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lunedì 5 agosto 2024

Costruita con la fede, restaurata col dubbio: Notre-Dame de Paris

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing. Precedenti qui - qui - qui - quiqui.
Costruita con la fede, restaurata col dubbio: Notre-Dame de Paris

Se non siete mai stati a Parigi, non siete mai stati a Notre-Dame de Paris, il che significa che non avete visto il rosone nord. Questo è tutto. Guardate qui a lato.

Fu collocato nella cattedrale intorno al 1250 d.C.. Sorprendentemente e fortunatamente, la vetrata è sopravvissuta all’incendio del 15 aprile 2019.

Come forse saprete, la grande chiesa cattedrale di Parigi riaprirà a novembre: una svolta notevole e una testimonianza dell’efficacia della tecnologia moderna e della generosità dei donatori di tutto il mondo.

Precedentemente conosciuta come la “prima figlia della Chiesa”, la Francia è recentemente diventata nota per i suoi “zombi cattolici”: nominalmente credenti ma non veramente fedeli. E il presidente Emmanuel Macron è il capo di tutti gli zombie.

Nonostante il suo battesimo, Monsieur le Président ha il diritto di andare per la sua strada, proprio come ha fatto Joe Biden. Il cattolicesimo culturale è un cancro, ma questo è un altro discorso.

L’Unione Europea è stata fondata nel 1993; i suoi pregiudizi antireligiosi sono cresciuti anno dopo anno e non hanno mostrato alcun segno di estinzione. D’altra parte, nemmeno la fede cattolica tradizionale di tanti europei lo fa. La laicità, ovviamente, è la politica ufficiale della Francia, e più o meno lo è stata da quando i giacobini hanno cominciato a tagliare teste nel 1789. Molti francesi sono orgogliosi della laïcité della nazione, che è diventata ufficiale nel 1905 e costituzionale nella Costituzione. del 1946.

Leone XIII lo prevedeva, ma aveva una visione fiduciosa (Inter innumeras sollicitudes, 1892):
Ci sentiamo molto consolati nel vedere questo stesso popolo francese accrescere il suo zelo e il suo affetto verso la Santa Sede, quanto più essa è abbandonata.
Ci sono indizi del fatto che, come negli Stati Uniti, la Francia si stia risvegliando più pienamente alla conoscenza delle sue tradizioni, anche se si tratta di un fenomeno che va visto con cautela. Alcuni politici e perfino alcuni sacerdoti, infatti, sono più laici che mai.

Anche Leone lo prevedeva: “l’ideale di questi uomini sarebbe un ritorno al paganesimo: lo Stato riconoscerebbe la Chiesa solo quando potesse avere il piacere di perseguitarla”.

Al giorno d’oggi, lo Stato semplicemente ignora la Chiesa, ponendo le politiche e gli interessi del governo secolare al di sopra di ogni altra considerazione.

E perché no? Lo Stato, non la Chiesa, possiede Notre-Dame e ogni altra cattedrale in Francia.

La Francia.

Non ho intenzione di contestare questo fatto. Tuttavia, sembra strano che alcuni dei più importanti sacerdoti cattolici francesi si siano piegati alla laïcité.

È stato l’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, a suggerire per primo a Emmanual Macron di sostituire alcune delle vetrate colorate di Notre-Dame del XIX secolo con versioni del XXI secolo. Intendiamoci, queste vetrate sono sopravvissute all’incendio.

Sto cercando di ricordare chi mi ricordano Macron e Ulrich. Non riesco a capirlo, ce l’ho veramente sulla punta della lingua. Vediamo: autoritario… determinato a distruggere qualcosa di bello… contrario a una tradizione che altri ammirano… vive anche lui in Europa… Spara, semplicemente non mi viene. Forse più tardi.

Per essere onesti, né l’arcivescovo Ulrich né il presidente Macron propongono la rimozione totale delle antiche vetrate della cattedrale. Se lo facessero, non sarebbe una controversia; sarebbe una seconda rivoluzione francese.

È stato annunciato un progetto del presidente e dell’arcivescovo per consentire ad artisti contemporanei di presentare progetti per sostituire le vetrate progettate dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc. A proposito, chi era?

Ebbene, è stato probabilmente tra gli architetti e designer più influenti dell'era moderna, molto influente in quello che divenne noto come Art Nouveau. Nonostante ciò, le finestre di Viollet-le-Duc verranno rimosse e collocate in delle casse in attesa di essere esposte successivamente nel museo di Notre-Dame.

Ciò che è particolarmente irritante per coloro che vorrebbero che le finestre del Viollet-le-Duc siano mantenute è che, sebbene in qualche modo colpite dall’incendio del 2019, sono già state restaurate grazie alla generosità dei donatori.

La Francia ha aderito alla Carta di Venezia per il restauro e la conservazione di monumenti e siti (1964), la cui prima frase recita: “Le opere monumentali dei popoli, recanti un messaggio spirituale del passato, rappresentano, nella vita attuale, la viva testimonianza delle loro tradizioni secolari”. Un sentimento elevato, secondo me, ma suppongo che la Carta abbia solo valore morale. E gli abitanti del Palazzo dell’Eliseo possono e faranno quello che vogliono, ignorando il principio del Com’era / Dov’era [in italiano nel testo — N.d.T.].

L’idea di Ulrich era fondamentalmente che, poiché la Cattedrale ha dovuto affrontare nel corso dei secoli altre catastrofi, richiedendo aggiornamenti e integrazioni, qualche elemento del XXI secolo dovesse far parte di quest’ultima ristrutturazione.

Ok, ma bisogna chiedersi: con l’avvicinarsi della scadenza per la rimozione/installazione delle vetrate nella cattedrale, l’una o l'altra sarà progettata da Marko Rupnik? Sto scherzando. Meglio chiedersi: il nuovo sarà migliore del vecchio?

Questo progetto è stato presentato alla Commissione nazionale francese per l’architettura e il patrimonio, che lo ha respinto, ma il presidente Macron ha respinto il parere della commissione. È come se volesse solo la nuova Francia e non la vecchia; non la tradizionale, gloriosa, cattolica Francia.

Naturalmente, come ha scritto qui il mio collega Robert Royal nel 2021 riguardo al restauro in corso di Notre-Dame: “I restauratori hanno sostenuto di fare delle nuove configurazioni un dialogo tra vecchio e nuovo – cosa a cui io stesso sono favorevole se fatta bene, perché anche se viviamo di un passato inimmaginabilmente ricco della Chiesa, viviamo anche in un presente che ha un disperato bisogno di trovare modi per appropriarsi di quell’eredità”.

Non sono in disaccordo. Non ho visto le immagini delle finestre sostitutive proposte, quindi non ho idea se saranno fatte bene. Ma ho visto il nuovo altare. Rispetto a ciò che sostituirà – e tenendo conto della possibilità che venga aggiunto dell’altro – sono preoccupato.

Sospetto che né il presidente Macron né l'arcivescovo Ulrich, per quanto modernisti possano essere, vogliano davvero una cattedrale del tutto minimalista, e sospetto che se dovessero nascondersi nell’ombra, dietro i pilastri, osservando le reazioni dei parigini e dei turisti all’interno della cattedrale quando Notre-Dame riaprirà, noteranno che i visitatori sussulteranno e passeranno velocemente davanti al nuovo altare minimalista. Mentre di fronte all’incendio c’erano sorrisi e lunghi momenti trascorsi ad ammirare il vecchio. Non siete d’accordo?

Aspettate! Mi è venuto in mente il nome della persona che Macron mi ricorda. Vive a Roma.
Brad Miner, Sabato 3 agosto 2024
Immagini del vecchio e del nuovo altare

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
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15 commenti:

Laurentius ha detto...

Innanzitutto, Leone XIII avrebbe fatto bene ad evitare il ralliement alla repubblica laica e massonica. Sul tema, consiglio di studiare l'ottimo libro di R. de Mattei: il ralliement di Leone XIII. Il fallimento di un progetto pastorale, Le Lettere.
Per il resto, era scontato che autorità civili e religiose avrebbero colta l'occasione per "modernizzare" Notre-Dame. In Russia, simili arrangiamenti dei luoghi sacri alla modernità sono inconcepibili, mentre da noi si vive per quello e, se le occasioni non si presentano, si ricercano. Quanti tesori d'arte sacra sono scomparsi in nome dell'adattamento delle chiese alla sciagurata riforma liturgica!

Lo hanno già detto ma è così ha detto...

Un simbolo di quel Medioevo che i beoti dileggiano. Un simbolo di un passato tolto il quale non solo il futuro sfuma, ma pure il presente è esanime. Un simbolo di un’Europa che, pur deturpata oggi dalle fiamme nel suo epicentro, rimane povera del fuoco più importante. Quello della Fede.

Padre Pio ha detto...

Il 5 agosto 1918, in seguito ad altre ferite d'amore, riceve lo straordinario favore della trasverberazione che lo "fa spasimare assiduamente"
"Io mi veggo sommerso in un oceano di fuoco. La ferita che mi venne riaperta sanguina e sanguina sempre. Dessa sola basterebbe a darmi mille e più volte la morte" (5 9 1918). Verso la cima. L'anima sale incessantemente e senza soste verso l'unione trasformante. Ha presentimenti di qualcosa di nuovo. L'intimità con Dio si fa sempre più intensa ed esigente e l'anima vuole corrispondere e moltiplica le sue affannose ricerche del sommo bene: "Sento in me un non so che di preoccupante. Le ansie amorose [...] le sento in me più intime e più vive, che producono nell'intimo dello spirito un non so che d'infiammazione"
"E' affatto nuova la mia attuale posizione [...]; dico nuova del tutto, tanto che io non riesco in nessun modo ad esprimerla, né posso penetrare con l'espressione fino all'intensità di taluni sviamenti dello spirito, smarrito più che mai, disperso e derelitto".
Siamo ormai al preludio d'una svolta decisiva, alla preparazione immediata dello stupendo prodigio delle stimmate visibili e sanguinanti

Anonimo ha detto...

Ma il vecchio altare era già stato sostituito con uno riformato

Anonimo ha detto...

Messe de Notre-Dame des Neiges à l'Abbaye Sainte-Madeleine du Barroux
https://www.youtube.com/watch?v=-zgsIlzI5qE
Abbaye Sainte-Madeleine

Anonimo ha detto...

Cattolici, ebrei e musulmani: tutti insieme appassionatamente sotto l'egida del Comune di Bologna, dell'Università e dell'Agenda 2030 nella Casa del Dialogo. Un tentativo utopistico e ateistico e dai finanziamenti ancora ignoti di annacquare le religioni, colpevoli di creare confini. E che la Chiesa di Zuppi benedice.

Catholicus ha detto...

....."E che la Chiesa di Zuppi benedice." : diciamo meglio, quella non è la chiesa di Zuppi, e nemmeno di Bergoglio; quest'ultimo, con tutti i suoi compagni di sventura (quale sventura più grande, infatti, di quella di finire dritto all'inferno può attirare su di sé un essere umano?) è solo un contoterzista, per così dire (senza offesa per i contoterzisti, lavoratori onesti e padri di famiglia, magari), poiché opera e si affatica per conto del vero padrone, il titolare della perfida impresa, l'eterno nemico di Dio e dell'intera umanità (inclusi coloro che si alleano con lui, diventando suoi servitori).
Una controchiesa, cioè una chiesa a rovescio, quella che il Nemico è riuscito a far realizzare ai suoi servitori, dopo decenni (anzi secoli) di complotti, infiltrazioni, tradimenti e inganni a non finire; finalmente ci sono riusciti, e la Chiesa è caduta in mano loro ("un papa secondo i nostri bisogni", recitavano le Istruzioni del'Alta Vendita, dei massoni carbonari nella prima metà dell'Ottocento), ed ora, ad oltre sessant'anni di distanza, sembra crollare sotto i colpi di maglio di Bergoglio, il liquidatore fallimentare di Santa Romana Chiesa...ma non è detta l'ultima parola, poiché chi fa i conti senza l'Oste deve rifarli due volte.

Anonimo ha detto...

Nel 1884 papa Pecci pubblicava la Nobilissima Gallorum gens, enciclica in cui richiamava i meriti della “Figlia primogenita della Chiesa”, denunciando allo stesso tempo il degrado in atto, frutto del «veleno di nuove opinioni».
Stefano Fontana

Laurentius ha detto...

Peccato che il 16 febbraio 1892 Leone XIII ordinassi a clero e cattolici francesi - in gran parte monarchici - la riconciliazione con la repubblica laica e massonica. Un vero disastro, del quale la Francia paga tuttora le conseguenze!

Anonimo ha detto...

Non credo che si possa generalizzare. Molte sovrintendenze in Italia fanno un ottimo lavoro per la conservazione di siti dotati di testimonianze artistiche o storiche del tempo che fu.

Anonimo ha detto...

Temo che ci si trovi di fronte ad un fenomeno iconoclasta. Se l'ecumenismo deve essere preservato si devono accontentare anche le religioni che non prevedono le raffigurazioni ùmane.
Si parla dell'inaugurazione dellà nuova cattedrale come di una cerimonia ecumenica.

Anonimo ha detto...

Una informazione di una certa importanza.
La reliquia piu' preziosa conservata a Parigi e' la CORONA DI SPINE.
Qualche anno fa veniva mostrata solo un giorno al mese.
Nella ristrutturazione attuale sembra sia previsto un nuovo reliquiario che la custodisca e la faccia vedere a tutti i visitatori.

Anonimo ha detto...

Per verificare le informazioni dell'articolo ho fatto un giro su google. Una quantita' enorme di foto . Spesso non riuscivo a capire se dette foto fossero precedenti o successive all'incendio. Ma le due foto dell"articolo continuano ad essere le migliori. Ho scoperto inoltre che verra' aperta una piazza anche dal lato dell'abside e che alberi verranno piantati on entrambe le piazze e anche sul lato sud della cattedrale, cioe' quello prospiciente la senna. Molto piu' oscuro invece il discorso per quanto riguarda le opere nel sottosuolo. Davanti alla basilica c'era , appunto, anni fa una scaletta con un cartello : area archeologica. Ora si parla sia di area archeologica sia di cripta. E si parla di ampia struttura sotterranea per i visitatori.
Sotto il Duomo di Milano ci sono le rovine di santa Tecla.
Cosa ci sara' sotto Notre Dame ?

Anonimo ha detto...

Ritorno al primo millennio. In francia arrivo' , dopo la prima guerra mondiale e dopo la guerra civile tra bianchi e rossi cioe' tra la nobilta' russa fedele allo zar e i rivoluzionari bolscevichi un gran numero di ortodossi che, pur tra mille difficolta' , cercarono di conservare la loro fede. In Francia perche' tutta la nobilta' russa parlava in francese. Ora , nel primo millennio cattolici e ortodossi erano uniti. Formavano una sola chiesa. Giunti in francia i russi iniziarono a cercare le tracce dei santi e dei luoghi del primo millennio. Qualche mese fa e'uscita una guida ai luoghi ortodossi in Francia. Una possibile rinascita per la fede ?

Anonimo ha detto...

E ora Ci rivolgiamo a voi, Cattolici di Francia; che la Nostra parola giunga a voi tutti come testimonianza della tenera benevolenza con la quale Noi continuiamo ad amare il vostro Paese, e come un conforto in mezzo alle terribili sciagure che dovrete subire. Voi conoscete lo scopo delle empie sètte che curvano le vostre teste sotto il loro giogo, poiché tale scopo esse stesse l'han dichiarato con cinica audacia: decattolicizzare la Francia. Esse vogliono sradicare completamente dai vostri cuori la fede che ha coperti di gloria i vostri padri, che ha fatto grande e prospera la vostra patria fra le altre nazioni, che vi sostiene nella prova, che conserva la tranquillità e la pace del vostro focolare e che vi apre la strada verso l'eterna felicità.

dalla Lettera Enciclica VEHEMENTER NOS del Sommo Pontefice PIO X

San Pio X, Papa Sarto, prega per la Francia