Sulla Legittimità storica religiosa e morale delle crociate, vedi nel blog.
Nel 2005 in Inghilterra una troupe stava realizzando un film sul razzismo islamofobo dei britannici. Si girava la scena in cui un attore dai tratti mediorientali veniva aggredito da alcuni inglesi. Due passanti, che non si erano accorti della cinepresa, si fermarono a difenderlo. Il film però fu realizzato lo stesso, anche se l'episodio ne era la più plateale sconfessione.
Nel 2005 in Inghilterra una troupe stava realizzando un film sul razzismo islamofobo dei britannici. Si girava la scena in cui un attore dai tratti mediorientali veniva aggredito da alcuni inglesi. Due passanti, che non si erano accorti della cinepresa, si fermarono a difenderlo. Il film però fu realizzato lo stesso, anche se l'episodio ne era la più plateale sconfessione.
Parlar male della propria cultura e della propria religione
Tutto ciò è emblematico. Parlar male della propria cultura e della propria religione ma usare ogni riguardo con quelle altrui (e in modo del tutto speciale con i suscettibilissimi musulmani) fa ormai parte di quel che per l'Occidente è il c.d. pensiero politicamente corretto. Detto pensiero, tuttavia, abbisogna di essere imposto con la forza della legge, il che significa che gli occidentali sarebbero portati a pensarla in modo ben diverso. Dal tempo dell'attentato alle Twin Towers, infatti, ogni sforzo è stato fatto per convincere gli occidentali che: a) la guerra che fanno gli Stati Uniti è «contro il terrore» e non contro terroristi che esplicitamente si richiamano all'islam; b) le crociate sono un episodio vergognoso della storia occidentale e, quantunque risalenti al Medioevo, agli islamici ancora brucia l'umiliazione subita; c) l'islam è una religione di pace. E via di seguito. [...]
Basta con i luoghi comuni
A mettere i puntini sulle «i», stufo di queste storie, ha pensato l'americano Robert Spencer, che ha dato alle stampe una Guida (politicamente scorretta) all'Islam e alle Crociate (Lindau). Sottotitolo: Tutto ciò che sapete sull'Islam e le Crociate è falso. Non a caso nel risvolto di copertina si avverte che l'autore vive sotto protezione in una località segreta, alla faccia del punto c). Spencer si è preso la briga di analizzare uno per uno tutti i luoghi comuni politicamente corretti sull'argomento, con risultati talvolta grotteschi. Per esempio, nel testo Le crociate viste dagli arabi, di Amin Maalouf (stranamente - ma mica tanto - pubblicato dalla Sei, l'editrice dei salesiani), i crociati appaiono esattamente come nel film Le crociate di Ridley Scott: rozzi e guerrafondai. Mentre i saraceni sono miti e civili, e Saladino è un campione di tolleranza. Spencer ci ricorda però che l'iniziativa bellica risale allo stesso Maometto, il quale scrisse a tutti i re vicini (gli imperatori di Persia e di Bisanzio, il Negus d'Africa), chiedendo loro di scegliere tra la conversione alla «vera fede» o l'invasione. È un fatto che di lì a pochi anni quei regni sparirono e Bisanzio, ridotta quasi alla sola Constantinopoli, cominciò a chiedere disperatamente aiuto ai cristiani d'Europa, che erano riusciti a fermare la marea islamica alle porte della Francia alla fine dell'VIII secolo. Si può giudicare le crociate come si vuole (e sono molti, oggi, i cristiani che se ne rammaricano) ma non si può negare che fino a quando gli europei tennero la posizione in Palestina l'aggressività islamica segnò il passo. Con la caduta dei regni crociati, ricominciò e gli europei si ritrovarono a dover combattere sotto le mura di Vienna per ben due volte. Anche l'India finì in mani islamiche, ed è il premio Nobel Najpaul a ricordare la tabula rasa che i conquistatori fecero della sua antichissima e splendente civiltà.
Tolleranza mussulmana?
Un altro dei luoghi comuni politicamente corretti (e insegnato nelle scuole occidentali) riguarda la «tolleranza» musulmana nei confronti di ebrei e cristiani sottomessi. Ma non dice che ebrei e cristiani dovevano cedere il passo e la sedia ai musulmani, non andare a cavallo, non costruire case più alte, portare segni esterni di riconoscimento (talvolta davvero umilianti), rasarsi la fronte, non edificare né riparare chiese, non esporre croci, pagare la tassa di «protezione» (all'atto del versamento, pubblico, il cristiano o l'ebreo doveva piegare il capo per ricevere il tradizionale schiaffo sulla nuca da parte dell'esattore). Ogni anno ai cristiani dell'impero ottomano venivano sottratti i figli migliori per farne giannizzeri, convertiti a forza e mandati in guerra contro gli europei (Scanderbeg, eroe nazionale albanese, era un giannizzero disertore).
Ancora un luogo comune: l'epoca d'oro della cultura islamica ai tempi di Harun al-Rashid, il califfo delle «Mille e una Notte». Ma i costruttori di tale «epoca d'oro» erano tutti cristiani dhimmi e il sapere islamico era farina di sacco greco o indiano (come lo zero e i numeri «arabi»). Poi, a partire dal XII secolo, qualcuno richiamò alla stretta osservanza coranica e la fiaccola culturale passò all'Occidente. Caduta Costantinopoli nel 1453, torme di dotti greci ripararono in Europa, determinando il boom di Aristotele e Platone (e fu il Rinascimento). La contemporanea scoperta dell'America avvenne perché Colombo cercava una nuova «via delle Indie», essendo quella vecchia in mani islamiche.
E oggi?
Ma torniamo a oggi. Gli occidentali si scandalizzano più per Abu Graib e Guantanamo che non per le decapitazioni, le mani tagliate, le lapidazioni all'ordine del giorno altrove. Potremmo anche aggiungere il fasto a volte stomachevole in cui certi capi di Stato (ereditari, per giunta) vivono, con una discrepanza di ricchezza tra sovrano e popolo che da noi non sarebbe tollerata: harem con centinaia di concubine, decine di rolls-royce d'oro, panfili galattici, piste da sci con vera neve nel deserto... Nel maggio 2008 uno di tali personaggi, in visita in Puglia con seguito sterminato, donò al presidente della regione Vendola un orologio Rolex, che il presidente in questione dovette affrettarsi a versare all'erario per evitare critiche.
Sembra, dice Spencer, «una tacita ammissione di qualcosa che l'establishment politicamente corretto nega con fermezza in ogni altro caso: che il cristianesimo, cioè, propone uno standard morale superiore rispetto a quello islamico. Di conseguenza ci si aspetta di più non soltanto dai cristiani osservanti ma da tutti coloro che hanno assorbito questi alti principi vivendo in società da essi plasmate». Già.
Rino Cammilleri
[Fonte: BastaBugie]
29 commenti:
Rende estremamente interessante capire perché le "Crociate" si son sempre chiamate così. Mi spiego: l'epopea sorta con lo scopo di liberare e difendere i luoghi santi, voluta fortemente da papi e da santi, patrocinata da re e imperatori fu giustamente sin dal sorgere incoraggiata col motto "perché Dio lo vuole!". Dunque sotto il vessillo della Croce e avendo stampata sul petto dei valorosi combattenti sempre la Croce e adoperando spade con elsa ancora a forma di Croce. Insomma veri soldati di Cristo! Così per secoli le parole Crociati e Crociate furono per la Cristianità orgoglio e onore. Ma non oggi. Oggi appunto significano disonore e vergogna, sino al punto di considerare con disprezzo il dato storico e l'etimologia. Ma storicamente se non ci fossero state le Crociate, se non ci fosse stata Lepanto o Vienna se il nostro mare occidentale sempre infestato da orde saracene non avesse avuto valorosi cristiani magari discendenti dei così disprezzati Crociati, cosa ne sarebbe stato del nostro mondo? Già, cosa ne sarà del nostro mondo, della nostra fede oggi che le invasioni sono miti e pacifiche fatte di accogoienza e integrazione? Loro vengono per invadere e innalzare la mezzaluna, lo fanno perché noi cristiani quella Croce non solo non l'abbiamo più stampata sul petto ma l'abbiamo volutamente calpestata perché ci vergognamo di essa. La Croce si è amore, il resto è morte.
OT ma neanche tanto:
http://www.maurizioblondet.it/i-siriani-hanno-capito-lue-e-femmina/
Da donna, sottoscrivo l'analisi, un po' cruda (del resto uno dei pregi di Blondet è il parlar chiaro) ma perfettamente realistica.
humilitas
.....Come la Norvegia, che ha cessato di riportare l’origine degli aggressori nelle statistiche ufficiali sulle violenze sessuali, salvo lasciarsi scappare, nel 2011, un rapporto in cui risultava che la quasi totalità delle molestie denunciate a Oslo era ad opera di persone “di origine non occidentale”. O come la Svezia, uno dei paesi più sicuri al mondo per le donne fino alla fine del secolo scorso e poi balzata “misteriosamente” in cima alla lista del numero di stupri solo nell’ultimo quindicennio, guarda caso proprio il periodo di maggior immigrazione. Come anche il caso della città britannica di Rotherham, dove si sono commesse 1400 aggressioni sessuali su minorenni, dal 1997 al 2014, ad opera di immigrati, soprattutto musulmani, mentre servizi sociali e persino la polizia avevano le mani legate, per evitare accuse di discriminazione razziale. E in Italia si iniziano a registrare casi simili, sempre più numerosi, anche nelle scuole dove sta attecchendo una forma di “bullismo islamico”, con bambini e ragazzini che molestano compagni e compagne di scuola, inneggiano allo Stato Islamico, devastano oratori.
Il silenzio di media e autorità non permette di comprendere quel che è avvenuto a Colonia e lascia spazio alle più incredibili teorie del complotto. Ma la mancanza di reazione delle autorità non fa che incoraggiare le aggressioni di chi si sente impunito. E il silenzio stampa non aiuta affatto la tolleranza: contribuisce, semmai, a creare il mostro. La xenofobia, quella vera, nasce laddove la popolazione ha la sensazione di essere vittima delle autorità, oltre che di un aggressore straniero. E dove non si conosce l’entità del pericolo, né la sua natura. Se mai ci sarà una conseguenza positiva dei fatti di Colonia è che, almeno, tante donne, in tante altre città europee, hanno avuto il coraggio di denunciare quel che hanno subito. Almeno si comincia a parlarne.
@ La demonizzazione delle Crociate e del passato cristiano dell'Europa - Molestie di Colonia
I maggiori responsabili in questo senso sono stati i Papi postconciliari. Penso a Paolo VI che restitui' ai Turchi la bandiera della loro ammiraglia, conquistata a Lepanto, in un ultimo assalto, dai sardi allora al servizio del re di Spagna. Un atto moralmente vile, quello di Montini, in nome della "pace tra i popoli" naturalmente. (E non restitui' anche agli "Ortodossi" una importante reliquia?). Ma il principale responsabile e' stato Giovanni Paolo II, che in tanti chissa' perche' rimpiangono, il quale in particolare ha chiesto scusa per le Crociate, per l'uso della violenza in nome di Cristo etc. La tendenza continua piu' di prima con il presente Pontefice, ovviamente. Nel denigrare il passato cristiano, la parte piu' faziosa del mondo laico fa per cosi' dire il suo mestiere. La cosa nuova e' che a denigrare il passato cristiano siano gli stessi uomini di Chiesa, a cominciare dai Papi. Questo e' lo spirito anticristiano diffusosi a partire dal Vaticano II, come si fa a non vederlo?
Viviamo in regime di Ginecocrazia e le donne non si sanno difendere da sole? Nei film e filmati televisivi non si vedono a schiovere donne-rambo che sparano, picchiano, stendono tutti? E dove sono finite? Ma era un film...Ah, gia'. Guarda un po', fanno entrare a migliaia robusti giovani maomettani da tutti i continenti, senza lavoro, senza donne, assatanati, e questi (poveracci) che devono fare? Dovranno pur prendersi qualche soddisfazione, anche loro, o no? SE no che "accoglienza" e'? E all'improvviso "le donne" scoprono che gli uomini presenti non le hanno difese, che sono un "sesso debole" che deve esser difeso dagli uomini? Allora erano meglio i tempi quando Berta filava e non "rompeva" con l'ugualitarismo e la volonta' di dominio e il diritto al libero aborto e al libertinaggio? Difenderle comunque non era facile dato il numero dei molestatori, sembra di capire, soverchiante. Gli invasori sono tanti, sono gia' troppi e sono decisi a sottometterci. Sembra che abbiano persino fretta. E perche' non dovrebbero averla, la fretta, quando il Papa e tutta la pretagna senza fede non fa altro che lodare l'islam, quant'e' bello l'islam, che bell'esempio di religiosita', ispiratevi all'islam, non offendete l'islam, etc., mentendo spudoratamente ai fedeli sul vero significato di quella religione. A. R.
A Rebbio in provincia di Como nella messa di Natale si legge il Corano (!??)
http://www.lintraprendente.it/2015/12/alla-messa-natale-si-legge-corano/
A Rebbio in provincia di Como nella messa di Natale si legge il Corano (!??)
http://www.lintraprendente.it/2015/12/alla-messa-natale-si-legge-corano/
Perfino Lucia Annunziata, su Huffingtonpost
“Noi donne, noi donne europee, abbiamo bisogno di cominciare una discussione vera su quello che l’immigrazione sta portando nei nostri paesi; sul disagio, e sulle vere e proprie minacce alla nostra incolumità fisica che avvertiamo nelle strade, sui bus, nei quartieri delle nostre città”. Lo scrive Lucia Annunziata nell’editoriale sull’Huffington Post, la testata online che lei dirige. Secondo la giornalista serve “una franca discussione su come evitare che la giustissima “accoglienza” di chi ha bisogno diventi la vittoria di Pirro della nostra sicurezza e indipendenza. Mi pare che qualcosa si muova in questo senso fra le donne tedesche. E se è così saremo con loro”.
È una visione miope questo tipo di risveglio delle donne (e nemmeno tutte: strano silenzio delle femministe) perché si sentono minacciate direttamente. Questa è solo la punta dell'iceberg. E la nostra fede, i nostri valori (non quelli illuministi), la nostra civiltà?
Ma è significativo che cominci ad aprire gli occhi chi era per una insensata indiscriminata accoglienza.
Letto articolo di Blondet, centro!
Grazie, humilitas.
....Magari esagero, e mi scuso per l’impoliticamente scorretto. Ma tendo a sottoscrivere la motivazione che Laughland identifica per l’ostilità incoercibile, esagerata, che la Merkel ha mostrato durante la crisi ucraina contro la Russia: “la paura sessual-ideologica davanti a un possibile ritorno della politica di potenza, dunque maschile, sulla scena europea”. Una paura ovviamente acuita dalle foto macho di Putin a caccia o a cavallo a torso nudo, e resa parossistica dalla “grande parata militare russa in commemorazione della vittoria del 1945, avvenuta il 9 maggio scorso, dall’estrema virilità”. Orrore, vuoi vedere che irrompe nella UE il marito, il padre o (per dire la parola censurata) l’autorità del pater familias, quello che comanda per natura – e lo fa’ senza chiedere prima a “lei”? Subito, chiudiamo quella porta! Lasciamolo fuori, il bruto antidemocratico!
E poi invece ben altro tipo di bruto ha fatto irruzione. L’orda. Ed è proprio la femminea, slombata Germania, la “neutrale” e un po’ invertita e trans Europa dei diritti gay, che gli ha spalancato le porte: in nome dell’accoglienza, con femminea commozione per il piccino morto sulla spiaggia turca, per un impulso donnesco del cuore: venite tutti, senza limiti, voi maschi giovani e singoli… nella donnesca convinzione, rafforzata dal buonismo politicamente corretto del “multiculturalismo”, che siccome gli diamo da mangiare e un sussidio, più il permesso di soggiorno, quelli “sarebbero stati al loro posto”; pieni di gratitudine e di umiltà. Addomesticati e un po’ psichicamente castrati, come loro hanno reso l’Homo Aereopaeus.
Così, la Germania che riceveva 11 mila immigrai musulmani nel 2008, ne ha imbarcati mezzo milione nel 2014; nel 2015 la cifra si aggirerà sul milione. E nel 2016,se tanto ci dà tanto – 10 mila immigrati al giorno nelle ultime settimane del ’15 – farebbe, potenzialmente, 3,6 milioni di stranieri. Vengano tutti, aveva detto la Merkel. Lavoreranno alla Volkswagen, disciplinati ed addestrati come cani da circo, e terranno le mani a posto; e l’erezione sotto controllo. Certe brutte cose, Mutti non vuol vedere.
Figurarsi. Questa massa di immigrati induriti da esperienze di guerra con sanguinosi sbudellamenti di vicini di casa e parenti, che vengono da società che è poco dire patriarcali, dove il maschio è tiranno e a femmina o va’ coperta da capo a piedi e accompagnata da parenti maschi, oppure viene “disciplinata” dallo stupro (con seguente lapidazione), hanno subito avvertito di essere stati accolti in una società culturalmente finocchia, socialmente donnesca e politicamente femminilizzata, dunque inerme.
Hanno subito capito l’essenziale: che essa è spregevole e senza onore, essendo appunto femminile. Che “l’ordine” che vi regna è fatto di carte e procedure, senza coercizione alcuna; che qui delle donne comandano, la sindaca di Colonia, la Mutti, le Boldrini, le Mogherini e le Cirinnà: una vera provocazione,per loro. Hanno letto negli occhi degli accoglienti in nome dei “diritti umani” l’eunucoide che reprime il brivido di paura per l’Altro razziale – l’antico terrore primordiale del predone moro e del suo afrore – onde non essere politicamente scorretto? .....
L'ottimo articolo di Camilleri meriterebbe di esser spedito in quel di Santa Marta, il cui augusto inquilino pare non avere le idee ben chiare in merito. O piuttosto, di averle chiarissime, ma in senso opposto.
@ Un piccolo anacronismo nella presentazione di Camilleri - Tesi psicoanalitica di Blondet
Non per esser pignoli, ma non e' esatto dire che i Bizantini, nell'VIII secolo, chiesero aiuto ai Franchi che gia' avevano fermato i musulmani. In realta' i Bizantini fermarono gli Arabi da soli e prima dei Franchi. L'assedio di Costantinopoli comincio' nel 717 AD e duro' alcuni anni. D'inverno gli Arabi si ritiravano nelle vicinanze a svernare, poi ricominciavano. Alla fine si ritirarono, le perdite e i costi erano diventati insostenibili. Carlo Martello sconfisse gli Arabi a Poitiers ben dopo, il 25 ottobre 732, sconfitta con la quale comincio' il loro (lento) riflusso dalla Francia. Nel 739 l'imperatore Leone l'Isaurico inflisse una dura sconfitta agli Arabi e libero' l' Asia minore occidentale. Bernard Lewis ha sostenuto che la vittoria piu' importante fu quella dei Bizantini sotto Costantinopoli. Se l'avessero presa, i Maomettani avrebbero trovato in pratica il vuoto tra quella citta' e il Mare del Nord, solo sparpagliate tribu' germaniche, niente li avrebbe potuti fermare. Avrebbero potuto arrivare in Francia dalla parte del Reno.
Adesso l'Europa e' "piena", di popoli e citta' ma i governanti e il clero sono in maggioranza collusi con l'invasore. Bisognerebbe esser capaci di combattere una battaglia di soli soldati, senza comandanti, in primo luogo culturale, ma in profondita'. L'analisi di Blondet coglie qualche elemento ma mi sembra voglia provare troppo. Ci sono anche da considerare la logica interna allo sbagliato concetto di liberta' dominante, la scomparsa del concetto di Stato, di Patria, di Nazione; il complesso di inferiorita' che incombe su molti tedeschi per gli Orrori del nazismo, le necessita' di avere comunque quadri e manodopera di fronte alla denatalita' galoppante (i tedeschi cercano quadri anche in Italia), e infine, piu' semplicemente, che la Merkel non sa che pesci prendere, a mio avviso, come molti altri leader europei, di fronte all'emergenza, alla quale ha saputo reagire da vero statista finora solo il premier ungherese. NOn sa che pesci prendere e quindi a dire e a fare quello che ha sempre fatto. La corsa verso l'abisso continua, al massimo si approntano palliativi. A. R.
per i sinistrorsi politici italiani parlamentari, le priorità non sono il lavoro per i giovani, le pensioni per gli anziani che non arrivano a metà mese, oppure le famiglie che sono sempre più povere; ma sono la legge per le unioni civili, con le adozioni per le famiglie omosessuali, e tutte quelle schifose leggi contro natura sostenute dalle sinistre e soprattutto da Pannella, Bonino ed altri, sorrette sicuramente dal loro grande protettore che quando si tratta di certe cose si tiene nascosto (avete capito di chi parlo).
Certo che quello che è successo a Colonia ed in altre città Europee preme poco ai parlamentari sinistroidi e di sicura fede Boldriniana, che scendono in piazza solo quando fà comodo a loro.
Ora che c'è da difendere le donne, la cultura europea (Cristiana), ormai compromesse dall'invasione islamica, e sostenuta senza tenersi nascosto, da Bergoglio e C. massoni, allora scappano a gambe levate; guai a tenere testa all'invasione; Renzi addirittura ha ritirato di trattare la legge del reato per la clandestinità, in questo tremendo momento di quello che stà succedendo (quanta ipocrisia). Comunque quando l'Europa non riuscirà più a tenere testa all'invasione, anche loro pagheranno caro tutto il disastro che hanno fatto, gridando che tra i milioni di immigrati non c'erano che pochi terroristi, e che non potevano essere milioni e che non era una invasione.
Ora, dopo i fatti della notte di San Silvestro, cosa ci diranno? e che provvedimenti prenderanno per difendere le donne e l'Europa? oppure a loro non interesserà nulla.
E Bergoglio non dimentichi che a Lampedusa ha combinato un disastro, forse peggio di quello che hanno fatto i governanti di tutta l'Europa.
Ora speriamo solo che le polizie e gli eserciti di tutta Europa ci difendano e ci liberino da questo disastro/invasione.
Poi vengono ancora a dirci che le Crociate non sono servite, anzi erano fatte per occupare territori arabi; qualcuno si rilegga la storia.
Le mistificazioni dei media di regime - di questo si tratta - sulle Crociate come quelle sulla Inquisizione sono volute e pensate in chiave anti cattolica. Della Chiesa Cattolica prima di Bergoglio intendo. I circoli del potere globale che hanno scatenato morte e distruzione ovunque - Jugoslavia, ex repubbliche sovietiche, stati africani vari, Iraq, Libia ora Siria - dopo la caduta del Muro hanno alimentato e utilizzato le differenze etniche e religiose creando contrapposizioni per scatenare le carneficine che a loro interessavano. Inoltre gli "esportatori di democrazia" in questa colossale fiera dell'ipocrisia non si fanno scrupoli di creare e sostenere tagliagole islamici da utilizzare per i loro scopi dicendo poi di combatterli e di essere amici ed alleati con regimi islamici come quello saudita che non si fanno scrupoli, tra le altre schifezze, di decapitare perfino dei diciassettenni che avevano come unica colpa la protesta politica. Quanto all' "Europa" così come l'attuale cosiddetta "Chiesa Cattolica" col loro ruolo di kapò politicamente corretti contribuiscono zelantemente allo stato delle cose.
Miles
La svirilizzazione è una degenerazione della nostra società. Ormai è innegabile. Ha radici lontane e nasce innanzitutto dalla estromissione dell'autorità del Padre.
Ci sono però delle considerazioni da fare, perché questioni così complesse non vanno trattate sommariamente e da un solo punto di vista.
Blondet, con molta efficacia e non senza motivi, fa un'analisi cruda e drammatica - ma appunto troppo sommaria - della Mutti tedesca e annessi e connessi.
Ora rischio di essere sommaria anch'io, se tento di aggiungere qualche elemento in più. Ci vorrebbero trattati per approfondire. Ma, posto che il cuore del problema è sempre l'estromissione di Dio, cerco di dare qualche spunto da un altro versante.
Io parlo da donna e sottolineo di aver attraversato il 68 e ciononostante di non essere mai stata femminista, ma di aver interiorizzato -per indole ed educazione- un ideale di uomo virile al quale riconoscere autorità. Nella realtà mi sono imbattuta in tutt'altro, ho dovuto sempre rimboccarmi le maniche e assumere le redini della situazione non per mia scelta, ma per non soccombere. Nell'ambiente di lavoro mi sono sempre trovata (non per scelta ma per collocazione iniziale e relativi sviluppi) nelle stanze dei bottoni, in situazioni di grande impegno e responsabilità in cui dovevo tirar fuori risorse: competenze e intraprendenza (anche superiori alla mia collocazione, ma il contesto me lo consentiva), mettendo anche in campo per me e per i dipendenti quella che poi è andata affermandosi come formazione-permanente. Il tutto, regolarmente a beneficio del dirigente di turno.
Più volte mi sono chiesta, pur non condividendo i metodi, a quale padre non si voleva riconoscere l'autorità se non al padre-padrone e quante donne, nel rivendicare la propria dignità, volevano affrancarsi da situazioni più vicine a quelle degli stati islamici che al rovescio della medaglia attuale.
Quando si parla di Patriarcato e Matriarcato, mi pare si parli di sopraffazione da una parte e dall'altra piuttosto che di integrazione dei ruoli. E' sempre la "legge del più forte" che prevale quando si lasciano agire le forze istintuali e non quella della Sapienza che guida nella vera Libertà che fa liberi....
Sarò semplicistica, ma ogni volta che c'è una reazione si cade quasi inesorabilmente nella degenerazione opposta. E così è accaduto.
Oggi è difficile trovare un equilibrio che sembra frantumato, ma che diventa indispensabile per intessere rapporti familiari e sociali sani e costruttivi; il che è impossibile senza le coordinate morali ma soprattutto spirituali che le rendono attuabili e che contraddistinguono la nostra Fede retta e non distorta da ismi di ogni sorta: in direzione del progresso senza rete o del conservatorismo senza aperture (e non mi riferisco alle aperture indiscriminate).
Il rischio che corriamo oggi, nella situazione di estrema frantumazione e confusione in cui siamo - in mancanza di una governance di guide sapienti sia in campo politico per il 'bene comune' che ecclesiale in vista della 'salus animarum' - è quello di reazioni incontrollate (sia dal basso che dall'alto) non più governabili, dove l'alternativa è che saremo sopraffatti. E nell'uno e nell'altro caso gli scenari sono da inorridire.
Questo realisticamente. Poi, nel nostro cuore, ognuno custodisce la sua oasi di Pace e di Speranza, cercando canali di congiunzione (non solo metafisici) per condividerne le risorse vitali...
Maria Rosaria Diurni
Sembra uno scherzo, ma non lo è.
E' stata indetta per il il 1° Febbraio la "Giornata mondiale del velo islamico": donne di tutte le fedi e orientamenti si copriranno con il Chador per denunciare "l'islamofobia". Pazzesco.
Ricordo ancora la violenza sessantottina contro le donne che si coprivano il capo entrando nelle Chiese per assistere alla S. Messa. E come dimenticare le critiche feroci delle femministe alla figura della Madonna velata sul capo, icona, secondo loro, di una immagine reazionaria di donna?
Che dire? Forse "ciò significa solo che Dio ha buttato all'aria la partita a scacchi... per intavolare le figure in un modo nuovo" (letto su il Foglio)
La I guerra mondiale porto' all'uccisone di milioni di uomini giovani e forti, più alla rovina fisica e psichica di altre migliaia. Chi ritorno' dal fronte, scopri' una società in via di furiosi cambiamenti, inquinata ovunque dal marxismo, più o meno manifesto e strisciante. Ci fu la reazione degli Anni Venti e Trenta in molte nazioni, ma la II guerra mondiale fu il colpo finale al Vir, al Pater, non solo materialmente
( altre migliaia e migliaia di giovani morti, altre migliaia e migliaia distrutti da malattie e prigionie terribili, sottoposti poi, loro ed i loro figli e nipoti maschi, ad un lavaggio di cervello culturalmarxista terrificante, più nei paesi che avevano perso, ma anche in quelli che avevano ufficialmente vinto).
Resisteva la Chiesa cattolica, fondata da un Uomo, con a capo un Uomo, un Padre, con una gerachia maschile, di " viri probati". Han distrutto anche quella. Non il Corpo mistico, ovviamente, ma la parte umana, gerarchica ed ecclesiale.
Non mi stupisce che sia stato Montini a consegnare ai Turchi il vessillo, il gesto rientra perfettamente nello " stereotipo di genere".
E GPII non riusci, purtroppo mai, a gettarsi alle spalle l'esperienza della guerra.
Anch'io, come Mic, mi sono trovata circondata da ominicchi, non uomini, se non molto pochi. Aanche negli ultimi giorni: problema di salute di mia sorella, il marito e mio fratello senza sapere letteralmente che pesci prendere. Le uniche persone lucide: io e mia madre.
Merkel: Merkel è verosimilmente lesbica e ricattata, sia per il suo passato Stasi, sia per la sua sessualità, dagli Americani "in primis" e non solo. Hollande è un semplice burocrate, un funzionario di partito, adatto solo a fare il segretatio del PS di provincia, neanche a livello
nazionale. L'unica cosa che gli interess è collezionare donne (da ragazzo e giovane uomo dev'essere stato cosi insulso che ora si vuol
riprendere ciò che ha perso). E' patetico. Cameron è frutto di un' elite che ha tutto ed ha una paura blu di perdere tutto, ricattabilissima
da chi in UK governa i media ( gli stessi che governano i media USA). Obama Infine, è un Manchurian candidate, esattamente come
Bergoglio.
Gli stessi che hanno imposto la " narrative" sulle Crociate , e non solo, guidano ora lo sfacelo d' Europa. Pensano che "feeding" i Musulmani con noi Europei, loro saranno al riparo ( anche perche stanno in USA, o possono andarsene la' in un battibaleno). Ma al storia del coccodrillo, evidentemente, non la conoscono.
Rr
Rr
....Il 1° febbraio, alla giornata mondiale del velo, magari inviteranno anche una delegazione della Brigata al Khansaa dell’Isis, le donne velate che torturano le “adultere” per le strade del Califfato e denunciate dai cavalieri bianchi di “Raqqa Being Slaughtered Silently”. Ci penserà Al Baghdadi a mettere il velo alle tedesche scollacciate e a impartire loro lezioni di pudicizia. Ha già pronta la fatwa che ha usato per regolare gli stupri delle ragazzine yazide. Le femministe silenti e Henriette Reker, sindaco di Colonia, prenderanno appunti.
Femminismo: basta leggere i nomi delle fondatrici e principali esponenti, oltre che guardarle in faccia e leggerne le biografie, e si capisce tutto.
Rr
"Non si diventa papa per caso".
http://www.imolaoggi.it/2014/08/21/nel-2005-bergoglio-attaccava-benedetto-xvi-per-le-dichiarazioni-sullislam/
roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_gennaio_10/libro-papa-francesco-ogni-uomo-peccatore-ma-misericordia-ci-salva-990a339c-b76b-11e5-8210-122afbd965bb.shtml
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_gennaio_10/chiesa-materna-che-condanna-preferisce-perdono-939570c8-b76d-11e5-8210-122afbd965bb.shtml
http://www.farodiroma.it/2016/01/10/giubileo-della-misericordia-istruzioni-per-luso-in-un-libro-lintervista-di-tornielli-al-papa/
http://www.repubblica.it/vaticano/2016/01/10/news/il_primo_libro_di_francesco_nessun_peccato_e_troppo_grande_per_dio_-130935378/?ref=HREC1-5
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/08/accuse-di-critica-al-papa-e-precedenti.html
The Telegraph, il 15 marzo 2013 pubblicava la seguente notizia [qui]:
Papa Francesco è stato vicino a perdere la sua posizione all'interno della Chiesa cattolica, dopo aver criticato il suo predecessore, sette anni fa.
Nel 2005, citando un oscuro testo medievale che dichiarava "cattivo e disumano" il profeta Maometto, fondatore della fede islamica, Papa Benedetto ha provocato la furia della popolazione musulmana e causato attacchi alle chiese di tutto il mondo finché non sono state rilasciate delle scuse.
Dopo pochi giorni, reagendo al documento attraverso un portavoce di Newsweek Argentina, il Cardinale Jorge Bergoglio dichiarava il suo "disaccordo" con le dichiarazioni, fatte presso l'Università di Regensburg, in Germania, e incoraggiava molti dei suoi subordinati nella Chiesa a fare lo stesso.
"L'affermazione di Papa Benedetto non riflette le mie opinioni", dichiarava l'allora arcivescovo di Buenos Aires . "Queste dichiarazioni serviranno a distruggere in 20 secondi l'attenta costruzione di un rapporto con l'Islam che il Papa Giovanni Paolo II ha portato avanti nel corso degli ultimi venti anni".
Il Vaticano reagiva rapidamente, rimuovendo dal suo incarico nel giro di quattro giorni dalle sue dichiarazioni simili alla media argentina, l'Arcivescovo di Puerto Iguazú Joaquín Piña, inviando una chiara comunicazione al cardinale Bergoglio che sarebbe stato il prossimo se avesse scelto di persistere.
Come reazione alle minacce da parte di Roma, il cardinale Bergoglio annullava il suo volo a Roma, scegliendo di boicottare il secondo sinodo indetto da Papa Benedetto durante il suo pontificato.
"Bergoglio è scampato dalla rimozione dal suo incarico", ha scritto il giornalista che ama investigare, Horacio Verbitsky, nel suo spazio del quotidiano, pag. 24. "Il Vaticano è stato molto veloce a reagire".
Cristina Kirchner, presidente dell'Argentina, a quel tempo dichiarò che diatribe del genere erano "pericolose per tutti".
Diciamo che ha sempre avuto le spalle al coperto......leggevo un interessante articolo di un medico inglese che rilevava come dal momento che ormai i bambini occidentali raramente vengono allattati dalle madri, con i vari tipi di latte artificiale che hanno assunto, imbottiti di 'vitamine' e ormoni di ogni tipo, si è giunti ad una femminilizzazione dei maschi ed ad una virilizzazione delle femmine, non so spiegare bene come, l'articolo era tecnico e pieno di sigle, ma facendo una semplicissima analisi antropologica de visu, ci sono ragazze maschiacci e giovani talmente delicati di lineamenti e con scarsi peli, da sembrare ragazzine, poi mettici la cultura transgender di mezzo,tutto porterebbe alla rimoziome dei caratteri sessuali forti, ad una a-sessualità generativa ed alla sterilità indotta per poi attuare i planning parenthood e bambini 'artificiali'.....prendetela come vi pare, qualcosa di vero ci sarà. Ho saputo che i machissimi soldati Isis non disdegnano fanciulletti da stupro, solo che poi, per sommo disprezzo, li eliminano in ogni modo per non avere testimoni scomodi....ricordo che nella 'gloriosa' Royal Navy britannica, i mozzi, bambini al di sotto dei 12 anni, imbarcati a forza, erano prede sessuali ambite e moltissimi furono i casi di suicidio fatti passare per incidenti e cadute accidentali dalla gabbia di coffa, l'innominabile vizio non s'aveva mai da pronunciare, né all-ora né mai, stupri eteromo in massa nelle comuni hippies, madrasse, scuole rabbiniche, ma......solo la CC ed 1 Papa colpevoli di crimini contro l'umanità; adesso un avvocato tedesco ha ritirato fuori la storia dei cantori di Regensburg, reinconvolgendo indirettamente il 93enne fratello di Papa Benedetto che ne fu direttore per molti anni e che 'non poteva non sapere'......la DKK è ricchissima, non si svenerà eventualmente per risarcirli. Lupus et Agnus.
Lupus,
gia' scritto: avevano bisogno di un "utile idiota", l' hanno scovato e coltivato. Come Obama, scelto fin dal concepimento. Bergoglio, con tutti i suoi scheletri nell'armadio ( ben noti a quel giornalista, uno dei pochissimi casi di giornalisti anticlericali silenziati alla bisogna, nonostante anche le sue origini), era perfetto ( essendo ormai Martini prossimo alla tomba).
È notorio che i Semiti ed i Turchi, ed anche gli Afgani ed i Pachistani, non disdegnano i maschietti, e sono in realtà " onnisessuali" ( do' cojo, cojo). Buona parte dei loro sacri testi, infatti, sono incentrati su come, cosa, con chi e quando è lecito o no fare sesso. E quindi facilmente "proiettano" su altri (cfr Freud, per il quale tutto iniziava e finiva col sesso, represso, sublimato, negato, ecc.)
Intanto Ross Douthat ha pubblicato un articolo sul JYT in cui chiede esplicitamente le dimissioni di Merkel. Non sarà la posizione ufficiale del quotidiano, am forse qualcuno comincia a sentire l' alito del coccodrillo di cui sopra.
Rr
Rr
Lupus,
gli ormoni sessuali passano facilmente le barriere, cioè penetrano facilmente attraverso la mucosa intestinale nel circolo ematico. Una parte è metabolizzata dal fegato, ma una parte resta in circolo ed arriva agli organi bersaglio. E dal sangue passa facilmente nel latte, materno o di mucca. Le carni di molti animali ( bovini e pollame, per es.) possono essere piene di ormoni.
Lo sport tende a virilizzare le ragazzine, e sicuramente ritarda in entrambi i sessi la pubertà.
A questi fenomeni fisiopatologici aggiungi la propaganda, il lavaggio del cervello, il marxismo culturale, il femminismo...et voila'.
Rr
@ Ancora sui fatti di Colonia - Commenti
Il Corriere della Sera in rete mostra la foto di un pezzo di ragazza tedesca alta e slanciata completamente nuda per strada che inalbera un cartello sul quale e' scritto: "Rispettateci! Non siamo selvaggina nemmeno quando siamo nude!!!" (mia traduzione letterale). Ora, io mi chiedo: che cosa passa per la testa di queste donne? E' vero o no che hanno completamente perso e da tempo il senso della modestia e del pudore? La contraddizione "che nol consente": mostrandosi del tutto nuda in sfida alla brutalita' dei maschi, la suddetta non si legittimava ai loro occhi proprio come l'agognata "selvaggina"? Una donna che si esibisce cosi' viene forse stimata dagli uomini, apprezzata per la sua femminilita'? Allora, sono legittime le molestie o peggio nei confronti di queste donne che vogliono imporre a tutti noi un concetto chiaramente errato ed abnorme di liberta'? No di certo. La donna va rispettata comunque, ci mancherebbe. La brutalita' maschile va punita. Andrebbero pero' punite anche quelle donne che violano certe norme elementari di comportamento. Per limitarci qui al discorso sul "comportamento".
Ma non e' gia' dal "comportamento" sguaiato, immodesto, licenzioso e provocatorio di troppe donne di oggi, esemplificato da quello di certe cantanti pop, che si accendono gli istinti peggiori dei maschi? Quelli dell'orda animalesca voglio dire, che fanno a pugni con i valori dell'autentica virilita'.
Nelle nostre societa' di autenticamente "virile" non e' rimasto quasi nulla ha detto giustamente qualcuno. E di autenticamente "femminile"? Ancor meno, se possibile. Siamo alla desertificazione di tutto e il simbolo ne e' proprio la condizione nella quale si e' ridotta (con le sue mani) la Gerarchia cattolica. A. R.
La tipa nuda è un'artista di bodyart, era il suo modo di protestare facendo arte, ça va sans dire....
Rinfacciare ai cattolici le crociate è veramente uno dei colpi più bassi e meschini alla Chiesa di Cristo, una vigliaccata autentica divenuta luogo comune a livello planetario, molto duro a morire.
Gia' il paragone tra il medio evo e il 2015 è assurdo.
Diventa ributtante quando viene usato contro la Chiesa anche di fronte ad attentati di matrice islamica, peraltro diretti contro le libertà e gli stati laici occidentali.
Il gioco sporco sta nell'equiparazione delle due 'guerre sante'.
Gesù non invita alla guerra santa.
La guerra è contro il peccato, contro il male che e' in noi, le armi sono quelle della mitezza e della la bontà evangelica fino al martirio personale, non quello altrui.
Le crociate hanno rappresentato sicuramente un allontanamento dal Vangelo, perché Gesù ci invita a non opporci al malvagio e a porgere l'altra guancia.
Lo ha insegnato versando il suo sangue, rimproverando persino Pietro quando mozzo'l'orecchio della guardia.
In pratica sono state guerre in nome di Cristo, che invece ha insegnato a non usare la violenza.
Ma sono state guerre di difesa, anche se si sono recati in Terra Santa, guerre che comunque non possono e non devono essere separate dal contesto storico del medio evo.
Ed erano ad armi pari, con atrocità tipiche del tempo da entrambe le parti, anche se c'erano codici cavallereschi ora inesistenti.
Per i mussulmani, invece, la guerra santa è nel Corano.
E'l'applicazione di quello che diceva Maometto, che invitava i mussulmani a uccidere e mutilare i nemici infedeli.
La 'magnanimità' era ammessa solo in caso di sconfitta e sottomissione dell'infedele (che bravi...) e per utilità, non certo per bonta' (e infatti, se non sbaglio, Islam vuol dire sottomissione).
Nonostante questa la contraddizione di base nell'Islam, questa presunta magnanimità è sbandierata come l'essenza dell'islam, per giustificare un'essenza moderata che, in realta', non esiste
E ciò persino da laicisti storici occidentali, come ad esempio Alessandro Barbero su Rai Storia, innamorato della visione dell'islam illuminato contro i cattolici oscurantisti e violenti.
In fondo l'Isis applica il Corano alla lettera - con una vigliaccheria che i crociati non avevano certo - mentre i mussulmani moderati lo adattano, con ambiguità e contraddizioni.
Dice bene l'articolo: questo atteggiamento deriva dalla evidente superiorità morale del cristianesimo, che non ha eguali, difficile anche per noi cattolici.
Gia' questo è sufficiente per dimostrare che solo Gesù è il Figlio di Dio.
...il fronte è da tempo lo stesso. Berlusconi appoggia Bossi (per esserne appoggiato in contraccambio nelle cose che lo interessano). Invece il fronte «accogliente» è costituito dalla Chiesa e dalla sinistra. La Chiesa deve essere, si sa, misericordiosa, mentre la xenofilia della sinistra è soltanto un «politicamente corretto» che finora è restato male approfondito e spiegato.
Due premesse. Primo, che la questione non è tra bianchi, neri e gialli, non è sul colore della pelle, ma invece sulla «integrabilità» dell’islamico. Secondo, che a fini pratici (il da fare ora e qui) non serve leggere il Corano ma imparare dall’esperienza. La domanda è allora se la storia ci racconti di casi, dal 630 d.C. in poi, di integrazione degli islamici, o comunque di una loro riuscita incorporazione etico-politica (nei valori del sistema politico), in società non islamiche. La risposta è sconfortante: no.
Il caso esemplare è l’India, dove le armate di Allah si affacciarono agli inizi del 1500, insediarono l’impero dei Moghul, e per due secoli dominarono l’intero Paese. Si avverta: gli indiani «indigeni» sono buddisti e quindi paciosi, pacifici; e la maggioranza è indù, e cioè politeista capace di accogliere nel suo pantheon di divinità persino un Maometto. Eppure quando gli inglesi abbandonarono l’India dovettero inventare il Pakistan, per evitare che cinque secoli di coesistenza in cagnesco finissero in un mare di sangue. Conosco, s’intende, anche altri casi e varianti: dalla Indonesia alla Turchia. Tutti casi che rivelano un ritorno a una maggiore islamizzazione, e non (come si sperava almeno per la Turchia) l’avvento di una popolazione musulmana che accetta lo Stato laico.
Veniamo all’Europa. Inghilterra e Francia si sono impegnate a fondo nel problema, eppure si ritrovano con una terza generazione di giovani islamici più infervorati e incattiviti che mai. Il fatto sorprende perché cinesi, giapponesi, indiani, si accasano senza problemi nell’Occidente pur mantenendo le loro rispettive identità culturali e religiose. Ma — ecco la differenza — l’Islam non è una religione domestica; è invece un invasivo monoteismo teocratico che dopo un lungo ristagno si è risvegliato e si sta vieppiù infiammando. Illudersi di integrarlo «italianizzandolo » è un rischio da giganteschi sprovveduti, un rischio da non rischiare.
(di Giovanni Sartori, 20 dicembre 2009, Corriere della Sera)
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