Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 17 agosto 2024

La Messa non è una preghiera, né alcunché di recitato, ma un Atto Divino

Non perdiamo occasione per ricordare e meditare l'immenso sacro e solenne fulcro della nostra fede. Per rinnovare la nostra gratitudine e la nostra offerta.

La Messa non è una preghiera, 
né alcunché di recitato, ma un Atto Divino

Non c'è sulla terra niente di più solenne del terribile momento della Consacrazione, perché la Messa non è una preghiera, né un inno, né alcunché di recitato, bensì un Atto Divino con cui veniamo a contatto in un determinato momento (...)
Noi siamo sull'altare sotto l'apparenza del pane e del vino, entrambi rappresentano i Cristiani che intendono soffrire con Cristo, per poter anche essi regnare con Lui.
Quando la Consacrazione della Messa ci avvicina a Gesù Nostro Signore, è come se Egli ci dicesse:
"Tu, Maria; tu, Giovanni; tu, Pietro; tu, Andrea; voi, tutti voi; dateMi il vostro corpo, dateMi il vostro sangue. DateMi tutto di voi! Io non posso soffrire più. Sono passato attraverso la Mia Croce, ho vissuto le sofferenze del Mio Corpo Fisico, ma non ho vissuto le sofferenze di cui ha bisogno il Mio Corpo Mistico, la Chiesa di cui voi fate parte. La Messa è il momento in cui ciascuno di voi può adempiere alla lettera il Mio invito: prendete la vostra croce e seguiteMi"
Sulla Croce il Nostro Signore Benedetto guardava a voi, sperando che, un giorno, Gli avreste dato voi stessi nel momento della Consacrazione: oggi, nella Messa, tale speranza, da Gesù concepita nei vostri confronti, si traduce in realtà. Quando partecipate alla Messa, Egli si aspetta il dono effettivo del vostro essere. (...)
Il Sacrificio del Calvario di Cristo si ripete sui nostri altari durante la Messa. Ma, come abbiamo detto, Cristo non è da solo sui nostri altari: con Lui ci siamo anche noi.
Questo è il fine della vita! Redimerci unitamente a Cristo, applicando i Suoi Meriti alle nostre anime, assimilandoci a Lui in ogni cosa, perfino nella Sua Morte sulla Croce. Egli visse la Sua Consacrazione sulla Croce così che noi potessimo vivere la nostra nella Messa.
(Fulton J. Sheen, da "Il Calvario e la Messa")

15 commenti:

tralcio ha detto...

In Dio, che è eterno, il tempo svanisce. La creatura esiste nel tempo, ma l’uomo è una creatura fatta per l’eternita’ .
Esistono creature solo spirituali, alcune eternamente in Dio e altre eternamente separate dopo essersi ribellate. Il Divisore separa dal Tutto di Dio.
Il peccato umano ha consegnato l’umanità all’esperienza del tempo, nella separazione.
La storia descrive il tempo dell’esilio umano dall’eternita’ di Dio in cui il principe del mondo tenta l’uomo al peccato e il peccato semina morte.
Nel tempo l’eterno si rivela, punteggiando la storia con la Grazia provvidenze.
Alla pienezza dei tempi è avvenuta l’incarnazione di Dio! Siamo in cammino verso la parusia di Cristo è nei sacramenti il Signore agisce congiungendo la Sua eternità al nostro vivere storico.
Il Battesimo introduce al mistero della fede che salva da un inevitabile naufragio nei marosi storici, inseguendo le rotte di un progresso creaturale che ammalia con gli inganni del seduttore, eternamente separato da Dio, perciò in definitiva annichilente.
Dio vuole superare la separazione provocata dal peccato e nella sua misericordia ci dà in Cristo il sacramento del perdono se confessiamo i peccati pentendocene e determinati a non ricascarci.
Battesimo e penitenza sono sacramenti dei morti, per ridare vita spirituale, quindi eternità.
A Cristo incarnato è costato il sacrificio crocefisso: questo è celebrato in ogni santa Messa nel Sacramento Eucaristico.
Eternità quotidiana che trasforma il frutto della fatica umana nell’eternità divina e ce ne nutre, per darci la stessa vita divina!
Un mistero che illumina il dolore della storia e oltrepassa la morte.
È la forza dell’amore, superiore al tempo: il per sempre del sacerdote ordinato i degli sposi cristiani.
La vita della Grazia che è pienezza in Maria Santissima è vale anche per noi se riceviamo lo Spirito Sanro ed i suoi dintorni, per combattere la buona battaglia da soldati di Cristo, unti per far fronte al nemico quando la prova è più dura, ma senza paura. Questo è stare sul Calvario, nel sacrificio salvifico di Cristo, corredimendo… ci si protende nell’eternita’ dove l’incorruttibile Signora di tutti i popoli è Regina nella gloria di Dio, con gli angeli e i santi.


Anonimo ha detto...


Non c'è sulla terra niente di più solenne del terribile momento della Consacrazione, perché la Messa non è una preghiera, né un inno, né alcunché di recitato, bensì un Atto Divino con cui veniamo a contatto in un determinato momento (...)

Magnifico! Niente di piu' tremendamente terribilmente stupendo..del S.Sacrificio della Messa! E questo l'anima lo percepisce specialmente in special modo quando deve solo assistere a bocca aperta a cio' che accadra' di lì a poco sull'altare; specialmente in specialmodo quando entrando in quella data Chiesa si trova , così come mi sono trovata io, ad assistere a sei (sei) Sacerdoti in cui ognuno offriva all'Eterno Padre il proprio (di Gesu' Maesta' Infinita) Santo Sacrificio sul proprio altare (in questo caso sei altari laterali ancora in uso in quella Chiesa ). Quanto Preziosissimo Sangue offerto all'Eterno in riparazione dei peccati dell'umanita'...! Ed io ? Signore, abbi pieta' di me peccatore che ancora ti flagello con peccati di parola, di pensiero, di azione !

Anonimo ha detto...

Sacerdoti, io non sono un prete, e non sono
stato mai degno di poterlo diventare.
Come fate a vivere dopo aver celebrato la Messa?
Ogni giorno avete il figlio di Dio nelle vostre mani.
Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha.

Con la vostra bocca voi trasformate la sostanza del pane in quella del Corpo di Cristo; voi obbligate il Figlio di Dio a scendere sull’altare.

Siete grandi. Siete creature immense.
Le più potenti che possano esistere.
Sacerdoti, ve ne scongiuriamo, siate Santi!
Se siete santi voi, noi siamo salvi.
Se non siete santi voi, noi siamo perduti.
Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’altare.

A costruire opere, fabbricati. giornali siamo capaci noi. State accanto all’altare.
Andate a tenere compagnia al Signore.

Preghiera e Tabernacolo. Tabernacolo e Preghiera. Abbiamo bisogno di quello.

Nostro Signore è solo, è abbandonato.
Le Chiese si riempiono soltanto per la Messa. Cosa stupenda.
Ma Gesù ci sta 24 ore su 24 e chiama le anime, chiama “Te” Sacerdote, chiama noi.
“Tienimi compagnia, dimmi una parola.
Dammi un sorriso, ricordati che ti amo”

(Enrico Medi, servo di Dio)

Anonimo ha detto...

L'immensita' del Santo Sacrificio della Messa lo puo' intendere pienamente con tutto il cuore con tutta l'anima con tutte le sue forze soltanto colui che (parlo dell'umile operaio Ministro della Vigna del Signore) :
"Nella solitudine e nel silenzio, lontano dal frastuono del frenetico mondo moderno, e' con l’orecchio teso all’ascolto della divina Parola, "
"Chi ha ricevuto la grazia di una fede viva e vi ha corrisposto mediante l’impegno di una costante mortificazione e vigilanza non passa più per le vie della sua vita di prima. Chi ha conosciuto Dio in modo intimo nella preghiera e fecondo nella carità viene avvertito dal Cielo, come i Magi, di non tornare da Erode, ossia di dimenticare lui e le sue subdole richieste; " (Copiato da due incipit di articoli di Don Elìa).

E' tutto prevalentemente lì!
E da lì scaturisce l'offerta all'Infinito Amore : primizie come Abele, o seconde scelte come faceva Caino. Lui non offriva a Dio tutte le primizie come faceva Abele,
non dava a Dio tutto, non era un cuore dato totalmente a Dio, era
il cuore di colui che dà a Dio qualcosa ..e nulla piu' e quando vede qualcuno
che dà veramente tutto, che veramente ama il Signore con
sincerità, ovviamente, il male che si porta dentro viene fuori.

Aloisius ha detto...

Invece, secondo codesto "capo spirituale" di CL che si dice cristiano, peraltro in linea con l'alto clero gesuitico attuale, una "secolarizzazione" della Chiesa cattolica che prevalga sul Rito, sulla dottrina cristiana e sulla morale cristiana - e quindi un clericalismo che prevalga sulla soprannaturalità di Gesù Eucarestia, su ciò che ha detto e su ciò che ha fatto, e su ciò che è stata la Chiesa cattolica nei millenni precedenti - la renderebbe "in grado di parlare al mondo contemporaneo".

Dunque vuole quella Chiesa cattolica che proclama una verità tra i "tanti semi di verità", ridotta a movimento secolare tra i tanti, che usa il linguaggio secolare corrente che è sempre piaciuta a tutti i nemici della Chiesa cattolica, in particolare ai marxisti, sia quelli rossi che quelli attuali.

In sostanza, il Gesù secolarizzato che coincide perfettamente con quello che si aspettava Giuda l'iscariota, che lo tradì quando scopri' che il Signore non era come lui voleva che fosse.

E che si suicidò perché mandò a morte un semplice uomo innocente, non il Figlio di Dio che, se si fosse pentito ai piedi della Croce, avrebbe potuto perdonarlo e farlo entrare in Regno dei Cieli, in cui Giuda non credeva.

Come non ci credono più, evidentemente, sia Carron che buona parte del clero che attualmente guida la Chiesa.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/16/julian-carron-teologo-di-cl-in-un-trialogo-sulla-fede-la-chiesa-non-deve-temere-la-liberta/7648846/

Anonimo ha detto...

Se si ricordasse che il Cristo è il solo Sacerdote ( come tutti i sub-apostolici ed apologisti attestavano raccordandosi alla sua sola mediazione, tant'è che rifiutavano il termine sacerdote per sè ) non si avrebbe problema alcuno con il comprendere che la medesima esacerbazione dell'agire in persona Christi come l'agire in persona ecclesiae sono due facce della stessa medaglia tanto quanto il sacrificio ed il banchetto.
Però conviene lasciare il popolo diviso in fazioni con due riti artefatti: quello del 62 manipolato, quello del 69, inventato.

Davide Troiano

Anonimo ha detto...

La preghiera della consacrazione del vino nella Santa Messa in polacco: "za was i za wielu", vale a dire "per voi e per molti", non "per tutti". A quanto pare, quella polacca è l'unica o una delle pochissime Conferenze episcopali che hanno obbedito alla richiesta di papa Benedetto nel 2008. Che poi questa è la traduzione giusta di "pro multis". Sul fatto poi che in ogni Paese la traduzione dica cose diverse (non è questo l'unico caso) per la stessa Santa Messa stendiamo un pietosissimo velo di silenzio.

Anonimo ha detto...

L'utilità della messa nell'ora della morte

"Nell'ora della morte, le messe a cui hai assistito saranno la tua più grande consolazione.

Uno dei fini della Santa Messa è ottenere per te il perdono dei tuoi peccati. In ogni Messa puoi ridurre la pena temporale dovuta ai tuoi peccati, pena che sarà diminuita in proporzione al tuo fervore.

Guardando con devozione la Santa Messa, rendi il massimo degli onori alla Santa Umanità di Gesù Cristo. Ha pietà di molte delle tue negligenze e omissioni. Perdona te stesso i peccati veniali non confessati, dei quali però ti penti; preservati da molti pericoli e disgrazie che ti abbatterebbero.
Diminuisci l'impero di Satana su te stesso
Soffraga le anime del Purgatorio nel migliore dei modi.

Una sola Messa a cui avrai assistito in vita, sarà più salutare di tante a cui gli altri guarderanno dopo la morte per te. La benedizione che dal Sacerdote ricevi nella Santa Messa sarà ratificata in Cielo. "
+ Sant'Agostino

Anonimo ha detto...

Perché, illo tempore, quando hanno sentito “l’urgenza” di modificare la Santa Messa, non hanno optato diligentemente per affiancare la versione di Bugnini e compari eretici (invitati per dare un pregiato contributo e creare il novello rito) a quella diffusa in tutto il mondo?
Non hanno scientemente voluto che coesistessero?
Ma che strano, eppure questi solerti vescovi potevano, nella peggiore delle ipotesi, “concederne” almeno una in rito Romano Antico per diocesi. Tanto, se è così anacronistica, incomprensibile e “sbagliata” sarebbero stati proprio i fedeli - i mitici cristiani Adulti - a decretarne la vera Fine, disertandola... giusto?
E invece no!
Non ci hanno fatto scegliere proprio per niente!
La verità?
Mi limito a portare un dato recente.
Ovunque, dopo il Motu Proprio di Benedetto XVI, ne abbiano “misericordiosamente permessa” almeno una, poi, si sono spaventati perché gremita di persone che la preferivano a quella montiniana.
Volete un dato? Nella grande diocesi di Bergamo, raccontava qualche anno fa Alessandro Gnocchi, ci furono 4 vocazioni: 2 provennero dall’unica chiesa in cui si celebra “in latino” (Santa Maria della Neve) e 2 dal resto delle parrocchie dove si celebra “in italiano”: quasi 400 chiese!
Devo aggiungere altro?
RB

Anonimo ha detto...

L’Eucaristia è il cibo della nostra anima, ma il potere di assimilazione qui appartiene a Cristo ed è lui che, nutrendoci, ci unisce e ci incorpora alla sua vita. Non è Cristo a essere trasformato in noi, come il cibo che mangiamo; siamo noi a essere incorporati a lui. Con Giovanni Battista diciamo: «Lui deve crescere; io, invece, diminuire». Il momento della Comunione è quella speciale intimità riservata ai veri amanti... Egli ci chiede soltanto di purificare la nostra coscienza dal peccato e venire a lui pronti a ricevere ciò che Egli vuole donarci, poiché sa di cosa abbiamo bisogno.

Venerabile Fulton J Sheen

Anonimo ha detto...

«Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,53­-54)

Anonimo ha detto...

ECCE PANIS ANGELORUM
FACTUS CIBUS VIATORUM
VERE PANIS FILIORUM
NON MITTENDUS CANIBUS

Anonimo ha detto...

Vorrei non aver letto la notizia, ma ve la passo così com'è, in quel di Urbino, un sacerdote ha affisso questo manifesto : Messa domenicale ore 19.15 dopo di che apericena e spritz offerti a tutti dopo le polemiche si è giustificato dicendo che era rivolta ai giovani. Non commento, la news lo fa da sola.

Anonimo ha detto...

Sheen scriva così:

"...il potere di assimilazione appartendo al Cristo ci unisce ed accresce alla sua vita ( incorporati fummo al baptisma crismato ). Non è Cristo a essere trasformato in noi...siamo noi a crescere e svilluparci in lui. Con Giovanni Battista si affermi: «Lui deve progredire; io, invece, diminuire». Il momento della Comunione è quella speciale intimità riservata ai reali amanti... Egli ci chiede soltanto di purificare la nostra coscienza dal dolo peccaminoso e giungere a lui pronti a ricevere ciò che Egli vuole renderci, giacché sa di cosa abbiamo bisogno"

Anonimo ha detto...

“Dinanzi a Gesù eucaristico ritrovo tutti i membri della società, dal primo all’ultimo, dal più potente al più povero, dal più santo al più disgraziato. Tutti, anche me stesso. Ma per me questa società è la Chiesa Cattolica.
Tu diventerai un alienato, se crederai di trovare una società santa, lontano da Gesù e fuori della Chiesa”».
Padre Pio