdì, sabato)


Le Quattro Tempora sono, giusta il rito romano, quattro periodi durante le quattro diverse stagioni (la I settimana di Quaresima per la primavera, l'Ottava di Pentecoste per l'estate, la settimana dopo l'Esaltazione della Croce per l'autunno e la III settimana d'Avvento per l'inverno), durante i quali tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) vengono dedicati a particolari digiuni e preghiere per consacrare a Dio i diversi tempi dell'anno, e specialmente per invocare la protezione sui campi e i raccolti. Queste "solennità rurali", che anticamente erano considerate di origine apostolica, si formano a Roma attorno al III secolo (la tradizione basata sul Liber Pontificalis ne attribuisce l'introduzione a Papa Callisto I; altri, addirittura a Papa Silicio, alla fine del secolo seguente, nell'ambito delle controversie coll'eretico Gioviniano circa l'utilità dei digiuni): in tale epoca esistevano solo tre tempora, e la quarta fu aggiunta in seguito per amor di simmetria: nel pieno V secolo Papa S. Leone Magno riferisce in un sermone l'esistenza di quattro periodi stagionali di digiuno, jejunum I, IV, VII et X mensis (che facendo partire l'anno a marzo, siccome era nell'antico calendario romano, combaciano perfettamente coi periodi attualmente osservati).
D'origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse nei secoli successivi nel resto dell'Occidente (a Napoli nel VII secolo; in Inghilterra tra VII-VIII; in ambito gallicano nell'VIII; in quello ispanico e mozarabico nel XI; a Milano invece, nel rito ambrosiano, comparvero, con carattere esclusivamente penitenziale e non liturgico, solo attorno al XII secolo).
Attorno al 490 Papa Gelasio prescrisse di conferire le ordinazioni diaconali e sacerdotali nelle veglie notturne dei sabati delle Tempora, pratica spesso ancor oggi osservata.

Appello per la Messa antica a Biella

Ci arriva questo Appello, che volentieri condividiamo.
Vogliamo costituire un gruppo
per la Messa Vetus Ordo. Ci aiutate?

LEX ORANDI, LEX CREDENDI, LEX VIVENDI

Siamo alcuni fedeli della provincia di Biella che sentono la grande necessità spirituale di costituire un gruppo stabile, abbastanza numeroso, per avviare regolari celebrazioni private della Santa Messa in rito antico, considerato che nessuna parrocchia della diocesi, purtroppo, la prevede.

A nostro giudizio le Messe nuove sono ormai quasi impraticabili per motivi che non stiamo qui ad elencare, ma che tutti abbondantemente conosciamo, e il nostro digiuno spirituale forzato è diventato pressoché insopportabile.

Storia del Tempo dopo la Pentecoste

Ci riappropriamo dei tesori della nostra Chiesa attraverso i testi che illustrano le ricchezze inesauribili dell'Anno Liturgico, la cui ripetizione è salutare per l'interiorizzazione sempre ulteriore dei miseri salvifici della nostra Fede. Vedi Mistica del tempo dopo la Pentecoste qui; Pratica del Tempo dopo la Pentecoste qui.

Tempo dopo la Pentecoste

Capitolo I

Storia del Tempo
dopo la Pentecoste


Carattere di questo periodo.
Dopo la solennità della Pentecoste e la sua Ottava, il corso dell'Anno liturgico ci introduce in un nuovo periodo, che differisce completamente da quelli che abbiamo percorso finora. Dall'inizio dell'Avvento, che è il preludio alla festa di Natale, fino all'anniversario della discesa dello Spirito Santo, abbiamo visto svolgersi tutto il seguito dei misteri della nostra salvezza. La serie dei tempi e delle solennità narrava un dramma sublime che ci teneva sospesi e che ora si è compiuto. Tuttavia, siamo appena giunti alla metà dell'anno. Quest'ultima parte del tempo non è comunque sprovvista di misteri; ma invece di attrarre la nostra attenzione con l'interesse sempre crescente d'una azione che si precipita verso lo scioglimento, la sacra Liturgia ci offrirà una successione quasi continua di episodi diversi, gli uni gloriosi gli altri commoventi, che arrecano ciascuno un elemento speciale per lo sviluppo dei dogmi della fede o per il progresso della vita cristiana. Fino a quando, terminato il Ciclo, esso svanisce, per far posto a uno nuovo, che narrerà gli stessi avvenimenti ed effonderà le stesse grazie sul corpo mistico di Cristo.

Colligite fragmenta / Domenica di Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui
Colligite fragmenta / Domenica di Pentecoste

Di tutti i tesori liturgici della Santa Chiesa Cattolica Romana, forse la festa della Domenica di Pentecoste è la più ricca, almeno nel Vetus Ordo preconciliare. Nel tradizionale Rito Romano della Chiesa, la Pentecoste, come la Pasqua, prevede una Veglia del sabato che include la benedizione dell'acqua battesimale. Questo era ed è anche il momento per battezzare e confermare coloro che non hanno ricevuto il sacramento fondante a Pasqua. È seguita da un'Ottava, durante la quale cantiamo la splendida Sequenza Veni Sancte Spiritus, e il sacerdote recita nel Canone un Communicantes appropriato e Hanc igitur. Inoltre, durante l'Ottava di Pentecoste, osserviamo le Tempora di Primavera il mercoledì, il venerdì e il sabato [vedi].

martedì 10 giugno 2025

Vatican News rimuove dalle sue pagine i disegni e le opere di Rupnik

L'ennesimo segnale di purificante rinnovamento... Precedente a Lourdes qui.
Vatican News rimuove dalle sue pagine
i disegni e le opere di Rupnik


Il sito di informazione Vatican News ha rimosso silenziosamente le riproduzioni dei mosaici di Marko Rupnik, l'ex gesuita accusato di abusi.
Lo ricordavamo così (immagine a lato).
"Le immagini digitali dell'arte sacra del sacerdote sloveno, spesso utilizzate dal sito di informazione vaticana per illustrare gli articoli sulle feste liturgiche della Chiesa erano già state eliminate gradualmente e ora sono state sostituite anche le ultime rimanenti. Dopo avere eliminato le immagini dei mosaici o dei dipinti che accompagnavano la sezione liturgica, infatti, questo pomeriggio Vatican News ha sostituito anche l'immagine che introduce alle catechesi di don Fabio Rosini, finora accompagnate dai disegni di Rupnik ripresi dalla cappella del Seminario in Laterano." (Fonte Avvenire)

Perché temono la la Messa in latino.

Questo movimento non può essere fermato perché non è una moda, è un ritorno. Un ritorno a ciò che è perenne, sacro e cattolico. Qui l'indice dei precedenti.
Perché temono la la Messa in latino.

Dopo aver assistito alla chiusura di nove Messe Tradizionali in Latino diocesane nella Diocesi di Charlotte, ora ridotte a una sola sotto il Vescovo Michael Martin, dobbiamo fare un passo indietro e porre la domanda più profonda: Perché? Perché sta accadendo questo non solo a Charlotte, ma nelle diocesi di tutto il mondo? Perché le comunità della Messa Tradizionale Latina vengono cacciate dalle loro parrocchie e costrette in palestre scolastiche, edifici industriali e cappelle rurali a miglia di distanza dai centri cittadini? E perché quando è permesso loro di esistere, è sotto la costante minaccia di soppressione, sorveglianza e marginalizzazione?

I fedeli che partecipano alla Messa in Latino non sono estremisti. Non sono radicali. Non stanno fomentando divisioni o rigettando il Vaticano II, come spesso affermano i loro critici. Infatti, molti di loro partecipano a entrambe le forme del Rito Romano e vivono in pace con gli altri parrocchiani. Vogliono semplicemente la libertà di adorare nel modo in cui adoravano i loro antenati cattolici, nel modo in cui adoravano San Tommaso d'Aquino, Santa Giovanna d'Arco, Santa Teresa di Lisieux e Padre Pio.

Mons. Schneider / Omelia della domenica di Pentecoste al pellegrinaggio di Chartres

Il Vescovo Athanasius Schneider nell'omelia durante la celebrazione della Messa di Pentecoste a Chartres: "Cosa significa essere cattolico? Significa che Cristo è il re della mia vita: che non mi vergogno mai di confessare Cristo". Nella nostra traduzione da Rorate Caeli

Mons. Schneider / Omelia della domenica di Pentecoste
al pellegrinaggio di Chartres


Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in loro il fuoco del tuo amore”.

La Pentecoste è il giorno in cui la Chiesa si è manifestata per la prima volta all'umanità in modo sorprendente. Si è mostrata cattolica perché esiste una sola Chiesa di Dio: la Chiesa cattolica. Infatti, lo Spirito Santo mantiene la vita di Cristo sulla terra attraverso il Suo corpo mistico: la Chiesa. A Pentecoste, gli apostoli, simili a cellule di un corpo (umano), sono divenuti il corpo mistico vivificato dallo Spirito Santo e governato da un capo visibile, Pietro, e da un capo invisibile, Gesù Cristo. Allo stesso modo in cui una goccia di sangue non può rimanere viva al di fuori del corpo (umano), così anche noi non possiamo sopravvivere senza essere all'interno del corpo mistico della Chiesa cattolica.

Leone XIV ha pregato personalmente per i Pellegrini di Chartres

Una bella notizia, densa di promettente significato.

Il vescovo di Chartres Philippe Christory, che ha presieduto la messa tradizionale conclusiva del 43° Pellegrinaggio di Pentecoste, ha annunciato nella sua omelia che Leone XIV ha pregato personalmente per i Pellegrini di Chartres

Vedremo la liberalizzazione della Messa antiquior quest'anno?

Vatican News ha postato questa foto di Papa Leone XIV che celebra la Messa ad Orientem (notare il Crocifisso sull'altare invece che di lato). Fin dall'inizio del suo pontificato Leone XIV preferisce anche l'uso della lingua latina nelle sue Messe.
Certo la celebrazione ad Orientem ci parla unicamente di un novus ordo ben celebrato; tuttavia risultano anche molteplici rapporti di X che dicono che il Papa sa celebrare la Messa tradizionale da prima di diventare cardinale.
Il rapporto sul ritardo del divieto della Messa antica a Charlotte [vedi] ha menzionato un possibile cambiamento a Traditiones Custodes entro ottobre di quest'anno. Sarà effettivamente un buon segnale?
Vedremo finalmente la liberalizzazione della Messa antiquior?

L'arte di raccontare storie: da Nathan il profeta a Charles Dickens

Nella nostra traduzione da substack.com. Interessante perché fa abilmente comprendere come attraverso la narrativa si possa sollecitare un giudizio su una situazione morale. Per noi lettori non anglofoni mi viene in mente Manzoni. Possiamo dire lo stesso delle opere inclusiviste odierne?

L'arte di raccontare storie:
da Nathan il profeta a Charles Dickens
,

Chi è il miglior scrittore di sempre?
Robert Lazu Kmita

Immagine: Matthias Scheits (1630–1700), Nathan consiglia il re Davide

Dickens: storie e film
Contestato da alcuni critici professionisti ma apprezzato da un vasto pubblico, Charles Dickens e le sue opere rimangono uno degli argomenti più interessanti per gli appassionati di letteratura. Non solo il suo stile personale eccentrico, ma soprattutto le peculiari abitudini e i comportamenti dei pittoreschi personaggi da lui creati, hanno permesso e favorito l'emergere di una nutrita letteratura secondaria. Mentre Thomas Mann lo guardava con circospezione, elogiando le critiche mosse da Henry James nel suo saggio The Limitations of Dickens, d'altra parte, Gilbert Keith Chesterton lo difese nella celebre monografia che porta il suo nome. Tuttavia, alla fine, a prescindere da ciò che dicono i critici di ieri e di oggi, rimane l'incredibile passione del pubblico di tutte le epoche e di tutti i continenti, pubblico che continua a leggere e rileggere Canto di Natale.

lunedì 9 giugno 2025

Mons.Viganò. Veni, Sancte Spiritus ~ Omelia nella Domenica di Pentecoste

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Veni, Sancte Spiritus
Omelia nella Domenica di Pentecoste
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Vieni, o Spirito Santo: manda dal cielo un raggio della Tua luce. Luce di Verità del Padre e del Figlio, fuoco della Carità che da Entrambi procede, fiamma di speranza nelle tribolazioni. Fa’ risplendere le Tue perfezioni celesti su questo povero mondo ribelle, su questa Tua Chiesa eclissata da falsi pastori e mercenari, sui fedeli e sui sacerdoti, su ogni anima che il Figlio eterno del Padre, con la Tua divina cooperazione, ha redento incarnandoSi e affrontando la Passione in riscatto delle nostre colpe. Rendi ancora la Tua Chiesa, oggi umiliata, Domina gentium: sfolgori la luce di Verità che Nostro Signore le ha ordinato di predicare; risuoni di nuovo la voce di santi Pastori, Dottori della Fede, nella trasmissione fedele dell’immutata dottrina.

Il cattolicesimo tradizionale, il nuovo "attraente" per i giovani americani

Nella nostra traduzione da The Catholic Herald La generazione Z si inginocchia davanti al mistero, non agli algoritmi. Il cattolicesimo - esigente, bello, insultante - sta crescendo come forza controculturale.
Il cattolicesimo tradizionale, il nuovo
"attraente" per i giovani americani


L'incenso sta di nuovo salendo.

Non solo nelle cattedrali gotiche o nelle enclave della Messa latina, ma nel cuore dei giovani americani che, contro ogni corrente culturale, stanno risalendo la corrente verso il cattolicesimo. È un fenomeno che sconcerta sia le élite laiche che i protestanti progressisti. Come può, in quest'epoca di decostruzione e nichilismo digitale, la Chiesa della gerarchia, del rituale e della confessione essere considerata – tra tutte le cose – cool?

Eppure lo è. Silenziosamente, con costanza, e poi all'improvviso. La Messa in latino è di tendenza. I catechismi sono tra i preferiti. I giovani citano Tommaso d'Aquino allo stesso modo di Camus. Non è ironico. Non è estetico. Non è un fenomeno di costume. È una rivolta contro la mancanza di radici.

Evento irlandese cancellato grazie alle preghiere dei fedeli

Ho modificato nel testo alcuni termini, che vi saranno comunque chiari, per aggirare gli algoritimi... se è con quelli che abbiamo a che fare, e speriamo bene.
Evento irlandese cancellato grazie alle preghiere dei fedeli

Unendo la provocazione alla bestemmia, forze oscure irlandesi avevano programmato per lunedì 2 giugno la “Big Gay Hike”, una gita a piedi sul Croagh Patrick, la Montagna Santa dove San Patrizio, patrono dell’Irlanda, pregò e digiunò per quaranta giorni. Una volta giunti alla cima, gli omosessualisti avevano programmato una grande festa trasgressiva all’aria aperta.

L’Irish Society for Christian Civilisation, consorella delle TFP, ha quindi organizzato un Rosario di Riparazione nella cittadina di Westport, a pochi chilometri da Croagh Patrick, domenica 1° giugno. Il Rosario, recitato in piazza pubblica, aveva l’intenzione non solo di fare un atto di riparazione al Sacro Cuore, all’inizio del mese a Lui dedicato, ma anche di chiedere alla Provvidenza che non permettesse questo scempio.

domenica 8 giugno 2025

Santa Messa di Pentecoste / Mons. Schneider a Chartres

Oggi, 20.000 pellegrini hanno condiviso il fervore della Messa pontificale della Pentecoste, celebrata all'aperto da Mons. Schneider e trasmessa su CNEWS.
Momenti di adorazione e di riconciliazione.
Attraverso la liturgia tradizionale, si vuol far risplendere la regalità di Cristo.
Affinché Egli regni!

A proposito di Sinodalità (Leone XIV ai movimenti)

È importante che, in occasione del Giubileo a loro dedicato, il papa lo abbia detto si movimenti, ognuno dei quali, in un modo o nell'altro, tende a derive settarie. E, nell'occasione, sembra aver corretto un'altra deriva più seria... L'unica pecca è che,  non senza aver richiamato il Vaticano II, (qui) cita due volte la Laudato sì (qui e precedenti). Alcuni precedenti sulla Sinodalità qui - qui - qui e sul Sinodo relativo qui. Dunque resta tutto da verificare.

A proposito di Sinodalità
a cura di Mario Proietti

Sinodalità come grazia del camminare insieme

Quando il Papa parla di sinodalità, molti si allarmano. Il termine è stato usato e talvolta abusato, fino a diventare per alcuni una parola ambigua, un contenitore di progetti incerti. Ma nell’omelia pronunciata ieri sera da Papa Leone XIV nella Veglia di Pentecoste, qualcosa è cambiato.

Con parole semplici ma profondamente teologiche, il Papa ha restituito alla sinodalità la sua radice trinitaria e spirituale. «Dio non è solitudine», ha detto. «Dio è con in sé stesso – Padre, Figlio e Spirito Santo – ed è Dio con noi». La sinodalità non nasce dunque da un’idea sociologica, ma dalla stessa vita di Dio. È un modo di essere che proviene dall’alto e che plasma la Chiesa secondo il cuore del Vangelo.

Il Te Deum di Bizet

Ringrazio il maestro Massimo Scapin per la segnalazione di questo suo interessante articolo, nella nostra traduzione da OnePeterFive.

Il Te Deum di Bizet

Il 3 giugno 1875, esattamente 150 anni fa, Georges Bizet morì in circostanze misteriose a Bougival, vicino a Parigi, alla giovane età di 36 anni. Nonostante la sua breve vita, la sua opera Carmen rappresenta un'opera fondamentale che "contribuisce in modo significativo alla modernizzazione dei generi del teatro musicale francese e influenza gli sviluppi del melodramma verista di fine secolo" (A. Rusconi, in Storia della civiltà europea, a cura di Umberto Eco, 66, EncycloMedia Publishers, Milano 2014; nostra traduzione). Il percorso musicale di Bizet iniziò al prestigioso Conservatorio di Parigi, dove studiò con compositori di spicco come Jacques Halévy († 1862) e, occasionalmente, Charles Gounod († 1893). Nel 1857 gli fu conferito l'ambito Prix de Rome, che gli permise di vivere in Italia per tre anni. Tuttavia, nonostante questo significativo riconoscimento, Bizet faticò a trovare il suo posto nella competitiva scena musicale parigina, alle prese con una profonda insicurezza che portò all'abbandono o alla distruzione di molte delle sue opere prima del loro completamento. Tra le sue composizioni più note si annoverano Les Pêcheurs de perles (1863), celebrato da Berlioz; Variations chromatiques de concert per pianoforte (1868); Jeux d' enfants ( 1871), una raccolta di 12 brani per pianoforte a quattro mani (cinque dei quali furono successivamente orchestrati come Petite Suite); e la musica di scena per L'Arlésienne (1872 ) di Alphonse Daudet († 1897).