Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 12 agosto 2024

La grana messa in latino sul "papabile" Parolin

Precedenti qui - qui. Qui l'indice degli articoli sulla vexata quaestio della Messa antica.
FUMATA BIANCA 
La grana messa in latino sul "papabile" Parolin
Il Segretario di Stato è il favorito per la futura successione di Francesco. Convince il suo profilo moderato, ma il divieto del rito antico può diventare un boomerang
I PUNTI CHIAVE
Se dopo il prossimo conclave ad affacciarsi vestito di bianco dalla loggia centrale della basilica di San Pietro dovesse essere il cardinale Pietro Parolin, nessuno si stupirebbe. Sebbene la salute di Francesco non dia particolari preoccupazioni come lo scorso anno, in Vaticano è impossibile fermare il toto-nomi per chi, un giorno, verrà dopo di lui. E il Segretario di Stato è il grande favorito, forte del profilo moderato che ha cercato in tutti i modi di darsi in questi undici anni a Palazzo Apostolico.

La rivincita della diplomazia
L'approdo di Parolin alla guida della Segreteria di Stato nel 2013 era stato salutato positivamente dalle feluche della Santa Sede, ansiose di una "rivincita" dopo il pontificato di Benedetto XVI che, rompendo una tradizione consolidata, aveva nominato in quel ruolo il salesiano Tarcisio Bertone. Il presule di Schiavon, peraltro, era stato una delle "vittime" - insieme a monsignor Gabriele Caccia - di quel cambio di guardia a Palazzo Apostolico, allontanato dalla Curia nel 2009 con il più classico dei promoveatur ut amoveatur: consacrato vescovo e mandato in Venezuela come nunzio apostolico. Il pontificato ratzingeriano, per l'ostilità di Bertone, non era stato un periodo fortunato per Parolin, fino ad allora enfant prodige della diplomazia vaticana e giovane sottosegretario vaticano ai rapporti con gli Stati. In questa veste, l'attuale Segretario di Stato fu incaricato di ruoli delicati come l'interlocuzione sulla guerra in Iraq con il sottosegretario agli esteri russo, Aleksej Meskov, la guida della delegazione della Santa Sede nella ripresa della commissione bilaterale con Israele, una missione in Cina. Compiti e relazioni tornate molto utili in questi ultimi undici anni. 
Nella conferenza stampa del sofferto passaggio di consegne tra Sodano e Bertone nel 2006, fu proprio Parolin a dare voce, con linguaggio curiale, all'insofferenza della diplomazia vaticana per la mancata nomina di un diplomatico alla guida della Terza Loggia. "Benché si registri la novità che sia il Santo Padre, sia il nuovo Segretario di Stato cardinal Bertone non siano di diretta provenienza diplomatica, ciò non dovrebbe comportare cambiamenti", osservò il giovane presule che si era fatto conoscere in Curia nella stagione di Angelo Sodano. Il suo ritorno a Roma, proprio al posto di Bertone, è stato un segnale di attenzione da parte di Francesco nei confronti della scuola diplomatica della Santa Sede. Pur essendo caratterialmente poco diplomatico, il Papa argentino ha dimostrato di avere in considerazione questa componente importante della Chiesa ed ha premiato diversi nunzi con il cardinalato. Scelte che potrebbero tornare utili a Parolin in un prossimo conclave.

Moderato ma non troppo
Non sono molti quelli che possono vantare di essere "sopravvissuti" in posizioni di vertice durante tutti gli undici anni di pontificato bergogliano. Parolin è però l'eccezione che conferma la regola. Pur non essendo considerato parte del cerchio magico di Santa Marta, il presule veneto è rimasto saldo al suo posto. Da trait d'union di due pontificati diversi come l'attuale e quello di Giovanni Paolo II, il Segretario di Stato è diventato spesso destinatario degli sfoghi del vecchio mondo curiale sempre più incompreso negli anni di Francesco. In questo il cardinale veneto è stato bravo da un lato a dispensare comprensione agli interlocutori delusi, dall'altra a non lasciarsi sfuggire mezza parola equivocabile contro un Papa notoriamente fumantino. Il rapporto con Francesco è stato caratterizzato da alti e bassi: prima della pandemia, ad esempio, circolavano voci in Vaticano secondo cui Bergoglio si sarebbe lamentato in privato del fatto che il suo Segretario di Stato avrebbe preferito essere mandato a guidare un'arcidiocesi molto importante vicino casa per aggiungere quell'esperienza pastorale che manca nel suo curriculum di papabile. 
Tuttavia, negli anni successivi il Papa non ha mancato di esprimere pubblicamente il suo apprezzamento per il lavoro del suo numero due. Inoltre, un Pontefice così attento ai discorsi sulla sua successione al punto da scherzare e pronosticare l'elezione di un Giovanni XXIV, non ignora certamente che il nome di Parolin è senz'altro uno dei più ricorrenti. Nonostante il profilo moderato e più rassicurante rispetto ai tanti strappi di questo pontificato, la candidatura del cardinale italiano non è affatto gradita da tutti. Non pesa soltanto il suo ruolo centrale nell'accordo con Pechino per la nomina dei vescovi che gli è valso il duro attacco del cardinale 92enne Joseph Zen Ze-kiun [qui - qui], un simbolo vivente della lotta per la libertà. Da tempo, infatti, Parolin viene indicato come un oppositore della cosiddetta messa in latino [qui].
Nico Spuntoni - Fonte

20 commenti:

Gli anniversari ha detto...

Il 12 agosto 1121 a Didgori, in Georgia, il Re Davit IV di Georgia sconfisse l'esercito turco di Ibn Artuq, de facto segnando l'indipendenza della Georgia.

Re tollerante, Davit riuscì a svincolarsi dal controllo turco e dalle ingerenze di una Bisanzio spesso ingombrante.

Durante il suo lunghissimo regno, permise anche ai cattolici di stabilirsi in Georgia senza problemi ed essi, per riconoscenza, ingrossarono le fila del suo esercito.
Grande stimatore dei cavalieri crociati, noti in Oriente col nome di Ifranj, li richiamò nei suoi domini in qualità di soldati esperti.

Un contingente di circa 100 crociati partecipò alla Battaglia di Didgori dove l'esercito eterogeneo di Davit forte di 56.000 uomini annientò i 200.000 del contingente turco, eliminando per decenni la minaccia sul Caucaso.

Anonimo ha detto...

Brasile: l’aereo precipitato di “nessuna correlazione”?

 Maurizio Blondet 11 Agosto 2024 
m.a.

La correlazione c'è ha detto...

C’erano 8 oncologi sull’aereo da 68 passeggeri precipitato in Brasile.

Inizialmente avrebbero dovuto essere 15, ma 7 dottori hanno cambiato il volo per un decollo anticipato quel giorno.

Questi dottori erano in viaggio verso San Paolo per partecipare a una conferenza sul cancro/vaccini chiamata SBTMO 2024.

Ho fatticato parecchio   per trovare il nome effettivo della conferenza. I media non hanno reso le cose facili.

SBTMO sta per Brazilian Society of Bone Marrow Transplantation and Cellular Therapy.

Stabilisce standard volontari e programmi di accreditamento per la terapia cellulare.  Detto  più semplice, decidono cosa è considerato vero o falso in quel campo del cancro. Se viene suggerito un trattamento o una cura, decidono se è accreditato, il che determina se il trattamento o la cura possono essere utilizzati.

Si scopre (ma guarda il caso), che a bordo di quel volo vi erano ben quindici medici in viaggio per un convegno medico sul covid per denunciarne la truffa e il complotto posti in essere per tagliare le libertà individuali e giungere all’imposizione dei vaccini covid. Peraltro l’aereo è precipitato con entrambi i motori spenti, come bloccati con un timer a distanza o sabotato con timer (cosa assolutamente possibile). In Brasile ne sono certi, io idem (Davide Zedda)

Complottista!

l Giappone dichiara lo stato di emergenza dopo che i “nanobot” sono stati trovati in 96 milioni di cittadini

https://x.com/tpvsean/status/1822373262979911749

Anonimo ha detto...

Ancora con Parolin? Preoccupiamoci di avere un Papa cattolico, il che significa non modernista.

Anonimo ha detto...

Se è vero che i cardinali 'scelgono' il papa sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, non sceglieranno Parolin, ma un prelato cattólico.

Anonimo ha detto...

È indicato anche da mons. Viganó tra i pessimi

Catholicus ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2024/08/12/prima-il-fulmine-poi-le-scimmie-ora-la-cupola-nera-i-messaggi-dalla-basilica-di-san-pietro/amp/ : la cupola della Basilica di San Pietro è diventata nera? elementary Watson, direbbe l' infallibile Sherlock Holmes, se Roma è diventata sede dell' Anticristo ( la Madonna a La Salette) la cupola non poteva che diventare nera, il colore dell' inferno, quello preferito dal Principe delle tenebre, il più adatto alla sua nuova succursale....ma fino a qusndo? solo Dio lo sa, ma sarei propenso a credere non per molto, l' insistenza dei suoi servitori terrestri ad attuare la loro diabolica Agenda 2030 lascia presumere che quella sia la data del suo insediamento ufficiale sulla Cattedra du San Pietro, dove potrà rimanere solo 3 anni e mezzo circa (i famosi 1290 giirni predeti nell' Apocalisse).

Anonimo ha detto...

Sono 65 anni che gli Elettori resistono allo Spirito Santo. E/o che l'Eletto pone ostacoli all'azione dello stesso.

Laurentius ha detto...

Effettivamente, il colore nero è il colore della tristezza, della mortificazione - penso ai paramenti neri indossati dal sacerdote per i riti funebri e alla veste talare indossata dai sacerdoti - e pure dell'inferno. Personalmente, detesto il colore nero, il quale, con il trionfo del borghesismo, è diventato quasi il simbolo della seriosità borghese. Peraltro, il colore nero era di gran moda anche nel seicento; in Russia, era il colore della nobiltà. Invece, nel XVIII secolo - del quale io sono un entusiasto ammiratore per quanto riguarda le Belle Arti, l'arredamento d'interni e la moda -, il nero era tenuto in scarso pregio. Penso alle preziose stoffe rococò, ai dipinti di Boucher e Fragonard e ai loro colori tenui, pastello. Un appello alle donne: non vestitevi di nero e vestitevi con abiti da donna!

Anonimo ha detto...

O.T. mais pas complètement. En tout cas très intéressant, cet article de Fabio Battiston publié aujourd'hui par Aldo Maria Valli sur son site :

« Prima il fulmine, poi le scimmie, ora la cupola nera. I messaggi dalla basilica di San Pietro. »

Et qui n'est pas sans rapport avec les considérations que j'ai moi-même signalées, il y a quelques jours, sur un bâtiment voisin, l'Aula Paolo VI…

https://www.aldomariavalli.it/2024/08/12/prima-il-fulmine-poi-le-scimmie-ora-la-cupola-nera-i-messaggi-dalla-basilica-di-san-pietro/

Anonimo ha detto...

Le pietre grideranno…

« E alcuni de’ Farisei di tra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli! Ed egli, rispondendo, disse: Io vi dico che se costoro si tacciono, le pietre grideranno.

E come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei, dicendo: Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi » (San Luca, 19, 39-42).

Anonimo ha detto...

Il 12 agosto 1950 Pio XII pubblica l'enciclica "Humani generis" contro "le false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica", infallibile condanna della Nuova Teologia neo-modernista che avrebbe trionfato durante e dopo il Vaticano II per mezzo di quegli stessi teologi condannati da papa Pacelli, ma riabilitati da Giovanni XXIII e onorati anche col Cardinalato da Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Sereno Graffiante ha detto...

La marea modernista, grazie anche e soprattutto al supporto di buona parte del "partito" gesuita, stava tornando a salire, dopo che l'opera preziosa di Leone XIII e in particolare di San Pio X era riuscita a fermarla, ma non ad eliminarla. I vari Montini, Bugnini, Bea erano già pronti come avvoltoi e questi tre personaggi ruotavano furbescamente attorno a Papa Pacelli (Bea mi pare di ricordare che fosse il suo confessore).

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Sospetto che nemmeno stavolta eleggeranno Papa un italiano, l'Italia ormai non interessa più. Lo nominano ma non è "papabile".
E di potenziali Pontefici in grado di "tornare indietro" ce ne sono sempre meno. Sarah compie 80 anni l'anno prossimo, Burke è americano e rischierebbe di passare come "il papa di Trump" anche se non sarebbe vero (ricorda un altro Papa, vero?), sapete i nomi di qualche altro cardinale conservatore ed elettore? A me sfuggono.

Guido Misainen ha detto...

Albert Malcolm Ranjith

Anonimo ha detto...

Penso proprio che stavolta sarà scisma dichiarato , voglio sperarlo almeno, perchè almeno quei pochi porporati dei dubia e simpatizzanti per la Religione Cattolica vera, prego abbiano il coraggio di dire stop eresie dalla cattedra papale: qui dobbiamo ri-accogliere lo Spirito Santo e smetterla di fare a modo nostro causando il ritorno al paganesimo. Per cui Parolin non sarà mai Papa, in quanto eretico per cui scomunicato dalla bolla di Paolo IV. E come lui molti altri. Manco fosse eletto sarà elezione nulla: sia evidente a tutti ció che poi ... si cercherebbe poi di nuovo di normalizzare.

Anonimo ha detto...

Se, come testimoniato dallo stesso Siri, ci fu la volontà di buona parte dei Cardinali, nel conclave 1958, di far di lui il successore di Pio XII e Siri rifiutò  questa ipotesi perché minacciato, allora possiamo tranquillamente dire che da allora è  iniziato in grande spolvero l'arrembaggio alla Chiesa Cattolica da parte della flottiglia pirata internazionale. Quello è  stato, per chi aveva orecchie per intendere, il segnale che la Chiesa Cattolica era stata espugnata ed asservita e tale asservimento sarebbe poi andato sempre più a fondo fino a cancellare i connotati stessi della Chiesa Cattolica. È  andato tutto secondo I piani della pirateria internazionale, ma non completamente, qualche sassolino si è  infilato nel sistema malavitoso dei pirati. Ed ora si è  cominciato a leggere  gli ultimi  circa 70 anni con occhi indagatori delle malefatte , dei malfattori e delle loro cosche in cui erano e sono legati.
m.a.

mic ha detto...

Rangijth è citato qui. Ne approfitto per ricordare il mio saggio sulla liturgia successivamente aggiornato in una nuova edizione
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2015/03/piero-vassallo-recensisce-la-questione.html?m=1

Anonimo ha detto...

A m.a. 20,53. Concordo e ne traggo le logiche conclusioni: Siri era anche il designato da Pio XII. Quali ? Ci fu minaccia ( non credo sui famigliari intesi come parentela, ma sui fratelli Cardinali in conclave, si dice nucleare: avrebbero eliminato tutto il conclave, e già era stata usata in Giappone su civili in città a maggioranza cattolica non a caso, dopo che il Giappone aveva cercato l'accordo.. e da allora è una colonia americana come l'Italia). Onde se ci si ritira per minaccia, se veramente era già Papa col nome Gregorio, la rinuncia è nulla. Ecco perchè non ebbero infallibilità i Papi del post 58.. a cui seguì il 68...La storia ce lo dirà comunque.

Diego B. ha detto...

Non ho mai condiviso le ipotesi sulle minacce al card. Siri perché svilirebbero la sua figura che è sempre stata di uomo che fronteggia il male (vedi accordo con i nazisti per risparmiare Genova). Certo, un uomo può cedere in qualunque momento della propria vita. Ma non il card. Siri.