E il governo dei due nichilismi alleati – uno rozzo e qualunquista, l’altro più pensato – sin da subito ha seguito e segue la linea, che oggi viene allo scoperto con il nome new great reset, sorta di terapia politica ed eco-socio-economica per un mondo che s’è meritato il Covid, ma non dal punto di vista di Dio.
L’abolizione – o la forte riduzione del contante – comporta
- pagare (al sistema bancario) per pagare ed essere pagati, ma soprattutto favorire il controllo di Stato sui movimenti di danaro costretti alla dimensione elettronica-virtuale, e cioè a ridurre la riservatezza, ch’è uno dei costitutivi della libertà – come diceva Ortega y Gasset, lo spessore delle pareti domestiche ne misura l’estensione –; certo, libertà e riservatezza sono funzionali anche all’illecito, come la velocità è funzionale al volo, ma non può essere accettabile la tesi consequenziale secondo la quale «l’unico mezzo per affrancare l’uomo dalla sua tendenza alla delinquenza è togliergli la libertà» (Evgenij Zamjatin 1990);
- generare mostruosi profitti per le banche e comunque per il sistema finanziario, che si sommano a quelli già derivanti dalla stampa e dal prestito di carta straccia che non è più neppure una nota di credito «pagabile a vista al portatore» (provate a leggere una qualunque banconota che avete in tasca, e una vecchia banconota in lire, franchi, etc.).
La riduzione dell’uso dei contanti o di altre non tracciabili modalità di pagamento è moralisticamente un modo per annientare la libertà, e non solo quella economica.
Lenin dichiarò – dimostrando di sapere bene che cosa fosse e quanto fosse in sé stesso totalitario e insopportabile – che «il socialismo è innanzitutto censimento» (Serge 1991), e non si riferiva certo a quello demografico, ma al censimento di Stato anche dell’ultima libbra di pane. Egli, e con lui il bolscevismo, era perfettamente cosciente che tale obiettivo non sarebbe stato raggiungibile, e con esso l’abolizione della proprietà privata e della libertà economica, se non con l’eliminazione del danaro. «Ogni membro della società, eseguendo una certa parte del lavoro socialmente necessario, riceve dalla società uno scontrino [la sottolineatura è mia: all’epoca non esistevano le carte magnetiche…] da cui risulta ch’egli ha prestato tanto lavoro. Con questo scontrino egli ritira dai magazzini pubblici di oggetti di consumo una corrispondente quantità di prodotti» (Lenin, 1977). E così, prima ancora che ci pensassero le banche – provate a farvi liquidare allo sportello un assegno bancario sul quale fino a poco tempo si leggeva «pagabile a vista al portatore»! –, dispose già alla fine del 1917 che «I prelievi dai conti correnti personali non potevano superare 600 rubli al mese, cifra ridotta a 500 rubli in febbraio [1918]» (B. Lincoln, 1991). Le tesi del VII congresso del Partito bolscevico prevedevano, tra l’altro, che il potere sovietico avrebbe disposto «la registrazione di tutte le operazioni commerciali – dato che il denaro non era stato ancora soppresso [sottolineatura dell’autore]» (V. Serge, 1991). Ed in effetti, «Il comunismo di guerra nella fase matura, cui pervenne solo nell’inverno 1920-21, comportava una serie di misure radicali intese a porre sotto la gestione esclusiva dello Stato, o più precisamente del partito comunista, tutta l’economia […]. Tali misure erano […] 3. Eliminare il denaro come unità di scambio e di contabilità, a favore di un sistema di baratto regolamentato dallo Stato» (R. Pipes, 1995).
Come sia andata a finire, è inutile ricordarlo. Il programma del governo dei due nichilismi – naturalmente con il nobile scopo di debellare l’evasione fiscale, che spesso altro non è che legittima difesa sociale, e potenziare l’azione di Stato di gestione e distribuzione dei redditi – va nella stessa direzione. Se è quella giusta, allora vuol dire – e non forzo nulla – che i bolscevichi avevano ragione. E se lo Stato è tutto, e i suoi debiti sono i debiti della nazione, e le sue spese sono le spese delle famiglie, allora certo che avevano ragione. Peccato che per la realizzazione di questo modello così contrario alle più elementari esigenze di libertà, come la storia ha dimostrato, non esista altro mezzo che la coazione. E da questo punto di vista, non c’è molta differenza tra la Polizia Tributaria ed Equitalia e gli «organi» (eufemismo per l’apparato repressivo) bolscevichi, se non nei mezzi cui questi ultimi ricorrevano (e, naturalmente, non è poco). Ma la riduzione se non la negazione della libertà, e non solo economica, è la stessa.
È un prezzo troppo alto da pagare. S’impedisce il risparmio privato, si ostacola la libertà economica, si nega – ne siamo testimoni proprio in questi giorni – moralisticamente la festa, si elimina ogni legittima riservatezza, e come effetto meno visibile si scoraggia – oltre tutti gli anti-incentivi morali – la procreazione. E proprio a quest’ultimo proposito, si deve osservare che ricominciare a fare figli sarebbe l’unica soluzione strutturale per una nuova crescita morale e quindi economica e creare di nuovo un po’ di prosperità, che non fa male, anzi. Ma con le correnti «manovre» di bilancio, invece, si contribuisce pesantemente all’inverno se non al suicidio demografico.
I nodi comunque verranno al pettine, e non senza dolore per tutti.
II
Come se non bastasse la motivazione socialista-moralistica per eliminare il presidio di libertà costituito dalla libera circolazione del danaro, ogni tanto ci viene inflitta qualche altra genialata.
«Eliminare il contante eliminerebbe le mafie». «È l’uovo di Colombo», fa da contrappunto qualche altro genio della specie.
Sì, e se ci estirpiamo tutti i denti avremo eliminato la carie. Come in Islanda e nel Regno Unito è stata di fatto debellata la trisomia 21, sterminando con l’aborto a seguito di diagnosi prenatale i bambini che ne sono affetti, che così non nascono più, e così la sindrome di Down non c’è più.
«Ma che c’entra», dirà qualche anima bella… C’entra c’entra, come ogni soluzione semplicistica di problemi gravi. Amputiamo il braccio malato, e non abbiamo più il problema di curarlo. Se la libertà sta al male come la velocità al volo, basterà eliminare la libertà per sradicare il male. L’abbiamo detto, che così scriveva nel 1920-21 nel suo capolavoro Noi, il romanzo distopico (anti-utopico, cioè disvelante l’inumanità dell’utopia collettivista e negatrice della libertà personale), Evgenij Zamjatin, ingegnere russo geniale come (quasi) tutti gl’ingegneri. Bolscevico, ma progressivamente pentito, tanto che dopo la Rivoluzione (rectius, colpo di Stato) dell’Ottobre fu sempre più critico nei confronti del governo rosso. Ne è un esempio il racconto che descrive una città il cui sindaco decide che l’uguaglianza è la chiave per rendere tutti felici. E perciò costringe ogni cittadino, incluso sé stesso, a vivere in una grande baracca, a radersi i capelli e a diventare mentalmente disabile per far sì che tutti condividano lo stesso livello di intelligenza (rectius, demenza; ma neanche in questa si riesce ad essere proprio eguali).
È forse questo livello d’intelligenza (come sopra) egualitario che induce a certe proposte e ad accoglierle con entusiasmo.
Ed invero, al di là del fatto che la mafia propriamente detta ha molto più a che vedere con il potere che con il denaro (basti pensare a come vivevano molti dei suoi capi) – e lo spiegava bene sant’Agostino, quando diceva che un regno, cioè un potere, senza giustizia altro non era se non un’enorme associazione a delinquere, ciò ch’è appunto una mafia: un potere ingiusto –, si deve osservare che una simile misura sradicherebbe con la zizzania tanta di quell’erba buona da rappresentare una vera e propria catastrofe socialmente desertificatrice.
La prima erba buona ad essere strappata via sarebbe la libertà, di cui la privatezza degli scambi e l’uso del contante sono presidi. Infatti, la totale tracciabilità delle transazioni economiche, si ribadisce, costituirebbe una forma di controllo sociale antitetico ad ogni forma di libertà, di cui si può abusare, come osservava Zamjatin, ma è noto che abusus non tollit usum, così come non è un modo saggio di prevenire la carie l’estirpazione a prescindere di denti sani. Inoltre, non si comprende come la mafia avrebbe bisogno del contante per farsi pagare appalti pubblici e/o privati ottenuti con la prepotenza, e così per la gestione d’imprese e attività economiche usurpate con gli stessi metodi. E quanto alla droga, finché ce ne sarà domanda libertaria, un modo per venderla e comprarla senza ricorrere a bonifici e assegni si troverà sempre (o ci penserà la repubblica a propinare droga di Stato, come previde nel 1932 Aldous Huxley? [1991]).
Altro frutto velenoso della geniale proposta – a questo punto perché non un coprifuoco da venti ore al giorno?, tanto con internet si può ben lavorare da casa[1] – sarebbe il perfezionamento del prepotere, già troppo diffuso, della banca. Infatti, se non si può usare contante per pagare ed essere pagati, anzi neppure si può detenerlo perché non sarebbe più coniato, allora per la banca passerebbe ogni transazione (mi manca come si potrà mettere la monetina nella cassetta dell’ascensore, o nel cappello del mendicante, ma forse con la mafia saranno eliminate anche queste vetuste realtà), e così essa sarebbe creatrice e padrona di tutto il danaro. E la pratica degl’interessi negativi – cioè una sorta di fitto da pagare per tenere i propri soldi in banca, ciò che sarebbe necessario e inderogabile nel modo più completo in mancanza di contante – verrebbe universalmente istituzionalizzata.
Allora il sistema bancario lucrerebbe tre volte con i nostri soldi.
Una volta, facendosi pagare per tenerli in (necessario, anzi coatto) deposito; la seconda, prestandolo al prezzo di interessi mai condivisi con il proprietario del danaro; la terza, facendosi pagare per ogni nostro pagamento o incasso.
Inoltre, il danaro – che in origine era cosa preziosa, poi carta che conteneva un’obbligazione («pagabile a vista al portatore»), oggi carta straccia convenzionalmente (e solo convenzionalmente) accettata – diventerebbe finalmente volatile, aria, nome, idea, di cui il mantice, l’anagrafe, il pensiero che la pensa, sarebbe nel totale dominio delle banche. E bisognerà avere il marchio (un microchip, un PIN?) ch’esse solo conferirebbero per vendere e comprare (cfr. Ap 13, «Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia […] Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome»).
Altra erba buona ad essere sradicata sarebbe lo sviluppo economico e sociale, che senza la flessibilità, la rapidità, la facilità degli scambi per contanti, e senza il valore del danaro materiale, non può che vivere la stessa esperienza dei regimi totalitari comunisti. I quali, per eliminare il male potenzialmente e talvolta effettivamente connesso all’esercizio della libertà economica ed all’uso proprietario dei beni capitalizzati, oggi diciamo contante, ne hanno causato di infinitamente maggiori. Un tremendo portato: sacrificio di vite umane – cento milioni almeno, e solo nell’area del comunismo sovietico –; catastrofe antropologica; indicibili miseria e fame – e questa in particolare portò, dopo il disseppellimento delle carogne d’animali, a nutrirsi dei bambini, perché morivano per primi –; devastazione sociale e persino ecologica (dice niente Chernobyl?).
D’altra parte, i primi a parlare di abolizione del contante, come ricordato nella prima parte, furono appunto Lenin e i bolscevichi, certo non propriamente amici della libertà e artefici di sviluppo umano, sociale ed economico.
È impossibile negare che chiunque di nuovo sostenga l’eliminazione del danaro circolante, quali che siano le ragioni (rectius, i pretesti), si ponga nella stessa scia e possa essere, se soddisfatto, all’origine degli stessi mali, rispetto ai quali la mafia impallidisce. Anzi, diventa, non come nome, ma come fatto, finalmente e “legalmente” padrona di tutto.
Giovanni Formicola - Fonte
Bibliografia
Serge 1991: Victor Serge, L’anno primo della rivoluzione russa, trad. it. Einaudi, Torino 1991.
Lenin 1977: Lenin, Stato e Rivoluzione, trad it. Editori Riuniti, Roma 1977.
Lincoln 1991: W. Bruce Lincoln, I Bianchi e i Rossi. Storia della guerra civile russa, trad. it., Mondadori, Milano 1991.
Pipes 1995: Richard Pipes, La Rivoluzione russa. Dall’agonia dell’ancien régime al terrore rosso, trad it., Mondadori, Milano 1995.
Zamjàtin 1990: Evgenij Zamjàtin, Noi, trad. it. Feltrinelli [III] 1990 [1922].
Huxley 1991: Aldous Huxley, Il mondo nuovo, trad. it. Mondadori [XIII] 1991 [1932]
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[1] Questo scrivevo nel dicembre 2019. M’hanno preso in parola, estendendo però il “coprifuoco” a ventiquattr’ore. Ah, “benedetto” Covid, una manna per certi figuri.
10 commenti:
"...e ora potrebbe avere un’accelerazione con il pretesto del Covid, che sembra un’autentica manna per ogni progetto sociale anti-cristiano e anti-umano..."
Il Covid ora ha una variante, proveniente dalla Gran Bretagna, che ha pizzicato una signora residente a Roma, forse proprio romana, ora isolata. Per il momento isolare Roma a causa della variante inglese non è parso opportuno, ma temo piuttosto che, come in Lombardia, motore italiano, la mortalità ha avuto il suo picco, ora il picco di mortalità a causa delle variante Covid, più contagiosa, potrebbe essere a Roma, capitale d'Italia e della Cattolicità. Così il bombardamento pandemico potrebbe azzoppare simbolicamente e letteralmente l'Italia. Certamente il Covid è una manna al negativo in particolare per coloro che nun ce vonno sta' in questo campo di prigionia ue. Speriamo che Gesù Bambino ci mandi l'aiuto tanto atteso per liberarci dai traditori, dagli assedianti, dagli invidiosi, dai ladri e dagli assassini.
N.B.Credo che la variante sia parte della 'narrazione', un secondo atto. Ho una quasi certezza che si voglia punire la GB, tutti i voli sospesi, affamandola. Noi, non so, certamente la classe imprenditoriale pesante ed i suoi servitori stanno con la ue, il popolo no. E sembra che loro abbiano paura proprio del popolo. Strano. Non capisco.
"...e ora potrebbe avere un’accelerazione con il pretesto del Covid, che sembra un’autentica manna per ogni progetto sociale anti-cristiano e anti-umano..."
Il Covid ora ha una variante, proveniente dalla Gran Bretagna, che ha pizzicato una signora residente a Roma, forse proprio romana, ora isolata. Per il momento isolare Roma a causa della variante inglese non è parso opportuno, ma temo piuttosto che, come in Lombardia, motore italiano, la mortalità ha avuto il suo picco, ora il picco di mortalità a causa delle variante Covid, più contagiosa, potrebbe essere a Roma, capitale d'Italia e della Cattolicità. Così il bombardamento pandemico potrebbe azzoppare simbolicamente e letteralmente l'Italia. Certamente il Covid è una manna al negativo in particolare per coloro che nun ce vonno sta' in questo campo di prigionia ue. Speriamo che Gesù Bambino ci mandi l'aiuto tanto atteso per liberarci dai traditori, dagli assedianti, dagli invidiosi, dai ladri e dagli assassini.
N.B.Credo che la variante sia parte della 'narrazione', un secondo atto. Ho una quasi certezza che si voglia punire la GB, tutti i voli sospesi, affamandola. Noi, non so, certamente la classe imprenditoriale pesante ed i suoi servitori stanno con la ue, il popolo no. E sembra che loro abbiano paura proprio del popolo. Strano. Non capisco.
https://www.maurizioblondet.it/la-grecia-aumenta-la-spesa-militare-del-57-per-laggressivita-della-turchia/
La Grecia aumenta la spesa militare del 57% per l’aggressività della Turchia
Maurizio Blondet 21 Dicembre 2020 0
(MB. Contrariamente alle nostre forze armate che si vivono come al servizio degli USA-NATO e della UE, se non (la Marina) come ONG salva-clandestini in odio ai “sovranisti egoisti”, quelle elleniche sono patriottiche – pronte spiritualmente a difendere la patria. Un simile aumento delle spese militari fra una popolazione messa in miseria dalla Merkel, senza suscitare proteste, è un sintomo preciso: un popolo e un esercito rafforzato uniti contro IL nemico tradizionale; un pugno serrato che scongiura più guerre di quante ne faccia. Ricordiamo che per Paisios l’Atonita, la Grecia non sarà trascinata nella imminente guerra, e con l’esercito intatto libererà Costantinopoli..)...
La parola "variante" mi ha richiamato alla mente il titolo del libro di Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg, che ricalca, Novella degli scacchi di Stefan Zweig ...Mentre Maurensig indica più volte che gli scacchi sono un gioco pericoloso, che finisce per dominare il giocatore; per Zweig sono come un veleno. Gli scacchi hanno un che di magico, ogni partita è come qualcosa di vivo e la scacchiera è un mondo per nulla limitato, e nient'affatto innocuo(vedi Wikipedia, voce: La variante di Lüneburg)
La criptovaluta ...ci attaccheranno al carica batterie tra 10 anni, alla nascita in laboratorio saranno chippati col 666 e via...eliminazione dei vecchi vaccinati ormai usurati da inviare all'inferno eterno dopo l'inferno terrestre. Intanto si inizia col vaccino covid con modifica dna e morti plurime a tempo, 3-6 mesi, un anno o entro 5 si dice,e la Palombelli ha già sdoganato un servizio sulle bontà del microchip.
Dalla Tv del PCI parlano solo lesperti!
Che ce do', che ce do'..
“Non potranno comprare senza il marchio della Bestia”.
Fermo restando che il chip concepito e preparato da DARPA, Big Tech e dal Nuovo Ordine Mondiale satanico è già pronto, negli USA è già successo:
https://www.infowars.com/posts/american-family-association-reportedly-banned-from-credit-card-processor-over-religious-views/
La fonte è InfoWars, il canale informativo indipendente di Alex Jones, il che ci assicurerà l’etichetta di “conspiranoids” da parte dei luciferiani progressisti. Ma che continuino pure a vomitare falsità e che tornino presto pure tutti dal loro padre che li ha mandati: non possono più nascondersi dietro al dito dei mainstream media e del politicamente corretto comunista.
La cosa che mi affascina ma al conto mi spiazza è che mentre è chiaro a cosa serva il marchio della Bestia è difficile decifrare il numero d'uomo. Sembrerebbe un logogramma, un qualcosa che in tutto il mondo si possa associare a un persona indipendentemente dalla lingua. Come la Croce si associa a Gesù Cristo.
....La Bce ritiene che l'introduzione di un programma cashback per strumenti di pagamento elettronici sia «sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l'obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili», ledendo la libertà dei cittadini e dei consumatori di utilizzare il contante. In buona sostanza, Francoforte chiede a Conte e al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, di dimostrare come il cashback «una chiara prova che il meccanismo di cashback consenta, di fatto, di conseguire la finalità pubblica della lotta all'evasione fiscale».
Ed è proprio da queste considerazioni di natura microeconomica che si deduce quanto profonda sia l'irritazione della Bce nei confronti dell'Italia.
...
Giorgia Meloni:
Anche la Bce boccia il “cashback”, il meccanismo ideato dal Governo Conte per garantire le prebende alle banche e per profilare le abitudini degli italiani. La crociata contro il denaro contante, unica moneta a corso legale in tutta l’eurozona, non piace alla Banca Centrale Europea che per la seconda volta redarguisce pubblicamente l’esecutivo rossogiallo, ribadendo che l’Italia fa parte dell’eurozona e che su questa materia ha l’obbligo di consultare l’istituto di emissione. Siamo arrivati al paradosso: addirittura la Bce si indigna per la spudorata campagna per aumentare il volume di affari delle società della moneta elettronica, ma i camerieri dei banchieri del Pd a 5 Stelle ormai hanno rotto tutti i loro freni inibitori.
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