Schema sulle varie tappe della correzione di Mons. Athanasius Schneider (vescovo ausiliare di Astana) a Bergoglio [qui; ma aveva già preso posizione qui]]. Quanto segue è utile a ricapitolare i punti salienti dell’ammonizione inerente i gravi errori diffusi con la Dichiarazione di Abu Dhabi (che è stata firmata il 4 febbraio 2019). In essa si sostiene che: ” Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi“. Va precisato ancora una volta: si tratta di errori non nuovi e perfettamente collocabili sulla scia del Concilio Vaticano II.
- Il 1° marzo 2019 Mons. A. Schneider nel corso di una visita ad limina (dunque una visita fatta in quanto vescovo) ha manifestato il carattere problematico della dichiarazione di Abu Dhabi. All’incontro erano presenti 10 vescovi del Kazakistan e dell’Asia Centrale. Diversi tra loro hanno sottolineato, nel corso dell’incontro, la loro preoccupazione in relazione ad alcuni punti dottrinali. I fatti, secondo quanto detto da Mons. Schneider [qui], si sarebbero svolti così: ”Durante l’incontro, il Papa ci ha invitati a esprimere liberamente le nostre preoccupazioni e anche le nostre critiche. Ha sottolineato che gradisce una conversazione molto libera. Alcuni vescovi hanno potuto sollevare preoccupazioni sulla vita della Chiesa oggi. Ad esempio, la questione della Comunione per i cattolici divorziati e “risposati” civilmente; la questione della comunione per i coniugi protestanti nei matrimoni misti; e la questione della diffusione della pratica dell’omosessualità nella Chiesa. Questi i punti discussi. Poi ho anche chiesto al Santo Padre di chiarire la dichiarazione contenuta nel documento di Abu Dhabi sulla diversità delle religioni “volute” da Dio. […] Ho menzionato questo punto al Santo Padre, ed egli ha riconosciuto che, con questo confronto diretto, la frase può essere intesa erroneamente.”
- Lo stesso giorno (1° marzo 2019) Mons. Schneider ha consegnato a Bergoglio una lettera chiedendogli di “revocare” l’affermazione sulla “diversità delle religioni”. A questa lettera Bergoglio ha risposto privatamente il 5 marzo affermando che nel documento di Abu Dhabi l’espressione “è voluta da Dio” si riferisce alla “volontà permissiva di Dio” .
- Il 21 marzo 2019 Mons. Schneider ha pubblicato – firmandolo + Athanasius Schneider, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santa Maria ad Astana – un testo sulla tesi del Papa eretico [qui]. Nel corpo di questo intervento dichiara apertamente: Un cambiamento teologicamente rivoluzionario è stato fatto da Papa Francesco in quanto egli approvò le norme in alcune chiese locali che prevedono di ammettere alla Sacra Comunione in casi singolari e eccezionali adulteri sessualmente attivi (che convivono nelle cosiddette “unioni irregolari”). Anche se queste norme locali non rappresentano una norma generale nella Chiesa, tuttavia costituiscono una negazione pratica della verità dell’assoluta indissolubilità del matrimonio sacramentale rato e consumato [qui indice numerosi articoli]. Altro cambiamento radicale nelle questioni dottrinali è la modifica della dottrina biblica e del Magistero bimillenario della Chiesa riguardo alla legittimità in via di principio della pena di morte [qui]. Un successivo mutamento dottrinale è stata l’approvazione di Papa Francesco della frase contenuta nel documento interreligioso di Abu Dhabi del 4 febbraio 2019, secondo cui, la diversità dei sessi e delle razze insieme con la diversità delle religioni corrisponde alla sapiente volontà di Dio [qui]. Questa formulazione in quanto tale richiede una correzione papale ufficiale, altrimenti costituirebbe una evidente contraddizione del Primo Comandamento del Decalogo e dell’inequivoco ed esplicito insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo, dunque, costituirebbe in ultima istanza una contraddizione della Rivelazione Divina. [se ne parla anche nella Lettera Aperta ai vescovi: punto VII e (A) 12. qui]
- Il 25 marzo 2019, Mons. Schneider ha scritto ancora una volta a Bergoglio, chiedendo una correzione formale: “Pertanto, il 25 marzo ho scritto un’altra lettera personale”, racconta il vescovo. In questa nuova lettera privata ha chiesto di ripetere “pubblicamente a tutta la Chiesa” quanto gli aveva detto e scritto in privato, “perché la confusione sulla verità del fatto che la fede in Gesù Cristo come unico Redentore dell’umanità è l’unica religione direttamente e sicuramente voluta da Dio cresce quotidianamente nella Chiesa”. Si noti che Bergoglio ha sostanzialmente reiterato, in data 4 maggio 2019, lo stesso errore indifferentista in un discorso al Corpo delle Guardie Svizzere.
- In data 8 maggio 2019 Mons. Schneider ha reso pubblica la notizia dei suoi scambi epistolari con Bergoglio, dichiarando quanto avvenuto in data 1° marzo (prima lettera, punto 2 del presente schema) e in data 25 marzo (seconda lettera, punto 4 del presente schema). - Fonte
8 commenti:
Dura cervice e malafede rendono a lui difficile comprendere, capire, intendere.
https://www.aldomariavalli.it/2019/05/13/dalla-dottrina-allanti-dottrina-i-padri-del-deserto-e-lattuale-magistero/
O.T. Qualcuno ha letto le pesanti critiche del liturgista Grillo a papa Francesco?
Felice,
quel Grillo non è un "liturgista" ma un docente laico di liturgia (sì, c'è una netta differenza) noto da molti anni per il suo confuso guazzabuglio di discutibili idee sulla liturgia (a Roma si dice sempre che se vuoi perdere la fede ti basta frequentare una facoltà pontificia ma se la vuoi perdere sul serio ti iscrivi lì all'Anselmianum). Pertanto, anche qualora criticasse fondatamente papa Francesco, non merita di essere preso in grande considerazione. È diventato "famoso" su certi media cattolici soltanto perché altri docenti di liturgia - meno discutibili di lui - non osano aprir bocca. In altre parole è un personaggio (termine opposto a persona) che certa sinistra ecclesiale perennemente a corto di beniamini e di mascotte trova per ora comodo "ingaggiare" nella propria "squadra".
Per quanto riguarda mons. Schneider, visto il calendario delle "tappe", sembrerebbe che quella lettera di Bergoglio del 5 marzo abbia alimentato piuttosto che fugato i dubbi (cioè era un attaccare anziché un difendersi), nonostante il fatto che si è sforzato di affrontare la questione prima "in privato", poi "davanti a due testimoni", infine "davanti all'assemblea". Che potrebbe sembrare precauzione eccessiva ma è giustificata dalla doppiezza usata fino ad oggi dal Bergoglio stesso.
https://www.riscossacristiana.it/la-svolta-post-conciliare-era-inevitabile-di-francesco-lamendola/
https://www.radiospada.org/2019/05/deporre-il-papa-le-obiezioni-di-don-curzio-nitoglia/
https://www.radiospada.org/2019/05/tutto-cio-che-non-si-dice-sulla-lettera-denuncia-relativa-alle-eresie-di-bergoglio-e-sulla-sua-eventuale-deposizione/
La Dichiarazione sulla libertà religiosa ha permesso grazie ad un sofisma di “passare indebitamente dall’affermazione innegabile, evidente e fondamentale, dell’essenziale libertà dell’atto di fede, la quale fa sì che ogni pressione su tale atto ne distrugga la stessa natura, all’affermazione , per nulla evidente e di fatto negata tradizionalmente dalla Chiesa, di una libertà, altrettanto essenziale e illimitata a priori, di esercitare pubblicamente il culto religioso qualunque esso sia. Non che la Chiesa neghi nella pratica assolutamente ogni diritto di espressione pubblica ad altre religioni. Al contrario, si sa che la sua tolleranza si è venuta facendo sempre più larga in questo campo. Ma senza mai arrivare, almeno fino alla Pacem in terris e fino al CVII, a rimettere in causa i propri principi.”
F. Spadafora
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