In molti ci avete espresso la vostra preoccupazione e assicurate le vostre preghiere dopo gli attacchi della mattina di Pasqua. Vorrei ringraziarvi sinceramente per la vostra premura e con questo articolo vorrei tenervi informati della situazione. Quando abbiamo saputo degli attentati che hanno colpito due chiese cattoliche (e anche una chiesa protestante) il giorno della Resurrezione di Nostro Signore, la comunità cattolica è rimasta sconvolta, specialmente per il fatto che l'attacco è stato totalmente inatteso.
Nello Sri Lanka, sebbene il paese sia prevalentemente buddista, la Chiesa è un'istituzione molto ben considerata dalle più alte autorità pubbliche.
La Chiesa cattolica è apprezzata per l'eccellenza delle sue scuole, degli ospedali e di tutte le altre istituzioni caritative. Nel territorio dello Sri Lanka, la Chiesa cattolica è divisa in 12 diocesi con circa 1,2 milioni di cattolici che rappresentano circa il 6,1% della popolazione totale, secondo il censimento del 2012.
La Chiesa cattolica gode di libertà di culto e sta crescendo regolarmente accogliendo nuovi convertiti, aprendo nuove parrocchie, costruendo chiese, aprendo nuove scuole e nuove case religiose ogni anno.
La vita cattolica
Per un prete, lo Sri Lanka è uno dei migliori posti al mondo. Il Priorato della Fraternità di San Pio X si trova nella città di Negombo, una delle città più cattoliche del paese, che consente al clero della nostra fraternità di sperimentare qualcosa di raro: vivere in un una società profondamente cristiana, che è un privilegio che è quasi scomparso dalla faccia della terra nel nostro tempo.
Guidando sulla strada che corre lungo la costa occidentale del paese, da Colombo (la capitale) alla città di Chilaw, si possono vedere oratori o statue di santi a quasi tutti i crocevia. La città di Negombo è molto famosa per questo; c'è persino una statua di Cristo Re, alta tre metri, nel municipio per dimostrare che Negombo è una città cattolica. Due anni fa, le autorità della città hanno inaugurato una statua della Madonna nella parte superiore della torre dell'orologio che si trova nel centro della città, con sotto, uno schermo elettronico che accoglie i visitatori in Little Rome, soprannome di Negombo.
Durante il periodo natalizio, i cattolici di Negombo hanno allestito presepi tradizionali sulla strada con bellissime statue e decorazioni di buon gusto.
A differenza di ciò che accadrebbe in Europa, nessuno osa vandalizzare tali espressioni di fede.
Il sacerdote nella società
Il sacerdote cattolico è molto rispettato in Sri Lanka, come dimostra il fatto che non fa mai la fila in un'amministrazione o in una banca. Si prendono cura di lui non appena entra. Nell'autobus, se tutti i posti sono occupati, qualcuno dà immediatamente il suo posto al prete che sale sul veicolo.
Come sacerdote, sperimentai che lo Sri Lanka è un paese diverso anche prima di giungervi . Ad esempio, dopo l'imbarco su un aereo della compagnia aerea nazionale Srilankan Airlines, l'equipaggio mi trattò con particolare cura.
Se sei un sacerdote spesso ti verrà portato un drink prima del decollo, anche se sei in classe economica, e una volta che il pasto sta per essere servito, un membro dell'equipaggio ti porterà il tuo piatto prima di chiunque altro.
All'arrivo all'aeroporto di Colombo, non dovrai fare la fila alla dogana, perché un agente ti inviterà a timbrare il passaporto prima degli altri viaggiatori.
All'uscita del paese, all'aeroporto di Colombo, è la stessa cosa. Nel terminal ci sono posti speciali per il clero (buddista e cattolico) e alla porta d'imbarco, un membro dello staff inviterà il sacerdote a salire sull'aereo per primo, con gli uomini d'affari anche se è in classe economica.
La gentilezza dello staff di Srilankan Airlines si palesò anche nel 2010 quando una reliquia di Sant'Antonio da Padova arrivò in Sri Lanka. La reliquia fu portata a bordo di un aeromobile della Srilankan Airlines. Per l'occasione, la compagnia aerea aveva scelto due cattolici come pilota e copilota. Ancora più commovente, la reliquia non fu messa nella stiva dell'aereo, ma in una poltrona della business class. Quando la reliquia arrivò all'aeroporto, fu accolta come un capo di stato. Fuori dall'aeroporto, Sant'Antonio fu messo su un veicolo ufficiale scortato a Colombo dall'esercito e dalla polizia.
Allora perché gli attentati?
L'attacco nel giorno della domenica di Pasqua aveva davvero lo scopo di ferire profondamente la comunità cattolica. In primo luogo, l'attentato è avvenuto nel giorno della più grande festa dell'anno, in secondo luogo, i due santi più popolari in Sri Lanka sono Sant'Antonio da Padova e San Sebastiano. I terroristi non hanno scelto il bersaglio a caso. Hanno preso di mira il Santuario di Sant'Antonio a Colombo e la Chiesa di San Sebastiano a Negombo. La polizia sta cercando di scoprire chi c'è dietro gli attacchi, ma molte persone qui hanno già un'idea della risposta.
La Fraternità è al sicuro?
Come tutte le chiese del paese, dobbiamo essere vigili. La nostra chiesa deve rimanere chiusa tranne che per la Messa. Si consiglia di evitare movimenti non necessari. Un coprifuoco è in vigore dalle 18:00 alle 06:00 del mattino seguente. Il nostro priorato non è importante, quindi è improbabile che sia l'obiettivo di un'operazione criminale, ma chi lo sa? Una delle chiese attaccate è a soli due chilometri da dove siamo noi. Le vostre preghiere e il vostro sostegno sono quindi molto preziosi per noi. Preghiamo in particolare per questo bellissimo paese, che ha molto da offrire, in modo da superare rapidamente questa prova e rimanere un luogo di pace dove possa regnare l'armonia religiosa e sociale per il maggior bene della popolazione.
Don Fabrice Loschi, 22 aprile 2019 - Fonte
3 commenti:
Chi mai poteva sapere di questa ottimale situazione in Sri-Lanka? Chi mai ha potuto colpire con tanta precisione a indemoniata ragion veduta? Chi? Perché?
CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: S. ATANASIO, VESCOVO
Oggi 2 maggio 2019, si festeggia a ad Alessàndria il natale di sant'Atanàsio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valènte, difese valorosamente la fede cattolica contro gl'Imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell'anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniàno e Valènte.
Si era alla fine del II secolo: ormai anche la decima ed ultima persecuzione volgeva al termine, quando un nuovo uragano stava per scatenarsi contro la Chiesa.
Ma Dio, sempre vigile e provvido, già preparava il vincitore di questa battaglia nella persona del grande dottore S. Atanasio. Nacque egli nel 296 da nobili e cristiani genitori. Giovane ancora, ebbe sotto i suoi occhi l'austero e grande spettacolo delle penitenze dei monaci d'Egitto; strinse pure relazione coll'eremita S. Antonio, alla cui scuola apprese l'esercizio della virtù e una magnanima fortezza d'animo, che sarà il suo baluardo contro le molteplici persecuzioni dei suoi nemici ariani.
Intanto S. Alessandro, patriarca di Alessandria, ammirato della santità e della scienza del giovane Atanasio, lo volle con sè; e dopo non molto tempo, vedendo i di lui mirabili progressi nell'interpretazione delle Sacre Scritture, lo ordinò sacerdote. Fu allora che il grande Dottore, conscio della sua grave responsabilità, si diede con maggior slancio agli studi sacri, divenendo, in breve, celebre per i suoi scritti. Intanto l'uragano che minacciava la Chiesa era scoppiato. Ario, uomo turbolento, negava pubblicamente l'unione con sostanziale di Gesù Cristo col Padre; per lui il mistero adorabile di un Dio fatto uomo e morto per noi non era che un sogno vano!
Certo, nulla di più deleterio poteva esservi di queste empie dottrine, che ben presto si estesero tra fedeli. A scongiurare un sì grave pericolo si convocò il Concilio di Nicea. Atanasio vi andò col vescovo Alessandro. Egli aveva pregato e studiato a lungo, e quando, giunto a Nicea, per invito del suo vescovo salì la cattedra, cominciò con tale ardore la confutazione dell'empia eresia, e fu così limpido e così efficace il suo discorso, che appena ebbe finito, tutti i vescovi che presiedevano al concilio, in numero di 300, si alzarono e unanimi firmarono la condanna di Ario, proclamando Gesù Cristo consostanziale al Padre cioè figlio di Dio, perciò Dio anche Lui.
La vittoria era completa, ma questa per il grande Atanasio fu l'inizio di lotte continue, che non avrebbero avuto fine che con la sua morte. Le persecuzioni di ogni sorta non smossero il grande Dottore dall'opera intrapresa, che divenne anzi più attiva quando alla morte di S. Alessandro dovette, per volontà di tutto il popolo, occuparne la sede episcopale. Da quel giorno tutte le forze del nuovo Vescovo furono dirette contro l'Arianesimo. Cinque volte fu esiliato dalla sua sede, ma nulla mai potè vincerlo; troppo forte era il suo amore a Gesù Cristo per il quale avrebbe dato volentieri tutto il suo sangue. Oltre che con la parola, difese la fede cattolica anche con gli scritti che sono numerosi.
Morì pieno di meriti nel 373 a 76 anni di età, 46 dei quali trascorsi nella sede episcopale
"Maria ci conserverà nella Fede Cattolica. Ella non è né liberale né moderata né ecumenista. E' allergica a tutti gli errori e a maggior ragione alle eresìe e all'apostasìa".
(Mons. Marcel Lefebvre, Itinerario Spirituale, cap IX)
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