Nell’articolo che segue nella nostra traduzione, pubblicato su First Things, registriamo un duro commento di Charles J. Chaput, OFMCap., arcivescovo emerito di Filadelfia, in ordine ad un articolo di Austen Ivereigh, biografo di Papa Francesco [qui - qui]. L’arcivescovo non risparmia i suoi strali neppure nei confronti di Massimo Faggioli [1], docente alla Villanova University e di Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica.
La saggezza di Bernardo di Chiaravalle
“La vera religione non ha nulla a che fare con un atteggiamento di servilismo”.
Bernardo di Chiaravalle, il grande santo del XII secolo e dottore della Chiesa che ha rinnovato la tradizione monastica occidentale, aveva avvertito che “Il pericolo più grave per qualsiasi papa sta nel fatto che, circondato com’è da adulatori, non ascolta mai la verità sulla propria persona e finisce per non volerla ascoltare”.
Ogni pontificato ha i suoi cortigiani. Quello attuale non fa eccezione; anzi il contrario. Così, nel leggere un recente articolo di Austen Ivereigh per la rivista America, mi sono venute agevolmente in mente le parole di San Bernardo. Ivereigh ha affermato che “negli ultimi otto anni, un potente insieme eterogeneo di media statunitensi ha usato la sua formidabile ricchezza e potere per mettere una gran parte del popolo di Dio contro Roma e il suo attuale occupante. E, in buona misura, contro le riforme chiave del Concilio Vaticano II».
Cose terrificanti; quindi da dove potrebbe scaturire questa malvagità muscolare: Comcast? Facebook? Le Fondazioni della Open Society di George Soros? No. Lo spirito di scisma odierno — Ivereigh lo descrive come “il diabolos, e chiamarlo diversamente sarebbe solo imbiancare un sepolcro [è il senso dell'espressione gergale utilizzata -ndT]” — è il lavoro di quei diavoli iniqui di ... EWTN. Sì, questa è la rete fondata da quell’arci-piantagrane e religiosa, Madre Angelica, e finanziata prevalentemente da decine di migliaia di piccole donazioni di individui e famiglie cattoliche ordinarie e fedeli.
A dir la verità, l’articolo di Ivereigh non fa altro che elaborare i recenti commenti di Papa Francesco ai gesuiti in Slovacchia. Egli non ha nominato l’organizzazione mediatica incriminata, ma come hanno subito confermato i giornalisti, si riferiva a EWTN. È sorprendente sentire un papa così pubblicamente e personalmente sensibile alla cattiva volontà percepita da alcuni commentatori in una rete modesta (secondo gli standard laici) con sede in un altro continente. Il conflitto, in gran parte, sia all’interno che all’esterno della Chiesa, deriva dal lavoro di ogni vescovo. Il vescovo di Roma non è esonerato da quell’infelice fardello. E Raymond Arroyo di EWTN, che Ivereigh sembra considerare uno strumento speciale del diabolos, non rappresenta per la Chiesa la stessa temibile minaccia, ad esempio, del cinese Xi Jinping (vedi questione sino/vaticana). O figure significative nell’attuale leadership americana.
Ivereigh ha ragione nel ritenere velenoso per l'unità della Chiesa un certo criticismo ecclesiale. Ma potrebbe preoccuparsi delle sue stesse parole esaminando alcuni dei suoi lavori passati. Inoltre, in una famiglia, non tutte le critiche sono malintenzionate, sleali o imprecise. Un certo sdegno, anche lo sdegno contro l’autorità legittima, è giusto. La virtù dell’obbedienza cristiana ha il suo fondamento nel dire la verità – con amore, ma con franchezza e fermezza – e la vera religione non ha nulla a che fare con un atteggiamento di servilismo.
Come membro del consiglio di amministrazione di EWTN per molti anni prima di andare in pensione, conosco bene le carenze della rete. Può sempre migliorare. Ma è riuscita a servire il Vangelo ormai da decenni con abilità e perseveranza dove molti altri hanno fallito. Pertanto, è difficile leggere i critici della rete senza avvertire anche il loro peculiare sentore di finta pietà, gelosia e risentimento. I risultati di EWTN meritano lodi e meritano orgoglio. Ammiro la dedizione dei suoi responsabili e del personale. Sono grato per il servizio della rete alla Parola di Dio. E qualsiasi insinuazione che EWTN sia infedele alla Chiesa, al Concilio Vaticano II o alla Santa Sede è semplicemente falsa e vendicativa.
Ivereigh è un valido scrittore – mi ha fatto piacere appoggiare il suo primo (e migliore) libro, The Great Reformer, dal titolo grandioso e con una leggera punta di sarcasmo, ma che val la pena leggere – e Papa Francesco è un argomento complesso e avvincente per ogni biografo onesto. Ivereigh dovrebbe, ma probabilmente non succederà, provare imbarazzo per il suo articolo su America. Il ruolo di cortigiano non gli si addice. Ma poi non è certo il solo in questa attività durante l’attuale pontificato.
La mitigata valutazione di Massimo Faggioli di Joe Biden e dell’apparente terreno comune con Papa Francesco – il suo libro recente è Joe Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti – certamente lo qualifica nello status di cortigiano, nonostante il suo testo sia stato rudemente fatto a pezzi dall'esperto giornalista religioso Ken Woodward in un articolo critico pubblicato su Religion News Service. L’incessante commento del prof. Faggioli sugli Stati Uniti, sui cattolici americani e molto altro – è arrivato nel nostro Paese nel 2008, ma a quanto pare sa tutto di noi e attualmente insegna alla Villanova University – compensa in sorprendente ampiezza ciò che manca di profondità. Nel dicembre dello scorso anno, Faggioli ha suggerito che “il parallelo tra [Biden] e il defunto papa italiano [Giovanni XXIII] offre certamente speranza da un punto di vista storico”. O forse non così tanto. Qualsiasi parallelo tra i due uomini potrebbe essere una novità per il santo papa morto, dal momento che il Partito Democratico ha effettivamente sacramentalizzato l’aborto, sterminato la testimonianza cattolica pro-vita nelle sue file – lo si chieda all’ex deputato Dan Lipinski – e il nostro presidente “cattolico” ha aderito pienamente alla campagna di piazza pulita del partito.
Né Ivereigh né Faggioli sono all’altezza, però, di quello zenit di melodramma e malanimo raggiunto nel 2017 da Antonio Spadaro e Marcelo Figueroa. Scrivendo su La Civiltà Cattolica – “Fondamentalismo evangelico e integralismo cattolico: un ecumenismo sorprendente” [qui] – gli autori forniscono una versione da libro da colorare per bambini delle relazioni cattolico-evangeliche negli Stati Uniti, un ritratto che è allo stesso tempo ampio e maldestro, intriso della normale puntigliosità europea e latinoamericana verso il colosso yankee. L’ironia è che l’articolo avrebbe potuto essere davvero penetrante e molto efficace nella sua critica. Ma ciò avrebbe richiesto più lavoro, più umiltà ed equilibrio e meno risentimento.
Nessun pontificato è ben servito quando i suoi promotori mostrano disprezzo e belligeranza verso i nemici percepiti. Questo tipo di slealtà produce semplicemente più, e anche più determinati, critici che in effetti si elidono in nemici. Si può sperare che papa Francesco lo capisca. Nel frattempo, vale la pena sottolineare che gli ultimi attacchi a EWTN sono sia brutti che ingiusti, e chiamarli qualcos’altro è, per prendere in prestito un pensiero dal signor Ivereigh, “solo mettere il rossetto su un maiale”.
[Traduzione a cura di Chiesa e post.concilio]
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Nota di Chiesa e post-concilio
(da un precedente)
1. Se oggi la Messa antica è confinata in spazi sempre più esigui, non è neppure più concesso professare quella Fede che, per la stessa essenza della liturgia, è coerente e necessaria espressione della lex orandi. In sostanza, la Traditionis custodes ha reso evidente la contradictio in terminis che, nel legittimare la cosiddetta forma straordinaria, l’ha strappata alla sua radice dottrinale, che manifestamente si oppone all’ecclesiologia ed alla dottrina conciliare. Lo conferma in forma breviore anche Massimo Faggioli, uno degli intellettuali progressisti emergenti dopo l’avvento di Bergoglio: «Con la sua decisione a proposito della Ecclesia Dei [allora eravamo all'abolizione chde già preludeva TC], Papa Francesco dice ai tradizionalisti: se potete avere la liturgia preconciliare, non potete avere la dottrina pre (e anti) -Vaticano II» [qui].
(da un precedente)
1. Se oggi la Messa antica è confinata in spazi sempre più esigui, non è neppure più concesso professare quella Fede che, per la stessa essenza della liturgia, è coerente e necessaria espressione della lex orandi. In sostanza, la Traditionis custodes ha reso evidente la contradictio in terminis che, nel legittimare la cosiddetta forma straordinaria, l’ha strappata alla sua radice dottrinale, che manifestamente si oppone all’ecclesiologia ed alla dottrina conciliare. Lo conferma in forma breviore anche Massimo Faggioli, uno degli intellettuali progressisti emergenti dopo l’avvento di Bergoglio: «Con la sua decisione a proposito della Ecclesia Dei [allora eravamo all'abolizione chde già preludeva TC], Papa Francesco dice ai tradizionalisti: se potete avere la liturgia preconciliare, non potete avere la dottrina pre (e anti) -Vaticano II» [qui].
13 commenti:
OT
154 a 131
Affossato al Senato il dl Zan
Deo gratias. Un piccolo sasso nell'ingranaggio infernale del globalismo omosessualista
Dio sia benedetto!
Visto il risultato elettorale senatori e deputati hanno capito che non si vive né di rendita, né di tradimento.
Il decreto Zan ha ottenuto l'effetto voluto!
Il risultato è giunto proprio nel posto giusto.
Ave Maria
Carissimi,
Oggi ore 17:30 vi ricordo la supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa!
Tutti uniti in preghiera!!!
Mi raccomando alle vostre preghiere insieme a Sofonia 3, soprattutto oggi, giorno tutto mariano!
Dio ci Benedica e la Vergine ci protegga!
p. Giorgio Maria del Volto Santo
Affossato il ddl Zan al Senato
Ogni tanto una buona notizia. Molto importante.
Bisognerebbe fare una novena di ringraziamento alla Santissima Vergine.
Dice il Corriere della Sera che il decreto, salvo imprevisti assai problematici, non potrà essere ripresentato prima di 6 mesi.
Ma si sarà vicini alle elezioni, se la legislatura finirà di morte naturale. E ci saranno anche cose più importanti da decidere.
Insomma, questa jattura è stata ancora una volta allontanata.
Nello scrutinio segreto sono mancati 16 voti. I "traditori" allignerebbero nel gruppetto di Renzi e nel gruppo misto.
Bene. Un "tradimento" che è un atto di fedeltà all'Italia.
Speriamo che nel frattempo questo infame progetto di legge,
osceno da tutti i punti di vista, sia morale che giuridico,
venga seppellito per sempre.
La difesa dei valori cristiani (ma anche di quelli laici fondati sulla concezione razionalistico-kantiana della morale), e quindi della legge naturale (anche razionalisticamente intesa) e di quella divina, è affidata al Centro-Destra: sgangherato finché si vuole ma almeno capace, con una mossa rivelatasi tatticamente abile, di mantenere
la posizione su una questione vitale, facendo fallire la manovra avversaria.
La difesa dei valori non negoziabili affidata alla politica, con le sue contraddizioni, ma ancora capace di esprimere l'anima popolare italiana, cui sempre hanno fatto giustamente ribrezzo certi vizi e perversioni, che ora ci vogliono imporre per distruggerci come popolo, nazione, Stato.
Di questa difesa, si vorrebbe sapere cosa ne pensa la massima autorità della Chiesa attuale.
Pol.
Da: Oltre la linea
Avevano i numeri, hanno preteso il passaggio in aula, hanno alzato un muro rifiutando ogni mediazione – ammesso che si potesse mediare su un testo così fortemente ideologizzato, e noi sul punto siamo fortemente scettici – ma la colpa è degli altri: di coloro che vogliono negare i diritti, che hanno fatto fare un passo indietro al nostro Paese.
Loro, quelli sempre dalla parte giusta, si trovano oggi a fare i conti con il frutto della loro protervia, dopo aver trascorso mesi ad additare chiunque dissentisse, accusando femministe, giuristi, liberali e persino omosessuali di omobilesbotransfobia.
Mentre attendiamo il più autorevole degli interventi, quello di Fedez, non possiamo che goderci questo esilarante teatrino di democratici che minacciano altri democratici, di uomini e donne che hanno fatto della prevaricazione e della prepotenza la loro bandiera – madamigella “Dio, Patria e famiglia che vita di merda!” prima tra tutte – che si stracciano le vesti in lacrime, di influencer deliranti che vomitano odio contro i “135 senatori della peggiore destra repubblicana, bianchi, etero, in larga parte uomini, in giacca e cravatta” colpevoli perché “alzano le mani in aria, si abbracciano, festeggiano per essere riusciti a negare i più elementari diritti [quali?] a milioni [miliardi!] di donne e uomini”.
Continueranno così per giorni, lo sappiamo. Per giorni ci sentiremo raccontare che ha vinto il male e che ha perso l’amore. Per settimane continueremo a sentir parlare di diritti negati, senza che qualcuno ci spieghi quali, e di fasciomofobosovranismo. Per mesi saremo tormentati dal racconto di questa epocale occasione persa per diventare un paese civile. Monopolizzeranno il dibattito scrivendo loro la storia, come sono abituati a fare da oltre 70 anni.
Non oggi. Oggi possiamo volgere lo sguardo sul meraviglioso spettacolo dei democratici che latrano contro il Parlamento sovrano, impiccati con la loro stessa corda.
Uno spettacolo bellissimo che ci restituisce la gioia – ogni tanto una – di una battaglia vinta: quella contro uno scellerato tentativo di imbavagliare il dissenso, di imporre una unica visione del mondo, di impedirci di dire che le foglie sono verdi d’estate.
E pazienza se per questa gioia dobbiamo ringraziare gente come Bellanova, Faraone o Renzi: lo spettacolo delle anime petaloprogressiste in ambasce per la – sacrosanta – disfatta vale il prezzo del biglietto. Anche doppio
È cessato l'aggiornamento di A.A.S. - Acta Apostaticae Sedes, qualcuno ne conosce il motivo?
Enzo Gallo
E' ora di finirla di farcire il nostro codice con fattispecie di reato capziose e inutili e lamentarsi del cattivo funzionamento del sistema penale.
Questo disegno di trasformare lo stato di diritto in stato etico, imporre un pensiero unico, confiscare la libertà di educazione subisce oggi una salutare e significativa battuta d'arresto. Ma non facciamoci illusioni, ritornerrano alla carica! Il brodo culturale in cui il ddl Zan è nato è ancora fecondo e le forze, che a vario titolo lo promuovono, lo sostengono e non lo combattono adeguatamente, restano potenti e agguerite.
La Cirinnà annuncia per domani due manifestazioni per contestare il non passaggio del ddl Zan.
"Vergogna!", sbraitano.
Come faremo senza ddl Zan??? Panico, Fedez mobiliterà tutti i suoi buffi followers.
Spiegate ai fenomeni, sostenitori di istanze grottesche con l'appoggio di tutto il mondo mainstream, che da domani chiunque verrà discriminato, insultato o picchiato per il suo genere o orientamento sessuale continuerà a essere tutelato dalla legge. Esattamente come tutti gli altri. Questo perché non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B (a parte i "novax" che possono essere vessati e bullizzati in ogni maniera).
Basta idiozie, la gente ha un futuro incerto e nero da affrontare.
Speriamo di non sentire più parlare di questi capriccetti da adolescenti confusi mentre l'Italia sprofonda.
Intanto diventa sempre più duro il confronto tra la UE e la Polonia.
Inaccettabile il tentativo di Bruxelles di sindacare la legittimità di certe riforme istituzionali messe in opera dai Polacchi, soprattutto dopo che la Corte costituzionale polacca si è espressa giudicandole del tutto legittime.
Siamo ad una intrusione che viola la stessa costituzione europea, visto che essa prevedere un'Unione di Stati sovrani.
Sappiamo che in realtà, come spesso accade, la questione non è giuridica ma politica. Si vuol far pagare alla Polonia la sua indipendenza sul piano dei valori, il suo tentativo di difendere i valori cattolici tradizionali.
Adesso Bruxelles vuole imporre alla Polonia una multa di € 1 milione al giorno finché quella nazione non si piegherà all'ukase europeo.
Una cosa allucinante.
Speriamo che i polacchi, popolo molto orgoglioso della propria nazionalità, tenga duro.
Intanto il fronte arcobaleno, parte integrante dell'ideologia woke professata da Bruxelles, con le sue infami proposte di legge, ha preso una bella sberla in faccia qui da noi, con l'affossamento del ddl Zan. Speriamo che gli vada buca anche con i polacchi.
P,
La giornata appena trascorsa, 27 ottobre, era anche l'anniversario di quel celeberrimo, blasfemo e scandaloso "Incontro interreligioso di Assisi" (27 ottobre 1986), esaltazione dell'indifferentismo religioso voluta e promossa da Giovanni Paolo II.
Se mai qualcuno pensasse di potersi dire cattolico senza condannare fermissimamente quell'episodio e qualunque analoga messinscena (vedi replica di Ratzinger nel 2011 con estensione agli agnostici) come contrari alla retta Fede, ricordo questi pochi esempi...
«Le false religioni adorano il diavolo.» (Papa Gregorio XVI)
«[Se qualcuno dirà che] gli uomini nell’esercizio di qualsivoglia religione possono trovare la via dell'eterna salvezza e conseguire l’eterna salvezza [sia anatema].» (Papa Pio IX, Lettera Enciclica "Quanta cura")
«Se qualcuno prega con gli eretici, è un eretico.» (Papa Agatone, Papa Innocenzo III, Papa Benedetto XV)
... e si potrebbe andare avanti parecchio.
Ricordo anche che il Magistero di Santa Romana Chiesa in materia di Fede e morale è infallibile ed irreformabile, che si chiama "eresia" la negazione (da parte di un battezzato) di uno o più insegnamenti proposti come verità da credersi dal Magistero stesso e che gli eretici si dannano («Lo Spirito Santo non dà la vita eterna agli eretici.», Leone XIII, Lettera Enciclica "Satis cognitum", tanto per fare una citazione).
Purtroppo chi ha caparbiamente scelto di non vedere, non sentire e non capire ben difficilmente si deciderà a guardare la realtà, preferendo la pertinacia in quella grave colpa che si chiama "ignoranza maliziosa" o certi sterili sentimentalismi che nulla hanno di cattolico. Ma non si sa mai... repetita iuvant...
"È cessato l'aggiornamento di A.A.S. - Acta Apostaticae Sedes, qualcuno ne conosce il motivo?"
Fino a circa tre anni fa seguivo un sito che si chiamava "Non praevalebunt, anti massoneria", non quello di Cesare Baronio" ma della Castro Agnello, ora non è aggiornato e vi si trovano solo i vecchi articoli.
Ho cercato di fare delle ricerche ma senza trovare risposta.
Forse subiscono pressioni e rinunciano.
Succede spesso, purtroppo.
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