Apprendiamo nella nostra traduzione da LifeSiteNews che il vescovo James F. Checchio di Metuchen, New Jersey, nominato arcivescovo coadiutore dell'arcidiocesi di New Orleans, succederà all'arcivescovo dimissionario Gregory Aymond.
— Mercoledì papa Leone XIV ha nominato il vescovo il 59enne James F. Checchio, attuale vescovo di Metuchen, nel New Jersey, arcivescovo coadiutore dell'arcidiocesi di New Orleans. Egli inizialmente sarà arcivescovo coadiutore insieme all'arcivescovo Gregory Aymond, ma succederà ad Aymond (che lo dichiara una grande speranza per il futuro della diocesi) come prossimo arcivescovo di New Orleans al suo ritiro.
Nei suoi 33 anni di sacerdozio, Checchio avrebbe insabbiato gli abusi del defunto ex cardinale Theodore McCarrick, caduto in disgrazia, e avrebbe espresso sostegno a padre James Martin e a un ministero dissidente pro-LGBT.
Dopo l'ordinazione sacerdotale di Checchio nel 1992, ha prestato servizio in diverse parrocchie della diocesi di Camden, nel New Jersey, e ha ricoperto incarichi amministrativi diocesani, tra cui quello di segretario del vescovo James McHugh.
Dal 2006 al 2016, Checchio è stato rettore del Pontificio Collegio Nordamericano (NAC) di Roma, dopo un mandato di due anni e mezzo come vicerettore. Durante il suo mandato, Checchio ha avuto il merito di aver fatto sì che il NAC raggiungesse il più alto numero di iscritti americani dagli anni '60.
Tuttavia, fu anche durante il suo mandato che all'allora cardinale McCarrick fu concesso di rimanere al college durante il conclave papale del 2013, nonostante tra il clero circolassero accuse e voci di abusi sessuali da lui commessi sui seminaristi.
Nel 2016, Checchio è stato nominato vescovo della diocesi di Metuchen da Papa Francesco. McCarrick, vescovo fondatore della diocesi, è stato in prima linea nella sua consacrazione episcopale.
In qualità di vescovo, Checchio avrebbe dovuto esaminare i precedenti accordi di risarcimento per abusi sessuali della diocesi, tra cui due risarcimenti versati dalle diocesi di Metuchen e Newark tra il 2005 e il 2007 a sacerdoti presumibilmente abusati da McCarrick, per un totale di 180.000 dollari. Tuttavia, Checchio e il cardinale di Newark Joseph Tobin non hanno mai divulgato informazioni su questi accordi.
Nell'agosto 2018, dopo che decenni di accuse di abusi contro McCarrick erano diventate pubbliche, Checchio scrisse in una dichiarazione diocesana di essere "addolorato e pieno di vergogna" per le notizie sugli "eventi abominevoli di cui siamo venuti a conoscenza riguardo (allora) all'arcivescovo McCarrick".
Quanyi al sostegno a Padre James Martin e ai gruppi pro-LGBT, nel 2018, lo invitò a parlare in diocesi e lo invitò persino nella sua residenza privata prima del discorso. Lo stesso Martin esprimeva la sua approvazione per la nomina di Checchio a New Orleans, ripubblicando l'annuncio dell'USCCB tramite X.
Checchio ha anche consentito la pastorale pro-LGBT dissidente "A immagine di Dio" presso la Chiesa del Sacro Cuore a South Plainfield.
Si tratta di un gruppo parrocchiale di condivisione della fede per persone cattoliche gay, lesbiche, bisessuali, transgender e indecise dai 18 anni in su e per le loro famiglie", afferma la relativa pagina web che presenta immagini arcobaleno.
Sebbene la pastorale affermi di accettare l'insegnamento della Chiesa sul "matrimonio" tra persone dello stesso sesso, un laico di nome David Harvie, "sposato" con un altro uomo, in precedenza ha svolto il ruolo di promotore del gruppo.
Secondo un rapporto del 2019 pubblicato da ChurchMilitant.com, Checchio avrebbe ignorato le preoccupazioni dei fedeli di Metuchen e avrebbe rimosso il suo nome dalla pagina web della pastorale solo dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Church Militant.
Supporto e soppressione della Messa tradizionale qui
Checchio ha avuto precedenti contrastanti nel sostenere la celebrazione della Messa Latina Tradizionale a Metuchen. Nel 2022, il vescovo l'ha soppressa nella chiesa del Corpus Domini senza fornire motivazioni.
Per contro, ha dimostrato il suo sostegno ad altre Messe tridentine, celebrandone una nella Cappella del Santissimo Sacramento a Raritan all'inizio di quest'anno.
Oltre ai suoi incarichi diocesani, Checchio è tesoriere della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB) dal 2022.

13 commenti:
1)Sono/sembrano talmente tanti "gli ifiltrati" che non si sa piu' chi nominare?!
2)E' meglio dare loro la possibilita' di salvarsi (ovvero di rivedere i propri punti di vista) attraverso un incarico prestigioso oppure lasciare che continuino a tramare sottotraccia?
Checchio.....nel "mondo precedente" ai Concili Vaticani Secondi, alle globalizzazioni della menzogna e del male, alle distruzioni di Dio e dell'uomo con dalse teologie divorzi e aborti, in una parola nel MedioEvo, ecco nel Medio Evo si sarebbe detto Checchio: "nomina sunt consequentia rerum". Ma va bene così. Come disse la Emmerick quando vide i nostri tempi: "ma Dio aveva altri progetti". E andiamo avanti.
Andiamo avanti sì, caro amico 15:03, teniamo duro, non molliamo la presa ( la Chiesa preconciliare, con la sua dottrina, il suo catechismo, la sua bella liturgia VO e la sua missione evangelizzatrice di tutte le genti), per niente al mondo. Si tengano il loro dialigo sterile, il loro ecumenismo calabraghe, la loro liturgia dissacratrice, la loro missionarieta' materiale, apostatica. Anatema a tutti loro, quindi, al loro antropocentrismo, alla loro immanenza, al loro sincretismo blasfemo, come ci ordina San Paolo....Cath....us
IL GOVERNO COMINCIA DALL’ORDINE
Il Motu Proprio Coniuncta cura di Papa Leone XIV
A cinque mesi dall’elezione, Papa Leone XIV ha compiuto il suo primo vero atto di governo, entrando con decisione nel cuore della vita amministrativa della Santa Sede.
Oggi è stata pubblicata la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio Coniuncta cura, un documento che esprime la volontà del Pontefice di fondare l’economia vaticana su trasparenza, collaborazione e ordine.
Il testo non è un segnale formale ma un provvedimento concreto, che ridefinisce la struttura di gestione delle attività finanziarie della Santa Sede. In tre articoli essenziali vengono abrogati i precedenti orientamenti del 2022 e riaffermata la centralità dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica come organo di guida, in armonia con lo Istituto per le Opere di Religione e con il Comitato per gli Investimenti. Ogni scelta viene collocata entro la Politica di investimento approvata, così che l’uso dei beni risponda alla missione spirituale della Chiesa e non a logiche puramente tecniche.
Il titolo Coniuncta cura racchiude l’anima del documento e la direzione del nuovo pontificato. L’idea di una cura condivisa unisce il rigore dell’amministrazione alla dimensione ecclesiale della corresponsabilità. Non esiste governo autentico senza comunione, e non esiste comunione senza un ordine che ne sostenga la solidità.
L’atto prosegue la linea di Praedicate Evangelium, che aveva introdotto un sistema di maggiore unità e controllo nell’amministrazione dei beni.
Nel 2022, in una fase segnata da fatiche e da incertezze, era stato emanato un Rescriptum ex Audientia che concentrava le risorse presso lo IOR per rafforzare la vigilanza e la chiarezza. La nuova disposizione di Leone XIV sviluppa quella stessa finalità in modo più equilibrato, orientando la collaborazione tra i diversi organismi economici della Curia.
Segue
La responsabilità viene ora ripartita in modo armonico. L’APSA esercita il proprio compito di amministrazione dei beni temporali, lo IOR mette a disposizione la propria struttura tecnica, il Comitato per gli Investimenti offre criteri di discernimento e di orientamento. L’unità della gestione nasce così dalla collaborazione reale, non dalla concentrazione delle funzioni. La trasparenza scaturisce dall’integrazione dei ruoli e dalla fiducia reciproca, che è la prima forma di giustizia all’interno della vita ecclesiale.
Il Motu Proprio Coniuncta cura segna il passaggio da un modello difensivo a una visione organica dell’amministrazione. Nel periodo precedente, l’accentramento delle competenze rispondeva all’esigenza di proteggere la Santa Sede da rischi e dispersioni. Oggi, il nuovo ordinamento restituisce respiro alla corresponsabilità. Ogni istituzione partecipa con piena consapevolezza alla missione comune, in un ordine che riflette la struttura stessa della Chiesa.
L’APSA guida, lo IOR sostiene operativamente, il Comitato per gli Investimenti orienta e verifica. La forza di questa impostazione sta nella fiducia: la Curia agisce come un corpo, unito nella diversità dei compiti, con una direzione che non si impone dall’alto ma si radica nella comunione. Coniuncta cura rinnova così la teologia del servizio, facendo della prudenza amministrativa un’espressione concreta di carità.
In una lettura soprannaturale della storia, possiamo riflettere come questo atto, firmato nella solennità degli Arcangeli, manifesta la volontà del Pontefice di collocare l’economia della Santa Sede sotto il segno dell’ordine e della fedeltà.
Gli Arcangeli, infatti, rappresentano l’armonia del cielo, dove ogni spirito compie il proprio servizio nella verità. A cinque mesi dall’inizio del pontificato, Leone XIV mostra che l’ordine temporale della Chiesa deve rispecchiare la sua missione spirituale: custodire, discernere, servire.
Il Motu Proprio diventa così un gesto programmatico. Il governo comincia dall’ordine e l’ordine nasce dalla verità. L’amministrazione non è un ambito separato dalla missione, è una forma concreta della fedeltà al Vangelo.
I beni affidati alla Chiesa non sono strumenti di potere ma mezzi di comunione, segni visibili della provvidenza di Dio. Dove la fiducia genera collaborazione, nasce la pace; dove la collaborazione si radica nella verità, fiorisce la credibilità della Chiesa nel mondo.
Alors, qu'est-ce qu'il vous faut de plus ? Vous n'avez pas encore compris ?
C'est avec l'IOR que Prevost va reconquérir les âmes au Christ ! Vas-y petit !
Ammetto che le mie speranze su Leone XIV hanno iniziato a vacillare. Pur non considerandolo un accanito antitradizionalista (anzi, non è affatto un accanito, e la sua personalità e il suo stile rappresentano un netto miglioramento rispetto al suo predecessore, il che, a dire il vero, è un'asticella molto bassa da superare), i suoi commenti sulla polemica con il senatore Durbin sono stati al tempo stesso goffi e scandalosi, mentre la sua benedizione di un blocco di ghiaccio (!!!) a una riunione sul controllo del clima è stata decisamente bizzarra, come hanno notato quasi tutti i commentatori di ogni orientamento.
Dobbiamo continuare a pregare e non disperare. Non è mai una "scappatoia" sollecitare la preghiera, perché chi è buono può migliorare, mentre chi è cattivo può essere impedito di peggiorare. Non c'è mai un momento per "rinunciare" a Leo. Ma allo stesso tempo, non ci serve a nulla ignorare il fatto che ha aggiunto altro scandalo allo scandalo di Cupich, e questo non gli fa onore. Immaginate, invece, se avesse sostenuto i 10 vescovi statunitensi che hanno chiesto conto a Cupich della sua proposta di premiare un sostenitore dell'aborto con parto parziale. Questo assomiglierebbe molto di più alla tanto decantata sinodalità.
Si legge sui giornali che per domani, 7 ottobre, i facinorosi che manifestano da giorni in modo violento per la Palestina, si apprestano a "celebrare" degnamente questa data, che è quella dello sciagurato e demenziale attacco terroristico ad Israele (più di mille ebrei uccisi, 250 presi in ostaggio) che ha provocato la spietata rappresaglia israeliana.
Ma noi domani celebreremo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), nella quale le flotte cristiane riunite praticamente distrussero la flotta turca con molti dei suoi migliori equipaggi, stroncando quella preponderanza navale che gli ottomani, assieme ai barbareschi del Nord Africa, stavano cominciando ad estedere all'intero Mediterraneo.
La questione delle nomine è sempre preoccupante.
Prima vogliono gestire la Chiesa come se fosse un'azienda, come se dimenticassero che il loro problema personale - al pari del nostro - è quello di salvarsi l'anima.
Poi si illudono di mandare avanti "l'azienda" non col fidelizzare "i clienti" ma a suon di slogan vuoti e di marketing inutile (o addirittura autolesionista, come la dichiarazione di Abu Dhabi).
Come se non bastasse, scelgono solo i manager e gli operai che perpetrano tali madornali errori.
E quando proprio licenziano qualcuno, è solo perché lo scandalo è già di portata internazionale (come McCarrick, come Apuron, come Rupnik che però non si capisce come l'abbia sfangata, come Del Palacio i cui danni fu proprio l'allora arcivescovo Prevost a fare un primo inventario...), oppure perché il soggetto non si attiene più agli slogan vuoti e al marketing inutile (come Strickland, come Oliveri...).
E così "l'azienda" continua a perdere "clienti", continua a lasciare sostanzialmente abbandonati a sé stessi i clienti che erano stati "fidelizzati" in precedenza, continua a non occuparsi dell'essenziale.
Il padrone dell'azienda - cioè il proprietario della vigna - come reagirà al vedere che brutta fine fa il raccolto, come vengono licenziati (o indotti ad andarsene, o impossibilitati a lavorare) gli operai per la messe?
Gli infiltrati sono quasi tutti, purtroppo, e se non sono infiltrati non vengono nominati e promossi, ma marginalizzati e/o puniti. Questa è la realtà della Chiesa 2025, di cui si deve prendere atto ma non certo scusare.
https://www.aldomariavalli.it/2025/10/06/lettera-su-leone-non-mi-ero-fatto-illusioni-e-infatti/amp/. : ottima riflessione questa dell'amico Serenissimo ( nomen omen), nella quale mi riconosco pienamente: infatti sin dai primi giorni di questo pontificato sono stato molto scettico, deluso nelle mie ingenue aspettative. La gran massa dei tradizionalisti ( e ovviamente dei conservatori conciliari, moderati) invece, la pensava come il buon Aldo Maria Valli. Il tempo, però, è galantuomo, dice il proverbio, e ci ha dato ragione, a Serenissimo ed al sottoscritto. Speriamo adesso che anche gli altri si destino dal sonno ipnotico astutamente indotto dalla cricca modernista al potere nella Chiesa-istituzione dal 1958 ( non dal 2013, ne' ?). Catholicus
Immaginatemi dondolare la testa con rassegnazione...
Temo che l'accusa di "cerchiobottismo" sia fondata. Io aspetterò maggio prossimo, un anno, ma non mi faccio illusioni di grossi cambiamenti, nè in un verso nè nell'altro.
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