Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 18 luglio 2019

Caro padre Martin, ecco perché è giusto chiamare “intrinsecamente disordinata” la mia attrazione per lo stesso sesso

Niente è più efficace di una testimonianza diretta. Nella nostra traduzione da Lifesitenews la testimonianza di un cattolico, che prova attrazione per lo stesso sesso, guarito da un abbraccio che non risparmia la verità, sui “sermoni” pro LGBT di padre James Martin. [vedi di chi si tratta qui - quiqui - qui]

Come uomo cattolico ravveduto dall’attrazione per lo stesso sesso, vorrei commentare l’influenza persuasiva del libro, “Building a Bridge” (“Costruire un ponte”), del padre pro-LGBT James Martin, e l’attuale desiderio eccessivo della gerarchia ecclesiastica di ricondurre nel gregge chiunque sia attivamente coinvolto nello stile di vita LGBT senza chiedergli di lasciarselo alle spalle.
Nella maggior parte della mia vita adulta ho lottato con la mia condizione e con la mia identità. Da quando, 35 anni fa, sono diventato cattolico, mentre cercavo di conciliare le mie inclinazioni con gli insegnamenti di Cristo, la lotta si è intensificata. In tutto questo tempo, non sono mai stato accolto con giudizi o severità opprimente, né ho subito una crudele emarginazione da parte dei sacerdoti cattolici: solo compassione e consigli premurosi e utili. La Chiesa non ha nulla di cui scusarsi, non nei miei libri comunque.

Molto prima che la Chiesa giungesse all’attuale soglia del dibattito, una volta ho camminato in quei meandri di pensiero comuni che sacerdoti e vescovi stanno esplorando. Volevo che l’insegnamento della Chiesa cambiasse, che si adattasse a me e che si adattasse alla mentalità della psicologia moderna. Volevo che la Chiesa comprendesse e credesse che uomini (e donne) come me erano stati “fatti” così da Dio e quindi i nostri desideri, i nostri bisogni, il nostro diritto di avere un partner ed essere amati e apprezzati nell'intimità, erano altrettanto significativi, naturali, essenziali e validi quanto il matrimonio tra maschio e femmina.

Ho protestato. Sono stato furbo. Ad un certo punto ho anche lasciato per breve tempo la Chiesa, ammaliato dalla “resistenza astuta” all’aspetto antidiscriminazione della Riforma del Diritto Omosessuale.

Come Giacobbe, ho lottato con Dio. Per anni ho lottato con Lui, con la Scrittura, con gli insegnamenti magisteriali. E poi un giorno ho condannato i miei peccati. Mi sono pentito. Mi sono accostato alla Confessione e, mentre mi confessavo, ho pianto calde lacrime. Sono stato trattato con la massima sensibilità e, una volta uscito dal confessionale, mi sono sentito purificato dalle mie lacrime e dall’assoluzione. Nelle 24 ore successive, mi sono sentito rinnovato, come se vent’anni mi fossero stati tolti via. La mia anima aveva “recuperato la sua originaria innocenza attraverso il sacramento della penitenza” (per citare Gesù che parlava a suor Josefa Menendez). È difficile da spiegare con precisione a parole, ma sentivo che da me si era levata un’ombra ed ero stato liberato dal carico del peccato.

Ero una Nuova Creazione. Più tardi, nella preghiera, ho consegnato completamente la mia sessualità a Dio.

In tutta sincerità: le attrazioni e i sentimenti non sono completamente scomparsi da quel giorno. Non c'è posto per le illusioni nella mia vita. Non sto sublimando le cose o distaccandomi dalla realtà. Piuttosto, ho subito una enorme guarigione (i miei problemi derivavano dall’abbandono di mia madre da bambino), e questa guarigione è iniziata con l'ammettere che la mia attrazione per lo stesso sesso è stata, come insegna la Chiesa nella sua saggezza, “intrinsecamente disordinata”.

La chiarezza di questa verità è aumentata nel tempo, man mano che l’ordine si è gradualmente ristabilito nel mio cuore e nella mia mente. La caduta di Adamo ha lasciato all’umanità una razza ferita, e la mia condizione ne è parte integrante. La guarigione, tuttavia, è possibile solo grazie all’eredità vivente dei Sacramenti divini della presenza reale di Gesù, che Egli ha lasciato alla Sua Chiesa. Ogni volta che ricevo Lui nella Santa Comunione sono rafforzato; la Messa quotidiana e la preghiera, specialmente il Rosario, il digiuno e la confessione regolare – tutto questo fa parte dell’armatura per mantenere la castità e crescere in grazia.

Con san Paolo posso dire: “Sto operando la mia salvezza con rispetto e tremore”, ma oggi sono una persona più felice e più libera, più integrata, non più governata dai miei appetiti, più contenta, in pace, cosa evidente anche per gli altri.

Quando di recente ho letto che un rinomato cardinale ha dichiarato che “vivere all’altezza degli ideali cristiani di questi tempi richiede virtù eroiche”, aggiungendo poi: “il cristiano medio non può aspirare a ideali così alti”, mi sono sentito spinto a scrivere e confutare le sue parole perché negano lo straordinario aiuto dei Sacramenti. Io non sono nulla di speciale; i cambiamenti avvenuti nella mia vita non posso che attribuirli alla grazia di Dio; il che è a disposizione di chiunque lo chieda con cuore sincero.

Accogliendo nella Chiesa coloro che sono immersi nello stile di vita LGBT, il peccatore insieme al peccato, la Chiesa sta camminando su un ghiaccio pericolosamente sottile, specialmente se, ad esempio, le coppie dello stesso sesso sono accolte, al pari di quelle in rapporti adulteri, per condividere il Calice della Comunione. Questa è la sanzione ufficiale del sacrilegio e con ciò non attiriamo su di noi “giudizio e condanna”? Quando Gesù alle guide religiose del suo tempo disse che le prostitute e gli esattori delle tasse li avrebbero preceduti in cielo, intendeva dire che essi si pentivano.

Essere “inclusivi” è lodevole, e siamo tutti chiamati ad una profusione d’amore, ma considerare poco utile il cosiddetto linguaggio “duro” della Chiesa per perdonare i comportamenti dello stesso sesso, non può che portare ad escludere ancora di più dalla salvezza dai reali benefici che Gesù ha da offrire i cosiddetti “esclusi”!

Purtroppo, padre James Martin e i suoi sostenitori, che si lamentano dell’emarginazione della comunità LGBT da parte della Chiesa, sono ora colpevoli dello stesso atto di emarginazione quando parlano con disprezzo e intolleranza di persone come me, etichettandoci come “ex gay” e traditori della causa, mentre noi stiamo semplicemente adoperandoci a incarnare gli insegnamenti tradizionali di Cristo.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

7 commenti:

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì ha detto...

OT.
https://www.corriereadriatico.it/pesaro/vescovo_fano_trasarti_monito_devoti_credenti_papa-4618768.html

Niente, non si rassegnano al fatto che buona parte del "gregge" non voglia l'invasione islamica e non voti PD. Il ribrezzo verso il fantomatico moltiplicarsi di processioni, santini, Madonne e Rosari è, poi, chiaro indice della presenza oscura che padroneggia questi mitrati. #successoredegliapostati

Marisa ha detto...

Signore ti ringrazio per questa luce in tanta tenebra.

Memento per tutti ha detto...

Se trascuri la preghiera..

"Se trascuri la preghiera, diventi come uno che sia disarmato di fronte al nemico. Se trascuri di confessarti, Sei come un lebbroso che ha piaghe purulenti che lo deturpano. Se trascuri di comunicarti, Sei come un tisico, che si consuma per mancanza di cibo. Non farti vincere dalle tentazioni, e sii Fedele ai tuoi doveri religiosi". Padre Dolindo Ruotolo

Anonimo ha detto...

Stimabile!

Anonimo ha detto...

Deo gratias!!! Questo uomo dimostra come la Verità appartiene ai casi eccezionali come il suo e non alla grancassa di notevoli dimensioni. Bravo, lode a Dio! È una voce che GRIDA nel deserto. E il Signore e con lui!

PaoloP ha detto...

Per chi ha la fede cattolica questa è una testimonianza dell'unica cosa necessaria: lasciare che Dio entri nella nostra vita e ci salvi; in questo evento, all'uomo si mostrerà la bellezza della Grazia, di cui prima aveva paura.

Non c'è da illudersi: per chi vuole scambiare la verità di Dio con la propria, questa testimonianza è fonte di odio. Costoro non vogliono che Dio gli porti via i propri "tesori".

E' drammatico che tanta parte della chiesa stessa oggi voglia il mondo (ed il suo applauso) più che Dio, ma è questo che spiega il tentativo in atto di scambiare la fede da esperienza di Salvezza a terapia di accoglienza: il Figlio si è fatto uomo per strapparci al peccato e aprirci alla vita con Dio, ma ora si vuole sostituire a ciò il "Dio ti ama così come sei". No: Dio ci ama a partire da dove siamo - lontani, anzi, separati da lui - per portarci a Sé; è la via della Croce, non la via dell'inclusione a prescindere.

Marisa ha detto...

https://www.radiospada.org/2019/07/ex-prete-attivista-lgbt-papa-ha-espresso-stima-per-mio-coraggio-poi-mi-ha-benedetto/