Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 21 agosto 2024

La riconciliazione dopo la reconquista

Chi pretende di costruire un futuro a sua immagine si preoccupa di riscrivere il passato per accreditare le sue azioni. Nella nostra traduzione da OnePeterFive una interessante riflessione dalla quale emerge anche la difficoltà di colmare le conseguenze dello iato generazionale tra la Chiesa conciliare e il Depositum fidei... Attenzione perenne all'insano archeologismo condannato dalla Mediator Dei. Attenzione anche alle chiose del traduttore.

La riconciliazione dopo la reconquista
1ª parte
Maxim Grigorieff

Scambiandolo per una sorta di irriflessivo conservatorismo culturale, la gente è propensa a credere che il tradizionalismo abbia a che vedere col passato. In queste pagine, però, voglio speculare su ciò che è veramente proprio della Tradizione: il futuro. L’attuale crisi della Chiesa finirà, come ogni altra crisi precedente, e ci sarà una nuova reconquista che permetterà di riconquistare i territori perduti. Quando ciò accadrà, il carrozzone dei sopravvissuti pro-Tradizione dovrà affrontare coloro che altrimenti non sarebbe stato pronto a incontrare: non nemici e persecutori, ma una folla eterogenea di altri cattolici che lo guardano, alcuni con gioia e meraviglia, altri con preoccupazione.

Gli eretici fanno marcia indietro verso la “tradizione”
Sfortunatamente, tra questa folla ci sarà qualcuno che cercherà di saltare sul carro della Tradizione nascondendo dentro di sé le stesse eresie. Sono sicuro che sacerdoti come il Padre James Martin, che ora osa sfidare la condanna biblica degli atti omosessuali su basi pienamente moderniste, [1] inizieranno a utilizzare l’immagine e il pathos della Tradizione per la loro causa eretica. Sebbene ciò possa sembrare contraddittorio, dobbiamo solo guardare agli antenati modernisti del XIX secolo che usarono l’immagine della “Chiesa primitiva”, un’immagine più inventata che scoperta.

Di esempi ce ne sono. John Eastburn Boswell era uno storico americano e professore ordinario all’Università di Yale. Scrisse molti trattati su religione e omosessualità, incluso il famigerato Same-Sex Unions in Pre-Modern Europe [Le unioni tra persone dello stesso sesso nell’Europa premoderna] [2] — libro che terminò prima di morire, alla vigilia del Natale del 1994. Praticamente, nelle sue pagine Boswell affermava che la benedizione delle unioni tra persone dello stesso sesso era una tradizione abbandonata della Chiesa cattolica, sia in Oriente che in Occidente!

Aveva dei fondamenti per fare una simile affermazione? È qui che dobbiamo essere molto cauti.

Secondo alcuni manoscritti bizantini dei secoli IX-XV, [3] esisteva un rito paraliturgico che proclamava “fratelli spirituali” due uomini che da allora dovevano essere considerati veri fratelli dal punto di vista giuridico. Questo si chiama, in greco, Ἀδελφοποίησις [adelphopoiesis], che significa letteralmente “creare fratelli”. Tale pratica si basa sull’esempio di alcuni dei santi più venerati dell’Oriente: Sergio e Bacco. Questi due uomini erano ufficiali dell’esercito romano sotto Cesare Galerio Massimiano, nel cui contesto ricoprirono incarichi molto importanti, furono elogiati e onorati… finché non furono denunciati di essere segretamente cristiani. I due amici furono sottoposti a dure torture a causa della loro fede, che provocarono l’immediata morte di Bacco. Sergio inizialmente sopravvisse, ma in seguito fu decapitato. [L'Autore mostra di non conoscere l'Amicizia Spirituale (es. Aelredo) qui -ndT]

Erano omosessuali? Non più di quanto il Gran Principe Vasilij II di Mosca e il Granduca Casimiro IV di Lituania — che suggellarono insieme la loro fraternità spirituale utilizzando lo stesso rituale bizantino già in voga presso il popolo russo nel XV secolo — lo fossero. L’uno, cattolico latino, combatté l’ordine religioso cattolico dei crociati teutonici. L’altro sarebbe stato un devoto ortodosso che rifiutò l’unione con Roma, anche se in realtà si dimostrò ‘ultraecumenista’ suggellando un’unione spirituale ‘trans-confessionale’ con un papista come fratello nella fede [4] — quindi sì: per molti versi questi signori erano strani. Ma entrambi i prìncipi avevano le loro famiglie, vivevano a molte miglia di distanza l’uno dall’altro e non vennero mai colti praticando la sodomia.

Né il celebrante di quello strano sacramentale era un antenato di di James Martin della Russia del XV secolo: togliendo illegalmente la sede di Mosca al metropolita Isidoro che firmò l’Unione con il papa, Monsignor Jonah si trovò in un doppio scisma con entrambe le Roma ‘secondarie’ [5] della Christianitas dell’epoca, ma l’omoeresia non era decisamente il suo campo. Egli benedisse quell’unione fraterna proprio per rendere i due prìncipi veri fratelli agli occhi di Dio e della società, così da assicurare la pace e l’alleanza tra i due paesi feudali. Perché è così che funzionava e che dovrebbe funzionare.

Ma allora perché il rito di suggellare il reciproco amore fraterno, tradotto letteralmente dal greco come “creazione di fratelli”, ha cominciato a essere percepito nel XX secolo come una benedizione delle unioni omosessuali? Perché viviamo in una cultura di rivoluzione sessuale, dove ogni amore è per definizione erotizzato. Una cultura che ha abbandonato la fratellanza e ha inventato la propria storia di Ganimede per somigliare agli antichi Cretesi, talmente schiavi del piacere, come dice Platone, [6] da abbandonare le leggi stesse della natura e sconfiggere la propria religione, tormentandola per loro diletto falsificando la storia.

Ci ha rivelato Dio Onnipotente e possiamo vedere alla luce della nostra ragione umana che la nostra civiltà, che non ha lasciato spazio alla purezza e alla castità, condividerà il dolore dei cretesi. Presto cesserà di esistere e si estinguerà. Gli ecclesiastici e i laici che si nutrono di cose sacrificate agli idoli e commettono fornicazione (Apocalisse 2, 14) subiranno la stessa sorte.

Saremo in grado di salvare le nostre anime e quelle dei nostri cari da questa corruzione e meritata calamità, soprattutto quando i sacrificatori locali si presenteranno al gregge travestiti da pastori “tradizionali”, usando ragionamenti corrotti simili a quelli di Boswell? E state certi, verranno, e molte pecore li seguiranno: perché l’immagine della tradizione riformulata sui libri è troppo facile da contraffare per chi non ha discernimento.

I burocrati cattolici
Un altro pericolo che potrebbe manifestarsi durante la reconquista è più antico e profondamente radicato di qualsiasi eresia moderna mascherata da tradizione. Esiste un mondo sotterraneo putrefatto nel grembo della burocrazia ecclesiastica che è punitivo, educativo ed esecutivo. Il marciume che ne fuoriesce può contaminare tutti gli ambiti della vita della Chiesa. Cosa c’è che non va in questo grembo?

Essendo una cosa bestiale, non è particolarmente esigente: è disposta a portare e dare alla luce molti figli da padri diversi. Troppo spesso è il diavolo, sotto varie forme, a farsi strada tra coloro che vogliono tradire la Chiesa.

Attualmente si stanno scrivendo molte tesi e documenti sul tema della “sinodalità”, così come è delineato dal collettivo Vatican Pythia. Questi professori bruciano l’olio di mezzanotte sulle questioni “sinodali” nei loro campus mentre inalano, così facendo, il fumo degli assiomi liberali mescolati ad arte nei loro locali. Se domani arrivasse un nuovo papa e parlasse dei pericoli del neomodernismo, la logica stessa dell’educazione istituzionale suggerisce che molte di queste persone che imparano e insegnano “diventeranno conservatrici” con lo stesso entusiasmo. Il problema è che qualsiasi scienza ed educazione dovrebbero concentrarsi sul seguire la verità, non sulla moda. Soprattutto quelle che hanno a che fare con la divinità.

Adesso sono i tradizionalisti “ortodossi” ad essere perseguitati dalle autorità ecclesiastiche, ma verrà il giorno in cui tutta la macchina si fermerà, in attesa del minimo segnale, per invertire la rotta e iniziare a schiacciare le ex-élite insieme ad altri gruppi “diversi." Non sarà il primo cambiamento di questo tipo, perché praticamente tutte queste istituzioni lo hanno fatto prima, cambiando schieramento, prostituendosi.

Conosco di persona una volontaria russa che è da sempre della cancelleria ed è davvero una donna molto perbene. È stata una delle ‘Madri sinodali’ durante l’ultimo Sinodo dei Vescovi a Roma e ha partecipato anche al Raduno Mondiale della Gioventù a Lisbona, dove, come mi ha riferito un testimone, si sarebbe sinceramente indignata, perché i gruppi di lavoro e i think tank sotto la sua supervisione preferiscono parlare di Gesù Cristo e del suo Vangelo da diffondere in tutte le nazioni nel modo più efficace possibile che di ‘ecologia integrale’ (tema scelto dall’elenco fornito dagli architetti habermasiani del Sinodo). Donna straordinariamente perbene e pia cattolica, tecnicamente aveva il diritto di ribattere: scelto l’argomento, bisogna seguire la procedura. Ma la procedura stessa può diventare il proprio dio, soprattutto in una società influenzata dal pathos liberaldemocratico che da qualche tempo domina il mondo. Questa tentazione è forte perché la procedura è l’unico baluardo di indiscutibile concretezza rimasto nella civiltà del pluralismo ideologico che non si preoccupa più tanto della Verità.

Lo stesso termine ‘procedura’ ha la stessa radice della ‘processione’ dello Spirito Santo da Dio Padre [7] verso tutta la creazione attraverso il Figlio e la Sua Santa Chiesa Cattolica — la fonte di tutti i valori e significati, così come il carburante per realizzarli. Tuttavia, la procedura nella sua forma secolarizzata — staccata da Dio — può devolvere dove la struttura esterna viene privata di ogni contenuto sostanziale e corrispondente ad essa, trasformando il processo in un’attività priva di uno scopo intrinseco. Allora tutti i significati perdono il loro potere e il potere diventa l’unico significato. Tutto, infatti, si trasforma in un’attività assoluta in cui l’unico obiettivo è il potere, il manipolare e sottomettere gli altri alla propria volontà arbitraria, sia individuale che collettiva. Questo è il processo che gestisce la burocrazia empia ed egocentrica tanto nel mondo quanto all’interno della Chiesa. Un processo in definitiva egoistico in grado di uccidere, ma che pretende di servire e proteggere altruisticamente. Il processo. Der Prozess. [8]

Molti biasimano il defunto papa Benedetto di aver fatto troppi cardinali da prelati progressisti, ma bisogna stare attenti all’artificiosa doppiezza burocratica. Non è difficile immaginare che quando le forze conservatrici riprenderanno Roma per sempre (almeno apparentemente), gli stessi impiegati e chierici che ora sono tutti filo-sinistra cambieranno, e vedrò quella stessa mia amica volontaria rimproverare i giovani adulti a lei sottoposti per la loro mancata denuncia della Pacha Mama e di altre cose del passato che sono brutte perché sono vecchie [piuttosto la pachamama è una di quelle cose obiettivamente obbrobriose, non perché 'vecchia' nel senso di superata: c'è il vecchio-fondamento sostanziale e dunque irrinunciabile e il vecchio-formale e dunque intercambiabile. Non confondiamo l'essenza con la contingenza -ndT]. Lei, che si è letteralmente lamentata dei troppi voli con troppe emissioni di carbonio che hanno rovinato l’intera Giornata Mondiale della Gioventù, un raduno che ha riunito un milione e mezzo di giovani con il Papa nel 2023, si trasformerà volentieri nell’avatar di una suora rigida con un grande bastone in mano — del tipo che si può vedere nei moderni documentari umoristici che sono tanto prevenuti contro i cattolici quanto praticamente incontrastati. Tra un decennio, verrà organizzato un altro raduno mondiale senza “ecologia integrale” all’ordine del giorno — statene certi, sarà semmai “demonologia applicata”; e lì camminerà tra le file dei ragazzi a cui è stato ordinato di copiare dieci volte di seguito con inchiostro e penna il Giuramento di San Pio X, pronta a dare loro una lezione se oseranno posare la penna anche solo per un secondo, dando un riposo immeritato alle loro mani indolenti, o addirittura a esporre — per predicare loro le sue opinioni inventate sull’argomento — le opinioni che considererà le più politicamente corrette [9] per l’epoca. Ironicamente, crederà anche in ciò che dirà, con la stessa sincerità e superficialità con cui ora crede nell’“ecologia integrale”, qualunque cosa questo stupido termine possa effettivamente significare.

Se questo cambio di paradigma avverrà, come potremo affrontare esattamente il problema? Ci sarà un vero cambiamento nella Chiesa, e non solo uno stravolgimento burocratico? Ci saranno più persone aiutate che danneggiate, alla fin fine? Può, infatti, la buona intenzione di seguire ciò che insegna la Chiesa e di mettere in atto le legittime decisioni dei suoi pastori in spirito di fiducia e di obbedienza, essere salvata da questa parassitaria inversione della burocrazia senza Dio?

I cattolici liberati e i cattolici alienati
La Tradi-coalizione, dopo la sua vittoria nella “reconquista”, si troverà di fronte anche a una folla di nuovi sostenitori che saranno abbastanza onesti e di mentalità aperta, sebbene innocentemente ignoranti. Si potrebbe obiettare che avrei dovuto cominciare proprio da questo gruppo: perché potrebbe essere il più numeroso, pur avendo meno da dire. In effetti, milioni di persone avrebbero sostenuto la Tradizione per tutta la loro vita cattolica se solo fossero state adeguatamente informate sulla reale situazione delle cose. Con la forte identità cattolica pienamente restaurata, questi fratelli si sentiranno davvero meglio, anche se molte volte inconsapevoli del perché. Dovremmo spiegarglielo questo perché? Saranno ragioni vere?

Farò un esempio. Il nostro Seminario è associato a una delle più grandi e antiche parrocchie latine Novus Ordo a San Pietroburgo, in Russia, condividendo anche lo stesso storico complesso edilizio con la chiesa che fu costruita come cattedrale latina per l’intero impero russo alla fine del XIX secolo. Durante la Quaresima latina, il venerdì a noi seminaristi veniva affidato il compito di scrivere le nostre riflessioni per ogni Via Crucis. Quando è arrivato il mio turno, ho cercato di costruire sulla roccia della liturgia orientale e sui vari commenti dei santi antichi invece di usare il mio pozzo poco profondo, perché non ero abituato a questo tipo di spiritualità. Quel che è successo è che alcuni parrocchiani e suore erano contenti quando si leggeva il mio pezzo, anche se non sapevano chi potesse esserne l’autore e quali fossero le fonti. Avrebbero ammesso in seguito che i brani che avevano trovato così in contrasto con la maggior parte degli altri erano forti, belli e orientati a Dio, essendo tutto meno che banali, egocentricamente sentimentali o poco chiari, come quelli che ascoltano di solito. Naturalmente, ciò non era dovuto al fatto che il sottoscritto fosse un novello Crisostomo. È semmai la stessa tradizione cattolica, compresa quella orientale, ad essere sempre potente. La gente può sentirlo e notare la differenza quando le viene data la possibilità di farlo.

Ma non ho inserito di proposito questo grande gruppo all’inizio della mia storia, perché queste persone hanno fratelli e sorelle delle stesse parrocchie e diocesi senza i quali i “cattolici liberati” non devono essere resi perfetti (Ebrei 11, 40) — i “cattolici alienati”. Chi sono?

Se vogliamo essere realisti, di fronte al carrozzone della Tradizione ci sarà anche una folta folla di persone non molto veloci nel decidere. Si tratta dei cosiddetti cattolici “progressisti” odierni, che diventeranno formalmente “conservatori” domani — quelli abituati alle questioni terrene, all’agenda progressista e alla mancanza di predicazione di dure verità e dogmi nelle loro parrocchie del Novus Ordo. Come reagiranno i tradizionalisti al potere a questa nuova situazione? Le nuove élite ecclesiali formate dai giovani preti conservatori di oggi [10] tratteranno gli “altri” come sono stati trattati loro dai loro mentori progressisti per i restanti decenni del loro governo negli ultimi giorni dell’attuale crisi?

Inoltre, a partire dal Concilio Vaticano II, nella Chiesa cattolica romana sono apparse molte forme di missione e di vita spirituale la cui fondazione e gestione sarebbero state inimmaginabili o impossibili prima del Concilio. Tra questi nuovi apostolati ci sono un paio di nuove congregazioni, imprese laiche ed ecclesiali come il Cammino Neocatecumenale o il Movimento Carismatico Cattolico, nuovissimi prelati personali come l’Opus Dei, ecc.

Riesco a comprendere la complessità delle emozioni evocate dai tradizionalisti latini quando incontrano alcuni fenomeni associati ai movimenti sopra menzionati: teologici, liturgici, spirituali e strutturali. Nemmeno il loro contesto storico e le loro radici devono essere ignorati. In effetti è tutto molto complicato e chiunque, dall’esterno, potrà fare domande, compresa la nuova élite che si orienterà verso la Tradizione. Naturalmente, essere collegati positivamente con la Tradizione può essere una cartina di tornasole in questi tempi futuri. Ma i risultati potrebbero non essere così evidenti o addirittura del tutto fuorvianti, e fornirò un esempio.

Alcuni movimenti, come l’Opus Dei, possono sembrare molto tradizionali nonostante l’assoluta novità della loro organizzazione canonica e della loro struttura interna suggellata da due santi postconciliari e da un venerabile vescovo, tra cui San Giovanni Paolo II. [11] Nel frattempo, alcuni altri vengono accolti dai Tradizionalisti con un sospetto che spesso sconfina nel disprezzo: sono i Neocatecumenali e i Carismatici. Le ragioni risiedono nella loro storia, identità e pratiche liturgiche? Sì. Ma sono anche ragioni stilistiche, a seconda del ruolo attribuito a parole alla Tradizione in questi movimenti. Il che non è molto. Ciò non significa, però, che i due movimenti non c’entrino nulla con la Tradizione o siano con essa incompatibili nell’azione e per definizione.

Riusciranno i Tradizionalisti a riconoscere il buono che risiede in questi movimenti post-conciliari, in modo da non provocare ulteriori divisioni e offendere invano i loro fratelli — cosa che i signori del Novus Ordo fanno con i sostenitori della Messa tradizionale latina? [Se è necessario riconoscere il "buono", ancor più necessario è riconoscere le vere e proprie eresie. Il Cammino neocatecumenale,  ad esempio, non è un movimento, è una vera e propria setta, impostasi grazie alle variazioni conciliari e non è stato possibile modificarlo in ragione di appoggi potenti nelle gerarchie deviate (vedi) - ndT]. O forse una più radicale omogeneizzazione simile a quella di Trento sarà vista come necessaria dalle nuove élite? Sarebbe giustificato? In che misura? In altre parole, come possiamo salvare la Fede senza causare danni ai nostri compagni stranieri?

Il Signore ha detto: “Non molesterai lo straniero e non lo opprimerai, perché anche tu sei stato straniero nel paese d’Egitto” (Esodo 22, 21). Stranieri infatti i tradizionalisti latini sarebbero stati e si sarebbero sentiti per un bel po’ prima del loro Esodo che tutti ci aspettiamo. Eppure anche oggi dovremmo renderci conto di quanto strano e nuovo qualsiasi vecchio Bellarmino avrebbe trovato anche questo apostolato peculiare — OnePeterFive — ai suoi tempi. È un apostolato prevalentemente laico quello che osa criticare pubblicamente il Papa e i suoi cardinali. Gente comune, né Ordinari e nemmeno Ordinati. Persone che hanno imparato la lezione del Concilio Vaticano II per essere consapevoli della loro reciproca responsabilità cristiana verso tutta la Chiesa. Avremo il coraggio di riconoscere la parentela di sangue con quella variegata stirpe della nuova evangelizzazione prima di esprimere giudizi?[L'importante è che i giudizi nei confronti della "variegata stirpe" siano fondati sull'insegnamento perenne della Chiesa, che è uno, non è variegato - ndT].

Vecchi alleati: vogliamo dividerci sulla loro sconfitta?
C’è un’altra questione vitale che tocca l’integrità stessa della futura “classe dirigente della Chiesa”. L’alleanza “ad orientem” tra tradizionalisti occidentali e coloro che appartengono alle tradizioni orientali si dividerà, se dovesse iniziare la grande revisione del Vaticano II e la Chiesa tornasse al culto della superiorità latina?

In effetti, sono solo la severità della moderna classe dirigente della Chiesa e la Divina Provvidenza ad aver suggellato questa miracolosa unione tra coloro che sono piuttosto nostalgici dei bei vecchi tempi del rigoroso neotomismo e della tradizionale pietà latina con coloro la cui intera vita, la cui struttura ecclesiastica, la cui teologia e perfino la cui identità hanno subito danni terribili sotto quello stesso “vecchio regime” prima del Concilio Vaticano II, cioè i cattolici orientali. Nonostante ci siano state alcune brillanti eccezioni come i Papi Leone XIII e San Pio X — pontefici che rispettarono l’Oriente e ne difesero l’eredità — troppo spesso gli altri vescovi latini hanno creduto nella “praestantia ritum latinorum” [la superiorità del rito dei latini], a scapito dell’Oriente.

A partire dal Vaticano II, molti fedeli latini hanno trovato rifugio sotto gli archi delle chiese cattoliche orientali, fuggendo dalle loro parrocchie cattoliche romane contaminate. I loro ospiti orientali, a cui è stata data molta giustizia dal Vaticano II, che ha proclamato l'uguaglianza di tutti i riti, dovrebbero rendersi conto che tutta la Chiesa è in pericolo ed è nostro dovere comune affrontare l’apostasia e confortare i fratelli nel bisogno, senza mai esultare per la loro miseria. Molti lo fanno, come me, cercando di entrare attivamente nel discorso tradizionalista con la propria prospettiva. Ma in effetti, quando arriverà la reconquista e la crisi attuale cesserà di essere un pericolo, vedremo l’antica rivalità riaccendersi, dopo che i rifugiati latini tradizionali saranno tornati a casa trionfanti? Facendo un parallelo con le condizioni deplorevoli in cui si sono trovati l’Occidente e l’Oriente politici dopo la vittoria sulla Germania nazista, i figli della luce saranno più saggi o una nuova Guerra Fredda attenderà la resistenza cattolica nei giorni a venire?

Per rispondere a queste e ad altre domande non così ipotetiche, garantendo una pace stabile all’interno della Chiesa, suggerisco di consultare alcuni dei più importanti Padri orientali della Chiesa cattolica: perché ora ci troviamo di fronte a un fenomeno che hanno gestito bene in passato. Di questo argomento ci occuperemo nella prossima parte.
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[1] Interessante: “Quando la Bibbia menziona il comportamento [omosessuale], lo condanna chiaramente. Lo ammetto senza problemi. La questione è proprio se il giudizio biblico sia corretto. Anche la Bibbia sanzionava la schiavitù e da nessuna parte la considerava ingiusta…” https://t.co/52jL6NDgRu’
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) 23 ottobre 2019; URL: https://twitter.com/JamesMartinSJ/status/1187090285332967424?ref_src=twsrc%5Etfw ; citato da Reddit: https://www.reddit.com/r/Catholicism/comments/dm6kts/james_martin_sj_on_twitter_interesting_where_the/
[2] Vedi: Boswell J., (1994) Same-Sex Unions in Pre-Modern Europe [Le unioni tra persone dello stesso sesso nell’Europa premoderna]. New York: Villard Books. Il titolo in Gran Bretagna: The Marriage of Likeness: Same-Sex Unions in Pre-Modern Europe [Il matrimonio della somiglianza: le unioni omosessuali nell’Europa premoderna].
[3] Padre Viscuso P., ‘Failed Attempt to Rewrite History’ [Un tentativo fallito di riscrivere la Storia], New Oxford Review 1994, Volume LXI, Numero 10. URL: https://web.archive.org/web/20140527215143/http://www.newoxfordreview.org/reviews.jsp?print=1&did=1294-viscuso
[4] Никольский К. Т., прот. О службах Русской Церкви, бывших в прежних печатных богослужебных книгах.. — С-Пб., 1885. — С. 371—388. — 411 с. URL: https://azbyka.ru/otechnik/Konstantin_Nikolskij/o-sluzhbah-russkoj-tserkvi-byvshih-v-prezhnih-pechatnyh-bogosluzhebnyh-knigah/2_46
[5]Ossia Costantinopoli e Mosca, rispettivamente la “Nuova Roma” e la “Terza Roma”.
[6] “[636c] che incoraggiano soprattutto l’uso delle palestre. E sia che lo si faccia sul serio o per scherzo, non bisogna certo ignorare il fatto che quando il maschio si unisce alla femmina per la procreazione si ritiene che il piacere provato sia dovuto alla natura, ma contro natura quando il maschio si accoppia con il maschio o la femmina con femmina, e che i primi colpevoli di tali enormità furono spinti dalla loro schiavitù al piacere. E noi tutti accusiamo i Cretesi di aver inventato la storia di Ganimede”. Vedi in Platone: Plato in Twelve Volumes [Platone in dodici volumi], voll. 10 e 11 tradotti da R.G. Bury. Cambridge, MA, Harvard University Press; Londra, William Heinemann Ltd. 1967 e 1968. Sito presso Perseus Digital Library, URL: https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Plat.%20Laws%20636c&lang=original
[7] …“e il Figlio” e “per mezzo del Figlio” — tutte le tradizioni cattoliche sono vere e non contraddicono il dogma. Questo fu il risultato (non privo di difetti) a cui arrivò Firenze.
[8] Il Processo in tedesco. Mi riferisco a un romanzo scritto da Franz Kafka tra il 1914 e il 1915, che racconta la storia di un uomo che viene arrestato e perseguito da un’autorità remota e inaccessibile accusato di un crimine la cui natura non viene mai rivelata né al lettore né al protagonista.
[9] “Politicamente corretto” o “perfettamente cattolico”.
[10] Christian G., Younger US Catholic priests increasingly identify as conservative, says new report [I sacerdoti cattolici statunitensi più giovani si identificano sempre più come conservatori, afferma un nuovo reportage], su National Catholic Reporter, URL: https://www.ncronline.org/news/younger-us-catholic-priests-increasingly-identify-conservative-says-new-report
[11] San Josemaría Escrivá de Balaguer y Albás e San Giovanni Paolo II insieme al Venerabile Álvaro del Portillo y Diez de Sollano.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
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Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731

10 commenti:

Anonimo ha detto...

MEMORIA DI S. PIO X
Deceduto il 20 agosto

"L’antico prete, fedele a Dio, senza lauree, chiuse un’epoca e ne aprì un’altra, Egli storicamente va annoverato fra i grandi operatori della Storia!"

(card. G. Siri, Commemorazione per il 150.mo anniversario della nascita di S. Pio X, Treviso, 19 Aprile 1985)

Anonimo ha detto...

Questi esercizi  di valutazione del passato e di previsione sul futuro, sono e rimangono esercizi di scuola, la realtà  avvenire sarà  come sarà. Credo in due strade da percorrere, una un continuo conosci te stesso saldato con il riconoci Dio, Uno e Trino, nella tua vita; l'altra strada che la Chiesa  garantisca un numero limitato 50 /100 libri formativi immortali per autore, per tema, per edizione sui quali il cristiano possa formarsi con certezza. Su una bibliografia essenziale, sana, seria, santa varrebbe la pena di raccogliere i Cattolici cattolici migliori e dar loro il tempo e lo spazio, sconosciuto al mondo, dove poter lavorare solo con Dio.
m.a.

Anonimo ha detto...

Qu'on me pardonne, mais quand je lis, dans un texte, « saint Jean-Paul II », le « saint » qui s'est gambergé à Assise en compagnie des bonzes et des muftis, pas pour les convertir, non, non, mais pour « prier » avec eux Allah ou le Néant, je « décroche » immédiatement… C'est ainsi, rien à faire… Quant à « saint » Escrivá, dont la canonisation a permis de renflouer les finances du Saint-Siège, non, merci, très peu pour moi… Je préfère à tout jamais la compagnie des deux pestiférés, Mgr Lefebvre et Mgr Viganò, excommuniés l'un et l'autre.

Anonimo ha detto...

Ho letto che mons. Viganó ha parlato di possibilità di omicidio nei suoi confronti? La cosa è plausibile.

Anonimo ha detto...

A forza di buffonate, di risate, di divertimenti siamo entrati nell'inferno in terra. Avanti così! 
m.a.

mic ha detto...

Leggere l'intervista qui pubblicata

Anonimo ha detto...

Rischi autentici, ognun si chiude nel proprio riccio e non ne esce, per paura o per superbia? Questa bella lezione che subiamo nolenti ( o volenti) servirà a schiarire i fumi dell'una o dell'altra. Il grande Pedagogo usa delle calamità ( e la vaticana attuale è la peggiore di sempre) per farci più amorevoli ( autentici), pietosi ed umili.

Anonimo ha detto...

Purtroppo gli Est-Europei in generale ed i Russi in particolare sono da sempre facilmente vittima del fascino degli "archelogismi" . Lo scisma dei "Vecchi-Credenti" russi, finì con il favorire la nascita di gruppi che da "Vecchi", divennero "archeologi". Andarono sempre più indietro. Riscoprino pratiche ebraiche; pagane; e sempre più indietro, giunsero ad Adamo ed Eva. Senza scherzi . " il gruppo dei Figli della LIbertà, pratica il nudismo. Praticare il nudismo in Siberia (ed in Canada) . Non so se mi spiego .
Raffaele Minimi

Anonimo ha detto...

Che bella democrazia
( di Marco Travaglio )

"Il Parlamento ucraino mette al bando la Chiesa ortodossa russa e ordina al clero di aderire entro 9 mesi alla Chiesa ortodossa ucraina: quella che nel 1992 (dopo l’indipendenza dall’Urss) proclamò lo scisma dal Patriarcato di Mosca, cui sottostava dal Seicento. Zelensky esulta per “la nostra indipendenza spirituale”, fregandosene del fatto che, del 71% di ucraini ortodossi, un terzo segue il culto russo. Fatti loro? No, nostri: l’Ucraina è candidata a entrare nell’Ue a tempo di record ed è tenuta artificialmente in vita dai miliardi occidentali. Ma le autorità europee hanno perso la favella. Come sempre in questi casi.

Quando, nel 2014, fu rovesciato il legittimo presidente Janukovich, si rivotò e vinse l’oligarca Poroshenko, che nominò quattro ministri neonazisti e inglobò nella Guardia Nazionale il battaglione neonazista Azov, tutti zitti perché il neoeletto era amico nostro, quindi un sincero democratico.

Quando Poroshenko iniziò a bombardare i russofoni in Donbass (14.400 morti nella guerra civile 2014-‘22) e abolì il russo come seconda lingua ufficiale in un Paese dove un terzo è russofono e il russo lo sa chiunque, tutti zitti perché i russofoni sono difesi da Putin.

Quando le truppe di Kiev in Donbass trucidavano 40 giornalisti sgraditi, fra cui l’italiano Andrea Rocchelli, tutti zitti perché i cronisti li uccide solo Putin.

Quando, dopo l’invasione russa, Zelensky mise fuorilegge gli 11 partiti di opposizione, arrestò il capo del più votato e oscurò le tv che rifiutavano di confluire nella piattaforma unica governativa, tutti tacquero perché Kiev non è Mosca.

Quando un commando ucraino fece esplodere i gasdotti russo-tedeschi NordStream, tutti accusarono Mosca di esserseli bombardati da sola, così come quando gli 007 di Kiev uccisero a Mosca Darya Dugina, figlia di un filosofo putiniano, perché l’unico terrorista è Putin.

Quando Zelensky proibì per decreto di negoziare con Mosca, tutti zitti perché la Nato arma l’Ucraina per negoziare meglio con Mosca.

Quando Kiev arresta migliaia di giovani ucraini che fuggono dalla leva, tutti tacciono perché i giovani ucraini non vedono l’ora di morire in una guerra persa in partenza.

Quando Zelensky rinviò le elezioni restando al potere, tutti zitti perché l’Ucraina è una democrazia.

Quando gli ucraini invasero la regione russa del Kursk, tutti parlarono di “legittima difesa” e di “spinta ai negoziati”, poi si scoprì che avevano fatto saltare i nuovi negoziati a Doha e sguarnito le difese nel Donbass, dove i russi ora dilagano.

Ora che Zelensky abolisce pure la libertà di culto, tutti zitti perché l’unico che strumentalizza la Chiesa a fini politici è Putin.

Una trascurabile curiosità: ma questi famosi “valori della democrazia occidentale” che l’Ucraina difende con i nostri soldi e le nostre armi, esattamente quali sarebbero?"
Marco Travaglio

Anonimo ha detto...

"Struttura statale romana, cultura greca e religione cristiana sono le fonti culturali principali dello sviluppo dell'impero bizantino.…Ma per quanto Bisanzio resti sempre consapevole del suo legame con l'antica Roma e per quanto resti tenacemente legata – per ragioni ideali ma anche per ragioni di politica di potenza – all'eredità romana, ciò nonostante, col passare del tempo essa si allontanerà sempre più dalle originali caratteristiche della civiltà romana…, tanto che alla fine del suo sviluppo storico l'impero bizantino non aveva più nulla in comune con l'antico impero romano se non il nome e le tradizioni, e le sue aspirazioni irrealizzabili." (Georgij Ostrogorskij)