Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 17 maggio 2019

Venerdì 17 maggio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal trattato «Sulla Trinità»
di Sant'Ilario, vescovo
(Lib. 8, 13-16; PL 10, 246-249)
La naturale unità dei fedeli in Dio mediante l'incarnazione del Verbo e il sacramento dell'Eucaristia
È indubitabile che il Verbo si è fatto carne (cfr. Gv 1, 14) e che noi con il cibo eucaristico riceviamo il Verbo fatto carne. Perciò come non si dovrebbe pensare che dimori in noi con la sua natura colui che, fatto uomo, assunse la natura della nostra carne ormai inseparabile da lui, e unì la natura della propria carne con la natura divina nel sacramento che ci comunica la sua carne? 
In questo modo tutti siamo una cosa sola, perché il Padre è in Cristo, e Cristo è in noi. Dunque egli stesso è in noi per la sua carne e noi siamo in lui, dal momento che ciò che noi siamo si trova in Dio.
In che misura poi noi siamo in lui per il sacramento della comunione del corpo e del sangue, lo afferma egli stesso dicendo: E questo mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete; poiché io sono nel Padre e voi in me e io in voi (cfr. Gv 14, 19-20). 
Se voleva che si intendesse solo l'unione morale o di volontà, per quale ragione avrebbe parlato di una graduatoria e di un ordine nell'attuazione di questa unità? Egli è nel Padre per natura divina. Noi siamo in lui per la sua nascita nel corpo. Egli poi è ancora in noi per l'azione misteriosa dei sacramenti. 
Questa è la fede che ci chiede di professare. Secondo questa fede si realizza l'unità perfetta per mezzo del Mediatore. Noi siamo uniti a Cristo, che è inseparabile dal Padre. Ma pur rimanendo nel Padre resta unito a noi. In tal modo arriviamo all'unità con il Padre. Infatti Cristo è nel Padre connaturalmente perché da lui generato. Ma, sotto un certo punto di vista, anche noi, attraverso Cristo, siamo connaturalmente nel Padre, perché Cristo condivide la nostra natura umana. 
Come si debba intendere poi questa unità connaturale nostra lo spiega lui stesso: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» (Gv 6, 56). Nessuno sarà in lui, se non colui nel quale egli stesso verrà, poiché il Signore assume in sé solo la carne di colui che riceverà la sua. 
Il sacramento di questa perfetta unità l'aveva già insegnato più sopra dicendo: «Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me» (Gv 6, 57). Egli vive in virtù del Padre. E noi viviamo in virtù della sua umanità così come egli vive in virtù del Padre. 
Dobbiamo rifarci alle analogie per comprendere questo mistero. La nostra vita divina si spiega dal fatto che in noi uomini si rende presente Cristo mediante la sua umanità. E, mediante questa, viviamo di quella vita che egli ha dal Padre.

5 commenti:

Solo misterium! ha detto...

Riflessione del Venerdì apparentemente fuori tema , termine di paragone : Imelda Lambertini

Tanto ardeva del desiderio di ricevere Gesù Eucaristia che l'Ostia Santa scese dal Paradiso e volò sopra di lei comunicandola.
http://www.lanuovabq.it/it/il-miracolo-eucaristico-della-piccola-beata


A Ghiaie di Bonate adesso siamo persino “autorizzati” a pregare .
https://www.riscossacristiana.it/apparizioni-delle-ghiaie-di-bonate-adesso-siamo-persino-autorizzati-a-pregare-di-matteo-donadoni/

In ginocchio davanti al Crocifisso : Ripariamo .

Propaganda elettorale di Bergoglio ha detto...

https://www.lastampa.it/2019/01/10/vaticaninsider/zingaretti-in-udienza-dal-papa-francesco-sempre-attento-alla-domanda-di-giustizia-nel-mondo-6PWEPv3SjPMEnIJYNu2RbI/pagina.html

Servus Mariae ha detto...

"O Gesù, fa' che io serva la Madre tua in modo che io dimostri così di aver servito te stesso; fa' che Ella mi tenga nel suo servizio cosicché riconosca d’esserti piaciuto; fa' che la sua signoria mi conservi nella vita di questo mondo, affinché tu divenga il mio Signore per l’eternità"

"Gesù, Signore di tutte le cose e Figlio della tua Serva, concedimi di servire tua Madre in modo tale da essere riconosciuto da Te come tuo servo.
Sia lei la mia sovrana in questo mondo, per essere Tu il mio Signore nell'eternità. Con quanta impazienza desidero essere servo di questa sovrana! Con quanta fedeltà voglio dedicarmi al suo meraviglioso servizio!
Per essere servo fedele di Gesù Cristo
aspiro a diventare il servo di sua Madre.
Servire la Serva di Dio è, infatti, servire il Signore. Quanto si offre alla Madre, ha per traguardo il Figlio; torna ad onore del Re, l'omaggio reso alla Regina!
Ora ti prego, Vergine Santa! Mi sia concesso dallo Spirito di accogliere, conoscere, amare,
annunciare e spiritualmente generare quel Gesù che nello Spirito hai accolto, amato e generato, come sua Serva, obbediente alla Parola!"

Sant'Ildefonso di Toledo (VII sec.)

Anonimo ha detto...

Noi non sappiamo come la preghiera riceva una risposta da Dio. È una cosa strana in verità che l’uomo così debole abbia la forza di commuoverlo; ma è nostro privilegio sapere che abbiamo il potere di farlo. Tutto il sistema di questo mondo non è che la storia della maniera con la quale l’uomo contrasta i decreti di Dio. Se noi abbiamo il triste potere di resistere alla sua volontà per la nostra rovina (verità terribile e incomprensibile); se quando Egli ci destina alla salvezza eterna, possiamo ancora annullare la scelta divina fatta per noi, e divenire così degli agenti della nostra rovina eterna; ancora più abbiamo il potere di commuoverlo -e benedetto sia il suo Nome- di farlo cambiare quando Lui, che cerca i cuori, vede in noi la presenza dello Spirito Santo che ‘intercede per i santi secondo i disegni di Dio’ (Romani 8,27).

Beato John Henry Newman Opere sulla preghiera

Servus Mariae ha detto...

"Alcune anime provano maggior attrattiva e stimolo nella pratica della vita mariana in Maria e per Maria perché Dio concede loro ulteriori lumi spirituali attraverso i quali tale vita risulta superiore ad ogni altra.
Il Signore si degna, infatti, di manifestare loro con sempre maggior chiarezza la sublime grandezza, potenza e maestà della Madre amabile. Egli rivela l'incomprensibile e indicibile amore che nutre per Lei, a motivo del quale prese dalle profondità del Suo Cuore innumerevoli, sovrabbondanti grazie, privilegi e qualità per farne dono alla Madre. Non avrebbe potuto darle di più di quanto Le abbia dato. Non L'avrebbe potuta fare più grande e bella, più sublime e degna di quanto L'abbia resa.
Dio, in forza della sua onnipotenza, sapienza e bontà, non avrebbe potuto fare una creatura più nobile, più pura, perfetta e degna di questa sua e nostra Madre amabile.
Allora quelle anime comprendono come Dio, preso da indicibile amore verso questa
amabilissima Madre, Le si sia donato tutto e L'abbia tanto riempita di Sé e delle sue divine
perfezioni quanto una creatura umana ne può ricevere.
Esse comprendono altresì come questa soavissima Madre vi abbia corrisposto fedelmente e in maniera adeguata, momento per momento, alle grazie divine in Lei infuse, come Maria sia talmente avanzata nella vita spirituale da non essere venuta meno nei suoi impegni anche più piccoli ...
... A causa di queste e simili notizie ed interne illuminazioni circa le cose stupende riguardanti Maria, queste anime crescono di giorno in giorno di più nella stima, nel rispetto e nell'amore verso la Madre amabile. Esse si sentono così radicate stabilmente in Maria, in semplicità e purezza, che la loro mente non sembra più volersi staccare da Lei ed il loro cuore desidera essere sempre più infiammato da amore ardente per Lei ...
... Così esse contemplano la Madre celeste con la mente illuminata e col cuore riscaldato da soave amore. Rimangono là assorte, incapaci di comprendere realtà tanto elevate alle quali Dio si è degnato di introdurle.
Ma davanti a tali meraviglie, l'amore non si sente ancora appagato. Sembra quasi traboccare dal cuore. Viene loro voglia di gridare; cercano parole, espressioni, con cui proclamare lo splendore, l'eccellente dignità della Madre amabile.
Vogliono lodare, benedire ed esaltare Colei di cui tanto ardentemente e soavemente si sono
innamorate. Proprio come sogliono fare gli innamorati che sono fuori di sé per la gioia e non sanno cosa escogitare, immaginare, inventare, per cantare le lodi della loro innamorata, per magnificarla e
glorificarla".


- tratto da "La Vita Mariaforme" del ven. Michele di Sant'Agostino.