Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 16 agosto 2024

Paolo Pasqualucci: La “Porta Larga” spalancata da Papa Francesco

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Paolo Pasqualucci:
La “Porta Larga” spalancata da Papa Francesco

I.
Papa Francesco nei suoi viaggi o in udienza si è incontrato ripetutamente con individui e associazioni del mondo cosiddetto lgbtq+, o “arcobaleno” dal loro simbolo, ossia con persone che vivono in vario modo nel “peccato impuro contro natura” (Catechismo di san Pio X) - alcune delle quali persino lo propagandano, pur dichiarandosi cattoliche. Presso i cattolici ancora rimasti fedeli al dogma e ai valori tradizionali, questa prassi ha destato e desta scandalo. Ma per qual motivo? Forse che Nostro Signore non si lasciava avvicinare da prostitute, adultere pentite e non predicava ad ogni sorta di peccatori per convertirli – “ Fate penitenza e credete al Vangelo poiché il Regno dei Cieli è vicino”; “non sono infatti venuto a convertire i giusti ma i peccatori” (Mc 1,15; 2, 17)? Lo scandalo quindi non nasce dal fatto in sè dell’incontro ma da quello che Papa Francesco ha detto e in aggiunta da quello che non ha detto e che avrebbe dovuto dire in quanto sacerdote, che per di più è addirittura Romano Pontefice e quindi Vicario di Cristo in terra.

Infatti, mentre Nostro Signore esortava sempre i peccatori con dolcezza ma fermezza a “non peccare più” cioè a mutar subito vita, convertirsi, vivere secondo i suoi insegnamenti, poiché “il Regno dei Cieli” era vicino ossia la salvezza eterna era ora come non mai in passato “vicina” grazie alla sua predicazione e al suo esempio, Papa Francesco, al contrario, ha sempre incitato tutti questi peccatori a restare come sono poiché, ha detto più volte, “Dio ti ama così come sei”! Non risulta che li abbia mai spronati a cambiar subito vita, a cercare di entrare “dalla porta stretta” (Lc 13, 24), caricandosi la propria Croce da veri seguaci di Cristo, rinnegando se stessi (Lc 9, 23-24); insomma, che li abbia apertamente e fortemente esortati a fuggire dal peccato, a vivere da veri e coerenti cattolici, a ricercare l’aiuto della Grazia, a proiettare la loro esistenza verso la salvezza, la vita eterna, l’unica cosa che veramente conti per ognuno di noi! L’omosessualità è un peccato grave, uno di quelli che, si diceva in passato, “gridano vendetta di fronte a Dio” come l’omicidio volontario, l’oppressione dei poveri, la frode nella mercede agli operai. Né la scienza moderna è riuscita a cancellarlo. Vana è stata, da parte di certi scienziati, anche omosessuali, la ricerca del “cervello gay” o del “gene gay”, per sostenere la supposta “normalità” di questa deviazione e sconfiggere in tal modo la morale cattolica. Ma essi sono riusciti, nel 1973, con interventi di tipo emotivo, a far togliere l’omosessualità dall’elenco delle “patologie psichiatriche” della American Psychiatric Association. Un fatto grave, che ha provocato una reazione a catena. Il 17 maggio 1990 l’OMS cancellava l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, facendola così diventare una variante naturale del comportamento umano.

Precise osservazioni critiche sui tentativi di legittimare biologicamente ossia come tendenza naturale l’omosessualità ha fatto l’autorevole psicoterapeuta olandese di fama internazionale, specialista nella cura delle persone omosessuali, Gerard J.M. van den Aardweg, in un noto libro del 1996(1). Il dr. van den Aardweg è un cattolico di orientamento tradizionale. Se qualcuno ritiene che questo abbia influito sulle sue analisi scientifiche, legga quanto scrive il celebre neurobiologo inglese Steven Rose, specialista degli studi sullo Alzheimer, ebreo ateo dichiarato, un liberale di tipo “radical” sul piano etico-politico. In uno dei suoi ben noti testi divulgativi sul cervello egli irride apertamente le ricerche volte a scoprire il gene o il cervello gay, affermando che non sono scienza ma pura “speculation”, oltretutto imbarazzante perché, in certi passaggi, sembrano rivelare “le bizzarre fantasie sessuali” che ossessionano la mente del ricercatore(2).

Periodicamente, sulla stampa che conta, viene propagandata la (falsa) notizia che i genetisti avrebbero finalmente dimostrato il carattere biologicamente naturale dell’omosessualità. In Italia, una delle ultime credo sia stata la recensione al libro del prof. Jacques Balthazar, endocrinologo belga, tradotto in italiano nel 2021 da Bollati-Boringhieri, apparsa in grande rilievo sulla pagina culturale de Il Sole24Ore. Il libro, uscito inizialmente nel 2010, analizza in prevalenza comportamenti omosessuali degli animali, che sarebbero frutto di determinismo biologico (perché dovuto a fenomeni endocrinologici e genetici), per sostenere che questo tipo di comportamento si potrebbe ritrovare anche nell’uomo. Questa sarebbe la “dimostrazione”. C’è qui un errore di fondo, tipico della scienza moderna e contemporea, schiava delle sue prospettive evoluzioniste: applicare tout court agli uomini comportamenti riscontrabili negli animali, come se l’animale, privo di ragione e di libera volontà, potesse essere un valido modello per spiegare il comportamento umano, nel quale opera sempre la libera volontà e che risente di varianti di tipo psichico e spirituale, influenzate dall’ambiente. Inoltre, l’origine supposta naturale dell’omosessualità viene dal professore belga presentata come una possibilità assai più che come una certezza. E difatti uno studio molto approfondito sul tema, apparso nel settembre 2019 sulla autorevole rivista scientifica americana Science, mostra con ampia evidenza documentaria che l’origine naturale o genetica dell’omosessualità resta indimostrabile(3).

Si tratta di una ricerca imponente, considerata la più completa possibile finora effettuata in questo campo, di ardua lettura per noi non specialisti. Tuttavia, alcune fondamentali conclusioni risultano chiare.

“Abbiamo identificato, a livello di genoma, significativi punti fissi [loci] associati al comportamento omosessuale e abbiamo trovato prove di un più ampio contributo ad opera delle comuni variazioni genetiche. Abbiamo stabilito che la sottostante architettura genetica è altamente complessa; di sicuro non esiste un singolo gene che sia determinante (a volte definito nei media come “il gene gay”). Piuttosto, molti di questi punti fissi producenti piccoli effetti a livello individuale, si diffondono nell’intero genoma e in parte si sovrappongono in maschi e femmine, aggiungendo il loro contributo alle differenze individuali nella predisposizione al comportamento omosessuale. Tutte le varianti, misurate collettivamente, spiegano [tuttavia] solo parte dell’ereditarietà genetica a livello di popolazione e non permettono una significativa predizione delle preferenze sessuali di un individuo”(4). Due sono dunque i punti essenziali: 1. il gene gay non esiste; pertanto, 2. gli indicatori genetici individuati sono troppo labili per permettere di “predire le preferenze sessuali di un individuo”. Del cosiddetto “gene gay” aveva affermato nel 1993 l’esistenza in un locus del cromosoma maschile X, chiamato Xq28, il famoso prof. Dean Hamer, omosessuale egli stesso ed anzi accanito “attivista gay” sul piano culturale, convinto anche di aver trovato una spiegazione genetica della religione(5). La sua dimostrazione fu ampiamente criticata in ambito scientifico ma divenne non sorprendentemente verità rivelata per i media. La base della ricerca, si faceva innanzitutto osservare, era troppo ristretta, coinvolgeva solo il il 65% di un gruppo di omosessuali che avevano fratelli omosessuali, ossia solo il 6% della popolazione omosessuale(6). Un gruppo selezionato con molta cura.

La ricerca del 2019 ribadisce di non aver trovato traccia di questo gene: “Di contro a studi di linkage [come quello del prof. Hamer] che hanno trovato una sostanziale associazione dell’orientamento sessuale con varianti presenti nel cromosoma X (8, 23), non abbiamo trovato alcun segnale in eccesso sul cromosoma X (e nessun locus individuale significativo a livello di genoma)”(7). Ma la propaganda gay ha ugualmente cercato di trar partito da questa ricerca poiché vi si afferma l’esistenza di cinque loci di geni che influenzerebbero dall’8 al 25% del comportamento omosessuale. Ma questa ampia oscillazione [range], spiega l’articolo, dipende dai “diversi metodi o ipotesi di prevalenza [di una variazione](Grafico S11) impiegati”(8). E in ogni caso queste “varianti genetiche” influiscono solo per meno dell’1% sul comportamento effettivo (9).

Il “comportamento effettivo”, ribadiva la ricerca, è influenzato da una molteplicità eterogenea di fattori, compresi quelli psichici e culturali ambientali, spesso sottovalutati(10). Questa ricerca del 2019 dimostra comunque che la parola d’ordine dei movimenti “arcobaleno” (“sono fatto/a così”; “questa è la mia natura, che colpa ne ho io”), oltre che offensiva per Dio creatore e contraria al senso comune, è dal punto di vista scientifico del tutto infondata.

Immanuel Kant, del quale ricorre quest’anno il tricentenario della nascita, equipara stupro, pederastia e bestialità in quanto “delitti contro l’umanità in generale”. L’omosessualità, scrive, lede l’umanità “nella nostra persona”. Deve pertanto ritenersi un “vizio contro natura”(11): contro la natura umana, lesa da esso proprio nella sua intrinseca essenza, che si fonda sull’unione del principio maschile con quello femminile (“masculum et feminam creavit eos”, Gen 1, 27). Lesa anche in senso estetico, aggiungo, nella sua dignità e decoro, a causa del carattere ripugnante degli amplessi omosessuali(12).

Come essere morale che è anche fisico, precisa inoltre Kant, l’uomo ha il dovere (verso se stesso) di tendere alla conservazione della specie, cosa che costituisce un impulso naturale. “I vizi che si contrappongono qui al dovere dell’uomo verso se stesso sono: il suicidio; l’uso contro natura che alcuno fa della inclinazione sessuale; il godimento smodato dei mezzi di nutrizione, che indebolisce in noi la facoltà di fare un uso conveniente delle nostre forze”(13). In effetti la pratica dell’omosessualità, essendo intrinsecamene sterile e corrompendo i costumi, contribuisce ampiamente all’estinzione dei popoli e in prospettiva del genere umano, contraddicendo così la natura, il cui scopo non può essere l’autodissoluzione.

II.
Ma è vero che “Dio ti ama così come sei”? Come è stato sempre insegnato, ti ama quando fai la sua volontà; il che significa, per noi cattolici, solo quando ci sforziamo di perseguire la nostra santificazione quotidiana secondo gli insegnamenti di Cristo. Come disse il cieco dalla nascita cui il Signore aveva donato la vista, nel descrivere il miracolo ai Farisei che severamente l’interrogavano, “Or, sappiamo che Dio non ascolta i peccatori ma se uno ha il timor di Dio e fa la sua volontà, Egli l’esaudisce” (Gv 9, 31).

Se vivi ostinatamente nel peccato e ti indurisci in esso Dio non ti ascolta e non ti ama affatto, e tu susciti la sua giusta ira, cui seguirà la sua riprovazione, che sarà eterna se morrai non pentito e ben incartato nei tuoi peccati. Ripetendo ossessivamente ai peccatori che Dio comunque li ama “così come sono”, senza bisogno che si emendino convertendosi o ritornando a Cristo, si fa loro un pessimo servizio: vengono aperte a queste anime sfortunate la “porta larga” e la “via spaziosa” che conducono all’eterna dannazione: “Entrate per la porta stretta poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione e molti sono quelli che entrano per essa” (Mt 7, 13; Lc 13, 22).

È verità di fede che ci saranno i dannati in eterno: una parte dell’umanità non si salverà. Parola del Signore, più volte ripetuta in aggiunta al testo appena riportato: nella parabola del seminatore (Lc 8, 4 ss); nella parabola delle vergini savie e stolte (Mt 25, 1-15); in quella del ricco Epulone (Lc 16, 19-30); in quella sulla separazione finale del grano dal loglio (Mt 13, 24); in quella sulle “nozze regali”, che si conclude con il celebre: “perché molti sono i chiamati ma pochi gli eletti” (Mt 22, 1 ss; Lc 13, 28); negli ammonimenti escatologici alle città incredule (Lc 10, 13 ss). Infine nella rivelazione del Giudizio Universale nel quale Gesù stesso, come Cristo Re e Giudice in tutta la sua Gloria, Seconda Persona della Santissima Trinità, dividerà per sempre il genere umano in Eletti e Reprobi (Mt 25, 31). Questa verità di fede è stata ribadita anche da san Paolo: Gal 6, 7-8; Ef 3, 19-19, e dal Beato Pietro: 2 Pt 9 e 17.

Molti saranno, in verità, anche gli Eletti: vedi Mt 21, 43; Lc 14, 2-23; Ap 7, 9. Ma è vano speculare sul possibile numero degli Eletti e dei Reprobi, come fanno certuni, almanaccando su quale dei due sarà il più alto.

Tuttavia, il Signore non è venuto in questo mondo per salvare tutti i peccatori, come ci ricorda san Paolo: “È cosa buona questa e gradita al cospetto di Dio nostro Salvatore [il pregare per tutti gli uomini], il quale vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Non vi è infatti che un Dio solo, e uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini, Gesù Cristo, uomo anche lui, che ha dato se stesso in riscatto per tutti” (1 Tm, 3-6)? Certamente, Dio vuole la salvezza di tutti ma attraverso “la conoscenza della verità” ossia mediante la nostra conversione a Cristo e ai suoi insegnamenti. E la fede non si può acquisire senza la Grazia, che richiede tuttavia la partecipazione del nostro libero arbitrio, onde saranno dannati tutti quelli che si saranno rifiutati alla Grazia perseverando nel peccato sino alla fine della loro vita.

III.
Pertanto la missione della Chiesa fondata da Cristo è proprio quella di strappare a Satana quante più anime è possibile prima del giudizio universale, che avverrà quando ci sarà l’improvviso ritorno, la presenza (parusía) “rapida come il lampo” del Cristo come Giudice di tutta l’umanità (Mt 24, 27; Lc 17, 24). E invece l’attuale Vicario di Cristo cosa fa, se non esattamente l’opposto della missione ordinata dal Signore Risorto alla Chiesa – Mt 28, 18-20? Incitando i peccatori a rimanere nella loro vita di peccato non li consegna di fatto a Satana? Oggettivamente, non si sta comportando come il cattivo Pastore che lascia le pecore in balía dei lupi, di cui a Gv 10, 11-13? Possibile che non se ne renda conto?

Scorriamo un’antologia minima degli interventi omofili più recenti di Papa Francesco.
Nel luglio del 2023, in un incontro con un “giovane transessuale” che si dichiarava cattolico pur perseverando nella sua situazione, Papa Francesco l’ha così incoraggiato: “Dio è padre, madre, fratello, per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti…”. Anteriormente, ad una giovane che si era proclamata “persona non binaria” che cioè affermava di non sentirsi né maschio né femmina, aveva detto: “Dio non rifiuta nessuno, Dio è padre. E io non ho il diritto di cacciare nessuno dalla Chiesa”(14). Quelli che vogliono escludere il movimento Lgbt dalla Chiesa sono, secondo Papa Francesco, “infiltrati che approfittano della Chiesa per le loro passioni personali, per la loro ristrettezza personale. È una delle corruzioni della Chiesa”. Concetti simili, il Papa ha espresso in un incontro del 22 aprile 2022 con un gruppo di “prostitute transessuali”, già aiutate durante la pandemia di Covid in una parrocchia vicino a Pomezia, sul litorale romano(15).

Bisogna comunque chiedersi, a questo punto: al di sotto delle anodine sigle di convenienza e dei perbenismi pseudo-umanitari, qual’è l’autentica realtà del fenomeno lgbtq+, costituito da gruppi assai limitati di persone ma che i media inflazionano alla nostra attenzione in maniera esorbitante ed ossessiva?

Visto come fenomeno sociale complessivo consta di organizzazioni e reti mediatiche di persone d’ambo i sessi succubi delle patologie e dai disturbi prodotti dalla pratica dell’omosessualità; reti locali, nazionali con agganci internazionali grazie all’internet, sostenute dall’alta finanza, da molti governi e dal business miliardario, dalla governance di organizzazioni come l’ONU e l’OMS, ormai deragliate dai loro binari originari: reti che prosperano soprattutto grazie alla complice follia da cupio dissolvi che ormai affligge da troppo tempo le élites dell’Occidente. Questa galassia non è affatto neutrale, condivide gli obbiettivi del femminismo, del quale è in un certo senso una replica, e quindi vuole imporre una sua visione del mondo e politica, in pratica una sorta di nietzscheano “rovesciamento di tutti i valori”, utilizzando l’alibi della lotta alle discriminazioni. Difatti è schierata contro la famiglia tradizionale e contro il matrimonio tradizionale, contro la religione, in particolare quella cattolica, e mira a corrompere l’infanzia e la gioventù grazie alla pratica dell’educazione sessuale aperta sin dalle scuole elementari per legge alle istanze pederastiche e saffiche nelle scuole di tutto l’Occidente. È riuscita ad ottenere in molti Stati il riconoscimento delle proprie convivenze come “matrimonio”, con relativa adozione di bambini, o l’acquisizione di “figli” ottenuti con pratiche scandolose quali la maternità surrogata, detta dal popolo “utero in affitto”.
Tutto ciò costituisce un abominio che non si è mai visto prima nella storia, nemmeno nelle epoche di peggior decadenza.
Inoltre, favorisce questa galassia ogni sorta di promiscuità, contribuisce alla diffusione di gravi malattie infettive di tipo venereo, contribuisce all’obnubilamento delle nazioni occidentali mediante la denatalità sempre più diffusa (cui dà un ovvio contributo, rafforzato dal suo appoggio indiscriminato al libero aborto), la riscrizione in chiave femminista e gay (la più recente forma di subcultura) della nostra tradizione culturale e il sostegno all’ accoglimento indiscriminato delle masse afro-asiatiche di clandestini che premono ai nostri confini, in gran parte mussulmane.

Dal punto di vista individuale, sul piano sociologico, questo fenomeno ha fatto apparire la nuova e sconcertante figura dello “attivista gay” cioè di estremisti d’ambo i sessi impegnati intensamente nel promuovere i cosiddetti “diritti” dei gay in nome dei diritti umani, come se gli omosessuali fossero perseguitati nelle nostre società, il che non è. Costoro cercano di imporre alla società la loro capovolta visione del mondo, a volte in modo anche piuttosto aggressivo e arrogante, in ogni caso non più nelle forme melliflue e piagnucolose del passato. Come possano sacerdoti, suore e fedeli praticanti l’omosessualità esser convinti che la dottrina della Chiesa debba riconoscer come lecito il loro modo di vivere, espressamente contrario alla legge naturale e all’etica cristiana, questo è senz’altro uno dei tanti aspetti insondabili del mysterium iniquitatis. Questi cattolici “dissidenti” non cercano in alcun modo di far mea culpa, emendarsi e tornare a Cristo: all’opposto vogliono che il loro peccato sia riconosciuto come cosa buona e giusta dalla dottrina della Chiesa, che dichiarano apertamente di voler cambiare!

Tuttavia, tra tutti costoro, cattolici e non, ci sono sicuramente tante povere anime che soffocano in un abisso dal quale sarebbero ben liete di emergere, se solo trovassero le guide opportune, nella scienza medica e nella religione.

IV.
Invece la “pastorale” di Papa Francesco per le persone lgbtq+ in generale, sembra basarsi sui seguenti concetti:
1. “Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio”;
2. Pertanto, nessuno può esser cacciato dalla Chiesa, che anzi accoglie tutti; quindi:
3. “Andate avanti così come siete…Non arrendetevi”(16).
Papa Francesco sembra qui equiparare la richiesta di “conversione” dei peccatori alla loro “cacciata dalla Chiesa”. Ma chi auspica l’effettivo ritorno a Cristo dei cattolici che si dicono “arcobaleno” non propugna certamente la loro “cacciata dalla Chiesa”, che pure rientra nei poteri del Papa, sotto forma di scomunica e riduzione allo stato laicale. Si limita, caso mai, a chiedere che la Suprema Sede e l’episcopato esercitino i loro poteri nel modo dovuto, secondo l’autentica tradizione della Chiesa; vale a dire, impegnandosi nell’opera di conversione delle anime e quindi condannando come si deve il peccato con gli opportuni strumenti (encicliche, lettere apostoliche, lettere episcopali, sermoni) ed incitando i peccatori ad uscirne nel minor tempo possibile, ritornando a praticare effettivamente il vero cattolicesimo, per la salvezza loro e il bene di tutti.

Invece Papa Francesco li incita a restare come sono, ad andare avanti così come sono, e non da oggi, da anni, coinvolgendo nell’incitamento anche rappresentanti di movimenti che negli Stati Uniti e in altri Paesi vogliono addirittura che la Chiesa modifichi espressamente il suo insegnamento sull’omosessualità, ancora definita dall’ultimo Catechismo (art. 2357) come “grave depravazione” e “comportamento intrinsecamente disordinato”, “contrario alla legge naturale”. L’omosessualità preclude “all’atto sessuale il dono della vita” e “in nessun caso può esser approvata”(17).

Vedi in proposito l’udienza del 25 ottobre 2023, durante la quale, Papa Francesco ha incontrato esponenti della “Global Network of Rainbow Catholics”, una rete mondiale di cattolici che si dichiarano lgbtq+. Capi delle organizzazioni nordamericane di questa galassia, che sta cercando di fondarsi come vera e propria istituzione sovranazionale, hanno dichiarato che il Papa aveva parlato loro per diversi minuti ed era stato “incredibilmente comprensivo [gracious]”, ingenerando la speranza che egli sarebbe effettivamente riuscito a “rendere la Chiesa più inclusiva”. Sappiamo cosa vuol dire “inclusiva”: aperta a tutte le esigenze del mondo lgbt, sdoganato da ogni condanna. Anche a costoro il Papa avrebbe detto di “andare avanti” (go ahead) nella loro attività ossia di continuare sulla via tracciata (che è appunto quella larga e spaziosa che porta alla perdizione, secondo la parabola sopra richiamata).

Una delle organizzazioni lgbt trattate così affettuosamente dal Papa, DignityUSA, ha questo programma: “stiamo lavorando per lo sviluppo di una teologia del sesso e del genere che comporti la riforma degli insegnamenti e della prassi [della Chiesa cattolica] in relazione alla sessualità umana e alle identità di genere”(18).

Oltre ad incontrare più volte e ad incoraggiare il celebre gesuita P. James Martin, la cui missione nella Chiesa sembra esser quella di un attivismo frenetico per i supposti “diritti” dei gay nella Chiesa, Papa Francesco ha anche concesso udienza alla non meno celebre suora pro-gay Jeannine Gramick, co-fondatrice di New Ways Ministry, altra famosa organizzazione di cattolici dissidenti e omofili. La suora “ha una [lunga] storia di attivismo lgtb e abortista, e fu condannata e censurata dai predecessori”; anche se, aggiungo, in modo tutto sommato blando (divieto di scrivere, di far conferenze, obbligo del silenzio)(19). Dal 2 al 4 agosto il suddetto P. Martin SI ha organizzato nell’americana Georgetown University la conferenza annuale del suo movimento Outreach [abbraccio universale], inteso ad essere una “risorsa globale” per tutti i cattolici lgbtq. Il nutrito programma prevedeva anche la partecipazione di un anziano prete “gay iconographer” e di una biblista ebrea non credente, la quale ha cercato di dimostrare l’amena tesi secondo la quale sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento non ci sarebbe una vera condanna dell’omosessualità, in quanto attività sessuale “consenziente” tra due persone adulte. Ebbene, Papa Francesco ha mandato una lettera al P. Martin nella quale affermava di sentirsi “spiritualmente vicino” ai partecipanti a questa incredibile conferenza(20).

V.
L’elenco degli sconcertanti interventi papali in questo campo potrebbe continuare ma penso che i dati presentati siano sufficienti. Le cronache ci informano che il Papa si è occasionalmente espresso in termini inequivocabili contro l’ideologia gender, oltre ad essersi lamentato (a porte chiuse) dell’eccessivo numero degli omosessuali tra il clero attuale. E allora perché incoraggia sodomiti, lesbiche, transgender a continuare a vivere come stanno vivendo, in violazione della morale cattolica e naturale? Molti fedeli sono appunto allibiti dall’atteggiamento contraddittorio di questo Pontefice. Ma la contraddizione lascia il tempo che trova, nel senso che non risolve il problema di fondo, costituito da un insegnamento che si mantiene costante nel disattendere quanto stabilito da Nostro Signore per la conversione e la salvezza delle anime(21).

Occorre quindi ricordare brevemente la vera dottrina cattolica, non prima, tuttavia, di aver replicato ad un’accusa assurda rivolta da Papa Francesco a coloro che criticano questa sua “pastorale” pervasa dalla falsa “misericordia” della “porta larga” e della “via spaziosa”. Lasciamo stare gli epiteti di “indietristi” e di “rigidi” o addirittura di “corrotti”, rivolti dal Papa a coloro che si espongono nel difendere la dottrina morale tradizionale della Chiesa. Più recentemente, egli si è rivolto ai numerosi critici del suo decreto Fiducia supplicans [qui], che concede la possibilità della benedizione alle coppie irregolari anche omosessuali, accusandoli di porsi in un atteggiamento che sarebbe addirittura “di natura scismatica”(22).

Papa Francesco sembra quindi voler dare un fondamento teologico alla sua ripulsa di ogni critica a questi suoi a dir poco singolari provvedimenti, adducendo il sofisma secondo il quale questa particolare benedizione non sarebbe data alla coppia che la richiede bensì ai singoli che la richiedono, anche se costituenti una coppia nella vita e riceventi tale “benedizione” in coppia, magari tenendosi per mano. Valga il vero: scismatico non può certamente considerarsi chi critica ciò che rappresenta una netta deviazione rispetto alla morale cattolica sempre professata dalla Chiesa - deviazione costituita da una inconcepibile accettazione di fatto del peccato contro natura, si tratti del singolo o di una coppia, condannato a chiare lettere da san Paolo (Rm 1, 24 ss; 1 Cr 6, 10) e da Nostro Signore allorché ha più volte giustificato il castigo divino abbattutosi su Sodoma e Gomorra, un castigo che per gli antichi ebrei aveva valore addirittura paradigmatico (Mt 10, 15; 11, 23-24; Lc 10, 12; 17, 29 e 32). E dal Magistero di sempre. Anzi, non fu il cardinale Ladaria, nella sua qualità di Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede, il 15 marzo 2021, a replicare NEGATIVE ai vescovi tedeschi che gli chiedevano per l’appunto se era lecito benedire le coppie omosessuali? Il concetto era che la Chiesa non poteva benedire il peccato. Scismatico, allora, il cardinale Ladaria nel riaffermare una verità solare, elementare della morale cattolica, fondata sulla Rivelazione oltre che sulla legge naturale?

Per la condanna dal punto di vista della legge naturale, si legga quanto scrive Platone nel suo ultimo ed incompiuto dialogo, Le leggi:
“ ATENIESE: […] Perché anche questi “ginnasi” e i “pasti in comune” sono ora di giovamento in moltissimi casi allo Stato ma nelle sedizioni sono una dificoltà, lo mostrano i figli dei Milesi e dei Beoti e dei Turii. E ancora pare che quest’uso abbia corrotta una antica legge di natura che dovrebbe governare sempre i piaceri sessuali non solo degli uomini ma anche delle bestie. E di questi mali si potrebbero accusare primi i vostri Stati e tutti gli altri poi che fanno uso larghissimo dei “ginnasi”; e sia che di questo argomento si pensi per gioco o seriamente, bisogna riconoscere che tale piacere sembra esser stato attribuito dalla natura al genere femminile e a quello dei maschi in quanto fra loro si uniscono per la generazione, ma l’unione dei maschi coi maschi o delle femmine con le femmine è contro natura [parà physin], atto temerario creato fin da principio da disordinato piacere. Tutti accusiamo nei Cretesi gli inventori del mito di Ganimede; essi, poiché si riteneva che le leggi venissero loro da Zeus, crearono in più, si dice, questo mito su Zeus, per cogliere anche questo piacere tenendo dietro a quel dio. E lasciamo andare la favola…”(23).

VI.
Ma veniamo ora alla vera dottrina cattolica, che esige la conversione del peccatore. Essa risulta, come dovrebbe esser noto, dal cap. 3 del Vangelo di Giovanni, nel quale si testimonia la visita notturna di Nicodemo a Gesù. Uno dei capi dei Farisei, che secondo la tradizione sarebbe poi diventato cristiano, Nicodemo fece nell’occasione privata professione di fede nell’origine divina di Gesù e delle sue straordinarie opere. A lui Gesù spiegò il significato esatto dell’esser suo seguace. L’esortazione alla “penitenza” e alla “conversione”, con la quale aveva iniziato la sua missione, costituisce in realtà un’esortazione alla completa rigenerazione interiore, condotta sotto l’ègida dello Spirito Santo.

“In verità, in verità ti dico che uno, se non nascerà di nuovo, non può vedere il Regno di Dio”. Nicodemo gli chiese: “Come può un uomo rinascere quand’è vecchio? Può forse rientrare nel seno della madre, per esser rigenerato?”. Gesù rispose: “In verità, in verità ti dico: chi non rinascerà per acqua e Spirito [Santo] non può entrare nel Regno di Dio. Ciò che è generato dalla carne, è carne; e quel che nasce dallo Spirito, è Spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: bisogna che voi siate generati di nuovo. Il vento spira dove vuole e ne senti la voce, ma non sai né donde venga né dove vada; così è di ognuno che è nato dallo Spirito” (Gv 3, 3-8). Essere cristiani significa dunque rigenerarsi interiormente in modo completo grazie all’insegnamento di Cristo. Un insegnamento, si intende, che va messo in pratica, in modo consapevole e razionale nonostante gli ostacoli rappresentati dalle conseguenze del peccato originale. Il che significa che bisogna fare la volontà di Dio e obbedire ai comandamenti del Signore, se si vuole esser graditi alla Santissima Trinità ed entrare nella vita eterna.

“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva è quello che mi ama, e chi ama me, sarà amato dal Padre mio, ed io pure l’amerò e gli manifesterò me stesso”. Gli dice Giuda, non l’Iscariote: “Signore, come va che tu ti manifesti a noi e non al mondo?”. Gesù gli rispose: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e dimoreremo in lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E la parola che avete ascoltata non è mia ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sto ancora con voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre vi manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi farà ricordare tutto quello che vi ho detto”(24).

Come si manifesta il Signore agli uomini? Si “manifesta” interiormente non esteriormente. Ma solo a quelli che lo amano. E questi sono solo coloro “che osservano la sua parola”; sono i fedeli che si sforzano di mettere in pratica ogni giorno i suoi insegnamenti. I quali vengono dal Padre: la parola del Signore è parola del Padre, obbedendo ad essa obbediamo al Padre. Allora anche il Padre “ci amerà” e verrà ad inabitare nella nostra anima assieme al Figlio. E questa sarà l’azione della Grazia in noi, che coinvolge anche lo Spirito Santo e per gradi ci muta ontologicamente, come soleva ricordare Romano Amerio.

Con l’azione della Grazia in noi si attua la nostra rigenerazione in Cristo, nella lotta contro noi stessi per la nostra santificazione quotidiana. In tal modo nasce in noi “l’uomo nuovo” gradito al Signore. Se vogliamo entrare nel Regno di Dio, l’uomo nuovo deve prender il posto di quello vecchio, succube del peccato: dobbiamo emendarci, e non più peccare. Questa fondamentale verità è spiegata più volte da san Paolo.
“Non vivete più come i Gentili, la cui condotta segue la frivolezza dei loro pensieri. La loro intelligenza è ravvolta in dense tenebre e l’ignoranza generata in loro dall’indurimento del cuore, li tiene lontani dalla vita secondo Dio. Tanto che perdendo ogni sentimento si sono abbandonati alla dissolutezza, fino a commettere, con ardente cupidigia, ogni sorta d’infamità.
Ma quanto a voi non è così che vi è stato insegnato Cristo, se ben lo avete inteso e se conforme alla verità che è in Gesù, siete stati in Lui ammaestrati a spogliarvi, per quanto riguarda la vostra vita passata, dell’uomo vecchio, che si corrompe, seguendo le passioni ingannatrici, a rinnovarvi nello spirito dei vostri pensieri, a rivestirvi dell’uomo nuovo, che è stato creato ad immagine di Dio, nella vera giustizia e santità” (Ef 4, 17-24, corsivi miei).
Commentava l’edizione della S. Bibbia anteriore al Concilio: “Uomo vecchio è l’uomo decaduto con tutto il suo bagaglio di miserie. L’uomo nuovo è quello riabilitato dalla Grazia, davanti al quale si aprono i radiosi orizzonti del Paradiso”(25). Ma come potremo “rivestirci dell’uomo nuovo”, non è un compito superiore alle nostre deboli forze, che sempre devono scontare le conseguenze del peccato originale? Con l’aiuto fondamentale della Grazia, che entra ed opera in noi con l’effusione ineffabile della divinità una e trina, possiamo riuscire nell’ardua impresa. San Paolo ribadisce che “per la grazia di Dio sono quello che sono e la grazia, che Egli mi ha data, non fu vana, ma ho lavorato più di tutti loro [di quelli che ingiustamente lo criticavano]; non io, ma la grazia di Dio insieme a me” (1 Cr 15, 10). Non io da solo ma la Grazia di Dio e non da sola ma insieme a me, con la partecipazione attiva del mio libero arbitrio poiché la Grazia non si deve aspettare che cada dal cielo, come si suol dire.

Ma Papa Francesco incita incredibilmente i peccatori a restare nell’uomo vecchio, che è quello del peccato. Della Grazia, il cui aiuto dobbiamo invocare ogni giorno per rinnovarci interiormente, non parla mai né predica la vita eterna, nella quale può entrare anche il peccatore più incallito, poiché la misericordia di Dio è tale da perdonargli ogni peccato, ovviamente se fa la volontà di Dio, se si pente, cambia vita, osserva i divini comandamenti; se, come il Figliol Prodigo della famosa parabola, si prosterna di fronte a Dio, esclamando: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono più degno di esser chiamato tuo figlio” (Lc 15, 21).

I rappresentanti dei movimenti “arcobaleno” accusano la dottrina tradizionale della Chiesa di essere crudele nei loro confronti, quasi essa li condannasse senza appello all’eterna dannazione. Ma non è affatto così. San Paolo, dopo aver messo sodomiti e lesbiche di fronte alle loro gravi responsabilità, condannando senza mezzi termini le loro ”turpi passioni” (Rm 1, 26-29), fa ben presente che tra i peccatori pentiti e rigeneratisi in Cristo nella comunità cristiana c’erano anche omosessuali guariti dal loro traviamento: “Attenti a non illudervi: né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapitori saranno eredi del regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi, ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo, e mediante lo Spirito del nostro Dio (1 Cr 6, 9-11)”.

Ma come potranno convertirsi se chi deve predicar loro il Verbo che unico dà la vita eterna non solo tace ma addirittura li esorta a rimanere nel peccato? “E in che modo crederanno in Colui, del quale non hanno sentito parlare? E in che modo ne sentiranno parlare, se non c’è chi predica?” (Rm 10, 14).
Dobbiamo pregare per Papa Francesco, pregare molto per lui - pregare il Signore affinché gli faccia cadere lo spesso velo dell’Errore che gli ottenebra la vista.
13 agosto 2024
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1. Gerard J. M. van den Aardweg, Selbsttherapie von Homosexualität. Leitfaden für Betroffene und Berater [Autoterapia dell’omosessualità. Linee guida per pazienti e terapeuti], Hänssler, Neuhausen-Stuttgart, 1996, pp. 34-41.
2. Steven Rose, Lifelines. Life Beyond the Gene, 1997, edizione interamente riveduta, Vintage, London, 2005, pp. 210-211; pp. 288-290. L’Autore citava i nomi di due altri scienziati che condividevano le sue sferzanti critiche.
3- Vedi: Jacques Balthazar, The Biology of Homosexuality, Oxford University Press, 2012, dall’originale francese del 2010; nonché la recensione di Peter Hegarty sulla rivista online Academia. Inoltre, Andrea Ganna et al., Large-scale GWAS reveals insights into the genetic architecture of same-sex sexual behavior, ‘Science’, 365, 882 (2019)+ 365 eaat 7693 (2019), p. 1/1+ 1/8. Si tratta di un “genoma-wide association study” (GWAS) condotto sul genoma di 477.522 individui, di origine europea, in gran parte britannici e nordamericani. Essi dovevano rispondere a domande sul loro comportamento sessuale. Furono consultati anche i membri delle comunità lgbtq, con l’esclusione di transgender, intersex et similia (Andrea Ganna, op. cit., p. 2/8). Il genoma è il patrimonio genetico completo di un organismo.
4. Andrea Ganna et al., art. cit., p. 4/8. Sottolineatura mia. Il locus individua la posizione fisica di un gene in un cromosoma. (Per la terminologia scientifica ho consultato sia wikipedia.en che science.com).
5. Vedi, en.wikipedia, voce Dean Hamer. La bislacca tesi sull’esistenza di un gene che spiegherebbe l’esistenza della fede religiosa nell’uomo fu esposta in un libro intitolato: The God gene: How Faith is hardwired in our Genes [Il gene di Dio: come la fede sia radicata nei nostri geni]”.
6. Aardweg, op. cit., p. 35.
7. Andrea Ganna et al., op. cit., pp. 3-4/8. “In contrast to linkage studies that found substantial association of sexual orientation with variants on the X-chromosome (8, 23), we found no excess of signal (and no individual genome-wide significant loci) on the X-chromosome (fig. S4)”.
8. Op. cit., p. 3/8: “the range reflects differing estimates by using different analysis methods or prevalence assumptions (table S11)”.
9. Op. cit., p. 4/8: “The purpose of these analyses is to further characterize the genetic influences on same-sex sexual behavior and not to predict same-sex sexual behavior on the individual level. In all cases, the variance explained by the polygenic scores was extrememly low (>1%); these scores could not be used to accurately predict sexual behavior in an individual”.
10. Op. cit., pp. 6-7/8.
11. Immanuel Kant, Metafisica dei costumi, tr.it. completamente riveduta da Nikolao Merker sulla prima traduzione del 1916, riveduta nel 1923, di Giovanni Vidari, Laterza, Bari, 1970, p. 95 e p. 296.
12. Ricordo una celebre pagina di Proust in proposito, nel descrivere in modo sobrio, ma senza eliderne il carattere sordido, l’azione corruttrice del perverso Barone di Charlus, uno dei protagonisti del romanzo, pseudonimo di un personaggio effettivamente esistito: Marcel Proust, A la recherche du temps perdu, tome IV, Le coté de Guermantes II – Sodome et Gomorrhe, I, Gallimard, Paris, 1921, pp. 258-262. Lo squallore delle relazioni saffiche Proust, sempre con pochi e sobri tratti, lo fa apparire nel primo volume della sua opera: Du coté de chez Swann, Gallimard, Paris, 1954, I, pp. 208-212. Proust, come è noto, era afflitto egli stesso dal “vizietto”, come al tempo si diceva.
13. Kant, op. cit., pp. 274-275.
14. Nico Spuntoni, “Vai avanti, non arrenderti”. Le parole di Francesco al trans, articolo da ‘il Giornale.it’ del 25 luglio 2023, p. 2/4.
15. Ivi, p. 3/4.
16. Ivi, p. 2/4.
17. In un’udienza del Ferragosto 2017, Papa Francesco ribadì in chiusura il suo peculiare punto di vista: l’amore di Dio resta sempre incondizionato, quale che sia il nostro comportamento, perché Egli ci ama “come noi siamo”. “Gesù non è morto per se stesso, ma per noi, perché i nostri peccati siano perdonati. È dunque tempo di risurrezione per tutti: tempo di risollevare i poveri dallo scoraggiamento, soprattutto coloro che giacciono nel sepolcro da un tempo ben più lungo di tre giorni. Soffia qui, sui nostri visi, un vento di liberazione. Germoglia qui il dono della speranza. E la speranza è quella di Dio Padre che ci ama come noi siamo: ci ama sempre e tutti” (testo su La Nuova Bussola Quotidiana del 17 agosto 2017). Dall’amore supposto sempre incondizionato del Padre, che “ci ama come noi siamo e tutti”, soffia dunque un vento “di liberazione” che non sembra distinguere fra Eletti e Reprobi, fra chi vive cercando di fare la volontà di Dio e chi invece seguendo Mammona.
18. Per tutte queste notizie: www.lifesitenews.com/news/pope-francis-heretical-lgbt-activist-meeting, 10/26/23, pp. 1-5. 
19. Art. cit., p. 4/5. Non si sa quanto efficaci siano stati questi divieti. Nel 2021 fu rivelato che il Papa aveva scritto due lettere di elogio per un gruppo eretico e pro-lgbt come New Ways Ministry (ivi).
20. ‘LifeSiteNews’, cit., articolo del 2 agosto 2024 intitolato: ‘Father James Martin’s conference, endorsed by Pope Francis, to host pro-LGBT speakers’, di Michael Haynes. Durante questa conferenza, una Messa sarebbe stata celebrata dal suddetto P. Martin e una dal cardinale Wilton Gregory, del District of Columbia (in pratica della città di Washington), noto per le sue posizioni omofile (LifeSiteNews, articolo del 5 agosto corrente, dello stesso autore).
21. Questa pervicacia, quasi ossessiva, nel voler “normalizzare” l’omosessualità da parte del Papa, viene spiegata in termini psichiatrici in base ad un possibile coinvolgimento diretto del Pontefice nel fenomeno. Un pesante indizio in questo senso sarebbe per esempio rappresentato dal linguaggio usato o approvato dal Papa, praticamente identico a quello della propaganda lgbt: vedi le puntuali osservazioni in proposito da parte di Gerard van den Aardweg, What motivates Pope Francis’ attempts to normalize homosexual relationships?, ‘LifeSiteNews’, 11/8/2024, articolo di 25 pagine, comprese le note [Testo italiano qui]. La mentalità tirannica e l’inaffidabilità dimostrate da Bergoglio, il suo desiderio di mostrarsi diverso, rivelerebbero un egocentrismo e un orgoglio incapaci di autentica dedizione e carità, congruenti con certi tratti della personalità riscontrata negli omosessuali (ivi, pp. 11-14).
22. ‘LifeSiteNews’, articolo di Andreas Wailser, del 29 gennaio 2024, p. 2/4, che riprende un’intervista del Papa apparsa sul quotidiano ‘La Stampa’ di Torino.
23. Platone, Leggi, I, 636c, tr. it. di Attilio Zadro, in Platone, Opere, Laterza, Bari, 1966, vol. II, p. 624. Platone morì nel 438 o 437 a.C., a circa ottant’anni.
24. Gv 14, 21-24. Il Giuda del testo era Giuda Taddeo, cugino del Signore, forse lo sposo delle nozze di Cana. Fu crudelmente martirizzato dai Persiani dopo trent’anni di apostolato in quel Paese. È venerato come il Santo delle cause difficili.
25. La Sacra Bibbia, cit., p. 1241, nota. L’edizione posteriore al Concilio: “La redenzione investe e trasforma tutto l’uomo: cfr. 2, 15; Rm 6,4;

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto interessante ed esaustivo. Fortunatamente Bergoglio non è veramente papa, dunque le sue uscite in materia - anche se disastrose per la salvezza di tutti coloro che si vogliono far pervertire dalle sue novità - passeranno alla storia come le farneticazioni di un satrapo argentino che usurpò il trono di Pietro nel XXI secolo, ma che finirà nell'abisso da cui si è levato a meno di una improbabile conversione in punto di morte.

Anonimo ha detto...

Il peccato è ritenuto da molti un vecchio arnese della fu Chiesa Cattolica per controllare il popolo. Oggi, come non mai prima, è vero il contrario, cioè il potere legalizza il Male per controllare le masse. Perché  il Male, che offre il piacere proibito e subito,  nei fatti mina la salute dell'anima e del corpo. L'indebolimento del corpo accompagnato dall'oscuramento dell'anima e dalla distorsione della mente, rende l'uomo sempre più dipendente dai piaceri malsani, dal così fan tutti, dalle mode orientate alla dissoluzione sempre più violenta, perché  il piacere malsano inizia dalla violenza, si nutre di violenza e sfocia nella violenza. Così si arriva alla distruzione della umanità e nel miglior dei casi alla sua retrocessione sotto il livello bestiale. Stato bestiale largamente voluto dal potere satanico che ci ha portato fin qui per ibridarci con l'alta tecnologia e dar evoluzione al robot umanizzato ritenuto migliore e più gestibile da Satana dell'uomo libero che tante grane ha dato con la sua superbia al Creatore. Quindi avanti così di peccato in peccato verso la dissoluzione ebete.
m.a.

Anonimo ha detto...

Francamente, sul fatto che non sia veramente papa, chi può dirlo?

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Continuo a non capire (anche per la mia formazione) come la Chiesa veda l'omosessualità: ancora una malattia, un delitto o che altro? Se è un "disordine", dovrebbe essere considerata malattia.
Le FFAA l'hanno considerata malattia da riforma fino al 1995, anche se dal 1986 era annegata fra le generiche devianze sessuali. Nel 1995 furono sostituite con i "disturbi dell'identità di genere" (in cui l'omosessualità non è inclusa).
Avevo partecipato nel novembre 2022 ad una sorta di conferenza-seminario sulle terapie riparative, organizzata da una Compagnia assicurativa (più che altro per capire perchè le Assicurazioni, io sono un broker di assicurazione, non coprano queste terapie: non coprono mai malattie, non solo psichiche, in essere alla stipula della polizza*), in cui si trattava questo argomento.
C'era anche un sacerdote (c'era anche un pastore protestante, credo valdese o metodista) per spiegare il punto di vista strettamente etico, ed aveva molto da ridire anche sul definirla "conversione".
In questo incontro, era stato anche spiegato che in Italia la c.d. terapia riparativa sarebbe ancora lecita per la legge ma è vietato agli psicologi e agli psichiatri praticarla, pena la radiazione, quindi è vietata de facto anche se non de iure.
Inoltre i metodi di trattamento, alla verifica, si sono rivelati inefficaci e le relazioni in merito erano risultate false o inventate. Uno dei relatori, medico, aveva, parlando per iperbole e con tono quasi acido, sostenuto che forse (forse!) il solo trattamento medico possibile sarebbe stata la lobotomia!

*Il mio meccanico di fiducia, riformato per motivi psichici rimasti senza riscontro esterno alcuno (meccanici perito meccanico sono rari, lo avrei visto alla Ferrari piiuttosto che in un'officina di provincia. Fa prodezze coi motori; ha pure preparato alcune auto da rally, una di esse era... Diesel; è un meccanico espertissimo. E allora? Che ha che non va, signori ufficiali?), l'unico problema esterno, disceso dalla riforma militare, a parte un problema con un parroco risolto dall'Arcivescovo ai tempi del matrimonio, è che non può assicurarsi contro le malattie, nessuna: solo può assicurarsi per viaggio, ma per prudenza non è mai uscito dalla UE. Io sono però riuscito a fargli una polizza infortuni supplementare. Ad ogni modo, la riforma di questo signore dall'EI, come si intuisce dal fatto che sia sposato, non era certo per omosessualità! Però al tempo (1987) era fra le motivazioni ancora previste.

Anonimo ha detto...

Un'ora di Adorazione, passata davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento, è più efficace per il benessere del mondo di tutti i giorni consumati dagli uomini in congressi per il "progresso" dell'umanità, totalmente incuranti che il solo vero Progresso consiste nella diminuzione delle tracce del Peccato Originale.

(Fulton J. Sheen, da "La più grande urgenza")

Anonimo ha detto...

In realtà Francesco non sa nemmeno lui come si trova in questo ruolo, e agisce più come se fosse il presidente di un club, sfogando tutta la sua fame di potere.

Marcello ha detto...

Molto si è detto su questo, ma la dichiarazione spetta solo ed esclusivamente al collegio cardinalizio.

Anonimo ha detto...

Chiunque puó dirlo, valutando fatti obiettivi oggettivi.

Anonimo ha detto...

"Non è più Chiesa se non è maestra, e se non corregge non è maestra. Insegnare implica anche correggere, perché la verità non si porge agli uomini senza respingere gli errori"
Cardinal Alfredo Ottaviani

Deriva inarrestabile ha detto...

Nel già controverso volume sul fine vita si capovolge il senso della Salvifici doloris negando che la sofferenza possa avere valore redentivo. Se così fosse, la Passione di Cristo sarebbe un incidente di percorso.

Anonimo ha detto...

Escludere gli omosessuali era una forma di prevenzione visto che si viveva giorno e notte tutti in comunità.A volte pensando a quel periodo della mia vita ricordo la doccia settimanale in un locale saturo di vapore con 24 giovani ,nudi come le mamme li avevano fatti, intenti a lavarsi velocemente e sommariamente prima che il flusso dell'acqua venisse interrotto .Non ricordo che nello squadrone ci stati casi di omosessualità nei 15 mesi che ho passato sotto la naja. Qualche furto di indumenti ogni tanto si verificava ma qualcuno che guardasse gli altri nudi questo non l'ho mai sentito dire .Il problema più comune allora erano le piattole e le verruche motivo per cui spesso i locali venivano sanificati credo con qualche acido o la candeggina.C'è da dire che eravamo così numerosi.....

Anonimo ha detto...

Parlando con un amico, vedovo con figli eppoi compagno di una mia amica, mi raccontò  di essere stato etichettato giovanissimo da un sacerdote come omosessuale. Questi giudizi a vanvera andrebbero ingoiati prima di aprire bocca. Tuttavia questi giudizi investono spesso uomini che hanno il corpo del sentimento, del sentire più  sviluppato, una sensibilità  più  fine, che appare più femminile per chi giudica tanto al chilo. Credo che anche una conoscenza essenziale dei diversi corpi di cui siamo composti toglierebbe tutta questa morbosità  e queste tragiche etichettature che una vita serena, sana sistema di suo e di suo convoglia verso impieghi buoni.
m a.

Anonimo ha detto...

Nasciamo nella sofferenza nostra e di nostra madre.

Iniziamo a camminare cadendo e soffriamo.

Iniziamo a parlare farfugliando e soffriamo.

Andiamo a scuola, sbagliamo e soffriamo.

I compagni di cui vorremmo essere amici neanche ci vedono e soffriamo.

Bisogna scegliere gli studi superiori di cui nulla ancora sappiamo, soffriamo e più o meno ci buttiamo. 

Così  si continua rischiando e soffrendo.

Solo col tempo cominciamo a capire che l'Angelo Custode c'è  e c'è  Dio e c'è Maria Santissima e ci sono i nostri  cari defunti e piano piano capiamo anche la sofferenza, che ci conduce da una situazione a quella seguente .igliore, ma con qualche responsabilità in più. E quando abbiamo imparato tutto quello che abbiamo saputo e potuto imparare, arriva l'ora di uscire dal corpo, spesso con qualche o molta sofferenza. E Dio solo sa cosa salda o anticipa quella sofferenza finale. In sintesi la sofferenza è  come la tentazione, questa se ignorata ci rafforza, la sofferenza sopportata ci rende atti a salire quel gradino che è  predisposto solo per noi in quella ora.
m.a.

Catholicus ha detto...

Caro amico delle 8:20, stamattita le avevo fatto un post di condivisione del suo pensiero sul fatto che Bergoglio non sia veramente papa ( per me solo capo dello SCV, anche lì abusivo, però), andando però oltre, per risalire fino a Roncalli, Mintini e il liro nefasto " "concilio". Vedo però che tarda ad apparire, mentre sono stati pubblicati altri post successivi al mio. Censura al mio pensiero? Non oso nemmeno pensarlo, tanta è la stima e l' affetto per la nostra cara ospite, Maria Guarini, Mic. Si tratterà sicuramente di un disguido, intanto le confermo la condivisione del suo pensiero. Pace e bene

Laurentius ha detto...

... dal fatto che sia sposato...

Oscar Wilde era sposato con Constance Lloyd ed aveva due figli: Cyril e Vyvyan.


Anonimo ha detto...

Conoscenza dei "diversi corpi di cui siamo composti"?
Che significa? L'esoterismo sarebbe meglio lasciarlo a massoni ed affini.
T.

Anonimo ha detto...

Possiamo allora parlare di tipica forza fisica maschile e forte predisposizione spirituale maschile; tipica forza vitale femminile e grande ricchezza del sentimento femminile. Importante sapere di queste quattro forze caratteristiche,  che sono però presenti tutte sia nel maschio che nella femmina. Anche la femmina ha forza fisica ma non della stessa potenza che ha l'uomo, se noi guardiamo il maschio e la femmina negli animali il maschio è  il portatore più bello delle caratteristiche della sua razza e per dirla con Konrad Lorenz la femmina è  più piccola più scialba se vogliamo e queste caratteristiche sono funzionali ai compiti che ha il maschio bello, grande, potente, impressionante per combattere e difendere la femmina e la prole, la femmina invece deve quasi scomparire tra il fogliame per poter partorire e allattare i piccoli senza essere vista e tanto meno aggredita con i neonati. Non a caso il sacerdozio è maschile perché il maschio è  più  predisposto allo spirituale, senza nulla togliere alla spiritualità della donna custode dei sentimenti più forti e delicati.

Tutto questo per dire che se una donna ha una corporatura grande non vuol dire che è lesbica,  viceversa se un uomo è sensibile, di buoni sentimenti non vuol dire che è  frocio. Le devianze denunciano una sorta di accidia interiore per cui si sceglie il ruolo che appare più facile oppure denunciano una accidia al rovescio per mettersi comunque in mostra mascherandosi, tutto pur di non conoscere se stessi ed impegnarsi nella vita partendo da quello che Dio ci ha donato e da lì  cominciare a migliorarci con il Suo aiuto.
m.a.

Anonimo ha detto...

Concludendo in gloria, Dio Creatore e Signore non ha forse creato la donna per completare l'uomo ed aiutarlo? Simili diversi complementari, uomo e donna.
m.a.

Anonimo ha detto...

Chiediamoci per quale motivo reale viene tanto tutelata e propagandata l'omosessualità, per il semplice motivo che il maschio che viene femminilizzato rinuncia alle sue forze maschili, parimenti la donna  mascolinizzata rinuncia alle sue forze femminili. Quindi sia il maschio che la femmina omosessualizzati vengono depotenziati dele proprie forze, quindi indeboliti del proprio. E questa omosessualizzazione indotta è  parte fondamentale di tutto il piano di corruzione della umanità  che lorsignori vogliono corrompere sottomettere e trasformare in mandria.
m.a.

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

@Catholicus
Non vedo perchè non siano "Papa" Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I (tante volte quasi saltato), Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Sono papi legittimi ma sono criticabili per quel che hanno fatto, e che l'attuale fa. Un po' come Bonifacio VIII per Dante: ne ha lasciato critiche ferocissime ma lo ha considerato legittimo.

@Laurentius
Allora Wilde non era propriamente omosessuale, era bisessuale, visto che il matrimonio non era di copertura ma c'erano dei figli.

Sul meccanico: no, è stato riformato per altro. Aveva già la fidanzata ma per la riforma dall'EI non aveva potuto sposarsi (perchè, non lo sa lui come non lo so io) fino al 2002, cioè per 15 anni, forse perchè l'OM di Udine denunciava come pericolosi alla polizia tutti i riformati per cause psichiche presso di loro prima di marzo 1991. Come il 95% dei riformati per cause psichiatriche, anche lui lo fu dopo la presentazione alle armi e non direttamente alla visita di leva.
Sono sicuro che quel parroco nel 2002 abbia fatto di testa sua e probabilmente in maniera irregolare, visto che l'Arcivescovo lo ha rimosso e sostituito. Certo, il rischio che quel signore (e l'attuale moglie) finissero dai protestanti era enorme e potrebbe aver pesato sulla decisione della Curia.

Anonimo ha detto...

USA: SCONFITTA L’AGENDA LGBTQ
( di Gianmarco Landi )

"Con una decisione 5-4, la Corte Suprema USA ha annullato la revisione del Titolo IX delle norme volute dall'Amministrazione Biden-Harris, che avrebbero consentito agli uomini biologici supposti donne di poter partecipare agli sport femminili e di accedere a bagni, spogliatoi, dormitori etc. Con questa sentenza di stanotte, in USA tutte le pretese LGBTQ di parificare uomini e donne a prescindere dalla differenza biologica, sono fuorilegge.

La Corte Suprema USA ha bloccato in America ciò che dall’America si stava cercando di imporre in tutto l’Occidente, usando finanche una pressione politico finanziaria giustificata in una vera e propria dimensione religiosa LGBTQ a cui aderire acriticamente e forzatamente".

Anonimo ha detto...

Alla Messa da lui celebrata al convegno pro-omo di cui all'articolo qui sopra, il card gregory ha detto: "la presenza e le necessità pastorali dei nostri fratelli e sorelle lgbtq possono sembrare occasionali; invece devono esser affrontati con sincerità e genuina compassione". Il convegno deve pertanto esser visto come "un'opportunità per i fedeli di ascoltarsi l'un l'altro con amore, sapendo che la posizione degli altri può essere difficile da accettare". Questo convegno, ha concluso, potrebbe contribuire a render la Chiesa "più forte, più santa, più accogliente". (Irish Catholic, aug 15 2024, p. 25).

Anonimo ha detto...

Mi stavo domandando se anche gli sposi, maschio e femmina, cattolici è  bene che non abusino con il sesso, perché gli omo, maschi e/o femmine che siano, non vengono invitati a darsi una regolata? Anche quelli che non sono omo si regolano!
m.a.