Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 8 settembre 2017

Comunione con chi e su cosa?

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Il 31 agosto scorso l'arcivescovo di Granada Victor Manuel Fernández ha sospeso dall'insegnamento nell'Accademia Internazionale di Filosofia (di cui peraltro è uno dei fondatori, ma che ora dipende dall'arcidiocesi) il prof. Joseph Seifert, uno dei massimi filosofi cattolici odierni, già membro della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale pure è stato escluso recentemente insieme ad altri illustri 'dissidenti' [qui - qui], tra cui il filosofo tedesco Robert Spaemann, anche lui reo di aver criticato con rispettosa correttezza la controversa Esortazione post-sinodale [qui].
Il prof. Seifert infatti è uno dei numerosi studiosi che hanno espresso perplessità su alcuni passi dell'Amoris Laetitia. Lo ha fatto in un lungo e articolato intervento pubblicato da katholisches.info, in conclusione del quale ha chiesto al papa una rettifica del testo dell'enciclica in linea con gli insegnamenti costanti della Chiesa.

La notizia è stata data dal sito OnePeterFive sottolinenando che, senz'alcuna traccia di misericordia, l'arcivescovo Fernández, nel rimuovere il prof. Seifert, afferma che i suoi saggi confondono i fedeli e pubblicamente annuncia di aver adottato per la propria arcidiocesi le linee guida pastorali dei vescovi della regione di Buenos Aires in Argentina [delle quali, insieme alla corrispondente approvazione papale, parlavamo quiqui] mentre pubblica sul sito diocesano un articolo in difesa di Amoris Laetitia. Le accuse dell'arcivescovo sono gravi e offensive con l'unica motivazione che l'articolo di Seifert «danneggia la comunione della Chiesa, confonde la fede dei fedeli e suscita sfiducia nel successore di Pietro, il che, alla fine, non serve alla verità della fede, ma agli interessi del mondo».

Dal momento che il saggio di Seifert, dopo averne adeguatamente espresse le ragioni, pone solo una domanda al papa, chiedendogli risposta, chi è che danneggia la comunione della Chiesa, che è basata su una verità affermata per 2000 anni, in contraddizione con Amoris Laetitia, e cioè che Dio non può mai volere che gli uomini commettano un atto intrinsecamente malvagio? Invece di danneggiare la comunione della Chiesa, Seifert è d'aiuto fondandosi sulla verità morale che, sola, può garantire la comunione e quindi unire la Chiesa attuale con quella passata e perenne. Tra l'altro egli si basa sugli insegnamenti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e dunque non può neppure essere considerato un «bieco tradizionalista».

Gli stessi 4 Cardinali, nei Dubia [qui] pongono la questione dell’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi (dubium n. 2) e che le buone intenzioni non cambiano mai un atto intrinsecamente cattivo in un atto scusabile o anche buono (dubium n.5). Principi peraltro affermati dalla Veritatis splendor di Giovanni Paolo II.

Sulla questione è intervenuto ieri Roberto De Mattei [qui] rilevando che
L’atteggiamento dell’arcivescovo di Granada si riassume in quel divieto di fare domande, che secondo il filosofo Eric Voegelin, è la caratteristica dei regimi totalitari. Con lo stesso criterio sono stati eliminati dalla Pontificia Accademia per la Vita tutti i cattolici fedeli all’ortodossia della Chiesa, a cominciare dallo stesso Seifert, i docenti più ortodossi vengono espulsi dalle scuole e dalle università cattoliche, i sacerdoti fedeli alla Tradizione vengono trasferiti dalle loro parrocchie e in alcuni casi sospesi a divinis.
Quindi si chiede cosa accadrà ai cardinali se e quando giungerà la loro correctio fraterna aggiungendo che questa logica repressiva, che rifiuta un sano dibattito, apre lo scisma nella Chiesa. 
È  un problema che si ripresenta costantemente. In luogo di adeguate confutazioni, piovono pesanti attacchi ad personam attribuendo, a chi considera arbitraria e disorientante la prassi sganciata dalla dottrina, l'accusa di essere nemici del Papa reiterando l'unico argomento, debolissimo, della «rottura della comunione». Nel miraggio di un'unità velleitaria, che non può essere unità autentica se non è fondata sulla Verità.

Un effetto della nuova ecclesiologia conciliare

La visione Chiesa-comunione è una scoperta del Vaticano II e va a sostituirsi a quella di società perfetta. Tale visione appare oggi dominante, come se fosse più vicina alle assonanze bibliche specificamente neotestamentarie e potesse finalmente sintetizzare alla perfezione tutto il rapporto con Dio fino al concilio non esattamente compreso. Ma il rischio più grande è quello di ricondurre tutto a un’interpretazione puramente psico-sociologica, ai bisogni e alle attese umane.

Lumen Gentium, al n. 22 evidenzia una tensione che, ultimamente, manifesta la difficoltà di «collocare all'interno di una concezione collegiale del ministero episcopale che scaturisce da un'ampia prospettiva storico-salvifica della Chiesa come communio la dottrina del Vaticano I, la quale si distingue per una visione della Chiesa apologetica, giuridica e astorica ed inoltre concentrata sul Papa ».Ecco da dove si enuclea il pregiudizio e il fraintendimento che hanno portato alle due diverse ecclesiologie: Chiesa Società Perfetta versus Chiesa Comunione.
Acquista valore la Chiesa locale, come se l’universalità della Chiesa e tutto il suo mistero pre-conciliare non le appartenesse a pieno titolo.

Nel Vaticano II il concetto di comunione gerarchica era servito «per legare il ministero episcopale alla Chiesa universale o, più concretamente alla comunione con il Papa e il collegio dei vescovi». Tant’è che nel Sinodo dei vescovi dell’ottobre 1969 Paolo VI afferma «perché abbiamo riscoperto la comunione ecclesiale, che al livello apostolico chiamiamo collegialità»; ma si era già all'interno di un ripensamento dell’ecclesiologia secondo la cosiddetta “nuova coscienza comunionale” della Chiesa. Si apre una fase di ricerca ed elaborazione teologica che ancora non perviene, né può pervenire ad acquisizioni ecclesiologiche risolutive.

È mai possibile che nessuno obietti che se la Chiesa — fin dal suo nascere e ad opera del Salvatore — non fosse stata e rimasta innanzitutto “comunionedei Suoi in Lui e nella Verità che li fa liberi, non sarebbe mai stata La Chiesa? E che l’ordine gerarchico, lungi dal creare una visione rigida e statica della realtà, configura un dinamismo che non è alternativo alla comunione, intrinsecamente strutturale ad essa?

Conseguenze nell'oggi della Chiesa

Tornando all'articolo di De Mattei, egli sottolinea che coloro che hanno sollevato e sollevano obiezioni sull’Esortazione pontificia, si richiamano alla dottrina immutabile della Chiesa e non hanno alcuna intenzione di uscire da essa. Se a causa della loro fedeltà al Magistero sono ufficialmente sanzionati, chi li sanziona compie un atto di auto-separazione da questo Magistero.... Accusando il prof. Seifert, i cui articoli sono mossi dall’amore per la Chiesa e soprattutto per la Verità, di rompere l’unità con il Papa, l'arcivescovo manifesta l’esistenza di un magistero di papa Francesco incompatibile con l'insegnamento costante della Chiesa perché favorisce l’adulterio e la dissoluzione della morale.

Pertanto siamo al punto che, nella diocesi di Granada, come in quelle di Malta e dell’Argentina e in tanti altri luoghi della Cristianità, per essere in comunione con papa Francesco bisogna ammettere, almeno in certe occasioni, la liceità dell’adulterio e di altre trasgressioni della legge morale. Ciò significa che, se per essere in comunione con papa Francesco si è costretti ad abbracciare l’errore, chi vuole permanere nella verità di Cristo, è obbligato a prendere le distanze da alcune sue affermazioni. È questo che pubblicamente afferma mons. Fernández, arcivescovo di Granada. Ma, se così è, chi è che si separa e da cosa? (Maria Guarini)
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1. H. Rikhof, Il vaticano II e la "collegialità episcopale", 26

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè il papà non va in Argentina:

... Gli umani sono così, si sa, deboli e peccatori. Ma non sarà che anche il Papa ha qualche responsabilità se la sua figura divide tanto? Se divide l’Argentina e sempre più divide altrove nel mondo? Se anche la coesione della chiesa non gode di buona salute? Se tali sono i suoi amici, se il suo cuore batte a senso unico, se pontifica su tutto, dal clima al fisco, dal lavoro alle migrazioni, dalla povertà allo sviluppo, se benedice gli uni e condanna gli altri, ovvio che divida. Intanto, la ragione per cui non va in Argentina rimane un segreto: di Fatima, o di Pulcinella.

irina ha detto...

"...Quindi si chiede cosa accadrà ai cardinali se e quando giungerà la loro correctio fraterna aggiungendo che questa logica repressiva, che rifiuta un sano dibattito, apre lo scisma nella Chiesa.
È un problema che si ripresenta costantemente..."

Maria, ammiro la tua pacatezza. Siamo davanti ad un problema di MALAFEDE, come ti giri ti giri, per i fondelli sarai preso. Questi non solo mentono, sapendo di mentire, non solo ribaltano il significato delle parole, dei concetti ma, stanno costruendo una storia del Cristianesimo reinterpretata secondo i loro scopi; ne ho avuto recentemente un assaggio, involontario, da un amico allineato nella chiesa, post cristiana,a sua stessa insaputa. Non scendo nei particolari, che non voglio ripetere, ma si stanno passando maldicenze, come fatti reali, su gli stessi Santi.
Maria, questa è propaganda. Che si fa? Non lo so. Cerchiamo di santificare la nostra giornata. Che la Madre di NSGC, di cui oggi ricordiamo la nascita, ci liberi dalla peste della MALAFEDE. Salve, Regina!

Luisa ha detto...

Wolton il sociologo che ha raccolto le confidenze di Bergoglio rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva quel che lo aveva più colpito nel papa ha detto: "la sua intelligenza ...politica"!
Non so se si può condividere quell`impressione ma per certo abbiamo un papa che è, per taluni, per i media di regime, un leader politico, un pacifista (secondo i suoi criteri), anti-imperialista, anti-capitalista, un uomo che detesta le rigidità salvo a non riconoscere le sue che oggi impone alla Chiesa, che detesta i muri salvo a costruirne degli invalicabili per coloro che non apprezza.
Non so se si può parlare di intelligenza e conoscenza quando ad esempio Bergoglio si esprime sull`islam e sull` università al-Azhar, sull`immigrazione, sul riscaldamento climatico e ne dimentico.

Ma io da un papa non aspetto che mi parli del clima, non mi interessa e non penso che sia una priorità che egli abbia un`intelligenza politica, io da un papa come minimo aspetto che mi confermi nella fede e non mi confonda, che sia una guida spirituale, fedele e obbediente alla Parola del Signore, al Suo insegnamento.
Se invece oggi il papa semina volutamente la confusione, se egli ama le zone grigie e detesta le certezze ( salvo le sue), sente il bisogno regolarmente di confidarsi a destra e a manca, bastonando en passant i cattolici fedeli e strizzando l`occhio a chi vuole piacere, se per lui anche l`insegnamento del Signore( in particolare sulla famiglia), se bisogna conservarlo(!), deve adattarsi alle realtà del mondo attuale ( ipse dixit a Wolton), io mi sento obbligata di prendere le distanze, scelgo la fedeltà al Magistero immutabile e non alla dottrina sedicente "dinamica" che altro non è se non l`interpretazione libera e il tradimento della Parola di Cristo.

Anonimo ha detto...

ONU e satelliti son diventati la nuova “santa sede”
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-nuova-santa-sede-si-chiama-onu-20972.htm

Stefano ha detto...

Grazie, Mic. Opportuno l'approfondimento dell'intervento di De Mattei.

Anonimo ha detto...

"La visione Chiesa-comunione è una scoperta del Vaticano II e va a sostituirsi a quella di società perfetta. "

Perchè nessuno ne parla. E non sarebbe il caso di approfondire?

tralcio ha detto...

Leggendo il vangelo è evidente che Satana “creda in Dio”.
Il diavolo è una creatura angelica che prima della ribellione godeva della visione di Dio da una posizione di primaria importanza. Cacciato dal Cielo e precipitato nella materia terrena, come serpente antico, gli resta l’intelligenza angelica con la quale può ingannare le creature, muovendole al dubbio su Dio e al peccato con il quale ci rende suoi schiavi. Il diavolo sa che Dio c’è, sa chi è, conosce la missione del Verbo incarnato.
Il diavolo ha rifiutato l’obbedienza e vuole disordinare il creato, ribellandolo al Creatore, odiando il creato e le creature e invidiando la possibilità che quelle spirituali possano raggiungere la visione beatifica di Dio.
Dialogare con il diavolo è consegnarsi alla sua intelligente astuzia, mentre non crediamo abbastanza alla bontà di Dio e non ci consegniamo a Lui, affidandoci felici di fare la Sua volontà. Dio ci lascia liberi.
Siamo liberi di credere che il diavolo non esista e che non esista l’inferno. Oggi, basta essere presenti ad un funerale “cattolico”, non si crede più al purgatorio e ogni defunto è descritto come un santo… Basta essere presenti a un battesimo “cattolico” per comprendere che al peccato originale non crede nessuno. E basta frequentare una scuola “cattolica” per apprendere che deriviamo dalle scimmie e che il racconto di Genesi è allegorico. Tempo un paio d’anni e anche il matrimonio “cattolico” sarà sfumato in una vaga promessa, trascinando con sé il destino di ogni professione perpetua da parte dei religiosi. Pare già segnata anche la sorte della liturgia “cattolica” e quindi del culto eucaristico nella Santa Messa.
E’ sempre lui, che sapienti romanzieri descrissero all’inizio del XX secolo come l’anticristo, l’uomo che rende culto all’uomo, che idolatra se stesso, ecologista, pacifista, filantropo ed ecumenico… Persino il capo delle FARC (così riportano le cronache) è tutto preso dal culto dell’uomo e in quello confida.
E’ molto sottile il discrimine tra verità e inganno nell’uomo che ha perso lo stupore per l’alterità di Dio. L’uomo che crede al falsario e all’omicida, finisce con il ragionare secondo la morte. L’uomo che crede al superbo, insuperbisce. Per questo non sa più misurarsi con il proprio peccato e si crede già salvo o salvato, persino dicendo di credere a Gesù, uomo saggio, maestro di moralistici inviti al bene comune.
Chi pecca e chi cerca la santità sono entrambi rivolti a Dio. Anche Satana è rivolto a Dio. Ma su Satana Dio ha già detto l’ultima parola. L’uomo è sulla via, basta poco per essere tratti in inganno. Serve lo stupore che viene dall’umiltà e oggi, compleanno della Beata Vergine Maria, serve stupore per festeggiare Lei in questo contesto che è tutto fuorchè umiltà e purezza, ma anzi celebra luci artificiali, cattiveria e presunzione dei "buoni".

Anonimo ha detto...

Il motivo per cui non va in Argentina è molto più prosaico di quello che si potrebbe pensare, a detta dei media di là, il presidente Macrì ha cancellato i fondi per le scholae occurrentes da lui (vdr) fondate e propagandate in ogni parte del mondo, una ripicca insomma....

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

"Se a causa della loro fedeltà al Magistero sono ufficialmente sanzionati, chi li sanziona compie un atto di auto-separazione da questo Magistero...."

Curioso che nessuno mai ha sofferto sanzioni per fare un'ermeneutica della rottura dei testi Conciliare. Il testo dell'AL è stato accolto come se il suo contenuto fosse superiore ai testi Conciliare. Bergoglio inclusive ha datto aí vescovi dell'Argentina la sua interpretazione ufficiale. Cosa che mais abbiamo avuto daí testi Conciliari...

Anonimo ha detto...

Uhm !?
https://www.agi.it/blog-italia/il-papa-pop/cardinale_c_affarra_padre_torres_colombia_che_guevara-2126506/post/2017-09-06/