Nella nostra traduzione da Riposte Catholique nuove riflessioni sul caso delle claustrali di Pontcallec perseguitate da chi predica la fratellanza universale... Ne abbiamo parlato qui.
I predicatori della fratellanza universale: lupi travestiti da agnelli
A proposito di Pontcallec – dove chi è chiamato in causa risponde con comunicati stampa che esplicitano tutto ciò che non possono affrontare direttamente – ma anche delle persecuzioni lanciate da chi predica la fraternità universale [qui - qui], il dottor Labriolle ha scritto un nuovo editoriale nelle colonne di Paix Liturgique :
“Avvicinandosi all'isola delle Sirene, Ulisse chiede ai suoi compagni di mettere della cera nelle orecchie per sfuggire alla seduzione mortale dei canti di queste strane creature. Lui però, su consiglio della maga Circe, si dispensa da questa precauzione perché vuole godere di questi suoni estatici. Ma non pretende di dominarne l'irresistibile effetto, e si fa legare all'albero della sua barca. Sa che la morte, inesorabilmente, attende gli incauti. Hybris abbandona la Sapienza. L'astuto Odisseo è a sangue caldo, ma saggio. Più di Dedalo, e lui stesso più di suo figlio Icaro. Odisseo tornerà a Itaca sano e salvo.
Non è legittimo che molte suore di Pontcallec, poco affascinate dalle languide promesse del tango argentino, si impegnino a continuare nella fedeltà al loro voto unendosi ad altri cenacoli con convinzioni più saldamente ancorate. Una diaspora è già in atto. Altre figlie di padre Berto, più titubanti a fare il grande passo, possono sperare che il silenzio, e le nebbie di Elsinore, le proteggano dall'ira bergogliana, ma ampiamente mostrata urbi et orbi. Pertanto, le tormenta l'evidenziarsi di una situazione ancora carica di ambiguità. È comprensibile. Chi parla di Pontcallec non sa tutto, ma questo lo sa. Un po' di ironia socratica non è contraria alla carità. La ricerca della verità è graduale; nondimeno è cosa bella e buona.
Lo spirito di Fratelli Tutti sancisce l'adozione da parte di Papa Francesco della religione dei Focolari, quella della fraternità universale le cui radici attingono da “Nostra Aetate”, dichiarazione conciliare (1965). Da queste radici il frutto è una Babele apostata, in una parola il caos. La Redenzione deve tutto a Nostro Signore, mentre Babele è la triste impasse dei messianismi pagani, o torna ad esserlo. Ma tutta Babele, viste le sue battute d'arresto, invocherà un'avversità esterna, da sopprimere a tutti i costi. Dal contratto sociale di Rousseau (li costringeremo a essere liberi...) passando per Saint Just (nessuna libertà per i nemici della libertà), il totalitarismo marxista ha incarnato un certo apice nell'oppressione metodica dei cosiddetti nemici di classe, che spesso si ignoravano come tali, e furono sacrificati senza capire perché un futuro radioso e universale giustificasse la loro eliminazione.
È Albert Londres, giornalista geniale, a restituire ai suoi lettori dell'Excelsior (che mira ad essere “qualificato giornale popolare”), i momenti salienti del suo viaggio in URSS (1920). È chiaro: vogliamo la pace con tutti. In sostanza, non siamo nemici di nessuno. Desideriamo, al contrario, diventare amici di tutti. L'idea di qualsiasi tipo di imperialismo è così lontana dalla nostra nuova concezione dei rapporti tra Stati che non capiamo nemmeno più cosa significhi questa parola. Ci hanno fatto la guerra, noi ci siamo difesi. Quando gli stati che ci combattono deporranno le armi, noi deporremo fino al ricordo che eravamo nemici. Cosa stiamo cercando? La felicità della nostra gente. La felicità dei popoli non è mai consistita nel piacere di opprimere altri popoli. Non perseguendo altra conquista se non quella di stabilire, senza frontiere d'interesse, l'armonia tra tutti gli uomini, agiremo, non come i vecchi regimi, opprimendo per possedere, ma liberando per ricevere.
E Londres, interdetto, a commentare: si sarebbe pensato di sentire un altro amico del genere umano pronunciare “Pace in terra agli uomini di buona volontà”. (Nella Russia sovietica, ed. Arlea, Parigi, 20O8). Bene, eccoci qui. Da “Fratelli Tutti” (2020) è caduta la maschera. Dall'assedio romano, una nuova versione del tempo lineare annuncia l'umanità liberata dalle sue catene, e coagulata sotto la tutela di un diabolico ma fraterno demiurgo. Certo, non si può fare una frittata senza rompere le uova, ma il poeta rumeno Panaït Istrati, contemporaneo del citato giornalista francese, annotava da parte sua: “Vedo le uova rotte, ma dov'è la frittata”?
San Matteo avverte i fedeli: “Vengono a voi vestiti di pelle di pecora. Ma dentro sono lupi feroci…”. Devono aprire gli occhi le istituzioni ribelli all'orizzontalità ingenua, e fedeli al rito che certamente glorifica l'Unico Salvatore, e non una qualsiasi folla ubriaca di se stessa. È pazzesco come la confraternita imposta possa rendere aggressivi i suoi promotori. Come proteggersi? Di fronte al caos del mondo, Epicuro ebbe la sua risposta: “Per vivere felicemente, vivi nascosto”. Ma non sapeva che, quando sarebbe venuto il giorno, avrebbe dovuto rendere conto dei suoi talenti al Giusto Giudice di tutti gli uomini.
Le monache di Pontcallec non hanno questa scusa, e farebbero bene a identificare il lupo che le minaccia, attraverso la Fondazione che vuole piegare alla sua mano. Che conservino la speranza, di fronte a chi non ha mai fondato nulla con le proprie mani: Madre Marie Ferréol ha infatti trovato un vescovo fedele e senza inutili timori per accogliere l'esilio del compagno Bergoglio. Ogni giorno ha abbastanza guai dei suoi...
Dott. Philippe de Labriolle, psichiatra ospedaliero onorario
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19 commenti:
# Vengono a voi travestiti da agnelli ma dentro di loro sono lupi feroci"
L'animo suo di lupo feroce, papa Francesco adesso non lo nasconde nemmeno più quando, ad esempio, incoraggia certi peccatori a perseverare nel peccato (quello arcobaleno) mentendo apertamente sul significato della dottrina cattolica.
Infatti, non è vero, come va dicendo, che Dio ci ama come siamo perché Egli stesso rispetterebbe la nostra innata dignità. Ma quale "dignità" può aver mai il peccatore agli occhi di Dio? La dignità non è caratteristica ontologica dell'essere umano, è una qualità che si ha o si perde a seconda del nostro comportamente. Non è il nostro essere, è solo un nostro modo di essere, transeunte a seconda di come viviamo.
IL Signore si è incarnato nel predicatore Gesù di Nazareth per salvarci dal peccato, dall'eterna dannazione, non per ristabilirci nella nostra supposta innata "dignità".
All'inizio del Vangelo di Giovanni, Gesù ha bien spiegato a Nicodemo, dottore della Legge, che se non si diventa "uomini nuovi", grazie ai suoi insegnamenti, non si entra nel Regno dei Cieli, ovvero si va all'Inferno. Quindi: Dio ci ama quando seguendo gli insegnamenti di Cristo sconfiggiamo l'uomo del peccato che è in noi e diventiamo "uomini nuovi".
Tutto il contrario di quello che va dicendo in giro papa Francesco.
E bisogna ripetere che è necessario trovare un meccanismo per deporre questo papa. Aguzzare l'ingegno per trovare formule valide sul piano del diritto ed etico. Continuando a restare passivi, affidandosi solo alle preghiere, si continuerà a non ottenere nulla.
E papa Francesco potrà perseverare nel suo intento che è quello di costruire sui ruderei dell'autentica Chiesa cattolica una Chiesa nuova (ora "sinodale", ieri "dal volto amazzonico", comunque "in uscita", "in ascolto" degli pseudovalori del Secolo, come la volevano i gesuiti fedifraghi alla K. Rahner e CM Martini).
Bisogna uscire dal torpore una buona volta. Prelati di spicco e teologi dovrebbero dare l'esempio in questo senso.
T.
Fabrizio Fabbri
Il problema più grande del nostro tempo sta nel Papa attuale, che è l'incarnazione dell'incertezza, dell'ambiguita' piu' odiosa che rende tutti i cattolici insicuri, disorientati e bloccati, della vigliaccheria più ributtante e sotto sotto del progressismo pseudoumanitario ateo e anticattolico.
Da tempo si sarebbe dovuto in qualche modo sostituirlo per le suddette gravissime negatività, con un Papa normalmente cattolico.
Altro che guerra in ucraina, migrazioni, riscaldamento climatico, transumanesimo...
Qui manca la guida suprema dell'umanità, la voce di Dio, il Vicario di Cristo, il punto di riferimento sicuro!!!
Qui c'è ora un Papa per niente autorevole, assente, che non sa che fare, apre processi, e molto spesso si riduce vergognosamente a ripetere per paura o convinzione le menzogne del mondo politicamente corretto.
Ah come son lontani i tempi di Benedetto XVI, Giovanni Paolo II, e ancor più Pio XII, di certezze divine, in cui la Chiesa era Mater e Magistra annunciando senza paura la dottrina di Cristo all'umanità intera (Onu e Ue e altre religioni comprese )!!!
Anima Christi, sanctifica me
Corpus Christi, salva me
Sanguis Christi, inebria me
Aqua lateris Christi, lava me
Passio Christi, conforta me
O bone Iesu, exaudi me
Intra vulnera tua absconde
Absconde me
Anima Christi, sanctifica me
Corpus Christi, salva me
Sanguis Christi, inebria me
Aqua lateris Christi, lava me
Ne permittas a te me separari
Ab hoste maligno defende me
In hora mortis meae voca me
Voca me
Anima Christi, sanctifica me
Corpus Christi, salva me
Sanguis Christi, inebria me
Aqua lateris Christi, lava me
Et iube me venire ad te
Ut cum Sanctis tuis laudem te
In infinita saecula saeculorum
Amen
Se posso fare un paragone storico, Mussolini fu sfiduciato dal Gran Consiglio, cioè dai vertici del regime. Il re poi lo fece arrestare e formò il nuovo governo, che trattava la resa. Non fu tutto ben fatto, ma in un certo senso fu secondo legge. Francesco dovrebbe essere sfiduciato dai cardinali elettori. Non succederà.
Leggere la Bolla di Paolo IV intitolata 'Cum ex apostolatus officio'!
# Il colpo di Stato del 25 luglio 1943 fu "secondo legge"? Varrebbe come esempio? No
Forse fu secondo la ragion di Stato, come intesa dal Re e da Badoglio, ma non fu certo "secondo legge".
Mussolini fu sfiducaito dal Gran Consiglio del Fascismo, organo che aveva rilievo costituzionale anche se il suo parere era solo consultivo.
La causa era l'andamento della guerra, con l'occupazione straniera e la disfatta ormai dietro l'angolo. Alla fine della drammatica discussione, a notte fonda, Mussolini disse a coloro che l'avevano sfiduciato: "Signori, avete aperto la crisi del regime".
Avrebbe potuto non andare dal Re il pomeriggio del giorno dopo, pare la moglie l'avesse sconsigliato. Alla mattina disse all'ambasciatore giapponese che intendeva aprire con Hitler la questione della continuazione della guerra da parte italiana.
Comunque, M. si recò correttamente a rimettere il suo mandato al Re. Infatti, il Re glielo aveva concesso, come capo del governo, vent'anni e nove mesi prima. Forse con sorpresa di Mussolini, il Re accettò le sue dimissioni. Chi altro se non MUssolini avrebbe potuto negoziare con i tedeschi una leale e onorevole uscita dalla guerra? Forse non l'avrebbe ottenuta, ma almeno avremmo salvato la faccia e non ci sarebbe stata la guerra civile.
Dopo di che il Re fece a tradimento arrestare Mussolini. Questo fu un colpo di Stato, una misura illegale. Rientrava nei poteri di un Re costituzionale? Poi nominò Badoglio capo del governo. Secondo lo Statuto, dov'era la legittimità di tale governo? Badoglio soppresse subito il partito fascista (perfettamente armato ed inquadrato, che si era messo a disposizione nel supremo interesse della Patria in estremo pericolo) e la Camera dei fasci e delle corporazioni. Restava però il Senato, di nomina regia, che avrebbe potuto legittimare la nomina di BAdoglio (è stato notato). Anzi, avrebbe dovuto, per la regolarità costituzionale. Ma il Re non lo convocò.
Dunque: illegalità su tutti i fronti. Un governo del puro esecutivo, consiglio privato del Principe, come ai tempi dell'assolutismo.
Pazienza, se il duo Vittorio Em/Badoglio fosse riuscito a far uscire l'Italia dalla guerra in modo dignitoso e onorevole. La situazione era indubbiamente molto difficile, però i due attori fecero le cose nel modo peggiore possibile, paralizzati dalla paura dei tedeschi. L'esercito italiano era ormai esaurito ma ancora in grado di battersi per qualche tempo se non altro per la difesa del territorio, se opportunamente guidato. Invece la resa incondizionata fu condotta in modo così vile e incompetente, che quest'esercito fu colto completamente di sorpresa dall'armistizio (resa), e neanche sei ore dopo, all'alba del 9 sett., si vide piombare addosso i tedeschi inferociti (i quali si preparavano ad occuparci sin dal 25 luglio, dalla caduta di Mussolini).
L'esempio della caduta del fascismo non è un buon esempio.
Bisogna fare le cose lealmente, all'aperto. Qualche prelato di rilievo dovrebbe porre in modo argomentato la questione della deposizione del Papa eretico, fatto un preciso elenco delle eresie professate dal presentemente regnante.
Questo prelato potrebbe essere mons. Attanasio Schneider.
T.
# La Bolla di Paolo IV
Me la devo rileggere con calma. Ma non so se può fare al caso nostro.
Infatti, si preoccupata soprattutto, mi pare, di affermare che un cardinale che abbia professato eresie non può essere validamente eletto Papa. La lotta contro i protestanti erano in pieno sviluppo. l'eresia era penetrata anche nella Gerarchia cattolica. Bisognava impedire che un eretico venisse eletto Papa. Questa la sua ratio.
Ma oggi abbiamo a che fare con un problema diverso: giudicare per eresia manifesta un papa in carica. Chi può farlo?
Eresia manifesta: S. Paolo nella Lettera ai Galati scrive che se anche un Angelo insegnasse una dottrina diversa da questa, che vi ho insegnato io divinamente ispirato, sia anatema. Ora, papa Francesco insegna da anni dottrine diverse ed opposte a quelle facenti parte del Deposito.
A mio avviso, c'è un ostacolo preliminare ad ogni discorso di questo tipo: il principio che il papa non può esser mai giudicato da nessuno, anche se devia dalla fede. Che potesse esserlo, se devia, era principio accettato prima del Codice di diritto canonico (1917). Il Codice non lo ha accolto questo antico principio. Pertanto, è prevalsa un'impostazione di tipo positivistico: non risultando dalla norma posta dall'autorità legittima, tale principio deve ritenersi escluso dal diritto canonico stesso.
Quest'impostazione non è a mio avviso accettabile. Va contro lo spirito del diritto canonico, che è pur sempre guidato dal principio del "Salus animarum suprema lex [Ecclesiae] esto". L'ho riportato parafrasando un'antica massima del diritto pubblico romano.
Si può ammettere che un eretico manifesto, in quello che dice e fa, possa restare sul trono di Pietro? E la salvezza delle anime, allora?
Non si può ammettere, evidentemente. O l'eretico abiura i suoi errori o abdica o deve esser cacciato.
Il sensus fidei e la recta ratio non possono che concordare su ciò. Non importa che il principio del processo ad un papa eretico non sia codificato: lo si deve ammettere come principio generale dell'ordinamento canonico. Altrimenti, tale ordinamento risulterebbe anomalo, in quanto ordinamento giuridico: non conterrebbe alcuna norma capace di sanare un vulnus in radice quale quello rappresentato da un papa eretico, ossia agente in contraddizione costante con l'ordinamento stesso.
La liceità del giudizio di un papa manifestamente eretico dovrebbe quindi costituire il primo argomento da proporre al dibattito. Si tratta della pietra d'inciampo iniziale.
T.
Riflessione notturna : la storia e la Provvidenza che guarda in silenzio.
La crisi della Chiesa è talmente grave e profonda che aumentano coloro i quali, nei loro commenti, affermano poter esser essa risolta solo con un intervento divino, per il quale pregano ogni giorno. Tale posizione è perfettamente comprensibile.
Ma questo è il modo d'agire usuale della Provvidenza? Guardando alla storia non sembrerebbe. Al contrario, essa sembra lasciare che i processi storici si incancreniscano sino al loro sbocco finale, che spesso è quello della devastazione più completa.
Si legge spesso che Pio XII, pur non avendo fatto la consacrazione della Russia come richiesta dalla Madonna a Fatima, ha fatto quella del mondo al Cuore Immacolato di Maria. E questo sarebbe servito ad abbreviare la II gm, almeno a questo.
Però, che la II gm sia stata "abbreviata" per intervento divino, non vedo come si possa dirlo - a meno che non si ritenga accettabile l'abbreviazione rappresentata dalle due bombe atomiche sganciate dagli americani sui civili giapponesi.
In realtà la II gm devastò sino in fondo e in tutti i modi i Paesi che erano considerati gli aggressori, Germania, Italia, Giappone e produsse enormi danni in molti altri. Che cosa sarebbe stato risparmiato, che cosa abbreviato?
Onestamente, non riesco a vederlo. Ci vorrebbe un esempio concreto.
Nella crisi tremenda della Chiesa, che dura visibilmente dal Concilio, da circa 60 anni, non si vedono abbreviazioni, scatti verso il ritorno all'ortodossia: c'è una lenta ripresa del culto tradizionale, da parte di una esigua minoranza. E questo è già qualcosa. (Vado sempre alla Messa Ordo Vetus: una quarantina stabile di fedeli in una chiesa che potrebbe contenerne 400). Ma la milizia di coloro che dovrebbero pubblicamente contestare la decadenza dominante, con gli opportuni argomenti, è ancora in formazione, dopo tanti anni. O no?
Forse anche per questo il Signore non interviene, con improvvise conversioni, chi lo sa. Non vede un esercito pronto a combattere per Lui, ben schierato a battaglia.
ar
«È proprio dell’uomo vecchio amare il mondo presente e desiderare ardentemente le cose che passano, avere pensieri superbi, essere impazienti, pensare con disprezzo al prossimo ferito, non dare i propri beni ai bisognosi e cercare quelli degli altri per accumularli, non amare nessuno per amore di Dio, ricambiare odio con odio e godere dei mali del prossimo. Tutto ciò è tipico dell’uomo vecchio e proviene da una radice infetta. Chi, invece, ha superato queste cose e ha aperto il suo animo ai precetto del Signore merita le parole: “Le cose vecchie sono passate, tutto ridiventa nuovo” (2Cor 5,17) […]
Disprezzare il mondo presente, non amare le cose che passano, prostrarsi umilmente davanti a Dio e al prossimo nel profondo del cuore, mantenere la pazienza davanti agli insulti e scacciare così ogni risentimento dal cuore, distribuire i propri beni ai poveri, non desiderare quelli degli altri, amare l’amico di Dio e per amore di Dio amare anche i nemici, piangere per le pene del prossimo e non gioire per la morte del nemico, tutto questo è essere nuova creatura. Come dice il medesimo maestro: “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura: le cose vecchie sono passate, ecco tutto ridiventa nuovo” (2Cor 5,17)»
(san Gregorio Magno, Omelie sul profeta Ezechiele, I, 7.10)
Dalla parte finale della "preghiera infuocata":
"27. Non vedete, o Signore, Dio degli eserciti, i capitani che formano compagnie al completo, i generali che fanno armate numerose, i naviganti che armanto flotte intere, i mercanti che s'addensano in gran numero nei mercati e nelle fiere? Quanto ladroni, empi, ubriaconi e libertini si uniscono in massa contro di voi tutti i giorni, e come facilmente, come prontamente: un fischio di richiamo, il rullo di un tamburo, un'arma spuntata appena mostrata, la promessa d'un ramo secco d'alloro, l'offerta di un pezzo di terra gialla o bianca...in tre parole, un'illusione d'onore, un interesse da niente, l'immagine d'un volgare piacere da bestia, valgono a riunire in un attimo i ladri, ad ammassare i soldati, a formare i battaglioni, a radunare i mercanti, a riempire le case e le piazze e a coprire la terra e il mare di una moltitudine innumerevole di reprobi, i quali, per quanto divisi tra loro o dalla distanza dei luoghi o dalla differenza dell'indole, o dal loro stesso interesse, si uniscono tutti insieme fino alla morte per farvi guerra sotto la bandiera e la guida del demonio.
28. E voi, grande Iddio? Benché vi sia tanta gloria, e dolcezza, e profitto nel servirvi, non ci sarà nessuno che sposi la vostra causa? Nessun soldato che si ponga sotto le vostre bandiere? Nessun san Michele che per lo zelo della vostra gloria blazi in mezzo ai fratelli a gridare: Quis ut Deus [Mika-el]? Ah, lasciate che sia io, allora, a gridare dappertutto: al fuoco, al fuoco, al fuoco! Aiuto, aiuto, aiuto! Al fuoco nella casa di Dio, al fuoco nelle anime, al fuoco fin nel santuario! Aiuto, il nostro fratello viene assassinato; aiuto, si stanno scannando i nostri figli; aiuto, il nostro buon padre è pugnalato!"
(Preghiere, Canti, Esercizi spirituali di S. Ignazio di Loyola, ad uso interno della Fr. Sac. San Pio X, Editr. Ichthys, 2008, pp.283-4).
L'intervento di T. in merito al problema del Papa eretico mi pare pertinente e da approfondire (per chi ne ha la competenza), vista la drammatica situazione della Chiesa.
Gz
Non è "anomalo" l'ordinamento giuridico non contemplando il rimedio per il"vulnus" di un papa eretico, nel senso che insegni pubblicamente eresie( gli antichi teologi dibattevano sulla ipotesi, per altro di scuola, di eresia non pubblica, ma relegata a dottrina privata) Semplicemente, tale vulnus non può esistere , e infatti mai si è verificato nella storia della Chiesa.
Quando l'impostore verrà accompagnato alla porta sarà sempre troppo tardi, grazie soprattutto alla viltà di tutta la gerarchia che lo circonda. Non si può vedere e tacere, mentre il piccolo parroco di periferia viene colpito e torturato per aver gridato la verità.
# Tale vulnus non si è mai verificato nella storia della Chiesa?
Affermarlo, significa ignorare la storia della Chiesa o voler deliberatamente nascondere la testa nella sabbia.
In ogni caso, il principio che un papa eventualmente eretico debba esser giudicato, se non abiura la sua eresia, va affermato e mantenuto.
Anche se il caso non dovesse mai verificarsi. Lo richiede la ratio stessa della nostra fede.
Ricordarsi di quando Nostro Signore gridò a Pietro "Vade retro, Satana!". Pietro, ragionando in modo solo umano, gli prospettava una concezione umanitaria, ragionevole, solo terrena della Sua missione.
Per il momento dobbiamo contarci e muoverci senza dare troppo nell occhio. Teniamo presente che oggi come oggi siamo divisi e Dio solo sa quanti gruppi e sotto gruppi religiosi e politici sono presenti nella sola Italia, senza contare quelli che non si fidano più di nessuno religioso o politico che sia. Quindi allertati, ben e sempre meglio informati, ma non facciamoci seppellire da grandinate anomale!!!
Non pensavo di fare una discussione sulla caduta di Mussolini. Ma facevo un esempio storico, come a me piace fare, se vogliamo terra terra. Ebbene, nemmeno un tentativo così sarà fatto nel caso del Papa.
Scusi, ma quando ed a opera di chi si è verificato il "vulnus"?
Chi è l'eretico?
"Hereticus est qui falsas vel novas opiniones gignit vel sequitur"
(Graziano, Decr. 24, quaestio 3)
Fatelo voi l'elenco delle ambiguità e delle eresie ("falsas vel novas") penetrate nel magistero dell'attuale Chiesa, dal Vaticano II incluso.
Non sarebbe tanto corto, l'elenco.
Chi vuol continuare a far finta di cadere dalle nuvole, dovrebbe avere il buon gusto di non partecipare a questa discussione (sempre che non sia il solito troll).
Il particolare della caduta di Mussolini andava sia pur brevemente illustrato per poter dimostrare la non applicabilità dell'esempio al nostro caso.
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